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Recovery Plan, uno strumento per ripensare l’architettura in Italia

La vice ministra Laura Castelli: ripensare gli spazi per colmare il gap sociale

 Si è svolto nei giorni scorsi con un incontro online, un confronto tra politica e architetti sul tema del Recovery Plan, organizzato dall’Ordine degli Architetti di Torino, che ha visto l’intervento del Vice Ministro dell’Economia Laura Castelli, confrontarsi con il presidente OAT Massimo Giuntoli, il presidente della Fondazione per l’architettura / Torino Alessandra Siviero, numerosi presidenti OA del Piemonte e della Valle d’Aosta e di molte città italiane e altri ospiti istituzionali, tra i quali Antonino Iaria, Assessore alle politiche territoriali e dei progetti di trasformazione e riqualificazione urbana della città di Torino. L’incontro è stato moderato da Luciano Fontana, direttore de Il Corriere della Sera.

L’opportunità del Recovery Fund e dei fondi europei è un’opportunità chiave per il futuro del paese e la ripresa post pandemica anche per la categoria degli architetti, che conta 155 mila professionisti in Italia. Una opportunità che i vertici della politica intendono costruire attraverso un dialogo che metta al centro le esigenze di una progettualità architettonica che consenta di pensare le città del futuro e intercettare contestualmente i fondi (su infrastrutture, porti e tanti altri settori) che saranno messi a disposizione dalla Comunità Europea.
Il nuovo progetto ambientale, economico e culturale di Ursula Von der Leyen, Il New European Bauhaus, attenzionato dal Consiglio Nazionale Architetti, secondo Massimo Giuntoli, Presidente OAT-Ordine degli Architetti di Torino, oggi può essere un modello nel ri-pensare le città, a partire dalla micro-progettazione architettonica alla macro, dal privato al pubblico, con particolare attenzione a sostenibilità e qualità per cambiare le città. Guardare a città come Berlino o a format di qualità come è stato per Reinventing Cities a Milano, che ha consentito di cambiare lo scenario urbano, è fondamentale, considerando al tempo stesso che adesso le città stanno cambiando paradigma, da un punto di vista della qualità architettonica, sociale e culturale. In Italia la legge urbanista risale al 1942 ed è arrivato il momento di guardare ad un nuovo cambio di paradigma, con spazi che tengano conto delle nuove modalità di vita e di lavoro introdotte durante questo periodo di emergenza sanitaria, e che probabilmente perdureranno anche dopo, e più in generale introdurre nuovi modelli che possano diventare legge, come il crowdfunding dal basso, come è stato per il festival torinese Bottom Up! che vedrà la riqualificazione e la rigenerazione urbana di aree della città, sostenute da diversi soggetti.
“Si apre oggi uno scenario importante per questa filiera che ha bisogno di essere rappresentata dalla classe politica. Attraverso la politica locale e nazionale si potranno intercettare nuove risorse per valorizzare le nostre meravigliose città, tenendo conto della modernizzazione, della svolta ecologica e della competitività. Intercettando le proposte di nuovi emendamenti possiamo favorire la rinascita delle città, a partire dalla rigenerazione urbana” ha dichiarato Massimo Giuntoli, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino e aggiunto che “un confronto con la politica può contribuire a tenere alta l’attenzione sulla necessità di lavoro per gli architetti e sul loro ruolo imprescindibile nei processi in atto”.
“È la prima volta che ci si confronta con una pianificazione così lunga e così articolata, che si deve incastrare con tutto il resto dei fondi e delle progettazioni. Gli asset, indicati a livello europeo, sono molto interdisciplinari e per forza vanno incrociati tra di loro e messi a sistema. Il compito che abbiamo a livello politico è di mettere in atto delle riforme che ci consentano di mettere a terra questi investimenti, vanno sbloccate le norme che fino ad ora non hanno funzionato. In concreto, ad esempio, vanno ridisegnate le città, veniamo da anni in cui tutti abbiamo parlato di periferie e addirittura il Papa lo considera un tema centrale.

È necessario ripensare a spazi centrali che si devono incrociare con l’esistente, come può essere il rifacimento delle case popolari” ha dichiarato Laura Castelli, Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, intervenendo all’incontro. “Ripensare gli spazi serve per poter colmare il gap sociale, serve per capire come dovranno crescere alcune città, anche rispetto al mondo del lavoro come la casa che è diventa in questo periodo di emergenza sanitaria anche uno spazio di lavoro. A livello di digitalizzazione e domotica, sono invece da ripensare gli usi civili e non, a partire dalle scuole”.
“Come Comune stiamo già lavorando su progetti importanti per il Recovery Plan che possono rilanciare nuove progettualità. Sono progetti che vogliono non solo recuperare il patrimonio esistente ma investire su nuovi assi di sviluppo del territorio rilanciando intere aree della città, come quella del Valentino, il Parco del Po e Italia ’61: un asse di sviluppo che interessa una fetta importante di Torino. E poi stiamo ragionando sui concetti di efficientamento energetico: un vero piano Marshall per l’edilizia” aggiunge Antonino Iaria, assessore comunale all’Urbanistica.

Crisi di Governo, la Dc scrive a Mattarella

Il Segretario nazionale della Democrazia Cristiana, con riferimento alla consultazioni avviate per la soluzione della crisi di governo, ha inviato al Presidente della Repubblica la seguente lettera

Il.mo Signor Presidente,
A nome del Partito della Democrazia Cristiana, da me rappresentato, desidero esprimerLe la nostra  seria preoccupazione per questo possibile vuoto di governo del Paese, in una situazione di pandemia e di crisi economica che rischia di aggravare la già debole tenuta del fragile sistema politico e del pure fragilissimo tessuto sociale che ci sta accompagnando in questi mesi.
Il nostro auspicio è che , nello spirito di solidarietà nazionale, possa essere favorita la convergenza della forze politiche che si richiamano senza riserve ad un riferimento europeistico dei valori portati avanti dalla Democrazia Cristiana che della vicinanza alla gente e della solidarietà ha fatto il suo cardine.
La D.C. che  umilmente mi onoro di guidare nel suo rinnovato impegno al servizio del paese, ripropone il proprio sostegno ad ogni iniziativa mirata al rinnovamento, alla funzionalità e alla stabilità delle istituzioni democratiche del Paese e alla vicinanza a tutta la nostra comunità nazionale.
Con rinnovata stima
Renato Grassi
Segretario Nazionale D.C.

Giovane denunciato per furto sul treno

Gli agenti Polfer in servizio nella stazione di Torino Porta Nuova hanno denunciato un ventunenne algerino, senza fissa dimora, responsabile di furto aggravato a bordo treno.

Una viaggiatrice a bordo di un treno regionale nella tratta Bardonecchia (TO) – Torino ha notato un giovane che, cambiando repentinamente posto e aggirandosi su diverse carrozze, manipolava alcuni bagagli posti su una cappelliera.

Nel controllare i propri effetti personali, la ragazza si è accorta che le erano stati sottratti il cellulare ed un hard-disk esterno. Avvisato nell’immediatezza il Capotreno, questi ha avvisato il personale Polfer presso lo scalo di Torino Porta Nuova, stazione di arrivo del treno.

Rintracciato ancora a bordo, il giovane è stato accompagnato presso gli uffici di polizia dove è risultato essere inottemperante all’Ordine di espulsione emesso del Prefetto di Mantova. Estendendo il controllo, nel suo bagaglio al seguito è stato rinvenuto l’hard disk della viaggiatrice, mentre il cellulare è stato ritrovato in un cestino dei rifiuti sullo stesso convoglio.

L’uomo è stato deferito all’A.G. per furto aggravato e per inottemperanza all’ordine di allontanamento.

Con il Planetario la nuova versione digitale degli Astrotalk, conferenze-spettacolo

Appuntamento sabato 30 gennaio ore 18.00 sui canali social (Facebook e Youtube) di Infini.to – Planetario di Torino, Museo dell’Astronomia e dello Spazio – con la nuova versione digitale degli Astrotalk, conferenze-spettacolo che uniscono le ultime ricerche in campo astronomico e scientifico alle spettacolari immagini del Planetario digitale.

In questo primo appuntamento dell’edizione 2021, insieme al nostro Planetarista Emanuele, ospiteremo Daniele Gardiol, Primo Tecnologo Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) – Osservatorio Astrofisico di Torino e coordinatore nazionale della rete PRISMA.

Daniele Gardiol, primo tecnologo presso L’Osservatorio Astrofisico di Torino, racconterà il percorso che ha portato la rete PRISMA (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera) all’individuazione e al recupero di due meteoriti sulla base delle osservazioni e del preciso calcolo del punto di caduta. Si tratta del primo ritrovamento italiano (e uno dei pochi nel mondo) ottenuto con un metodo sistematico, grazie a PRISMA, progetto coordinato dall’INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino. Il pomeriggio del 1° gennaio 2020 un bolide – ossia una meteora particolarmente brillante – ha attraversato i cieli del Nord Italia. I calcoli della rete PRISMA hanno permesso di delimitare l’area di probabile caduta della meteorite confinandola in una zona tra Disvetro e Rovereto sulla Secchia, in provincia di Modena. I due frammenti sono effettivamente stati ritrovati nel luogo indicato dai calcoli.

 

COME SEGUIRE L’EVENTO

L’appuntamento sarà gratuito e sarà in diretta sulle due pagine ufficiali del Museo:

FACEBOOK – https://www.facebook.com/planetarioditorino

YOUTUBE – https://www.youtube.com/user/PlanetarioDiTorino

Sarà possibile porre domande all’ospite dell’evento tramite la chat di uno dei due social.

Foto: Prisma/Inaf

Dalla dieta mediterranea ai naturali

Slow Food e Reale Mutua nell’ambito del programma di Terra Madre Salone del Gusto promuovono una conferenza online

 

Sabato 30 gennaio alle ore 11

Per partecipare alla conferenza è necessario registrarsi

(l’’interpretariato è disponibile in IT, EN, FR)

Ricercatori e scienziati di tutto il mondo sono concordi nel sostenere il valore nutrizionale della dieta mediterranea. Alla base della piramide alimentare quantità abbondanti di frutta e verdura, pane e cereali, una riduzione delle proteine di origine animale a favore di quelle vegetali, e consumo quotidiano di olio extravergine di oliva come condimento.

Ma è sufficiente parlare di pane in senso generico? Tutti gli oli sono uguali? Quale scegliere per ottenere tutti i benefici possibili per la salute? Basta parlare di frutta e verdura, senza tenere in considerazione il metodo di coltivazione e i trattamenti chimici fatti in campo? Gli ibridi hanno le stesse caratteristiche nutrizionali delle varietà autoctone?

Secondo Slow Food, è necessario andare oltre il semplice concetto di dieta mediterranea e puntare sulla salubrità dei cibi. Preoccuparci, prima di tutto, che i cibi siano naturali, ovvero coltivati o allevati nel rispetto delle risorse ambientali, privi di additivi, conservanti, starter, fermenti, coloranti, antiossidanti, lieviti industriali.

 

Interviene:

Antonia Trichopoulou, Presidente della Hellenic Health Foundation e Professore Emerito della Facoltà di Medicina, Università di Atene

Relatori:

Angela Saba, pastora e produttrice del Presidio Slow Food del Pecorino a latte crudo della Maremma, Italia

Souhad Azennoud, formatrice in agroecologia, produttrice d’olio, coordinatrice del Presidio del piccolo farro del Rif e della Comunità Slow Food Jballas pour la Biodiversité, Marocco

Yara El Ghalayini, ricercatrice, assaggiatrice professionista di olio di oliva, membro della Comunità Slow Food Women of Olive Oil in Jordan, Giordania

Modera: Nina Wolff, presidente di Slow Food Germania

 

 

La conferenza è il primo appuntamento dello speciale focus sul tema cibo e salute all’interno del programma di Terra Madre Salone del Gusto. Per un mese, sulla piattaforma dell’evento dedicato al cibo buono, pulito e giusto organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, saranno pubblicate conferenze e Food Talk inedite con nomi come Sandor Katz, esperto di fama mondiale della fermentazione, e David Quammen con un intervento su perdita di biodiversità e zoonosi. Questo approfondimento, realizzato con il sostegno di Reale Mutua, partner sul tema cibo e salute per l’evento e Sostenitore Ufficiale di Slow Food Italia, fa parte del percorso che Slow Food ha realizzato per conoscere, capire e imparare che il segreto della salute e del benessere (del singolo individuo, delle comunità e del nostro pianeta) si trova nel nostro cibo quotidiano.

 

Ecco dove saperne di più sugli appuntamenti di Terra Madre Salone del Gusto dedicati a Cibo e salute

Ecco dove approfondire tutti i contenuti del percorso Cibo e salute di Slow Food

Donna schiaffeggia guardia giurata che ha allertato la Polizia

La donna era stata vista trafugare alcuni prodotti

Domenica pomeriggio gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato una cittadina italiana di 28 anni.

Sono circa le 18 quando la donna si reca in una profumeria di via Garibaldi e, dopo aver effettuato alcuni acquisti, si dirige verso l’uscita. Nel tragitto la ventottenne afferra un rossetto da uno scaffale e lo occulta fra gli articoli acquistati poco prima. La guardia giurata, notato l’accaduto, allerta immediatamente le forze dell’ordine. Nel frattempo suonano le barriere antitaccheggio, così il vigilante la raggiunge chiedendole di mostrare il contenuto del sacchetto che aveva al seguito. Questa allora palesa l’articolo precedentemente trafugato. L’uomo la invita a mostrare eventuale altra merce rubata, informandola di aver contattato la Polizia. Ascoltate queste parole, la ventottenne da in escandescenze, spingendo l’uomo verso l’uscita e schiaffeggiandolo al fine di guadagnarsi una via di fuga. Ai poliziotti giunti sul posto la donna consegnerà altri due prodotti cosmetici che aveva nascosto nella borsa.

La rea è stata arrestata per tentata rapina e la merce asportata, del valore commerciale di oltre 40 euro, riconsegnata ai dipendenti del negozio.

Torino: con chat segrete e timer ha celato l’attività di spaccio

Trentaduenne italiano arrestato dalla Polizia per detenzione di stupefacente

Complessivamente sono stati sequestrati circa 150 grammi di sostanza stupefacente

Lo scorso settembre un cittadino italiano proprietario di un bar a Torino era stato arrestato dai poliziotti del Comm.to San Secondo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. La cocaina era nascosta all’interno del cocktail bar da lui gestito in corso San Maurizio e presso la sua abitazione. Lo stupefacente, già suddiviso in dosi, era stato trovato nella cucina del bar, sia all’interno di un fornetto elettrico che sotto il lavello. Complessivamente, erano stati sequestrati 166 grammi di cocaina, 1350 €, un bilancino di precisione, diversa sostanza da taglio, una mazza da baseball, uno sfollagente telescopico in metallo e un tirapugni. Altri 50 grammi della stessa fattispecie erano nascosti nella cassaforte di casa.

Nello stesso bar lavoravano due fratelli. Uno di questi, un 32enne italiano, è stato arrestato lo scorso lunedì per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio dopo alcune indagini svolte sempre dagli investigatori dal Commissariato San Secondo.  Lo hanno rintracciato presso l’abitazione della convivente, dove sono stati rinvenuti oltre 23 grammi di cocaina pura in pietra, più di 73 grammi di hashish e della marijuana, oltre ad un bilancino di precisione e 290 euro in contanti. Inoltre, EVAN, cane poliziotto, ha fiutato sempre all’interno della camera da letto una busta da lettere contenente 1000 euro in banconote da 50.

Il trentaduenne nega di aver in uso altre abitazioni ma gli agenti, non convinti, continuano la perquisizione e trovano un atto notarile relativo ad un piccolo alloggio sito in via Coppino, intestato a suo fratello. Trovano anche delle chiavi, il giovane però è reticente, non aiuta gli investigatori. Questi, comunque, intuiscono che quelle chiavi con ogni probabilità aprano l’alloggio del quartiere Madonna di Campagna. Ed è proprio così: il giovane aveva chiesto al fratello, incensurato, di intestarselo, per evitare dei problemi avendo a proprio carico degli insoluti col fisco. Di fatto l’abitazione, parzialmente arredata, è nella piena disponibilità dell’arrestato.

Nell’alloggio, sotto il lavello della cucina, gli operatori rinvengono altri 51 grammi e mezzo di cocaina pura in pietra, una lametta con tracce di stupefacente e diversi ritagli in cellophane utilizzati per confezionare le dosi.  Ciò che ha sorpreso maggiormente gli agenti è l’astuzia con la quale il 32enne ha svolto l’illecita attività di spaccio. L’uomo ha utilizzato un app di messaggistica segreta che consente di autodistruggere i messaggi in pochi secondi così da eliminare ogni traccia delle conversazioni. Alcuni messaggi, vuoi per errore o guasto tecnico, non si sono però autodistrutti e pertanto sono stati visionati dai poliziotti sul dispositivo.

“Cento anni fa: luci ed ombre sulla scoperta dell’insulina”, all’Accademia di Medicina

Venerdì 29 gennaio alle 17.30, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una seduta scientifica on line dal titolo “Cento anni fa: luci ed ombre sulla scoperta dell’insulina”.

Introduce l’incontro Paolo Cavallo Perin, professore di Medicina Interna all’Università di Torino e Presidente della Società Italiana di Diabetologia dal 2008 al 2010. Il relatore sarà Massimo Porta, anch’egli professore di Medicina Interna all’Università di Torino, già Segretario generale della “European Association for the Study of Diabets” (EASD) dal 1999 al 2001. Sia il prof. Cavallo Perin che il prof. Porta sono soci ordinari dell’Accademia di Medicina. Il 2021 inaugura il centenario dall’inizio degli esperimenti che portarono l’anno successivo a sviluppare estratti di “insulae” pancreatiche (insulina) che permisero di salvare, per la prima volta, la vita di persone, soprattutto bambini e giovani adulti, colpite da diabete di tipo 1, fino allora inesorabilmente mortale. Fu il primo miracolo della medicina moderna, con lo sviluppo di un nuovo farmaco per via razionale e non per serendipità (scoperta casuale in una ricerca scientifica volta ad altri obiettivi). Tuttavia, questo trionfo della scienza medica fu accompagnato da una serie di incomprensioni, approssimazioni ed anche omissioni che, a un secolo di distanza, dimostrano come anche i giganti della ricerca possano rivelarsi umanamente non all’altezza delle scoperte da loro stessi realizzate.

In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro solo collegandosi al sito

www.accademiadimedicina.unito.it.

Carlo Magno dormì alle Porte palatine

Da quello splendido scrigno in oro e argento che rifulge nella Cappella Palatina della cattedrale di Aquisgrana Carlo Magno ci ricorda che morì proprio oggi, il 28 gennaio di 1207 anni fa.
Re dei Franchi e dei Longobardi, primo imperatore del Sacro Romano Impero, il celebre sovrano ha ben conosciuto il Piemonte e in particolare la Valle di Susa e Torino. Sembra infatti che dormì addirittura alle Porte Palatine. È difficile darlo per certo se pensiamo che non si sa neppure dove Carlo Magno è nato, in quale paese, in quale nazione, forse in Francia o forse in Germania. La data e il luogo della sua morte sono invece certi, il 28 gennaio 814 ad Aquisgrana dove è sepolto in cattedrale. Alcuni anni prima, transitando a Torino, si riposò alle Porte Palatine, almeno secondo quanto sostengono alcuni storici. Ne è sicuro per esempio lo scrittore torinese Riccardo Gervasio per il quale è storicamente accertato che Carlo Magno abbia soggiornato alle Torri Palatine. Per Gervasio si sarebbero fermati in questo stesso luogo anche il re longobardo Lotario e Federico Barbarossa. Dunque Carlo Magno non è stato “avvistato” solo alle Chiuse di Susa nell’anno 773 durante lo scontro con i Longobardi di Desiderio e di Adelchi ma anche a Torino, nell’area delle Torri Palatine, dove sarebbe stato accolto alla fine di marzo di quell’anno. Resistendo a più di 2000 anni di storia, le Torri, di epoca romana, si sono conservate in parte. Al tempo di Carlo Magno non si presentavano certo come le vediamo oggi ma possiamo immaginarle come una residenza di tutto rispetto per ospitare personaggi importanti. Non c’è da stupirsi se si conosce poco del passaggio di Carlo Magno nella nostra regione. Per esempio la sua data di nascita non è certa ma tra gli storici ci sarebbe un comune accordo per attestarla al 2 aprile 742. Da notare che su di essa ancora oggi litigano studiosi francesi e tedeschi che tirano per la giacchetta Carlo Magno nel proprio Paese.
Scrive Alessandro Barbero nella sua biografia del sovrano: “il luogo in cui avvenne il parto è ignoto. La madre Bertrada, moglie di Pipino il Breve, può essersi installata, in attesa dell’evento, in una qualsiasi tra le tante residenze che Pipino possedeva nelle campagne fra la Loira e il Reno e solo l’accecamento nazionalista spiega gli sforzi di certi eruditi francesi o tedeschi per dimostrare che la nascita di Carlo deve essere avvenuta in luoghi che oggi appartengono alla Francia o alla Germania. Più importante sarebbe sapere quando nacque il futuro imperatore, ma per strano che possa sembrare, è impossibile rispondere con precisione a questa domanda. Eginardo, biografo di Carlo, scrive che il re dei Franchi morì nell’anno 814 “nel suo settantaduesimo anno di vita e nel quarantasettesimo di regno”; un calcolo a ritroso ci porta al 742” che oggi viene comunemente indicato nei libri di storia come la data di nascita del sovrano. Il Barbarossa fece mettere le spoglie di Carlo Magno in un sarcofago di marmo e poi Federico II le fece trasferire nello scrigno d’oro che vediamo oggi nella cripta della cattedrale di Aquisgrana. I resti del corpo del re franco sono stati riesumati più volte per studi scientifici a partire dalla seconda metà dell’Ottocento.
Filippo Re

Covid, il bollettino di giovedì 28 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1062 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 149 dopo test antigenico), pari al 4,8% dei 22.175tamponi eseguiti, di cui 13.398 antigenici. Dei 1062 nuovi casi, gli asintomatici sono 444 (41,8%).

I casi sono così ripartiti: 227 screening, 554 contatti di caso, 291 con indagine in corso; per ambito: 65 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 130 scolastico, 867 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 224.916 così suddivisi su base provinciale: 20.155 Alessandria, 11.663 Asti, 7.733 Biella, 30.958 Cuneo, 17.634 Novara, 117.382 Torino, 8.389 Vercelli, 8.057 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 1151 a residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1794 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 151 (– 12 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.194 (- 86 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.122

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.442.963(+ 22.175 rispetto a ieri), di cui1.016.029risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8736

Sono 43 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8736 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1326 Alessandria, 570 Asti, 368 Biella, 1.034 Cuneo, 730 Novara, 3944 Torino, 401 Vercelli, 282 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 81 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

203.713 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 203.713 (+936 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 17.793 Alessandria, 10.416 Asti,7.006Biella, 28.505 Cuneo, 15.953 Novara, 106.458 Torino, 7.661 Vercelli, 7.249 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1050 extraregione e 1622 in fase di definizione.