ilTorinese

Attesa per il 203esimo derby della Mole

Juventus-Torino Sabato 5 dicembre ore 18

Qui Juve: grandi problemi in difesa nella squadra bianconera. Si ferma,per infortunio,il difensore centrale Demiral, che s’aggiunge a quello patito da Chiellini. Al derby mancherà anche il centravanti Morata fermo per squalifica.
Tutti a disposizione gli altri componenti della rosa,divisi in due gruppi distinti con allenamento intenso dal punto di vista tecnico tattico.Pronto al rientro in campionato Ronaldo che aveva saltato la trasferta di Benevento per riposare ed essere al meglio in Champions League,dove è risultato decisivo come tutte le volte che si carica la squadra sulle spalle nei momenti bui della partita.

Qui Toro: anche in casa granata si fa la conta degli indisponibili.Vojvoda è risultato positivo per la terza volta al covid quindi sarà indisponibile.Da valutare Ujkani, Lukic e Gojak dopo i tamponi anti Covid. Forse rientrerà il tecnico Giampaolo,anche lui in quarantena post coronavirus.Oggi particolare attenzione, durante l’allenamento, ad eliminare quel quarto d’ora di black out che in ogni gara simpossessa del Toro facendogli subire troppi gol.In gran forma capitan Belotti alla ricerca del 100esimo gol in maglia granata.

Vincenzo Grassano

Il Tar non accoglie la richiesta di far tornare in classe le seconde e terze medie

Il Tar del Piemonte non ha accolto la richiesta, depositata da un gruppo di genitori e insegnanti, di una sospensiva d’urgenza in via monocratica per l’ordinanza della Regione Piemonte che prevede la didattica a distanza per le seconde e terze classi della scuola secondaria di primo grado fino al 23 dicembre.

L’ordinanza del Piemonte continua a essere, quindi, pienamente in vigore.

“Ancora una volta come nel caso della misurazione della febbre a scuola ha vinto il buonsenso e l’atteggiamento di prudenza per la salvaguardia della salute dei nostri ragazzi, del personale scolastico e di tutti i loro familiari – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Sono lieto che il TAR abbia riconosciuto la fondatezza delle motivazioni sanitarie che hanno sostenuto una scelta difficile, ma finalizzata come unico scopo a tutelare il bene della vita. Dobbiamo restare però tutti consapevoli che la didattica a distanza, nonostante l’enorme impegno di tutto il mondo della scuola, è un grande sacrificio che stiamo chiedendo ai nostri figli, alle famiglie e agli insegnanti. Pertanto dobbiamo continuare a mettere in campo ogni impegno possibile per tornare al più presto alla normalità. Ora continuiamo a lavorare con il mondo della scuola, fianco a fianco, affinché il 7 gennaio si possa davvero riaprire la scuola in presenza per tutti, ma in assoluta sicurezza e per sempre”.

La misura, più restrittiva rispetto a quanto previsto dalla zona arancione, è stata assunta alla luce dei pareri medici e scientifici e dei dati sul contagio che, dall’inizio dell’anno scolastico, hanno visto nella fascia d’età 11-18 anni di medie e superiori più del doppio dei casi rispetto a quelli registrati sotto i 10 anni.

“Un dato preoccupante anche alla luce della pressione ospedaliera ancora elevata e del possibile impatto in prossimità delle feste, con il rischio di portare in famiglia il contagio contratto nel pre e post scuola su cui si concentrano ancora le maggiori criticità” , commenta la Regione in una nota.

“La Regione Piemonte ringrazia la sua avvocatura, il commissario dell’Area Giuridico Amministrativa dell’Unità di Crisi Antonio Rinaudo e il prof. Vittorio Barosio con il suo staff (in particolare gli avvocati Dell’Anna, Dentico e Briccarello) per il prezioso supporto nel seguire l’impugnativa.”

L’udienza camerale per la discussione in via ordinaria dell’istanza di sospensiva davanti all’intero Collegio è stata fissata per il 16 dicembre.

Covid, ricoveri in calo ma altre 92 vittime nell’ultimo bollettino

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.230 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari all’8,5% dei 23.163tamponi eseguiti.

Dei2230 nuovi casi, gli asintomatici sono 1.000 , pari al 44,8 %.

I casi sono così ripartiti: 824screening, 885 contatti di caso, 521 con indagine in corso; per ambito: 415 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 105 scolastico, 1.710 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 172.931, così suddivisi su base provinciale: 15.016 Alessandria, 8.084 Asti, 5.994 Biella, 23.787Cuneo, 13.325 Novara, 92.078 Torino, 6.541Vercelli, 5.629 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 947 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.530 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 366 ( –16rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4459(- 137rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 65.181

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.619.813(+26.163rispetto a ieri), di cui 809.885 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 6.452

Sono 92i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 11 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 6.452 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 958 Alessandria, 387 Asti, 291 Biella, 707 Cuneo, 566 Novara, 2.964 Torino, 313 Vercelli, 200 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 66 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

93.454 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 96.473 (+3.019rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 7.344 Alessandria, 5.132Asti, 3.011 Biella, 11.610 Cuneo, 6.341 Novara, 55.398 Torino, 3.722 Vercelli, 2.906 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 501 extraregione e 508 in fase di definizione.

Partiti allo sbando in vista delle Comunali

Ammetto che ultimamente il Berlusca mi è simpatico. Vuole aiutare il governo a “sfangarla” e vede bene la Porchietto candidata  a Sindaco per Torino.

Certamente mi attiro le critiche dei soliti malpancisti di sinistra: “Patrizio, straparli”.  Impossibile che Berlusca possa essere simpatico e poi se fa questo è perché vuole il suo tornaconto. Dunque? Quale sarebbe l’ignominia a tal proposito? Una cosa è certa : non sopporta più Meloni e Salvini. Salvini e Meloni che, ultimamente, tanto d’accordo non vanno. Del resto si sa che più galli nello stesso pollaio fanno solo confusione. L’imprenditore Damilano rasserena tutti . Ci sta, ci sta , ma dopo l’uscita del Cavaliere anche lui, come del resto, il Rettore Saracco, ha paura del fuoco amico. Chi non ha paura del fuoco amico è il navigato Chiampa.  Dopo Saracco candida ‘ amico di sempre, il professore e sottosegretario Andrea Giorgis. Direi ottima candidatura e soprattutto persona competente. Ma francamente non ce lo vedo a lasciare il governo ed il Ministero della Giustizia a un Bonafede disastroso, ed oggi silente, Ministro. E poi, diciamocela tutta: non è la proposta del PD romano. Appunto, è la proposta del Chiampa. Autorevolissima ma pur sempre la proposta di un singolo. Oramai tutto è possibile. Il pd non è più un ologramma. Si è evaporato. Nel mentre  ci sono anche i sondaggi di una virtuale consultazione tra la Porchietto e Lorusso in vantaggio di 17 punti. Sospese le primarie e Lavolta non ci sta e raccoglie , in solitaria le firme del “fai da te le primarie”. Mauro Salizzoni, almeno in questa fase, mi sembra ai margini. Ammesso e non concesso che sia interessato. Su una cosa i torinesi sono  unanimemente  concordi: Chiara Appendino non la vogliono più vedere manco in cartolina. Con una scia di drammatiche possibilità: elezioni amministrative rimandate ad ottobre. Non so se Torino reggerà a questa  sconcertante evenienza.
Patrizio Tosetto

Primo giorno dei medici israeliani in Piemonte

Saranno impegnati presso il Dipartimento di Emergenza e Accettazione e il reparto Covid dell’Ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno

Oggi, giovedì 3 dicembre, la delegazione medica israeliana – composta da 19 sanitari (7 medici, 12 infermieri) e da due accompagnatori, provenienti dall’Ospedale Sheba Medical Center – ha ufficialmente preso servizio presso l’Ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno. Il personale, che presterà gratuitamente la propria attività a supporto del sistema sanitario locale, sarà impegnato principalmente nelle attività svolte presso il Dipartimento di Emergenza e Accettazione e presso il reparto Covid.


La delegazione, giunta in Italia nella mattinata di ieri, è stata accolta da una cerimonia di benvenuto svoltasi presso lo stesso presidio di Verduno. «Sarà un punto di partenza, l’inizio di una collaborazione tra le due organizzazioni sanitarie, oltre che un supporto di notevole importanza che ci è stato messo a disposizione», le parole di Massimo Veglio, Direttore Generale dell’ASL CN 2, che ha sancito, così, l’apertura della cerimonia.

«Con questa ennesima collaborazione tra Italia e Israele stiamo rinforzando un importante ponte che avevamo già messo in piedi, infatti ho già avuto il piacere di collaborare con Elhanan Bar On in passato. Anche per questo sono molto orgoglioso di avervi qui e di darvi il benvenuto nella famiglia italiana e nella famiglia piemontese», questo il benvenuto alla delegazione israeliana da parte dal Responsabile regionale della Maxi Emergenza 118, Mario Raviolo, seguito dal ringraziamento da parte di Bruno Ceretto, Presidente del Cda della Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra ONLUS: «Vi ringrazio di cuore, come Presidente e come cittadino di questo territorio che voi state venendo ad aiutare».

«Oggi – spiega Luigi Genesio Icardi, Assessore alla Sanità – in quest’ospedale, si chiude il cerchio di un percorso di unione ideale tra il Piemonte e lo stato d’Israele, che ringraziamo per l’aiuto, ricordando, tra tutte, l’esperienza in Mozambico. Da anni, infatti, è attiva la collaborazione tra due realtà di primo piano del soccorso sanitario internazionale: l’Ospedale Sheba Medical Center, il più grande ospedale di Israele, che cura ogni anno un milione di pazienti, e la Maxi Emergenza della Regione Piemonte. Grazie a loro, la Sanità non conosce confini e non possiamo che ringraziarli per quanto hanno fatto e faranno per noi e per tutti, nel segno del reciproco aiuto, così come è doveroso il ringraziamento a tutto il personale sanitario che non si è mai tirato indietro in questi mesi», le parole dell’Assessore, che ha consegnato alla delegazione israeliana una targa in ricordo dell’ospedale da campo donato ed allestito dalla Regione Piemonte in Mozambico.

Parole di fratellanza anche da parte dell’ambasciatore di Israele, Dror Eydar: «Il nostro personale sanitario si metterà all’opera per una “sacra” missione: salvare vite umane in questa guerra contro il Coronavirus, durante una seconda ondata che sembra peggiore della prima per numero di morti e di contagiati. Quando ho sentito le incredibili notizie provenienti dal Piemonte, ho subito pensato di offrire aiuto agli amici piemontesi, e lo Sheba Medical Center si è messo immediatamente a disposizione. Israele è appena uscito dal secondo lock-down e siamo felici di tendervi una mano per affrontare questo sforzo insieme, in nome dell’amicizia che lega Israele e Italia. Se riusciremo a curare anche un solo paziente, ne sarà valsa la pena, ma siamo sicuri che, grazie alla conoscenza israeliana da noi messa disposizione e al vostro incredibile personale, riusciremo a salvare molte più vite». Parole di solidarietà a cui fa eco anche il dott. Elhanan Bar On, capo della delegazione medica israeliana: «Sarà un’importante occasione per estendere e condividere conoscenza. Siamo diventati fratelli in una fase complicata come quella della pandemia e lo saremo anche dopo».

Cerimonia terminata con le conclusioni del presidente della Regione, Alberto Cirio: «Oggi celebriamo solidarietà, internazionalità ed amicizia. Stiamo attraversando un momento complicato e, sebbene ci siano segnali importanti relativi alla stabilizzazione della curva dei contagi, la situazione rimane comunque delicata. Un sentito ringraziamento al nostro personale, che si è dedicato anima e corpo a questa causa, dal 22 di febbraio ad oggi, e la presenza del personale sanitario israeliano sarà preziosissima, perché, oltre a rappresentare l’inizio di un’importante collaborazione, ci permetterà di iniziare quella conversione tra posti letto Covid e non Covid che aspettiamo da tempo. Tornare alla normalità è il primo dei nostri impegni. Questo è l’ospedale dedicato a Michele Ferrero, un uomo che alla sua levatura internazionale accompagnava una grande vocazione alla solidarietà. E la vostra presenza qui onora il nome della persona alla quale questo ospedale è dedicato».

Le opposizioni in Regione: “Per evitare la terza ondata cabina di regia. Screening e tracciamento unica strada”

“Non siamo efficienti come la Corea e non siamo piccoli come l’Alto Adige, siamo in grado di fare un monitoraggio di tutta la popolazione? È la prima e più gettonata obiezione che ci è stata fatta in queste ore dopo che la nostra proposta ha incontrato anche il parere positivo, almeno a parole, della Giunta regionale” – dichiarano i Capigruppo di PD, 5Stelle, Luv, Moderati e Lista Monviso in merito allo screening di massa in Piemonte.

“Siamo consapevoli delle difficoltà, sappiamo ad esempio che in questa situazione persino delle eventuali elezioni sarebbero a rischio, però in tempi straordinari occorrono soluzioni straordinarie pertanto un minuto dopo che l’Odg sarà approvato ci metteremo a disposizione della Giunta regionale e chiediamo che venga convocata una cabina di regia inclusiva anche Sindaci, Prefetti, MMG, farmacisti e sindacati, per rispondere alla domanda: il Piemonte è in grado di organizzare uno screening di massa?”.

“Lo screening non dovrà essere un passaporto per le vacanze e nell’organizzarlo si dovranno rispettare tutte le norme sanitarie previste per ridurre al massimo il rischio contagio, per questo – proseguono Gallo, Sacco, Grimaldi, Magliano e Giaccone – la nostra proposta sottintende anche un cambio radicale nell’agire di questa Giunta. Per lavorare in maniera diversa da come il Piemonte ha fatto finora occorre responsabilizzare i maggiormente i Sindaci e le comunità piemontesi, insieme a loro dovremo trovare una soluzione. Ci interessa semplicemente non vedere gli stessi errori della seconda ondata, vorremmo vedere un tracciamento completo dei focolai e dei casi positivi”.

“Abbiamo preso in considerazioni altri modelli come il monitoraggio totale degli spostamenti, delle categorie a rischio, di lavoratori specifici in settori essenziali, e settori strategici come la scuola ma – concludono i Capigruppo di opposizione – abbiamo visto che agli annunci in questi mesi non ci sono state risposte concrete e permanenti. Per questo vorremmo prima esplorare un modello nuovo”.

Tunnel anticovid a Palazzo Lascaris

Un tunnel antiCovid nel cortile di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale. Verrà utilizzato dal personale dell’ente, dai consiglieri regionali e dai visitatori per la sanificazione da Covid19.

“E’ un altro tassello che si aggiunge agli strumenti e alle regole che abbiamo messo in campo per combattere l’epidemia e garantire chi entra a Palazzo Lascaris – spiega il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – Servirà a impedire che il Covid19 si diffonda nel palazzo e anche a neutralizzarlo per chi, inconsapevolmente, ha sui propri vestiti tracce del virus. Il tutto senza spendere un euro: la macchina ci è stata fornita in comodato d’uso dalla Sieco green, che ringrazio pubblicamente per la disponibilità”.

Tecnicamente si chiama “Cabina di disinfezione”. E’ un parallelepipedo alto 2,4 metri, largo 1,2 e profondo 2 metri, dotato di rampe di accesso e uscita studiate per permettere il passaggio di persone anziane con difficoltà motorie e disabili. Dentro, una serie di sensori, display e led permettono di svolgere diverse funzioni: un rilevatore a infrarossi è in grado di misurare con precisione in due secondi la temperatura corporea di chi entra; in caso di superamento della soglia stabilita, fa scattare un led rosso e un segnale acustico. La zona di misurazione della temperatura è inoltre dotata di un erogatore a fotocellula di gel idroalcolico disinfettante per mani, senza contatto, sicuro e igienico. Infine un sensore a ultrasuoni installato all’ingresso, in grado di rilevare la presenza di una persona, fa partire la nebulizzazione di un prodotto anticovid in grado di eliminarlo dai vestiti, che si arresta quando la persona lascia la cabina. Una impercettibile “pioggia antivirus” che eliminerà ogni traccia dall’abbigliamento. Insomma, in un tragitto che dura pochi secondi verranno messi in atto tutti gli accorgimenti necessari per garantire il più possibile un Consiglio regionale “Covid free”.

“La Piazza” appoggia le proteste contro la Giunta Cirio

Quali criteri possono giustificare la scelta di mantenere chiuse le classi di seconda e terza media in Regione Piemonte, nonostante il passaggio in zona arancione?

Gli studenti delle medie sono gli unici che in grande maggioranza possono andare alla loro scuola di zona senza bisogno di essere accompagnati né di prendere un mezzo pubblico.

Sembrerebbe però che gli epidemiologi del presidente Cirio applichino teorie diverse da quelle del presidente Conte.

O più probabilmente non c’entrano gli epidemiologi: le scuole non generano PIL e quindi possono aspettare.

Lista civica “la Piazza”

Tenta di uccidere il padre che rifiuta di dargli i soldi

I carabinieri hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in regime di detenzione domiciliare emessa dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica, un italiano di 44 anni, residente a Rivalta di Torino, per tentato omicidio e tentata estorsione.

Lo scorso 28 ottobre un uomo di 66 anni ha presentato una denuncia ai carabinieri della Stazione di Orbassano (TO) nei confronti del figlio violento, che al culmine di un litigio, scaturito da una ennesima richiesta di denaro a cui aveva opposto un rifiuto, lo aveva colpito ripetutamente e violentemente al corpo e alla testa con una zappetta da giardinaggio e successivamente, dopo essere caduto a terra, si era seduto a cavalcioni sopra di lui e aveva tentato di strangolarlo con il manico dell’attrezzo agricolo. Poi lo aveva trascinato lungo il pavimento sempre tenendolo per il collo e l’aveva colpito con calci e pugni.
Le successive indagini dei militari dell’Arma hanno permesso di accertare la veridicità di quanto raccontato dal denunciante, appurando inoltre che le richieste di denaro andavano avanti oramai dal 2018.

Buon compleanno caro vecchio Toro!

3 dicembre 1906… buon compleanno caro vecchio e leggendario Toro.

Seppur il momento attuale è un disastro dal punto di vista sportivo, sociale, economico e pandemico goditi i 114 anni dal giorno in cui sei nato. Sei sempre sinonimo di amore, passione e leggenda.
Una maglia, un colore, una leggenda. Caro Toro la tua è una storia infinita d’amore, un senso di appartenenza unico. Un club entrato nella leggenda del calcio mondiale, che da più di un secolo ha come cuore pulsante le migliaia di uomini e donne che di questa squadra sono l’essenza più profonda. Una storia folle e imprevedibile come la vita, fatta di immense gioie e di altrettanto grandi sofferenze.

Vincenzo Grassano