ilTorinese

Zona gialla: appello alla responsabilità

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Ieri domenica 31 gennaio era la vigilia del passaggio a zona gialla con allentamento dei divieti anticovid.

E’ stato in molte realtà un disastro perché la bella giornata ha portato la gente ad assembramenti incompatibili con la zona arancione in cui eravamo e con la zona gialla in cui siamo da oggi. E’ stato un segnale pessimo e allarmante di scarso civismo. E spesso c’era gente sprovvista di mascherina. Sono tra i primi infastiditi per i modi e i toni usati dai cosiddetti scienziati che pontificano in tv. Sembrano quasi godere nel descrivere il futuro nero che ci attende, togliendoci ogni speranza di uscire dalla pandemia in tempi ragionevoli, ma, se al di là della loro antipatia, guardiamo a cosa accade all’estero, non è possibile ridurli a Cassandre, annunciatrici di sventure. Tutti i paesi annaspano e sarebbe sbagliato non inquadrare la situazione italiana in quella europea.
Noi abbiamo la sventura di avere un commissario alle vaccinazioni che, dopo il clamoroso insuccesso dei banchi scolastici, sta rivelandosi inadeguato anche per questa delicatissima è fondamentale funzione. I vaccinati sono troppi pochi e i vaccini scarseggiano.
Ma proprio questa situazione che andrebbe rapidamente corretta anche con la sostituzione del responsabile, impone cautela massima. Oggi siamo in zona gialla , ma non possiamo agire come se vivessimo in situazione normale. L’anticipazione di domenica e’ stata allarmante. Tutti dobbiamo renderci conto che siamo in mezzo al guado e basta poco per annullare i sacrifici di mesi di clausura e di rinunce. Se gli irresponsabili ponessero in gioco solo le loro vite , sarebbe cosa di poco conto perché sfoltirebbero la società , mettendo però in crisi le strutture sanitarie che si sono rivelate deboli e inadeguate, a danno degli altri cittadini. Ma qui si tratta di veri e propri untori che contribuiscono a diffondere il contagio ad altri. Abbiamo ben presente cosa e’ successo l’estate scorsa e le conseguenze devastanti derivate dalla leggerezza di troppi. Se gli avvisi non servono, occorre la forza pubblica a farli rispettare e sono necessarie sanzioni adeguate. Qui l’economia non c’entra perché affollare piazze o vie per il cazzeggio non equivale a dar lavoro a negozianti e ristoratori. Sarebbe bello poterci distendere e fare del proprio tempo libero ciò che meglio riteniamo, ma la situazione non lo consente e neppure più Zangrillo si azzarda a dire le cose che diceva con ottimismo nella tarda primavera. Essere in zona gialla può leggermente migliorare la condizione di chi non ha potuto lavorare , ma non può liberalizzare il modo di vivere della massa dei cittadini che debbono capire che la bufera non è passata e può tornare più terribile di prima fino a che il vaccino abbia cambiato le cose.

Cresce l’appeal internazionale dello scalo torinese

Firmata la convezione con il Mit per l’ampliamento e all’adeguamento agli standard europei del terminale intermodale dell’Interporto gestito da S.I.TO

 

Oltre 3 milioni di euro per rendere più competitivo a livello europeo il terminale intermodale dell’Interporto di Torino gestito da S.I.TO S.P.A., società partecipata dalla finanziaria della Regione Piemonte Finpiemonte, Socotras Spa e Mercitalia Logistics Spa.

 

È stata infatti firmata la Convenzione tra la Società Interporto di Torino – S.I.TO S.P.A. e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la realizzazione di un pacchetto di lavori per 3.135.000 euro destinati all’ammodernamento e all’adeguamento agli standard europei del terminale intermodale dell’Interporto.

 

«L’interporto è un’infrastruttura a cui guardiamo con grande attenzione – sottolinea l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi -. Siamo molto soddisfatti di questo progetto che conferirà alla piattaforma logistica un ulteriore grado di appetibilità a livello internazionale. Questa è la dimostrazione che il Piemonte ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo strategico nella logistica su scala europea e mondiale. Ed è anche la dimostrazione che il lavoro e la competenza della Regione e di S.I.TO sono in grado di portare sul territorio investimenti determinanti per il futuro».

 

Il progetto preliminare, realizzato dagli uffici della Società con la collaborazione, per gli aspetti socio economici, del Politecnico di Torino e approvato a dicembre dal Ministero, prevede una serie di opere di tipo civile e ferroviario, tese, da una parte, all’allungamento di tutti i binari operativi del terminal, con un modulo fino ai 750 m dello standard europeo, dall’altra, ad aumentare e qualificare una vasta porzione di superfici oggi inutilizzate per lo stoccaggio delle UTI (Unità di Trasporto Intermodali), siano esse di provenienza marittima che terrestre. È prevista anche un’area deposito dedicata ai container ISO marittimi, siano essi vuoti che pieni, ed un parco dedicato invece ai reefer container, cioè a quelle unità intermodali dedicate alla catena del freddo.

 

«L’obiettivo – spiega il  presidente dell’interporto Giovanni Battista Quirico –  è quello di predisporre il comprensorio interportuale di ulteriori dotazioni di infrastrutture e quindi di asset logistici d’eccellenza alla grande sfida dell’allargamento dei flussi di combinato terrestre, derivanti dal completamento del Corridoio Mediterraneo, ma anche, e fin da subito, all’allungamento delle banchine del sistema della portualità ligure (Porto di Genova e la nuova piattaforma Maersk- Cosco di Savona- Vado), ponendosi nel ruolo di vero e proprio dry-port (long range) del nord ovest.

Tale pacchetto di opere che impegnerà la Società SITO nei prossimi 3 anni, con la progettazione, l’appalto ed esecuzione dei lavori, dovrà essere obbligatoriamente avviato entro il prossimo semestre del 2021, in maniera che, a lavori ultimati nel 2023, sarà stato compiuto un passo decisivo verso l’integrazione totale della piattaforma logistica e ferroviaria interportuale SITO con il limitrofo Scalo di R.F.I., rendendo plausibile fin dal medio termine un incremento del traffico ferroviario, oltre gli attuali 500 treni annui movimentati».

 

Al Green Pea il progetto di upcycling di Samsung

Il percorso “Going Green” del brand leader nel mercato TV incontra il primo Green Retail Park al mondo, firmato Oscar Farinetti, con una serie di soluzioni innovative per la casa nate dal riutilizzo creativo degli imballaggi della gamma TV Samsung

 Utilizzare materiali di scarto per creare nuovi oggetti di valore, questo è l’upcycling o riutilizzo creativo, che sempre più aziende stanno adottando all’interno dei propri percorsi di sostenibilità per sensibilizzare i consumatori sulla riduzione dell’impronta ambientale. Tra queste spicca Samsung Electronics, che a pochi giorni dal CES di Las Vegas, in cui ha presentato la propria visione di un futuro sostenibile, ha deciso di portare all’interno di Green Pea, il Green Retail Park di Torino, una serie di soluzioni innovative per la casa realizzate a partire dagli imballaggi in cartone riciclabile ecologico della propria gamma TV.

La scelta di collaborare con Green Pea, primo Green Retail Park al mondo dedicato al tema del Rispetto della Natura, si inserisce all’interno di un impegno di lungo periodo per la tutela dell’ambiente intrapreso da Samsung e che punta alla creazione di prodotti e soluzioni che facciano della sostenibilità il proprio core business. Ne è un esempio l’introduzione sul mercato, già nel 2021, del primo telecomando a energia solare che riceve energia anche dalle fonti luminose di casa, e che permetterà di eliminare lo scarto di 99 milioni di batterie in sette anni.

L’incontro avvenuto  tra Alex Lim (Presidente di Samung Electronics Italia), Bruno Marnati (Head of Audio Video) e Francesco Cordani (Head of MarCom) con Oscar Farinetti, ha avuto lo scopo di inaugurare l’esposizione dell’esclusiva selezione di oggetti nati a partire dall’eco-packaging della gamma TV di Samsung, realizzato in cartone ondulato ecologico e che rappresenta una soluzione innovativa per consentire ai consumatori un riciclaggio più semplice, incoraggiando l’upcycling per un riutilizzo creativo.

“La consapevolezza è il primo passo verso un futuro sostenibile e tecnologia e innovazione rivestono un ruolo fondamentale nella ricerca di nuovi modi per dare vita al cambiamento” ha affermato Bruno Marnati, Head of Audio Video Division Samsung Electronics Italia. “Per questo motivo abbiamo intrapreso la collaborazione con Green Pea, prima come partner tecnologico e poi portandovi una selezione di oggetti realizzati con il nostro premiato design eco-packaging, perché è un luogo che invita al rispetto per la natura e a un consumo più consapevole, e a uno stile di vita più sostenibile, valori che Samsung condivide e vuole sempre più sottolineare nel suo business”.

 

Da porta riviste a tavolini per il salotto, fino a scaffali per riporre piccoli oggetti di casa o dispositivi elettronici, sono queste alcune delle realizzazioni che sarà quindi possibile trovare all’interno di Green Pea e che i visitatori potranno ammirare in modo permanente, per scoprire in prima persona come anche solo nella scelta di un TV si possa fare la differenza. Grazie al design a matrice presente su ciascun lato delle scatole dei TV Samsung è infatti possibile creare piccole nuove soluzioni d’arredo, capaci di contribuire a ridurre l’impatto ambientale.

Pragelato, torna la Coppa Italia per lo sci di fondo

La pista olimpica ancora protagonista.

La pista olimpica del fondo di Pragelato ritorna protagonista nel panorama dello sci nordico dopo la gara di Coppa Europa dello scorso gennaio. Dopodichè, purtroppo, la terribile pandemia ha bloccato qualsiasi attività e le stesse gare di valenza nazionale ed europea che si potevano eventualmente organizzare. Comunque sia, e grazie anche alla capacità e al dinamismo del nuovo gestore, la pista olimpica di Pragelato ricomincia a riprendere quota, seppur ancora in un contesto dominato da una dura emergenza sanitaria. Si tratta di una gara di Coppa Italia che si svolgerà a Pragelato il prossimo 13/14 febbraio. Due giornate importanti per questa disciplina sportiva. La prima giornata sarà in tecnica libera mentre la domenica in tecnica classica. Le gare saranno valide come qualifica della categoria Under 16 agli OPA GAMES di Pramanon mentre per la categoria senior saranno valide per la qualifica agli ultimi posti disponibili per i mondiali senior. Sono previsti circa 300 atleti e 200 tra tecnici e accompagnatori. Gare che, come ovvio, si svolgeranno senza pubblico e con un rigoroso rispetto del protocollo COVID al fine di permettere agli atleti di gareggiare in piena sicurezza.

“Comunque sia, e finalmente, si iniziano ad intravedere i primi segnali di speranza anche per lo sci nordico e Pragelato, puntualmente, è sempre in prima linea per la qualità dei suoi impianti e per la bellezza della sua pista olimpica”, commentano Giorgio Merlo, Sindaco di Pragelato e Mauro Maurino, Vice Sindaco.

Rassegna mensile dei libri più letti e commentati

Anche a gennaio torniamo a occuparci dei libri più letti e commentati dai membri del gruppo FB Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri.

Il primo mese dell’anno vede in testa alle preferenze il nuovo romanzo di Gianrico Carofiglio, La disciplina di Penelope, che raccoglie commenti molto favorevoli; l’altro titolo più commentato è La posizione della Missionaria il controverso ma interessante saggio di Christopher Hitchens che analizza la figura di Madre Teresa di Calcutta;  terzo gradino del podio per Due figlie e altri animali feroci, il romanzo epistolare di leo Ortolani che racconta la sua esperienza di padre adottivo.

L’argomento più caldo del mese è rappresentato dalle liste dei libri letti nel 2020 appena terminato: elenchi più o meno lunghi e ricchi di annotazioni hanno tenuto banco per buona parte del mese, che stimolando confronti e curiosità: il titolo più letto dell’anno si conferma Cambiare l’acqua ai fiori, di Valerie Perrin, seguito dai romanzi della Saga delle Sette Sorelle di Lucinda Riley.

Infine, annunciamo la nascita della collaborazione del nostro sito con Novità in libreria (www.novitainlibreria.it): questo mese troverete un’intervista alla scrittrice Laura Pisciotto e approfondimenti sui nuovi romanzi di Davide Morosinotto e Cecilia Giampaoli.

Se siete appassionati lettori o semplici curiosi in cerca di nuovi titoli, venite a trovarci ed entrate nella comunità di lettori più frequentata di Facebook: Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri!

 

redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Nuovo numero telefonico per il call center Covid

POTENZIATO IL CALL CENTER COVID DELLA REGIONE PIEMONTE: DAL 1° FEBBRAIO UN NUOVO NUMERO VERDE PER AVERE RISPOSTE SU TUTTI GLI ASPETTI DELLA PANDEMIA

Da lunedì  1° febbraio, il servizio di call center per l’emergenza Coronavirus, attivato a pochi giorni dall’inizio della pandemia, verrà ulteriormente potenziato con ilnuovo numero verde 800.95.77.95.

Fornirà informazioni 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle ore 20 su tutti gli aspetti legati al Covid-19, dagli adempimenti sanitari per i rientri in Italia alle procedure per isolamento e quarantena, indicazioni per gli operatori di comunità, sedi e modalità di accesso agli hotspot per l’esecuzione dei tamponi e ubicazione degli hotspot scolastici. Sarà inoltre possibile ottenere certificati sugli esiti dei tamponi ed ottenere informazioni sulle normative e le ordinanze regionali per la gestione dell’emergenza. In una seconda fase comunicherà anche i riferimenti necessari per la campagna vaccinale della popolazione. Nei casi di richieste più specifiche, gli operatori metteranno direttamente in contatto il cittadino con l’Asl competente per territorio.

“Il nuovo numero verde per le informazioni sul Covid-19 – commenta l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi – eredita e potenzia il lavoro del numero verde sanitario della Regione, attivato l’anno scorso nel giro di poche ore dopo il primo manifestarsi della pandemia in Piemonte. Un servizio che nei momenti più critici ha consentito di decongestionare i numeri unici dell’emergenza, rispondendo in modo puntuale ed efficace alle richieste dei cittadini. Ringrazio tutti i volontari che a qualsiasi titolo, in questi mesi, hanno contribuito a mantenere attivo il servizio, con grande spirito di collaborazione e generosità. L’implementazione del nuovo numero verde renderà l’attività strutturale nell’ambito del Dirmei, con schede applicative collegate direttamente alle singole Aziende sanitarie locali”.


Il nuovo numero verde fa capo al Dirmei, il Dipartimento interaziendale Malattie ed Emergenze infettive della Regione Piemonte. Il progetto è stato avviato in forma sperimentale nei mesi scorsi dall’Asl Città di Torino e viene ora implementato per tutto il territorio regionale.

“Sono particolarmente lieto – dichiara Carlo Picco, direttore generale dell’Asl Città di Torino – che con il sostegno della Regione si sia realizzato il progetto da noi ideato e avviato”.

“Il nostro obiettivo – afferma Pietro Presti, consulente strategico Covid per la Regione Piemonte – è dare risposte uniformi e tempestive alle richieste e alle domande dei piemontesi. In questa prima fase il numero verde sarà in grado di gestire 2000 telefonate al giorno sulle varie questioni legate all’emergenza Covid-19, che saranno integrate successivamente da altre 1000 chiamate quotidiane per fornire informazioni sulle prossime campagne vaccinali. Ringrazio tutte le persone e le strutture che hanno collaborato a questa nuova estensione e potenziamento del call center regionale Covid, in particolare Carlo Picco, direttore generale dell’Asl Città di Torino, e Fabiano Zanchi, responsabile del progetto, oltre a Francesco Pensalfini e Walter Occelli per l’implementazione”.

Gagliasso (Lega): “La Regione semplifica gli adempimenti edilizi ”

Saranno più semplici per i piemontesi gli adempimenti urbanistici ed edilizi, finalizzati alla realizzazione di nuove opere di modesta entità.

“La Giunta Regionale – commenta il consigliere della Lega Salvini Piemonte Matteo Gagliasso – con una deliberazione ha adottato l’elenco di interventi privi di rilevanza per la pubblica incolumità, che consentirà grosse semplificazioni a fronte di una normativa, che dal lontano 1908 dopo il terribile terremoto che colpì Messina, si è sviluppata in mille rivoli nazionali e regionali. Sono inseriti nell’elenco interventi che per requisiti strutturali, dimensioni, forma e materiali impiegati, non costituiscono pericolo sotto il profilo della pubblica incolumità, fermo restando il rispetto delle disposizioni che regolano l’urbanistica e l’assetto del territorio”.

“Sarà quindi più facile – prosegue Gagliasso – il processo autorizzativo di posa di elementi che non presentano rigidezza, resistenza e massa tali da risultare significativi ai fini della sicurezza e dell’incolumità delle persone che potranno essere realizzati con preavviso scritto allo sportello unico per l’edilizia. Questo provvedimento non toglie nulla a livello di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, o di norme relative all’efficienza energetica, di tutela dal rischio idrogeologico, delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio ma rende agevole per i piemontesi che investiranno in opere edili farlo con processi amministrativi leggeri e trasparenti”

“Lavorare con la Cina”, opportunità e scambi

Nel pomeriggio di martedì 2 febbraio è in programma l’incontro online “Lavorare con la Cina”, opportunità e scambi nella pratica architettonica. 

 

Il webinar è occasione per  un primo passo concreto di POLITO Studio, programma promosso dal Politecnico di Torino e dell’Ordine degli Architetti di Torino che offre opportunità di lavoro sul mercato cinese per architetti e progettisti.

Nel corso della giornata sarà presentata la call riservata agli iscritti all’Ordine degli Architetti attraverso la quale saranno selezionati professionisti che parteciperanno a un percorso formativo biennale in Cina.

 

L’incontro è promosso in collaborazione con TOChina Center dell’Università di Torino e con Fondazione Italia-Cina.

 

Interverranno:

Guido Saracco, Rettore Politecnico di Torino;

Massimo Giuntoli, Presidente OAT- Ordini degli Architetti Torino;

Roberto Pagani, Consolato Generale d’Italia a Shangai;

Michele Bonino, vice Rettore per le Relazioni con la Cina, Politecnico di Torino;

Cristina Coscia, Vice Presidente OAT;

Massimo Bagnasco, vice Presidente della Camera di Commercio Europea in Cina;

Giovanni Adornino, direttore TOChina Center di UNITO;

Edoardo Agamennone, Direttore Accademico del ChinaMed business program ToChina center di UNITO,

Filippo Fasulo, Direttore CeSIF- Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia-Cina.

PER VEDERE IL PROGRAMMA E ISCRIVERSI

Insolvente seriale soggiorna in hotel e non paga

Nei giorni scorsi  gli agenti del commissariato San Donato vengono chiamati ad intervenire presso un bed and breakfast in zona Parella, dove un cliente ospite della struttura riferisce di essere in lite con la titolare.

L’uomo, cittadino italiano di 56 anni, racconta ai poliziotti giunti sul posto, di aver soggiornato presso la struttura per cinque giorni e di aver corrisposto il pagamento per il soggiorno ad inizio settimana tramite bonifico. Nonostante questo, la proprietaria, a suo dire, rifiutava di riconsegnargli la valigia. Interpellata la donna, questa riferisce di non aver ricevuto alcun accredito sul suo conto. Il cliente inizialmente dichiara di aver smarrito la propria ricevuta, per poi fornire una nuova versione dei fatti, confessando di non aver mai saldato l’importo in quanto indigente. Da ulteriori accertamenti svolti dagli operatori emerge come l’uomo non fosse nuovo a questo tipo di episodi: nei primi giorni dell’anno era già stato fermato per un caso di insolvenza fraudolenta.

Alla luce dei fatti il reo viene nuovamente denunciato e sanzionato in quanto inottemperante al divieto di effettuare spostamenti tra comuni salvo comprovate esigenze.

PdF: «Occorre difendere l’ambiente, occorre favorire la natalità»

Quale futuro per Torino e per il Piemonte? In Piazza Castello un funerale per riflettere ed agire.

 

Gli ambientalisti di Extinction Rebellion e di Fridays For Future hanno organizzato il 29 gennaio in Piazza Castello a Torino un singolare flash mob, una simbolica veglia funebre per l’ambiente, percorrendo tutta la piazza fino alla sede della Regione Piemonte. Un unico feretro su cui campeggiava la scritta “Futuro”, in memoria delle vittime di disastri ambientali, ma anche del destino che attende l’umanità, a rischio di estinzione insieme al disastro ambientale del pianeta che ci ospita. Secondo i manifestanti la Regione ha disatteso l’impegno assunto esattamente un anno fa tramite la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale.

«Conosciamo bene l’urgenza di questo tema, controverso e pressante, che tanta attenzione attira anche da parte del mondo giovanile. I nostri giovani, che oggi sfilano in silenzio per rivendicare il loro futuro, domani come affronteranno le condizioni poste da un ambiente esausto e da un’umanità senza bambini? Quale aria respireranno i nostri figli? Quale acqua berranno? – afferma Lucianella Presta, Coordinatore regionale del Popolo della Famiglia in Piemonte – L’ambiente è il primo tra i 26 punti del nostro programma originario. È evidente che, oltre a considerare il problema nella sua globalità, occorre provvedere concretamente e partendo da quanto è di nostra immediata pertinenza.

Evidentemente non è stato fatto abbastanza per Torino dall’amministrazione comunale ormai uscente. Sappiamo bene che il principale problema di Torino, la città meno ventilata d’Italia, sono le polveri sottili, causate in buona misura dal traffico urbano. Il PdF, se fosse nell’amministrazione, potenzierebbe il sistema di piste ciclabili, che renderebbero la città più vivibile.

Proporrebbe l’estensione del teleriscaldamento agendo in modo da renderlo più conveniente rispetto a gasolio e gas. Se tutti potessero passare al teleriscaldamento si otterrebbe un’ulteriore riduzione di polveri sottili. Le idee non mancano: quello di cui c’è bisogno è un ambiente a misura d’uomo con tanti bambini per un futuro in cui credere»