Caro direttore, per evitare ogni polemica inutile dico subito che il PD ha tutto il diritto di fare tutto quel che crede per selezionare il proprio candidato o i propri candidati. Ci mancherebbe!
Spacciatore arrestato dopo una lunga fuga a piedi
Inseguimento tra le vie di San Salvario
Ha cercato in ogni modo di fuggire agli agenti e sottrarsi all’arresto, fino a nascondersi in una impalcatura e a spintonare un poliziotto ma non ci è riuscito.
Nei giorni scorsi gli agenti della Squadra Volante, transitano in via Berthollet e all’altezza del civico 7, notano una cessione tra un cittadino straniero e due giovani. I te alla vista della Polizia si danno alla fuga in direzione di via Goito. Di qui nasce un inseguimento tra le vie del quartiere. Uno dei tre, un gambiano di 23 anni, nel corso della fuga lancia sotto le autovetture in sosta un sacchettino, che verrà poi recuperato dal personale del Commissariato Barriera Nizza e dalle Unità Cinofile, con all’interno involucri contenenti marijuana. Il gambiano prima svolta in via Goito, poi in via Galliari, successivamente in via Sant’Anselmo, fino a imboccare via San Pio V per concludere la sua fuga in via Goito, dove si nasconde tra le impalcature lì presenti. Una volta scovato dagli agenti, il ventitreenne spintona un’operatrice di polizia e di dà nuovamente alla fuga per le vie di San Salvario fino a che non viene fermato in via Sant’Anselmo nascosto tra le auto in sosta. Lo straniero viene trovato in possesso di alcuni frammenti di marijuana. Per lo straniero scatta l’arresto per spaccio e resistenza a P.U.
Una iniziativa digitale dedicata alla sostenibilità e all’educazione finanziaria curata dal Museo del Risparmio e BEI Institute, lanciata con l’evento digitale #SAVEsCOOL e le star di TikTok e YouTube
• Un percorso virtuale per sensibilizzare i giovani all’uso consapevole delle risorse finanziarie e ambientali, all’economia circolare e all’inclusione sociale
• Il 19 gennaio gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado parteciperanno all’evento #SAVEsCOOL, una diretta streaming in cui potranno interagire e parlare di sostenibilità anche con Marcello Ascani, Eleonora Olivieri e Riccardo Aldighieri, star di YouTube e TikTok
Al via il 19 gennaio la prima edizione digitale del S.A.V.E. 2021 Virtual
Tour, iniziativa sulla sostenibilità ambientale ed economica, dedicata agli studenti di ogni ordine e
grado. Il progetto didattico ideato dal Museo del Risparmio di Torino di Intesa Sanpaolo, in
collaborazione con il BEI Institute, sarà lanciato alle 18:00 con l’evento digitale #SAVEsCOOL una
diretta streaming interattiva e gratuita a cui parteciperanno anche tre star del web, Riccardo
Aldighieri, Marcello Ascani e Eleonora Olivieri.
I tre creators, che contano milioni di followers sui propri social, si trasformeranno in “influencer della
sostenibilità” con l’obiettivo di sensibilizzare i più giovani sui temi dell’economia circolare, della
gestione del denaro e dell’inclusione sociale, utilizzando un linguaggio vicino a quello dei loro
coetanei. Tutti gli studenti e i docenti che vorranno parteciparvi, avranno l’occasione di avere
accesso a materiali, laboratori e gaming app – disegnati appositamente per il progetto – che
consentiranno di approfondire questi argomenti e di interagire e confrontarsi sui temi legati alla
sostenibilità.
Tanti gli spunti e le attività con cui le classi potranno divertirsi, riflettere e imparare: dall’economia
circolare alle basi dell’eco-design, dalla storia della moneta ai metodi per favorire l’inclusione sociale.
I percorsi e i laboratori saranno gratuiti, affronteranno il tema della scarsità delle risorse, siano esse
naturali o economiche, e porteranno a riflettere sull’importanza di impegnarsi nella lotta contro gli
sprechi per il bene comune e individuale.
La sostenibilità e le sue implicazioni sul sistema economico-sociale stanno conquistando ogni giorno
di più l’attenzione di giovani e giovanissimi, desiderosi di vivere in un futuro caratterizzato da una
migliore qualità della vita. È importante che il cambiamento parta dai ragazzi della cosiddetta
“Generazione Z” non solo perché il futuro prossimo è nelle loro mani ma anche perché sono, proprio
loro, i migliori ambasciatori della sostenibilità all’interno della famiglia.
Gli insegnanti di Teach for Italy – che è parte della rete internazionale di “Teach for All” presente in
59 Paesi – partiranno immediatamente con l’attività didattica, erogando i contenuti del progetto a 20
classi sul territorio italiano.
Il progetto sarà a disposizione di tutti gli insegnanti che si iscriveranno attraverso il link
http://www.savetour.it/iscriviti/. Se di interesse, saranno messi a disposizione materiali e
organizzati incontri webinar per aiutare i docenti a pianificare l’attività didattica. Tutto il materiale è
disponibile in italiano e in inglese, per offrire l’opportunità di usufruire dei percorsi anche a studenti
al di fuori dei confini nazionali.
I PERCORSI
In linea con le indicazioni dell’Agenda Europea 2030, che ha posto al centro del dibattito il tema
della sostenibilità sia economica che ambientale, il progetto propone a titolo gratuito laboratori e app
educative destinate ai ragazzi e alle ragazze delle scuole primarie e secondarie. Le attività potranno
essere svolte sia in classe sia in modalità online e i contenuti saranno declinati in modo diverso a
seconda del ciclo scolastico.
Per le scuole primarie, ad esempio, si passerà dalla storia della moneta alle basi dell’economia
circolare con filmati che spiegano in termini semplici in cosa consiste il nuovo modello di produzione
verso cui dovranno orientarsi le future generazioni. Con l’app “Green Hero”, inoltre, gli studenti si
metteranno alla prova l’abilità di riciclare e costruire oggetti “green”. Un laboratorio creativo su riciclo
e valorizzazione del recupero degli scarti completerà il percorso.
Le classi delle scuole secondarie di I grado, invece, approfondiranno i concetti delle crisi
economiche e ambientali, individuando alcune possibili soluzioni per contrastarle. Oltre alla visione
di video sulle bolle speculative, sull’economia circolare sulla salvaguardia della biodiversità, i ragazzi
potranno giocare con l’app “Planet Guardian”, nella quale gli sarà chiesto di calarsi nel ruolo di
guardiano del pianeta e scegliere cosa fare per migliorare l’ambiente che lasceranno alle prossime
generazioni. A conclusione del percorso gli studenti potranno divertirsi con il quiz a squadre “L’albero
della sostenibilità”.
Infine, il percorso delle scuole secondarie di II grado è incentrato sull’inclusione economica e
sociale. Alla visione di video-interviste a personaggi di spicco del mondo dell’imprenditoria e della
finanza, come il premio Nobel Robert J. Shiller, verranno alternati video originali sull’economia
circolare e sulla riduzione delle disuguaglianze che questa può portare. Nell’app “Equality Defender”,
pensata per gli studenti di questo ciclo scolastico, i ragazzi si metteranno alla prova nel prendere
decisioni che possono aiutare a migliorare la società. Il laboratorio “Giramondo, il risparmio a tutto
tondo” concluderà il percorso attraverso una sfida collegata al turismo sostenibile.
Dicono gli organizzatori
Presidente Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro:
“La pandemia da Covid-19 ha contribuito a mettere in discussione un modello economico che
appare sempre meno adeguato a garantire una crescita inclusiva e sostenibile. Per questo Intesa
Sanpaolo – attraverso il Museo del Risparmio – si è impegnata a costruire un progetto che parlando
ai ragazzi, con il loro linguaggio, li aiutasse a sposare la causa della sostenibilità a 360 gradi.
Sostenibilità che, sempre più, deve includere persone e comunità ai margini della società. Siamo
convinti che l’uso consapevole del denaro e la giusta attenzione allo spreco rappresentino due
elementi essenziali per diventare cittadini attivi, capaci di costruire un domani migliore per tutti”.
Vicepresidente BEI, Dario Scannapieco:
“Le risorse economiche e naturali sono limitate ed è pertanto fondamentale gestirle al meglio per il
progresso sociale ed economico di un Paese. Nell’emergenza che stiamo vivendo questo processo
è ancora più importante. La BEI, in quanto Banca per il clima dell’UE, sa bene quanto siano
importanti l’educazione e la sensibilizzazione alla sostenibilità fin dalla tenera età. Lodevole quindi
che l’esperienza di successo del SAVE tour si adatti alle necessità di questi mesi perché il percorso
di crescita intellettuale non deve essere interrotto. E anzi S.A.V.E. 2021 Virtual Tour in forma digitale
permette di allargare ancora di più la platea di bambini e ragazzi che usufruiranno dei contenuti non
tradizionali grazie a strumenti e piattaforme tipici della loro generazione e quindi da loro ben
conosciuti”.
GLI HIGHLIGHTS DEL #SAVEsCOOL:
• Virtual greetings: Giovanna Paladino, direttore e curatore del Museo del Risparmio; Maria
Luisa Ferreira, head of social economic advisor del BEI Institute.
• Presentazione del S.A.V.E. Virtual Tour 2021 attraverso contributi video e gaming.
• Due chiacchiere con: Riccardo Aldighieri, Marcello Ascani, Eleonora Olivieri, che
racconteranno quanto è “cool” essere sostenibili e come fare per diventarlo sempre di più.
• Q&A: gli studenti avranno la possibilità di porre domande e di interagire con i loro beniamini.
• Saluti e ringraziamenti.
I PROMOTORI
MUSEO DEL RISPARMIO
Il Museo del Risparmio è un’iniziativa di edutainment unica nel suo genere. Nasce nel 2012 a Torino
per diffondere l’alfabetizzazione finanziaria attraverso materiali audiovisivi e interattivi, come filmati,
interviste, animazioni teatrali, videogiochi, in grado di soddisfare la curiosità e il bisogno di
approfondimento dei visitatori. La sua offerta educativa si basa sulla contaminazione dell’economia
con la letteratura, il cinema e il teatro per stimolare curiosità e apprendimento presso un pubblico
diversificato di adulti, adolescenti e bambini.
Migliaia i visitatori che ogni anno visitano il Museo scegliendo tra l’ampia offerta di percorsi guidati,
laboratori didattici o eventi di sensibilizzazione sull’educazione finanziaria. Numerose sono anche le
attività extra-museali organizzate in Italia e all’estero: convegni, conferenze, presentazioni di libri,
mostre temporanee. Il Museo è un progetto interamente finanziato da Intesa Sanpaolo.
BEI INSTITUTE
Il BEI Institute è stato costituito all’interno del Gruppo BEI (Banca europea per gli investimenti e
Fondo europeo per gli investimenti) per promuovere e sostenere i partenariati sociali, culturali e
accademici con le parti interessate europee e il pubblico in generale. Si tratta di un pilastro chiave
della comunità del Gruppo BEI e dell’impegno per la cittadinanza. Ciò comprende la riduzione delle
disuguaglianze, il rafforzamento della conoscenza, dell’innovazione e della competitività e la
garanzia della coesione in tutta Europa.
Offriamo consulenze, finanziamo la ricerca e la condivisione della conoscenza e forniamo
sovvenzioni che sostengono gli obiettivi dell’UE in materia di coesione sociale attraverso
partenariati con le organizzazioni non governative locali (ONG), le università e le reti accademiche,
le fondazioni, gli istituti di ricerca, organizzazioni societarie e organismi governativi.
L’Istituto sostiene l’innovazione sociale e gli imprenditori che mirano a generare un impatto sociale
(mirato a obiettivi sociali, etici o ambientali) o cercano di creare e sostenere un valore sociale,
tipicamente legato alla disoccupazione, emarginazione delle comunità svantaggiate e accesso
all’istruzione e ad altri servizi di base.
L’educazione finanziaria è una delle pietre angolari della strategia dell’BEI per ridurre le
disuguaglianze. Crediamo che una promozione efficace dell’educazione finanziaria contribuisca
allo sviluppo sociale ed economico e stiamo attivamente espandendo le nostre attività in questo
settore.
Per partecipare all’evento di lancio è possibile registrarsi a questo link.
Per informazioni sul progetto e iscriversi http://www.savetour.it/iscriviti/ oppure scrivere a
info@museodelrisparmio.it
La scuola piemontese valorizzerà i territori
Il dimensionamento scolastico in Piemonte risponde ai nuovi criteri di salvaguardia delle autonomie e di valorizzazione delle vocazioni dei territori, anche quelli montani.
I nuovi percorsi formativi attivati vanno incontro alle esigenze lavorative dei territori in cui risiedono gli allievi, come nel caso dei trasporti e della logistica attivati a Tortona ed Asti.
È quanto fa sapere l’assessore all’Istruzione della Regione Piemonte, Elena Chiorino, al termine della riunione della Sesta Commissione consiliare di Palazzo Lascaris. L’assessore Chiorino ha assicurato che i Comuni piemontesi delle aree montane e marginali manterranno i loro plessi scolastici in virtù delle deroghe al numero minimo di bambini previsti per classe. Prosegue, inoltre, il processo di razionalizzazione della rete scolastica e il mantenimento delle pluriclassi. Saranno inoltre istituiti sette nuovi punti di erogazione di scuole dell’infanzia, con nove sezioni complessive, per garantire la continuità delle prestazioni nei casi di cessazione della scuola paritaria. Vengono istituite tre sezioni aggiuntive in scuole dell’infanzia già esistenti. Ed ancora, sono attivati nuovi indirizzi di studio ad integrazione dell’offerta formativa delle superiori, con particolare attenzione agli adulti, cui vengono dedicati nuovi percorsi.
Riprendono le pedonalizzazioni questo fine settimana nel centro di Torino per ridurre il formarsi di code e di assembramenti.
Sabato e domenica, dalle 10 alle 20, verrà chiuso al traffico il tratto di via Roma compreso tra le piazze Carlo Felice e Cln, via Arcivescovado in direzione ovest all’angolo con via XX Settembre, via Andrea Doria e via dei Mille in direzione est, all’angolo con via Pomba.
Per consentite il passaggio dei veicoli nelle zone vicine, le telecamere di sorveglianza di via XX Settembre saranno disattivate e la via potrà essere impiegata come percorso alternativo per attraversare via Roma verso ovest. Per attraversare via Roma in direzione est, si possono percorrere le vie Pomba, Giolitti, Principe Amedeo e Po. Nelle aree chiuse al traffico è garantito l’accesso alle abitazioni di residenza, alle autorimesse e agli hotel e il defluire delle auto parcheggiate prima della chiusura.
CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 871 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 133 dopo test antigenico), pari al 4,8 % dei 18.046tamponi eseguiti, di cui 12.188 antigenici. Degli 871 nuovi casi gli asintomatici sono 329 , pari al 37,8%
I casi sono così ripartiti: 146 screening, 460 contatti di caso, 265 con indagine in corso; per ambito: 35 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 68 scolastico, 768 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 215.237, così suddivisi su base provinciale: 19.135 Alessandria, 11.152 Asti, 7.480 Biella, 29.856 Cuneo, 16.850 Novara, 112.198 Torino, 8.165 Vercelli, 7.547 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1111 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1743 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 163 (-9 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 2522 ( -53 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 12.104
I tamponi diagnostici finora processati sono 2.211.135 ( + 18.046 rispetto a ieri), di cui 968.783 risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 8.319
Sono 20 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 8319 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.270 Alessandria, 537 Asti, 348 Biella, 953 Cuneo, 693 Novara, 3.786 Torino, 389 Vercelli, 266 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 77 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
192.129 PAZIENTI GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente 192.129 (+ 803 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.671 Alessandria, 9.584 Asti,6.598Biella, 26.742 Cuneo, 14.987 Novara, 101.211 Torino, 7.211Vercelli, 6.553 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1007 extraregione e 1565 in fase di definizione.
Pubblicato sulla rivista The Lancet uno studio della Cardiologia universitaria della Città della Salute, svolto con i ricercatori di UniTo e PoliTo, per la creazione di un nuovo sistema di classificazione del rischio di eventi futuri nei pazienti dopo un infarto. Una tecnica che determinerà una vera rivoluzione e ridurrà statisticamente la possibilità di una non corretta diagnosi. Questo risultato rafforza la scelta di Torino come sede dell’Istituto Italiano di Intelligenza Artificiale
Straordinario risultato di una ricerca coordinata dalla Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Gaetano Maria De Ferrari), assieme al Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino ed a quello di Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino. Gli autori hanno utilizzato quell’approccio dell’Intelligenza Artificiale chiamato Machine Learning o di apprendimento automatico, secondo il quale i computer imparano progressivamente dai dati che vengono loro forniti migliorando sempre più le loro capacità predittive ed individuando correlazioni. In questo caso, il risultato è stato la creazione di un nuovo sistema di classificazione del rischio di eventi futuri nei pazienti dopo un infarto. La assoluta novità e la grande efficacia di questo nuovo approccio sono valse alla ricerca la pubblicazione, oggi 15 gennaio, sulla rivista di medicina più blasonata al mondo, The Lancet.
“I pazienti con infarto miocardico acuto – spiega il dottor Fabrizio D’Ascenzo, coordinatore dello studio – sono ad altissimo rischio nei primi due anni sia di una recidiva di infarto sia di sanguinamenti maggiori legati ai farmaci che mantengono il sangue ‘più fluido’, come la cardioaspirina. La decisione sulla terapia migliore deve bilanciare questi due rischi, cosa che il cardiologo fa basandosi sulla propria esperienza e sul suo intuito clinico, aiutato da dei punteggi di rischio. Tuttavia questi punteggi sono poco precisi e pertanto di modesto aiuto anche per un cardiologo esperto. Abbiamo perciò cercato di migliorare la situazione utilizzando dati clinici riguardanti 23.000 pazienti, molti dei quali raccolti in Piemonte, che hanno fornito la massa critica di informazioni per la nostra ricerca”.
“Collaboriamo da anni con la Cardiologia universitaria delle Molinette, studiando le relazioni esistenti tra i flussi sanguigni e le patologie che interessano le arterie – dicono i professori Umberto Morbiducci e Marco Deriu del Gruppo di Biomeccanica Computazionale del Politecnico – e come Bioingegneri siamo entusiasti di avere esteso la collaborazione a questo nuovo settore, estremamente promettente”.
L’analisi dei dati con questa tecnica basata sull’Intelligenza Artificiale si differenzia nettamente dall’approccio usato finora, basato sull’analisi statistica tradizionale. In alcuni settori questa nuova tecnica determinerà una vera rivoluzione.
“I dati – spiega Marco Aldinucci, docente di Informatica di UniTo – sono stati analizzati con algoritmi di Machine Learning che usano pertanto metodi matematico-computazionali per apprendere informazioni direttamente dai dati, senza il bisogno di conoscere nulla a priori sulle possibili relazioni tra i dati stessi”.
La differenza trovata tra l’approccio precedente basato sull’analisi statistica tradizionale e questo, basato sull’Intelligenza Artificiale, è stata davvero importante. Mentre la precisione dei migliori punteggi disponibili per identificare la possibilità di un evento come un nuovo infarto o un sanguinamento si aggira intorno al 70%, la precisione di questo nuovo punteggio di rischio si avvicina al 90%, riducendo statisticamente la possibilità di una non corretta diagnosi da tre ad un solo paziente su dieci analizzati.
“Siamo entusiasti di questi risultati – afferma il professor Gaetano Maria De Ferrari – per tre motivi. Primo, possiamo ora curare meglio i nostri pazienti, aggiungendo alla nostra esperienza clinica delle stime davvero precise del rischio cui vanno incontro, confermando il ruolo centrale della Cardiologia universitaria di Torino nella ricerca volta a creare benefici per i pazienti. Secondo, lo studio è una dimostrazione fortissima delle possibilità dell’Intelligenza Artificiale in medicina e in cardiologia in particolare. Terzo, questo risultato ottenuto in collaborazione tra Università e Politecnico rafforza la scelta di Torino come sede dell’Istituto Italiano di Intelligenza Artificiale. In particolare, noi vorremmo candidarci ad un ruolo di riferimento italiano per l’intelligenza artificiale in medicina e questa pubblicazione può contribuire a legittimare questa aspirazione”.
Torino è stata scelta come sede principale dell’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale (3I4AI), che si occuperà dell’applicazione dell’intelligenza artificiale in vari settori, con attività di ricerca prevista anche in diverse sedi aggiuntive sul territorio nazionale.
Sia l’Università che il Politecnico di Torino avranno un ruolo importante nell’Istituto. “Con soddisfazione e con orgoglio accogliamo la notizia di questo successo straordinario che testimonia, ancora una volta, il valore della nostra ricerca – dichiara il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna – L’attenzione della comunità scientifica mondiale a questo studio conferma l’Università di Torino come un’eccellenza della ricerca nazionale a livello internazionale. I gruppi di ricerca coinvolti, ai quali va il nostro più sentito ringraziamento, hanno dato prova di come si possano ottenere risultati straordinari condividendo obiettivi ambiziosi ed integrando saperi e competenze. La nuova frontiera scientifica che coniuga l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale alla diagnostica in medicina è in grado di migliorare come mai prima d’ora la cura di patologie importanti e, più in generale, la qualità di vita di tante persone colpite da patologie gravemente invalidanti. Per arrivare a questi risultati possiamo contare su una ricerca capace di integrare innovazione tecnologica e conoscenze altamente specialistiche. Gli Atenei torinesi ed il nostro Sistema sanitario condividono ormai una provata esperienza in questa direzione. Questo fa di Torino la sede ideale per ospitare l’Istituto Italiano di Intelligenza Artificiale”.
“Questo progetto oggettiva ulteriormente la forte partnership tra Università ed Azienda ospedaliera, dove la ricerca e l’assistenza si integrano per assicurare percorsi innovativi sempre più tecnologici, con il fine comune di garantire ai pazienti la migliore cura”, sottolinea il Direttore generale della Città della Salute di Torino Giovanni La Valle.
“L’Intelligenza Artificiale rappresenta un tema chiave per la ricerca dei prossimi anni, sul quale il nostro Ateneo può vantare competenze riconosciute dalla comunità scientifica internazionale ed ha ottenuto risultati di estrema rilevanza, quali ad esempio il coordinamento del Dottorato nazionale sull’Intelligenza Artificiale su IA e Industria 4.0 e la partecipazione del Politecnico al prestigioso Laboratorio Europeo sull’Intelligenza Artificiale dei dati ELLIS – commenta il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco – L’eccellente risultato prodotto da questa ricerca condotta insieme a Città della Salute ed Università di Torino dimostra ancora una volta la molteplicità e la trasversalità delle applicazioni dell’Intelligenza Artificiale, che ormai spazia in tutti i settori di punta della nostra economia, dall’automotive alla manifattura, all’industria del lusso e molti altri ambiti, come appunto quello della salute, dove sta diventando sempre più essenziale. Questa ricerca è poi un esempio di collaborazione multidisciplinare tra Enti, che dimostra ancora una volta che tutti i soggetti del territorio sono già pronti a lavorare insieme per fare dell’Istituto un grande polo di ricerca”.
Deposito clandestino di artifici pirotecnici
Oltre 30.000 fuochi d’artificio, pari a circa 1 tonnellata di peso, occultati all’interno di un deposito clandestino, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Torino nel corso di un intervento effettuato presso un emporio del capoluogo piemontese.
Per diversi giorni i Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego hanno orientato l’azione investigativa monitorando le attività svolte all’esterno di uno store ubicato nel quartiere “Barca” di Torino da parte di alcuni soggetti di origine asiatica ed il “quadro” che si è presentato agli occhi dei militari al momento dell’ingresso nei locali commerciali è stato davvero allarmante.
All’interno degli stessi infatti, è stato rinvenuto un deposito risultato essere una vera e propria polveriera poiché vi erano stipati, promiscuamente, gli artifici pirotecnici con materiale altamente infiammabile (costituito da arredi in legno stoccati per conto di un mobilificio) e migliaia di accendini caricati a butano, per cui sarebbe bastata una semplice scintilla per innescare una potentissima deflagrazione dalle conseguenze imprevedibili.
Ad aggravare la potenziale situazione di pericolo hanno concorso sia la constatata mancanza di idonei impianti antincendio, sia il rinvenimento di grate in ferro e lucchetti apposti all’esterno delle uscite di sicurezza che, di fatto, impedivano ogni via di fuga.
Nel corso delle operazioni sono stati, altresì, ritrovati e cautelati circa 73 mila articoli di bigiotteria con marchio Swarovski contraffatto e oltre 3 milioni tra articoli e accessori di abbigliamento non sicuri, in violazione del Codice del Consumo (ad esempio, guanti, bracciali, anelli, collane, spille, sciarpe, copri-mascherine) e giocattoli (ad esempio, mattoncini per costruzioni, materiale ludico e scolastico, giochi in scatola, girandole, bamboline, macchinine, soldatini, pennarelli, pastelli a cera, maschere) pericolosi in quanto risultati sprovvisti del marchio CE quale garanzia della loro sicurezza (della salute e dell’ambiente). Infatti, la presenza del sigillo dell’Unione europea assicura che il giocattolo non è rischioso per i bambini durante tutta la sua vita, anche se resta per mesi o anni in casa.
L’imprenditore coinvolto è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Torino per l’omissione di cautele per la sicurezza dei lavoratori, l’illecita detenzione di materiale esplodente e la frode in commercio.
L’intervento della Guardia di Finanza torinese s’inserisce nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione delle condotte illecite a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini.
Elisabetta Sgarbi è la nuova Presidente dell’Ente di Gestione dei Sacri Monti. La nomina è stata ratificata dal Presidente della Regione, Alberto Cirio, con un decreto che ha rinnovato anche i 13 componenti del Consiglio.
Le designazioni sono state condivise dai Comuni e dalle Diocesi locali di un comprensorio che abbraccia le province di Vco, Biella, Vercelli, Novara, Alessandria e Torino per la parte piemontese e le province di Como e Varese per la parte lombarda.
Dopo aver passato in rassegna i 17 curricula dei candidati che si erano presentati per la selezione, la scelta è ricaduta sulla dottoressa Sgarbi che si appresta ad avviare il nuovo ciclo di gestione dell’Ente.
Nel consiglio direttivo per il Sacro Monte di Crea ci sono Carlo Torretta, designato dai Comuni di Ponzano Monferrato e Serralunga di Crea e monsignor Francesco Mancinelli, designato dalla Diocesi di Casale Monferrato, per il Sacro Monte di Belmonte, Diego Bertotti, designato dai comuni di Cuorgnè, Pertusio, Pascorsano e Valperga e Gianluca Capello designato dalla Diocesi di Torino, per il Sacro Monte di Domodossola Antonio Maurizio De Paoli, designato dal Comune di Domodossola e Michele Botto Steglia, designato dall’Istituto di Carità – Rosminiani, per il Sacro Monte di Ghiffa, Angelo Negro, designato dalla Diocesi di Novara, per il Sacro Monte di Oropa, Roberto Bonati, designato dal Comune di Biella e Stefano Vaudano, designato dal Capitolo della Cattedrale di Santo Stefano e della Basilica della Beata Vergine di Oropa, per il Sacro Monte di Oropa Filippo Leone, designato dl Comune di Orta San Giulio ed Alfio Merlo, designato dalla Provincia Sant’Antonio dei Frati Minori e per il Sacro Monte di Varallo, Marco Torri, designato dal Comune di Varallo e Marco Battù designato dalla Diocesi di Novaa..
«Sono contenta – ha sottolineato l’assessore alla Cultura e Turismo, Vittoria Poggio – che questa istituzione così importante sia stata affidata nelle mani di una persona di grande cultura e spessore intellettuale che saprà portare vivacità e creatività attraverso nuovi percorsi di valorizzazione di questi tesori di cui il Piemonte e la Lombardia sono custodi».
«Accolgo con soddisfazione e compiacimento la nomina di Elisabetta Sgarbi alla guida dell’Ente di Gestione dei Sacri Monti, patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco e condiviso tra Piemonte e Lombardia – ha aggiunto l’assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia Stefano Bruno Galli -. Si tratta di una ricchezza molto importante nell’ambito dell’offerta culturale delle due regioni che, senza ombra di dubbio, Elisabetta Sgarbi, grande organizzatrice di cultura, saprà adeguatamente valorizzare».
Elisabetta Sgarbi è editrice, produttrice cinematografica, musicale e di eventi artistici. Dopo una laurea in farmacia, ha iniziato a lavorare nel mondo editoriale, dapprima presso lo «Studio Tesi», successivamente in Bompiani, dove è stata ufficio stampa, editor e poi direttore editoriale per oltre 25 anni. Nel 2000 ha ideato il Festival «La Milanesiana, Letteratura, Cinema e Scienza» che raccoglie attorno ai singoli temi personalità di spicco europee e mondiali del pensiero e dell’arte, di cui da 22 anni ne è Direttore artistico. Dal 1999 produce e dirige i suoi lavori cinematografici presentati ai più importanti Festival internazionali. Nel novembre 2015 ha fondato insieme a Umberto Eco, Mario Andreose, Eugenio Lio e altri autori e amici imprenditori, «La nave di Teseo», di cui è Direttore generale e editoriale. Tra i suoi molti lavori cinematografici, da ricordare «Non chiederci la parola. Il Gran Teatro Montano del Sacro Monte di Varallo», presentato al Festival del Cinema di Locarno.
Massimo Iaretti
I diversi volti del trasformismo
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
L’ Italia è il Paese del trasformismo. Aveva ragione Gramsci a leggere la storia italiana in questa chiave, partendo da Cavour e Rattazzi per giungere a De Pretis e a Giolitti.
Molte maggioranze di governo si fondavano sul passaggio da uno schieramento all’altro di parlamentari, spesso per motivi inconfessabili, ma non sempre. Il connubio Cavour – Rattazzi, ad esempio, consenti al gran Conte di governare e di fare l’Italia, De Pretis si sostituì alla Destra Storica con metodi poco limpidi e i suoi governi non fecero un buon lavoro. Quel periodo sfociò nel governo Crispi, reazionario nella politica interna e velleitario in quella coloniale. De Pretis segno’ quello che Spadolini definì l’autunno del Risorgimento. E con De Pretis cominciò‘ in modo preoccupante il malaffare e la corruttela meridionale trasferita in parlamento e al governo.
Gramsci accusò Giovanni Giolitti che concluse cent’anni fa il suo ultimo governo, il quinto, di “trasformismo molecolare“ perché andò a cercare a volte il voto del singolo parlamentare. Ma Giolitti, al di là di certi modi discutibili che lo fecero definire da Salvemini il “ministro della mala vita” seppe usare il consenso per grandi riforme e grandi progetti, come prima di lui fece Cavour. Giolitti fu un vero statista. Poi, con la fine del maggioritario e dell’uninominale dopo la prima guerra mondiale, il trasformismo fu reso più difficile dalla nascita dei partiti di massa in parlamento.Dopo la parentesi fascista i trasformismi cambiarono. Ad esempio, il voto dell’articolo 7 della Costituzione da parte di Togliatti e del Pci fu un gesto trasformistico che fece inserire i Patti Lateranensi di Mussolini nella Costituzione. Ma quello di Togliatti era un progetto cinico, ma di alto profilo politico perché mirava ai rapporti con i cattolici.
Nella storia della repubblica si conoscono altri episodi miserevoli come l’acquisto di deputati monarchici da parte di Lauro per dividere il PNM di Covelli a vantaggio della Dc. Anche la scissione missina che creò‘ Democrazia nazionale nel 1976 fu orchestrata dalla Dc per indebolire Almirante dopo il grande successo del 1972. Non così si può dire delle due scissioni socialiste del 1947 e del 1969 che avevano motivazioni ideologiche precise al di là del clientelismo socialdemocratico che generarono e che tolse smalto a quelle scelte. Ci furono anche nella prima e seconda repubblica casi di deputati e senatori passati da un partito all’altro, soprattutto nella seconda repubblica. L’on. Luigi Compagna nella stessa legislatura passò in quasi dieci gruppi parlamentari. Anche i deputati eletti all’estero furono facile preda di acquisti a buon mercato.
Bisogna arrivare ai responsabili a sostegno di Berlusconi dopo il volta faccia di Fini per trovare altri trasformisti molecolari o quasi, come Scilipoti che arrivava dalle file di Di Pietro. Il bipartitismo della II repubblica favori il cambio di casacca. Pensiamo a Quagliariello, Costa, Alfano ed altri.
Prima ci fu anche Mastella che con la sua Udeur scrisse un’altra pagina di trasformismo bieco, un caso da manuale. Anche chi segui Cossiga nel sostegno al governo D’Alema fu un trasformista ,anche se il disegno di Cossiga non si può accusare di trasformismo. Adesso è giunto il turno – sembra – della moglie di Mastella e di qualche altro “costruttore“, anzi patriota, pronto a sostenere Conte. La parola costruttore fu coniata da Mattarella a Capodanno.
Senza dare valutazioni etiche che in politica sono sempre molto discutibili ed incerte, oggi c’e’ da domandarsi una cosa sola: Conte merita un terzo incarico? E’ simile a Cavour e Giolitti o appartiene alla peggiore o, almeno alla più scialba e inefficiente politica della storia repubblicana? Se è uno statista, merita sicuramente il voto di chi si appresta a sostituire Renzi che, dando vita al Conte bis, fece, a sua volta, una scelta trasformista. Se non è un nuovo Cavour o un Giolitti redivivo, merita invece di tornare a casa. Cent’anni fa socialisti e cattolici dopo una guerra vinta, impedirono a Giolitti di governare.
Ma nell’ Italietta travolta dal Covid e dalla crisi economica questi confronti sono impraticabili anche perché, di fatto, per molti la democrazia va sospesa, lasciando il potere al Governo, scavalcando persino il Parlamento. Forse sarà il caso di ricordare cosa accadde nel 1922, tenendo presente che le forme di dittatura del nuovo secolo non necessariamente sono tinte di nero.ma possono avere forme subdole, ma non meno letali per la libertà.
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