ilTorinese

La lite in appartamento consente di scoprire la droga

I poliziotti arrestano ventitreenne per detenzione ai fini di spaccio

Sono intervenuti lo scorso giovedì sera presso un appartamento in via Massena dal quale venivano udite provenire le urla di un uomo ed una donna. Gli agenti del Comm.to Centro si sono recati velocemente sul luogo, potendo sentire anche loro, una volta entrati nello stabile, l’animato litigio in corso. Bussato al campanello, inizialmente nessuna apriva, ma dopo qualche minuto si è presentato alla porta un giovane di 23 anni in stato di ebbrezza; il giovane ha confermato di avere avuto poco prima un diverbio per futili motivi con la compagna, che confermava i fatti, e che entrambi avevano alzato la voce oltremodo. Improvvisamente, il giovane aveva un malore, pertanto veniva scorso dai poliziotti che lo adagiavano sul letto della sua camera. In tale circostanza, gli operatori notavano sul comodino un vasetto contenente numerose infiorescenze di marijuana. Il giovane, ripresosi, iniziava a innervosirsi avendo intuito che gli agenti avevano notato la cosa; in tali frangenti, al fine di evitare ulteriori controlli, il giovane si rivolgeva con fare minaccioso ai poliziotti, intimando loro di uscire di casa. Volontariamente, colpiva con dei calci un agente e sputava al loro indirizzo. Dopo averlo bloccato, i poliziotti procedevano alla perquisizione dell’alloggio, rinvenendo 10 piantine di marijuana, per un peso di 200 grammi, 3 buste di plastica contenenti oltre 300 grammi di marijuana, un barattolo contenente 5 grammi di cocaina, un altro con 2 grammi di hashish, una macchina per sottovuoto, materiale vario utile al confezionamento delle dosi, un block notes riportante diversi nominativi di acquirenti, 4 telefoni cellulari e la somma in contanti di 1465 €, probabile provento dell’attività illecita di spaccio.

Il ventitreenne è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, violenza, minaccia e resistenza P.U.

Francesco Negri, piemontese eclettico che inventò un curioso teleobiettivo

Francesco Negri (Tromello 1841 – Casale 1924) amava definirsi casalese. Sebbene nato a Tromello Lomellina, appena laureato in giurisprudenza a Torino nel 1861 si stabilì nella città monferrina dove visse fino alla morte. Molteplici i suoi interessi culturali, artistici, letterari, amministrativi ed scientifici.

Studioso di batteriologia si interessò ai bacilli della tubercolosi e del colera raccogliendo campioni durante l’epidemia che investì Pontestura dando luogo alla prima documentazione foto micrografica del colera asiatico ottenendo la medaglia d’ argento dal Ministero della Sanità.

Famoso per aver inventato un teleobiettivo artigianale e originalissimo con l’applicazione sulla macchina fotografica delle lenti utilizzando le scatole delle pillole Pink, tonico allora di moda. Col senno di poi si potrebbe azzardare che l’oggetto potrebbe essere rappresentato in un museo come anticipatore dell’arte povera che sorse negli anni 50 del 900.

Negri si inserì nel clima del socialismo umanitario e del diffondersi delle teorie scientifiche della seconda metà dell’ 800.

Divenne amico di neoimpressionisti scientifici quali Giuseppe Pellizza di Volpedo e in particolare di Angelo Morbelli che usava, al posto degli schizzi, le fotografie per poi tradurle rigorosamente in pittura nello studio. A questo proposito esiste una singolare fotografia scattata dal Negri nell’atelier di Villa Maria alla Colma di Rosignano che ritrae il famoso divisionista mentre dipinge al cavalletto attorniato da amici artisti.

Appassionato di montagna, spesso fotografava la catena delle Alpi affascinato dallo splendore del manto nevoso e dalla purezza che emanava. Le vedute di piazze, vie, monumenti di Casale con il castello, la torre civica, il teatro, il Po con i suoi isolotti pietrosi, sono vere e proprie opere d’arte e costituiscono uno spaccato d’epoca riportato alla luce prima che fosse cancellato dalle trasformazioni del tempo e dalla successiva urbanistica.

Il popolo minuto che si aggira tra i banchi del mercato, venditori ambulanti, giostrai, contadini, massaie con la sporta, bimbi che si divertono con pochi giochi vengono ritratti dal geniale fotografo con empatia e commozione:  sono inestimabile documento di usi e costumi, della vita di un’epoca in cui forse si era più felici.

Sopralluogo dei consiglieri Grimaldi (LUV) e Rossi (PD) al CPR

“Moussa vittima a Ventimiglia, sconosciuto a Torino. I CPR sono non luoghi disumanizzanti, vanno chiusi”

“Un luogo come questo non è in grado di gestire la sofferenza, ma la fa esplodere, a maggior ragione per chi viene da una storia di vulnerabilità. La detenzione amministrativa è una profonda ingiustizia e chi la subisce lo avverte. Pensate a cosa significa per chi è stato anche vittima di una violenza” – dichiarano il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, e il consigliere del Partito Democratico e Vicepresidente della Commissione Sanità Domenico Rossi, al termine di un sopralluogo effettuato  al Centro di Permanenza per il Rimpatrio di corso Brunelleschi.

A quanto risulta, da gennaio a oggi sono passate dal centro 1070 persone di più di 50 diverse nazionalità, di cui un quarto provenienti da precedenti esperienze in carcere. La capienza è diminuita da 160 a 112 posti, di cui a oggi ne sono occupati 105. Il Decreto Salvini del 2018 ha ridotto drasticamente i servizi e il rapporto fra i detenuti e gli operatori: 16 ore settimanali di assistenza psicologica per 100 persone, altrettante di assistenza legale, 5 ore al giorno di presenza medica (integrata da un protocollo della struttura con l’ordine dei medici), 36 ore settimanali di mediazione culturale, 24 di direzione; gli operatori diurni sono 4, solo due quelli notturni.

“Noi pensiamo che queste strutture vadano chiuse, ma finché resteranno aperte lo Stato deve disporre le risorse per garantire la tutela dei diritti fondamentali e la dignità delle persone” – proseguono i consiglieri – “e non si può accettare che esistano luoghi così separati dal contesto esterno, da cui le persone escono e si trovano in uno stato di totale abbandono anche se vivono una condizione di fragilità”.

Nelle due ore e mezza di sopralluogo i consiglieri hanno ascoltato gli operatori, alcuni funzionari della Prefettura e le storie di alcuni detenuti. “Abbiamo sentito la voce di chi, con un regolare contratto, si trova qui perché gli è scaduto il permesso di soggiorno, di chi ci è finito perché ha attraversato il confine dalla Francia per salutare la fidanzata, di chi vi si trova dopo aver scontato una lunga pena in carcere senza essere stato identificato, di chi vive in Italia da anni e ha figli nati qui che nemmeno parlano la lingua del paese di provenienza, di chi appena compiuti 18 anni è uscito dalla comunità per finire al CPR” – continuano i consiglieri. – “Sulla vicenda di Moussa abbiamo appreso qualcosa che, se confermato, sarebbe molto grave: al momento del suo arrivo al CPR e probabilmente fino alla fine, chi aveva in custodia il ragazzo non è stato messo a conoscenza nè dalla Questura di Imperia nè dall’ASL dell’aggressione che aveva subito e ne aveva determinato il ricovero. Com’è possibile che tra istituzioni si perda un’informazione così importante e la vittima di una violenza a Ventimiglia diventi uno sconosciuto quando mette piede nel CPR di Torino?”

“Abbiamo anche appreso che negli ospedaletti, la struttura di isolamento dove si trovava Moussa, continuano a non esserci dispositivi di videosorveglianza” – aggiunge Grimaldi, che già due anni fa aveva denunciato la condizione degli ospedaletti dopo la morte di Hossain Faisal. “Dopo la mia denuncia di allora sono stati installati dei pulsanti di allarme, peccato che, purtroppo, chi vuole togliersi la vita non schiaccerà quel bottone”.

“Per poter ottenere il permesso per questo sopralluogo ci è voluta una settimana” – concludono i consiglieri – “una settimana di fughe di notizie in cui una maggiore trasparenza avrebbe forse aiutato a capire prima gli eventi. Le istituzioni devono avere libertà di accesso immediata in questi luoghi”.

Imbarazzo a Roma per la targa sbagliata intitolata a Ciampi

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni 

Quanto e’ capitato ieri a Roma non può passare sotto silenzio.

Il Presidente della Repubblica insieme ai presidenti di Senato e di Camera ha dovuto rinunciare all’ultima ora a scoprire la targa dedicata a Carlo Azeglio Ciampi per l’inaugurazione di una piazza in onore di uno dei nostri migliori presidenti. Avevano scritto Azeglio senza la g. Non è certo colpa diretta della Raggi a cui pure risale una responsabilità oggettiva. E’ colpa di un cerimoniale del Campidoglio inadeguato che deve controllare ogni particolare delle cerimonie in programma. Se poi c’è il Presidente della Repubblica i controlli devono essere potenziati. Anche il cerimoniale del Quirinale doveva controllare preventivamente. Ai tempi di Ciampi col Segretario Generale Gifuni non sfuggiva una virgola. Lo posso testimoniare personalmente per il lungo rapporto con Ciampi che ho avuto per sette anni. Anche con l’imprevedibile Cossiga c’era l’ambasciatore Berlinguer segretario generale che vigilava su tutto. Persino il segretario generale Maccanico “conteneva” Pertini, davvero allergico ai rituali, che finì per cacciare Maccanico che fece da capro espiatorio di un errore del Presidente. Roma è la capitale d’Italia, non una città di provincia. L’errore non va fatto pagare all’impiegato e allo scalpellino che hanno sbagliato. Vanno chieste le dimissioni del capo del Cerimoniale del Comune che ha dimostrato disinteresse ad una manifestazione che riguardava due presidenti. Il pressappochismo e’ arrivato a toccare anche cerimonie importanti riprese dalle Tv. L’episodio rivela un atteggiamento imperdonabile. A Torino con i sindaci prima della Appendino sarebbe stato un fatto impossibile. Cigliuti e Morelli a capo del Gabinetto del Sindaco controllavano tutto con scrupolo e persino con pignoleria. Come diceva il grande giurista Mario Allara, la forma è anche sostanza. Sarebbe interessante sapere quante sono le persone impiegate nei cerimoniali del Campidoglio ed anche del Quirinale. Anche nei piccoli episodi si possono cogliere particolari che rivelano disfunzioni non giustificabili.  Esporre il presidente ad una brutta figura non è cosa facilmente giustificabile. Un grave precedente.

2 Giugno, alzabandiera alla Caserma Monte Grappa

Cerimonia in corso IV Novembre 3  a Torino.

L’alzabandiera alla caserma Monte Grappa apre  le celebrazioni torinesi del 75esimo anniversario della Festa della Repubblica. Il tricolore sarà issato alle ore 10.30 nel piazzale della caserma sede del Comando della Brigata Alpina Taurinense. Anche quest’anno, infatti, è stato scelto un luogo diverso rispetto alla tradizionale cerimonia in piazza Castello nel rispetto delle disposizioni di sicurezza dovute alla pandemia. Alla cerimonia interverranno, tra gli altri, il prefetto Claudio Palomba, la sindaca Chiara Appendino, il questore Giuseppe De Matteis, il presidente della Regione Alberto Cirio e i presidenti del Consiglio regionale e comunale, Stefano Allasia e Francesco Sicari. Saranno inoltre presenti il comandante del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Generale di Divisione Salvatore Cuoci, e i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma.

Lezioni di yoga e osservazione del Sole a Barricalla

GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE

 Il 5 giugno Barricalla propone la visita dell’impianto e negli spazi verdi lezioni di yoga e osservazione del Sole. Le attività sono gratuite e aperte a tutti

Copertina Barricalla 5 giugno

 

La Giornata mondiale dell’ambiente è una ricorrenza imperdibile e per festeggiarla Barricalla propone un’intera giornata di attività gratuite e aperte a tutti che permetteranno di scoprire l’impianto e viverlo in modo originale.

Sarà un’occasione per praticare attività sportiva, scoprire qualcosa di più sul Sole ma soprattutto, approfondire l’importanza degli impianti come Barricalla, presidio ambientale e di legalità, garanzia per il benessere dei territori, delle comunità che li vivono e più in generale della salute collettiva.

 

Le attività, gratuite e aperte a tutti (su prenotazione al sito www.barricalla.com o mail info@barricalla.com sino a esaurimento dei posti disponibili), permetteranno di vivere una giornata unica.

 

Si parte alle ore 9 con OlisticaMENTE e CORPO. Saluto al sole e bagno di suonoCon il supporto dei docenti del CUS Torino, si potrà fare yoga, yogapilates e sound immersion sulla sommità di una delle colline, scoprendo come attività sportiva e ambiente vadano di pari passo. L’attività è adatta a tutti, anche ai neofiti. Al termine ai partecipanti sarà offerta una colazione con i prodotti del territorio preparata dall’azienda Agribiscotto di Pianezza.

 

A seguire alle 12,30 e alle 15 sarà possibile vivere un’originale esperienza di osservazione del Sole. Si potrà vedere la stella che ogni giorno ci dà luce e energia con il supporto di telescopi muniti di appositi filtri, a cura di Carlo Benna e Alberto Cora di INAF Istituto Nazionale di Astrofisica – Osservatorio Astrofisico di Torino.

 

Alle 11 e alle 17 invece sono in programma due visite guidate all’impianto di Barricalla.

Si tratta di un momento ormai tradizionale a cui negli anni hanno partecipato centinaia di persone, permettendo così la diffusione di una maggiore conoscenza del mondo dei rifiuti speciali (oltre il 90% di quelli che produciamo, anche inconsciamente, ogni giorno).

La visita si sviluppa sui diversi lotti – quelli ancora attivi e quelli ormai chiusi – in un percorso che dal piazzale porterà i visitatori – accompagnati dei responsabili e dai tecnici dell’impianto – sui luoghi in cui si concretizza l’attività dell’impianto e si si esercita il monitoraggio del suolo, dell’acqua e dell’aria.

 

La Giornata assume un significato ancora più importante alla luce dell’avvio del Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema, introdotto con la missione globale di far rivivere miliardi di ettari, dalle foreste ai terreni agricoli, dalla cima delle montagne alle profondità del mare, che sarà proprio il 5 giugno 2021.

 

Tutti gli appuntamenti si svolgeranno su prenotazione, nel pieno rispetto delle norme Covid e dei protocolli sanitari in corso.

Il bagno di suono sarà una delle attività olistiche proposte 

CHE COS’È BARRICALLA

Oltre l’80% dei rifiuti che viene prodotto nel nostro Paese è composto da rifiuti speciali pericolosi e non: tutti devono essere analizzati, messi in sicurezza e smaltiti in maniera corretta perché non si tramutino nel tempo in danno ambientale e sociale per i territori e le comunità che le abitano.

Barricalla è il principale impianto di smaltimento in Italia per i rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, ed è situata a Collegno su una superficie di circa 150.000 metri quadrati; è immediatamente riconoscibile per l’ampio parco fotovoltaico visibile anche dall’esterno.

Da oltre 30 anni è un importante punto di riferimento per la corretta gestione delle sostanze potenzialmente pericolose di provenienza industriale e da terreni bonificati. Barricalla accoglie i rifiuti che non possono essere più reimpiegati nel ciclo produttivo smaltendoli in maniera corretta. L’intera struttura è progettata per garantire la massima affidabilità, con altissimi livelli di sicurezza passiva, a tutela dell’ambiente e delle comunità del territorio.

Sono circa 130.000 le tonnellate che, ogni anno, trovano collocazione nel sito torinese che conta un volume complessivo autorizzato di 1.832.650 metri cubi, articolati in cinque lotti, l’ultimo in attività inaugurato a settembre 2018 in occasione dei 30 anni di vita della Società.

Oggi Barricalla, grazie ai 4.680 metri quadrati di pannelli fotovoltaici installati sulla cima dei lotti già terminati, produce 1,12 GWh di energia elettrica, con circa 700 tonnellate/anno di CO2 non emessa. Nei prossimi mesi, grazie al nuovo impianto che sarà installato sui lotti III e IV, la fornitura sarà quasi triplicata raggiungendo una produzione pari al consumo annuo di circa 1.100 famiglie.

Torino celebra la Festa della Repubblica. Tutte le iniziative in programma

“La Costituzione a Colori” è il titolo della mostra che il Consiglio, in occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica,  allestirà  presso l’Urp del Consiglio regionale dal 31 maggio al 6 giugno 2021.

L’esposizione, che vuole essere un rinnovato omaggio alla nostra Carta fondamentale, curata da Dino Aloi e Claudio Mellana, propone  disegni e vignette a colori che illustrano i primi 47 articoli della nostra Costituzione, quelli che riguardano i diritti e i doveri dei cittadini. Gli articoli sono stati interpretati da quattro disegnatori contemporanei: Fabio Sironi,  Lido Contemori, Marco De Angelis  e Gianni Chiostri.

I cataloghi della mostra saranno omaggiati anche a tutti i cittadini che nella settimana del 2 giugno, saranno chiamati per la vaccinazione presso il Punto Vaccinale del Rettorato di UniTo, in (via Verdi 8, a Torino). La mostra rientra fra le iniziative che l’Assemblea legislativa piemontese ha scelto, anche quest’anno di organizzare e condividere in collaborazione con Prefettura, Comune di Torino, Città metropolitana, Ufficio scolastico regionale e gli Atenei piemontesi per ribadire come i valori della Repubblica e della Costituzione possano accomunare istituzioni e cittadini.

Il Consiglio regionale ha inoltre ideato “Chi è di scena? La Repubblica”, un concorso rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado il cui bando verrà lanciato a settembre.  Si è scritto tanto sulla Repubblica, saggi, libri, sono stati realizzati documentari, film, ma per questo 2 giugno  si è deciso di proporre ai ragazzi piemontesi di dar vita  e forma alla Repubblica come fosse un personaggio da mettere in scena. La scelta di privilegiare come strumento comunicativo il teatro  nasce non solo dalla consapevolezza che possa coniugare formazione e creatività, ma anche dal desiderio di voler ridare visibilità alle arti sceniche dal vivo, fortemente compromesse dopo oltre un anno di pandemia. I vincitori, avranno la possibilità di mettere in scena la propria rappresentazione teatrale, in occasione della Festa del 2 giugno 2022.

Tra le altre iniziative condivise dalle Istituzioni in programma il 2 giugno anche:

  • Cerimonia dell’alzabandiera presso la Caserma Monte Grappa in corso IV Novembre 3  a Torino. Per il secondo anno consecutivo, gli Atenei piemontesi, aderendo alle manifestazioni cittadine per la Festa della Repubblica, daranno vita a una maratona di letture. Il tema di quest’anno è ispirato all’Articolo 9 della nostra Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Sul palco, allestito nel Cortile del Rettorato dell’Università di Torino, si alterneranno personalità della cultura, delle Istituzioni e, naturalmente, docenti e studenti delle università che aderiscono all’iniziativa. A ognuno il compito di accompagnare la riflessione sull’Articolo 9 con un brano letterario, una poesia, o con il testo di una canzone. La diretta streaming, trasmessa sul canale YouTube dell’Università di Torino, avrà inizio alle ore 17.
  • “L’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte” ha implementato sul sito www.istruzionepiemonte.it/2-giugno-2021 un’area dedicata ai contributi delle istituzioni scolastiche sul tema della Costituzione. L’Usr ha predisposto un video, con i contributi di alcuni allievi delle scuole del primo e del secondo ciclo, focalizzato sulla Costituzione; il video sarà presentato al reading per celebrare il 2 giugno, presso il Rettorato dell’Università degli Studi di Torino”.
  • La Città metropolitana di Torino ha realizzato un approfondimento speciale dedicato all’Inno di Mameli. Sul sito www.cittametropolitana.torino.it  a partire dal 31 maggio saranno online: l’Inno di Mameli nell’interpretazione originale del 1847 a cura della Banda del Corpo di Polizia Municipale di Torino; le  interviste al comandante del Corpo di Polizia Municipale Emiliano Bezzon, al direttore della Banda Massimo Sanfilippo, al primo firmatario della legge che ha reso “Fratelli d’Italia” l’inno ufficiale della Repubblica italiana Umberto D’Ottavio;  pillole video “Che cosa rappresenta per te l’Inno d’Italia?” .

“Il 2 giugno segna una data importante spesso non considerata pienamente nella giusta dimensione storica- ha dichiarato i presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – Si tratta di uno dei capisaldi di quella che potremmo definire la svolta epocale per il nostro Paese. Per la prima volta, infatti, il popolo italiano, in tutte le sue componenti, fu chiamato a esprimere la propria scelta, quale segnale di partecipazione civile, di responsabilizzazione e di coinvolgimento per determinare il destino dell’Italia. Il referendum fra Monarchia e Repubblica e le elezioni dei membri della Costituente, diedero vita qualche tempo dopo alla Carta Costituzionale: il nostro documento fondativo, la tavola di principi e valori che costituisce la base del nostro stare insieme. In questa occasione mi preme ringraziare tutti gli uomini e le donne in divisa che si sono distinti in questa lunga pandemia per impegno e dedizione, un supporto e sostegno vitale per ognuno di noi”.

“La Nostra Costituzione riconosce nell’istruzione un diritto fondamentale del cittadino, garantisce l’accesso universale alla conoscenza in condizioni di parità come la leva determinante per lo sviluppo sostenibile della società e il benessere delle comunità, tant’è che affida alla Repubblica, dunque in primis alla Scuola, il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale che possano impedire il pieno sviluppo della persona  – afferma Fabrizio Manca, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte – In questi sedici mesi di pandemia, le comunità educanti hanno tenuto fede al loro mandato costituzionale, ponendo faticosamente un argine alle diseguaglianze e contenendo il disorientamento di studenti e famiglie più fragili ed esposte al rischio di marginalità sociale. Da questo sforzo dobbiamo ripartire per costruire insieme un modello di scuola nuova, partecipata, solidale e inclusiva, che non lascia indietro nessuno. In occasione del 75° anniversario della Repubblica, riconosciamoci tutti nel valore irrinunciabile della Scuola quale strumento per ricucire dal basso la coesione sociale e luogo elettivo dove i cittadini di domani, senza distinzioni di sesso, di razza, di religione, di condizioni economiche, sociali e culturali, potranno formare le loro competenze e costruire un futuro più prospero per il nostro Paese”.

“Siamo particolarmente lieti e onorati di tornare ad ospitare le celebrazioni della Festa della Repubblica all’Università di Torino – dichiarano il Rettore Stefano Geuna e la Prorettrice Giulia Carluccio – Anche quest’anno al centro delle letture di c’è la Costituzione, il testo fondativo della Repubblica Italiana che custodisce e tramanda i valori fondamentali sui quali è stata edificata la nostra democrazia. In particolare, abbiamo inteso ispirare la riflessione all’Articolo 9, che prescrive la promozione del patrimonio culturale. Un Articolo breve ma illuminante, che mantiene nel tempo un’eccezionale attualità. Non sfugge come il ruolo essenziale della scienza e della tecnica come motore di sviluppo sia universale, ma ancor più avvertibile in tempo di pandemia. Non di meno quello della cultura e del paesaggio, che si sono affermate come un tratto identificato forte dell’identità nazionale. Scienza, tecnologia, cultura e paesaggio rappresentano la porta di accesso al futuro, connesse da una prospettiva di sempre maggiore sostenibilità”.

“Quando i nostri Padri Costituenti delinearono la Carta Costituzionale, inserirono tra i principi fondamentali, nello stesso articolo 9, lo sviluppo della cultura e la promozione della ricerca scientifica e tecnica, esplicitando anche che la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico – commenta il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco – Un accostamento, quello tra la cultura e la ricerca, al quale si deve guardare con grande attenzione e che credo sia importante aver scelto di sottolineare in questa Festa della Repubblica. Oggi è infatti sempre più rilevante avere presente quando si fa ricerca scientifica, anche nei suoi aspetti più tecnici, come quelli oggetto delle discipline caratteristiche del nostro Ateneo, che in fondo scienza, tecnica, ma anche paesaggio, reperti storici e opere d’arte sono manifestazioni di quella che in senso alto possiamo chiamare “cultura” e che ci caratterizza come popolo e come Nazione”.

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”. Così recita la prima parte dell’articolo 9 della nostra Costituzione repubblicana. Mai come in quest’ultimo anno ci siamo resi conto di quanto la ricerca sia fondamentale per le nostre vite, per la nostra salute, per la nostra libertà – dichiara Gian Carlo Avanzi, Rettore Università degli Studi del Piemonte Orientale – Un anno fa ci stringevamo simbolicamente attorno a valori fondanti della nostra Costituzione come solidarietà e cooperazione. A un anno di distanza ci siamo resi conto di quanto la ricerca scientifica vada difesa, tutelata, sorretta e incoraggiata, poiché è l’unica arma che abbiamo a disposizione per lasciarci alle spalle questo terribile biennio. I valori espressi dall’articolo 9 sono intrinseci dell’Università; il mondo accademico perciò parla con una voce sola quando sottolinea la necessità che la ricerca sia libera. Oggi lo fa pensando anche e soprattutto a colleghi come AhmadDjalali e Patrick Zaki, per la cui libertà non ci stancheremo mai di lottare!”.

Calciomercato: tante trattative in corso per Juve e Toro

In casa bianconera il mercato si sbloccherà nel momento in cui il fuoriclasse portoghese Cristiano Ronaldo deciderà se onorare il quarto ed ultimo anno di contratto oppure andar via.

Ad oggi  sembra abbastanza complicato che se ne vada, a meno che non trovi un club all’estero che può garantirgli il super stipendio attuale che percepisce alla Juve.Un altro punto importante è capire che cosa faranno Chiellini e Bonucci, poi servirà qualcosa a centrocampo e una punta centrale. Si lavorerà soprattutto sulla dorsale della squadra. Questione portiere: Donnarumma? Pista poco probabile perché Szczesny ha un contratto lungo e prende cinque milioni netti, difficile che vada via.
In casa granata è cominciata stamattina l’era Juric. Il neo tecnico granata è arrivato al Filadelfia per prender confidenza con i campi d’allenamento e conoscere la struttura ed i dirigenti del Toro. Ad accompagnarlo il direttore tecnico Vagnati. Si è parlato tanto di calciomercato: i primi 5 acquisti dovrebbero esser gli svincolati centrocampisti Ramirez, Vasquez e Viola, poi a seguire i difensori Gunter e Dimarco con un esborso totale di 20 milioni di euro. Per altri arrivi, almeno altri 4,saranno necessarie le cessioni per sfoltire l’organico. Juric è stato chiaro, almeno 9 giocatori nuovi e se Sirigu e Belotti andranno via,11 novità, con un taglio netto nei confronti del passato che ha visto il Toro salvarsi sul filo di lana nelle ultime 2 stagioni.

Vincenzo Grassano

Torino si candida a ospitare la gigafactory di batterie di Stellantis

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Facendo seguito al Consiglio Comunale aperto del 28 aprile 2021 sull’automotive, la Sala Rossa ha approvato all’unanimità (32 voti favorevoli su 32 consiglieri presenti) un ordine del giorno (prima firmataria: Eleonora ArtesioTorino in Comune) per il sostegno e la salvaguardia del settore automotive.

Il documento, nel ribadire la necessità di armonizzare gli obiettivi del PNRR in merito all’auto green con la verifica degli impegni dichiarati da Stellantis di obiettivo di vendita nel 2030 del 70% di auto elettriche, auspica un ruolo attivo dello Stato Italiano su investimenti e salvaguardia dell’occupazione nel settore (lo Stato francese ha una partecipazione del 6,2% nell’azionariato di Stellantis), anche a fronte del prestito concesso a FCA per lo sviluppo e la qualificazione degli investimenti, e candida Torino a ospitare la gigafactory di batterie che il gruppo Stellantis dovrebbe collocare in Europa entro la fine dell’anno.

La candidatura – spiega l’ordine del giorno – potrebbe avvalersi delle competenze scientifiche e delle professionalità esistenti nonché della vocazione e del saper fare del territorio, dalle Università alle imprese, alle lavoratrici e ai lavoratori impiegati.

Si esprime inoltre la volontà di implementare un piano cittadino per la produzione di energia elettrica tramite il fotovoltaico e di progettare la infrastrutturazione del territorio con paline di ricarica per la mobilità con veicoli elettrici e di avviare una concertazione per un diverso utilizzo delle aree di Mirafiori che potrebbero ospitare la gigafactory, ma anche rappresentare un valore di interlocuzione nei confronti di Stellantis, ai fini della prospettiva sui nuovi modelli e sui volumi utili a mantenere e implementare l’occupazione.

Come ha affermato in aula Artesio, il Consiglio Comunale dello scorso 28 aprile ha confermato il peso che il distretto dell’automotive riveste per la città e per il Piemonte intero: solo nella componentistica sono attive 736 imprese. Abbiamo la responsabilità – ha dichiarato – di accompagnare la riconversione del settore all’insegna della sostenibilità e di evitare il depauperamento delle competenze presenti sul territorio. Il tema della fabbrica di batterie – ha concluso – può diventare essenziale e occorre quindi capire se, sfruttando il Recovery Fund, Stellantis collocherà a Torino il distretto delle batterie: dalla ricerca e progettazione allo smaltimento.

La sindaca Chiara Appendino ha ringraziato Artesio e i colleghi consiglieri che hanno firmato l’atto, ma ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che buona parte delle risorse del Recovery Fund potrebbe essere messa a bando: “Occorre fare rete con tutti gli interlocutori del territorio – ha dichiarato – per favorire la nascita di un ecosistema dell’elettrificazione a Torino”.

Covid: il bollettino di martedì 1 giugno La situazione a Torino e in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 209 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 21 dopo test antigenico), pari all’1,3 % di 16.187 tamponi eseguiti, di cui 10.755 antigenici. Dei 209 nuovi casi, gli asintomatici sono 100(47,8%).

I casi sono così ripartiti: 37 screening, 136 contatti di caso, 36 con indagine in corso; per ambito: 2 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 29 scolastico, 178 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 364.511 così suddivisi su base provinciale: 29.374 Alessandria, 17.390 Asti, 11.449 Biella, 52.599 Cuneo, 28.015 Novara, 195.145 Torino, 13.627 Vercelli, 12.912 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.492 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.508 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 81 (+0 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 557(– 3rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 4171

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.972.965(+ 16.187 rispetto a ieri), di cui 1.644.859 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.643

Sono 12 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.643 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 709 Asti, 431 Biella, 1.444 Cuneo, 939 Novara, 5.564 Torino, 521 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 96 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

348.059 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 348.059 (553 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.557 Alessandria, 16.534 Asti, 10.749 Biella, 50.449 Cuneo, 26.726 Novara, 186.995 Torino, 12.849 Vercelli, 12.389 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.412 extraregione e 2.399 in fase di definizione.