ilTorinese

10^ giornata di campionato, è derby Juventus-Torino

Sabato 5 dicembre alle 18:00 all’Allianz Stadium derby della Mole n. 201°il primo derby che vedrà contrapporsi Andrea Pirlo e Marco Giampaolo sulle panchine di Juventus e Torino.

Qui Juve: non pochi problemi in casa bianconera.Alla decima giornata troviamo la Juve al quarto posto a 6 punti dal Milan capolista.Squadra bianconera imbattuta come i rossoneri nelle prime 9 giornate di campionato con 4 vittorie e 5 pareggi.18 gol fatti e 7 subiti.Campionato sin qui altalenante con difesa ferrea.Domani mancheranno Chiellini e Demiral,oltre all’attaccante Morata.Spazio al 4-4-2 con la presenza contemporanea di Chiesa, Kulusevsky,Ronaldo e Dybala per ottenere i 3 punti,fondamentali per non perdere sempre più di vista il primo posto.

Qui Toro: tanti problemi anche in casa granata.Vediamo i numeri che sono terrificanti:dopo nove giornate 18 esimo posto,piena zona retrocessione,con 6 punti ottenuti e 2 punti di distacco dalla Fiorentina ad 8,al  diciassettesimo posto, l’ultimo utile per la salvezza.
1 vittoria,3 pareggi,5 sconfitte.Quasi tutte dopo esser passati in vantaggio:segno di una fragilità mentale granata che trova pochi riscontri.Ottavo attacco con 16 gol ma peggior difesa in assoluto con 22 gol subiti,segno totale di mancanza d’equilibrio.Domani tornerà Giampaolo ma mancheranno 8 giocatori tra infortuni e positività al covid.Ci vorrà la partita perfetta per provare a vincere o,quantomeno, pareggiare per non sprofondare definitivamente nel baratro

Vincenzo Grassano

Indagati quattro poliziotti

Questa mattina sono state effettuate alcune misure cautelari legate  all’esito di un’indagine delegata alla Squadra Mobile ed originata da una denuncia presentata da uno straniero di origini marocchine.

Le indagini, svolte costantemente in  sinergia tra la Procura della Repubblica e la Squadra Mobile della Questura, hanno fatto  luce sugli episodi sospetti investigati ed hanno evidenziato una gestione dell’attività info-investigativa al di fuori delle regole procedurali, da parte di quattro appartenenti alla Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. “Dora Vanchiglia”.

In base alle risultanze dell’indagine, è stata disposta la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, per periodi compresi tra 6 e 10 mesi, contestando agli operatori di Polizia condotte che configurerebbero  reati come sequestro di persona, concussione e peculato,  anche  in relazione ad una specifica operazione di polizia condotta con metodologie non conformi alla normativa.

Lo straniero denunciante è stato a sua volta colpito dalla misura cautelare coercitiva della custodia in carcere, per la violazione della legislazione in materia di sostanze stupefacenti e per corruzione.

Damilano scende in campo: si candida a sindaco per il centrodestra

L’imprenditore Paolo Damilano dopo avere nicchiato per qualche mese si è deciso e ha annunciato la propria candidatura a sindaco di Torino per la coalizione del  centrodestra “per mettermi al servizio diella città con un progetto civico e con una squadra  aperta a chi crede nel futuro e nel cambiamento”

L’industriale opera  nel  settore cibo (è proprietario del pastificio DeFilippis e del Caffè Zucca)  nel vino e nelle acque minerali. In passato era stato responsabile di Film Commission.

E’ stato scelto in particolare dalla Lega: nei giorni scorsi aveva incontrato il segretario del Carroccio Matteo Salvini.

Nelle altre forze politiche della coalizione c’è però qualche perplessità. Forza Italia aveva proposto Claudia Porchietto, che potrebbe correre in tandem con Damilano per un ticket elettorale.

Alice Pizza apre a Torino in Piazzale Aldo Moro

Continua l’espansione al nord Italia di Alice Pizza, storico marchio italiano di pizzerie al taglio, che si è aggiudicata il Premio “Miglior Format Pizza” assegnato da FoodCommunity

Dopo le recenti aperture a Milano, Alice ha inaugurato una nuova pizzeria di fronte all’Università di Torino, una location bellissima che si specchia nella Mole Antonelliana, simbolo della città, e che porta in pieno centro la bontà della pizza al taglio. 

Con oltre 180 pizzerie in tutta Italia, il marchio romano porta anche nella città di Torino un formato consolidato e l’offerta di alta qualità della propria pizza al taglio, che viene creata dall’impasto al prodotto finale ogni giorno in ogni pizzeria.

L’offerta gastronomica, con un patrimonio di oltre 60 ricette, spazia dalle pizze più classiche e legate alla tradizione della pizza in teglia romana, come la margherita, la fiori di zucca e alici, la crostino, fatta con prosciutto cotto e mozzarella e chiamata così per la tipica crosta bruna che si forma sulla mozzarella in cottura. Per chi ama sperimentare, tra i gusti più identitari del ricettario di Alice ci sono le pizze alla pala, come quella con la mortadella o la tonno e radicchio, le pizze che ripropongono grandi classici della romanità, come la cacio e pepe e la gricia, oltre a un’ampia proposta di scelte vegetariane e vegane, come la patate e rosmarino e la pomodorini e stracciatella.

Segreto del successo è la leggerezza tipica della pizza di Alice, frutto di un’attenta cura all’impasto che, rimasto invariato per più di 20 anni, viene fatto lievitare per almeno 24 ore, steso in teglia e poi cotto in forno. Questo favorisce un risultato ricco di ossigeno, ma con quel pizzico di croccantezza tipico della pizza romana. Il vero asso nella manica è il lievito: grazie ad un ridottissimo contenuto la pizza risulta essere più digeribile.

La vera innovazione di Alice è racchiusa nel concetto di degustazione della pizza. La scelta di non standardizzare la quantità di prodotto offerto è strategica: la pizza, servita al “taglio”, viene infatti tagliata secondo le indicazioni del cliente e venduta a peso, proprio come il pane. Questo permette a chiunque di scegliere la propria quantità e di conseguenza assaggiare e sperimentare più gusti possibili.

Dopo le aperture di Porte di Torino e Settimo Torinese, l’indirizzo di Piazzale Aldo Moro si prepara a raggiungere i torinesi con la consegna a domicilio, attiva tutti i giorni, dal lunedì alla domenica e sempre gratuita, e il servizio Prenota e Ritira, che permette di evitare file e assembramenti, tramite l’App Alice Pizza per Ios e Android. Inoltre, sarà anche presente sulle principali piattaforme di delivery.

Chiede di mettere la mascherina, capotreno aggredito. I carabinieri arrestano passeggero

 E’ stato aggredito da un passeggero per avergli chiesto di indossare la mascherina.

E accaduto a Venaria Reale, dove i carabinieri del Radiomobile hanno arrestato nella stazione ferroviaria un cittadino della Guinea, 22enne, per resistenza a pubblico ufficiale.

Poco prima, sul treno della G.T.T., sulla tratta ferroviaria Venaria – Germagnano, l’uomo ha minacciato con un coltello il capotreno che gli ha chiesto di indossare la mascherina.

All’arrivo dei carabinieri, il passeggero ha opposto resistenza al controllo.

L’ultima spiaggia: salvare la pelle

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni L’ennesimo, pletorico Dpcm che stabilisce nuove norme ulteriormentente restrittive per le festività di Natale e ‘ stato presentato in Tv dal presidente del Consiglio in un giorno che si e’ chiuso con quasi un migliaio di morti per il COVID, un record mai raggiunto neppure a marzo

Conte fino a pochi giorni fa parlava di duri sacrifici imposti agli Italiani per garantire loro un Natale diverso che oggi ha smentito con norme restrittive che rivelano il totale fallimento della politica di governo e regioni nel fronteggiare la pandemia. Un pasticcio tutto italiano dove le regioni hanno contribuito a complicare le cose, rendendole irresolvibili e in cui il Governo si è rivelato un gruppo formato di velleitari improvvisatori.

Lasciamo perdere le norme e i divieti che daranno un ulteriore colpo mortale alla nostra economia. Il problema, prescindendo dal disastro economico,  e è che il virus non è stato fermato. Tante chiacchiere e tanti sacrifici senza raggiungere l’obiettivo.
Conte dovrebbe almeno concedere un dono agli italiani per Natale: dare le dimissioni insieme a Speranza e a questo sempre più inquietante commissario di nome Arcuri che ha già fallito per i banchi di scuola.

Con quasi mille morti al giorno c’è una sola conclusione da trarre:  hanno fallito e devono andarsene a casa. Questo è un principio democratico elementare che dovrebbe prevalere su ogni altra considerazione.Natale o non Natale, stiamo arrivando alla disperazione,  siamo prigionieri di una situazione che può
sfociare in una tragedia collettiva e individuale mai vista e neppure immaginata. Gli Italiani hanno
perso la speranza di vivere o almeno di sopravvivere.

Hanno davanti se ‘ la catastrofe e chi dovrebbe essere, per il suo ruolo super partes arbitro a tutela del popolo sovrano, sembra putroppo non essersi reso conto di nulla. Non è il problema di tener aperto o chiuso a pranzo un ristorante il 25 dicembre , qui il problema è riuscire a tutelare l’incolumità delle persone. Quasi mille morti in un giorno indicano un disastro di gravissime dimensioni, una vera ecatombe. E nel frattempo si delinea l’ipotesi sempre più vicina di una patrimoniale che rapinerà i risparmi degli
Italiani.

Se Bertinotti voleva far piangere i ricchi, Conte vuol far piangere tutti. Il Governo giallo – rosso si è rivelato il peggiore di tutti i governi possibili e nel momento dell’emergenza ha rivelato tutta la sua inadeguatezza. Ci sono colpe di cui dovranno rendere conto a Dio e alla storia. Ma in un paese democratico non bisogna attendere quei giudizi , bisogna procedere subito.  È in gioco la nostra pelle. Non possiamo più attendere. Ne va della nostra vita. L’angoscia sta montando senza possibilità di autocontrollo in tantissimi italiani. Questa è la vera tragedia, non il divieto di vedere i nonni a Natale o di fare il cenone a Capodanno.

Il cattivo sapore dell’acqua 

Era sempre la stessa storia. Ogni volta che un gerarca veniva sul lago, in visita alle isole Borromee,  a Stresa o in un’altra località nelle vicinanze, Gino e Lucio finivano ammanettati nella rimessa delle barche, proprio  sotto la passeggiata del  lungolago di Baveno

Le disposizioni, del resto, erano chiare: tutti coloro sui quali si nutriva anche solo il sospetto d’essere dei  sovversivi andavano controllati e, se necessario, messi a tacere. I due, pur avendo schivato il confino non potevano evitare quella restrizione della loro libertà. E quindi, giù sotto, in riva al lago, al riparo da sguardi indiscreti.

Incatenati ai grandi anelli di ferro dove venivano assicurate le cime da ormeggio delle imbarcazioni, non erano in condizione di nuocere. “Anche se si lamentassero, là sotto, nessuno potrà udirli”, sentenziò il maresciallo Rustici. Fascista antemarcia, il graduato dei carabinieri evadeva così la spinosa “pratica” di “quelle due teste calde”. “Oh, Carmelo – disse, rivolgendosi al carabiniere scelto Esposito -; ma ti pare che dovevano proprio capitare tra i piedi a noi questi rompiballe?”. Carmelo, buono come un pezzo di pane, annuì per far piacere al suo superiore ma in cuor suo non li avrebbe costretti a star lì, quasi a mollo nel lago, in quell’antro umido e inospitale. Già l’ultima volta, per un  soffio, non c’era scappato il morto. I due –  ai quali era stato aggregato anche Olimpo Bronzelli – erano finiti ammanettati agli anelli d’ormeggio perché era stata annunciata la visita di un pezzo grosso all’hotel Beau Rivage. L’Hotel era proprio lì, dall’altra parte della strada che attraversava il paese. Olimpo, scalpellino nella cava di granito rosa, era finito ai ferri perché reo di aver canticchiato in un’osteria un motivetto che il Podestà aveva giudicato offensivo nei confronti del regime e del Regno. In realtà, il povero tagliapietre – un po’ brillo – aveva improvvisato un’innocua e vecchia tiritera che più o meno suonava così: “Viva il Re, viva la regina e viva la capra della Bettina”, animale reso famoso dall’eccellente e copiosa produzione di latte. Uno scioglilingua che però era stato mal interpretato e così, ai soliti due reprobi si aggiunse pure il terzo. Il problema derivò dal maltempo. Una forte perturbazione stava imperversando tra il lago e le alture del Mottarone e, in poco tempo, le onde s’ingrossarono trasformandosi in schiumosi cavalloni che s’infrangevano sulla massicciata ricavata dalla passeggiata del lungolago. Immaginarsi che inferno anche là sotto, per i tre prigionieri. A tratti le onde li sommergevano per poi ritirarsi, lasciandoli infreddoliti e in balia di altri, gelidi, schiaffi d’acqua. Tutti e tre furono costretti, loro malgrado, a bere quell’acqua dal cattivo sapore. Soprattutto Lucio che, una volta liberato, giurò di non toccar più una goccia di quel liquido tremendo, limitandosi – pur nelle restrizioni dell’epoca – a sorseggiare soltanto vino, compreso quello aspro e ruvido, che legava in bocca,spillato dalla botte dell’osteria della Miniera, su in  Tranquilla.

Furti al femminile nel supermercato

Nei giorni scorsi gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia hanno indagato una cittadina marocchina di 34 anni.

La donna, pochi minuti dopo essere entrata in un supermercato in via Cigna, si è diretta verso la corsia riservata ai clienti privi d’acquisti.

La cosa ha insospettito il personale della vigilanza che ha chiesto alla trentaquattrenne di mostrare il contenuto della propria borsa, costituita da un rivestimento termico in grado di schermare le barriere antitaccheggio. All’interno della sacca erano state occultate 4 bottiglie di grappa, separate dalla propria etichetta con un tagliaunghie che la donna aveva nascosto nella tasca della propria giacca. Oltre la denuncia, alla straniera è stata elevata una sanzione amministrativa in quanto non ha rispettato le limitazioni previste per fronteggiare l’emergenza Covid19.

In un punto vendita della stessa catena di supermercati, personale della Squadra Volante viene chiamato ad intervenire lunedì pomeriggio: due donne sono state viste occultare merce alimentare e di profumeria all’interno di alcune borse. Perquisite personalmente, i poliziotti rinvengono nella fodera interna del cappotto, modificata appositamente, due confezioni di merendine ed uno smalto. Inoltre, nelle borse al seguito, gli operatori scoprono numerosi capi di vestiario per un valore di oltre 1000 euro. Una delle due donne, minorenne, è stata denunciata per tentato furto, l’altra, cittadina italiana di 25 anni, è stata invece arrestata.

Alluvione, Fi: “Soddisfatti per l’impegno della Regione”

“Siamo estremamente soddisfatti per l’impegno assunto dalla Giunta regionale e dal presidente Alberto Cirio di presentare attraverso la Conferenza Stato-Regioni un emendamento alla prossima legge di bilancio che recepisca l’ordine del giorno che avevamo presentato come Forza Italia, e visto approvare dal Consiglio regionale, per venire incontro ai danni subiti dai piemontesi nei giorni del 2/3 ottobre, quando una violenta ondata di maltempo si abbatté sulla nostra regione. L’emendamento raccoglie la nostra richiesta al Governo di allargare l’ecobonus anche ai danneggiati di questa ondata di maltempo vista la straordinarietà dell’evento, il quale ha determinato una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle persone, causando l’isolamento di diverse località, l’evacuazione di famiglie dalle loro abitazioni. L’alluvione ha poi provocato movimenti franosi, allagamenti, danneggiamenti alle infrastrutture viarie, alla rete irrigua a servizio dell’agricoltura e ad beni pubblici e privati. E’ chiaro che ora la palla passerà al Governo per l’inserimento definitivo in legge. Lanciamo però un appello affinché tutte le forze politiche lavorino in questa direzione, anche perché è evidente che se già normalmente è difficile riprendersi da eventi di questa natura, è altrettanto chiaro che con la pandemia che è arrivata solo poche settimane dopo l’alluvione, la situazione per i danneggiati è diventata ancora più grave”. Ad affermarlo in una nota il vicepresidente del Consiglio Regionale Franco Graglia, il presidente della Commissione Bilancio Carlo Riva Vercellotti, primi firmatari dell’ordine del giorno che è stato recepito dall’emendamento presentato dalla Giunta Regionale alla nuova legge di bilancio su cui sta lavorando il Governo, e il capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola, e con il suo vice Alessandra Biletta.

“Attenzione verso la montagna non solo per le settimane bianche”

“Nelle ultime ore ho registrato una grande, inattesa, fortissima attenzione per la montagna e la sua economia. Della neve e dell’indotto.

Attenzione per le montagne che presentano istanze al Governo, per i territori con imprese e forza lavoro da valorizzare. È positivo si parli di montagna. Ma sarebbe importante che la stessa attenzione, anche da parte di chi la montagna la vede solo in una settimana bianca o in una gita della domenica, ci fosse sui molti temi che Uncem con gli Enti locali presentano da sempre, ogni giorno. Politici, imprese, organizzazioni datoriali mi auguro possano appoggiare le proposte a Governo e Parlamento che Uncem sta facendo, a prescindere dall’importante stagione invernale per la quale aspettiamo indicazioni nazionali salvaguardando la salute pubblica in primis. Le istanze Uncem partono da una fiscalità differenziata e peculiare per imprese ed esercizi commerciali del territorio, da un potenziamento delle reti e delle infrastrutture tecnologiche, da uno sviluppo di nuovi servizi scolastici, sanitari, di trasporto che le comunità chiedono. Auspico la stessa attenzione di tutti, oggi e sempre, sulle proposte dei territori per legge di bilancio e piano nazionale ripresa e resilienza. E se qualcuno vuole definirla ‘lobby della montagna’, lo faccia sostenendo fino in fondo le proposte e le istanze delle Autonomie locali e delle comunità che vivono e tengono in vita i territori”.

Lo afferma in una nota Marco Bussone, Presidente Uncem Piemonte.