ilTorinese

A 75 anni consegna cocaina a “domicilio” nel quartiere Santa Rita

Un arresto della Polizia per spaccio

A bordo della sua utilitaria effettuava consegne di sostanza stupefacente nel quartiere Santa Rita. I poliziotti lo hanno sorpreso martedì pomeriggio. Dopo aver posteggiato la sua auto in doppia fila si è avvicinato ad un’altra auto, dove, dal finestrino lato passeggero, ha consegnato, dopo averlo prelevato dal suo marsupio, un pacchetto di fazzoletti di carta all’uomo alla guida in cambio di alcune banconote accartocciate. All’interno c’era una dose di cocaina, che era stata ceduta in cambio di 70 euro. L’uomo, arrestato per spaccio dagli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia, è un italiano di 75 anni con precedenti in materia di stupefacenti. Presso il domicilio, il settantacinquenne consegnava spontaneamente un involucro di cocaina ma ne deteneva uno ancora più grosso, di 16,5 grammi, poi rinvenuto da CAIO, cane poliziotto della Polizia di Stato, all’interno di un contenitore di riso. Inoltre, gli agenti hanno sequestrato 1650 euro in contanti rinvenuti nella della tasca di un giubbotto riposto nello sgabuzzino, 3 bilancini di precisione, 1 macchinetta sottovuoto e diversi rotoli di cellofan e carta stagnola, nonché ritagli dello stesso materiale.

(foto archivio)

“La lunga supplenza” Rolando Picchioni si racconta a tutto campo

LIBRI/ Oltre sessant’anni di vita spesa fra passione politica e cultura. 

289 pagine di schietta e sincera autobiografia. A poco più di un mese (il 21 maggio scorso) del suo ottantacinquesimo compleanno, Rolando Picchioni dà alle stampe per i tipi di Nino Aragno Editore “La lunga supplenza”, libro autobiografico scritto a quattro mani con l’amico giornalista e collaboratore, Nicola Gallino.

Autobiografia probabilmente progettata e studiata da tempo, in cui è chiara la volontà di lasciare totalmente libera la cascata della memoria, pur di acchiapparne episodi, ragionamenti, volti, figure e verità, più o meno palesi, capaci di dare un senso profondo ad accadimenti piacevoli o addirittura esaltanti, accanto ad altri di amara e dolorosa disillusione. Un’autobiografia ricca, misurata nei toni e nel racconto. Piombatagli addosso senza dargli possibilità di replica o rifiuto. Richiesta dai fatti – tanti e sempre governati con signorile pacato aplomb – dalla vita, dalle passioni e dalle ragioni del cuore. Ma, come sempre accade, “l’autobiografia di chi ha conosciuto un’ampia proiezione pubblica finisce spesso – scrive bene Nino Aragno – per diventare un pezzo dell’autobiografia della nazione”. E, puntuale, questo accade anche per il libro di Rolando Picchioni. Oltre sessant’anni, si diceva, di vita e di politica. Un tutt’uno. Una passione unica. Che lo prende fin da ragazzino, quando incontra a Dogliani l’allora presidente della Repubblica, Luigi Einaudi. Qualche anno dopo gli esordi, giovanissimo, nelle fila della DC, corrente Dorotea, mentore Emilio Colombo. “A 36 anni – racconta in un’intervista lo stesso Picchioni – ero già in Parlamento, nel Jurassic Park di Montecitorio”. Sottosegretario ai Beni Culturali. Da lì parte una lunga, non facile e insidiosa cavalcata (ben narrata nel libro) fino alla presidenza del “Salone Internazionale del Libro” di Torino, dal 1998 al 2015, quando viene indagato dalla Procura di Torino per peculato, a causa di presunte fatture false emesse dalla “Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura” a favore dello stesso presidente. E proprio qui, alla vigilia dell’inchiesta giudiziaria, s’interrompe il libro. “Non volevo avventurarmi – racconta sempre Picchioni in un’intervista rilasciata al ‘Corriere’ – in una terra incognita”. E ancora Aragno: “L’operazione di memoria individuale diventa l’innesco per mettere a fuoco e interpretare, con il ditacco dei tempi lunghi, fenomeni ancora in attesa di un’analisi disincantata o di una necessaria revisione di giudizio. Sottopelle pulsa costante il rapporto tra politica e cultura. L’idea opposta che di questo rapporto avevano una DC fragile e disattenta e un Pci egemone e monolitico. La parabola che negli anni Novanta e primi Duemila vede una politica disorientata ritrarsi e affidare a corpi intermedi – come la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura – il ruolo propulsore in quella che è stata appunto una ‘lunga supplenza’ ovvero quel ruolo di snodo e di cerniera fra politica e cultura”. Ma il libro non è solo analisi storica e sociale. E’ soprattutto racconto. Che si dipana, attraverso le vicende di una lunga carriera poltica, nazionale internazionale e piemontese, fra decine di eventi restati nella memoria collettiva e i numerosi incontri con i grandi personaggi della Storia più recente che hanno profondamente segnato un’epoca e la vita stessa di Picchioni: da giovane democristiano emergente nella Torino della Fiat di Vittorio Valletta ad assessore provinciale all’Istruzione e alla Cultura negli anni della grande immigrazione, da presidente del “Teatro Stabile” a deputato e vice-responsabile nazionale “Cultura” per lo Scudo Crociato. Fino a diventare capogruppo Dc e poi presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, dove diede vita agli Stati Generali, e vicesindaco di Chivasso. Per non dimenticare il ruolo di direttore esecutivo del “World Political Forum” che portò in Piemonte i grandi della terra. E tante ovviamente, le personalità incontrate durante il suo cammino professionale e citate nel libro. Le più significative: Mikhail Gorbačëv, Papa Giovanni Paolo II, re Juan Carlos, gli scrittori Amos Oz e Javier Cercas, Giulio Andreotti, Vittorio Sgarbi, Franco Zeffirelli, il generale Jaruzelski e Lech Walesa. Senza dimenticare l’incontro nel 1981 con l’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini che Rolando Picchioni portò in visita alla Reggia di Venaria ancora in rovina convincendolo a recuperarla. Dietro, la narrazione di “tanta vita vissuta, che offre materiali e prospettive inedite a vicende che paiono ben lontane dall’aver scritto l’ultima pagina”.

Gianni Milani

“Stanno dando una festa”. Invece c’era un furto in atto

E’ accaduto mercoledì notte

Quando gli agenti della Squadra Volante sono giunti,  alle 3 e mezza dello scorso mercoledì notte, presso lo stabile di via Accademia Albertina, in seguito ad una segnalazione relativa a un forte trambusto, si sono immediatamente resi conto che non si trattava di una festa. Il portone di ingresso dello stabile era aperto, con la porta socchiusa e si sentivano, provenire dall’interno, forti rumori metallici. Gli operatori entrando scorgevano un uomo che, ignaro della presenza dei poliziotti, continuava a forzare la porta d’ingresso della scala condominiale; poi alla vista degli agenti si bloccava e provava ad occultare il cacciavite utilizzato nella tasca posteriore dei pantaloni. L’uomo, un italiano di 56 anni pluripregiudicato, sottoposto alla misura di prevenzione dell’Avviso Orale, è stato trovato in possesso di una sacca contenente 1 piede di porco di 50 cm, 2 cesoie in ferro di 60 cm, 2 tronchesine, 1 cacciavite di grosse dimensioni ed un paio di guanti. Gli agenti lo hanno arrestato per tentato furto in abitazione.

50 anni fa nasceva l’Ice Club Torino

Claudia Masoero – Presidente dell’Ice Club Torino: “Il sogno di mio padre è diventato una realtà importante a livello internazionale. A Torino crescono atleti di alto livello”.

50 anni fa nasceva l’Ice Club Torino, società dilettantistica sportiva di pattinaggio artistico sul ghiaccio destinata a crescere e ad affermarsi a livello nazionale e internazionale. La società si impegnava a sostenere e a promuovere, anche a livello agonistico, uno sport popolare a Torino già dal 1870, quando si era diffusa la moda di pattinare nella parte sud del parco del Valentino. 
Incontriamo Claudia Masoero che, dal 2016 ricopre il ruolo di Presidente.

Sono trascorsi 50 anni dalla fondazione dell’Ice Club Torino. I ricordi e le emozioni di Claudia Masoero.
L’Ice Club Torino è nato il 1 luglio 1971 dal sogno e dalla passione di mio padre Franco Masoero che ha creduto fin dal primo giorno in questo progetto. Papà ha guidato la società fino alla fine, l’ha fatta crescere ed è stato un punto di riferimento per tantissimi giovani e famiglie. Io sono sempre stata al suo fianco. Sono stata prima atleta tesserata per la società, poi insegnante e allenatrice e, da qualche anno, anche Presidente. Ricordo che fino al 2006 le piste erano soltanto due, il Tazzoli all’aperto e Torino Esposizioni. Erano disponibili per pochi mesi all’anno ed era davvero difficile riuscire a garantire ai ragazzi una continuità negli allenamenti. Le Olimpiadi del 2006 hanno rappresentato una grande svolta e hanno acceso un faro su questo sport. Cresciamo atleti da molte generazioni. Molti dei nostri allievi sono poi diventati allenatori anche di fama internazionale e con loro continuiamo a collaborare, siamo rimasti una famiglia.

Com’è cresciuta e com’è cambiata la società dalla sua fondazione a oggi?
Oggi abbiamo pattinatori in tutte le categorie. Molti corsi si svolgono nel pomeriggio dopo la scuola. Sono divisi per età dai più piccoli a quelli della categoria senior elite. Ci sono sia ragazzine che ragazzini. Le società torinesi stanno lavorando molto e bene. E’ uno sport economicamente oneroso, purtroppo. I costi sono molti. Il ghiaccio, i tecnici, i preparatori, i costumi, le trasferte.  Creare un campione richiede grandi sacrifici e molto impegno per molti anni. I genitori, le famiglie devono riuscire ad accompagnare i ragazzi a venire a riprenderli, ad adattarsi ai diversi orari. Devo sottolineare, che, rispetto a qualche anno fa, gli impianti lasciati in eredità dalle Olimpiadi e i nostri allenatori di alto livello richiamano nella nostra città molti talenti da più parti di Italia e anche dall’estero. Una volta il pattinaggio su ghiaccio era una piccola realtà qui a Torino e in Piemonte. Ora siamo diventati da anni una piazza molto forte agonisticamente e la nostra scuola, da anni, sta dando ottimi risultati nazionali e internazionali. L’Ice club Torino è costituito da un numero elevato di collaboratori, insegnanti e tecnici che lavorano con tanta passione ed energia per crescere atleti di ogni età e livello. Il movimento torinese si è sviluppato anche grazie all’opportunità di ospitare eventi internazionali di grande importanza come i Mondiali, la finale di Grand Prix e ovviamente le Olimpiadi. Il nostro sport è diventato con il tempo sempre più popolare.

Claudia Masoero è stata una giovanissima allenatrice. Ci parla dei suoi esordi?
Sono stata un’atleta e, successivamente, ho iniziato a insegnare giovanissima. Edoardo De Bernardis, con il quale collaboro ormai da tanti anni, è stato uno dei miei primi allievi, poi si è trasferito al Piranesi di Milano, in quel periodo tempio storico del pattinaggio, e, successivamente, negli Stati Uniti, seguito da Christa e Carlo Fassi. All’epoca le difficoltà legate agli impianti alle quali ho già accennato impedivano ai nostri ragazzi di prepararsi con continuità a Torino. Edoardo era uno dei candidati alle Olimpiadi e sicuramente la collaborazione con allenatori del livello dei Fassi ha influenzato la sua carriera di allenatore. 

De Bernardis, dopo il ritiro è tornato all’Ice Club Torino come allenatore e coreografo e si è distinto per la propria bravura.
Mio padre ed io proponemmo a Edoardo di tornare a Torino come allenatore e sono contenta che abbia accettato. Nella sua carriera ha avuto occasione di collaborare per anni con nazionali straniere e atleti olimpionici come  Sarah Hecken,  Karel Zelenka,  Carolina Kostner, Nathalie Weinzierl e Giada Russo. Insieme ad Edoardo lavora un team di ottimi allenatori che si occupa della crescita dei nostri atleti.

Giada Russo che l’Ice Club Torino ha accompagnato in tutte le fasi della sua carriera…
Giada ha iniziato a pattinare a tre anni e mezzo. I suoi genitori si erano conosciuti sulla nostra pista a un corso per adulti… era una predestinata dei pattini, da sempre molto determinata e appassionata.  Ha conquistato un titolo nazionale junior, due titoli nazionali assoluti, ha partecipato agli Europei, ai Mondiali e alle Universiadi e ha realizzato il sogno di tutti gli atleti: essere convocata per le Olimpiadi del 2018. Una bella storia che continua ancora: oggi Giada è insegnante presso l’Ice Club Torino. Mio padre era molto affezionato a Giada e i suoi successi l’hanno reso sempre felice.

Oggi l’Ice Club Torino continua a preparare i campioni del presente e del futuro.
Chi fa il nostro lavoro deve avere dentro una grande passione, quella che ha animato mio padre quando ha deciso di fondare la società. Non esistono sabati, domeniche, festività e le pause sono poche, ma che soddisfazione vedere uno dei nostri ragazzi riuscire a realizzare un elemento o imporsi in una gara. Attualmente, abbiamo diversi atleti in Nazionale e De Bernardis è impegnato nella preparazione della due volte campionessa italiana Alessia Tornaghi che affronterà la prossima stagione con l’obiettivo di conquistare il pass olimpico e del giovanissimo Raffaele Zich, che ha vinto pochi mesi fa il titolo di campione italiano junior. Abbiamo ragazzine giovanissime molto promettenti. L’Ice Club Torino è la società piemontese che ha dato alla Nazionale italiana il maggior numero di atleti.

A 50 anni dalla fondazione della società, Le chiedo un bilancio di questo mezzo secolo di storia.
Papà ha creato una grande società, l’ha sostenuta, l’ha fatta crescere. Abbiamo lavorato moltissimo, abbiamo raccolto soddisfazioni e anche qualche delusione, ma la vita è fatta di tanti momenti positivi e negativi. La lezione del pattinaggio è questa: cadere e rialzarsi sempre. Il bilancio di questi 50 anni si chiude decisamente in attivo e affrontiamo il futuro con la stessa grinta e la stessa determinazione. Il nostro club è costituito da grandi giovani atleti e da un team molto affiatato.

BC

Riscrivere la propria bellezza

IDEATO DA DUE PSICOLOGHE, IL PERCORSO BREVE DI CRESCITA PERSONALE FA INCONTRARE PSICOLOGIA, ARTE, PITTURA E POESIA.

Dopo il successo delle prime due edizioni , che ha riscosso un grande interesse ed un soddisfacente numero di iscritti, a settembre partirà la terza di questa fortunata serie di incontri online dal titolo Riscrivere la propria bellezza, un percorso breve dedicato alla crescita personale dove la psicologia incontra l’arte con l’obiettivo di attivare, attraverso il linguaggio espressivo, risorse e capacità, come la consapevolezza e la conoscenza di se stessi, che tutti possediamo tuttavia di cui spesso non siamo sufficientemente coscienti.

L’idea di creare un seminario incentrato sulla esplorazione della bellezza interiore è di due psicologhe, la Dr.ssa Rosalia Crivello e la Dr.ssa Valentina Fico, che hanno messo insieme le loro esperienze e le loro competenze, come la mindfulness e la musicoterapia, per avviare una breve ma intensa e profonda ricerca interiore attraverso 4 incontri durante i quali ci si riconnette con se stessi, si esprimono liberamente le emozioni, ci si concede uno spazio privilegiato non giudicante attivando allo stesso tempo risorse ed energie interiori. L’impulso ad organizzare un percorso alla scoperta della bellezza che risiede dentro di noi, spesso dormiente e inespressa, è arrivato dopo un anno e più che ci ha costretto a vivere un brutto capitolo della nostra storia durante il quale un virus invisibile si è insinuato nelle nostre vite. Durante questo periodo ci siamo ritrovati improvvisamente senza più certezze né equilibrio, impreparati ad una precarietà che ci ha obbligato a rallentare. Ciò ci ha condotto a riflettere ed a riconsiderare valori che avevamo perduto legati alla cura di noi stessi, alla famiglia, alla casa e alla relazione con la natura.

Ora che si sta gradualmente riprendendo la vita “normale” il rischio è di ritrovarsi nuovamente in uno scenario in cui “consumare” sarà la parola d’ordine, non solo in riferimento all’utilizzo di beni materiali ma anche a tutto ciò che concerne la vita sociale e la sensibilità dell’uomo come relazioni, amicizie, tempo da gestire ed emozioni; uno stile di vita che può determinare un dannoso “analfabetismo emotivo” che ha come priorità l’avere sull’essere, un vacuo benessere che rischia di sfociare in una modalità esistenziale illusoria e ingannevole .

Rallentare consapevolmente, fermarsi, entrare in modalità “slow life”, cambiare abitudini e fare nuove scelte orientate al benessere concreto e alla consapevolezza è un invito, una nuova direzione che dovremmo dare alla nostra vita, per viverla appieno ed assaporarla con ritmi e modalità profondamente benefici. Riscrivere la propria bellezza è un percorso, organizzato su piattaforma Google Meet, accessibile a tutti e da qualsiasi luogo quindi, che intende fare proprio questo, e cioè metterci in contatto con la parte più spontanea del nostro Io attraverso l’utilizzo di tecniche integrate all’interno di uno spazio protetto e non reputante. La psicologia, durante le diverse fasi di questo seminario, interagisce con l’arte intesa come musica, pittura e poesia e per mezzo del linguaggio artistico ci guida nel profondo del nostro Io, agevola nel riconoscersi e nel riconnettersi con parti di sé autentiche.

Espressione artistica e psicologia, ancora meglio se in maniera sinergica, hanno la facoltà di fare leva sulle potenzialità che ogni persona naturalmente possiede e consentono di elaborare creativamente tutte quelle sensazioni che spesso non riescono ad emergere con le parole e nei contesti quotidiani. Per mezzo dell’azione creativa l’immagine interna diventa immagine esterna, visibile e condivisibile, capace di comunicare a se stessi e all’altro il proprio mondo interiore emotivo. Il risultato è un’espressione diretta, immediata, spontanea, arcaica ed istintiva di noi stessi che non passa attraverso l’intelletto.
La bellezza è in ognuno di noi, scopriamola e lasciamole spazio per farsi ammirare.

Maria La Barbera

Per informazioni
3294784507
3297767366

Rosalia.crivello@virgilio.it
Psy.ficovalentina@gmail.com

Otto corse e il Premio Senna all’ippodromo di Vinovo

Giugno si chiuderà a Vinovo con un ‘preserale’ al via dalle 18,20. Otto corse mercoledì 30 e al centro un bel miglio riservato ai cavalli anziani: è il Premio Senna con diversi protagonisti attesi. In primis Volnik Du Kras, del team Baroncini-Farolfi, sfidato dai due allievi di Gocciadoro: Ares Caf, direttamente con Ale Gocciadoro, al rientro in Italia dopo la parentesi francese e Arden Wise As, che avrà alle guide Massimiliano Castaldo. Due anche gli allievi di Santo Mollo, Seleniost con Cosimo Cangelosi e Ugolinast con il suo preparatore. Ma non mancheranno Vistamar che con Andrea Guzzinati potrebbe fare la differenza e Amarcord, uno degli allievi più stimati di Francesco Di Stefano.

Altra corsa di prestigio sarà il Premio Tamigi, per i tre anni di buone speranze. Alla corda c’è Cobra, ancora con Gocciadoro, mentre Pietro Gubellini riporta sulla pista Cardenas Baba e Andrea Guzzinati presenterà uno dei soggetti importanti di Luigi Colombino, Ciel Joyeuse, tre vittorie ed un secondo nelle quattro uscite. Ancora da scoprire invece le potenzialità di Charleston Bar, con Santo Mollo aspetta con pazienza il momento giusto per una trasferta francese.

Come sempre ingresso gratuito, distanziamento garantito e appuntamento immancabile con le pizze del Fil-Hippo’s Restaurant nella terrazza green affacciata sulla pista.

Stupinigi Sonic Park, sabato arriva Venditti

Cortile d’Onore, Palazzina di Caccia Stupinigi sabato 3 luglio, ore 21 

ANTONELLO VENDITTI

Unplugged Special 2021

STUPINIGI SONIC PARK

 

Stupinigi Sonic Park sarà la prima tappa del tour “Unplugged Special 2021” di Antonello Venditti. Sabato 3 luglio, nello scenografico Cortile d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi (Nichelino), Antonello Venditti ripercorrerà in una versione unplugged le sue più importanti canzoni, ripercorrendo il suo straordinario repertorio. Nella sua carriera, l’artista ha emozionato intere generazioni, mettendo in musica i suoi sentimenti e l’amore, tematiche sociali e culturali.

 

Stupinigi Sonic Park è promosso da Città di Nichelino e Sistema Cultura in collaborazione con Fondazione Ordine Mauriziano e il patrocinio di Regione Piemonte. Una produzione Reverse Agency. HR Partner: Lavoropiù.

Quest’anno, inoltre, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro taglia il traguardo dei suoi 35 anni di attività e sarà charity partner di Stupinigi Sonic Park. Una significativa collaborazione con una delle realtà più importanti del nostro territorio, la quale da molti anni offre un contributo significativo alla sconfitta del cancro.

Antonello Venditti, Unplugged Special 2021

Biglietti da 40 a 75 euro

 

I biglietti sono in vendita su Ticketone (www.ticketone.it)

 

Info

Cortile d’Onore, Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza Principe Amedeo 7, Nichelino

stupinigisonicpark.com

info@stupinigisonicpark.com

FB: StupinigiSonicPark

IG: stupinigisonicpark

#SonicPark2021#RitornoAllaMusica

 

Il concerto di Antonello Venditti, inizialmente previsto per venerdì 2 luglio allo Stupinigi Sonic Park di Nichelino (TO) è stato posticipato a sabato 3 luglio 2021 per dare a tutti la possibilità di assistere alla partita dei quarti di finale degli Europei, Italia Belgio.

 

I biglietti già acquistati rimangono validi.

Tutte le informazioni sono disponibili su www.friendsandpartners.itstupinigisonicpark.come www.ticketone.it

Rolex taroccati e false borse griffate sequestrati al Balon

Sabato mattina, nell’ambito di controlli ordinari svolti all’interno del mercato tematico del Balon, gli agenti del Comando Porta Palazzo della Polizia Municipale hanno effettuato il sequestro giudiziario di 25 pezzi di merce contraffatta, tra i quali figurano 3 orologi marca Rolex, 1 orologio Emporio Armani, 2 t-shirt Versace, 1 borsa Louis Vuitton, 1 paio di occhiali Dolce & Gabbana e altri oggetti delle più note marche commerciali.

 

Due ragazzi di nazionalità nordafricana stavano allestendo un banchetto improvvisato in via Borgo Dora, all’angolo con via San Simone, quando, alla vista degli agenti, per non incorrere nel rischio di prendersi una denuncia penale, si sono dati alla fuga dileguandosi tra i numerosi frequentatori del mercato.

Agli agenti non è rimasto altro che recuperare le merci abbandonate al suolo.

Il Cinema e lo sviluppo turistico e culturale

Il legame tra cinema turismo e cultura, è da intendere  come “tutte le possibili forme di turismo e cultura, incentivate in qualche maniera dalla visione di pellicole cinematografiche”.

 

È noto agli studiosi del settore come le produzioni cinematografiche influenzino la scelta d’acquisto e di consumo del prodotto turistico.

Da Sx Mayra Pietrocola, Paolo Sassanelli, Emanuele di Palma, Simonetta Dellomonaco, Antonio Stornaiolo

La voglia di visitare i luoghi in cui sono state girate pellicole di successo risulta essere più forte di qualsiasi altro strumento promozionale.

Pertanto ospitare una produzione cinematografica è un’occasione unica, che può avere sul territorio un impatto socio-economico sconvolgente, non solo in termini di aumento dei flussi turistici ma, anche, di uno sviluppo più generale del territorio. Il cinema è anche strumento di aggregazione e formazione dei giovani e di nuove professionalità.

 

Bisogna quindi rilanciare il settore soprattutto nelle zone in cui i cinema e le strutture culturali sono limitati e aiutare gli operatori a sollevarsi delle conseguenze della crisi postCovid 19 che ha cambiato radicalmente l’esperienza di andare al cinema.

 

I risultati e le attività svolte sui temi della sostenibilità dello sviluppo culturale, sociale, e ambientale, sono stati  presentati a Taranto nel Bilancio Sociale 2020 della Banca BCC  San Marzano,  nell’incontro dal titolo “Cinema e Sostenibilità, un nuovo modello di sviluppo” con la cultura e il cinema protagonisti.

 

È stato un momento di confronto sull’importanza di unire la funzione economica alla responsabilità sociale, con l’obiettivo di creare e distribuire valore sul territorio, puntando ad un nuovo modello di sviluppo realmente sostenibile, in cui la cultura, il cinema, l’ambiente, l’etica, l’educazione finanziaria abbiano il giusto spazio.

 

“La mission della BCC San Marzano – ha spiegato il presidente Emanuele di Palma – è creare valore sostenibile nel tempo e ripartirlo in modo continuativo tra i nostri portatori di interessi, contribuendo alla crescita di soci, clienti, collaboratori e allo sviluppo del territorio”.

 

Non è un caso che l’istituto di credito pugliese abbia scelto di investire nella produzione del primo film di Ronn Moss “Viaggio a Sorpresa”. Il progetto, diretto dal regista milanese Roberto Baeli, in uscita nella primavera del 2021 e già annunciato nella prossima Mostra del Cinema di Venezia, ha vocazione internazionale. Prodotto da DevRonn Enterprises di Los Angeles di Ronn Moss e Bros Group Italia di Tiziano Cavaliere, insieme alla BCC San Marzano e ai coproduttori Giovanna Arnoldi, Mirella Rocca e Domenico Barbano, può contare su due star di fama mondiale come Ronn Moss e Lino Banfi protagonisti in un cast di attori di rilievo tra cui Paolo Sassanelli, Totò Onnis, Fabio CursioGiacobbe, Mayra Pietrocola e Pietro Genuardi.

 

Il tema grafico utilizzato per il bilancio sociale 2020 della Banca si è ispirato al mondo del cinema al fine di valorizzare l’impegno che la Banca ha garantito negli anni a sostegno dell’industria cinematografica. BCC è stata la prima banca in Italia ad aver utilizzato il tax credit).

 

A questo proposito la presidente di Apulia Film Commission, Simonetta Dellomonaco ha sottolineato quanto “le ricadute e gli impatti economici che il cinema determina sul territorio sono notevoli e misurabili. Si parla di impatti diretti e indiretti, ma sono quelli indiretti che sollecitano il maggior interesse. Essi, infatti, hanno una trasversalità tale da allargare significativamente la filiera turistica e l’industria creativa nel territorio. Eventi come questo sono fondamentali per portarli alla luce. La sostenibilità non riguarda solo la tutela dell’ambiente ma anche la capacità di fare rete, investire nelle relazioni in una logica di sistema”.

 

L’attore Paolo Sassanelli, regista del film “Due piccoli italiani” che ha visto l’intervento della BCC San Marzano nel 2018 ma anche tra i protagonisti del film di Ronn Moss e Lino Banfi, “Viaggio a Sorpesa”, co-prodotto dalla Banca nel 2020, ha evidenziato “l’importanza del sostegno che le banche devono continuare a dare al mondo del cinema e ai progetti cinematografici. È auspicabile che si vada oltre la partecipazione economica (tax credit, sponsorizzazione, co-produzione) credendo, sposando il progetto fino in fondo anche rischiando. Rischiare significa credere in un progetto, in un’idea, nella voglia di raccontare una storia e sposarne il senso”.

Sulla necessità di fare rete e beneficiare di un supporto anche del mondo bancario è intervenuta Mayra Pietrocola, attrice pugliese emergente che ha debuttato nel film “Viaggio a Sopresa” con Ronn Moss e Lino Banfi.

Così si è espressa:“In un momento storico particolare come quello che stiamo attraversando, è fondamentale che ci siano banche come BCC San Marzano a sostenere progetti cinematografici italiani che puntino ad un pubblico internazionale dando una grandissima possibilità a giovani attori che come me stanno muovendo i loro primi passi importanti nel mondo del cinema. E credo sia anche molto importante sostenere la formazione di giovani talenti qui in Puglia. Ora più che mai, abbiamo bisogno di sognare e far sognare”.

 

Ma la sostenibilità per BCC San Marzano non è solo cinema ma anche Cultura ed Educazione Finanziaria soprattutto nelle scuole. A questo proposito la Banca ha aderito alla Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio dell’ABI che ha costituito la Feduf.

 

La “Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio” (Feduf), senza scopo di lucro, persegue scopi di utilità sociale promuovendo l’Educazione Finanziaria, nel più ampio concetto di Educazione alla Cittadinanza Economica consapevole e attiva, per sviluppare e diffondere la conoscenza finanziaria ed economica, utilizzando linguaggi e tecniche tratte anche dal cinema.

 

Lo hanno confermato il direttore generale Giovanna Boggio Robutti  e Valentina Panna nel presentare la mission di Feduf che “da anni si occupa di progettare e realizzare iniziative, strumenti, eventi e programmi di educazione finanziaria seguendo un approccio valoriale e divulgativo. Diversi i linguaggi e le tecniche che utilizziamo, traendo anche dal teatro e dal cinema come ad esempio nei format delle conferenze spettacolo e di cinefinanza, che si avvalgono della partecipazione di divulgatori specializzati, o nella rubrica ‘Lo hai visto’ del nostro sito. Le modalità con cui parliamo di questi argomenti intende avvicinare bambini, giovani e adulti a temi ritenuti lontani, noiosi e difficili. Per far questo usciamo dai tecnicismi e attuiamo una vera e propria mediazione culturale pur mantenendo alta l’attenzione a fornire contenuti di qualità”.

Vito Piepoli

 

 

StemDays, Fondazione Human+ a sostegno della parità di genere

StemDays, un progetto di Fondazione Human+ a sostegno della parità di genere a cui hanno aderito 23 istituti scolastici della Città Metropolitana di Torino, è ospitato al Cottino Social Impact Campus, dal 21 giugno fino al 2 luglio 2021.

Si tratta di un camp gratuito rivolto a 40 ragazze di terza e quarta superiore, interessate a migliorare sé stesse e curiose di scoprire le tecnologie che stanno cambiando il mondo, le ragazze sono state selezionate tra 100 candidature pervenute. Un grande laboratorio di esperienza e formazione in 8 tappe che toccheranno le discipline più ricercate dal mondo del lavoro  Science, Technology, Engineering, Mathematics corredate da uno specifico programma di empowerment personale.

Fondazione Human + da quest’anno inizia un nuovo corso tutto a sostegno della parità di genere. Stemdays è il primo progetto di un percorso al femminile che ci vedrà impegnati per 10 anni sul territorio torinese in attività di empowerment e avvicinamento alle tecnologie. Negli anni ne misureremo l’efficacia e i futuri risvolti nel mondo del lavoro” dice Patrizia Ghiazza, Presidente della Fondazione Human+.

Cottino Social Impact Campus ha scelto di sostenere il percorso ospitando gli StemDays per collaborare a un’offerta trasformativa legata a un obiettivo sociale e culturale importante come la parità di genere.

Oggi più che mai infatti è necessario colmare quel gender gap che pregiudica l’inserimento delle donne in determinati percorsi di studi e nel mondo del lavoro; l’elevata risposta nell’invio di candidature per partecipare a StemDays è un chiaro segnale di questo bisogno.

All’interno di questo percorso Giuseppe Dell’Erba, membro del board del Cottino Social Impact Campus, illustrerà l’obiettivo formativo del Campus volto a generare una cultura dell’impatto sociale per trasmettere l’importanza della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, integrandola in tutti i modelli di business. “L’impatto sociale è una visione del mondo. Applicare questo metodo di visione trasformativo alla formazione delle giovani donne di oggi, che costruiranno il futuro e il mondo di domani, speriamo più giusto e paritario, è una bellissima sfida per il nostro Campus” commenta Dell’Erba.

Il Campus sceglie dunque di aprirsi alla città di Torino e a progetti come StemDays, in linea con le discipline oggetto della propria offerta formativa, in un’ottica di sempre maggiore attenzione al territorio e a sostegno di iniziative come questa per la parità di genere.

E, in un circolo virtuoso, Fondazione Human+ darà il proprio sostegno al Cottino Social Impact Campus elargendo alcune borse di studio, con l’obiettivo di contribuire a divulgare presso i giovani la cultura e la filosofia educativa di progettazione condivisa e trasformativa del Campus.

https://www.cottinosocialimpactcampus.org/

https://www.fondazionehumanplus.it

www.stemdays.it