ilTorinese

Occupazioni abusive: cosa cambia dopo la firma del protocollo tra Regione, Comune e Prefettura

Ad oggi gli immobili abitati illegalmente sono solo 134, ma si teme che gli effetti della grave crisi che stiamo vivendo potrebbero fare aumentare a dismisura i casi. Per questo lassessore al Welfare, Chiara Caucino, ha siglato un Protocollo dintesa con Prefettura, Comune di Torino e Agenzia Territoriale per la Casa con lobiettivo di prevenire e contrastare il fenomeno, con interventi mirati e coordinati.


«Situazione sotto controllo: ma occorre assolutamente, allo stesso tempo, mettere un freno allillegalità e tutelare le fasce più deboli della popolazione e i nuovi poveri, vittime della pandemia. Nessuno deve essere lasciato da solo».

Obiettivo: prevenire e contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive delle case Atc, destinato inevitabilmente a crescere a causa della crisi legata al Covid19 e all’emergere delle «nuove povertà». Proprio per questo è stato siglato ieri pomeriggio dall’assessore al Welfare, Chiara Caucino, nella sede della Prefettura di Torino in Piazza Castello, un Protocollo d’intesa con Prefettura, Comune di Torino e Atc per la prevenzione e il contrasto alle occupazioni abusive degli alloggi di edilizia residenziale pubblica». Si tratta, infatti, di un fenomeno che potrebbe in un prossimo futuro preoccupare non poco, dal momento che già oggi, le case «popolari» occupate abusivamente sono 134, numero che però – visti anche gli effetti deleteri della crisi legata al Covid19 – sembra destinato ad aumentare esponenzialmente nei prossimi mesi.

Su un patrimonio che conta almeno 50.779 appartamenti in tutto il Piemonte tra Atc Nord, Centro e Sud, gli appartamenti sfitti sono 3.368 di cui 1.999 nell’area della Città Metropolitana di Torino (per la precisione, 1201 a Torino e 798 nell’area metropolitana). E in quelli occupati regolarmente circa il 35 per cento degli inquilini non paga affitto o bollette.

Il protocollo prevede quindi che gli Enti coinvolti, effettuino una costante ricognizione delle condizioni di disagio e insicurezza abitativa, coordinino le operazioni di censimento degli insediamenti a rischio, riducano il numero degli alloggi vuoti al fine di evitarne

l’occupazione abusiva, programmino e coordinino le azioni di recupero degli alloggi occupati sine titulo e assicurino il coordinamento con i Servizi sociali del Comune di Torino per l’accompagnamento di nuclei in reale stato di necessità. Inoltre è prevista l’adozione di le procedure di assegnazione degli alloggi secondo la normativa regionale, definendo modalità stabili di collaborazione tra l’Atc del Piemonte Centrale, il Comune di Torino e le Forze dell’Ordine.

Ma quale sarà il meccanismo d’azione previsto dal protocollo? Innanzi tutto l’Atc, ricevuta una segnalazione di occupazione abusiva, provvederà a comunicarlo alla polizia municipale, che effettuerà subito l’accertamento. Se l’alloggio risulterà libero da persone, si procederà al recupero immediato dell’unità abitativa, chiedendo ad Atc l’intervento di un fabbro per metterla in sicurezza. Se l’alloggio risulterà invece occupato, scatterà la denuncia alla Procura e si procederà allo sgombero. Qualora però venga verificata la presenza di persone in condizioni di fragilità economico sociale, lo sgombero verrà rinviato e verranno informati tutti gli Enti preposti per valutare la possibilità di reperire temporaneamente soluzioni alternative.

«Si tratta di una situazione sotto controllo ma che potrebbe peggiorare in brevissimo tempo – spiega Caucinoe che quindi necessita di un intervento coordinato e mirato: da un lato a prevenire fenomeni di illegalità come loccupazione abusiva degli alloggi e dallaltro a sostenere, allo stesso tempo, le famiglie più fragili e le vittime delle nuove povertà, ovvero tutte quelle persone che la pandemia ha ridotto letteralmente sul lastrico».

D’altronde le occupazioni abusive sono un fenomeno che minaccia la sicurezza degli inquilini, rischia di vanificare le attività di riqualificazione dei quartieri poste in essere dalla Regione Piemonte in collaborazione con l’Atc del Piemonte Centrale ed i Comuni della provincia ed ostacola, di fatto, l’attuazione dei programmi di ristrutturazione degli immobili, mettendo a rischio la disponibilità di risorse sia a livello nazionale che regionale.

«Per questo – prosegue Caucinoil tavolo regionale ha lavorato sia sulle misure di prevenzione e contrasto di questo fenomeno, ma anche sulla verifica di possibili modifiche normative e regolamentari alla legislazione regionale in materia, per agevolare possibili soluzioni al problema. Il nostro obiettivo è combattere lillegalità, ma anche essere vicino ai più fragili e ai più deboli. Nessuno deve essere lasciato indietro o solo».

Finalità importante del tavolo – che avrà cadenza mensile – è infatti la riassegnazione, con procedure rapide, degli alloggi. Le case che necessitano di lavori minimi dovranno essere ripristinate da Atc entro 30 giorni. Sarà poi compito del Comune di Torino emettere i decreti di assegnazione. A quel punto Atc stipulerà il contratto e consegnerà le chiavi non appena saranno disponibili le certificazioni di sicurezza degli impianti.

Sarà possibile segnalare e denunciare le occupazioni abusive attraverso il numero verde Atc, 800301081, operativo 24 ore su 24 oltre ovviamente il numero unico dell’emergenza 112.

Stellantis, Grimaldi (LUV): “Per ora FCA è prima solo per cassa integrazione”

“Gli azionisti di Fca e Psa votano la fusione, che sarà perfezionata il 16 gennaio, nasce Stellantis e noi siamo tra i pochi a vedere anche i tanti rischi:

la maggioranza del board è composta dall’amministratore delegato e da membri di origine Psa e questo è un fatto che dovrebbe ovviamente preoccupare tutti eppure sono tutti silenziosi, i sovranisti per primi” – è il commento a caldo di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione Piemonte.

“Alcune cose però non cambiano – attacca Grimaldi – Stellantis avrà la propria sede in Olanda pertanto sarà probabilmente un grande colosso nei profitti ma rimarrà, come FCA, indigente per quanto riguarda l’IRAP e le tasse pagate in Italia e in Piemonte. Dobbiamo almeno augurarci che riportino la produzione a livelli di piena e buona occupazione nella Penisola e nella nostra Regione, almeno per ripagare gli investimenti che il nostro Paese ha garantito negli ultimi anni: altro che “Fabbrica Italia”, FCA è stata ‘Cassa (integrazione) Italia’, e i risultati che il Presidente di Exor, John Elkann, ha vantato oggi – negli ultimi 10 anni il valore del Gruppo Fiat è aumentato di 5 volte – lo deve anche ai contributi statali e ai soldi delle nostre tasse”.

“Il punto principale della questione – prosegue Grimaldi – è che da un lato si teorizzano grandi risultati che porterebbero Stellantis ad essere il terzo costruttore in termini di fatturato e il quarto in volume di produzione, dall’altro si dimentica di dire che FCA è stata solo leader per quanto riguarda la cassa integrazione, record negativo che ha indebolito l’intera filiera produttiva e l’indotto costituito di piccole e medie imprese che, a causa degli stabilimenti rimasti aperti ma che spesso hanno girato a vuoto, rischiano l’osso del collo. Non basta infatti puntare sui settori Premium e Luxury – conclude Grimaldi – anche le auto di massa vanno fatte in Italia se si vuole garantire capacità produttiva e occupazione e salvare la componentistica; a questo proposito speriamo che la promessa di non chiudere le fabbriche italiane diventi la premessa per riportare produzione e innovazione nel nostro Paese”.

Nucleare, Legambiente: “Dopo anni di ritardi è il momento della condivisione”

Deposito nazionale rifiuti radioattivi, pubblicata  la CNAPI

 

 “Serve un cambio di passo per trovare una corretta destinazione per i rifiuti radioattivi a bassa e media intensità, mentre per quelle ad alta intensità serve un deposito europeo”

“Lo smaltimento in sicurezza dei nostri rifiuti radioattivi è fondamentale per mettere la parola fine alla stagione del nucleare italiano e per gestire i rifiuti di origine medica, industriale e della ricerca che produciamo ancora oggi. La partita è aperta da tempo, non è semplice ma è urgente trovare una soluzione visto che questi rifiuti sono da decenni in tanti depositi temporanei disseminati in tutta Italia. Per questo dal 2015 abbiamo più volte denunciato il ritardo da parte dei ministeri competenti nella pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee. Ora è necessario che si attivi un vero percorso partecipato, che è mancato finora, per individuare l’area in cui realizzare un unico deposito nazionale, che ospiti esclusivamente le nostre scorie di bassa e media intensità, che continuiamo a produrre, mentre i rifiuti ad alta attività, lascito delle nostre centrali ormai spente grazie al referendum che vincemmo nel 1987, devono essere collocate in un deposito europeo, deciso a livello dell’Unione, su cui è urgente trovare un accordo”. È questo il commento di Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, sulla Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee a ospitare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico (CNAPI), pubblicata oggi dalla Sogin, che individua 67 aree le cui caratteristiche soddisfano i criteri previsti nella Guida Tecnica n. 29 dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) del 2014 e i requisiti indicati nelle linee-guida dell’International Atomic Energy Agency (IAEA).

Già nel 1999 con il dossier “L’eredità radioattiva” Legambiente evidenziò come la stagione del nucleare italiano non fosse finita, alla luce della pesante eredità delle scorie nucleari collocate in depositi temporanei situati in aree assolutamente inidonee e delle operazioni di smantellamento e bonifica delle vecchie centrali ancora da completare. Per questo nel passato l’associazione ambientalista ha più volte ricordato come il problema degli attuali siti nucleari a rischio non può essere risolto costruendo nuovi depositi in questi stessi siti ma individuando, con trasparenza e oggettività, il sito per una diversa e sicura collocazione di tutti i materiali radioattivi presenti in quelle aree. Il Deposito nazionale (che secondo il Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi dovrà essere realizzato entro il 2025) sarà inoltre funzionale allo smantellamento e alla bonifica delle vecchie centrali nucleari ancora presenti sul territorio nazionale e per gestire i rifiuti prodotti annualmente negli ospedali, dall’industria e dai centri di ricerca.

“Il Piemonte ospita oltre l’80% di tutte le scorie nucleari nazionali – dichiara Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – stoccate nei due impianti di Saluggia e Trino. Nei due siti è depositata la grandissima parte delle scorie nazionali ad alta attività, e conseguentemente ad altissima pericolosità. Due siti riconosciuti come inidonei per la vicinanza a fiumi, falde, zone abitate, due siti la cui pericolosità per ecosistema e cittadinanza è assolutamente evidente. Al più presto si deve giungere, ancor prima del 2024, ad un accordo internazionale per il loro trasferimento in quei Paesi che gestiscono già grandi quantitativi di materiali, e che diano tutte le garanzie per trattarli in sicurezza per le persone e per l’ambiente, in attesa del Deposito Unico Europeo. Contestualmente è necessario procedere al trasferimento di tutti gli altri materiali radioattivi nel Deposito Nazionale, scelto con oggettività e trasparenza in modo che possa rappresentare la soluzione caratterizzata dal rischio e dall’impatto più basso possibile”.

“Il documento CNAPI – continua Giorgio Prino – individua in Piemonte 8 siti (due in provincia di Torino e 6 in provincia di Alessandria). È necessario imbastire un percorso trasparente ed un dialogo completo, partendo dai dati dei rapporti SOGIN, con tutti i soggetti territoriali: istituzioni, associazioni, cittadini, tecnici e comunità scientifica. Abbiamo 60 giorni per portare le osservazioni. Lo faremo come sempre basandoci su oggettività scientifiche, in tutela del nostro territorio, delle sue specificità e senza forzature NIMBY”.

“Tutti ricordiamo quello che successe nel 2003 quando l’allora commissario della Sogin e il governo Berlusconi scelsero, con un colpo di mano e senza fare indagini puntuali, il sito di Scanzano Jonico in Basilicata che, dopo le sollevazioni popolari a cui partecipammo anche noi, fu ritirato – conclude Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente – Si tratta di un’esperienza davvero terribile da non ripetere. La pubblicazione della CNAPI è solo il primo passo. Siamo infatti convinti che i troppi ritardi e la poca chiarezza che hanno caratterizzato fino ad ora questo lungo e complesso percorso, rischiano di far partire il tutto con il piede sbagliato. Formalmente da oggi ci sono 60 giorni per produrre delle osservazioni da parte del pubblico al lavoro fatto, ma non ci si può limitare a questo. Ribadiamo con fermezza l’urgenza di avviare un percorso trasparente, partecipato e condiviso col territorio che coinvolga i cittadini, le associazioni, le amministrazioni locali e la comunità scientifica, a partire dalle informazioni contenute nella CNAPI”.

Torino: un brindisi al coprifuoco

Tre le sanzioni elevate, due denunciati

Sono circa le 23 in piazza Risorgimento e tre individui sono seduti sulle panchine, intenti ad assumere bevande alcoliche. Agli agenti del commissariato San Donato giunti sul posto, la compagnia, formata da due cittadini marocchini di 28 e 37 anni ed un ventiquattrenne italiano, non è in grado di fornire una valida motivazione che giustificasse la loro presenza. I tre soggetti sono stati sanzionati per aver violato le misure atte al contenimento della pandemia da Covid19.

Da ulteriori controlli è emerso come a carico di entrambi i cittadini stranieri vi fossero diversi precedenti di Polizia. In seguito il trentasettenne è stato denunciato in quanto inottemperante all’ordine del Questore di lasciare il paese mentre il ventottenne, con obbligo di presentazione alla firma, è stato indagato per aver declinato delle false generalità

Non gli bastava il reddito di cittadinanza e arrotondava facendo il pusher

Oltre 4000 euro nascosti nel comodino del pusher, denunciata una seconda persona

 

Gli agenti del Commissariato San Secondo, in seguito ad attività info-investigativa finalizzata al contrasto dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto un cinquantacinquenne e denunciato all’Autorità Giudiziaria un quarantasettenne, entrambi cittadini italiani con precedenti di Polizia.

Lunedì pomeriggio gli operatori, coadiuvati da pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine e da Unità Cinofile, hanno fermato un uomo, classe ’74, alla guida della sua auto in corso Rosselli. Alla richiesta dei documenti gli agenti intuiscono trattarsi del fratello di un individuo già arrestato lo scorso 19 dicembre per essere stato trovato in possesso di 800 grammi di hashish.

L’autovettura dell’uomo, risultato avere precedenti di Polizia per detenzione di sostanza stupefacente, è stata sottoposta a controllo e la perquisizione estesa alla sua abitazione, a Grugliasco, dove grazie al supporto di NAIK, cane antidroga, sono stati rinvenuti quasi 26 grammi di hashish.

Sempre nell’ambito dello stesso controllo è stata ispezionata l’abitazione di un altro cinquantacinquenne, risultato avere contatti con i due fratelli circa la loro attività delittuosa.

Nella camera da letto, nel primo cassetto di un comodino, all’interno di un borsello, sono stati trovati circa 140 grammi di hashish in panetti, uno e mezzo nello specifico. Sempre nel comodino sono stati trovati 4050 euro in contanti e un bilancino di precisione mentre in cucina è stato rinvenuto un coltello con tracce di sostanza stupefacente.

Da accertamenti è emerso come l’uomo, già condannato per due volte per spaccio, fosse beneficiario del reddito di cittadinanza, in quanto privo di un’occupazione lavorativa.

Juve e Toro subito al lavoro. Gennaio super impegnativo!

17esima giornata di campionato
Sabato 9 gennaio ore 20.45
Milan-Torino
Domenica 10 gennaio ore 20.45
Juventus-Sassuolo

Qui Juve: morale alto in casa bianconera dopo la bella vittoria in casa del Milan. Convincente sia dal punto di vista del risultato ma soprattutto per il gioco espresso che ha unito intensità e qualità,proprio come piace al tecnico Andrea Pirlo.Nell’allenamento odierno ancora fuori per infortunio l’attaccante Morata ed il difensore Chiellini.Inatnto prosegue l’ottimo momento del centrocampista texano Weston McKennie,bravo centrocampista che unisce corsa e piedi buoni,autore di 3 reti in questa prima parte di campionato.Sarà riscattato a giugno ,il DS bianconero Paratici si è già accordato con la sua società di provenienza,i tedeschi dello Schalke 04.
Contro il Sassuolo,squadra rivelazioni ne del campionato,ci saranno pochissimi cambiamenti.Mancheranno ancora i 2 giocatori risultati positivi al covid19 e si  va verso la quasi totale conferma dell’11 che ha brillantemente sconfitto il diavolo rossonero.Al momento non si registrano novità nel calciomercato che si chiuderà il primo febbraio.

Qui Toro: in casa granata sta tornando una piccola ma meritata tranquillità:17esimo posto in classifica che significherebbe salvezza matematica e 4 risultati utili consecutivi.Sabato sera sfida difficile a Milano contro i rossoneri:il Toro contro le grandi ha sempre giocato bene dimostrando nessun timore reverenziale ed imponendo il proprio gioco in larghi tratti di gara.Oggi doppia seduta per gli uomini del tecnico Marco Giampaolo.Intera rosa a disposizione e probabilmente ci sarà solo un avvicendamento per la prossima gara:scambio di terzini con  Rodriguez al posto di Murru sulla fascia sinistra.Per il resto conferma della formazione che ha ben figurato nella gara pareggiata contro una squadra ostica come il Verona,altra compagine rivelazione del campionato assieme al già citato Sassuolo.Contro il Milan i granata dovranno dimostrare i notevoli  progressi, soprattutto,mentali e cercare di ottenere un risultato positivo.Magari cercando il colpaccio con una bella vittoria utile al morale ma soprattutto alla classifica.Al momento nessuna novità dal calciomercato che chiuderà il primo di febbraio.

Vincenzo Grassano

Trumpismo all’italiana

Ieri sera davanti al televisore fino ad ora tarda. Non avevamo altra scelta. Tutti basiti e concordi su un comune giudizio. Prima Trump era un problema politico per alcuni e per altri una risorsa. Ora solo un problema psichiatrico.

Al Campidoglio la situazione è normalizzata e almeno in parte le conseguenze sotto gli occhi di tutti. Il vicepresidente ha chiamato la guardia nazionale di fatto esautorando Trump. Che altro poteva fare? Manco Benito Mussolini è potuto arrivare a tanto. Se la ride compiaciuto Putin che dopo aver aiutato Trump ad essere eletto , li’ si’ con brogli informatici , tra un po’ dirà: visto che gli States sono inaffidabili? Poi i cinesi. Tutto un programma. Probabilmente  Salvini è spiazzato. La Meloni continua nel dire : quando toccherà a me governare ne vedrete delle belle. Eccolo lì Di Battista che sta dalla parte di Trump. Passa dai Gilet Gialli al ku klux  klan. Trump è finito ma non è finito il trumpismo . Quasi sicuramente preesistente a Trump stesso. Come gli oltranzisti  di destra degli States non molleranno,  non molleranno i nostrani. Non molleranno in Ungheria come in Polonia. Ma come negli States in Italia il cerino in mano passa ai moderati. Sono i primi che non hanno sopportato Trump e il trumpismo. Ora, unica scelta possibile è la totale rottura. Il famoso isolamento in cui si trova Trump. Con un piccolo dettaglio locale. Cirio ha chiesto le dimissioni dagli enti regionali,  di uomini da lui nominati, che hanno inneggiato a modo loro al fascismo e al Duce. Le dimissioni non sono arrivate e Cirio ha chiesto la tessera di Fratelli d’Italia. Cioè ha chiesto la tessera di chi rappresenta quegli stessi uomini. Mi rendo conto di entrare in un terreno minato e cerco d essere il più comprensibile  possibile. Stare insieme a chi in certo qual modo professa d’essere nostalgico non vuol dire essere automaticamente fascista. In questa giunta ci sono assessori come Andrea Tronzano che, conoscendolo personalmente, hanno la mia stima. Sono convinto che Andrea , oltre che competente è un sincero democratico e , appunto, moderato. Convinto che le piccole conquiste o soluzioni dei problemi siano propedeutiche alla convivenza civile.
Chi giustifica o cerca di giustificare ciò che ha detto e soprattutto fatto Trump si pone al di fuori di questa convivenza civile e soprattutto pacifica. Per oggi e, forse, per sempre, l’unico sistema possibile è la democrazia. Viene sempre in mente Sandro Pertini. “Preferisco la più imperfetta democrazia alla più efficiente dittatura”. Il perché è molto semplice. Nel primo sistema  lo posso dire , nel secondo mi mettono in galera se dico che non ci credo.  È fondamentale la convivenza che vuole soprattutto dire sapere e poter dire ciò che si pensa.

Patrizio Tosetto

Rinviato lo stop alla circolazione degli euro 4 Diesel

Il Piemonte aveva scritto al Governo nei giorni scorsi insieme alle altre Regioni del Bacino Padano per chiedere una sospensione del blocco alla luce dell’emergenza sanitaria

Euro 4, il Ministro dell’Ambiente accoglie, con una lettera arrivata in serata, la richiesta di proroga per l’entrata in vigore dello stop ai veicoli Euro 4 diesel, avanzata dai presidenti delle quattro regioni del Bacino Padano (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) al termine di un incontro che si è svolto lo scorso 4 gennaio. Una richiesta di rinvio di entrata in vigore della limitazione alla circolazione, motivata dall’emergenza sanitaria in atto e, in questo senso, accolta dal ministro Costa. Nell’incontro le quattro Regioni avevano confermato, per parte loro, il massimo impegno per la riduzione delle emissioni inquinanti nell’area padana in un’ottica di sostenibilità ambientale. “Una proroga di buon senso – commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – la cui richiesta era arrivata non solo dal mondo produttivo ma anche da quello privato, anche alla luce della riapertura delle scuole e quindi con la possibilità di circolare ed evitare situazioni di possibili contagi. Naturalmente sarà una misura temporanea. Da parte nostra non diminuisce l’impegno per combattere lo smog. A breve ci sarà un incontro per definire il piano straordinario per definire la riduzione delle emissioni. La prossima settimana si aprirà la manifestazione di interesse per Move-In, appena avremo il primo provider potremo partire anche con quella misura”.

Covid, oltre 30.600 vaccinati

LE PERSONE VACCINATE CONTRO IL COVID IN PIEMONTE SALGONO A 30.602 (49,4% DELLE DOSI DELLA PRIMA FORNITURA E DELLA PRIMA TRANCHE DELLA SECONDA)


TL’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che oggi (dato delle ore 17.30) le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid sono state 4.640.

Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 30.602 dosi, corrispondenti al 49,4% di quanto ricevuto finora. La percentuale è inferiore a quella di ieri, perchè il calcolo è stato fatto tenendo conto anche delle prima tranche della seconda fornitura, che ha portato il totale di quanto ricevuto dal Piemonte a 61.360 dosi.

Nella mattinata, intanto, sono arrivate le 25.740 dosi mancanti al completamento della seconda fornitura settimanale di 40.000, che sono state distribuite alle Asl “Città di Torino” e To5 e alle aziende ospedaliere “Città della Salute” di Torino, “Maggiore della Carità” di Novara, “San Luigi” di Orbassano e “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria

“Ronchey si vergognerebbe”

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni   Chi fa i titoli di prima pagina e  scrive certi editoriali su “L a  S t a m p a”, sempre più simile all’ ”Unità“ pregiudizialmente anti americana, dovrebbe pensare a rispettare i propri lettori,  evitando di sparare slogan ideologici privi di senso. Chi scrive già nella prima serata di ieri ha denunciato la gravità dell’atto di Trump e dei suoi pretoriani, giungendo a parlare anche di Mussolini e delle sue squadracce.  

Ma, leggendo stamattina, il titolo del giornale di Torino e della sua Ztl, non può che allibire: “C’era una volta l’America“, quasi fosse avvenuto un golpe di stampo guatemalteco negli USA. L’America che è un grande. Paese democratico quando l’URSS , tanto rimpianta da certi giornalisti, era una dittatura che incarcerava i dissidenti e li condannava al manicomio, non finisce sotto i colpi di un vecchio impazzito che ha perso ogni buon senso ed ha smarrito definitivamente  una dignità che non ha mai avuto. Gli USA , e lo stanno dimostrando, sono un paese ben vivo che ha reagito con  compostezza ad un atto simbolico che non avrebbe mai potuto minacciare la democrazia. Il titolo dell’editoriale “La democrazia colpita al cuore“ rivela una drammatizzazione disinformata dei fatti e un pregiudizio anti americano che fa pensare a quello dei vecchi comunisti. Pensino lor signori ai colpi inferti ogni giorno alla democrazia italiana da Conte e abbiamo il coraggio di scriverne. Lascino ad altri la stesura di articoli più impegnativi. Un direttore colto  come Alberto Ronchey non avrebbe consentito certi estremismi  e neppure il vecchio Giulio de Benedetti avrebbe accettato il pressappochismo informativo odierno che umilia la testata che fu dell’ambasciatore Alfredo Frassati. Urge una lettura accelerata e pur approfondita di Tocqueville e di Luraghi per capire cosa sono stati gli Usa che sono rimasti coerenti, tra alti e bassi, alla loro storia.