Il bollettino Covid di venerdì 2 aprile
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.00
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.942 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 192 dopo test antigenico), pari al 13% dei 14.884 tamponi eseguiti, di cui 5.148 antigenici. Dei 2.584 nuovi casi, gli asintomatici sono 961 (37,2%).
I casi sono così ripartiti: 261 screening, 1.132 contatti di caso, 549 con indagine in corso; per ambito:37 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 110 scolastico, 1.795 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 317.834 così suddivisi su base provinciale: 25.836 Alessandria, 15.260 Asti, 9.883 Biella, 45.023 Cuneo, 24.653 Novara, 169.774 Torino, 12.064 Vercelli, 11.583 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.377 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.381 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 378 (+2 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.864 (-23 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 30.127
I tamponi diagnostici finora processati sono 3.794.450 (+14.884 rispetto a ieri), di cui 1.367.151 risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 10.399
Sono 63 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 10.399 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.477 Alessandria, 642 Asti, 398 Biella, 1.256 Cuneo, 851 Novara, 4.872 Torino, 473 Vercelli, 341 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 89 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
273.066 GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente 273.066 (+2.257 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 22.651 Alessandria, 13.375 Asti,8.751Biella, 37.602 Cuneo, 21.247 Novara, 145.458 Torino, 10.323 Vercelli, 10.377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.237 extraregione e 2.045 in fase di definizione.
Responsabile 118 al mare, è polemica
Mario Raviolo, responsabile del 118 piemontese è intervistato dal Tg3 a Loano sul tema delle spiagge e delle seconde case vuote
E scoppia la polemica dopo la circolare del Dirmei, il Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive, che invita le Asl ad evitare le ferie del personale sanitario nel periodo di Pasqua.
“Il Dirmei prima di chiederci di non andare in vacanza dovrebbe verificare al proprio interno, su cosa fanno i vertici che hanno maggiori responsabilità: sono quelli che devono organizzare la gestione dell’ondata e le vaccinazioni”, così Chiara Rivetti, segretario regionale Anaao Assomed.
Vaccini, Pd: “Dobbiamo fare meglio”
Il 31 marzo, sono state somministrate 18.107 dosi, di queste 8.639 sono seconde dosi.
Nei primi quindici giorni di marzo siamo stati sempre sotto le 10.000 al giorno. Poi la capacità è aumentata fino ad arrivare, solo negli ultimi giorni a cifre più alte, senza mai raggiungere 20.000.
È dunque definitivamente sfuggito l’obiettivo, rilanciato a mezzo stampa per un mese e mezzo, delle 20.000 dose inoculate al giorno e ribadito di fronte al generale Figliuolo nelle scorse ore.
Secondo i dati del Ministero, il Piemonte ha somministrato il 90,2 % delle dosi ricevute, collocandosi quattordicesimo in Italia. Poco sotto la media italiana del 90,7%.
Ma il dato delle dosi ricevute viene caricato con ritardo, per tutte le regioni, e quindi in realtà siamo più indietro. I dati nazionali non riportano, infatti, dosi ricevute già due giorni fa dalla nostra Regione e di cui il bollettino regionale già il 30 marzo dava fedelmente conto: 85.410 dosi ricevute in più di Pfizer e distribuite alle aziende. Il che porta il Piemonte ad aver somministrato solamente l’82,3% delle dosi ricevute.
Abbiamo somministrato 103.901 dosi di Astrazeneca su 191.400 (54%).
Abbiamo somministrato 36.177 dosi di Moderna su 63.400 (57%). E qui accantoniamo la giustificazione delle seconde dosi: sono state somministrate 26.640 prime dosi e 8.537 seconde dosi. Dobbiamo somministrare 18.103 seconde dosi, ma abbiamo in magazzino 27.223 dosi.
Abbiamo somministrato 669.185 Pfizer su 727.480 ricevute (91%).
Un’ultima nota: non ha senso confrontare i numeri assoluti, perché le Regioni hanno dimensioni diverse; né le percentuali rispetto alla popolazione, perché i vaccini vengono distribuiti secondo più criteri (ad esempio i numeri della popolazione anziana) e non solo in proporzione alla popolazione. Per questo le prestazioni delle regioni sono confrontabili solo in base alle percentuali di inoculo delle dosi ricevute.
La nostra Regione presenta ampi margini di miglioramento e le attuali prestazioni giustificano forti preoccupazioni sulla capacità del nostro sistema di far fronte al prossimo incremento delle dosi disponibili: man mano che la disponibilità si è ampliata, il Piemonte è scivolato indietro in classifica.
A queste difficoltà si sommano le false partenze, il più delle volte dettate dall’ansia da annuncio di questa Giunta: si vedano i disservizi causati dalla mancata partenza lunedì delle vaccinazioni negli studi dei medici di base o dal mancato coinvolgimento dei medici di base nei centri vaccinali che pure avevano dato disponibilità.
Aprile sarà il mese della “prova del 9”. Da un lato si allarga la platea agli ultra 60enni e dall’altra arriveranno anche le fiale del vaccino Johnson & Johnson. Riusciremo a raggiungere le 30.000 dosi al giorno annunciate? È ora di passare dalle parole ai fatti.
Domenico Rossi – Vicepresidente della Commissione Sanità
Daniele Valle – Coordinatore del Gruppo di lavoro Covid
La Pandemia è una creatura mitica “una costruzione collettiva in cui diversi saperi e svariate ignoranze hanno lavorato nell’apparente condivisione di un unico scopo’’ realtà molto più complessa di una emergenza sanitaria
Una sorta di cospirazione umana all’inettitudine sapiente. Così l’incipit dell’ultimo saggio di Alessandro Baricco ( ‘’ Quel che stavamo cercando ’’ Feltrinelli 2021 , pagg. 33, euro 4 già in pdf 2020). Pamphlet a metà strada tra il j’accuse e la cronologia critica degli eventi, amara riflessione sulla condizione del cittadino resiliente postpandemico. L’opera dello scrittore torinese tenta una difficile ibridazione tra la narrazione e il saggio sociologico in stile neofrancofortese. Si cercano le cause e gli effetti del covid19 nella morale, nella tecnè decaduta a innovazione sterile, di una scienza epistemologicamente incapace di fronte al Moloch della macrotragedia collettiva, che il Pianeta sta vivendo e forse rivivrà. Punizione divina, abbassamento della soglia minima della morale ( Theodor Adorno ), disattenzione medica o semplice ‘eterno ritorno’ . L’autore non sa darne una risposta univoca perché in oggettività non esiste. Turbocapitalismo ( Diego Fusaro). Tribecapitalismo cibernetico-commerciale. Povertà degli animi e delle masse sempre più impoverite, che alla fine ci presenteranno il conto, questo si. Anche come cauzione. Per riscattare il consumismo materialista, di cui esse sono le prime vittime, corporali ed etiche. Accelerazione degli stili di vita, dell’obsolescenza digitale del software e dell’hardware etico. ‘’Civiltà’’ del tweet e del motteggio beota del Mega Gioco telematico. Uomini e donne sottratti dai lockdown policromatici alla visibilità interattiva, trasmigrano da ectoplasmi civili in zombie sociali, messaggi in bottiglia, sottratti al normale fluire dello spazio-tempo psichico e dello spazio tempo-fisico, affidati al mare in tempesta dell’autocoscienza di precarietà. Che non è più salariale o reddituale o almeno non solo, ma l’incedere del tutto per l’incerto. Incerto ermeneutico del senso, angoscia kierkegaardiana e regressione psicologica nell’ edonismo difensivo e infantile, rifugio nell’effimero, antiideologia di cui le 33 pagine del testo rimandano agli anni del Cristo salvifico ( sola risposta suggerita sotto traccia?! ) o dell’Anticristo di un Soloviev. Ma non nella fine del mondo secondo Baricco del tutto ridicola e agitata ad hoc a seconda che ci vadano male o bene le cose. Non nell’Armageddon della lotta finale tra istanze etiche e amorali o malefiche, ma il trucco sta nel chiedersi se in una società moderna e tecnologicamente avanzata, la morale abbia ancora un significato o no. Di rinuncia, di buon senso, di fare un passo indietro necessariamente debole e non Lebole. ‘’Oggi a me e domani a te e la lotta per il panino’’, lasciamoli per una volta per un x di tempo, anche infinitesimale fuori dalle nostre menti, dai nostri cuori-pratici. E un amore qualsiasi agapico per un lettore credente o pagano relazionale o entrambi sono la ‘’soluzione’’. Per i più volitivi o per più Fortunati. Saranno la sola domanda. Risposte non ce ne sono, neanche ‘’deboli ’’.
Aldo Colonna
- “A causa del perdurare dell’emergenza sanitaria è ancora più indispensabile accendere i riflettori sulla giornata del 2 aprile per ricordare l’importanza del sostegno e del supporto alle famiglie di persone con autismo. È compito delle istituzioni collaborare a quei processi che favoriscano l’integrazione sociale delle persone autistiche e sollecitare una maggiore conoscenza su questo disturbo con politiche attive a favore dei soggetti che ne sono affetti.
- È essenziale investire nella ricerca scientifica, fondamentale per scoprirne l’origine, le cause e i migliori interventi abilitativi per i disturbi dello spettro autistico”. Lo dichiara il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia alla viglia della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo che si celebra il 2 aprile. Anche Palazzo Lascaris, sede dell’Assemblea legislativa subalpina, per l’occasione, sarà illuminato di blu.
Così come richiesto dalla consigliera Federica Scanderebech (Forza Italia), il 29 marzo 2021 l’assessore a Turismo e Commercio Alberto Sacco ha fornito comunicazioni sull’esclusione dell’aeroporto di Torino Caselle quale punto strategico nel piano di connessione nazionale tra gli scali aeroportuali e la rete ferroviaria.
Nel ringraziare la consigliera per aver portato l’argomento in Consiglio, Sacco ha spiegato che è fondamentale che l’aeroporto torinese sia “forte”, riconosciuto a livello internazionale e ben collegato con il centro città. Sarebbe importante – ha aggiunto – avere un collegamento ferroviario veloce e diretto, senza fermate intermedie: dovrebbe essere possibile entro un paio d’anni.
Occorre approfondire il tema – ha concluso – e continuare a lavorare per aumentare i voli di Caselle.
Nel dibattito, la consigliera Scanderebech ha ringraziato l’assessore per la sensibilità dimostrata: occorre mantenere alta l’attenzione sull’aeroporto, che deve rimanere strategico – ha dichiarato. La Regione Piemonte sta facendo la sua parte – ha spiegato – ma anche la Città deve intervenire. L’aeroporto deve essere una priorità – ha concluso Scanderebech – per rilanciare il turismo sul territorio.
Con la convinzione che la crescita dei più giovani oggi appartenga all’intera comunità, oltre che alla famiglia e alla scuola, Rete del Dono insieme all’Istituto Fellini di Torino ha attivato la campagna di crowdfunding Per una scuola inclusiva:
https://www.retedeldono.it/it/progetti/scuola-fellini/per-una-scuola-inclusiva
L’obiettivo è attivare borse di studio per ragazzi meritevoli e in difficoltà economica, che possano frequentare una scuola che garantisca uno sbocco professionale importante. Ogni 10.000 euro raggiunti permetteranno di erogare ben 4 borse di studio. Se l’obiettivo di 30.000 euro verrà raggiunto, significherà contribuire al futuro di 12 ragazzi.
L’Istituto Fellini è un Istituto paritario unico nel suo genere, in quanto interpreta sia il ruolo di scuola sia quello di centro di produzione audiovisiva, traendo, dalla sinergica compresenza di tali attività, una metodologia didattica realmente attenta alle esigenze educative e finalizzata all’orientamento professionale di ogni singolo studente.
Rete del Dono è la piattaforma leader in Italia per l’ideazione e lo sviluppo di campagne di raccolta fondi online con modalità di tipo crowdfunding donation based e personal fundraising. In 10 anni di attività ha raccolto oltre 13.800.000 euro, con un totale di 206.700 donatori e 12.500 personal fundraiser, mentre nel solo 2020 ha toccato i 4.200.000 euro. Rete del Dono nasce con l’intento di aiutare il singolo individuo, gli enti territoriali e le aziende a dare forma al proprio impegno solidale, dalla scelta dell’organizzazione non profit alla definizione della campagna di raccolta fondi. La mission di Rete del Dono è la diffusione della Cultura del Dono e del Personal Fundraising, come espressioni di impegno civile e di cittadinanza attiva.
805 imprese piemontesi hanno dato la propria disponibilità per contribuire alla campagna vaccinale, rispondendo positivamente al sondaggio lanciato da Confindustria il 10 marzo.
Il Piemonte è al secondo posto, a livello nazionale, nel rapporto tra popolazione e imprese disponibili a realizzare dei centri vaccinali nei loro impianti e uffici.
“È un risultato di cui possiamo andare fieri” dice Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte.
Complessivamente sono 1.500 i locali messi a disposizione.