ilTorinese

La Regione e i tamponi alla polizia penitenziaria

In Piemonte, secondo i dati forniti dal Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, sono 42 i positivi al Covid su 4.263 detenuti ospitati nei 13 Istituti penitenziari piemontesi; 187 sono invece gli operatori penitenziari positivi. Partendo proprio dalla situazione piemontese, il consigliere Pd Domenico Rossi ha interrogato l’assessore alla sanità Luigi Icardi sulla necessità di includere la polizia penitenziaria nella Campagna di screening anti-covid.

“Nessuna dimenticanza o lacuna rispetto alla polizia penitenziaria”- spiega l’assessore che puntualizza come non ci sia alcuna delibera di giunta da modificare. La polizia penitenziaria, pur non essendo stata citata espressamente, è ovviamente contemplata tra le Forze dell’Ordine destinatarie degli screening regionali e quindi inclusa nella somministrazione dei tamponi a disposizione delle Asl piemontesi. L’attività di screening è stata avviata, anche per la polizia penitenziaria, la scorsa primavera. In totale sono 1.552 i tamponi rapidi messi a disposizione dei distretti penitenziari, per il personale e gli ospiti delle strutture penitenziarie piemontesi. Altra cosa sono invece i tamponi che la singola amministrazione penitenziaria può richiedere, a suo carico, cosi come ogni altra azienda piemontese, nell’ambito del piano prevenzione del personale dipendente”.

“Nonostante la richiesta delle organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria che denunciano la decisione di escludere, nella delibera di giunta dello scorso 3 novembre, gli agenti dagli screening per le forze dell’ordine, la Giunta non intende modificare il documento – ha dichiarato il consigliere Pd Domenico Rossi – Secondo quanto risposto dall’assessore Icardi, gli agenti di polizia penitenziaria rientrano nella categoria “polizia”. Peccato che nell’elenco di specifica ci siano tutti i corpi tranne il loro e che nei fatti, in alcune carceri piemontesi, come quello di Torino, i tamponi non siano stati effettuati dall’Asl, ma l’amministrazione penitenziaria abbia dovuto provvedere in maniera autonoma. In altri territori, invece, le aziende sanitarie hanno provveduto. Ancora un caso di confusione nella gestione della pandemia Covid-19 che colpisce un ambito molto delicato”.

 

Laboratori e giochi per le famiglie, i musei a casa tua

GAMPalazzo Madama e MAO sempre vicini, anche se da remoto

La Fondazione Torino Musei, anche se i musei sono chiusi, continua a essere presente sui canali digitali per stare vicino al suo pubblico. Le opere, gli spazi, le collezioni e le mostre sono visitabili, grazie alla ricca programmazione social e agli appuntamenti sulle piattaforme online. 

 

In occasione delle festività natalizie la GAM, il MAO e Palazzo Madama arricchiscono le consuete proposte con una serie di laboratori e giochi interattivi che si possono svolgere a casa: le famiglie potranno collegarsi ai webinar gratuiti e seguire passo passo le indicazioni del personale educativo dei musei per realizzare decorazioni a tema natalizio, oppure cercare le tracce per giocare tra le opere, o ancora scegliere di partecipare alle attività grazie ai video presenti sui canali YouTube e InOnda di GAM, MAO e Palazzo Madama.

 

Scopri tutte le proposte:

 

GAM A partire da mercoledì 23 dicembre 

ESCAPE ROOM GAM 

È il 23 dicembre e il museo è chiuso!

Tu non puoi entrare e noi, lo staff del Dipartimento Educazione, non possiamo uscire, siamo nelle sale della Galleria, come faremo? Semplice!  Guarda il video sul paesaggio e i suoi colori, che abbiamo preparato, risolvi intriganti enigmi, un po’ di fantasia e ci incontreremo per augurarci Buone Feste!

Dal 23 dicembre clicca su questo link per scaricare il video Paesaggi a colori (costo € 3,50), necessario per giocare e aiutarci a uscire. Una volta che hai visto il video collegati al sito: https://sites.google.com/view/escape-room-gam e inizia l’avventura!

L’attività sarà a disposizione per tutto il periodo natalizio.

Per informazioni: Dipartimento Educazione GAM

Tel. 0114436999

e-mail: infogamdidattca@fondazionetorinomusei.it

 

PALAZZO MADAMA Mercoledì 30 dicembre ore 16
Webinar su piattaforma Teams
LA LUNA
Pittori, poeti, esploratori, tutti da sempre guardano alla luna affidandole sogni e speranze e ammirandone il profilo nella notte, la luce bianca e la bellezza. Proviamo anche noi a lasciarci ispirare dall’ultima luna piena dell’anno per dipingere il notturno cielo invernale.

Cosa occorre per il laboratorio?
– un cartoncino nero formato A4
– colla vinilica
– tempera bianca
– una matita bianca o da disegno

– pennello e piatto di carta

– una manciata di farina per la polenta

Per partecipare scrivi entro il 29 dicembre a: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

e riceverai l’invito a partecipare al laboratorio gratuito sulla piattaforma Microsoft Teams

 

 

INOLTRE… 

INONDA Il canale digitale di Fondazione Torino Musei
Una piattaforma on line per scoprire e approfondire i segreti di GAM, MAO e Palazzo Madama attraverso nuovi contenuti didattici. inonda.fondazionetorinomusei.it

Sui canali Youtube di GAMPalazzo Madama e MAO sono disponibili playlist speciali, con video realizzati dai direttori, dai conservatori, da colleghi e da professori universitari che approfondiscono le collezioni e le esposizioni temporanee.

 

Il catalogo della maggior parte delle opere dei musei è consultabile online. È possibile cercare gli artisti e le  opere preferite nelle collezioni di Palazzo Madama, della GAM e del MAO.

 

www.fondazionetorinomusei.it

www.gamtorino.it

www.palazzomadamatorino.it

www.maotorino.it

Politica, competenza e classe dirigente: il nuovo saggio di Giorgio Merlo

La Fondazione Giovanni Goria e la Fondazione Carlo Donat-Cattin promuovono l’incontro: Politica, competenza e classe dirigente: il nuovo saggio di Giorgio Merlo

Mercoledì 2 dicembre 2020 alle ore 17
in diretta sulla piattaforma Fb della Fondazione Giovanni Goria


Intervengono:

David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo

Sergio Chiamparino, Consigliere Reg. Pd già sindaco di Torino e presidente della Regione Piemonte

Riccardo Molinari, Presidente del gruppo parlamentare della Lega alla Camera

Gianna Martinengo, Imprenditrice e docente – Panel Stoa Parlamento Europeo

Padre Francesco Occhetta, gesuita e politologo

Modera:

Giuseppe Novero, giornalista

Saluti:

Marco Goria, Presidente della Fondazione Giovanni Goria

Carlo Cerrato, Segretario generale della Fondazione Giovanni Goria
Gianfranco Morgando, direttore della Fondazione Carlo Donat-Cattin

 

La politica, la competenza e la classe dirigente. Un confronto partendo dal saggio di Giorgio Merlo edito da Marcianum che reca proprio questo titolo e che muove una severa critica alla politica del presente. Le tre parole presenti nel titolo sono strettamente intrecciate tra di loro e sono, di fatto, indissolubili. Se la politica e i politici, e quindi anche i partiti, oggi vogliono recuperare credibilità tra i cittadini e autorevolezza nella pubblica opinione, non possono non porsi il tema della qualità della classe dirigente e, nello specifico, anche della sua competenza. Una richiesta che è divampata dopo l’emergenza sanitaria che ci ha colpiti ma che richiede, al contempo, risposte chiare e non più evasive, e cioè la capacità di saper indicare una prospettiva e perseguire un progetto politico senza appaltare il tutto all’improvvisazione, alla casualità e all’inesperienza indicati come elementi di netta discontinuità e di rottura rispetto al passato.

Poliziotto libero dal servizio ferma automobilista indisciplinato

Il conducente è stato denunciato e sanzionato

 

Nei giorni scorsi  all’incrocio tra largo Orbassano e corso Adriatico un agente della Polizia di Stato, libero dal servizio, a bordo della propria auto, vede una Fiat Punto sfrecciargli davanti nonostante la luce semaforica del veicolo segnasse il rosso. La vettura compie una serie di manovre pericolose nel traffico, tagliando la strada a diverse automobili ferme all’incrocio. Il poliziotto allertando la centrale operativa attraverso il 112 NUE e non perde di vista l’automobilista indisciplinato, che fermerà poco dopo in corso IV Novembre. L’operatore di Polizia e la pattuglia del commissariato San Secondo giunta sul posto controllano il conducente. Si tratta di un cittadino italiano di 44 anni con numerosi precedenti di polizia

Da accertamenti eseguiti sul quarantaquattrenne è emerso come questi fosse sprovvisto di patente di guida, essendogli stata ritirata nel giugno del 2017, mentre il veicolo su cui viaggiava risultava sottoposto a sequestro amministrativo dai primi di novembre in quanto trovato a circolare diverse volte durante l’estate senza copertura assicurativa. Inoltre, l’uomo è risultato colpito da un avviso orale, emesso ad agosto dal Questore di Torino, dove gli è stato imposto il divieto di possedere ed utilizzare qualsiasi apparato di comunicazione radiotrasmettente predisposto al fine di sottrarsi ad un eventuale controllo di Polizia, armi di modesta capacità offensiva o riproduzioni di esse, strumenti in libera vendita in grado di nebulizzare liquidi o miscele irritanti, programmi informatici ed altri strumenti di cifratura o crittazione di conversazione o messaggi.

Il quarantaquattrenne è stato denunciato per guida senza patente e sanzionato per violazione all’obbligo dell’assicurazione di responsabilità civile, per aver circolato con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo, per violazione della segnaletica stradale e per l’uso, durante la marcia, di apparecchi radiotelefonici.

La prima neve raffredda un novembre tra i più caldi degli ultimi decenni

Pioggia e neve, a Torino e in Piemonte, anche a quote collinari, arrivano a “raffreddare” un  novembre tra i  più caldi e secchi degli ultimi decenni.

L’aria polare scende sull’Italia già nella notte tra martedì e mercoledì con quota neve sul basso Piemonte a 3-400 metri di altitudine, e 500-600 metri in altre zone.

Nevicate e piogge  dovrebbero toccare i settori alpini da Torino alla Valle d’Ossola,  il Cuneese e l’alto Monferrato.

Nuova perturbazione venerdì, con quota neve a 600 metri ma  temperature più miti da sabato. Il meteo indica precipitazioni fino al 10-11 dicembre, con neve su media e alta montagna.

Alla scoperta dell’istituto per la dieta mediterranea

Intervista a Francesca Rita Cerami che ci parla dell’istituto per la promozione e la valorizzazione della dieta mediterranea.

Francesca Rita Cerami, lei e’ il segretario generale di IDIMED. Potrebbe raccontarci gli importanti impegni/progetti/motivazioni?

“L’Idimed, (Istituto per la Promozione e la Valorizzazione della Dieta del Mediterraneo), nasce nel 2011, e si occupa, da anni ormai, e su tutto il territorio nazionale di promozione e la valorizzazione della Dieta Mediterranea, riconosciuta Bene Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, come “Modello culturale ed economico” di rinascita di territori siciliani.
Attraverso eventi tematici, manifestazioni culturali ed attività laboratoriali, promuove la conoscenza del cibo buono, della tradizione agricola e dell’artigianalità che lo genera e, in particolare, sviluppa una forte sinergia tra salute, identità territoriale e culturale, sviluppo etico e sociale.
Rappresenta quindi, nel corso dei suoi “eventi” un nuovo modello (sostenibile ed esportabile) di integrazione tra enti pubblici, enti privati e comparti produttivi e commerciali, che intendono interpretare un ruolo primario nello sviluppo economico del Paese Italia.
Lo slogan dell’Istituto è infatti: “La Dieta Mediterranea fa crescere bene e in salute il corpo, l’ambiente e … anche l’economia”.
Una scelta di campo importante, con finalità educative e formative di sicuro impatto sulle generazioni future. Ripartire dal passato, utilizzando le innovazioni tecnologiche del presente, per conquistare un futuro di benessere e salute per le persone e per l’ambiente.
Obiettivo primario è la scoperta dei principi scientifici, delle regole e della cultura di fondo dello stile di vita che è proprio della “Dieta Mediterranea”. La scelta di alcuni alimenti che compongono la dieta mediterranea è basata sulle principali conoscenze che la scienza ha potuto solidamente confermare in decenni di ricerche cliniche ed epidemiologiche sul ruolo dell’alimentazione e dello stile di vita nella genesi delle malattie croniche che caratterizzano il mondo moderno. La Dieta Mediterranea è un modello alimentare che si caratterizza per la sua varietà, basata sulla valorizzazione di prodotti locali e stagionali, oltre che per uno spiccato equilibrio nutrizionale. Prevede un elevato consumo di verdura, legumi, frutta fresca e secca, olio d’oliva e cereali (per un 50% integrali); un moderato consumo di pesce e prodotti caseari; un ancora più moderato consumo di carne rossa, carne bianca e dolci. Il corretto equilibrio nutrizionale della dieta mediterranea è stato dimostrato scientificamente negli anni Settanta dallo Studio dei sette Paesi di Ancel Keys (un medico americano) che metteva a confronto le diete di diverse popolazioni per verificarne i benefici e i punti critici. A partire da quel primo studio, molte altre ricerche hanno approfondito l’analisi dell’associazione tra alimentazione e salute, confermando che l’adozione di un regime alimentare di tipo mediterraneo è collegata a un basso tasso di mortalità a una minore incidenza di malattie e ancora a un significativo miglioramento del loro decorso ed un notevole supporto al trattamento.
Infine, il modello alimentare della Dieta Mediterranea è sostenibile, rispetta l’ambiente per l’impatto ridotto che i principali alimenti suggeriti nel consumo quotidiano, hanno su di esso (frutta, verdura, cereali, legumi, olio EVO, pesce azzurro, … .
Riteniamo quindi che “rappresentare” questo modo di vivere, mangiare, relazionarsi, sia di forte impatto per la comunità intera e per la popolazione scolastica in particolare. Uno stile di vita, quello Mediterraneo, di cui ci dobbiamo riappropriare, attraverso la conoscenza e la sperimentazione, il contatto e la “contaminazione”. Sicuramente, non un nostalgico ritorno al passato ma un significativo rilancio del presente, nell’eccezionale offerta enogastronomica che caratterizza la nostra meravigliosa Sicilia e le sue tipicità agroalimentari. Per l’Idimed, il cibo rappresenta l’occasione per “far gustare” il territorio attraverso una immersione e un coinvolgimento diretto del fruitore nelle specialità culinarie, culturali e ambientali che caratterizzano i luoghi di origine degli alimenti. Per questo la Sicilia può essere definita la patria della Dieta Mediterranea, una terra meravigliosa, da ricordare a chi già la conosce, da presentare a chi non l’ha mia conosciuta, da raccontare a tutti quelli che … nel tempo verranno a scoprirla”

La sua fantasia ed il suo amore per lo Stagnone di Marsala, l’ha invogliata a creare una “stanza del sale”. Di cosa si tratta?

“Nel 2020 ho ideato e realizzato un B&B esperienziale e multisensoriale che racconta la Sicilia delle eccellenze, ricca di risorse meravigliose, di incontro, di dialogo, di contaminazione che si alimenta dei tesori dei territori e li mette in scena, raccontandoli, attraverso le immagini, i pensieri, i profumi, i gusti e i patrimoni materiali e immateriali. Una Sicilia da riscoprire attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta da emigrata, da ospite, da cittadina, da ambasciatrice. Nel B&B ho racchiuso“ la mia Sicilia” che trasferisco ai miei ospiti che la scoprono e si emozionano insieme a me. La Sicilia che mi piace” quella che i navigatori, viaggiatori, artigiani, pescatori e coltivatori, santi e profeti, artisti e letterati, uomini e donne di buona volontà ci hanno lasciato in dono. Che noi abbiamo ricevuto in eredità e che amiamo condividere con il mondo intero. In questo palcoscenico prendono vita, attraverso le foto, le immagini che ci raccontano una Sicilia inedita, immortalata da chi la ama. Il B&B è composto da 4 stanze: la stanza del Mare, la stanza degli Agrumi, la stanza del Grano, la stanza del Sale. E proprio la stanza del sale è ricca di bellezze e comodità. Foto uniche che rappresentano il sale del mare e quello delle montagne, attraverso gli scatti artistici, che abbelliscono le pareti baciate dalla luce delle finestre poste sul soffitto. L’odore di timo, calendula e limone pervade la stanza con il profumatore personalizzato. La stanza del sale è curata dal “Museo di Arte Contemporanea SottoSale” di Petralia Soprana. Le foto esposte sono infatti rappresentative della Miniera e anche le piccole opere d’arte, quali lampade, monili e pupi, sono il frutto del genio creativo degli operai, artisti e artigiani locali. Ma non abbiamo voluto dimenticare il valore e il significato che il Sale marino riveste per la Sicilia e lo abbiamo raccontato con le foto di Vincenzo Agate ed Ezio Castrenze Fiorenza delle Saline di Trapani e Marsala (Tp).”

Ci parli del “compleanno” della dieta mediterranea; dieci anni di attivita’ che oltrettutto sono stati riconosciuti come patrimonio dell’umanita’ nel 2010 a Nairobi la capitale del Kenia?

“Il percorso per l’iscrizione della Dieta mediterranea nella Lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità è stato iniziato nel 2006 dall’allora ministro dell’agricoltura Paolo De Castro con la sottoscrizione, assieme alla Spagna, di una dichiarazione congiunta presentata all’Unesco. Il 16 novembre 2010 a Nairobi, in Kenya, ad esito di un lungo e complesso negoziato durato 4 anni condotto dal professor Pier Luigi Petrillo, autore del dossier internazionale, il Comitato intergovernativo dell’Unesco ha inserito la Dieta Mediterranea nella Lista dei patrimoni culturali immateriali dell’Umanità, riconoscendo tale patrimonio appartenere a Italia, Marocco, Grecia e Spagna. Nel novembre 2013 tale riconoscimento è stato esteso a Cipro, Croazia e Portogallo.
“La Dieta Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita) è molto più che un semplice elenco di alimenti. Essa promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo”

In che cosa consiste il progetto” Dieta dei paesi del Mediterraneo” e quali Nazioni sono coinvolte?

“Con il termine Dieta mediterranea si intende un modello nutrizionale ispirato alla tipica alimentazione della popolazione italiana, greca e spagnola. La scelta di questa area geografica e di questo periodo storico si basa su alcune evidenze scientifiche ed epidemiologiche. Infatti i paesi che si affacciano sul bacino mediterraneo condividono tradizionalmente la disponibilità degli stessi alimenti, derivati dall’agricoltura, dalla pastorizia e dalla pesca. Inoltre alcuni studi, ampiamente accettati dalla comunità scientifica, hanno provato che in queste aree geografiche, nei primi anni sessanta, l’aspettativa di vita era tra le più alte del mondo; al contrario l’incidenza di malattie come la cardiopatia ischemica, alcuni tumori e altre malattie croniche correlate alla dieta era invece tra le più basse del mondo; questo avveniva nonostante l’elevata abitudine al fumo, il livello socio-economico basso e la scarsità di assistenza sanitaria in quei luoghi e in quel contesto storico. In numerosi altri studi condotti in contesti geografici ed economici differenti, utilizzando una dieta con le stesse caratteristiche, è stata osservata ugualmente una minore frequenza di malattie croniche e una maggiore longevità. È significativo che la dieta mediterranea sia diffusa nelle aree che si affacciano sul mar Mediterraneo dove tradizionalmente vengono coltivati gli olivi, tanto che un’altra definizione accettata di questo pattern alimentare fa riferimento alla dieta praticata nelle zone mediterranee di crescita degli ulivi. L’Olio Extra Vergine d’oliva (EVO) connota infatti in maniera specifica la Dieta Mediterranea”.

Come si e’ svolto il pomeriggio dell’IDIMED, a Villa Palagonia a Bagheria, in occasione del “Bio in Sicily”?

“Il 04 ottobre nella cornice straordinaria della Villa Palagonia. L’Idimed ha celebrato la 6^ Edizione della Fiera della Biodiversità. Un evento che grazie ai Social Media, con dirette facebook, è stato fruito anche a distanza da tutta la Comunità, superando i limiti imposti dalle misure precauzionali del COVID 19. Ci siamo posti come obiettivo infatti, di “fare cultura dell’alimentazione” partendo dalle radici della nostra identità/biodiversità Mediterranea. Seguendo il modello di sviluppo sostenibile che ci è caro e perseguendo azioni in grado di salvaguardare l’ambiente, la salute e la legalità, con lo sguardo attento e proteso in avanti verso la ricerca, la tecnologia, il marketing, la comunicazione e l’innovazione. Tutto questo è stato possibile perché siamo riusciti ad attivare un dialogo costruttivo, capace di interconnettere mondi diversi, seguendo una logica sistemica e multidisciplinare: l’università, la pubblica amministrazione, gli enti locali e l’associazionismo, il privato sociale e le imprese, possono, in seno al nostro evento, incontrarsi, dialogare, pensare e agire cooperando. Nello specifico, sulla scia della tradizione della Fiera abbiamo realizzato due convegni: “Alimentazione e Salute” e “Biodiversità e Dieta Mediterranea”. La mostra virtuale “Diaporami di Biodiversità” a cura di Ezio Castrenze Fiorenza e “momenti di turismo esperienziale” a cura di Ted Trip. E ancora, la consegna, del I premio, a cura della costituenda Fondazione Bartolo Fazio, in commemorazione del primo anno della sua scomparsa. Il premio è stato consegnato alla “figura professionale” che si è spesa con amore, dedizione e gioia nel processo di valorizzazione e promozione della Dieta Mediterranea, la dott.ssa Adele Traina.
A chiusura della Fiera sono state premiate tante aziende “Bio in Sicily”. Un riconoscimento che gratifica particolarmente il lavoro svolto dall’Idimed nel corso degli anni, sono sempre di più le aziende coraggiose che coltivano e trasformano seguendo il modello della Dieta Mediterranea che pone in primo piano la salute dell’uomo e dell’ambiente e il rispetto delle tradizioni, della cultura e dei territori. La VI Fiera ha celebrato come ogni anno il valore del network, del dialogo, dello scambio, dell’alleanza per lo “sviluppo sostenibile” della nostra amata terra di Sicilia e ci ha offerto l’occasione unica di “coltivare la speranza nel futuro”.

Lei Francesca e’ stata anche presente all’Orto Botanico di Palermo che, in collaborazione con l’universita’, ha realizzato la “ Fiera della biodiversita’”. Ci sara’ un’edizione 2021?

“Le Caratteristiche della Fiera della Biodiversità e il suo successo (oltre 20,000 visitatori in cinque edizioni tutte collegate, sin dall’inizio con l’Università degli Studi di Palermo) sono legate alla capacità di coniugare la formazione scientifica, con seminari e convegni di profilo accademico, con la promozione e il mercato dei prodotti agroalimentari tipici, in un’ottica di utilizzazione gastronomica e di sviluppo territoriale integrato. La cinque edizioni hanno ospitato oltre 150 aziende siciliane rappresentative delle filiere dell’ortofrutta, dei prodotti zootecnici, della pesca, dei prodotti da forno, delle leguminose da granella e dei prodotti trasformati (olio, vino, birra). La Fiera ha affrontato nel primo anno i temi legati ad Expo, con un taglio fortemente collegato alle potenzialità della Dieta Mediterranea; nel secondo anno è stato sviluppato il tema della qualità alimentare, nella sua declinazione nutraceutica, mentre nel terzo il focus è stato il tema dell’integrazione alimentare, gastronomica e culturale del Mediterraneo. La quarta edizione si è occupata di produzioni certificate e, la quinta ha affrontato la tematica della sostenibilità ambientale e alimentare coinvolgendo le aree naturalistiche Siciliane dei Parchi con l’obiettivo di attenzionare uno sviluppo locale integrato, capace cioè di coniugare promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari dei Parchi Siciliani, focalizzando l’attenzione sul valore del turismo per la multifunzionalità in agricoltura, con una logica di destagionalizzazione dei flussi: territori da visitare e prodotti da degustare, tutto l’anno.
Nel 2021 ci piacerebbe pensare ad un evento che collega l’arte, la bellezza, il paesaggio con la cultura del cibo”.

La notizia che ci coinvolgera’ un po’ tutti sara’ il progetto “Parco mondiale stile di vita Mediterranea”, cioe’?

“Primo Parco mondiale dello Stile di Vita Mediterraneo, in forma policentrica e diffusa (P- SVM).
Il Parco vuole essere propulsore del BUON VIVERE MEDITERRANEO, ispirato al principio millenario di “MENS SANA IN CORPORE SANO”, alla vita all’aria aperta, alla sinergia tra manualità e intellettualità, all’alleanza virtuosa tra valori e gioia, tra tradizione classica (armonia e senso del limite) e creatività contemporanea, tra responsabilità e piacere, allo spirito e alla responsabilità comunitari, all’alleanza tra Natura e Storia. La matrice strategica e normativa internazionale è rappresentata dalle Delibere dell’UNESCO del 2010 e del 2013, che riconoscono lo Stile di Vita Mediterraneo quale Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
La dieta mediterraneo, più propriamente DIAITA (Stile di Vita) comprende ed integra 6 dimensioni interdipendenti: 1-la dimensione COMUNITARIA, ANTROPOLOGICA, cioè, il vivere insieme, la convivialità, il mangiare insieme; 2-la dimensione ALIMENTARE, il cibo mediterraneo buono, sano e giusto; 3-la dimensione EDUCATIVA, fondata sull’armonia e il senso del limite; 4-la dimensione SPORTIVA E SALUTISTICA (“mens sana in corpore sano”), mix armonico tra manualità e intellettualità, attività sportiva comunitaria all’aria aperta; 5-dimensione ECOLOGICA, alleanza tra Madre Natura e Storia, una ecologia integrale per la Terra “Casa Comune” (per dirla con la “Laudato sì”); 6-dimensione ECONOMICA, per una economia sostenibile, per una economia circolare, per una GREEN ECONOMY per una “OIKOS-NOMIA” (le regole della CASA, la Casa Comune). Più in generale, il tripode del Progetto è rappresentato dalle delibere dell’UNESCO, dall’Enciclica “Laudato sì” e dal Movimento internazionale “Terra Madre”. Il Parco, policentrico e diffuso, si colloca nella Sicilia centrale, partendo dal Comune di Caltanissetta e coinvolgendo, nella prima fase circa 80-100 comuni. Il progetto si fonda sullo sviluppo di 11 assi: rete delle cucine della dieta mediterranea; rete delle ludoteche dello stile di vita mediterraneo; rete dei centri multimediali per lo stile di vita mediterraneo; rete commerciale, fisica e virtuale, dei castelli e dei borghi; rete delle comunità dello stile di vita mediterraneo; rete delle piramidi, quali simboli dell’intero progetto; rete del patrimonio naturalistico, rurale, della biodiversità vegetale e agricola e dei prodotti tipici di qualità; rete del patrimonio culturale, materiale ed immateriale, a partire dal patrimonio paesaggistico; rete della mobilità dolce (vie francigene, via delle rosalie, via dei frati, trasversale sicula, trazzere, greenway e simili; rete della mobilita’ ordinaria; rete trasversale della formazione e della ricerca”.

Chiara Fici

Costanzo (M5S): “Da Inail fondi per la sicurezza nelle imprese”

La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro passa soprattutto dalla prevenzione. Il bando Isi pubblicato  in Gazzetta Ufficiale, è lo strumento con il quale l’Inail mette a disposizione anche quest’anno più di 211 milioni di euro per le aziende che vogliono tutelare i loro dipendenti e prevenire gli infortuni.

Da quando è partita la misura nel 2010, sono 32mila i progetti che sono già stati realizzati per contrastare questo fenomeno ed è ancora più importante garantire la continuità di questi interventi oggi, in periodo di pandemia e crisi economico-occupazionale”. Così in una nota la deputata torinese alla commissione Lavoro Jessica Costanzo .
“Si tratta di un bando che, come sottolineato dalla ministra Catalfo, contribuisce a migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti, alimenta la cultura della sicurezza e sostiene le aziende determinate a tenere alta l’attenzione sul loro capitale umano, in particolare in questa emergenza. Ricordo che gli assi di finanziamento sono quattro per diversi obiettivi e destinatari che vanno dai modelli organizzativi, alla riduzione del rischio, passando per la bonifica dall’amianto, solo per fare alcuni esempi”, continua.
“La procedura per accedere ai contributi è da quest’anno più semplice e consentirà una velocizzazione nell’erogazione dei finanziamenti. Sono convinta che sia necessario continuare a investire sulla prevenzione, tassello fondamentale di una strategia che si completerà con il rafforzamento della fase di controllo e ispezione”, conclude .

Calendario dell’Avvento e albero di Natale accendono le Feste

Per mantenere vivi alcuni simboli della tradizione e creare la magica atmosfera natalizia torinese, pur senza generare occasioni di assembramento in un periodo così delicato, oltre alle opere di Luci d’Artista che illuminano le strade e le piazze cittadine, mercoledì 2 dicembre si accenderà l’Albero di Natale e si apriranno le prime due finestrelle del Calendario dell’Avvento.

 

ALBERO DI NATALE (2 dicembre – 6 gennaio 2021)

Gold & Silver è l’albero di Natale che sarà acceso in piazza San Carlo.

Pensato come simbolo della tradizione delle feste natalizie con i suoi eleganti colori oro e argento, tradizionalmente associati al Natale, l’Albero di Luminarie Gold & Silver proietta le potenzialità artigiane, artistiche e culturali italiane, così come il calore e lo spirito di accoglienza. Alto 22,5 metri per un diametro di 10, nel 2019 è stato annoverato dalla rivista Vanity Fair tra gli alberi di Natale più belli al mondo. La struttura, di acciaio e ferro, pesa 5300 chilogrammi, mentre 12 metri cubi di legno d’abete sono stati usati per i 150 elementi luminosi che lo compongono: piccoli rosoni il cui disegno è ispirato al ricamo chantilly si alternano tra le sezioni del cono illuminati da oltre 27.000 lampadine LED di colore bianco caldo e freddo. Si ringrazia Iren per la collaborazione tecnica e la fornitura elettrica, e la ditta Mariano Light Srl, per la sponsorizzazione tecnica dell’Albero di Natale.

 

CALENDARIO DELL’AVVENTO (2 dicembre – 6 gennaio 2021)

La magia del Natale sarà scandita anche dallo scorrere dei giorni che in piazza San Carlo si manifesterà con l’apertura del fiabesco e colorato calendario nato dalla fantasia di Emanuele Luzzati. Realizzato grazie al lavoro del Teatro Regio di Torino sulla base dei disegni di Lastrego&Testa creati partendo dai bozzetti del Maestro che ha saputo far sognare tutti, unendo grandi e piccini nel più gioioso spirito natalizio. Le caselle del calendario saranno aperte dai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Torino.

La sera del 2 dicembre si illumineranno anche la Mole Antonelliana e alcuni alberi dei giardini Lamarmora e di piazza Maria Teresa.

 

MOLE ILLUMINATA (2 dicembre – 6 gennaio 2021)

Nei giorni di festa – grazie a Iren in collaborazione con la Città di Torino – sarà possibile ammirare la Mole Antonelliana illuminata di blu, rosso o bollicine a seconda delle occasioni: blu per tutto il periodo festivo, rosso nelle notti natalizie del 24, 25 e 26 dicembre e ‘bollicine’ il 31 dicembre dallo scoccare della mezzanotte. L’illuminazione è realizzata con 2000 lampade stroboscopiche a led installate lungo tutta la guglia e la cupola. Tutte le apparecchiature utilizzate per vestire di luce il simbolo di Torino sono di nuova generazione e in grado di consumare sino al 50% di energia in meno rispetto alle precedenti.

 

ILLUMINAZIONE SCENOGRAFICA AL GIARDINO LAMARMORA E PIAZZA MARIA TERESA (2 dicembre – 6 gennaio 2021)

Alcuni degli alberi secolari del giardino e della piazza saranno decorati, grazie alla creatività dei tecnici di Iren, da migliaia di luci a LED scintillanti di colore bianco che andranno a creare un emozionante effetto innevato.

Le feste tradizionali quest’anno sono all’insegna della solidarietà.

Con l’iniziativa ‘Torino Natale Solidale’ – proseguimento e rafforzamento di ’Torino Solidale’- a cui possono contribuire tutti, la Città si pone l’obiettivo di tutelare le persone e i nuclei in situazione di fragilità. Un’occasione per sensibilizzare alla solidarietà e all’aiuto reciproco.

È possibile contribuire a ‘Torino Natale Solidale’ effettuando un bonifico bancario a favore del Comune di Torino

IBAN IT69L0200801033000104431330  

causale ‘Torino Solidale art. 66 dl 18/2020′

Info: www.nataleatorino.it

#nataleatorino #torinosolidale #mettiamocilcuore

La Mole in blu con “Bottom up!”

Ieri sera la Mole Antonelliana si è illuminata di blu con l’immagine di Bottom Up!, il nuovo festival di architettura di Torino.

L’occasione è stata l’annuncio che il festival, attraverso una piattaforma di crowdfunding e le donazioni, ha raccolto 115 mila € per 12 progetti di rigenerazione urbana a Torino, l’ 80% della somma che gli ideatori si erano prefissati all’inizio del percorso.

Covid, le opposizioni unite chiedono a Cirio: “screening di massa per evitare la terza ondata”

Tutte le opposizioni in Consiglio regionale hanno firmato l’ordine del giorno collegato al bilancio di assestamento a prima firma Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi per attuare nelle prossime settimane uno screening di massa per tutti i piemontesi:

“il monitoraggio dell’intera popolazione piemontese con tampone antigenico rapido è l’unico modo per scongiurare la terza ondata e riprendere in mano il tracciamento dei contatti” – dichiarano i capigruppo di PD, 5 Stelle, Liberi Uguali Verdi, Moderati e Chiamparino per il Piemonte.

“Il Piemonte non riesce a riprendere il tracciamento dei contatti dei positivi dopo averlo perso ad inizio di ottobre, ha una medicina di territorio che non funziona, è stata attivata troppo tardi e manca di medici e infermieri, inoltre la nostra Regione è stata sempre tra le peggiori tra regioni simili per popolazione e territorio per numero di tamponi giornalieri effettuati – proseguono Gallo, Giaccone, Grimaldi, Magliano, e Sacco – per tutti questi motivi solo utilizzando anche risorse straordinarie per un monitoraggio di tutti i piemontesi potremo evitare tanti danni alle attività economiche e scelte dolorosissime dal punto di vista economico e sociale”.

“Il Piemonte potrebbe seguire gli esempi della Corea, della Slovenia e dell’Alto Adige, potrebbe usare le esperienze maturate in quei territori per dare il via ad un ambizioso programma di monitoraggio da attuare prestissimo, immaginatevi se riuscissimo a utilizzare le feste natalizie per una attuare una sorta di quarantena solo per le persone risultate eventualmente positive allo screening, immaginate se riuscissimo a scoprire e spegnere sul nascere tutti i focolai che non potremmo trovare in altro modo; immaginatevi se riuscissimo a passare più serenamente le feste natalizie per poi riprendere la nostra vita nel 2021, tutti insieme e in modo totalmente diverso da tutto quello che abbiamo visto quest’anno, senza il terrore della terza ondata e con le prime dosi di vaccino disponibile. Viste le difficoltà della sanità piemontese, investire tutte le nostre forze in uno screening di massa potrebbe essere una delle uniche soluzioni disponibili per evitare la terza ondata” – concludono i capigruppo di opposizione in Regione.