ilTorinese

Torna Expocasa. Idee per l’abitare, home design, soluzioni per la qualità abitativa

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EXPOCASA 2021

 

Dal 25 settembre al 3 ottobre 2021

Oval Lingotto Fiere, Torino

 

(Torino, 9 agosto 2021).  È la ritrovata centralità dello spazio abitativo il cuore di Expocasa 2021, il Salone dell’arredamento di Torino in programma dal 25 settembre al 3 ottobre che raccoglie le migliori proposte per la casa, l’home design e le soluzioni per la qualità dell’abitare. Expocasa apre la stagione fieristica piemontese, segnando la ripresa delle attività del settore.

 

Green, design e sostenibilità sono le tre parole d’ordine di questa nuova edizione della manifestazione, la 58°, che nasce nel segno del profondo rinnovamento della proposta. Sulla scia della pandemia che ha modificato il nostro rapporto con la casa e alla luce dei profondi cambiamenti del mercato, Expocasa fa sua l’esigenza del pubblico aprendosi a un ventaglio di proposte in linea con i nuovi stili di vita, tutte presentate negli spazi dell’Oval Lingotto Fiere su 20.000 metri quadrati di spazio espositivo.

 

Questa nuova edizione di Expocasa prende il via dal successo della precedente, una delle poche manifestazioni fieristiche tenutasi in Italia dopo marzo 2020 e l’unica esclusivamente in presenza, divenuta modello di lavoro anche per altre fiere italiane e internazionali. Premiata dal pubblico e dagli espositori, Expocasa, il salone dell’arredamento di Torino, sceglie ancora l’autunno e si presenta in una formula espositiva con numerose novità, accompagnata dalle riconferme dei più importanti brand dell’arredamento e dell’home design, che saranno raccontati dai loro partner del territorio, stimolando ulteriormente l’intero comparto economico. Un aspetto fondamentale sancito anche dall’inserimento di Expocasa all’interno di Torino design of the city, progetto che mette a sistema il ruolo centrale del design sul territorio, in un unico grande calendario di attività che va dal 15 settembre al 31 ottobre 2021. Inoltre questa edizione del Salone dell’arredamento segna l’avvio della collaborazione con ADI – Associazione per il Disegno Industriale.

 

Tra i temi focus di questa manifestazione troviamo: green e aree verdi, design, illuminazione degli spazi, rubinetteria d’eccellenza, carte da parati (nuovo trend), pulizia e sicurezza degli ambienti, artigianato e complementi d’arredo, servizi professionali per la casa. I dettagli saranno

 

Da inizio settembre sarà possibile scaricare il ticket d’ingresso a Expocasa che sarà, anche per il 2021, gratuito, previo accredito; una scelta precisa dell’organizzatore GL events per permettere il più ampio accesso possibile in totale sicurezza al Salone dell’arredamento di riferimento di tutto il nord ovest d’Italia.

 

Expocasa è stato organizzato da GL events Italia con il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino, Ascom, ADI.

 

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Expocasa 2021

Da sabato 25 settembre a domenica 3 ottobre 2021

Torino – Lingotto Fiere, Oval (via Giacomo Matté Trucco, 70)

 

Accesso gratuito previa registrazione sul sito www.expocasa.it o all’ingresso

GL events Italia monitora costantemente l’evoluzione delle normative e dei protocolli di sicurezza, in sinergia con AEFI Associazione Esposizioni e Fiere Italiane e con il team internazionale appositamente dedicato del gruppo GL events, per garantire lo svolgimento di Expocasa in sicurezza. Allo stato attuale l’accesso in manifestazione per i visitatori avverrà dopo l’esibizione del Green Pass e sarà comunque obbligatorio mantenere la mascherina per tutta la durata della visita. Tutte le informazioni saranno comunicate sul sito http://bit.ly/protocollo-covid-expocasa.

 

www.expocasa.it

 La Tesoriera da riscoprire attraverso il suo giardino

Le proposte di Theatrum Sabaudiae 
https://www.arteintorino.com/visite-guidate-torino.html


La villa che fiancheggia lo stradone per Rivoli, oggi Corso Francia, fu realizzata sul luogo dove fin dal Seicento esisteva una cascina passata in eredità nel 1713 al Consigliere Tesoriere Generale di re Vittorio Amedeo II, Aymo Ferrero di Borgaro signore di Cocconato.
Le vicende costruttive dell’edificio lasceranno il passo ad una passeggiata botanica all’interno dell’imponente giardino, per poterne cogliere le caratteristiche progettuali e illustrarne le diverse specie che lo compongono: dalla robinia alla quercia rossa importate dall’America settentrionale, per proseguire tra i faggi, gli olmi, gli aceri e i frassini che fanno da corona al grande platano piantato nel XVIII secolo.

  • DURATA: 90 MINUTI
    DATE VISITE INDIVIDUALI: VENERDÌ 17 SETTEMBRE ORE 18.30
    RITROVO: 15 MINUTI PRIMA ALL’INGRESSO DI CORSO FRANCIA, 186

  • Il tour può essere annullato in caso di mancato raggiungimento del numero minimo di partecipanti, per motivi meteorologici

  • COSTO VISITA GUIDATA: 10€ INTERO | 9€ RIDOTTO POSSESSORI ABBONAMENTO MUSEI TORINO PIEMONTE

 

Toro scatenato! Preso Zima

Il possente 20enne difensore arriva dallo Slavia Praga con un’operazione da 5 milioni a titolo definitivo:Cairo scatenato, in giornata,dopo Praet,Mustafi ed il quasi certo arrivo di Amrabat il club granata chiude velocemente la trattativa con i cechi dello Slavia Praga. Zima è nazionale della Repubblica Ceca,difensore arcigno,ottimo piede destro, attento nella marcatura, bravo nel proporsi palla al piede, forte nel gioco aereo.

Vincenzo Grassano

Stellantis Sevel, una settimana di fermo

A cura di www.lineaitaliapiemonte.it

Il problema della carenza dei semiconduttori, che sta mettendo in ginocchio l’ automotive e che ha indotto Stellantis a dichiarare una settimana di cassa, può essere anche usato come pretesto?

Continua a leggere:
https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/08/30/mobile/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/stellantis-sevel-da-oggi-una-settimana-di-fermo-a-causa-della-mancanza-di-semiconduttori-problema.html

Il bollettino Covid di lunedì 30 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato103nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 8dopo test antigenico), pari all’0,8 % di 12.960tamponi eseguiti, di cui9.870antigenici. Dei 103 nuovi casi, gli asintomatici sono 48 (46,6%).

I casi sono così ripartiti: 30 screening, 57 contatti di caso, 16 con indagine in corso; 1 caso importato da altre regioni.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 376.315così suddivisi su base provinciale: 30.691 Alessandria, 17.775 Asti, 11.849 Biella, 54.242 Cuneo, 29.327 Novara, 200.719 Torino, 14.059 Vercelli, 13.457 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.548 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.648 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 14 ( invariati rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 155 ( +10rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.509.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.402.615(+ 12.960rispetto a ieri), di cui 2.014.077risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.716

2 decessi di persona positiva al test del Covid-19 sono stati comunicati oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è quindi 11.716deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.569 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 945 Novara, 5.600 Torino, 528 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

360.921GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 360.921(+210 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.813 Alessandria, 16.960 Asti, 11.260 Biella, 52.216 Cuneo, 28.141 Novara, 193.260 Torino, 13.395 Vercelli, 12.962 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.457 extraregione e 2.454 in fase di definizione.

Preso Mustafi Un altro ottimo acquisto per il Toro!

 

Arriva a parametro zero in difesa.Il club granata ha chiuso per il ritorno in Italia di Shkodran Mustafi. Il centrale ex Sampdoria, svincolato dopo la breve esperienza allo Schalke 04 durata 1 anno.Difensore centrale dotato di gran fisco,piedi buoni,gran colpo di testa e senso dell’anticipo sull’avversario in marcatura.Ex campione del mondo con la Germania nel 2014.
A breve sarà ufficializzato anche il trequartista Messias

Vincenzo Grassano

Gran colpo a centrocampo per il Toro. Preso il belga Dennis Praet del Leicester

Arriva in prestito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni di euro. Classe 1994 ex Sampdoria e Anderlecht, Praet ha già sostenuto le visite mediche e ora è pronto a firmare il contratto col Torino. Intanto Messias è pronto per i granata di Juric.Arriverà a breve per 7 milioni.
Ulteriori aggiornamenti più tardi.

Vincenzo Grassano

“Ama e ridi se amor risponde Piangi forte se non ti sente…”

MUSIC TALES LA RUBRICA MUSICALE

Ama e ridi se amor risponde

Piangi forte se non ti sente

Dai diamanti non nasce niente

Dal letame nascono i fior

Dai diamanti non nasce niente

Dal letame nascono i fior”

Fabrizio Cristiano De André, noto come Fabrizio De André (Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999), è stato un cantautore italiano.

In quasi quarant’anni di attività artistica, De André ha inciso quattordici album in studio, più alcune canzoni pubblicate solo come singoli e poi riedite in antologie. Molti testi delle sue canzoni raccontano storie di emarginati, ribelli e prostitute, e sono considerate da alcuni critici vere e proprie poesie, tanto da essere inserite in varie antologie scolastiche di letteratura già dai primi anni settanta e da ricevere gli elogi anche di grandi nomi della poesia come Mario Luzi.

E’ stato quindi uno dei più grandi poeti italiani del ‘900 ed era un poeta ribelle.

Le sue canzoni sono state studiate nei minimi particolari tranne che per le parolacce che però, non sono state mai marginali nelle sue opere, bensì così rilevanti da aver contribuito al suo successo.

Ivano Fossati ricorda che al liceo si ascoltavano le canzoni di Fabrizio proprio per le parolacce.

E’ importante sapere che le volgarità di De André non sono mai state studiate nel dettaglio, come fossero un incidente, un aspetto trascurabile rispetto al lessico, indubbiamente raffinato, dei suoi testi.

De André metteva una cura maniacale nei sui testi, pesava ogni singola parola, poiché consapevole che dietro ad ognuna di esse, c’è una responsabilità, che bisogna dire le cose come le si pensa realmente: la veridicità.

Dunque ogni qual volta il cantautore ha inserito termini volgari, lo ha fatto in modo molto meditato e mirato, per farci arrivare il suo pensiero nel modo più diretto e genuino.

Artista meraviglioso dal momento che è riuscito a fare poesia alta usando un linguaggio basso.

Via del campo” era, ai tempi in cui fu scritta, una tra le vie più povere e degradate di Genova, città natale di De Andrè. Qui vivevano i ceti sociali più bassi, le prostitute. De Andrè descrive la prostituta con parole nobili. La donna, visti i riferimenti naturalistici di De Andrè, che nei suoi brani ha sempre scandito le stagioni della vita, sembra essere così nel fiore degli anni.

E’ una prostituta che non vende il suo corpo materialisticamente, ma dona ai clienti la parte più preziosa e delicata di sé stessa (la rosa). Tramite queste parole, con molto garbo, la prostituta giunge quasi a una beatificazione. De André nei suoi brani ha spesso indicato gli ultimi come gli uomini più vicini alla purezza, perché al di fuori dall’ipocrisia e dalle regole del buon costume.

La bambina rappresenta la speranza in mezzo al degrado. La rugiada e la strada sono due elementi che ci portano a pensare che la bambina viva fuori dalle mura di casa. L’immagine che ne viene fuori è quella di una bambina, che vive in mezzo alla strada, con la pioggia che gli bagna le labbra e i piedi che camminano tra i campi.

““Donne, non odiate le prostitute. Esse non rubano i mariti altrui; le amanti di classe e raffinate, sì.”

Buon ascolto del brano dalla voce di Paola Turci, perchè le canzoni non ci appartengono, come l’amore, mai

Chiara De Carlo

https://www.youtube.com/watch?v=QaVqhARZfvw&ab_channel=Rai

Ecco a voi gli eventi della settimana!

Lancia un mattone contro il dipendente del museo

Denunciato dagli agenti del commissariato Barriera Nizza

 

E’ venerdì pomeriggio quando un dipendente del Borgo Medioevale, all’interno del Parco del Valentino, segnala la presenza di un soggetto molesto al 112 NUE.

Gli agenti del commissariato Nizza prendono contatti con l’uomo che riferisce di aver notato poco prima il reo, cittadino francese di 29 anni, nei pressi dell’entrata principale al Borgo.

A causa dell’atteggiamento irrispettoso avuto nei giorni scorsi verso visitatori e negozianti e il tentativo d’accesso alla fontana per recuperare le monete sul fondo, il dipendente si avvicina al ventinovenne, intimandogli di allontanarsi. Inizialmente l’uomo sembra dirigersi verso l’uscita quando improvvisamente raccoglie un mattone da terra, lo scaglia contro il dipendente e fugge via. Il mattone arresterà la sua corsa su un muro, infrangendosi.

I poliziotti rintracciano il francese, irregolare sul territorio Nazionale, nei pressi della Fontana dei 12 mesi e lo denunciano per getto pericoloso di oggetti.

Monsù Pautasso fra Talebani, crin (sic!) pass e altro

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Diario minimo urbano. Vedere e ascoltare… per credere

Di Gianni Milani 

“A ventaria propi maseie tuti ‘sti Talebani. Cume  fan lur. Sti boia…” Me cojoni! Dall’alto mi soffia un alito di rabbia incontenibile, a pochi centimetri dai pochi capelli che mi sono rimasti in testa. Mi giro, inquieto, e sopra di me alle mie spalle, il signor Pautasso (chiamiamolo così per la sua travolgente piemontesità) sta commentando ad alta voce – con qualche compatibile errore di interpretazione –  il drammatico titolone e la foto da brividi della prima pagina de “La Stampa” (“La strage di Kabul”) appena acquistata alla vicina edicola di piazza Bernini. Sono (o meglio, ero) rilassato – caffè ristretto, croissant e giornale bello spaparanzato sul tavolino – nel dehor esterno di un bar della piazza, dove con mia moglie proseguo in questi giorni le buone abitudini vacanziere della prima colazione mattutina. Ma il bel film bruscamente s’interrompe. Alzo lo sguardo, perfino un po’ spaventato (le tragiche vicende afghane lasciano segni profodni sotto pelle), ed eccomelo davanti. Pantaloni larghi a piena presa d’aria, maglioncino di un grigio-grigiastro a strisce orizzontali rosse, capelli bianchi, pochi e decisamente in disaccordo col pettine, scarpe scamosciate modello estate-autunno-primavera-inverno, mascherina in viso che copre e non copre, età indefinita ma  carica di molte primavere, bastone piantato saldamente a terra. A’s duvria propi maseie tuti, insiste. Ah, che brut mund. Accenno un sì con la testa. E lui scompare. Ahimé, per poco. Passano non più di cinque minuti ed eccolo ricomparire. Anche lui, ora, giornal-dotato. Si siede al tavolino di fianco. Mi prende un senso non piacevole di sottile ansia. Propi ‘n brut mund!, riprende da dove s’era interrotto. E chiel, qul falabrach, cume s’ciama…Conte, che dis a’d dialughé cun lur, cun i boia. Ma che i parli chiel. Ma nén d’inturn a un bel taul, ma adsura al mur indua che i afghan a  tentu da scapé. Difficile fermarlo. “La culpa?”. Non glielo avevo chiesto, ma lui insiste. Di ‘sti autri dui badola. Sì, Trump e Biden (nome pronumciati tal quali sono scritti, non Tramp e Baiden!) che sun scapasne. Cume an Vietnam, boia faus! Pautasso è uno tsunami. Inarrestabile. Sfoglia nervosamente il giornale. Legge i titoloni. Io annuisco. Ho perso l’uso della parola. Anzi, mi è impedito l’uso della parola. Spero in una pausa. Ma da Kabul, l’ “amico” passa alla poltica e alla cronaca nazionale e locale. Una gentile cameriera gli porta, non senza regalarmi un compassionevole sorrisetto (questa mattina ci sei cascato tu!), brioche e caffè. Pautasso dev’essere un habitué. E varda sì. Vas no vas (sic!), crin pas (sic!)”. Accenno un sorriso supplichevole. Ma ‘l buteisu st’oblig, balenghi, mi  sai nén. Il caffè sarà ormai freddo. Anche la brioche mi appare “affaticata”, un po’ piegata sul lato sinistro con la marmellata che pian piano si scioglie sul piattino. Ma Pautasso è un fiume in piano. Non si ricorda manco più di caffè e brioche. Praticamente ho letto quasi tutto il giornale attraverso i suoi “saggi” commenti. E ancora prosegue con la stessa inquietante goduria con cui un sadico ama rivelare il nome dell’assassino al lettore di un romanzo giallo. E pòi le vutasiun a utuber. Bin, vutuma ancura qui fulatun ‘d Grillo. Ma tant sun tuti uguai. Mi sai nén se vadu a vuté. E chiel?. “Ma – tento di rispondere – il voto…”. Mi blocca. Men che meno gli interessa il mio parere. La sua era solo una domanda pro-forma, sfuggita a un soliloquio o a un monologo davvero degno del miglior cabarettista dialettale. Ma lasuma perde. Che brut mund, boia fa! Certo ai nos temp…E qui cado in una momentanea ma intensa crisi depressiva. Pautasso avrà almeno vent’anni più di me! Ora mi aspetto solo più che dica: “E certo, si stava meglio quando si stava peggio!”. Provvidenziale, ai limiti dello sfinimento, mi arriva però in soccorso mia moglie: “Gianni dobbiamo andare, ci aspettano a casa”. “Già,  vero. Quanto mi dispiace! Grazie per la compagnia”. Sorrido al dispiaciuto Pautasso, costretto ora a cercarsi un’altra vittima. E già si guarda attorno. A l’ha fait piasì co a mi, magari s’riveduma duman matin. “Magari!” gli rispondo, incrociando le dita. Cerea, arvedse! “Arrivederci”, mi congedo, mentre Pautasso sta brontolando e commentando da solo altri titoli de “La Stampa”. Mi piaceva quel bar e, in fondo, anche Pautasso mi era simpatico. Ma da quel giorno ho cambiato dehor! Immaginatevi il perché.

Nota Bene: chiedo venia ai lettori, in particolare ai piemontesi, per il mio “piemontese” scritto certamente infarcito di non pochi errori!

(Foto Getty Images)