ilTorinese

Ferragosto al cinema a San Sicario

San Sicario si prepara a celebrare il Ferragosto con due proiezioni cinematografiche, inserite nella rassegna “Spettacoli di mezza estate… in vetta”. L’iniziativa, promossa dalla compagnia teatrale torinese Onda Larsen in collaborazione con l’Associazione Non Solo Neve, promette serate all’insegna del grande schermo e dell’intrattenimento di qualità.

Al Teatro San Sipario, a San Sicario di Cesana,  venerdì 15 agosto alle 21 “Cyrano Mon Amour” di Alexis Michalik. Una commedia brillante che ci trasporta nella Parigi della Belle Époque per raccontare la geniale e rocambolesca nascita di uno dei capolavori teatrali più amati di sempre, il “Cyrano de Bergerac”. Il film segue le divertenti disavventure di Edmond Rostand, drammaturgo di talento ma sfortunato, che si trova a dover scrivere una commedia epocale in sole tre settimane, avendo in mente solo il titolo. Un’occasione per scoprire, tra risate e colpi di scena, come nasce un’opera leggendaria.

La serata di sabato 16 agosto, sempre alle 21, sarà invece dedicata a “Sotto le Stelle di Parigi” di Claus Drexel. Basato su una storia vera, questo film commovente è una vera e propria fiaba moderna, capace di toccare il cuore di grandi e piccini. La pellicola narra l’incontro inaspettato e profondo tra una donna che ha conosciuto molte difficoltà nella vita e un bambino a cui è stato tolto tutto. Un racconto che fa sognare, riaccende la speranza e offre un messaggio di umanità e resilienza, perfetto per tutta la famiglia.

Biglietto unico 10 euro. I biglietti sono acquistabili sia in cassa il giorno dell’evento sia sul sito www.ticket.it

Informazioni: info@ondalarsen.org; 3514607575.

Il Cinema San Sipario è in frazione San Sicario Alto C1 3/b, Cesana. Inizio sempre alle 21.

 

13 agosto / Accadde oggi nel mondo del calcio: Alan Shearer

Alan Shearer, attaccante inglese,uno dei goleador più prolifici della Premier League, è nato il 13 agosto 1970.
Il Celtic Park (Parkhead) di Glasgow fu inaugurato il 13 agosto 1892; da allora è diventato una delle strutture più iconiche e frequentate del calcio scozzese.
Il club lussemburghese AS Jeunesse d’Esch è stato fondato proprio il 13 agosto 1907; si tratta di una delle squadre più vincenti del paese.

Enzo Grassano

A Torino Ferragosto al museo

Venerdì 15 agosto ingresso a 1€ per le collezioni permanenti e tariffa ridotta a 1€ per le mostre temporanee di GAM, MAO e Palazzo Madama

La Fondazione Torino Musei invita visitatori e turisti a trascorrere la giornata di Ferragosto nelle sale di GAM, MAO e Palazzo Madama.


Venerdì 15 agosto 2025 nei tre musei della Fondazione sarà possibile visitare le collezioni permanenti e le mostre collegate al prezzo simbolico di 1€; aggiungendo 1€ si potrà accedere alle mostre temporanee: alla GAM FAUSTO MELOTTI. Lasciatemi divertire!, le mostre del contemporaneo: ALICE CATTANEO. Dove lo spazio chiama il segno e Giosetta Fioroni; al MAO Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone e a Palazzo Madama Visitate l’Italia. Promozione e pubblicità turistica 1900–1950.

La tariffa a 1€ sarà applicata anche ai titolari di Abbonamento Musei, che non potranno utilizzare le tessere. Ingresso gratuito per i possessori della Torino Card.

I tre musei saranno aperti con orario continuato 10 – 18.

Cosa si può visitare:

Alla GAM: oltre alle collezioni permanenti e al Deposito vivente sono visitabili le mostre temporanee FAUSTO MELOTTI. Lasciatemi divertire! (+1€) e le mostre del Contemporaneo: ALICE CATTANEO. Dove lo spazio chiama il segno e Giosetta Fioroni nello spazio della Videoteca (+1€)

Al MAO: i visitatori possono visitare le cinque gallerie delle collezioni permanenti, le mostre temporanee Adapted Sceneries e Paesaggi da sogno. Le 53 stazioni della Tokaido e la mostra temporanea Haori (+1€).

Palazzo Madama: in aggiunta alle collezioni permanenti, sono visitabili le mostre temporanee Jan Van Eyck e le miniature rivelateBianco al femminile, oltre all’esposizione temporanea Visitate l’Italia! (+1€).

LE VISITE GUIDATE

GAM

venerdì 15 agosto ore 15:00 | Seconda risonanza. Ritmo, struttura e segno

venerdì 15 agosto ore 16:30 | Mostra Fausto Melotti. Lasciatemi divertire!

MAO

venerdì 15 agosto ore 10:30 | Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone

venerdì 15 agosto ore 12 | Asia Orientale: Cina, Giappone e Corea tra sacro e profano

Venerdì 15 agosto ore 15 | DI SETA E DI CARTA. Narrazioni artistiche tra Giappone e Corea

venerdì 15 agosto ore 16:30 | L’India e il sud-est asiatico, il tetto del mondo, poi fino al Mediterraneo

Palazzo Madama

venerdì 15 agosto ore 10.30 | Da castello a museo

venerdì 15 agosto ore 12 | Van Eyck e le miniature rivelate

venerdì 15 agosto ore 15 | Da castello a museo

venerdì 15 agosto ore 16.30 | Visitate l’Italia!

Visite guidate a cura di Cooperativa Sociale Mirafiori

Prenotazione consigliata, disponibilità fino ad esaurimento posti.
Info: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com  (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)
Costi: 7 € a partecipante

Ascensori fuori uso a Porta Susa

Ascensori fuori uso, comunicazione scarsa e accesso ai treni compromesso per i disabili. Succede a Porta Susa dove per scendere ai treni ci sono scale o ascensori. Ma se l’ascensore è fuori uso, restano solo le scale. Oppure bisogna tornare nell’atrio principale e scegliere un entrata diversa per accedere ai treni.
Peccato che nelle varie entrate A,B, C nessun cartello avvisa del mancato fermo ascensori. E così ci si ritrova a vagare per capire come accedere ai treni.
E la città con vocazione turistica casca su banali disservizi.

Aggiungiamo anche che da Porta Susa nessun cartello con il simbolo dell’aereo, indica le navette per Caselle. Una comunicazione a metà che danneggia turisti, disabili, anziani. Basterebbe qualche cartello ben messo.

E voi avete notato disservizi nelle stazioni di treni e metro? Segnalateceli.

LOREDANA BAROZZINO

Uncem, Rapporto montagne a Bardonecchia

 APPUNTAMENTO DOMENICA POMERIGGIO
Come vanno economia e società nella montagna della Val di Susa? Quale è il quadro dell’emigrazione? E come sta andando il lavoro delle Green Community? Focus sulle Alpi occidentali domenica 17 agosto alle ore 17 a Bardonecchia nel Foyer del Palazzo delle Feste, per la presentazione del “Rapporto Montagne Italia 2025” realizzato da Uncem ed edito da Rubbettino [ https://www.store.rubbettinoeditore.it/catalogo/rapporto-montagne-italia-2025/?highlight=montagne ].

Il Rapporto supera le 800 pagine di dati, numeri, analisi, approfondimenti coordinati da Luca Lo Bianco e Marco Bussone, con un gruppo di autori che vanno da Aldo Bonomi, sociologo di AASTER, a Giampiero Lupatelli di Caire, a Nando Pagnoncelli di Ipsos. Testi di Papa Francesco, del Presidente Mattarella, del Ministro Calderoli. Un lavoro di analisi a sette anni dall’ultimo Rapporto sulla Montagna presentato da Uncem nel 2017. A Bardonechia Uncem presenterà alcuni dati territoriali. Rimarcando l’importanza del lavoro che le Unioni montane stanno facendo con i Comuni in Val di Susa.

A Bardonecchia domenica pomeriggio – incontro aperto a tutte e tutti – interverranno Chiara Rossetti, Sindaca di Bardonecchia, Mauro Meneguzzi, Presidente Unione montana Comuni Olimpici Via Lattea, Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

“Il Rapporto è un documento approfondito e articolato – spiega Colombero – che presenta dati socioeconomici di tutti i territori montani del nostro Paese. Per la prima volta, si entra nel dettaglio dei singoli territori, prendendo in considerazione ciascun comune che compone le aree analizzate: il risultato è una fotografia molto fedele della situazione delle aree montane italiane, che ci permette anche di sfatare alcuni miti frutto di un pensiero retorico, svincolato dall’analisi approfondita delle singole realtà, come quello della crisi delle nascite concentrata nei centri montani. Se leggiamo i dati del Rapporto, vedremo che non è così. Ci sono 100mila nuovi ingressi nelle zone montane negli ultimi anni. Un saldo migratorio positivo che fa fa ben sperare”.

Clima rovente: oggi il picco dell’ondata di calore, a Torino percepiti 40 gradi

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Il Ministero della Salute ha inserito Torino tra le 16 città a “bollino rosso” oggi, un’indicazione di massimo rischio per la salute dovuta al caldo estremo.

In termini di temperatura, Torino registra punte reali tra i 37 e i 38 °C, con una percezione termica che può sfiorare i 40 °C. Le minime notturne, tra 22 °C e 25 °C, stannocausando notti torride.

Secondo le previsioni di Meteo.it, anche nei prossimi giorni il caldo non darà tregua:

  • Giovedì 14 agosto (vigilia di Ferragosto): tempo ancora molto caldo, con massime tra i 34 °C e 36 °C

  • Venerdì 15 agosto (Ferragosto): l’anticiclone africano “Caronte” manterrà condizioni di sole intenso, con temperature attese attorno ai 37-38 °C anche a Torino

  • Nel weekend successivo, la situazione rimane stabile con caldo accentuato nelle ore diurne e rischio di temporali pomeridiani isolati, soprattutto in zone montane

Previsioni a livello regionale: Piemonte e aree alpine

Le previsioni per la regione Piemonte e le aree circostanti confermano un quadro caldo e asciutto:

  • L’alta pressione garantirà cieli prevalentemente sereni, temperature costantemente al di sopra delle medie, e zero precipitazioni significative fino alla settimana prossima

  • Le massime nella zona di Torino si manterranno ben oltre i 35 °C, mentre le minime notturne resteranno elevate, riducendo il ristoro notturno.

Tra film e serie tv, ecco dove vedere Torino sullo schermo

I LUOGHI DELLA TELEVISIONE DI TORINO

Si dice che, in Italia, ogni angolo paesaggistico sia “da cartolina”, ma quanti possono vantarsi di essere lo sfondo di storie appassionanti apprezzate da migliaia di spettatori? La romantica Roma, la modaiola Milano, la nostalgica Venezia, la passionale Napoli… sono città iconiche da essere citate assieme al regista del film, La Dolce Vita di Fellini a Roma o La mano di Dio di Sorrentino a Napoli.

Anche per Torino è così, ma in una chiave percettiva diversa. Il capoluogo sabaudo, infatti, impreziosisce le storie senza appesantire, trasmettendo un’austera eleganza e un’atmosfera mistica a qualsiasi narrazione. Non è un caso se Torino è spesso lo sfondo di period drama o film a tema politico. Tuttavia, ci sono delle eccezioni del tutto inaspettate.

Di seguito alcuni dei film e delle serie tv più apprezzate dal pubblico e della critica girati a Torino.

  1. Profondo Rosso (1975)

Se c’è un film che, nella cultura italiana, viene più frequentemente associato a Torino – nonostante sia ambientato a Roma – è Profondo Rosso di Dario Argento. La scena girata davanti alla statua del Po di Piazza CLN è senza dubbio tra le più identificative e, ad oggi, essa è riconosciuta come “quella di Profondo Rosso”. Il film include altre location importanti come Teatro Carignano, Galleria San Federico e tre iconiche ville sabaude: Villa della Regina, Villa d’Agliè e Villa Scott.

Dario Argento ha spesso parlato di Torino, celebrandola come “il luogo dove i suoi incubi stanno meglio”. Ne apprezzava particolarmente l’inquietudine e la malinconia di questa città ricca di leggende, segreti e magia, sia bianca che nera.

  1. Le Amiche (1955)

Prima dei capolavori della famosissima trilogia dell’Incomunicabilità (L’Avventura, La Notte e L’Eclisse), Antonioni ha realizzato altri prodotti molto interessanti, tra questi Le amiche, tratto dal romanzo Tra donne sole di Pavese. Una delle protagoniste, Clelia, si trasferisce a Torino per gestire un negozio di abbigliamento e qui conosce delle donne con delle vite particolari.

Le amiche, quasi interamente girato a Torino, trasporta lo spettatore nel capoluogo piemontese durante gli anni ‘50, riportando luoghi ed edifici all’estetica del tempo. Si rivedono nel film: Piazza San Carlo, Via Roma, la stazione Porta Nuova, i Murazzi, l’aiuola Cavour, la zona di Porta Palazzo e la Galleria Umberto I.

Oltre all’atmosfera magica e senza tempo, Le Amiche è un film che documenta e insieme ricostruisce il modo di fare, di vestire e di vivere dei torinesi della metà del XX secolo.
Le Amiche è disponibile su RaiPlay.

  1. Il Divo (2008)

Nonostante si possa pensare che un film politico di questo calibro sia stato girato quasi esclusivamente negli ambienti di Roma, la realtà è che numerose location usate nel film di Sorrentino appartengono alla città di Torino. Capita spesso, come abbiamo già osservato, che Torino e Roma diventino la stessa città, spacciando i luoghi di una per l’altra e viceversa.
Ne Il Divo, Torino viene ripresa nella sua luce migliore: l’ombra. Gli edifici della città sono infatti sfruttati per le loro zone meno illuminate, l’architettura imponente e a tratti fredda, l’inquietudine regale delle mura che conoscono fin troppi segreti.
I luoghi di Torino visti nel film sono i seguenti: il cortile del Palazzo Saluzzo Paesana in via della Consolata 1, Palazzo Birago di Borgaro, situato in Via Carlo Alberto 16 e Sala delle Guardie Svizzere e la Sala da Ballo del Palazzo Reale di Torino.
Il Divo è disponibile ora su Netflix.

  1. Venuto al Mondo (2012)

Venuto al mondo è uno dei capolavori di Sergio Castellitto, tratto dal romanzo best seller di Margaret Mazzantini. Il film parla della vita tormentata di una madre che torna nella città di Sarajevo con il figlio, nel luogo in cui ha vissuto la sua storia d’amore più passionale e importante della sua vita.

Non in molti sanno che il film è stato girato anche a Torino, in particolare all’interno della Cavallerizza Reale, che è stata allestita per ricostruire la città di Sarajevo distrutta dalla guerra civile.

  1. Benvenuto Presidente! (2013)

Benvenuto Presidente è una commedia all’italiana con Claudio Bisio e Kasia Smutniak che è stata talmente apprezzata da avere pure un sequel del 2019.
Anche in questo caso si parla di politica, ma con un risvolto decisamente comico. Le location torinesi sono numerose: Palazzo Reale, Palazzo Carignano, Palazzo della Regione Piemonte e l’Accademia delle Scienze. Tuttavia, tra tutti, spicca la Galleria della Reggia di Venaria Reale, così come la Chiesa di Sant’Uberto e i Giardini d’Inverno.

Benvenuto Presidente! è disponibile su RaiPlay.

Non solo film, ma sempre più serie televisive italiane e internazionali hanno scelto Torino come luogo di ripresa.

  1. A che punto è la notte (1994)

Disponibile su RaiPlay, A che punto è la notte è una miniserie di due episodi in cui Marcello Mastroianni interpreta il commissario Santamaria alle prese con i crimini di Torino. Del 1994, nel cast anche una giovanissima Angela Finocchiaro. Il crimine in questione accade nella bellissima Chiesa di San Filippo Neri, ma gli episodi sono interamente girati nel centro di Torino, scattando una lunga fotografia della città durante l’inverno degli anni ‘90.
Un po’ come in Le Amiche, in questo caso A che punto è la notte ci catapulta nel capoluogo com’era 30 anni fa, sottolineando la nota mistica e magica, in stile Angeli e Demoni.
Un ultimo fatto interessante sulla miniserie: la Fiat collaborò esplicitamente nella produzione.

  1. Cuori (2021 – in corso)

La serie diretta da Riccardo Donna è senza dubbio la più rappresentativa della città di Torino, infatti è quasi interamente girata nel capoluogo piemontese. La serie, in onda dal 2021, ha nel tempo conquistato sempre di più il pubblico italiano, che ora aspetta l’attesissima terza stagione. Le location utilizzate sono numerose: la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea, il teatro Juvarra di Torino con i suoi splendidi interni, Palazzo Birago, il CNR, i giardini Cavour e il giardino di Palazzo Cisterna, la Chiesa della Madonna dei Dolori di Borgo Cornalese, l’Istituto San Giuseppe, il Cinema Centrale. Inoltre, il team di produzione ha ricreato l’Ospedale della Molinette per le riprese degli interni, chiaramente impossibili da realizzare nell’attuale edificio in funzione. Oltre alle location specifiche, in ogni episodio di Cuori sono presenti delle bellissime panoramiche sulla città.

Cuori è ora disponibile su RaiPlay.

  1. La legge di Lidia Poët (2023 – in corso)

La legge di Lidia Poët è la prima serie tv distribuita da Netflix a narrare le vicende di una donna nata e cresciuta nel Piemontese e che ha frequentato l’Università di Torino. È chiaro, quindi, che la serie sia quasi interamente girata nel capoluogo, con il sostegno della Film Commission Piemonte. Dopo due stagioni di grande successo, il pubblico attende la terza stagione.

Il 13 febbraio 2023 la serie è stata presentata al Museo Internazionale del Cinema, che ha ospitato il cast, tra cui la protagonista interpretata da Matilda De Angelis.

È quasi impossibile contare le location torinesi, di seguito si citano quelle più ricorrenti: Palazzo Carignano, il carcere Le Nuove, il cimitero monumentale di Torino, Società Canottieri Armida, sulle rive del Po all’interno del Parco del Valentino, il Castello e la Certosa di Collegno, il Museo Ferroviario Piemontese di Savigliano, la Basilica di Superga, l’ex Curia Maxima di via Corte d’Appello e le aule di Palazzo Falletti Barolo e Palazzo dei Cavalieri. Insomma, è chiaro che durante le riprese di La legge di Lidia Poët Torino diventa un set a cielo aperto per tutti gli appassionati.

  1. Il Gattopardo (2025)

Il Gattopardo è una miniserie disponibile ora su Netflix tratta dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. È diretta da Tom Shankland con la collaborazione di Laura Luchetti e Giuseppe Capotondi; nel cast Benedetta Porcaroli, Deva Cassel e Kim Rossi Stuart.
La serie, come il romanzo, è principalmente ambientata in Sicilia, tuttavia, in seguito al trasferimento di alcuni personaggi, le scene di alcuni episodi sono state girate a Torino. In particolare, si vedono Piazza Carignano, Via Carlo Alberto, Museo Nazionale del Risorgimento, Camera dei deputati del Parlamento subalpino e le rive del Po. La storia, ambientata tra il 1860 e il 1862, ripercorre un periodo molto movimentato per la politica italiana e pone un focus su Torino, dove Vittorio Emanuele II diventa il primo Re dell’Italia Unita.

  1. Il Conte di Montecristo (2025)

Il Conte di Montecristo è una miniserie televisiva franco-italiana tratta dal celeberrimo romanzo di Alexandre Dumas diretta da Bille August. Andata in onda in prima serata su Rai 1 tra gennaio e febbraio del 2025, è ora disponibile su RaiPlay.

La serie ha avuto un enorme successo ed è considerata uno dei migliori prodotti televisivi realizzati dal servizio pubblico.

Se nel contesto italiano Torino è scambiato con Roma, in quello internazionale viene paragonato a Parigi. La somiglianza c’è, senza dubbio: i tetti alla francese, l’eleganza europea e la diplomazia regale rendono le due città molto simili nell’immaginario comune. Proprio per questo si cerca di chiudere un occhio quando si accosta una ripresa sulla Senna e un’altra di un edificio torinese.

Le location visibili nella serie sono le seguenti: Palazzo del Pozzo della Cisterna, Piazza Carlo Alberto, l’Archivio di Stato Sezione Corte, Palazzo Carignano, la Galleria Subalpina, Palazzo Civico, il Teatro Regio, il Teatro Carignano, il Palazzo Reale e Palazzo del Rettorato.

BEATRICE PEZZELLA

Attraverso il bianco. L’arte contemporanea omaggia la montagna

Al “Forte di Bard” le opere di sette artisti appartenenti  all’Associazione Culturale “White View art gallery” di Aosta

Fino al 21 settembre

Bard (Aosta)

“Riunire un gruppo di artisti il cui sguardo e la cui poetica siano in relazione con la montagna valdostana, organizzare e curare eventi che ne sostengano e diffondano il lavoro, promuovendo al contempo le straordinarie peculiarità dell’ambiente naturale della Vallèe”. Primo focus, su cui incentrare, da parte di tutti, mestiere, immaginazione e creatività ovviamente il Monte Bianco“Tetto d’Europa” e “Re delle Alpi”, con tutte le vette che danno forma alla stupefacente suggestione di questo territorio alpino, anch’esso oggi così fortemente a rischio di mortificante impoverimento per l’inevitabile conseguenza di una crisi climatica all’apparenza inarrestabile e che rischia di cancellare nel tempo un “patrimonio glaciale” esteso a oggi per oltre 165 chilometri quadrati. Con questi primi obiettivi, nasceva nel 2022, dall’idea di Andrea Nicola (presidente dell’“Ordine dei Farmacisti” aostani, imprenditore e attento collezionista) l’Associazione “White View art gallery”, cui si deve oggi, e fino a domenica 21 settembre, l’organizzazione della mostra “Attraverso il bianco” ospitata negli spazi della “Cappella” del Forte sabaudo, oggi importante “Polo Culturale” delle Alpi occidentali.

Sette gli artisti (valdostani d’origine o d’adozione) presenti in rassegna, attraverso opere che parlano linguaggi e concezioni del “fare arte” assolutamente diverse fra loro, ma fortemente accomunate da quel raccontare la montagna con pennelli e colori in ogni caso intrisi di visioni per le quali il “veduto” è sempre “tavola di prova” per viaggi in territori univoci costruiti sulla percezione di fantasie, emozioni e suggestioni che si fanno materia di narrazione completamente libera da schemi e mai pagine scontate, dove il “bianco” (come da titolo) richiama sì il colore delle cime innevate, “ma anche il bianco come colore della sospensione, del silenzio, della potenzialità creativa”. Come “metafora di un territorio interiore, eco silenziosa di un’emozione profonda, riverbero di un tempo che si fa spazio da abitare fra atmosfere sospese e la matericità delle vette”. Ecco allora quell’evanescente, sfocato “Nord Ovest” di Massimo Sacchetti, aostano doc, dove “il massiccio del Bianco – racconta lo stesso Sacchetti – si concede allo sguardo senza mai rivelare la sua essenza … solo quando si riesce a ‘sentire’ la quasi silenziosa risonanza che la montagna emette, ecco allora che le arcaiche velature fanno spazio ad un’effimera visione”. Decisamente meno ermetico e di un’infinita dolcezza quel “Rompighiaccio” (olio su lino) del padovano, valdostano d’adozione, Marco Bettio, dove la montagna (“colata” di ghiaccio) fa da “quinta” al simbolico tentativo di “rompere il ghiaccio” fra il mite estasiato bovino e la candida pecorella che, ad occhi chiusi, pare gradire anzichenò le esplicite richieste d’amicizia del suo tenero amico . Montagna come amore, voglia di amicizia, di fratellanza: “proprio come – dice l’artista – il mio primo sguardo sul mondo ogni mattina, fumando la prima sigaretta”. Sguardo sbiadito, che non prende, che non vuole invece prendere forma nel dittico a tecnica mista su carta dell’aostano Marco Jaccond, dal titolo mutuato dai mitici “Procol Harum” di “A Whiter Shade of Pale”, dove il racconto perde ogni contorno identificativo attraverso un “minimalismo espressivo” che induce alla riflessione, al gioco interpretativo di alchimie fantastiche non facili da decifrare. Ma, tuttavia, suggestive.

Sottolinea Luca Bringhen, direttore del “Forte di Bard”: “L’arte contemporanea è in assoluto la protagonista di questa stagione estiva al ‘Forte’, attraverso la quale, grazie anche al progetto dell’Associazione ‘White View’, la nostra montagna diventa occasione di spazio interiore, luogo di poesia e di riflessione”. A renderne atto le opere degli altri artisti presenti in mostra: dalle immagini fotografiche (in digitale e analogico) di Sophie-Anne Herin, che sembrano denunciare un senso d’arresa davanti all’impressionante “grandezza” della montagna, a quelle altrettanto forti e totalizzanti di Barbara Tutino Elter, fino alle narrazioni di Chicco Margaroli (“La Natura è una ‘cartina tornasole’, che reagisce ed offre risposte”) e all’holliwoodiano “The End” di Sarah Ledda, suggestiva riproduzione del famoso logo della “Paramount Pictures”, disegnato nel 1914 da W.W. Hodkinson, con quell’iconica montagna ( “First Majestic Mountain”, circondata allora da 22 stelle) in cui alcune fonti – anche per altro attendibili – hanno voluto leggere i caratteri del nostro “Monviso – Re di pietra”. Verità? Fantasticheria? A turbarci però è più che altro quel “The End”, fissato su tela a tutto tondo. Finale assai incerto per le nostre povere “cime”. E poco speranzoso. Come paiono ricordarci gli artisti raccolti oggi a Bard.

Gianni Milani

“Attraverso il bianco. L’arte contemporanea omaggia la montagna”

Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II, Bard (Aosta); tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it . Fino al 21 settembre

Orari: dal mart. al ven. 10/18; sab. dom. e festivi 10/19

Nelle foto: Massimo Sacchetti “Nord Ovest”, olio su lamina, 2025; Marco Bettio “Rompighiaccio”, olio su tela, 2025; Sarah Ledda “The End”, olio su tela, 2025

Trasporto abusivo di persone. Patente sospesa e veicolo confiscato

 

È stato fermato dalla Polizia Locale di Torino, nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 agosto, un uomo di circa 65 anni che esercitava abusivamente l’attività di trasporto di persone all’uscita delle discoteche.

Erano circa le 4.30 del mattino quando una pattuglia della Polizia Locale di Torino, impegnata in un servizio mirato, ha fermato un’automobile sospettata di essere utilizzata per trasporto irregolare di passeggeri. Gli agenti avevano notato il veicolo in sosta davanti a una discoteca. Dopo averlo visto partire con alcune persone a bordo, hanno deciso di effettuare un controllo. I “civich” hanno accertato che il conducente aveva proposto ai due giovani passeggeri di trasportarli a destinazione per una cifra forfettaria, richiamando la loro attenzione mentre si recavano verso un’area di sosta per taxi.

Gli agenti del Reparto Sicurezza Stradale Integrata e del Comando Sezione VI hanno quindi applicato la nuova normativa in materia di trasporto di persone, in particolare l’art. 85, comma 4, del Codice della Strada, che sanziona l’esercizio abusivo dell’attività di noleggio con conducente. La norma prevede la confisca del veicolo e la sospensione della patente da 4 a 12 mesi; la Prefettura stabilirà l’ammontare della sanzione amministrativa, previsto in un minimo di 1.812 e un massimo di 7.249 euro.

È stata inoltre applicata una sanzione di 1.984 euro per la violazione dell’art. 214, comma 8, del Codice della Strada, relativa alla circolazione con veicolo gravato da fermi fiscali (come risultava dal certificato PRA).

Infine, è stata accertata la violazione dell’art. 116 del Codice della Strada, poiché il conducente non possedeva il Certificato di Abilitazione Professionale (CAP) necessario per il trasporto di persone a titolo professionale. Tale infrazione comporta una sanzione di 408 euro e il fermo amministrativo del veicolo per 60 giorni

 

TORINO CLICK

Pentenero – Conticelli (Pd): “Frecciarossa senza alta velocità, ma con rincari record”

“Dal 25 agosto il collegamento ferroviario diretto tra Torino, Genova e Roma sarà servito da Frecciarossa in sostituzione del Frecciabianca. Ma nonostante il nome, il treno impiegherà oltre sette ore per arrivare a destinazione, senza percorrere nemmeno un tratto di linea ad alta velocità. L’unica vera novità? Un aumento delle tariffe che colpisce duramente i pendolari e i cittadini piemontesi e che si aggiunge ai tanti rincari che hanno infiammato questa estate, dagli aumenti del tpl a quelli dell’Irpef voluti dalla Giunta targata Alberto Cirio” dichiarano la Presidente del Gruppo PD in Consiglio regionale Gianna Pentenero e la Vicepresidente della Commissione Trasporti Nadia Conticelli, commentando la decisione di Trenitalia di sostituire il Frecciabianca con un Frecciarossa sul collegamento Torino–Roma, mantenendo gli stessi orari e fermate in territorio piemontese, ma applicando le tariffe più elevate del servizio AV.

“È inaccettabile che si faccia passare per miglioramento un semplice cambio di marchio. I treni saranno più nuovi, certo, ma la durata del viaggio resta identica e il percorso non include alcuna tratta ad alta velocità. Eppure i prezzi aumentano fino al 30%, con biglietti che arrivano a 132 euro in classe Business. È una presa in giro per i piemontesi” aggiungono le esponenti dem.

“Inoltre – proseguono Pentenero e Conticelli – è assurda la decisione di escludere la Carta Tutto Treno, finora valida per il Frecciabianca, e di introdurre nuove regole per i pendolari. Si penalizzano proprio coloro che usano il treno per lavorare, studiare, vivere il territorio. L’Assessore regionale ai Trasporti si è limitato ad accogliere ‘con favore’ il cambiamento, pur ammettendo che non è di competenza diretta della Regione. Ma quando si tratta di difendere i diritti dei cittadini, la competenza non può essere un alibi. La Regione deve farsi sentire, pretendere tariffe eque e servizi proporzionati al costo. Presenteremo un’interrogazione in Consiglio regionale per fare chiarezza sul tema e sulla posizione della Giunta regionale”.

 “Il trasporto ferroviario deve essere accessibile, efficiente e giusto. Non possiamo accettare che si trasformi in un lusso per pochi. Il Gruppo PD chiede alla Giunta regionale di intervenire presso Trenitalia e il Ministero dei Trasporti per tutelare i piemontesi da rincari ingiustificati e garantire un servizio davvero all’altezza delle promesse” concludono Gianna Pentenero e Nadia Conticelli

cs