ilTorinese

Lega: “Grave situazione trasporti nel Torinese”

“Attualmente è prioritario mettere al centro degli investimenti il trasporto pubblico locale, che nella provincia di Torino necessita di manutenzione e interventi urgenti.

È di questi giorni la denuncia di un passeggero che racconta la vicenda di un bus Arriva che ha perso due ruote durante la corsa nel pinerolese, mettendo a rischio l’incolumità dei passeggeri. Il tpl in Piemonte subisce purtroppo le conseguenze di investimenti insufficienti da parte del precedente esecutivo, problema sul quale come Lega ci siamo più volte opposti in sede parlamentare. Il nostro consigliere regionale, Andrea Cerutti, investirà del caso l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, per segnalargli la situazione”.
Lo afferma in una nota il deputato della Lega Gualtiero Caffaratto.

Il Consiglio comunale a sostegno dei negozi di vicinato

Il Consiglio Comunale ha approvato, questo pomeriggio, una mozione con la quale si impegna l’Amministrazione “ad attivarsi presso il Governo e la Regione Piemonte perché siano garantite maggiori risorse sui fondi -Istruzione e Ricerca-, a partire dagli stanziamenti previsti dal Programma Next Generation EU, limitando così l’effetto di iniziative private che, pur sostenendo la scuola pubblica, potrebbero risultare dannose per i negozi di vicinato e la piccola distribuzione”.

Il documento, che vede come primo firmatario il consigliere Francesco Tresso (Lista civica per Torino), evidenziando come il commercio di vicinato rappresenti un pilastro della vita e della vivacità di ogni Comune e come diverse amministrazioni pubbliche lo sostengano con vari provvedimenti, sottolinea come occorra distinguere le iniziative che finiscono per esercitare una concorrenza non contrastabile che rispondono a finalità imprenditoriali dei grandi player mondiali, che hanno visto aumentare i fatturati nel corso della pandemia., dalla rete di esercizi commerciali di quartiere.

Il riferimento dell’atto è all’iniziativa “Un click per la scuola”, promossa da Amazon a beneficio delle istituzioni scolastiche, che consente di donare, alle scuole che aderiscono, una percentuale degli acquisti effettuati dai clienti sotto forma di credito virtuale. Alcune scuole hanno informato dell’adesione all’iniziativa creando la reazione di commercianti, del Sindacato Librai e Cartolibrai e della Confesercenti.

In questo modo, si sottolinea o, “il mondo della scuola potrebbe correre il rischio di interferire in modo negativo sulla concorrenza, rendendola non facilmente contrastabile da parte delle attività di prossimità.

Il documento, approvato anche grazie ad emendamenti del consigliere Federico Mensio (M5S), impegna inoltre ad avviare una campagna di sensibilizazione a favore del commercio locale, pubblicizzando le piattaforme di e commerce che si appoggiano sulle realtà di vicinato dei diversi quartieri.

Luisella Fassino alla guida dell’Associazione degli Ordini e i Collegi Professionali

 Mercoledì 3 marzo si è tenuta l’assemblea elettiva della Consulta degli Ordini e dei Collegi Professionali per il rinnovo del Presidente per il biennio 2021/2023.  Succede a Bruno Sparagna (Ordine Medici Veterinari) per la prima volta una “quota rosa”, Luisella Fassino (Ordine Consulenti del Lavoro) che guiderà l’organismo associativo che riunisce tutte le professioni amministrative, giuridiche, tecniche e sanitarie della provincia di Torino, organizzate in Ordini.

La Consulta è un ente senza fine di lucro che opera a livello provinciale in conformità alle norme istitutive degli Ordini associati nel rispetto dell’autonomia di ciascuno e nella consapevolezza delle rispettive funzioni, al fine di coordinare la presenza istituzionale delle categorie professionali in considerazione dell’importanza del ruolo svolto dai professionisti nella vita economica e sociale del paese.

I professionisti in Italia sono 1,4 milioni, rappresentano il 6% degli occupati e contribuiscono al 12% del PIL nazionale. Anche negli anni in cui la crisi economica si è fatta maggiormente sentire, è stata l’unica categoria che ha continuato a crescere numericamente, rappresentando opportunità lavorativa a elevato valore culturale, alternativa alla fuga all’estero di giovani talenti, nella cui formazione la nostra società ha investito, ma a vantaggio di quei paesi in cui i giovani sono considerati una risorsa e non un problema.

Confluiscono nella Consulta gli Ordini e i Collegi professionali degli Agronomi e Dottori Forestali, Architetti, Assistenti sociali, Avvocati, Biologi, Chimici, Consulenti del Lavoro, Dottori Commercialisti ed Esperti contabili, Farmacisti, Geometri, Giornalisti, Infermieri Ingegneri, Medici Chirurghi e Odontoiatri, Medici Veterinari, Notai, Ostetriche, Periti Agrari, Periti Industriali, Psicologi e Tecnici delle professioni sanitarie.

Italexit: “Cure domiciliari, italiani ostaggio della burocrazia”

 “ATTIVARE SUBITO NUOVI PROTOCOLLI PER LE CURE A CASA”
Riceviamo e pubblichiamo / Il TAR del Lazio ha finalmente sconfessato le linee guida dell’Agenzia Italiana del Farmaco e riconosciuto le ragioni di migliaia di cittadini e medici contrari al protocollo che imponeva, nei primi giorni di malattia, la sola “vigile attesa” e la somministrazione di Fans e Tachipirina (vietando, di fatto, qualsiasi altro farmaco prescritto dai medici di medicina generale per la cura del coronavirus).
La sentenza rappresenta un’importante vittoria per i comitati a difesa delle cure domiciliari che in questa emergenza hanno dimostrato di poter ridurre significativamente le ospedalizzazioni e tenere sotto controllo gli effetti più gravi causati dal virus. Il Ministro Speranza, al contrario, si ritrova ancora una volta vittima della sua ossessione verso una burocrazia nociva e incomprensibile che aggrava le già precarie condizioni – dopo 30 anni di tagli imposti dall’Unione Europea – della nostra sanità pubblica.
Italexit con Paragone rivendica da mesi la necessità della creazione di un protocollo per la cura domiciliare e dunque continuerà a promuovere incontri con gli assessori delle regioni italiane per far comprendere l’assoluta importanza di questo tema: mentre a Bruxelles la questione vaccini dimostra il palese fallimento della “coesione europea” e in Italia i continui ritardi degli esiti dei tamponi lasciano il Paese e la narrazione terroristica del mainstream con il fiato sospeso, i cittadini non possono rinunciare al diritto di essere curati in maniera efficace.

Bene la Juve, male il Toro

Qui Toro: i granata contro il Crotone  trovano zero punti, nonostante fosse una partita da vincere assolutamente.. Da oggi la squadra di Davide Nicola  inizierà a preparare una partita difficile quanto delicata ovvero la sfida contro la capolista Inter si domenica prossima, in casa alle ore 15.Quella di ieri era una partita da vincere ed i tre  punti lasciati per strada pesano moltissimo in classifica.Almeno un punto era da fare. Ed ora punto e daccapo. Vero è che ci sono da recuperare 2 gare, contro Sassuolo e Lazio, ma la verità è che partite condotte in maniera maldestra come quella di ieri posso lasciare pesanti strascichi a livello mentale. Fanno tornare la paura dello spettro della retrocessione. A questa squadra mancano le alternative ai titolari. Le riserve sono un disastro.C’è solo da sperare nel recupero immediato dei vari Belotti, Singo, N’Kolou, Bremer, Baselli, Buongiorno. Costoro, assieme ai validi Mandragora, Sanabria, Ansaldi, Sirigu e pochi altri dovranno portare il glorioso Toro nel porto tranquillo della permanenza in serie A.

Qui Juve: martedì 9 marzo il ritorno contro il Porto per gli ottavi di finale di Champions League. All’andata finì 2-1 per i portoghesi, ai bianconeri basterà l’1-0 per superare il turno e qualificarsi ai quarti. La squadra di Andrea Pirlo è ben conscia d’esser una delle favorite per la conquista della coppa dei Campioni, trofeo che manca in bacheca da ben 25 anni, un quarto di secolo, questo dovrà esser l’anno buono trascinati da un Ronaldo superlativo. Grandi miglioramenti sia nella concentrazione per tutta la gara e soprattutto in difesa, centrocampo attento ad occupare tutti gli spazi, attacco con varie soluzioni: peculiarità che la Juve dovrà sfruttare fino in fondo per arrivare in finale. Dopo 9 scudetti consecutivi ed aver conseguito tutti i record possibili ed immaginabili, la Coppa deve esser il primo obiettivo stagionale, in maniera chiara e netta. Il decimo scudetto consecutivo può attendere: non deve esser prioritario…La coppa si!

Covid, il bollettino di lunedì 8 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.214nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 115dopo test antigenico), pari al 9,9% dei 12.298 tamponi eseguiti, di cui 6.375 antigenici. Dei 1.214 nuovi casi, gli asintomatici sono 409 (33,7%).

I casi sono così ripartiti: 223 screening, 602 contatti di caso, 389con indagine in corso; per ambito:  12 RSA/strutture socio-assistenziali, 98 scolastico, 1.104 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 264.463 così suddivisi su base provinciale: 22.608 Alessandria, 13.249 Asti, 8.810 Biella, 35.750 Cuneo, 20.383 Novara, 140.475 Torino, 9.890 Vercelli, 9.978 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.256 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.064sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 217 ( + 15 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.371 (+ 55 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 20.281

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.167.226 (+ 12.298rispetto a ieri), di cui 1.206.618 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.511

Sono 16 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.511 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.425 Alessandria, 604 Asti, 385 Biella, 1.122 Cuneo, 789 Novara, 4.350 Torino, 431 Vercelli, 319 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

232.083 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 232.083 (+ 621 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.078 Alessandria, 11.988 Asti, 7.924 Biella, 31.579 Cuneo, 18.103 Novara, 122.364Torino, 8.454 Vercelli, 8.652 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.133extraregione e 1.808 in fase di definizione.

Uomini contro la violenza

A circa un  anno e mezzo dall’entrata in vigore della legge conosciuta come Codice rosso quali sono le difficoltà incontrate, i successi raggiunti, l’effettiva operatività della norma?

A queste e altre domande hanno provato a dare risposta i relatori intervenuti al convegno “Uomini contro la violenza” organizzato per l’8 marzo, Giornata internazionale della donna, dall’associazione Ma.ter in collaborazione con la Consulta femminile del Consiglio regionale del Piemonte.

Il convegno, disponibile online sui canali Facebook e Youtube dell’Assemblea piemontese,  in una data importante nel percorso di tutela della donna che merita di essere celebrato, ma soprattutto studiato e approfondito, ha voluto entrare nel merito di uno strumento normativo,  la legge 69\19, conosciuta come Codice rosso,  che da un lato rafforza l’incisività degli interventi di tutela e dall’altro inasprisce le pene.  Si tratta della legge che ha introdotto il delitto di “revenge porn”, il reato  di costrizione o induzione al matrimonio, il delitto  di violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa famigliare e dai luoghi frequentati dalla persona offesa, e che riconosce il reato di sfregio.

L’iniziativa di quest’oggi – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia – è  un importante momento di approfondimento che intende mettere in luce le difficoltà incontrate, i successi raggiunti nonché l’effettiva operatività della norma nel proteggere le donne e i soggetti deboli che subiscono violenze, atti persecutori e maltrattamenti. Il Consiglio regionale già da tempo su questi temi dà il proprio contributo, allo scopo di sensibilizzare tutti, soprattutto i giovani, affinché imparino che la violenza è sempre la scelta sbagliata e capiscano l’importanza di un linguaggio e soprattutto le modalità di relazione che devono essere incentrate sul rispetto e non sul sopruso”.

” Uomini contro la violenza” nasce con lo scopo di approfondire la nuova normativa entrata in vigore nel 2019 denominata “Codice Rosso” – ha ribadito Manuela Lamberti, presidente dell’associazione Mater – Si tratta di una serie di norme che consentono una immediata reazione agli episodi di violenza contro le fasce deboli, un prezioso strumento per prevenire il degenerare della violenza fino al femminicidio. Grazie al supporto di competenti figure delle Forze dell’ ordine, della Magistratura, dell’ Avvocatura penale e del Parlamento abbiamo voluto  verificarne la reale efficacia. Questo  appuntamento vuole essere il primo di un ciclo di eventi che consentano l’ incontro tra tutti gli attori che si trovano in prima linea ad affrontare la violenza di genere. Ci auguriamo che  dal confronto e dallo scambio di informazioni possano nascere nuove azioni a sostegno delle fasce più deboli”.

“La Consulta femminile regionale, da sempre impegnata sul tema del contrasto alla violenza domestica, al femminicidio e alle altre figure di reato che incidono sulla incolumità ed integrità fisica e psicologica della donna – ha sottolineato Ornella Toselli, presidente Consulta femminile –  ha avviato iniziative di confronto con figure che vivono  quotidianamente e  sul campo il fenomeno. L’obiettivo del convegno ” Uomini contro la violenza” è quello di ricavare, insieme a suggerimenti per azioni di prevenzione culturale e ambientale, anche proposte tecniche per avvicinarci alla zero tolleranza a tutela delle vittime”.

 

Gli interventi dei partecipanti al convegno:

“Il fenomeno della violenza di genere è un problema complesso e in continua evoluzione nelle sue numerose sfumature e con numeri preoccupanti – si parla di una violenza ogni 7 minuti, con molti casi non denunciati – ha affermato il senatore Gianfranco Rufa, segretario della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. “L’azione della Commissione d’inchiesta vuole essere costruttiva e portare concretezza, proponendo la definizione di un Garante regionale sul tema, affinché venga assicurata un’unità di intenti e un approccio adeguato da parte delle varie realtà, anche associative, che si occupano di contrastare la violenza”.

“Ritengo che il Codice rosso sia stato un passo avanti significativo nella normativa per il contrasto della violenza di genere e, a distanza di un anno e mezzo circa dalla sua approvazione, è importante verificarne l’efficacia con incontri come questi grazie alla testimonianza degli operatori che sono chiamati ad applicarlo quotidianamente e che forniscono quindi un riscontro prezioso per il legislatore”, ha dichiarato l’onorevole Federico Fornaro, componente Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati. “Ma prima che normativo il problema della violenza ha un carattere culturale e con la pandemia si sta affermando come emergenza nell’emergenza. È cresciuto nell’ultimo anno infatti il numero delle violenze domestiche e delle separazioni litigiose, legate a questioni economiche, sintomo nella necessità più che mai di informare e prevenire”.

“Solo durante questo ultimo anno sono stati oltre 1.200 i casi di violenza di genere, un dato che fa ben comprendere quanto sia diffuso il problema – ha ribadito il procuratore aggiunto presso la Procura di Torino, responsabile Fasce deboli, Cesare Parodi – il Codice rosso ha introdotto strumenti anche simbolici. Non possiamo aspettare che la cultura del rispetto e della parità di genere  faccia presa, a volte è indispensabile applicare misure cautelari. Parallelamente va portata avanti l’educazione delle nuove generazioni, perché non si inizia a picchiare per caso. Uno strumento immediato da affiancare alle leggi e alla sensibilizzazione è quello di potenziare sul piano economico , sociale e economico le donne. Spesso subiscono perché sono nella condizione di non potersi ribellare”.

Per la dirigente anticrimine Polizia di Stato, Barbara De Toma “Il momento della prevenzione è fondamentale, anche nella divisione anticrimine. Lo strumento che più utilizziamo è l’ammonimento del Questore, introdotto nel 2013, una forma anticipata di tutela. Già dal 2019 la Questura ha sottoscritto un  protocollo con diverse  associazioni del territorio e centri antiviolenza , penso al Gruppo Abele, al Cerchio degli uomini,  con cui collaboriamo per far venire fuori tutte quelle realtà che spesso rimangono nascoste tra le mura di casa, per poter intervenire ai primi segnali prima che la violenza cresca”.

“Le norme del Codice rosso avevano una funzione preventiva a tutela della potenziale vittima,  non dobbiamo però correre il rischio che restino norme simboliche che non risolvono il problema – ha sottolineato il  Segretario camera penale Piemonte occidentale e Valle d’Aosta, Agostino Ferramosca –  Il processo penale non deve creare coscienza o cultura, deve accertare se sussiste il fatto e la colpevolezza dell’ imputato e nel caso punirlo. Anche nei casi in cui il reato di maltrattamento sussiste, vedo che l’assistito fa fatica a percepire la sua condizione e i suoi comportamenti riprovevoli. La finalità del Codice rosso era creare corsie preferenziali per l’avvio delle indagini e per l’audizione della persona offesa. Alla fine, mi sono reso conto che  è la sensibilità della Polizia e della magistratura che fa davvero la differenza nel comprendere le reali situazioni di pericolo”.

Secondo Giovanni Piscopo, comandante della Compagnia Carabinieri di Rivoli  “da quando è entrato in vigore il Codice rosso si è registrato un incremento delle querele e delle denunce ricevute dai comandi stazioni. È dall’ambiente scolastico che bisogna avviare i ragazzi a una presa di coscienza di come un rapporto con l’altro sesso debba essere vissuto nel rispetto della dignità e dei diritti.  Nel parlare ai giovani occorre  offrire loro già un quadro delle soluzioni a cui ricorrere nel caso in cui  subiscano o siano spettatori di violenze  e maltrattamenti,  anche in contesti famigliari. I Carabinieri cosi come tutti gli operatori con cui il cittadino viene in contatto devono essere in grado di fare pronostici su ciò che potrebbe succedere e  cogliere i fattori di rischio”.

“Il 33 per entro delle donne  subisce atti che ledono la loro integrità fisica o psicologica, parliamo di 8 milioni di donne – conclude  Roberto Poggi, associazione ‘Il Cerchio degli uomini’ – Gli uomini che fanno violenza reiterano le loro azioni da una relazione all’altra, spesso anche verso figlie o verso i genitori. Come associazione lavoriamo in Italia da 11 anni, in altre parti del mondo realtà come la nostra operano già da 30 anni. Un fatto che ci dimostra come anche il mondo dell’associazionismo abbia ancora bisogno di radicarsi e integrarsi nel quotidiano. Prevenzione, sportelli di ascolto del disagio maschile, la creazione di percorsi contro lo stalking e la violenza sono tutti tasselli importanti per limitare e prevenire comportamenti violenti, ma resta comunque un approccio che merita di essere inserito in un sistema più ampio di prevenzione e tutela”.

 

 

Studenti di nuovo in piazza contro la dad

La metà degli studenti delle scuole piemontesi è da oggi di nuovo in dad, situazione che ha suscitato  la protesta delle scolaresche in piazza Castello a Torino, di fronte al palazzo regionale.

 

I ragazzi che manifestano  seguono da lì le lezioni  “Ci chiudono le scuole, ma non ci dicono perché. E’ meglio un lockdown totale che chiudere soltanto la scuola”, affermano.

Tra loro anche Anita, la dodicenne che  ha ispirato la protesta contro le lezioni a distanza in tutta Italia.

(foto archivio M. Martellotta)

Controlli alla movida del weekend, verifiche su oltre 350 persone. Chiusi 4 locali

Non rispettavano le norme volte alla prevenzione del Covid-19.

 

Nello scorso fine settimana hanno avuto luogo,  sotto il coordinamento della Polizia di Stato, e con il concorso di personale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale, diversi servizi di controllo volti alla verifica del rispetto della normativa di prevenzione della pandemia da Covid 19, con particolare riferimento alle aree dove maggiormente è solita concentrarsi la movida.

Complessivamente, sono state oltre 350 le persone identificate durante i servizi, che hanno interessato le zone del centro città, Piazza Castello, via Po, Piazza Vittorio Veneto, via Roma, Piazza Carlo Felice, via Lagrange, Piazza Santa Giulia,  ma anche due grandi parchi cittadini, quali quello del Valentino e il Ruffini.  15 le persone sanzionate in quanto non portavano il previsto dispositivo di protezione individuale (mascherina) e 5 per divieto di mobilità, essendo state trovate al di fuori del Comune di residenza. Sono state elevate 7 contravvenzioni al codice della strada, sequestrata un’auto che viaggiava senza copertura assicurativa e ritirate 2 patenti di guida.

Numerosissimi gli esercizi commerciali sottoposti a controlli, circa un centinaio.

Di questi, tre sono stati sanzionati dagli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale  della Questura. Si tratta di 2 minimarket e 1 bar, ubicati in Corso Belgio, Corso Giulio Cesare e Corso Palermo, che somministravano o vendevano alcolici per asporto oltre l’orario di chiusura. Rimarranno chiusi al pubblico per 5 giorni. I titolari sono stati sanzionati in merito. Un quarto locale, sito in corso Moncalieri, è stato altresì chiuso lo scorso sabato per 5 giorni dai poliziotti della Squadra Volante in quanto, alle 19.45, erano ancora presenti all’interno ben 15 avventori, alcuni ai tavoli, altri al bancone del bar, tutti intenti a consumare bevande alcoliche.

Valle-Sarno (Pd): “Ancora tagli sulla scuola”

Oggi l’assessore Chiorino ha presentato i tristi dati del bilancio regionale sulla scuola.

Per quello che riguarda i voucher relativi alle spese di trasporto, informatica e POF, nel 2020 il previsionale stanziava 7.990.000 euro, diventati 9.290.000 a fine anno. Nel previsionale di oggi vengono proposti 6,4 milioni. Si tratta approssimativamente di 9000 studenti in meno che riceveranno il contributo regionale, a fronte di una domanda che l’anno scorso ha raggiunto le 90.000 unità (quasi un raddoppio rispetto al 2019). E di queste, pur non conoscendo l’entità degli ultimi scorrimenti, si può stimare che circa due terzi siano rimasti a secco.

Per quello che riguarda il voucher per sostenere le spese di iscrizione e frequenza, nel 2020 il bilancio di previsione contava 5.639.000 milioni, diventati 6.352.000 a fine anno. Oggi vengono proposti 4,3 milioni, correndo di lasciare senza sostegno oltre 1000 studenti.

Si consideri, inoltre, che l’anno scorso era stato stanziato un finanziamento straordinario di 15 milioni per materne e asili per affrontare le chiusure legate al Covid. Oggi le materne sono nuovamente chiuse, ma di fondi straordinari neanche l’ombra.

Resta, infine, invariato lo stanziamento sul diritto allo studio universitario, ma sono alte le nostre preoccupazioni: con l’impoverimento delle famiglie legato al Covid-19, le richieste sono destinate ad aumentare.

In queste settimane più volte ci è stato detto che era scorretto confrontare il previsionale con l’assestato: una impostazione curiosa. Tuttavia, i dati di oggi sono chiari: sulla scuola il taglio c’è, bello robusto, anche rispetto al previsionale. La scuola è la cenerentola delle politiche di Alberto Cirio.

La scuola è la politica pubblica che più guarda al futuro, ma questa destra invece guarda solo al passato. Le famiglie inizino a preoccuparsi, purtroppo.

Daniele Valle – Vicepresidente VI Commissione del Consiglio regionale

Diego Sarno – Portavoce Pd VI Commissione del Consiglio regionale