ilTorinese

Bonus bebè 2013 ancora in corso

L’Assessorato regionale alle Politiche della Famiglia rammenta che è ancora in corso l’erogazione dei contributi relativi al Bonus Bebè, dedicata ai bambini nati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013.

Ricorda altresì che coloro che hanno presentato regolare domanda entro il 31 agosto 2014 e non avessero ancora ricevuto la somma spettante, possono mettersi in  contatto con l’Ufficio competente, mandando un’e-mail a bonusbebe@regione.piemonte.it oppure telefonando al numero 011/432.4477.

Infine, segnala che i dati richiesti per procedere con la necessaria verifica sono:

  • generalità del richiedente, che salvo casi eccezionali da verificare direttamente con l’ufficio, deve essere uno dei genitori;

  • codice fiscale del richiedente (madre o padre);

  • recapito telefonico per eventuali comunicazioni;

  • indirizzo e-mail.

L’Assessorato segnala che le modalità di incasso del bonus verranno comunicate successivamente, tramite posta elettronica, a seguito di controllo del possesso dei requisiti.

Premio Pavese: a settant’anni dalla morte dello scrittore, un’ “immagine guida”

Tante  novità per la 37^ edizione del Premio 
La presentazione al “Polo del ‘900”, mercoledì 7 ottobre, ore 18

Un acquerello delizioso e potente. Lieve e poetico. Rappresenta la sagoma di un bambino seduto di spalle e a gambe incrociate “su un tappeto, foglia volante, che ha profumo di campagna e di mare” sospeso fra terra e cielo, in atto di osservare le verdi colline della sua Langa.

Finalmente! La 37^ edizione del Premio organizzato dall’anno scorso dalla “Fondazione Cesare Pavese”, s’accinge a dotarsi, per la prima volta , di una propria “immagine guida”, attraverso cui celebrare pur anche il settantesimo anniversario della scomparsa (27 agosto 1950) dello scrittore di Santo Stefano Belbo. Autore dell’immagine, è l’artista torinese Paolo Galetto, che “ha fatto dell’acqua colorata il suo marchio distintivo”, al suo attivo collaborazioni importanti, da “Vogue Italia” alla pagina culturale de “La Stampa” (con i ritratti acquerellati dei più importanti interpreti della cultura del notro tempo) fino a “Bolaffi”, per cui ha di recente curato una serie di ritratti “anticonvenziali” dei grandi protagonisti del Risorgimento. E, se vogliamo, “anticonvenziale” è un po’ anche quell’immagine – che d’ora in poi farà da “marchio” al Premio – del Pavese bambino, naufrago in un oceano di pensieri e fantasie. Del resto “l’infanzia – sottolinea lo stesso Galetto – è la cosa più distante dall’idea di autodistruzione, del suicidio” e, in questo modo, il ritratto dello scrittore fanciullo “mi è sembrato il modo più giusto per poter meglio perdonare e farsi perdonare da parte di Pavese”. Anche di questo si parlerà al “Polo del ‘900”, in via del Carmine 14 a Torino, mercoledì 7 ottobre alle 18, in un incontro con tutti i giurati, in cui verranno anche presentati il nuovo libro di Pierluigi Vaccaneo, “A Torino con Cesare Pavese”, ed il saggio “Pavese uomo, depurato dal ‘pavesismo’” di Pietro Polito, direttore del “Centro Studi Gobetti” di Torino. Ma soprattutto, nell’occasione, saranno esposte alcune novità dell’edizione numero trentasette del Premio, che cade a settant’anni dalla morte di Pavese e che si svolgerà sabato 24 e domenica 25 ottobre a Santo Stefano Belbo, paese natale dello scrittore. Novità riguardanti – oltre all’immagine guida, di cui si è detto – la giuria e la struttura del Premio. Il riconoscimento vede infatti la riconferma della cinquina dei giurati nominati per l’edizione 2019 (guidata da Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Piemonte e Valle d’Aosta), ma con l’arrivo di una nuova figura altamente qualificata, qual’è quella di Chiara Fenoglio (docente, saggista e giornalista). Altre importanti novità, l’aggiunta della sezione “Narrativa” (accanto a quelle di Editoria, Traduzione e Saggistica, rappresentanti i molteplici ambiti cui Pavese si era dedicato) e di una nuova categoria finalizzata al coinvolgimento delle scuole superiori italiane per le quali è stato preparato uno specifico bando, in cui si invitano gli studenti a scrivere un breve saggio o riflessione critica, partendo dalle parole de “La luna e i falò”, in cui lo scrittore si riferisce ai luoghi dell’infanzia, alla ricerca della propria identità.
In occasione delle due giornate del Premio, il 24 e il 25 ottobre prossimi a Santo Stefano Belbo, sarà inoltre presentato il documentario con l’intervista inedita a Maria Luisa Sini, nipote di Pavese e figlia della sorella, e Gabriella Scaglione, figlia di Pinolo Scaglione – il Nuto de “La luna e i falò”. Nel documentario, Maria Luisa Sini racconta il suo rapporto con lo zio, restituendoci la personalità di un uomo osservato dallo sguardo di una bambina, per un ritratto inedito, intimo e personale di Pavese, che anche nel privato e in famiglia si distingueva per la sua elevata sensibilità e profondità d’animo. Lo “zio Cesare” era solito giocare con le nipoti, aiutarle nei compiti a casa e discutere con il cognato. La vita familiare si rispecchiava in quella pubblica di editore e scrittore: un’immagine tracciata dalla famiglia e da chi ha vissuto con lui ogni attimo della sua vita.
Info al pubblico – Fondazione Cesare Pavese: 0141.840894 – 366.7529255 – www.fondazionecesarepavese.it – info@fondazionecesarepavese.it

g. m.

Nelle foto
– Immagine guida del Premio
– Paolo Galetto
– Chiara Fenoglio
– Maria Luisa Sini

“Giardinetto di via Giulio di nuovo chiuso ai bambini”

“Disagio e rabbia per gli abitanti del quartiere”

 

Mamme arrabbiate che scrivono mail al Comune,  perché hanno trovato il cancello chiuso, senza ottenere risposta, signore che telefonano ai vigili urbani per un intervento di riapertura del giardinetto, residenti e suore insonni per la musica serale e notturna che si organizzano per vedere le autorizzazioni del Comune, questa la situazione a settembre presso il giardinetto di via Giulio davanti all’Anagrafe Centrale.

 

Il Comune infatti ha concesso per il mese di settembre che un’associazione culturale privata della zona organizzasse eventi musicali e teatrali all’aperto per fruire dei maggiori spazi per il distanziamento per il coronavirus. Non un Punto Verde, allestito a spese della Città, ma uno spazio pubblico concesso provvisoriamente, ma per un intero mese, a privati e con deroga al superamento dei limiti di decibell previsti per questa zona acustica comunale. I giardinetti infatti erano permanentemente chiusi il lunedi e il martedi, avrebbero dovuto essere aperti dal mercoledi dalle 10, ma spesso, racconta una mamma, il cancello, che l’associazione si è impegnata meritoriamente e gratuitamente ad aprire e chiudere tutti i giorni dell’anno,  al mattino era chiuso. Il giardinetto si può idealmente dividere in quattro parti, una alla sinistra del cancello di via Giulio, lasciata interamente libera ma con pochissimi giochi, un’altra in posizione simmetrica a destra del cancello occupata dal bancone della biglietteria e per il tecnico del suono, con alcuni gazebo per la somministrazione serale di birra, panini e carne arrostita. Quindi in questa seconda area i giochi non erano più facilmente fruibili, nemmeno di giorno, perché vi erano installati dei tavolini con spigoli pericolosi per i bimbi e con le sedie appoggiate diagonalmente ai tavoli.In questa zona sono stati allestiti delle specie di tavolate da picnic, fruibili per lo studio agli studenti universitari, a causa della chiusura delle aule di studio e delle biblioteche. La terza zona è quella davanti all’entrata dell’Anagrafe Centrale in via della Consolata, occupata dalle sedie e dal palco, situato a ridosso della via a ca 15 metri da due comunità religiose, le Suore di S. Anna, che gestiscono una scuola paritaria per bambini e le suore salesiane Figlie di Maria Ausiliatrice, che ospitano studentesse universitarie fuori sede nel pensionato “Casa della Giovane”. Infine la quarta zona è l’area verde prospicente c.so Regina Margherita, dove non ci sono giochi né panchine e che non è fruibile mai da nessuno.

 

Queste mamme arrabbiate vanno capite, spiegando un breve antefatto. I giardinetti sono stati chiusi per molti mesi dal 14 maggio 2019 a giugno 2020! per i lavori di risistemazione dei tappeti antitrauma sotto i giochi, ormai ammalorati o in procinto a breve di essere sostituiti e per l’aggiunta di nuovi giochi. Il Comune non ha pensato di lasciare aperta alternativamente la zona destra o sinistra in attesa della fine dei lavori nell’altra, come abitualmente si fa nelle strade a due corsie; inoltre, secondo fonte sicura, nel caso di un nuovo scivolo a due corsie, i calcoli sono stati fatti male, teorici, senza visione preventiva dello stato dei luoghi per la carenza di personale, cioè non tenendo conto della presenza degli alberi, utilizzando delle carte vecchie di decenni. Così la ditta ha dovuto sospendere i lavori, far presente l’inconveniente e riprenderli poco dopo. La lunga chiusura è stata determinata ovviamente anche dal freddo invernale, che sotto i 14° C non consente i lavori edili, poi dalla clausura ordinata dal Governo Conte per tutte le imprese, finché poco prima del principio dell’estate il giardinetto è stato finalmente accessibile.

 

Adesso il nuovo problema: chiusura parziale del giardinetto e disturbo al riposo e alle occupazioni per gli spettacoli che cominciavano alle 22 e terminavano alle 24, da mercoledi a domenica.

Sembra proprio che l’autorizzazione acustica sia stata concessa dal dirigente comunale senza prima effettuare un sopralluogo, senza neanche inviare un fattorino a controllare e non solo senza coinvolgere nella decisione le persone giuridiche, facilmente individuabili. Infatti non ci sono sole le suore di S. Anna e salesiane davanti al palco, ma altre due comunità religiose: i preti del Santuario della Consolata a 50 metri e le suore del Cottolengo a 150 m. La zona inoltre è densamente abitata perché gli uffici presenti nelle vie limitrofe sono davvero pochissimi. Allora perché i residenti devono adeguarsi alle abitudini dei soci privati, gli spettacoli cominciavano alle 22,  e non piuttosto i musicisti alle necessità delle persone che si alzano alle sei?  Perché tutti questi giorni feriali? Non si poteva concedere un’area all’interno di un parco molto grande, sì da rivitalizzarlo e prevenire spaccio e abbandono, come ad es. al Valentino? Perché l’associazione non ha organizzato qualcosa anche per mamme e bimbi?

 

I residenti e i bambini temono che la concessione per il Covid, fatta all’associazione culturale, possa diventare definitiva o perlomeno rinnovarsi la prossima estate e si stanno organizzando per tutelare le proprie ragioni. Riusciranno a far sentire la propria voce con l’aiuto del movimento politico “Il Popolo della Famiglia”, che ha preso a cuore la situazione, o il personale professionale dell’associazione, che fa parte di una rete, da decenni abituato a rapportarsi alle amministrazioni comunali anteriori all’attuale agonizzante, la spunterà un’altra volta?

 

   Marcello Protto (Il Popolo della Famiglia-Torino)

“Spritzerò”, un locale tutto dedicato allo Spritz apre a Torino

La start up partenopea ha aperto venerdì 9 ottobre in San Salvario il suo locale dedicato allo Spritz

Lo store Spritzerò di Torino si trova al civico 8/E di Via Giuseppe Baretti, nel centro di San Salvario, tra le principali vie del by night torinese. Il nuovo spazio avrà il compito simbolico di rafforzare la community di clienti fedeli a Spritzerò e incarnerà a pieno la filosofia aziendale volta a “contribuire al miglioramento della società attraverso lo sviluppo della socialità e la condivisione di momenti di spensieratezza condita da Spritz di qualità”. 

Dal punto di vista progettuale, il nuovo store si ispira alla cultura milanese, con linee pulite e minimaliste, e ingloba nelle scelte stilistiche il mood dell’aperitivo, come la semplicità, la convivialità e l’informalità.

Mai come in questo periodo di crisi globale, post Coronavirus, l’apertura del primo monomarca al Nord Italia rispecchia pienamente il payoff del brand Spritzerò, “Aperitivo Italiano”: Davide Schiano, il proprietario del marchio esordisce con la sua volontà di “andare oltre”, porsi continuamente nuove sfide, superare le difficoltà, strabiliare le aspettative, non arrendersi e perseguire sempre con tenacia i propri obiettivi.

“I nostri Spritz Bar sono oramai realtà solide in tutta la Campania e Roma e siamo entusiasti di arrivare a Torino. Con questo nuovo importante store, implementeremo il format con una proposta qualitativa ancora maggiore, infatti utilizzeremo anche un vero e proprio calice. Siamo orgogliosi di aprire il primo store del Nord Italia nella città di Torino in questo momento storico così complesso. Abbiamo inviare un messaggio di ottimismo e resilienza perché crediamo fermamente che, a dispetto delle difficoltà di questo periodo, il mondo dell’aperitivo e in generale del food & beverage continuerà ad essere uno dei principali motori dell’economia nazionale”.

Il noto format è basato su 10 tipologie di spritz, serviti in 3 differenti taglie di bicchieri, per andare incontro sia alle possibilità di spesa del cliente che alla reale quantità di bevuta. Quindi tre formati (S – M – PERFECT SERVE) per tre differenti prezzi (2,50€ – 5€ – 7€) con gli immancabili arachidi in guscio serviti gratis, realizzati in un packaging tutto nuovo e customizzato Spritzerò. “Per lo store di Torino abbiamo pensato di omaggiare la città con due spritz special dedicati ai simboli cittadini, il Toro e la Mole, rispettivamente di colore granata e lilla, entrambi a base di vodka al passion fruit, per meglio identificare la passione dei torinesi”

“Dopo Torino, tra poche settimane apriremo il nostro primo store in Puglia, esattamente nella bellissima Trani. Il format è in crescita esponenziale e puntiamo ad avere uno store Spritzerò in tutte le regioni italiane più grandi già per la fine del 2021” conclude Davide Schiano.

Aborto farmacologico, la circolare di indirizzo della Regione

Sulle criticità giuridiche delle Linee ministeriali / A seguito dell’emanazione, ad agosto, da parte del Ministero della Salute delle Linee di indirizzo sull’interruzione farmacologica volontaria di gravidanza, come noto, la Regione Piemonte ha avviato una verifica di carattere giuridico sulla compatibilità di tali Linee con la legge 194/1978 che disciplina la materia.

Alla luce dei nodi critici emersi dagli approfondimenti, la Regione ha voluto confrontarsi, in questi giorni, con esponenti delle diverse realtà sanitarie e sociali, tra le quali la Federazione Federvi.PA.

e il dott. Silvio Viale, responsabile del Servizio Unificato IVG dell’Ospedale Sant’Anna di Torino, con i quali è stata condivisa l’opportunità di emanare una circolare di chiarimento e indirizzo destinata ad ASO e ASL piemontesi, che nei contenuti prevede:

  • il divieto di aborto farmacologico direttamente nei consultori piemontesi, riservando l’attuazione dell’interruzione di gravidanza – anche farmacologica – alle strutture tassativamente elencate nell’art. 8 della legge 194, ovvero in ambito ospedaliero;
  • in attuazione dell’art. 2 lett. d della Legge 194, l’attivazione di sportelli informativi all’interno degli ospedali piemontesi, consentita ad idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita (a titolo esemplificativo: il Progetto Gemma avviato da Movimento per la vita e Centri di aiuto alla vita (CAV) con aiuto economico mediante adozione prenatale a distanza, il servizio telefonico SOS Vita, etc);
  • per quanto riguarda l’aborto farmacologico le modalità di ricovero sono valutate dal medico e dalla direzione sanitaria.

Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Assessore alla Sanità Luigi Icardi e l’Assessore agli Affari legali  MAurizio Marrone sottolineano che “tali indirizzi rispondono alla volontà, unanimemente condivisa dalla Giunta regionale e dai Presidenti dei Gruppi Consiliari di maggioranza, di garantire il pieno rispetto di tutte quelle disposizioni della legge nazionale 194/1978 poste a:

  • garanzia della piena libertà di scelta della donna se interrompere volontariamente la gravidanza o se proseguirla superando le cause che potrebbero indurre all’interruzione con la tutela sociale della maternità;
  • garanzia del perseguimento di pratiche abortive rispettose dell’integrità fisica e psichica della donna, della sua dignità personale e meno rischiose per l’interruzione della gravidanza”.

 

I commenti

“La circolare di chiarimento e indirizzo alle aziende sanitarie piemontesi sulle criticità giuridiche delle linee ministeriali sull’aborto farmacologico non è altro che l’esito di un braccio di ferro di uomini senza scrupoli. Il solito compromesso tra falchi oltranzisti e TeoCon. Non posso gioire che siano tornati indietro sui day ospital negli ospedali perché questa campagna rimane un attacco alla libertà delle donne, il cui corpo è usato solo per una battaglia elettorale” – è il commento di Marco Grimaldi capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.

“La scelta del Ministero della Sanità era il punto di partenza per applicare una legislazione regionale volta a garantire maggiore sicurezza per le donne, e un percorso di vero supporto ad una scelta che è sempre dolorosa. La destra in Regione, invece, apre la strada agli sportelli pro-vita e alla solita litania contro i consultori”.

***

Con un comunicato stampa, datato 2 ottobre, la Regione Piemonte ha annunciato una circolare indirizzata alle Asl che, solo in parte, andrà a correggere le gravi indicazioni fornite dalle linee guida ministeriali sull’aborto praticato con RU486. Queste ultime, ignorando la legge 194 e i rischi maggiori per le donne, avevano consentito di ricorrere all’aborto “farmacologico” sino alla nona settimana di gestazione (anziché fino alla settima), anche senza ricovero e al di fuori delle strutture ospedaliere, addirittura nei consultori o in totale solitudine a casa.
Il Piemonte ristabilisce il divieto di assumere mifepristone nei consultori e rimanda l’eventuale ricovero a una valutazione medica. Non si cancellano però totalmente né il pericolo di un aborto a domicilio né, con l’innalzamento alle 9 settimane, il rischio statisticamente raddoppiato di ricorso successivo a raschiamento. Viene invece prevista, in linea con la stessa legge 194, la presenza all’interno degli ospedali di sportelli informativi gestiti dai nostri Centri di Aiuto alla Vita che potranno così offrire un supporto diretto e alternative concrete all’aborto. Non possiamo dirci pienamente soddisfatti perché, finché anche una sola donna non sarà libera di NON abortire e non sarà riconosciuto il diritto alla vita a ogni essere umano sin dal concepimento, continuerà a realizzarsi sotto gli occhi di tutti un crimine contro l’umanità. Siamo però certamente molto sollevati dal fatto che l’assessore Marrone abbia accolto alcune delle nostre proposte condivise in un cordiale incontro e che si sia posto così un fondamentale argine al grave indirizzo dato dal Governo. Speriamo che l’aver escluso la pratica diretta dell’aborto nei consultori sia solo il primo passo perché queste strutture non rimangano meri distributori di certificati, ma inizino finalmente a svolgere il servizio di aiuto e rimozione delle cause assegnatogli dalla stessa 194 e che il Piemonte, con queste scelte coraggiose, diventi esempio virtuoso, seguito da molte altre regioni. Ci auguriamo sia solo l’inizio di una fruttuosa collaborazione per il bene delle donne e dei nascituri e chiediamo che la questione non si estingua per sterili risse politiche e ideologiche, perché si commetterebbe l’imperdonabile errore di ignorare coloro che hanno bisogno di attenzione e aiuto: la mamma e il figlio concepito appunto.

Claudio Larocca
Presidente Federvi.P.A.
Federazione Centri di Aiuto alla Vita e Movimenti per la Vita– Piemonte e Valle d’Aosta

 

 

“Che fine ha fatto il progetto di recupero di Porta Susa?”

“Era del 2018 la notizia che il colosso svedese IKEA avesse comprato la vecchia Stazione di Porta Susa per trasformarla in un albergo di lusso. Ad ora la situazione risulta immobile:

la vecchia stazione è abbandonata e fatiscente, sporcizia ovunque, rifiuti di ogni tipo, erbacce altissime e tracce di clochard che probabilmente trovano rifugio per la notte”.

Il Capogruppo di Sicurezza e Legalità a Palazzo Civico, Raffaele Petrarulo, che  ha presentato un’interpellanza per chiedere alla Sindaca “quale sia l’attuale situazione, se siano confermate le notizie apparse su un giornale a maggio in cui si ipotizzava l’apertura della struttura per il 2021 e se sia confermato il progetto della struttura alberghiera di lusso”.

Motonautica mondiale sul Lago Maggiore

Sul Lago Maggiore si didputa in questi giorni  il Campionato del Mondo UIM Classe 3D di motonautica.

A Baveno si svolgono anche altre prove internazionali e nazionali del Campionato Italiano FIM. Una ventina gli equipaggi impegnati nelle cinque giornate di gara, fino a domenica. In programma anche le gare delle classi Endurance Gruppo B; Honda Offshore; Formula Junior Elite.

Costanzo (M5S) interviene sulla “plastificazione” della stazione Chivasso-Asti

La proposta di plastificazione della stazione ferroviaria Chivasso-Asti, da utilizzare temporaneamente come pista ciclabile, è stata avanzata dall’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi insieme ad alcuni sindaci della collina chivassese negli ultimi giorni.

Sul tema verrà sottoposto un ordine del giorno ai consigli comunali coinvolti dalla proposta e si è aperto un dibattito che al momento vede contrario il sindaco di Chivasso e favorevoli altri sindaci della collina. 
Sull’idea è intervenuta la deputata Jessica Costanzo (M5S).
“La ferrovia Chivasso-Asti è in preda al degrado, la sua sede e i binari sono invasi da erbacce e arbusti. Una soluzione va trovata, questo è innegabile – afferma Costanzo – ma non sono convinta che sia opportuno far stendere un manto di plastica sui cinquanta chilometri di binario da Chivasso ad Asti. Credo che invece si dovrebbe ragionare su altre soluzioni: penso ad esempio alla possibilità di far curare la pulizia e la manutenzione del verde dei binari e delle aree circostanti ai percettori del reddito di cittadinanza delle zone coinvolte. Proprio in questi giorni – continua Costanzo – si discute molto del reddito di cittadinanza e di come migliorare la sua applicazione, specie in riferimento alle carenze emerse nella cosiddetta “fase 2”, in cui i PUC, progetti utili alla collettività, non sono partiti o vanno a rilento.
Mi farò promotrice di contattare RFI, a cui parte spetta la manutenzione del tratto ferroviario, le istituzioni locali e regionali coinvolte per arrivare ad un protocollo di intesa che possa dare il via a questo progetto. Coinvolgere i percettori del reddito per la manutenzione della linea ferroviaria darebbe un segnale importante e dimostrerebbe come il reddito di cittadinanza possa essere davvero un’occasione di concreta utilità per la collettività, aderendo alle esigenze dei territori in maniera flessibile ed efficiente” conclude Costanzo.

Coronavirus, i contagi superano quota 200 Ancora una vittima

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

28.116 PAZIENTI GUARITI E 389 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 28.116(+44 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3455 (+4) Alessandria, 1641 (+2) Asti, 885 (+0) Biella, 2742 (+3) Cuneo, 2576 (+7) Novara, 14.284 (+27) Torino, 1313 (+0) Vercelli, 1024 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 196 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 389sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SONO 4166

Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione,nessuno verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è quindi di 4166 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 683 Alessandria, 256 Asti, 209 Biella, 401Cuneo, 379 Novara, 1840 Torino, 225 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 35.731 (+219, di cui 58 sono riallineamenti riferiti alla giornata di ieri; dei 219: 163 asintomatici, 55 screening, 120 contatti di caso, 44 con indagine in corso, 9 importati, 42 Rsa, 16 ambito scolastico, 161 popolazione generale) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4407 Alessandria, 1993 Asti, 1130 Biella, 3522 Cuneo, 3388 Novara, 17.861 Torino, 1676 Vercelli, 1224 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 300 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 230 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 13 (+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 217(+14 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2830.

I tamponi diagnostici finora processati sono 732.585 di cui 403.170 risultati negativi.

Temporali e forte vento Allerta arancione: aperta la sala operativa della protezione civile

Oggi maltempo sul Piemonte, con piogge diffuse, localmente forti o molto forti

Le precipitazioni proseguiranno anche domani e saranno accompagnate da un deciso rinforzo dei venti da sud. Sabato potrebbero ingrossarsi i principali corsi d’acqua.

La Sala Operativa della Protezione Civile della Regione Piemonte è stata aperta alle ore 8.00 di questa mattina e sarà attiva in modalità H24 fino al termine dell’ondata di maltempo prevista per le prossime 30 ore.

La decisione fa seguito al bollettino di allerta emesso da Arpa Piemonte nella giornata di ieri, che dispone allerta arancione per piogge intense dalle prime ore di oggi nelle zone nordoccidentali (Valli alpine dal Toce fino alla Valle Susa eclusa e pianura settentrionale) e sud del Piemonte (dalla Valle Varaita allo Scrivia) e soprattutto al confine con la Liguria, dove sono previsti forti fenomeni temporaleschi. Gli effetti sul territorio, previsti dal pomeriggio di oggi con estensione nella giornata di sabato, sono rappresentati da innalzamenti dei corsi d’acqua, con limitate esondazioni ed attivazione di fenomeni franosi.

Per il resto del Piemonte è stata emessa allerta gialla ugualmente per piogge ed eventuali temporali, che potrebbero avere effetti più ridotti e localizzati sul territorio.

A livello regionale è stata attivata la fase operativa di preallarme.

Al momento non si segnalano criticità ed il sistema di Protezione civile, attivato in tutto il Piemonte anche nella sua componente volontaristica, monitora con continuità l’evolversi della situazione.

Risultano attivati alcuni Centri Operativi Comunali (COC) in tutte le provincie piemontesi. In taluni casi si segnalano chiusure precauzionali delle scuole in provincia di Torino ed Alessandria.

Si invitano i cittadini a tenersi informati sull’evolversi della situazione consultando i siti e i canali social di Regione (https://www.regione.piemonte.it/web/temi/protezione-civile-difesa-suolo-opere-pubbliche/protezione-civile) ed Arpa Piemonte (www.arpa.piemonte.it).

Si ricorda inoltre di attenersi alle indicazioni di comportamento per l’autoprotezione pubblicate sul sito regionale: https://www.regione.piemonte.it/web/temi/protezione-civile-difesa-suolo-opere-pubbliche/protezione-civile/allertamento-monitoraggio/cosa-fare-caso-allerta