ilTorinese

Anno nuovo, Toro nuovo e vincente!

Parma-Torino 0-3

 Singo
 Izzo
 Gojak

Vittoria netta dei granata sul campo di una diretta concorrente per la salvezza.Il Toro batte con 3 gol a 0 il Parma,lascia, momentaneamente,il 20esimo ed ultimo posto per portarsi alla 17esima posizione,quindi in piena zona salvezza.I gol sono stati realizzati da Singo,Izzo e Gojak.Ottima la prova dei 2 difensori goleador granata e del neo acquisto entrato a pochi minuti dalla fine Gojak,fantasista dai piedi buoni al posto di un Verdi,sempre più inesistente,abulico ed inutile al gioco di Marco Giampaolo.Il Toro ha giocato bene,gestito il vantaggio con una prova accorta,attenta e precisa.Bene la difesa con un Sirigu ritrovato e guidata egregiamente dal brasiliano Lyanco,supportato da Bremer,sempre preciso nei recuperi.Centrocampo di quantità e qualità,con Rincon, Linetty e Lukic che hanno recuperato una quantità incredibile di palloni,evitando di sprecarli.La squadra granata questa volta non ha dilapidato il vantaggio:encomiabile ed incredibile ancora una volta capitan Belotti che ha fatto il trequartista,il regista ed anche il difensore.Sarà l’alba di un nuovo campionato per il Toro? Chissà…intanto mercoledì 6 gennaio Torino-Verona,grande prova d’esame…e chissà che il mercato non porti un regista di qualità.Questa squadra guidata da Giampaolo ha tutte le carte in regola per salvarsi tranquillamente.

Vincenzo Grassano

Asti-Cuneo: buone notizie da Roma?

“Il nuovo Anno – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi – ha portato una buona notizia per il territorio piemontese con la firma degli atti aggiuntivi di Astm con il Ministero dei Trasporti sull’Asti Cuneo per lo sblocco dei cantieri:

speriamo sia di buon auspicio non solo per il completamento di quest’opera, ma anche per l’avanzamento di tutti gli altri interventi infrastrutturali che il Piemonte attende da tempo. Come promesso, dopo l’importante delibera del Cipe dello scorso maggio abbiamo continuato a monitorare e a spronare tutti i soggetti coinvolti affinché si possano aprire i cantieri. I risultati si stanno concretizzando con progressivi passi in avanti per completare una grande opera che il nostro territorio aspetta da decenni. Dopo la firma del decreto interministeriale di inizio novembre per l’avvio dei lavori, questo nuovo tassello conferma che l’iter prosegue senza intoppi amministrativi proprio grazie ai riflettori che abbiamo nuovamente acceso sull’opera”.

Marello (pd): «La maggioranza ha in mente piste ciclabili al posto dei binari”

Respinto con il parere contrario della Giunta Cirio e della maggioranza di centro-destra un Ordine del Giorno sul “Ripristino delle corse ferroviarie sospese e nuove strategie di potenziamento del servizio”.

 

E’ stato respinto, con il parere contrario della Giunta e il voto contrario della maggioranza di centro-destra, l’Ordine del Giorno numero 404 sul “Ripristino delle corse ferroviarie sospese, cessazione della politica di tagli e progettazione di nuove strategie di potenziamento del servizio ferroviario post-Covid” presentato dal Consigliere Maurizio Marello in qualità di primo firmatario.

Messo in discussione per la prima volta nella seduta del 22 dicembre, l’Odg fu formulato a settembre quando la Giunta aveva rinnovato la sospensione di tratte ferroviarie in diverse aree del Piemonte confermando i tagli effettuati durante la prima fase dell’emergenza Covid.

«In esso ponevo obiettivi semplici ma fondamentali», ha spiegato il Consigliere Marello, «come quello di fermare la politica di tagli in corso in grado di allontanare sempre più i cittadini dal servizio ferroviario: da poco in diverse province piemontesi erano state sospese alcune tratte. Chiedevo poi di revocare la sospensione di linee già avviata nel 2012 quando la Giunta Cota fece una serie di tagli molto pesanti interrompendo collegamenti importantissimi (un esempio su tutti è la linea Alba- Asti- Nizza- Milano chiusa in quell’anno e che oggi necessita di interventi strutturali ma è strategica in quanto potrebbe garantire un collegamento tra Cuneo a Milano). Un ultimo aspetto sul quale vorrei porre l’accento è relativo a quanto la vicenda del Covid stia mutando il sistema della mobilità e per questo sia necessario porre mano a una visione complessiva: il presente e il futuro richiedono nuove strategie».

«Avevo chiesto perciò alla Giunta uno sforzo per cessare la politica dei tagli e cercare nuove opportunità: appello che è caduto nel vuoto », ha proseguito il Consigliere, «Mi colpisce il fatto che il contenuto di questo Odg sia stato, in campagna elettorale, patrimonio di tutte le forze politiche che oggi siedono in Consiglio Regionale e che, all’atto di suggerire linee programmatiche che vadano nella direzione del rafforzamento e dello sviluppo ferroviario, purtroppo si sia giunti ad un voto contrario dei consiglieri della Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia ».

Dello stesso avviso i colleghi Consiglieri Pd Monica Canalis e Alberto Avetta che hanno ricordato la triste sorte delle tratte Pinerolo-Torre Pellice e Chivasso -Asti da tempo abbandonate: «La Giunta regionale sembra fare una scelta molto precisa di sacrificio del trasporto ferroviario», hanno commentato, «Il treno è il mezzo di trasporto più sostenibile e rispettoso dell’ambiente».

«Non possiamo più accettare giustificazioni esclusivamente di tipo economico su questa tematica considerata l’importanza vitale di riaprire le linee sospese», ha aggiunto infine il Consigliere Ivano Martinetti (MoVimento 5 Stelle).

«Chi governa oggi il Piemonte ha gettato la maschera», ha concluso amaramente Marello, «Altro che riaprire le linee sospese come la Alba-Asti-Nizza, la Bra-Cavallermaggiore o la Saluzzo-Savigliano, solo per citarne alcune. Altro che potenziare il treno. Lor signori che ci governano, in testa l’Assessore ai trasporti Marco Gabusi, hanno in mente l’esatto contrario: piste ciclabili al posto dei binari e pullman in luogo dei treni. Da parte nostra, tuttavia, lotteremo per impedire questo scempio».

Ventiquattrenne molesto fermato dalla Polizia di Stato

Era già stato arrestato per episodi simili

Nella tarda serata di mercoledì la Centrale Operativa dispone l’intervento di una pattuglia in corso Grosseto angolo corso Molise poiché un cittadino ha segnalato la presenza di un soggetto molesto in strada che aveva danneggiato la sua auto con un calcio per poi allontanarsi. Poco dopo, gli agenti della Squadra Volante, giunti in corso Ferrara per un altro intervento, appurano, in base alla descrizione fornita, che l’uomo che stava ostacolando le vetture in transito era lo stesso della precedente segnalazione. Agli agenti si presentava a torso nudo, con diverse ferite sul petto e perdita di sangue dal naso. L’uomo veniva immediatamente soccorso. In ospedale, si dimostrava sin da subito poco collaborativo: tentato di aggredire i sanitari e la guardia giurata, danneggia un pannello informativo ed ingaggia una colluttazione con un agente. Il ventisettenne, originario del Marocco, irregolare sul Territorio Nazionale, viene poi arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento.

Il 2020 del Gruppo Iren: oltre 630 milioni di euro in investimenti

Realizzate operazioni di M&A per 200 milioni e circa 500 nuove assunzioni a sostegno della crescita su scala nazionale del Gruppo

 

 Si chiude in queste ore un 2020 che ha visto Il Gruppo Iren particolarmente attivo sul fronte industriale ed economico-finanziario, nonostante la situazione emergenziale a livello mondiale causata dalla pandemia Covid-19.

 

Nel corso dell’anno l’azienda ha infatti realizzato investimenti stimati in misura pari a oltre 630 milioni di euro (quasi raddoppiati rispetto ai 330 del 2017) in crescita su tutte le Business Unit e prevalentemente in attività legate alla Sostenibilità nella logica della “multicircle economy” definita nel Piano Industriale. Quest’ultimo, presentato alla comunità finanziaria in autunno, prevede entro il 2025 investimenti per circa 3,7 miliardi (+12% rispetto al precedente piano industriale) ed è stato anticipato, a luglio, dall’introduzione di un nuovo logo e una nuova corporate identity per celebrare i primi 10 anni di vita di Iren e tracciare la rotta dell’evoluzione futura del Gruppo.

 

Nel 2020 l’azienda ha realizzato importanti operazioni di M&A per circa 200 milioni di euro in particolare per l’acquisizione di UNIECO Ambiente e I.BLU, realtà che permettono al Gruppo un posizionamento primario nel trattamento dei rifiuti speciali e nel recupero dei materiali della raccolta differenziata ed evidenziano, ulteriormente, il perimetro nazionale assunto dalle attività Iren.

 

Nel corso di un anno pesantemente condizionato dall’emergenza sanitaria, il Gruppo ha garantito sempre la piena continuità operativa dei servizi erogati ad oltre 7 milioni di abitanti attraverso l’attuazione di modalità organizzative flessibili ed innovative fra le quali:

  • l’uso dello smart working, esteso nell’arco di pochi giorni da 1000 a oltre 3000 addetti;
  • la riorganizzazione delle squadre operative di gestione delle reti con nuove modalità lavorative atte a limitare le situazioni di contagio;
  • la gestione flessibile degli impianti di smaltimento dei rifiuti e di produzione elettrica in funzione del mutare dei flussi e dei consumi per effetto del blocco delle attività produttive.

 

Il Gruppo, grazie alla capacità organizzativa interna, al positivo dialogo con le OO.SS e all’introduzione dello strumento delle ferie solidali, ha gestito la situazione emergenziale senza fare ricorso agli ammortizzatori sociali.

 

Il 2020 ha confermato anzi il trend positivo delle assunzioni da parte di Iren che si stimano in circa 500 sul territorio nazionale, il 55% dei quali sotto i 30 anni di età, a conferma del forte ricambio generazionale avviato all’interno dell’azienda e della crescita quantitativa e qualitativa in atto su ogni linea di business.

 

Infine, nelle scorse settimane Iren ha concluso con pieno successo l’emissione di un Green Bond di 300 milioni di euro, rafforzando ulteriormente il percorso intrapreso nell’ambito della Finanza Sostenibile e risultando la prima multiutility italiana per numero di strumenti emessi in questo formato grazie a quattro Green Bond per complessivi 1,8 miliardi di euro.

 

 

Merlo: “Sci e riapertura impianti, ora va definita la cifra dei ‘ristori’”

“Purtroppo i dati che arrivano quotidianamente dalla comunità scientifica non sono affatto incoraggianti e rassicuranti, anche se si differenziano leggermente da regione a regione.

Comunque sia l’emergenza sanitaria prosegue e non arretra. Ed è proprio all’interno di questo difficile contesto che il tema della riapertura degli impianti di risalita e del futuro dello sci in questa stagione, a cominciare dal comprensorio della Via Lattea, si fa sempre più impervio e complicato. Del resto, saranno solo i numeri complessivi dei contagi a dirci se una eventuale riapertura degli impianti sarà, o meno, possibile.

Nel frattempo, però, per evitare che la crisi di un intero settore e di una vasta filiera diventino irreversibili con danni incalcolabili per migliaia di persone e centinaia di piccole e medie aziende, è arrivato il momento affinchè il Governo dica con chiarezza e con certezza quali sono i fondi che effettivamente vengono stanziati per sopperire in parte a queste gravi perdite economiche.

Si chiamino ‘ristori’ o ‘sussidi’ fa poca differenza. Quello che conta, adesso, è conoscere la cifra che sarà stanziata a livello nazionale per i mancati introiti di persone e aziende che, causa la perdurante pandemia, può davvero mettere in ginocchio un comparto produttivo decisivo per lo stesso Pil piemontese. Qui non si tratta di discettare sulle vacanze invernali o sull’esercizio di uno svago, ma sulla permanenza o meno di un settore industriale e produttivo. Quello legato al cosiddetto ‘sistema neve’”.

Giorgio Merlo Sindaco Pragelato, Assessore Comunicazione Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea.

“A Chieri Regione e Trenitalia per un vero confronto”

CHIERI-RIVAROLO. SICCHIERO: “PARTITI CON IL PIEDE SBAGLIATO”     Il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero solleva sette questioni: “Un vero sgarbo istituzionale essersi ‘dimenticati’ di invitare il Sindaco di Chieri alla stazione di Chieri! Ora un vero confronto con i sindaci della nostra area, i pendolari e i cittadini.”

 

«Il subentro di Trenitalia nella gestione della linea ferroviaria Sfm1 Chieri-Torino-Rivarolo è un evento molto atteso da lavoratori pendolari, studenti e utenti del chierese, che per anni hanno sopportato ritardi, disservizi ed inefficienze del trasporto pubblico locale.

 Per questo sono profondamente dispiaciuto dal fatto di non aver potuto dare ufficialmente il benvenuto a Trenitalia alla stazione di Chieri la mattina del 1 gennaio. Sarei stato ben felice di accogliere il direttore generale di Trenitalia, l’ing. Marco Dalla Monica, e i sindaci del Canavese che il Presidente della Commissione Trasporti del Consiglio regionale, Mauro Fava, ha ritenuto di coinvolgere nell’iniziativa. Purtroppo non sono stato invitato, e non ho potuto fare gli ‘onori di casa’, nonostante la ‘casa’ in questione fosse la stazione della nostra città. Uno sgarbo istituzionale che non ha giustificazione alcuna. Non è così che ci si comporta.

Quello della Sfm1 è un tema di interesse generale, che richiede una costante interlocuzione con le amministrazioni locali e con i comitati dei pendolari, invece l’iniziativa del consigliere Mauro Fava si è rivelata una semplice passerella.

Si è iniziato con il piede sbagliato. Pertanto, come ho già avuto modo di fare a metà dicembre all’incontro di Rivarolo, rinnovo a Trenitalia e alla Regione Piemonte l’invito a venire a Chieri per un vero confronto con i sindaci della nostra area, i pendolari e i cittadini.

Vogliamo sperare che i nuovi treni “Pop” da ieri in servizio sulla linea Sfm1 siano solo il primo passo verso nuovi investimenti ed interventidopo tante promesse non mantenute, ci attendiamo un netto, rapido e tangibile cambiamento rispetto alla precedente gestione di GTT, così da fare della Chieri-Torino-Rivarolo una vera linea metropolitana che ‘cuce’ Torino con una parte rilevante del territorio metropolitano, il chierese e il canavese.

Restano, però, non poche questioni che devono essere definite. Ovvero:

1.il completamento del nodo di Settimo Torinese: è fondamentale per il collegamento tra Canavesana e la Torino-Milano, e quindi per il rispetto degli orari: ci sono aggiornamenti?;

2.il completamento del sistema SCMT (sistema di controllo della marcia del treno) sulla linea del Canavese, che è fondamentale per tornare alla velocità di 105 km/h e quindi per il rispetto degli orari. Ci sono novità?

3.ulteriori nuovi treni promessi con maggiore capienza: quando entreranno in funzione?

4. fino ad oggi i treni nella tratta del Canavese finivano in un “buco nero”, nel senso che non erano tracciati e non si sapeva se arrivavano in orario o in ritardo. Con Trenitalia sarà risolto questo problema?

5.con la nuova gestione, miglioreranno le condizioni di accessibilità per le persone con disabilità? Oggi, ad esempio, a Chieri le persone con disabilità possono salire autonomamente sui treni solo da uno dei due binari, quindi possono prendere un treno sì e uno no;

6.i Comuni del Chierese avevano approvato un ordine del giorno rivolto alla Regione Piemonte, per riattivare la fermata di Madonna della Scala, al confine tra Chieri, Cambiano e Pecetto, per promuovere una mobilità più sostenibile. Ci sono novità in proposito?

7. come Comune abbiamo investito molte risorse per il nuovo parcheggio dietro la stazione, e per realizzare la ciclostazione (bike box), con l’obiettivo di favorire l’uso del treno. Ora anche gli altri attori del sistema devono fare la loro parte, garantendo un servizio all’altezza delle aspettative e delle necessità dei nostri territori.

Di tutto questo, e di altro, vorremmo parlare quanto prima con Trenitalia, Regione Piemonte e Agenzia della Mobilità».

Anti-Covid, 10 mila vaccinati: la campagna prosegue a Torino e in Piemonte

SOMMINISTRATO GIÀ IL 23,5% DELLE PRIME 40.000 DOSI. 9.608 LE PERSONE VACCINATE   Prosegue la Fase 1 della campagna vaccinale contro il Covid-19, che anche in questi giorni di festa sta continuando come da programma in tutto il Piemonte. Nella sola giornata di ieri, 2 gennaio, dalle 7.00 alle ore 18.00, sono state 3.584 le persone ad avere ricevuto la prima dose del farmaco della Pfizer.

Salgono così a 9.608 (dato in progressione, aggiornato alle ore 18) i soggetti già vaccinati in Piemonte, con l’utilizzo di una quota pari al 23,5 % delle prime 40.000 dosi consegnate il 30 dicembre agli hub territoriali. Il Piemonte si conferma quindi tra le Regioni dove la campagna sta proseguendo con maggiore efficienza.

La Fase 1, come noto, coinvolge il personale del servizio sanitario regionale, accanto a ospiti e operatori delle Rsa.

«Ringrazio tutto il personale del servizio sanitario regionale che dà prova di grande responsabilità ed efficienza – sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi -. Sono lieto che la vaccinazione stia proseguendo non solo negli ospedali, ma anche nelle RSA e stiamo lavorando con il ministro Speranza per una norma di copertura nazionale che risolva il problema del consenso informato soprattutto nelle Residenze socio-assistenziali, dove abbiamo tanti soggetti fragili che purtroppo non sono autonomi nell’esprimere la propria volontà».

«Non possiamo che essere soddisfatti di questi dati – commenta il commissario per la vaccinazione anti-covid, Antonio Rinaudo – La macchina organizzativa che abbiamo messo a punto sta dando i suoi frutti. Desidero anche esprimere il mio plauso ai dipendenti del servizio sanitario regionale, che, nonostante le ferie natalizie, non hanno mancato il loro appuntamento con questo passaggio fondamentale per sconfiggere il covid, dimostrazione del loro grande senso di responsabilità e della consapevolezza della centralità del loro ruolo in questa battaglia contro la malattia».

«Siamo felici che la campagna sia partita nel migliore dei modi – aggiunge il commissario generale dell’Unità di crisi, Vincenzo Coccolo -. Questa prima fase sarà anche un test importante in vista della vera sfida per la vaccinazione di tutta la popolazione, che richiederà uno sforzo senza precedenti al nostro sistema e alla cui organizzazione stiamo già lavorando».

Centro Pannunzio: “Perché le chiese aperte e i centri di cultura chiusi?”

Non è più accettabile che  i luoghi di culto siano aperti al pubblico, con certe precauzioni, e restino chiusi invece altri templi dell’anima come i centri culturali, con le stesse precauzioni di sicurezza.

E’ una misura chiaramente incostituzionale  che nega palesemente il diritto dei cittadini di riunirsi. Ripetiamo, con cautela.
Vogliono riaprire le scuole senza le cautele necessarie, dimenticando che troppe scuole conoscono  poco   la parola autodisciplina anche per l’esuberanza dei giovani.
Non parliamo qui di  di orde di sciamannati, di ragazzini incontrollabili  che provocano movide. Noi parliamo di adulti ,responsabili e neppure festaioli che non accettano di vivere segregati in casa come  “bruti “.
Il Centro Pannunzio con i suoi 53 anni di vita, con la sua storia, con la sua attività, la sua serietà, non può essere relegato sui social, che pure usiamo e sono importanti.
Ha una vita associativa fatta di donne e di uomini  che va salvaguardata. È un bene individuale e collettivo che va tutelato nel rispetto delle precauzioni di settembre
che ci hanno anche imposto dei costi per la sicurezza usati pochissimo ma, a detta dei tecnici, efficaci.
Il Centro Pannunzio

Superiori, non piace il rientro a scuola in due turni di ingresso e uscita

A pochi giorni dal 7 gennaio, quando le scuole superiori dovrebbero riaprire in presenza al 75 per cento, per quanto riguarda il Piemonte  si ipotizza un ritorno in presenza del 50% degli studenti

Invece  gli alunni delle seconde e terze medie, i quali rispetto alle classi prime fino ad oggi hanno fatto scuola  a distanza, rientreranno  tutti in aula.

Si pensava inoltre a doppi turni di ingresso (ore 8 e ore 10) e uscita (ore 14 e ore 16), ma il tema è ancora oggetto di discussione: l’idea non piace a molti dirigenti scolastici.