La cifra, tagliata anno dopo anno, è peraltro ai minimi storici da quando la Legge è in vigore. Piuttosto, la Giunta non dimentichi l’Ordine del Giorno dei Moderati, con il quale chiediamo un aumento di fondi reale e non solo sbandierato sui media. Presenteremo un emendamento in assestamento di bilancio.
Immediatamente allontanato dalla casa familiare
Si è rivolto al 112 NUE asserendo che il figlio della compagna lo avesse aggredito ed ha addirittura atteso gli agenti del Comm.to Dora Vanchiglia all’ingresso dello stabile, raccontando con trasporto come il ragazzo lo facesse esasperare per via dell’importo eccessivo delle bollette luce/gas che arrivavano a casa, motivo dell’ultimo litigio.
Nell’alloggio, la realtà che emergeva era ben diversa: l’uomo, infatti, era andato in escandescenze quella mattina dopo aver visto il giovane mettere a bollire un pentolino con dell’acqua calda per lavarsi, in quanto lo scaldabagno di casa era rotto. Il sessantunenne, di origini africane, lo aveva redarguito, in quanto in tal modo avrebbe consumato del gas. Al ragazzo, infatti, non era permesso di lavarsi con acqua calda tutti i giorni, ma appena 3/4 volte a settimana. L’uomo continuava a proferire minacce anche alla presenza degli operatori di polizia, con l’intento di trovare nella loro figura una sorta di “appoggio” per far capire meglio il concetto all’indisciplinato ragazzo. Tale stato di vere e proprie violenze psicologiche nei confronti dei conviventi, in base agli accertamenti svolti dagli agenti del Comm.t Dora Vanchiglia, perdurava da mesi, tanto che nei confronti dell’uomo pendeva ufficialmente una denuncia per maltrattamenti in famiglia. L’uomo è stato allontanato d’urgenza dalla casa familiare e denunciato per le gravi minacce di morte proferite alla presenza dei poliziotti.
“La crisi si sta aggravando, l’ingiusta via crucis per i lavoratori dell’ex Embraco è la punta dell’iceberg. Siamo una realtà sull’orlo del baratro e la situazione sociale rischia di esplodere in tutto nostro territorio. Non mancano, però, segnali di speranza. Serve uno sguardo generativo e non depressivo per poter uscire insieme dai problemi”.
Sono le parole dell’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, alla festa del Primo maggio, tenutasi nella sala Carpanini a Palazzo Civico, alla quale hanno preso parte la sindaca Chiara Appendino, l’assessore regionale alle Politiche Sociali Chiara Caucino e i segretari generali torinesi di Cgil Cisl e Uil.
“C’è una mobilitazione sociale, figlia di una consapevolezza sempre più diffusa, che vede interagire i soggetti del campo sociale ed economico come le associazioni d’impresa, le organizzazioni sindacali, il sistema del credito, le fondazioni, le istituzioni pubbliche, il volontariato e le comunità religiose e civili del territorio. Si vedono forme concrete di solidarietà , che evidenziano la volontà di non rassegnarsi e di affrontare la congiuntura con intraprendenza e nuove progettualità”, ha aggiunto l’arcivescovo.
Serve secondo Nosiglia uno “‘scatto’ etico, fondato su regole condivise, per rimettere al centro dei rapporti di lavoro, della finanza, del mercato e dell’economia, la persona, la famiglia, l’impresa, in una rete di relazioni, che conduca all’assunzione di responsabilità in ordine al bene comune. Servono stili di vita più sobri e coesione sociale”.
È stato un anno difficile per la ristorazione, a tutti i livelli. Un anno di sfide, di difficoltà, di incertezze. Ora però è arrivato il momento di ripartire, e di farlo con tutto l’entusiasmo di cui siamo capaci.
Fassoneria riparte dalle origini, riaprendo il suo storico punto vendita, quello da cui tutto è cominciato.
Riapre la Fassoneria di piazza Emanuele Filiberto 4 a Torino, e lo fa con un bel progetto di rinnovamento, affidato nelle mani dei due nuovi giovani gestori, Daniele e Serena.
Trent’anni e la voglia di fare tipica di quell’età, nonostante le difficoltà del periodo. Daniele e Serena hanno preso in mano lo storico punto vendita del Quadrilatero, là dove nacque la Fassoneria nel 2013, e lo hanno reso loro. Hanno dato un “revamping” al locale – come amano dire loro, in linea con il linguaggio fresco dei loro trent’anni – e hanno costruito una proposta fresca, giovane e d’eccellenza.
“L’idea era quella di seguire il percorso che la Fassoneria ha intrapreso negli ultimi anni, trasformandosi da semplice hamburgeria gourmet in ristorantino monoprodotto, con piatti di carne 100% di Fassone di Razza Piemontese”, spiegano i due nuovi giovani gestori della Fassoneria di piazza Emanuele Filiberto.
Il menu dunque è stato ancora ampliato per andare incontro a quest’esigenza, ed è stata aggiunta una proposta a scaffale con prodotti del territorio: “vogliamo che la nostra Fassoneria diventi una vetrina di piemontesità”, spiegano Daniele e Serena.
Ad esempio, per la riapertura, hanno immaginato un piatto fortemente simbolico: “Si tratta di una battuta condita con una spuma di mozzarella di bufala, pomodorini secchi e foglie di basilico fritte”, racconta Serena. “Un piatto che con i suoi colori potrebbe stare a simboleggiare la “rinascita” dell’Italia dopo questo periodo buio”.
La riapertura della Fassoneria di piazza Emanuele Filiberto è fissata per sabato 8 maggio
Ripensare la sanità, un cambio culturale
SALUTE DIREZIONE NORD, l’evento tematico della rassegna Dn- A True Event, anno dopo anno si conferma come il palcoscenico sul quale approfondire un cambio di paradigma nelle logiche sanitarie, nel quale istituzioni, clinici, esperti e società civile creano un tessuto ricettivo per elaborare ed accogliere nuove soluzioni, evitando il rischio di sovrapposizioni e contrapposizioni.
“Dalla telemedicina alla presa in carico. I nuovi strumenti per uno sviluppo competitivo dell’Ecosistema Salute” è il tema sul quale si sono confrontati Alessandro Stecco, Presidente Commissione IV Salute, Regione Piemonte; Brunello Brunetto, Presidente Commissione II Salute e Sicurezza sociale, Regione Liguria; Simona Tironi, Vicepresidente Commissione III Sanità e Politiche sociali, Regione Lombardia; Battistina Castiglioni, Consigliere Nazionale GISE, Direttore Dipartimento Cardiovascolare, ASST Sette Laghi – Direttore SC Cardiologia, Ospedale Galmarini, Tradate; Luigi Mazzei, Country Manager Edwards Lifesciences; Valentino Confalone, Vicepresidente e Direttore Generale Gilead Sciences Italia.
Il tema della telemedicina si è fatto spazio nelle agende istituzionali in seguito alle nuove necessità che il Covid ha portato con sé. L’impatto della pandemia sui pazienti affetti da altre patologie ha avuto effetti diversi durante le varie ondate del virus. La gestione delle urgenze, in generale, è stata funzionale alle esigenze dei pazienti per i quali si temeva il rischio di contagio. Tuttavia l’impatto si è manifestato sul tasso di mortalità perché non ha favorito i casi in cui si rendeva necessario l’intervento chirurgico.
“Il tema della telemedicina è discusso da diversi decenni ma non aveva trovato spazio e applicazione- ha detto Stecco-. Il Covid ha eliminato il gap permettendo la prenotazione di televisite e teleconsulti in base alle necessità del paziente. In Piemonte Stiamo creando un dipartimento di cure primarie che dovrà sovraintendere al recepimento dei piani di attuazione per adottare le strategie previste”.
L’innovazione tecnologica facilita la presa in carico e con la modalità della telemedicina si semplifica la gestione del paziente. “In merito alla presa in carico di pazienti cronici– ha spiegato Brunetto– in Liguria è già partita la sperimentazione delle cure domiciliari integrate a Savona che pensiamo di allargare a tutta la regione”.
“La Lombardia– ha aggiunto Tironi– ha subito per prima gli effetti della pandemia e anche se la telemedicina non è stata attivata da subito, abbiamo sempre saputo che era uno dei punti cardine sui quali ci saremmo concentrati. La telemedicina ci ha aiutati in questo periodo perché quando la pressione sugli ospedali era crescente e abbiamo dovuto chiudere diversi percorsi sanitari e ci ha aiutato molto per l’assistenza dei pazienti che necessitavano delle cure. L’innovazione tecnologica però deve andare di paro passo con la formazione”.
“Il tema è cruciale sul contributo che l’industria fornisce all’innovazione- ha concluso Mazzei-. Il giusto investimento nel pensare alla medicina sul territorio deve includere un nuovo modo di vedere l’ospedale, nel quale il paziente resta solo il tempo strettamente necessario e poi viene accompagnato nel suo percorso sanitario sul territorio. La pandemia ha accelerato il ricorso alla telemedicina, adesso bisogna impegnare delle risorse per approfittare di questa imperdibile occasione. Le tecnologie innovative oggi lo consentono.
La kermesse degli Amici delle Stelline – fondata da Fabio Massa – è organizzata da Inrete Srl e Fondazione The Bridge, con il patrocinio di Regione Lombardia
BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ NELLE UNIVERSITÀ: CONDIVISO IL PRIMO STANDARD DI RENDICONTAZIONE PER I REPORT SOSTENIBILI
Disponibile online il documento elaborato da RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile e GBS – Gruppo di studio per il Bilancio Sociale per aiutare le Università nella redazione dei loro bilanci di sostenibilità
Gli ultimi trent’anni sono stati caratterizzati da un crescente interesse verso le tematiche riconducibili allo sviluppo sostenibile. Ciò ha comportato la diffusione, da parte delle organizzazioni, di comportamenti e azioni improntati su logiche di responsabilità socio-ambientale e l’utilizzo di strumenti di accountability che consentano di rendere conto agli stakeholder del proprio impegno nel perseguimento di obiettivi di sostenibilità. Non fanno eccezione le università, per le quali, tuttavia, tenuto conto delle funzioni svolte e del ruolo esercitato nel contesto economico-sociale in cui operano, si tratta di adottare un approccio verso la sostenibilità diverso da quello di altre organizzazioni.
Ad aiutare gli Atenei nella redazione di questa particolare tipologia di report arriva un nuovo strumento: “Il bilancio di sostenibilità nelle Università”, il primo standard per la reportistica di settore, curato dalla RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile e dal GBS – Gruppo di studio per il Bilancio Sociale, unendo l’esperienza della RUS nel diffondere la cultura della sostenibilità nelle Università italiane alle competenze tecnico-scientifiche del GBS sui temi della reportistica.
Il nuovo standard si propone di guidare le Università pubbliche e private nella redazione della reportistica di sostenibilità, fornendo un’analisi equilibrata e ragionata dei riflessi socio-ambientali ed economici dell’operatività degli Atenei ed evidenziando il contributo, attuale e in prospettiva, di questi ultimi al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030 dell’ONU.
Lo standard intende guidare e rafforzare l’impegno delle Università verso le sfide nazionali e internazionali che il contesto istituzionale e sociale richiederà loro, consentendo agli stakeholder di conoscere le finalità istituzionali degli Atenei e, in particolare, il complesso delle attività, dei risultati e dell’impatto sulla comunità di riferimento, oltre a fornire informazioni chiare, attendibili e immediatamente comprensibili a chiunque sia interessato, predisponendo altresì un utile modello per il confronto dei dati a livello spaziale e temporale.
Questo nuovo strumento è il primo del suo genere nel nostro Paese e rappresenta una nuova via per creare report non-finanziari delle Università, che seguano delle linee-guida dedicate invece di criteri generali adottati finora, facendo riferimento a quelli utilizzati da altre tipologie di aziende pubbliche oppure da imprese private.
“RUS e GBS sono concordi nel ritenere rilevante il ruolo che le università possono svolgere quali agenti del cambiamento per promuovere e supportare il raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDGs), che si pongono come pilastri della costruzione di modelli di università responsabili. Pertanto la rendicontazione della sostenibilità delle università diventa un elemento primario delle politiche di comunicazione agli stakeholders, dell’impegno profuso e della visione pro-attiva per il raggiungimento di un futuro più sostenibile, che costituisce l’obiettivo centrale dell’azione della RUS”, commentano in maniera congiunta la professoressa Chiara Mio, Presidente di GBS e la professoressa Patrizia Lombardi, Presidente della RUS e Prorettrice del Politecnico di Torino.
Sono aperte fino al 19 maggio le consultazioni on line dei soggetti interessati alla Proposta di legge 120, “Istituzione della Giornata regionale del valore alpino”, presentata dal primo firmatario Davide Nicco (Fdi), le cui prime determinazioni si sono svolte questo pomeriggio in Commissione Cultura, presieduta da Paolo Bongioanni.
A tal proposito si prevede lo stanziamento di 100mila euro annui per il biennio 2021 e 2022 per la stipula di accordi e intese con sezioni territoriali dell’Ana per attività contro il bullismo e il cyberbullismo nelle scuole; la promozione, sempre nelle scuole, di corsi di formazione di soccorso civile e di soccorso alpino; l’istituzione di borse di studio e il finanziamento di viaggi d’istruzione e di eventi per incentivare lo studio della cultura letteraria, storica e musicale legata al Corpo degli Alpini e la conservazione e valorizzazione dei numerosi rifugi e bivacchi alpini presenti in Piemonte”.
Il provvedimento, ha sottolineato Nicco (Fdi) nell’illustrazione, “intende promuovere lo spirito di solidarietà e di volontariato che anima l’Associazione nazionale Alpini (Ana) e trasmetterne i valori storici, sociali e culturali soprattutto alle giovani generazioni”. “L’abrogazione del servizio militare – ha osservato – fa sì che gli Alpini e i loro valori siano sempre meno presenti nella società civile. Per questo si chiede alla Regione di farsi parte attiva nel portarne avanti lo spirito”.
Nel dibattito sono intervenuti Carlo Riva Vercellotti (Fi), che si è dichiarato favorevole al provvedimento e pronto a sottoscriverlo.
Diego Sarno (Pd) ha dichiarato qualche perplessità sull’”opportunità di coinvolgere l’Associazione nazionale Alpini sui temi del bullismo e del cyberbullismo e ha proposto di audire, in proposito, le associazioni sentite a suo tempo per la legge regionale 2/18 in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”.
Più stalli per le bici, la proposta in Comune
Il Consiglio comunale ha approvato due diverse mozioni riguardanti la realizzazione di nuovi stalli per il parcheggio delle biciclette e di stazioni per la loro manutenzione.
Il primo documento, firmato dal capogruppo del Partito Democratico Stefano Lo Russo e approvato con 25 voti favorevoli, 4 contrari e 7 astenuti, impegna Sindaca e Giunta comunale a prevedere l’installazione di stazioni pubbliche per la piccola manutenzione delle biciclette, in punti strategici, lungo le piste ciclabili maggiormente frequentate.
Obiettivo simile per la mozione presentata dalla consigliera Chiara Foglietta (PD), approvata con 19 voti favorevoli, 6 contrari e 10 astenuti, che sollecita l’Amministrazione a predisporre 1.300 nuovi stalli per il parcheggio delle biciclette, dando corso a quanto già annunciato nel giugno del 2018.
L’obiettivo è quello di incentivare l’utilizzo di questo mezzo ecologico ed economico e migliorare la mobilità sostenibile attraverso la realizzazione di spazi idonei per la sosta sicura delle biciclette.
Il documento chiede inoltre che vengano individuati all’interno di ogni circoscrizione luoghi idonei e particolarmente frequentati dove realizzare questi nuovi stalli: lungo le piste ciclabili, all’interno dei centri commerciali naturali e nelle vie commerciali, davanti a luoghi di aggregazione come piazze, case di quartiere, scuole, uffici pubblici, istituzioni culturali e in prossimità delle stazioni della metropolitana e delle linee Gtt.
“In questo momento storico la sanità ha bisogno di ogni sostegno possibile”. Dichiara in una nota la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino.
A cura di lineaitaliapiemonte.it
Dopo la pubblicazione dell’incarico di Telt da 90mila euro a Simonetta Carbone, una delle madamine che ha presieduto la manifestazione del 10 novembre 2018 a favore del supertreno, per un lavoro di rassegna stampa, il mondo notav è in subbuglio: “Che le “madamine” della collina fossero più o meno eterodirette era evidente (…) Ma chi avrebbe immaginato che a tirare i fili delle marionette in arancione ci fosse niente di meno che la società promotrice del TAV?” scrive il sito notav.info. Ma spunta Bartolomeo Giachino: “L’idea della monifestazione fu mia. Le madamine dopo il successo della manifestazione si presero i meriti ma l’idea fu mia, sulla decisione della manifestazione Simonetta Carbone non ha assolutamente influito , tantomeno la TELT”. Ecco, per filo e per segno , cosa accadde in quei giorni…
… continua a leggere: L’ “affaire madamina”