ilTorinese

In arrivo i contributi per i danni alluvionali del 2020

7,5 MILIONI PER I DANNI AI PRIVATI CAUSATI DALL’ALLUVIONE DELL’OTTOBRE 2020

Il presidente Cirio e l’assessore Gabusi: “La Regione sta facendo come promesso la sua parte, ma è fondamentale che anche Roma faccia la sua”

La Regione interviene a sostegno della popolazione colpita dall’alluvione del 2-3 ottobre 2020, che ha devastato vaste zone del Piemonte: si tratta di 7,5 milioni di euro stanziati con fondi propri, come primo concreto contributo anche per i privati che hanno subito danni.

“In questo modo – dichiarano il presidente Alberto Cirio, che è anche commissario delegato dal Dipartimento della Protezione civile per la ricostruzione, e l’assessore alle Opere pubbliche Marco Gabusi – potremo aiutare i cittadini a sostenere le spese necessarie per riparare i danni subiti dall’abitazione principale e dalle relative pertinenze”.

Presidente e assessore evidenziano anche che “la Regione sta facendo come promesso la sua parte con questo segnale di attenzione verso chi è stato colpito dalla furia dei fiumi, ma è fondamentale che anche Roma faccia la sua parte, erogando le risorse previste dallo stato di emergenza. Chiediamo al nuovo Governo di intervenire con celerità”.

I Comuni interessati sono ubicati nelle province di Biella, Cuneo, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli e nella Città Metropolitana di Torino, unitamente a Balzola, Bozzole, Casale Monferrato, Frassineto Po, Valmacca e Villanova Monferrato in provincia di Alessandria.

Il contributo verrà erogato sull’importo della spesa effettivamente sostenuta e/o che si andrà a sostenere, comprovata da documentazione valida ai fini fiscali, debitamente quietanzata, e dai relativi mezzi di pagamento (bonifico bancario o altro strumento di pagamento che ne consenta la tracciabilità). I danni subiti devono essere valutati in apposita perizia asseverata a cura di un professionista abilitato, iscritto ad un ordine o collegio. Gli interventi ammessi a contributo, se non già completati, devono essere eseguiti e documentati entro il termine perentorio del 31 dicembre 2022, a pena di decadenza della somma concessa.

Un sorso di poesia nel “lago etiliko” di Giorgio Rava

S’intitola “Lago etiliko” la silloge con la quale Giorgio Rava, artista del lago d’Orta, in cinquanta poesie e dodici disegni svela una parte della sua vena poetica, mostrando quel tratto intimo e un po’ naif che molti conoscono e apprezzano

Presentata da uno scritto molto arguto dello scrittore e sceneggiatore Matteo Severgnini, la raccolta poetica di Rava stupisce piacevolmente

Nelle sue poesie si sente il blues del lago, ritmato dall’autore attraverso la sua anima in “Akkordo in George”, confessando l’avvertire sulla pelle “i diavoli blu”, lasciando a chi legge la possibilità d’immaginarne l’accompagnamento musicale. Nel suo viaggio s’incontra la “signora del Fado”, la bella Amalia Rodriguez, nata nel quartiere operaio di Alcantara, a Lisbona in un imprecisato giorno del 1920, nella “stagione delle ciliegie” e, accanto a lei, i bambini rom ( in “Ancora bambini del vento”) e i naufraghi dell’immigrazione ( in “Annegati”), quel popolo dei barconi e delle carcasse del mare che fuggendo da guerra, fame e miseria spesso si trova a respirare non la libertà ma l’acqua del mare, affogando davanti alle nostre coste.

Ci sono in “Lago etiliko” luoghi ,volti,storie narrate brevemente come fossero epigrafi. E c’è il vino, il nettare degli Dei che scioglie la lingua e regala allegria e tristezza, accompagnando solitudini e canzoni che risuonano in fumose stanze di vecchie osterie. Ne il “Barolo” è l’anima a sciogliersi mentre il suono secco dello schiocco della lingua sul palato riecheggia in “Drink invernale” per lasciare il passo alla trama corposa, robusta, forte de “Il grande nero”, omaggio a Baudelaire e alla sua massima : “chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere”. Giorgio Rava, da artista a tutto tondo qual è, scrive, scolpisce, disegna. Ama il cielo, che scruta come poeta/astronomo e lo racconta in “Orione”; ama il suo lago d’Orta e ciò che vi si trova dentro e attorno, dagli annegati con le loro “bolle argentine dell’ultimo respiro” al moto ondoso impresso al lago dalle correnti e dai venti, dai vecchi pali degli attracchi alle brume gelatinose del mattino e, talvolta, della sera. Splendida la sua “Ode del suicidio lacustre” dove si legge lo stesso legame con il Cusio che contraddistinse il poeta ortese Augusto Mazzetti quando declamava “o lago, lago..sciogliersi infine in te per essere pescato un giorno come antico luccio”. Per Rava la simbiosi con l’acqua del lago avviene quando “…come piatto ciottolo, esaurita l’energia del braccio, scenderò dondolando dolcemente nelle profondità”.

Spesso i poeti più famosi hanno scelto, prima e dopo Baudelaire, di declamare in versi, nelle osterie, denunciando una certa propensione alla buona tavola e al buon vino. Come Rava che scrive in “Soffro”: “i bicchieri si svuotano ad uno ad uno, e il lapis corre impazzito sul foglio di neve”. Quasi un’ode, un’esortazione a seguire la traccia di uno dei tanti componimenti che Baudelaire dedicò al vino, quella “Poison” (il veleno) contenuta ne Les fleurs du Mal dove afferma che il vino “sa rinvestire la più sordida stamberga di un lusso miracoloso, fa sorgere più d’un favoloso portico nell’oro del suo rosso vapore, come un sole che tramonta in un cielo nuvoloso”.

Marco Travaglini

Nutraceutica: a tavola in salute

La nutraceutica al centro della puntata di giovedì 4 marzo di PARLACONME su Radiovidanetwork, condotta dall’Agrifood & Organic Specialist Simona Riccio

 

La nutraceutica, come modo di far prevenzione a tavola, attraverso il miglior consumo di frutta e verdura, sarà il tema portante della puntata in programma giovedì 4 marzo della trasmissione PARLACONME, in onda ogni giovedì dalle 18 alle 19, sulla Radio web Radiovidanetwork e condotta da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist.
Sarà ospite la Healthy food Specialist e Chef nutraceutico Paola Di Giambattista.
Il termine nutraceutica, coniato nel 1989 da Stephen L. De Felice, fondatore e presidente della “Foundation for Innovation in Medicine”, è composto dai due sostantivi, “nutrizione” e “farmaceutica”, e indica la disciplina che indaga i componenti e principi attivi degli alimenti che hanno effetti positivi per la salute, la prevenzione e il trattamento della malattie. La parola può essere riferita a varie tipologie di prodotti e derivati alimentari, ai quali si attribuiscono, oltre al valore nutrizionale di base, anche uno o più benefici aggiuntivi. A seconda della giurisdizione, i prodotti della nutraceutica possono essere definiti come “preventivi delle malattie croniche, migliorativi del processo di invecchiamento, capaci di favorire la longevità e sostenitori di alcuni apparati o funzioni corporee”.
Invece di mangiare e curarsi, risulta fondamentale curarsi attraverso la nutrizione. La nutraceutica assume un compito complesso e fondamentale, vale a dire quello di sgomberare il campo dalle approssimazioni e affrontare l’argomento con la scientificità e il rigore che merita. Feuerbach affermava che siamo quello che mangiamo e, in tal senso, l’alimentazione assume un ruolo decisivo per il nostro benessere.
Nel corso della trasmissione si parlerà di frutta e verdura declinate sotto quattro punti di vista: gli integratori, per aumentare le proprie difese immunitarie; frutta e verdura a colori, seguendo i principi della cromoterapia e della prevenzione, attingendo a ben cinque gruppi di colore; i falsi miti e benefici; la dieta alimentare vegetale anche per atleti professionisti.
Un atleta, infatti, è un professionista con una forma mentis aperta e determinata, capace di curare la sua mente e la sua alimentazione in modo tale che il suo corpo sia il carburante in grado di migliorarla sua performance.
Per seguire la trasmissione di si può collegare al sito www.vidanetwork.it
Oppure alla app ufficiale Radio Vida Network scaricabile per Ios e Andriod, su speaker Alexa e Google Home
Replica il giorno successivo venerdì alle ore 9 e il sabato mattina della settimana successiva alle ore 11.30

Mara Martellotta

Il bollettino Covid di mercoledì 3 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.537nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 275 dopo test antigenico), pari al 7,3% dei 21.062tamponi eseguiti, di cui 12.257 antigenici. Dei 1.537 nuovi casi, gli asintomatici sono 601(39,1% ).

I casi sono così ripartiti: 252 screening, 837 contatti di caso, 448 con indagine in corso; per ambito: 24 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 126 scolastico, 1.387 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 255.463così suddivisi su base provinciale: 22.086 Alessandria, 12.928 Asti, 8.668 Biella, 34.540 Cuneo, 19.773 Novara, 135.202 Torino, 9.522 Vercelli, 9.509 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.232 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.003 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 181(+1rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.140(+ 1rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 15.597

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.057.198(+21.062rispetto a ieri), di cui 1.176.453risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.411

Sono 16 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.411deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.417 Alessandria, 600 Asti, 380 Biella, 1.111 Cuneo, 782 Novara, 4.297 Torino, 425 Vercelli, 314 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 85 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

Scuole, si va verso la chiusura almeno per due settimane nel Torinese

Da lunedì in tutto il Piemonte è prevista la didattica a distanza nelle scuole  sebbene con intensità diverse provincia per provincia.

La chiusura sarà totale per gli istituti di ogni ordine e grado nel Torinese e anche nel Cuneese, Vercellese e Verbano Cusio Ossola.

Nei territori dell’ Astigiano, Alessandrino, Biellese e Novarese le lezioni si terranno in presenza fino alla prima media compresa, e a distanza per tutte le altre scuole.  La chiusura parte dunque contemporaneamente al nuovo Dpcm, dalla data 6 marzo, con il blocco delle scuole dalla prossima settimana, almeno per  15 giorni.

La Finanza scopre supermarket della droga

La Guardia di Finanza di Torino, nei giorni scorsi, ha arrestato un trentenne torinese per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

 

Un vero e proprio supermarket della droga quello che hanno scoperto i Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego, dopo un’indagine che ha portato al fermo dell’uomo.

 

Nel corso della quotidiana attività di controllo del territorio, infatti, i militari delle Fiamme Gialle avevano rilevato un anomalo movimento di persone che entravano ed uscivano da uno stabile sito nel quartiere “Santa Rita” a Torino dove viveva il giovane, già noto agli investigatori per i suoi precedenti legati al mondo della droga.

 

I sospetti sono stati confermati quando, nel corso della perquisizione eseguita presso l’abitazione del soggetto dai Baschi Verdi, unitamente ai militari cinofili, proprio il fiuto del cane antidroga Joy, pastore belga addestrato alla ricerca di sostanze stupefacenti, ha consentito di rinvenire, occultati nella dispensa della cucina, 8 panetti di hashish pronti per essere tagliati e venduti, oltre ad un centinaio di grammi di marijuana per un totale di circa 700 grammi. La sostanza stupefacente è stata immediatamente sequestrata unitamente a 2000 euro in banconote e monete di piccolo taglio, frutto verosimilmente della vendita dello stupefacente.

 

All’interno dell’appartamento sono stati rinvenuti, altresì, bilancini elettronici per la pesatura, taglierini con lame di ricambio, nastro adesivo e bustine in plastica utilizzate per il “confezionamento” della droga da cedere agli acquirenti.

 

L’uomo è stato arrestato e condotto presso il carcere Lorusso-Cotugno di Torino a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

 

L’attività di servizio svolta dalla Guardia di Finanza torinese si inserisce nel quadro della costante azione di controllo del territorio, finalizzata a tenere alto il livello di attenzione e di contrasto alla diffusione delle droghe a salvaguardia della vita umana.

Siglato l’accordo sul soccorso alpino

 

A Bolzano la firma dell’accordo tecnico a favore di interventi congiunti tra le due realtà, nel segno di una forte sinergia per la sicurezza in montagna. Riguarda anche il Piemonte. Coinvolti militari della nostra regione 

 

BOLZANO, 2 MARZO – Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) ed il Comando Truppe Alpine dell’Esercito Italiano hanno firmato oggi un importante accordo tecnico, per istituzionalizzare ed incrementare la stretta collaborazione operativa e addestrativa nell’ambito del soccorso alpino sul territorio nazionale. Il documento è stato siglato a Bolzano dal Presidente del Soccorso Alpino, Maurizio Dellantonio, e dal Comandante delle Truppe Alpine, Gen. C.A. Claudio Berto.

L’accordo nasce dopo una pluri-decennale collaborazione fra il Soccorso Alpino e gli Alpini: due realtà che dalle proprie specificità e dalle peculiarità di soccorso civile e militare hanno saputo creare un unicum di grande efficacia, distinguendosi in tanti interventi e scenari operativi per la sicurezza in montagna. La firma dell’accordo rafforza ulteriormente questo legame, sancendo la nascita di un protocollo operativo che non potrà che avere risvolti positivi in tutte quelle situazioni dove è necessario portare soccorso specializzato a persone in pericolo di vita in territorio impervio o montano.

L’accordo si inserisce in un quadro di cooperazione più ampio sancito dal protocollo d’intesa che da alcuni anni regola i concorsi fra il Soccorso Alpino e Speleologico nazionale e lo Stato Maggiore della Difesa, e ha aperto la strada ad una maggiore integrazione, nello specifico settore, fra il comparto civile e quello militare.

 

I dettagli operativi dell’accordo fra CNSAS e Truppe Alpine

 

Il documento firmato oggi a Bolzano avrà importanti e immediati risvolti: saranno rafforzate le collaborazioni nella attività formative, addestrative e operative in ambiente montano. E sarà immediatamente avviato – a livello di soccorso – un piano di attivazione congiunto fra il Soccorso Alpino e Speleologico e le Truppe Alpine, che andranno ad intervenire fianco a fianco in numerosi interventi di soccorso in ambiente montano e impervio.

Queste operazioni congiunte avverranno a favore del soccorso di carattere sanitario e non sanitario, per il recupero di persone in imminente pericolo di vita, la ricerca e soccorso di persone disperse in territorio montano e zone impervie, anche, ma non solo, nell’ambito degli interventi di Protezione Civile, eventualmente disposti dalle Prefetture e dagli Enti Locali competenti, dove sia richiesto l’intervento del CNSAS o delle Truppe Alpine.

Secondo quanto previsto dalla legge, il coordinamento e la direzione delle operazioni spetteranno al CNSAS, e le Truppe Alpine parteciperanno con proprio personale tecnico e squadre specializzate nel soccorso alpino militare, fatti salvi prioritari impieghi operativi di Forza Armata. Il contributo alle operazioni verrà espresso, sotto il coordinamento delle Brigate alpine, da parte di questi Comandi:

⮚                 2° Alpini (Cuneo);

⮚                 3° Alpini (Pinerolo);

⮚                 9° Alpini (l’Aquila);

⮚                 5° Alpini (Vipiteno);

⮚                 7° Alpini (Belluno);

⮚                 8° Alpini (Venzone);

⮚                 1° Artiglieria Montagna (Fossano);

⮚                 3° Artiglieria Montagna (Remanzacco);

⮚                 6° Alpini (Brunico);

⮚                 Reggimento logistico “Julia” (Merano);

⮚                 Reparto Comando e Supporti Tattici “Tridentina” (Bolzano);

⮚                 Centro Addestramento Alpino (Valle D’Aosta).

 

Dalle primule di Arcuri al tricolore del generale

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Non si può non essere soddisfatti per la rimozione del commissario Domenico Arcuri, manager targato Pd, sempre vissuto di incarichi pubblici, senza mai aver dato prova di efficienza.

Arcuri appare come una vistosa espressione di quel sottobosco romano che ammorba la vita di questo Paese da sempre. Grave colpa di Conte fu scegliere questo grigio personaggio per un incarico così delicato e inedito, mettendo in secondo piano la Protezione Civile che con le emergenze ci convive da sempre e che quasi sempre ha centrato gli obiettivi, specie durante la gestione Bertolaso.  Non voglio infierire ulteriormente su Arcuri che è stato oggetto di tanti miei articoli nel corso un anno zeppo di errori , di inefficienza e persino di arroganza . Non ripeterò qui l’elenco delle sue vistose responsabilità che molti giornali hanno sempre taciuto o minimizzato e che pure apparivano sempre più evidenti anche agli occhi di semplici cittadini . Solo ieri certi giornali si sono accorti degli errori di Arcuri , da tempo ormai inviso a buona parte dell’opinione pubblica . Solo ieri il “Corriere della Sera” ha scritto quanto segue e che dovrebbe da solo portare la Magistratura ad aprire un’indagine : “Il solito consociativismo italiano che porta a distribuire le poche dosi di vaccino disponibili fra ordini professionali , amici degli amici e varie categorie non esposte, mentre milioni di anziani aspettano “. Di quel consociativismo Arcuri è stato ed è l’emblema, anche se non basta cacciarlo per rimediare . Il Presidente Draghi ha scelto il suo successore in un generale degli Alpini di grande esperienza proprio nel campo della logistica che nobilmente e sobriamente ha parlato di voler “servire la Patria”. Non si sentiva da tempo immemorabile ascoltare la parola Patria . Le primule appassite di Arcuri e il tricolore del Generale Figliuolo, potremmo dire, sintetizzando.
C’è stato subito qualche fazioso imbecille che ha palato di “militarizzazione “ del Paese . In effetti il ricorso ad un militare dimostra in modo lampante l’emergenza di oggi che un anno di incompetenze ha aggravato. Dopo un anno ci troviamo in condizioni peggiori senza poter intravvedete un’uscita. La gente e’ sempre più angosciata e di questo Draghi si è reso conto. Resta un mistero la sopravvivenza del piccolo politicante lucano al ministero della Salute .
Auguriamoci che la Penna Bianca possa fare il miracolo. Conte chiamo’i militari solo per “smaltire“ i morti di Bergamo, Draghi chiama il Generale per tutelare la vita degli Italiani che solo una vaccinazione di massa può preservare. Oggi ci sono le condizioni per tornare ad aver fiducia nello Stato, fermo restando che non si può fare di Arcuri il capro espiatorio di una gestione fallimentare della pandemia da parte del Governo Conte di cui si salva il solo viceministro Sileri, l’unico competente e, ironia della sorte, grillino: un vero ossimoro,  anch’esso espressione dei tempi pazzi che viviamo.

Vince la Juve ed accorcia le distanze dall’Inter capolista

Juventus-Spezia 3-0
Morata
Chiesa
Ronaldo

I bianconeri di Pirlo battono lo Spezia con 3 gol di scarto nella partita che di fatto ha aperto la venticinquesima giornata di Serie A. Le reti di Morata, Chiesa e Ronaldo affossano uno Spezia che nel primo tempo ha a larghi tratti dominato, ma nella ripresa l’hanno spuntata i bianconeri. Nel finale Szczesny ha parato un rigore a Galabinov.Una Juve in ripresa nonostante abbia faticato nel primo tempo contro una compagine coriacea e ben disposta in campo come quella spezzina.
Poi i bianconeri hanno dilagato trascinati dal solito fuoriclasse Ronaldo ben supportato dagli attaccanti Morata e Chiesa.

La zona rossa si estende ad altri 14 comuni piemontesi

Si amplia la zona rossa in Piemonte. Entrano nell’area off limits  12 comuni della Valle Po, nel Cuneese, e anche due nel Torinese connessi al  focolaio di Cavour , comune “rosso”  da sabato scorso

Il provvedimento riguarda Barge, Bagnolo Piemonte, Crissolo, Envie, Paesana, Gambasca, Revello, Martiniana Po, Oncino, Ostana, Rifreddo, Sanfront, tutti nel Cuneese, e Scalenghe e Bricherasio, nel Torinese.

Sono oggi  22 i Comuni piemontesi in zona rossa, compresi Cavour e i 7 Comuni della Val Vigezzo  nel VCO.

In questi Comuni è sospesa l’attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado ed è disposta la dad per gli studenti che vivono nell’area, ma frequentano le lezioni in altri Comuni non inseriti in zona rossa.

Previsto anche il potenziamento del tracciamento attraverso i tamponi e la messa in priorità per la vaccinazione degli anziani over80 domiciliati in zona rossa.

L’ordinanza sarà valida fino al 12 marzo.