ilTorinese

Riprendono le escursioni del CAI Torino

Cooperazione nel mondo: il Consiglio regionale è unanime

“Nel 2021 abbiamo risorse sufficienti che ci permetteranno di incrementare gli stanziamenti per la cooperazione anche verso il privato sociale

– ha detto in aula a palazzo Lascaris  l’assessore alla Cooperazione internazionale Maurizio Marrone, illustrando la delibera per la programmazione triennale di tale attività da parte della Regione – potremo così rafforzare gli interventi in Africa sub-sahariana e nel bacino mediterraneo (area balcanica e sponda sud del Mediterraneo), promuovere interventi di riabilitazione nelle zone di conflitto e sensibilizzare i giovani sulle politiche di sviluppo sostenibile. La Regione darà seguito al bando del 2020 e ne pubblicherà altri specifici per il coinvolgimento nelle attività di solidarietà e cooperazione delle realtà attive sul territorio”.

La delibera con le direttive programmatiche di cooperazione internazionale per il triennio 2021-2023 è stata così approvata dall’aula di Palazzo Lascaris all’unanimità.

Le linee guida prevedono di valutare una serie di proposte avanzate da vari enti territoriali (Coordinamento Comuni per la Pace, Anci) e anche università e fondazioni internazionali come la Croce Rossa che si occupano della sensibilizzazione e della formazione. Inoltre verranno attivati anche interventi diretti sui territori per rafforzare l’imprenditorialità femminile e giovanile e i programmi di cooperazione sanitaria.

A sostegno della delibera sono intervenuti i consiglieri: Monica Canalis (Pd), Silvio Magliano (Moderati), Alberto Preioni (Lega).

“La rete del contagio: il virus e le sue dinamiche”, parla Paolo Vineis

Lezione 6 – “Tempi Difficili. Mappe per orientarsi nella prima pandemia del XXI secolo”  ?????? ?? ?????? ???? – ??:??

Online su Zoom

Sono tre le prospettive attraverso le quali ????? ??????, Professore Ordinario di Epidemiologia Ambientale presso l’Imperial College di Londra, affronta la diffusione virus Sars-CoV-2 nel sesto episodio di “????? ????????? – ????? ??? ?????????? ????? ????? ???????? ??? ??? ??????”, ciclo di incontri organizzato dal Politecnico di Torino. La prima prospettiva è costituita dalle condizioni preesistenti che hanno consentito la diffusione del virus partito dal mercato di animali vivi di Wuhan e diffusosi attraverso la rete mondiale di comunicazioni, richiamando elementi come la trasformazione planetaria, gli allevamenti animali e la deforestazione ; la seconda prospettiva riguarda l’interazione tra popolazioni umane e caratteristiche intrinseche del virus, e i conseguenti modelli matematici di predizione della diffusione; e infine la terza riguarda il ruolo della geografia umana, inclusa la mobilità e i sistemi locali del lavoro nel condizionare la densità dei casi e le vie di trasmissione.

Tutte le informazioni sul sito di Biennale Tecnologia

Cos’è Tempi Difficili:

Dopo un anno particolarmente complesso, il Politecnico di Torino nell’ambito di Biennale Tecnologia ha voluto promuovere un’iniziativa inedita: un breve corso – pensato in primis per gli studenti ma aperto gratuitamente online a tutti gli interessati – per provare a orientarsi in una crisi che sta producendo disorientamento e incertezza.

In una serie di 11 puntate (13 marzo – 5 giugno) esperti di chiara fama rifletteranno sulla pandemia Covid-19 da prospettive diverse, cercando di fornire strumenti utili per affrontare in modo più consapevole l’esperienza che stiamo tutti vivendo.

Raccoglieva piante per il suo orto, anziano soccorso dopo una caduta

I fatti accaduti martedì sera a Ivrea

 

Sono le 21 in piazza 1° Maggio quando la pattuglia del commissariato Ivrea e Banchette viene fermata da alcuni cittadini.

Il gruppo si rivolge agli operatori chiedendo aiuto nelle ricerche dell’anziano padre di una loro conoscente, di cui non si avevano più notizie dalla mattina. I poliziotti acquisiscono più informazioni possibili al fine di rintracciarlo.

La figlia riferisce di numerose telefonate fatte al genitore, senza ottenere alcuna risposta.

Le ricerche effettuate dai familiari all’interno dell’abitazione dell’uomo, nel garage e nelle zone limitrofe si erano concluse senza successo.

Improvvisamente gli agenti sentono dei rumori provenire dalla vicina boscaglia. Addentrandosi nella fitta vegetazione, i poliziotti trovano l’anziano riverso a terra. Allertati immediatamente i soccorsi, l’anziano racconterà in seguito agli operatori di essere caduto mentre tentava di raccogliere alcune piante per il suo orto.

Per non dimenticare il genocidio degli armeni

Il 24 aprile viene ricordato in tutto il mondo il genocidio turco degli armeni.

Anche gli armeni che vivono a Torino e nel resto del Piemonte commemorano il 24 aprile  il 106° anniversario del genocidio del loro popolo da parte dei turchi avvenuto nel 1915-16. E c’è molta attesa per l’annuncio che farà il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che dovrebbe riconoscere ufficialmente il genocidio armeno. Deportazioni in massa e stragi di armeni furono compiute in quegli anni dall’Impero Ottomano causando la morte di oltre 1,5 milioni di armeni. Si tratterebbe del primo presidente degli Stati Uniti a riconoscere lo sterminio della popolazione armena nei territori dell’impero. Ankara ha sempre negato i massacri degli armeni sostenendo che quanto accaduto è la conseguenza della rivolta degli armeni, cristiani e appoggiati dalla Russia, contro le autorità ottomane. La mossa di Biden è destinata a inasprire ulteriormente la tensione con la Turchia di Erdogan, alleato Nato. Dopo aver riconosciuto il genocidio armeno con una delibera del Consiglio Comunale nel febbraio 2012 Torino ha ospitato negli ultimi anni numerose iniziative finalizzate allo studio della storia e delle tradizioni del popolo armeno mentre nel Palazzo della Regione Piemonte sono state allestite alcune mostre storico-fotografiche in ricordo dello sterminio. Ma cosa accadde nel 1915-16? L’arresto di centinaia di armeni a Costantinopoli diede il via alla persecuzione di massa che portò all’eliminazione del popolo armeno. Era il 24 aprile 1915: sono trascorsi 106 anni dal genocidio e il 24 aprile è la Giornata della Memoria Armena, la data ufficiale per la commemorazione dell’eccidio pianificato dai turchi prima e durante la Grande Guerra. A un secolo di distanza la Turchia continua a negare quella tragedia immane. Oggi qualcosa comincia a cambiare nella società turca anche se le resistenze ad ammettere la verità storica sono ancora molto forti. Gli armeni lo chiamano Metz Yeghern (Il Grande Male) ed è la storia del genocidio turco degli armeni, che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, fece sparire due milioni di armeni cristiani, colpevoli soltanto di appartenere ad un’etnia diversa e a una religione di minoranza. Furono presi con la forza nelle loro abitazioni e uccisi, deportati in marce durissime e rinchiusi in grandi campi profughi fino alla loro morte. Gli storici, anche turchi, si sono già espressi con chiarezza e parlano di genocidio vero e proprio. La documentazione non manca. Carte, documenti, appunti, fotografie delle esecuzioni, diari, dispacci e telegrammi con gli ordini da eseguire inchiodano i turchi alle loro gravissime responsabilità.
  Filippo Re

La Scuola Italiana Sci chiede la riapertura degli impianti di risalita

I Presidenti Cuc e Bonelli rivolgono un appello al Governo e ricordano che: “Come il 14 febbraio i Maestri di sci italiani accettarono ciò che la scienza imponeva, ora come allora, con pari risolutezza occorre continuare ad affidarsi alla scienza. La richiesta dei Maestri di sci italiani di aprire al pubblico gli impianti di risalita, trae origine dalla constatazione di un dato di fatto supportato da evidenze scientifiche”

A.M.S.I. – Associazione Maestri Sci Italiani e COL.NAZ. – Collegio Nazionale dei Maestri di Sci Italiani, a nome dei 15.000 Professionisti della Neve e le oltre 400 Scuole, sostengono ed evidenziano ancora una volta come lo sport dello sci praticato in ambiente montano, all’aria aperta è intrinsecamente un’attività che presenta limitatissimi rischi sanitari, tanto più se svolta sotto forma di lezione di sci.

“Aumentano a dismisura i danni da cinghiali”

Confagricoltura Piemonte chiede l’intervento dei prefetti

 

Ogni anno, con l’avvio delle semine primaverili, si registrano attacchi sempre più massicci di cinghiali alle coltivazioni, in particolare delle zone contigue ai parchi e nelle aree vicine alle zone boscate con la presenza di incolti. È una situazione sempre più pesante, che provoca frustrazione ed esasperazione tra gli agricoltori che vedono i loro raccolti distrutti, con scarse possibilità di ottenere un risarcimento dei danni. “Infatti, per un’interpretazione discutibile della normativa comunitaria, la Regione Piemonte nel 2015 ha equiparato il risarcimento dei danni a un contributo che come tale è soggetto alla normativa sugli aiuti di Stato – chiarisce il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro –  che fissa un tetto di 25mila euro in tre anni per questo tipo di interventi”. Così molte imprese sono ci trovano a dover subire i danni senza poter ottenere i risarcimenti, alimentando a loro spese la selvatica a spese.

Ci troviamo in una situazione paradossale – dichiara il presidente Confagricoltura Piemonte  Enrico Allasia – che, con una lunga serie di distinguo politici, mancanza di risorse e conflitti di competenze crea un danno enorme all’attività d’impresa e rischi sempre più elevati per quanto riguarda la diffusione della peste suina africana, di cui i cinghiali sono vettori, come purtroppo è già dimostrato in molte aree del Nord Europa. Abbiamo chiesto, per l’ennesima volta, l’intervento delle autorità competenti e ora – annuncia Allasia – ci siamo rivolti ai prefetti delle province piemontesi, affinché, come rappresentanti del governo a livello territoriale, assumano il coordinamento delle iniziative tra i vari enti per porre un freno a questo scempio”.

Confagricoltura sottolinea che “con l’idea bizzarra che le campagne siano di tutti si distruggono le proprietà private, si vanifica il lavoro degli agricoltori e si creano danni irreparabili alle imprese. Pochi si indignano per i danni prodotti dei cinghiali alle coltivazioni di mais – aggiunge Confagricoltura – mentre sarebbe decisamente più alta l’attenzione se una mandria di cinghiali entrasse indisturbata in un supermercato o in un qualsiasi altro stabilimento produttivo.

Occorre rendersi conto della situazione e affrontare Il problema con senso di responsabilità, prima che si arrivi a un punto di non ritorno – conclude Allasia – anche perché ogni anno abbiamo oltre 5.000 segnalazioni di danni ai coltivi in Piemonte e più di 1.100 indicenti stradali, alcuni dei quali purtroppo mortali. Quanto dobbiamo ancora attendere perché si affronti in modo risolutivo la questione?”.

Covid, un milione di euro per il supporto psicologico nelle scuole

Un milione di euro per il potenziamento del supporto psicologico a favore delle istituzioni scolastiche in relazione alla emergenza Covid-19.

E’ lo stanziamento della Sanità regionale approvato  dalla Giunta piemontese e destinato a finanziare il nuovo bando regionale per reperire specialisti psicologi-psicoterapeuti da mettere a disposizione di personale scolastico, studenti e loro famigliari (o chi esercita la responsabilità genitoriale), oltre che di associazioni di genitori legalmente costituite, così come convenuto nel Protocollo di intesa tra l’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte e  l’Ordine degli psicologi del Piemonte per il supporto psicologico nella Scuola.

«I primi studi condotti in Cina – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – dimostrano che durante il periodo pandemico il 43,7% dei giovani ha sviluppato problematiche di tipo depressivo e il 37,4% problematiche di tipo  ansiogeno. La pandemia mette fortemente a rischio non solo la salute fisica delle persone, quanto più la salute mentale. L’isolamento, la paura, l’incertezza, le turbolenze economiche, sono elementi che specie se protratti nel tempo, causano gravi sofferenze psicologiche, determinando un probabile aumento dei casi di malattie mentali. Sono rilevazioni allarmanti, che indicano come la salute mentale debba risultare una priorità dell’agenda politica ed essere affrontata con urgenza, così come richiede la letteratura scientifica, quando afferma l’assoluta  necessità di sostenere psicologicamente le persone più vulnerabili sia durante che dopo la  pandemia, nella consapevolezza che il rischio di contrarre gravi malattie infettive influenza la salute mentale in particolare dei bambini e degli adolescenti al pari di altre esperienze traumatiche».

     

Sul piano pratico, si tratterà di connettere e coordinare gli Sportelli d’ascolto già presenti presso gli istituti scolastici del Piemonte per meglio articolare gli interventi con gli studenti e il personale scolastico, formare il personale scolastico e gli insegnanti sulle dinamiche relazionali e la gestione della classe, supportandoli sui problemi attinenti la straordinarietà della situazione.  

Gli interventi saranno attivati dalla Direzione regionale Sanità e Welfare, che, successivamente al bando per il reclutamento degli specialisti psicologi-psicoterapeuti, definirà il progetto contenente la sintesi delle principali azioni oggetto di monitoraggio e valutazione, oltre che i criteri di riparto e la relativa ripartizione fra le Aziende sanitarie, tenendo conto dei dati sulla popolazione minorile residente 0-18 anni.

Entro 30 giorni dall’assegnazione delle risorse, i Servizi di psicologia, in raccordo con i Dipartimenti materno infantili delle Asl, i Servizi di igiene e sanità pubblica e le Unità di gestione Covid-19, con il supporto dell’Ufficio scolastico regionale e l’Ordine degli psicologi, dovranno realizzare la mappatura del fabbisogno e l’identificazione delle priorità e delle modalità di realizzazione delle iniziative su ciascun territorio; entro 10 mesi dall’attivazione del progetto, gli stessi organismi produrranno una relazione attestante le caratteristiche essenziali degli interventi messi in atto, il numero di soggetti seguiti e le risultanze degli interventi realizzati.

«Il nostro obiettivo è dare una risposta immediata all’urlo silenzioso di tutti i ragazzi e le ragazze che in quest’anno scolastico 2020/21, dopo quello precedente, hanno dovuto interagire a distanza, non solo con la scuola ma anche con gli amici –  commenta l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Chiorino -;  rivolto al personale scolastico, agli studenti e alle famiglie, questo strumento vuole rispondere ai traumi e ai disagi derivati dall’emergenza e cogliere, quanto prima, le difficoltà dei bambini e dei ragazzi riguardanti l’apprendimento in presenza e a distanza, il metodo di studio, l’ansia da prestazione scolastica, le relazioni con i pari ed il rapporto con i docenti, i bisogni individuali e di gruppo. Un aiuto concreto per ristabilire un’alleanza educativa tra scuola e famiglia, favorendone la comunicazione».

In dettaglio, l’iniziativa della Giunta regionale riguarda 677.531 minori nella fascia d’età 0- 18 anni residenti in Piemonte, 1.237 istituti, di cui 508 scuole d’infanzia, 498 scuole Primo ciclo e 231 scuole Secondo ciclo.

«Quello approvato in giunta – spiega l’assessore regionale al Welfare, con delega ai Bambini, Chiara Caucino – è un provvedimento della massima importanza, sia per il contenuto dello stesso, ma anche perché dimostra, ancora una volta, la vicinanza della Regione nei confronti dei soggetti più fragili, in questo caso parecchi bambini e ragazzi che frequentano le scuole e che, come confermano anche numerosi e qualificati studi di respiro internazionale, hanno subìto gravi danni dovuti ai deleteri effetti dei lock down. Le chiusure, infatti, hanno privato per troppo tempo i nostri figli della loro socialità e del rapporto diretto con la scuola e con i propri insegnanti. Un elemento fondamentale per la crescita personale, in una fase moto delicata della vita, proprio quando, attraverso il rapporto con gli altri, si formano esperienze e personalità».

«Sono particolarmente soddisfatta – prosegue Caucino – proprio perché ritengo fondamentale offrire, a chi ne ha bisogno, un sostegno psicologico continuativo che consenta la ripresa della vita quotidiana, il recupero di relazioni positive e il superamento di situazioni di difficoltà. A tal proposito ricordo che, proprio su proposta del mio assessorato, la giunta regionale aveva già stabilito di destinare 520mila euro per interventi di assistenza psicologica continuativa rivolti alla popolazione minorile. Avanti così, quindi, sulla strada giusta, per la difesa dei più fragili, tra i quali rientrano a pieno titolo anche i bambini e i ragazzi che ritengo siano stati tra le prime “vittime”, seppur indirettamente di questa odiosa pandemia».

“R-Esistiamo con umanità”, immagini dal Covid

In omaggio al lavoro dei sanitari che da più di un anno lottano contro il Covid, da lunedì 26 aprile le vetrine dell’URP di via Arsenale 14/G ospiteranno le fotografie intitolate “R-Esistiamo con umanità”: una galleria di immagini in bianco e nero scattate dal fotografo Piero Nizzia all’interno dell’ospedale di Cuorgnè.

Gli ottanta scatti realizzati all’interno del covid hospital canavesano a gennaio 2021 saranno in esposizione nelle vetrine esterne dell’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale da lunedì 26 aprile fino al 14 maggio 2021.  

“Questa esposizione fotografica – dichiara il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – può stimolare un momento di riflessione su un periodo difficile che purtroppo prosegue e per ricordare tutte le persone che non sono più con noi. Oggi abbiamo bisogno di speranze, di progetti e di unità di intenti per sconfiggere un nemico che si chiama Covid. Mi preme ringraziare tutto il personale sanitario che da oltre un anno lavora in prima linea nella lotta al virus”.
“Gli ordini professionali che rappresentano il personale sanitario sul territorio piemontese – prosegue Allasia – saranno insigniti, appena ci saranno le condizioni, dell’onorificenza della presidenza del Consiglio regionale per meriti civili, per onorarne il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio mostrati nel corso del 2020, nella prima fase della pandemia da Covid-19”.

L’esposizione è promossa dal Comune di Cuorgnè, in collaborazione con l’Asl TO4 ed i Comuni canavesani partecipanti al progetto, per ringraziare tutto il personale sanitario e valorizzare l’Ospedale Civico di Cuorgnè, in quanto struttura essenziale per la popolazione del territorio anche quando sarà cessata l’attuale emergenza sanitaria.

L’Amministrazione Comunale della Città di Cuorgnè realizzerà una mostra all’aria aperta con le immagini di Piero Nizzia stampate su grandi striscioni esposti per le vie della cittadina. Questo tipo di allestimento potrà essere riutilizzato da altri Comuni che ne faranno richiesta.

Rotary Torino Duomo, assegnato “Il Paliotto”

Caro direttore, la missione che il nostro Club TORINO DUOMO sta perseguendo sin dall’origine nasce in ossequio alla funzione di centro d’irradiazione culturale scelta dal professor Enzo Restagno, accademico emerito dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni e al tempo stesso socio onorario del nostro Club, proprio per la suddetta Accademia la cui residenza è altresì nostra la sede morale.

“Nell’ultimo biennio ci siamo attivati per diverse, fascinose proposte, addirittura suggerendo occasioni che hanno consentito grossi impegni distrettuali come il restauro de “L’Ultima Cena” del Gagna presente nel Duomo. Coscienti tuttavia della serietà del nostro impegno totalmente estraneo dal mendicare gratifiche, abbiamo deciso di privilegiare gli interventi autonomi che hanno rivelato l’indubbio orgoglio d’appartenenza a un Club il quale, benché non molto numeroso, possiede un’altissima dose di corporativismo soprattutto quando si tratta d’Arte e creatività.
Quest’anno i nostri service hanno raggiunto la discreta somma di circa 12.000,00 euro,  senza dover pesare minimamente sulle casse del Distretto!
Non soltanto, ma grazie all’impegno donativo dei Soci e delle loro conoscenze abbiamo aperto, nei locali del Museo Diocesano, un’ampia biblioteca a tematica d’arte cui s’è aggiunto di recente l’omaggio d’un pianoforte alla memoria della professoressa Maria Luisa Bordieri, prematuramente scomparsa nel maggio del 2015, da parte del marito Antonio D’Altilia.
Abbiamo iniziato l’anno rotariano col restauro completo di un prezioso manufatto visibile ora nel Museo Diocesano, il “Paliotto” del celebre argentiere Paroletto; questo brillante risultato ha indotto il nostro Presidente incoming Marco Novara a istituire un Premio Letterario Nazionale per l’appunto denominato “Il Paliotto”, un Concorso concepito proprio per salvaguardare e diffondere la cultura e che già in questa prima edizione ha avuto un ottimo risultato, con una bella presenza di Autori e con una Giuria formata da personalità d’indubbio rilievo come il critico d’arte e letterario Aldo Albani, l’architetto Angelo Garini event designer e ambasciatore della bellezza italiana nel mondo, la scrittrice Laura Graziano, l’editore di “Araba Fenice” Alessandro Dutto, il filologo Luca Gandolfi, Désirée Carmen Gabella esperta in comunicazione e la professoressa di lingue estere nonché traduttrice Rosanna Beltramo.
Valutate con professionalità e impegno le numerose opere pervenute, la commissione giudicatrice così s’è espressa:
1° premio a Piero Abruzzese (foto) “Nel cuore di Punt”
2°Matteo Bottone “Sulle vie di Piero”
3° Edoardo Guerrini “Il Quaderno del Fato”.
I tre prescelti hanno ricevuto gli attestati di rito e opere d’arte dell’artista vernonese Paolo G. Cerati.
Sono state inoltre assegnate 3 menzioni speciali a Roberto Centofanti “Il mondo che vorrei”; Fernanda Nicolis “La poesia è donna”; Liz Chester Brown “Io sono una famiglia – Il gabbiano”.
Visto il risultato estremamente positivo di questa prima edizione stiamo già lavorando alla seconda edizione 2021-2022 per poter assistere ancora all’entusiasmo per la letteratura che si esprime attraverso le opere di tanti Autori, auspicabilmente connotati anche da una massiccia presenza rotariana!

Particolare del “Paliotto” restaurato ed esposto al Museo Diocesano di Torino