L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Colson Whitehead “Il ritmo di Harlem” -Mondadori- euro 20,00
Lo scrittore, due volte vincitore del premio Pulitzer –con “La ferrovia sotterranea” e “I ragazzi della Nickel- in questo suo ultimo romanzo rappresenta il multietnico quartiere newyorkese di Harlem tra gli anni 50 e 60. Comunità nera, concentrata in quell’habitat urbano che è una sorta di città dentro la città; limite tra bianchi e persone di colore, un simbolo per gli afroamericani.
Lo scrittore 51enne è nato (e cresciuto fino ai 6 anni) a Riverside Drive; a due passi dal cuore di Harlem, ed è ad allora che risalgono i suoi primi ricordi.
Il romanzo veleggia tra criminali di bassa tacca, rapine, estorsioni, ricettazione, saga familiare, classi sociali, razzismo; tutto ammantato da grandi pennellate di humor.
Protagonista è Ray Carney, di professione commerciante, che nel suo negozio vende mobili e oggetti per la casa a prezzi contenuti, pagabili anche a rate. Un normale padre di famiglia, sposato con Elizabeth (che non sospetta nulla dei suoi secondi affarucci) incinta del secondo figlio.

Ray si ritiene fondamentalmente onesto, ma non disdegna di rivendere a volte televisori ed altri elettrodomestici e oggetti di dubbia provenienza. Di fatto ha una seconda vita nella quale viene trascinato da pessime frequentazioni. In particolare dal cugino Freddie che ogni tanto gli porta qualche gioiello che lui rivende senza farsi tante domande.
La trama accelera quando Freddie partecipa a una rapina al celebre Hotel Teresa che in quegli anni era il fulcro della vita ad Harlem; ed è così che Carney finisce coinvolto in una cosa decisamente più grande di lui.

Echi del passato si proiettano su Ray e cercano di riafferrarlo; si scopre che è figlio di un noto criminale del luogo e solo alla fine saprete cosa deciderà.
Nel frattempo nella sua vita irrompono personaggi da gangster story. Il manesco Pepper, reduce dalla seconda guerra mondiale e particolarmente portato per la violenza e le revolverate; il potente gangster Chink Montague; e Miami Joe, refrattario alla legge e ai suoi tutori, che non si fa remore ad uccidere.

Whitehead si riconferma abilissimo nello spaziare tra più generi; dalle incursioni nel romanzo storico all’horror e al poliziesco, con questa storia di malavita, che è anche un approfondimento delle dinamiche sociali e politiche dell’America dell’epoca.

André Aciman “Mariana” -Guanda- euro 14,00
Il romanzo è stato ispirato ad Aciman da un testo del 1669, “Le lettere di una monaca portoghese”, in cui la protagonista racconta il dolore straziante dopo che un ufficiale francese l’aveva sedotta e poi abbandonata. Ma i tormenti del cuore non hanno collocazione in un’epoca sola.

Nell’ultimo libro di Aciman l’io narrante è la giovane Mariana e si trova a dover metabolizzare un’amara verità: quando un amore finisce ti rendi conto che ti sei nutrita di un grande inganno. E cosa rimane delle ceneri di una passione divampata velocemente ed altrettanto fulmineamente finita contro il muro di indifferenza dell’amato?

Il breve ma intenso romanzo è la cronaca fedele degli stati d’animo che avvolgono la giovane studentessa dell’accademia d’arte in una morsa di dolore, delusione, attesa, disinganno. Perché, anche se aveva avvertito il pericolo, era rimasta soggiogata dal fascino di Itamar: bello, intrigante, farfallone e seduttore recidivo. Quella di Mariana è una passione travolgente che le fa abbassare tutte le difese; e lui ci sa anche fare parecchio, scalzando in un nanosecondo ogni traccia di pudore della ragazza.
Peccato che senza saperlo Mariana abbia una data di scadenza. Itamar diventa dapprima sfuggente e poi scompare nel modo più vile che ci sia. Viene messa presto da parte perché l’attenzione dell’amante è già attirata da un’altra preda.
Lui l’ha ingannata, presa, lasciata e delusa. Da quel momento Mariana finisce in un buco nero di dolore, solitudine, inutili attese e agguati infantili nella speranza di incontrarlo; ben sapendo che lo troverà abbracciato alla vittima successiva

Ancora una volta Aciman è maestro nell’affondare la penna nei crateri di un cuore e di una mente feriti, disillusi e messi da parte dopo una passione rovente.
Ci si immedesima facilmente nella protagonista e ci si arrabbia pure parecchio perché la sua illusione d’amore è qualcosa che prima o poi forse accade a tutti… e nella trappola dell’inganno ci infiliamo spesso da soli.

 

Chris Kraus “Figli della furia” -SEM- euro 22,00

Questo monumentale romanzo (896 pagine) racconta una storia d’amore, morte, nazismo e orrori; attraversa il Novecento e in parte è ispirato al nonno dello scrittore che era un nazista.
Chris Kraus -nato a Gottinga nel 1963, sceneggiatore, regista e romanziere- ha compiuto ricerche approfondite per oltre un decennio prima di comporre “Figli della furia”, nel quale la parte romanzata si innesta su pagine importanti della Storia, quella vera e tragica del secolo scorso.

Protagonisti sono due fratelli baltico- tedeschi arruolati dalle SS e innamorati entrambi della sorella adottiva Ev, ebrea.
Una trama fitta e sconvolgente tra belve naziste, persecuzione e massacri, violenza e operazioni di intelligence, amore e morte, tradimenti e barbarie.

Hubert e Konstantin Solm discendono da un’antica famiglia aristocratica baltico-tedesca della Lettonia; sono inseparabili e tutti e due dei grandissimi bastardi.
Di Hub lo si intuisce subito: è il fratello maggiore, quello carismatico e dominante. Entra con convinzione nel movimento nazionalsocialista, prima in Lettonia e poi a Berlino. Scala i vertici e diventa collaboratore di Himmler; premiato per il modo in cui esegue anche gli ordini più aberranti… come il massacro di centinaia di ebrei.
Koja va al traino del fratello; anche se sogna una vita da artista pure lui rivelerà un’anima nera, diventando un carnefice nazista e poi una spia.

Tra i due si colloca Ev la sorella adottiva; Hub la sposa, Koja ne diventa l’amante.
E quando emergono le origini ebraiche della ragazza le cose si complicano parecchio.
Il romanzo è la cronaca delle loro vite tra Riga, Berlino, Monaco, Mosca e Tel Aviv.
Tra carriere all’apice e voltafaccia, i due servitori di Hitler si macchiano di atrocità come la deportazione e la fucilazione di massa; poi si trasformano in opportunisti antisovietici al servizio della Cia, trasformisti che diventano agenti del KGB e pure del Mossad.

Un romanzo travolgente e una prova dell’abilità di Kraus; se poi volete un assaggio anche del suo talento come regista il suo film più famoso è “Quattro minuti”, su Netflix.

 

Don Wislow “La lingua del fuoco” -HarperCollins- euro 15,00

Quando il fuoco divampa nella splendida Orange County Californiana racconta tutto quello che c’è da sapere sulla sua origine e su come si è sviluppato…. ovviamente a patto di saperne interpretare il linguaggio e i misteri. In questo nessuno è abile quanto Jack Wade, ex poliziotto di punta della Squadra Investigativa Incendi dello sceriffo di Orange County. Poi uno scandalo ha divelto la sua carriera in ascesa ed ora si mantiene mettendo la sua profonda conoscenza del fuoco al servizio della compagnia di assicurazioni “California Fire and Life”.

E’ lui che mandano nella magnifica casa dei ricchissimi Vale -sulla scogliera di Dana Point, un gioiello affacciato sul mare e pieno di mobili e oggetti milionari e rari- ora ridotta in cenere insieme al corpo della bellissima 34enne Pamela Vale che viene letteralmente “raschiato via” dalle molle del letto a baldacchino in cui è bruciata.
Chi era questa splendida donna, madre di due figli la cui custodia si contendeva nella separazione dal marito?
Nicky Vale è un imprenditore immobiliare di apparente successo, collezionista di arredi e quadri pregiatissimi e unici; decisamente distaccato quando gli arriva notizia dell’orribile morte toccata in sorte alla moglie.

I Vale, belli, giovani e ricchi fanno parte di un’enclave esclusiva che vive in ville miliardarie affacciate sulla lunghissima e affascinante spiaggia di Dana Strands. Sembra che Pamela fosse molto infelice: annebbiava il dolore nell’alcol e non disdegnava pubbliche scenate contro il marito.
Ma le cose non stanno esattamente così e a scoprire scomode verità sarà proprio Jack Wade, uomo ligio al suo dovere, al quale nulla sfugge. Indaga, fa sopralluoghi, interpreta il fuoco e capisce come è davvero morta Pamela.

Preparatevi anche a scoprire chi è davvero Nicky Vale …
Continui colpi di scena, torbidi misteri del passato, e personaggi dall’anima nera che più di così non si potrebbe.

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