ilTorinese

Dad insoddisfacente, ma il Covid impone spirito di sacrificio

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Diventa davvero difficile non condividere la posizione della preside del liceo classico “ Gioberti” di Torino Miriam Pescatore.

E’ una straordinaria dirigente scolastica laureata in ingegneria, che intende tutelare la salute e la sicurezza dei suoi alunni, alcuni dei quali vogliono con grande superficialità condurre davanti al liceo una bizzarra protesta contro la didattica a distanza, presentandosi davanti a scuola contro le vigenti disposizioni del Dpcm del 3 novembre.

Legittimamente e doverosamente la didattica a distanza va seguita in luoghi idonei come la casa e non il marciapiede, sostiene la preside. Anche la prof. Pescatore è consapevole dei limiti della Dad, ma sente tra i suoi dovere far rispettare le norme in un periodo in cui la disciplina dovrebbe essere una regola per tutti, nessuno escluso. Sappiamo tutti molto bene cosa ha rappresentato la movida di giovani nel corso dell’ estate e che conseguenze drammatiche ha avuto. Sappiamo altrettanto bene la scelta avventurosa di voler riaprire le scuole senza la dovuta sicurezza.

Una preside che si assuma pienamente le sue responsabilità deve essere ringraziata pubblicamente per il suo civismo. Appartiene alla storia dei grandi presidi del glorioso liceo torinese da Luciano Perelli ad Angela Suppo. Quella scuola fu lasciata per anni allo sbando anche per la eccessiva vicinanza a Palazzo Nuovo e per la pavida incapacità dei suoi dirigenti e, in alcuni casi, di alcuni suoi docenti ammaliati dalle ubriacature sessantottine.

Questo è un passato che va archiviato . Oggi praticare la disciplina significa tutelare la propria vita è quella degli altri. E‘ un richiamo che anche il Presidente Mattarella ha evidenziato più volte. I giovani fanno bene a non essere soddisfatti della Dad, ma oggi non ci sono alternative e le polemiche devono cessare subito. I tempi drammatici che viviamo non lo consentono e Miriam Pescatore sta facendo il suo difficilissimo lavoro con passione, competenza e spirito di sacrificio senza alcun dubbio encomiabili.

(Nella foto di copertina Miriam Pescatore)

Medaglia d’Oro per il Vermouth di Torino Superiore al Barolo Del Professore

 Al Concours Mondial de Bruxelles – Spirit Selection 2020

Un grande riconoscimento, per il Vermouth di Torino Superiore al Barolo Del Professore, che ha ricevuto la Medaglia d’Oro del Concours Mondial de Bruxelles 2020 al recente Spirit Selectionevento internazionale alla sua 21a edizione, che premia i migliori spiriti di tutto il mondo e si è tenuto a Bruxelles dal 30 ottobre al 1 novembre. Un successo sempre maggiore per l’unico vermouth al mondo realizzato a partire da una base caratterizzata dal Re dei vini, il Barolo, nello specifico il Barolo del vigneto Cerretta, un grande cru della celebre cantina Ettore Germano di Serralunga d’Alba. Nato dalla ricerca e dalla creatività Del Professore, azienda fondata dal gruppo del The Jerry Thomas Project di Roma, il primo speakeasy italiano e da anni tra i migliori cocktail bar del mondo, il Vermouth di Torino Superiore al Barolo è un vero e proprio ritorno alle origini, ai tempi in cui un ottimo vermouth non poteva che nascere da un ottimo vino.

Una miscela segreta di erbe e spezie selezionate, tra cui assenzio, rabarbaro, vaniglia, china, chiodi di garofano, il doppio invecchiamento in botti di rovere, prima come vino Barolo e poi come vermouth, per circa 3 o 6 mesi. Un lavoro sapiente e paziente, in collaborazione con la distilleria Quagliache crea un vermouth caratterizzato dalla finezza dei profumi e con un’impronta elegante di tannini, che si arricchiscono della complessità delle spezie naturali. Un successo crescente per il Vermouth di Torino Superiore al Barolo Del Professore, in particolare in Paesi europei come Germania, Belgio, Inghilterra e Francia e già premiato due anni fa al Concorso The WineHunter Award, svoltosi durante il Merano Wine Festival.

Data la natura un po’ estrema del progetto – sottolinea Fabio Massazza Gal, commercial manager Del Professore – caratterizzata da un lato da un ritorno alle origini e dall’altro da una forte spinta pionieristica e da un pizzico di follia, non era semplice prevedere il tipo di risposta che il mercato avrebbe dato. Ma sembra che il coraggio sia stato premiato, alla luce della Medaglia d’Oro al Concours Mondial de Bruxelles. E anche in Italia, grazie alla crescita di vari siti per la vendita on line, tra cui thedrinkshop.it e enotecacostantinipiero.itassolutamente essenziali nel periodo che stiamo vivendo, i risultati commerciali sono lusinghieri e ci confermano che siamo sulla buona strada“.

Spirits Selection
, nato da una costola del Concours Mondial de Bruxelles, riconosciuto dall’Unione Europea e giunto alla 21a edizione, è l’appuntamento internazionale di riferimento che premia i migliori spiriti provenienti da tutto il mondo, unico nel suo genere ad essere itinerante. Grazie al panel internazionale di giudici, le sessioni formative a loro dedicate, le degustazioni “alla cieca” e un rigoroso controllo dei campioni ricevuti, il concorso si distingue per qualità, imparzialità e fiducia. L’edizione 2020, in tempi di pandemia, ha visto la presenza a Bruxelles ddegustatori professionali che hanno seguito regole sanitare scrupolose, per favorire uno svolgimento fluido della competizione.

Per maggiori informazioni: 

www.delprofessore.it
sales@delprofessore.it
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Il mercato nero e la carenza delle bombole di ossigeno: “Ecco la soluzione”

Ai tempi del Covid-19

Leggo esterrefatto che si stanno rivivendo nuovamente le situazioni di emergenza ossigeno per i malati, cioè per quelle persone che, colpite da carenza respiratoria, hanno bisogno di ausili meccanici per respirare, tipo le bombole di ossigeno. Non sono un medico, ci tengo a dirlo, ma conosco abbastanza il fattore tecnico da poter esplorare e condividere, con chi mi legge, il problema dei gas tecnici respirabili, in particolare dell’ossigeno.

Al di là della cultura scientifica che, con reminiscenza scolastica, ci permette di associare l’ossigeno alla molecola biatomica O2, che tutti conosciamo, bisogna specificare che esso rappresenta l’elemento essenziale per i processi respiratori nella maggior parte delle cellule viventi e nei processi di combustione. Oltre alla molecola biatomica appena richiamata, in natura questo gas esiste anche in forma triatomica, O3, ovvero l’ozono.

Precisazioni tecniche a parte, sono rimasto stupito quado ho letto e ascoltato, in questi giorni, oltre alla notizia della carenza di ossigeno per i malati domiciliari, anche alcuni casi di mercato nero delle bombole di questo gas fondamentale per la vita delle persone. Avevo affrontato l’argomento già in precedenza, durante il primo lockdown, seppure da un punto di vista più logistico, fornendo i presupposti per una analisi costi-benefici tra l’autoproduzione e i contratti in essere nella maggior parte degli ospedali nazionali.

Oggi, come ieri, i soliti problemi.

Da ingegnere, e non da politico, sono abituato a risolvere i problemi, a scorporarli, a studiarli fino in fondo per arrivare ad una o più soluzioni reali il più presto possibile.

La mia considerazione primaria è che mi brucia, come italiano e come persona, con una forte fede nelle istituzioni pubbliche (che finora non hanno certo brillato per lungimiranza e perspicacia), assistere a queste situazioni imbarazzanti e pericolose ma soprattutto che mettono a nudo la sofferenza di persone che non riescono ad ottenerecure adeguate per un problema di così agevolerisoluzione.

Per far meglio intuire il pensiero provo a fare un paragone molto semplice quanto efficace.

Avete presente, quando siete in vacanza al mare, i diving center, quelle strutture dove tutti abbiamo imparato ad immergerci con tanto di respiratore e bombole di ossigeno? Bene, adesso la domanda:qualche volta nei periodi di agosto, il più affollato, avete mai visto un diving center rimanere senza bombole per l’ossigeno? Io mai. Come fanno? Semplice. Utilizzano un macchinario appositamente progettato che serve a riempire le bombole con il gas o miscela di gas necessario, alla opportuna pressione e umidità relativa. Lo so, forse è un po’ semplicistico questo paragone, ma mi è servito per dimostrare tre cose:

che, volendo, non si rimane senza scorta di ossigeno
che è possibile autoprodurre l’ossigeno respirabile in totale sicurezza
che, con opportuna logistica e organizzazione, il gas tecnico è producibile direttamente in loco senza grandi investimenti anche per il privato.

Per il primo punto non servono spiegazioni: la condizione necessaria e sufficiente è avere conoscenza del problema (nel caso specifico si hanno già esperienze pregresse del primo lockdown che permettono di metter in atto le dovute attività di contromisura) e volontà di affrontarlo nel giusto modo.

Il secondo punto è risolto con la tecnologia. Pur essendo un’attività che prevede precise prerogative di produzione, i gas tecnici, tra cui l’ossigeno, sonoormai d’uso comune in molti settori industriali(aziende alimentari, farmaceutiche, e poi l’industria alimentare, chimica). Nulla di nuovo sotto il sole, quindi.

In merito al terzo punto infine, probabilmente il più critico, si può proporre una soluzione semplice ma di sicuro risultato.

Cercate su Internet i principali installatori di aria compressa e troverete, con stupore, che molti di queste aziende offrono anche la produzione di gas tecnici e quindi di ossigeno respirabile.

Ora che abbiamo risolto e spiegato le criticità inesistenti di un sistema disorganizzato mi chiedo e vi chiedo: ma quale è, nella catena di comandodella Pubblica Amministrazione, l’ente preposto chedovrebbe assicurare le più elementari regole per far fronte alla lotta contro la pandemia a favore della salute ai cittadini?

Da chi si fa consigliare il responsabile dell’ente se non è in grado neppure di risolvere un problema di per sé già risolto?

Lancio quindi un appello: sappiate che almeno il problema dell’ossigenoterapia si può affrontare senza troppi ostacoli e per questo sono a disposizione di ogni cittadino per offrire la soluzione. Non è più possibile, ad oggi, leggere di certe situazioni solo per incompetenza e impreparazione di un sistema che non è mai pronto. La soluzione esiste ed è semplice ma forse non la si vuole affrontare nel modo giusto. O non si è in grado, forse, per ignoranza.

Da presidente di A.N.I.M.A.C., una associazione che ha tra gli scopi quello della divulgazione della cultura dell’aria compressa, non posso accettare, oggi, una tale disorganizzazione quando esistono risorse e capacità realmente in grado di fare la differenza.

Sarebbe ora di smettere di ignorare la realtà e di prendere con coraggio l’esperienza e la capacità di fare per risolvere anche questi problemi finora malamente o del tutto non gestiti.

Noi ci siamo. Per risolvere i problemi. La politica la lasciamo a chi è più capace.

Ing. Massimo Rivalta

Consulente del Giudice

Presidente Associazione Nazionale Installatori e Manutentori Aria Compressa A.N.I.M.A.C.

Gallo (Pd): “Sostenere percorsi per minori disabili”

 “Sono perfettamente consapevole della pressione alla quale è sottoposto, attualmente il nostro sistema sanitario, impegnato a combattere la pandemia da Covid 19. Tuttavia, ritengo della massima importanza che le persone colpite da gravi patologie e da disabilità continuino a essere garantite e seguite, come ho più volte sottolineato nelle scorse settimane.

Malattie come la sordità infantile, per esempio, richiedono una diagnosi precoce che non può essere sospesa o rinviata, pena un recupero comunicativo e linguistico deficitario che trasformerebbe bambini nati sordi in adulti con gravi difficoltà linguistiche e relazionali” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Ho presentato, quindi – prosegue Gallo – un’interrogazione a risposta immediata con la quale chiedo all’Assessore alla Sanità di conoscere, nel dettaglio, come l’Amministrazione regionale intenda agire affinché venga attuato un piano di garanzia sanitaria per i disabili minori, come quelli affetti da ipoacusia infantile, che prescinda dall’emergenza in atto e assicuri loro ogni tipo di continuità terapeutica”.

“Ribadisco, infatti – afferma Raffaele Gallo – che l’attività di interi reparti e ambulatori specialistici , come quella svolta dal Centro Infantile di Audiologia ed Otologia dell’Ospedale Martini di Torino, non può essere toccata dall’emergenza, che i servizi specialistici, a maggior ragione quelli infantili, devono restare fruibili, che screening, monitoraggio e assistenza per ipocusia infantile, esattamente come per altre patologie importanti, non devono essere interrotti e che l’assistenza deve essere garantita in quanto necessaria per il futuro dei nostri bambini, ma anche per non congestionare ulteriormente la sanità pubblica, al termine dell’emergenza”.

“L’Assessore Icardi – conclude Gallo – nulla sua risposta, ha affermato che alcuni percorsi continuano a essere garantiti. Ci chiediamo se siano sufficienti per supportare i minori disabili che devono essere seguiti costantemente con interventi mirati. Nel caso dell’ipocusia infantile l’attività dell’ospedale Martini, diventato Covid Hospital, è stata ricollocata presso il Regina Margherita per quanto concerne gli interventi di chirurgia che dovrebbero riprendere la prossima settimana, e presso il Maria Vittoria per le attività ambulatoriali U e B. Tuttavia, per casi tanto delicati la garanzia delle prestazioni indifferibili e urgenti non ci sembra sufficiente”.

Covid: i trapianti in Piemonte non si fermano

Ci interroghiamo spesso su come proceda la salute, visite, cure, operazioni che non sono legate al Covid.

La sopresa è che la rete di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule del Piemonte e Valle d’Aosta, non ha subito, sostanzialmente interruzioni.

Una eccellenza italiana, quella della trapiantologia che il Covid non ha fermato anche se ci si è messo di impegno.

A riprova, il report stilato relativo al 30 settembre da Centro Regionale Trapianti fa infatti registrare un’alta qualità dei servizi e assistenza offerta ai pazienti.

Riportiamo alcuni numeri che rimarcano, positivametne, i risultati del processo:Donatori effettivi, ovvero le persone dichiarate morte da cui è (stato) possibile prelevare un organo a scopo di trapianto, sono i più alti del paese.

Il Piemonte si colloca al primo posto in termine di numero donatori: “34.6 per milione di popolazione (pmp), rispetto ai 27.2 del Nord, ai 30.4 del Centro e ai 12.7 del Sud e Isole.

Numeri in crescita rispetto al 2019 in cui si contavano 30.6 donatori effettivi per pmp, a conferma del grado di ‘fiducia’ da parte della popolazione verso il mondo dei trapianti anche in epoca di emergenza “.

Sempre al 30 settembre, si attestano su un valore di 58.1 pmp trapianti quelli per il rene (vs 51.5 del 2019) per un totale di 184 trapianti eseguiti; “36.1 ppm per il fegato(vs 32.9 del 2019) per un totale complessivo di 114 trapianti; 6.3 pmp per il cuore(vs 5.6 al 2019) con 221 trapianti totali. Un trend positivo anche per gli altri trapiani e per quelli combinati, plurimi.

«La nostra forza, dice il Professor Antonio Amoroso, Coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte risiede nell’elevata organizzazione di tutta la rete di donazione e trapianto.

Per la dottoressa Anna Guermani, responsabile del Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di organi e tessuti del Piemonte, un grande valroe aggiunto va riconosciuto al livello dei test praticati per verificarne la sicurezza e escludere ogni possibile infezione nel donatore.
Quello di Anna Guermani è praticamente una missione nel campo dei trapianti. Dalla nostra redazione il nostro grazie.

Tommaso Lo Russo

Ceas in campo a Torino per Green Pea

Un  nuovo approccio per l’ingegneria del futuro / Etica, formazione, visione e innovazione sono i pilastri su cui poggia la storia attuale di CEAS – società di ingegneria presente sul territorio milanese da 40 anni, attore di progetti autorevoli come Fondazione Prada, Eataly Milano e Green Pea Torino, Torre Intesa Sanpaolo, quartiere Porta Nuova Garibaldi e molti altri.

 

Integrazione delle competenze, multidisciplinarietà, tutela dell’interesse comune sono i driver di una strategia che vede CEAS in campo con una squadra di 41 persone  – 75% ingegneri, 17% architetti e personale di staff  – in operazioni che vanno dalla progettazione al collaudo, dalla consulenza alla direzione lavori. La gamma di servizi offerta da CEAS è ampia e peculiare, in grado di rispondere e soddisfare attese ed esigenze di committenti pubblici e privati.

 

Valori come la sostenibilità sono da sempre insiti nel core value dell’azienda stante l’importanza da sempre attribuita all’etica del servizio offerto, al coinvolgimento del committente nella condivisione dei valori, alla necessità di fare “bene per tutti” e non solo per se stessi.

 

Dal 1980, anno di fondazione della società, il team di CEAS ha rafforzato la propria esperienza professionale grazie allo sviluppo di competenze specialistiche: la storia ci informa che ai professionisti del calcolo strutturale, sono stati affiancati esperti dei differenti ambiti dell’ingegneria, con l’obiettivo di creare una squadra che garantisca l’adozione di un approccio multidisciplinare al settore.

 

In CEAS facciamo ciò che ci piace fare: forse è questo il motivo – sostiene Patrizia Polenghi, Presidente CdA – per cui la nostra offerta e il nostro output, oltre che essere di qualità da un punto di vista tecnico, ha un plus frutto del coinvolgimento nostro e del committente su un patrimonio valoriale declinato in etica, trasparenza e soddisfazione degli stakeholders di riferimento”.

 

Con oltre 1.100 progetti realizzati nel terzo millennio, CEAS è oggi un partner altamente specializzato che ha saputo rispondere alle sfide dell’ingegneria, grazie ad una visione strategica e lungimirante. Tra le tipologie di destinazione d’uso dei progetti realizzati tra il 2017 e il 2019, l’84% è rappresentato dall’edilizia e l’urbanistica, seguite dalle infrastrutture di trasporto (9%) e dall’industriale (7%). La progettazione invece, è certamente l’asset principale dell’azienda con un income che si attesta al 60% rispetto al valore della produzione complessiva, che ha avuto un incremento pari al 136% tra il 2017 e il 2020, con un valore che nel 2020 si è attestato a 2.28 milioni di euro. Il fatturato globale dell’azienda invece, ha avuto un incremento totale pari al 28% negli ultimi 7 anni.

 

La presenza di committenti diversificati tra cui investitori, società immobiliari, privati (78%), società di ingegneria pura (8,9%), general contractor (7,2%), pubblica amministrazione (6,3%) ha incentivato l’ampliamento dell’offerta dei servizi. Infatti, dal 2016, oltre ai tradizionali servizi di ingegneria (strutturale, edile, geotecnica, sicurezza) e di project management, CEAS offre ai propri clienti anche la progettazione BIM (Building Information Modeling): metodo che consente la gestione digitalizzata e integrata di tutte le caratteristiche geometriche e informative della costruzione, ottimizzando costi e tempi di realizzazione dell’opera.

 

Un approccio che assicura dunque qualità, efficienza e perfetta integrazione dell’opera nello spazio: creare un’opera in perfetta sintonia con l’ambiente circostante, oltre che nel rispetto di elevati standard di qualità e sicurezza, è per le risorse di CEAS una priorità e, allo stesso tempo, rappresenta garanzia di una visione futuristica dell’ingegneria, in perfetta sintonia con la rapida trasformazione del settore.

 

Covid19, Iren dona 200 PC e attiva DAD

La responsabilità sociale d’impresa e l’educazione alla sostenibilità non si fermano e quindi non si allenta il legame tra Iren e il Mondo della Scuola, anche in questo periodo reso così complicato dal Covid 19.

L’obiettivo rimane quello di supportare lo straordinario lavoro e impegno di docenti, studenti e famiglie, garantendo il proprio catalogo di offerte formative gratuite e fornendo materiale, informazioni e stimoli sui temi della sostenibilità e della economia multicircolare.

L’emergenza, purtroppo ancora in corso, ha reso indispensabili gli strumenti informatici per il contatto a distanza: riunioni, lezioni, attività didattiche che prima si svolgevano in presenza ora corrono sul web ed il computer diviene uno strumento essenziale di partecipazione collettiva.

Il Gruppo Iren, sensibile alle necessità dei territori di riferimento, ha scelto di supportare le attività a distanza tramite la donazione di strumenti informatici ad associazioni di volontariato che operano sui territori di Piemonte, Liguria ed Emilia: un primo lotto di 200 computer, dismessi dall’azienda ma perfettamente funzionanti, è stato reso disponibile in queste ore a reti di associazioni che, a loro volta, si adopereranno per la distribuzione a scuole o a quegli studenti che necessitano di un urgente supporto per dare continuità all’attività didattica.

La vicinanza del Gruppo Iren al mondo della scuola e dell’insegnamento in questo difficile momento storico passa anche attraverso l’offerta didattica di Eduiren – progetto di educazione del Gruppo Iren, rivolto alle scuole e agli insegnanti.

Il sito www.eduiren.it è stato arricchito di contenuti e sono state rimodulate le offerte formative, declinate per ogni grado scolastico, passando dalla presenza alla didattica a distanza.

Le lezioni in DAD possono essere tarate secondo le necessità della scuola e diventare parte di una progettazione condivisa, anche per rispondere alle novità portate dalla educazione civica, la nuova disciplina trasversale che da settembre 2020 interessa tutte le scuole.

Eduiren continua a rimanere a fianco dei docenti e degli studenti, riconoscendo loro un ruolo fondamentale per integrare e valorizzare nella vita della scuola e nel percorso scolastico l’offerta formativa proposta da Iren.

Parte importante rivestono anche i materiali che potranno essere reperiti nel sito.

Sarà possibile scaricare giochi didattici, recuperare approfondimenti e materiali, frutto delle collaborazioni con chi, nel nostro Paese, è impegnato sui temi della sostenibilità (dall’ASviS alla Fondazione Reggio Children, passando per REMIDA Reggio Emilia, La Città dei Bambini e dei Ragazzi di Genova e il Salone Internazionale del Libro di Torino), linkoteche studiate per agevolare la ricerca di siti di qualità e video informativi.

Una “cassetta degli attrezzi” dedicata principalmente al Mondo della Scuola, ma che potrà essere utile anche alle famiglie e che sarà continuamente rinnovata ed arricchita.

Come tutti gli anni l’invito è quello di prendere contatti con Eduiren, per richiedere informazioni e per condividere idee e progetti, all’indirizzo irenscuola@gruppoiren.it

“La scuola è una colonna su cu si regge il presente ed il futuro del nostro Paese – ha dichiarato il presidente di Iren Renato Boero – un’istituzione fondamentale per la crescita umana, culturale e civica dei nostri giovani. Il Gruppo Iren, grazie anche allo stretto dialogo avviato con i territori, ha ritenuto doveroso svolgere un ruolo concreto di vicinanza alla scuola e alle famiglie, sia attraverso la donazione di materiale informatico, quanto mai utile in questo difficile momento, sia attraverso l’arricchimento dell’offerta formativa a distanza di Eduiren”.

Vaccino antinfluenzale, distribuite già 900 mila dosi

VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE, L’ASSESSORE ALLA SANITA’ DEL PIEMONTE, LUIGI ICARDI: «DISTRIBUITE GIA’ 900 MILA DOSI, LE FORNITURE ALLE FARMACIE NON DIPENDONO DALLA REGIONE»

«Se il vaccino antinfluenzale manca nelle farmacie, dev’essere chiaro che la Regione non c’entra. Sono le farmacie a dover pensare al loro approvvigionamento, com’è sempre avvenuto e capisco le loro difficoltà, in questo momento, a reperire le dosi sul mercato. Motivo per cui, eccezionalmente, quest’anno le Regioni hanno messo a disposizione delle farmacie la quota dell’1,5 per cento delle loro dosi, come previsto dallo specifico accordo raggiunto in sede di Conferenza delle Regioni. Per il Piemonte vuol dire 16.500 dosi che da oggi sono in distribuzione alle farmacie, a disposizione del pubblico. Al momento non possiamo fare di più, perché in primo luogo il nostro dovere è di provvedere alla vaccinazione gratuita delle persone ultrasessantenni e appartenenti alle categorie a rischio».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, precisando i compiti della Regione Piemonte in merito alla campagna vaccinale antinfluenzale.

Per quanto riguarda le forniture ai medici di medicina generale, entrano in consegna altre 120 mila dosi.

«Complessivamente, quindi – osserva l’assessore Icardi -, abbiamo già consegnato 900.000 dosi di vaccino e sono state fino ad oggi vaccinate dai medici di medicina generale oltre 572.000 persone, senza contare le 78.000 dosi destinate alle Asl e alle Aziende Ospedaliere per la vaccinazione di operatori sanitari, ospiti di Rsa e, in alcuni casi, cittadini e bambini a rischio. Stiamo parlando di quasi 80 mila vaccinazioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La campagna vaccinale prosegue secondo le modalità concordate con i medici, che sono pressati dalle richieste, ma che stanno rispondendo alle necessità con il massimo impegno e secondo il calendario delle prenotazioni».

Mes, Ruffino (Fi): “Di Maio non sa fare i conti”

Il ministro Luigi Di Maio ha liquidato il ricorso al Mes perché i risparmi che si otterrebbero sugli interessi valgono “solo” (sic) 300 milioni ogni anno.

Io aggiungo: moltiplicati i 10 anni della durata si ottiene la discreta somma di 3 miliardi. Il ministro degli Esteri non ha grande dimestichezza con i conti. Dimentica infatti che ha stravolto gli equilibri del Parlamento imponendo il taglio di 345 parlamentari che fanno risparmiare alle casse dell’erario “solo” (questa volta lo dico io) 50 milioni ogni anno. Per ottenere dal taglio dei parlamentari gli stessi risparmi del Mes occorrono 60 anni, cioè 12 legislature. Di Maio ha avuto cattivi insegnanti di matematica.

on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

Viaggiava con la cocaina nel volante e un jammer nel cruscotto

Cittadino straniero denunciato dal Reparto Prevenzione Crimine

Venerdì scorso gli agenti del Reparto Prevenzione Crimine, impegnati in  servizio di controllo del territorio coordinato dal Comm.to Madonna di Campagna, controllano un veicolo in Strada dell’Aeroporto. In considerazione delle normative vigenti per il contenimento dalla pandemia da covid19, gli operatori chiedono al conducente ed al passeggero il motivo della loro presenza. Il primo, cittadino albanese di 47 anni, giustifica il proprio spostamento per motivi di lavoro, senza peraltro essere in grado di fornire ulteriori dettagli, il secondo, un macedone di 30 anni, riferisce di trovarsi a bordo solo per fare compagnia all’amico. Entrambi vengono sanzionati in considerazione delle attuali restrizioni. Controllando i due cittadini ed il veicolo loro in uso, i poliziotti trovano nel cruscotto lato guida un jammer, disturbatore di frequenze utilizzato per la neutralizzazione dei sistemi d’antifurto nelle vetture. Lo strumento viene immediatamente sequestrato. Inoltre, osservando con attenzione il volante, gli operatori notano la plastica del clacson rialzata rispetto al suo alloggiamento originale. Insospettiti, gli agenti rimuovono il componente e trovano al di sotto un panno verde nel quale era custodita una scatolina metallica con all’interno 3 involucri contenenti cocaina. L’albanese è stato denunciato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.