ilTorinese

La Festa della Repubblica e il Milite Ignoto

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Oggi verrà’ celebrata la festa della Repubblica con un giorno in anticipo e il Milite Ignoto che venne inumato all’Altare della Patria, il Vittoriano, il 4 novembre 1921, cent’anni fa tra qualche mese.

Sarà il giornalista Paolo Mieli a parlare di due eventi che non hanno nulla che li leghi insieme. Il 2 giugno tra dubbi e polemiche anche aspre venne svolto il referendum tra Monarchia e Repubblica che a 75 anni di distanza dovrebbe indurre a una seria riflessione storica in cui venisse dato spazio anche alle ragioni di quei milioni di Italiani che votarono per la Monarchia.Il 4 novembre 1921 – in piena guerra civile che apri ‘ le porte al fascismo – l’Italia rese unanime omaggio al Milite Ignoto della Grande Guerra trasferito da Aquileia a Roma tra ali di popolo che si inginocchio’ al passaggio del treno con la bara del Milite Ignoto, simbolo dei Caduti in guerra. Un episodio miracoloso nel clima divisivo e violento del 1921. Non si sa invece nulla della ignobile targa che vorrebbero apporre sull’Altare della Patria in ricordo dei disertori. Sarebbe un gravissimo affronto che tante famiglie che ebbero combattenti e caduti nella guerra 1915 / 1918 non tollererebbero mentre gli eroi e i decorati al V. M. si rivolterebbero nella tomba. Sarebbe un’offesa evidente anche al Milite Ignoto. Vorremmo chiarezza. La confusione tra 2 giugno e 4 novembre non infonde certo un motivo di serenità e di fiducia. Chi si ritiene patriota, deve svegliarsi e dissentire apertamente da un modo di fare non limpido. La storia d’Italia lo impone.  Credo che il Presidente Draghi capirebbe.

Quali scenari possibili per l’artigianato di domani

Sabato 5 giugno dalle ore 9.15 alle ore 13.00

Confartigianato Imprese Piemonte organizza il webinar

 

All’interno del ciclo di incontri “Crescere da Artigiani. Parliamone”, promosso da Confartigianato Imprese Piemonte per il 2021, è stato organizzato il primo webinar info-formativo dal titolo “Quali scenari possibili per l’Artigianato di domani”, che si svolgerà sabato 5 giugno dalle ore 9.15 alle ore 13.00.

L’evento ha l’intento di trasmettere agli artigiani, stimoli e motivi di riflessione sulla situazione pandemica ed economica attuali e sui possibili scenari futuri, anche con contributi rivolti alla crescita professionale e all’arricchimento imprenditoriale.

 

Programma:

 

Ore 9.15: Saluti e introduzione ai lavori a cura di Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte

 

Ore 9.30: relazione del Prof. Dipak Raj Pant, antropologo ed economista

“Tendenze di fondo e scenari emergenti tra la pandemia e la sostenibilità: le sfide del XXI secolo per le pmi”

 

Ore 12.00: intervento di Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Imprese

“Pandemia e artigianato: presente e futuro da costruire”

 

Ore 13.00: Chiusura dei lavori a cura di Carlo Napoli, Segretario di Confartigianato Imprese Piemonte.

 

Modera: Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte

 

Per partecipare al webinar iscriviti QUI

Webinar “Quali scenari possibili per l’Artigianato di domani” 05-06-2021 (aevento.info)

Minaccia coinquilina con un coltello. L’affitto al centro della disputa

Nella tarda mattinata di giovedì una cittadina segnala una violenta lite all’interno di un’abitazione, tra due ragazze, una delle quali impugna coltelli da entrambe le mani.

Gli agenti del commissariato San Donato raggiungono l’abitazione indicata, trovando le due ancora in lite. Tutto nasce per una questione legata a soldi destinati a pagare l’affitto. L’inquilina dell’appartamento, cittadina italiana di 19 anni, ospita l’amica, proponendole di dividere l’affitto. Quest’ultima accetta l’offerta, consegnandole la cifra pattuita. Dopo appena 3 giorni, l’affittuaria chiede alla coinquilina di lasciare la casa entro pochi giorni, dovendo partire per le vacanze. Chiesta la restituzione del denaro speso per l’affitto, le due non trovano un accordo. Improvvisamente la diciannovenne impugna due coltelli da cucina, minacciando di morte la vittima. Quest’ultima, in un secondo momento, riuscirà a convincere l’amica a posare le armi.

I poliziotti richiedono l’intervento di personale sanitario per medicare le lievi ferite riportate da entrambe.

La diciannovenne è stata denunciata per minacce.

Legislatura difficile ma “costituente” per il futuro

Viviamo in una fase politica dove una cosa è certa: l’incertezza.

Al di là dei giochi di parole, purtroppo è così. Del resto, abbiamo un Governo guidato dalla più prestigiosa personalità di cui oggi gode l’Italia, che deve però fare i conti con una maggioranza che non “ha una formula politica” per le motivazioni che tutti conosciamo. E un Governo con queste caratteristiche non può, comprensibilmente, sprigionare una maggioranza politica in vista delle prossime elezioni politiche generali. Ma è proprio in una fase come questa che le forze politiche, quelle che ci sono e quelle che nasceranno, hanno il dovere di pensare e costruire il futuro. E, sotto questo versante, le cose si stanno lentamente ma irreversibilmente muovendo.

Se nell’area della sinistra italiana l’alleanza tra il Partito democratico con il populismo e l’anti politica dei 5 stelle pare essere una prospettiva abbastanza consolidata – anche se l’alleanza con il partito di Grillo e quasi di Conte è saltata in quasi tutta Italia in vista delle amministrative di ottobre -, nel campo del centro destra l’equilibrio politico è ancora in fase di costruzione, al di là delle massiccia ascesa del partito della Meloni e della sostanziale tenuta della Lega. Ma è sul fronte del “centro” che il processo di costruzione politica è in piena evoluzione. Un luogo politico che richiede ancora di essere definito nella sua articolazione e soprattutto nella sua leadership. Certo, non può essere, per fare un solo esempio, uno come Renzi a pensare di rappresentare quest’area decisiva per le sorti del sistema politico italiano. E questo per una gamma di motivi, a tutti noti, su cui non vale neanche di pena di soffermarsi. Ma se sulla leadership il nodo non è determinante, diventa decisivo invece il capitolo dell’offerta politica. E il futuro “centro” non potrà che essere plurale, cioè frutto e conseguenza di più apporti culturali e politici. E soprattutto un luogo politico che mette in discussione le tradizionali appartenenze – ovviamente riconducibili a questo campo – per dar vita ad un nuovo e rinnovato soggetto politico. O lista. E, non a caso, le avvisaglie già sono evidenti in alcune formazioni politiche riconducibili a questa cultura e a questo orizzonte programmatico. Centrista e riformista. Non un luogo identitario, quindi, nè puramente testimoniale che sarebbe la semplice negazione di qualsiasi ipotesi che punta ad una logica coalizionale.
Ecco perchè, nella fase finale di questa turbolenta e complicata legislatura, la riflessione non può che avvenire anche sul versante della definizione di un nuovo assetto che, soprattutto, dopo questa terribile e devastante pandemia, non può non avere anche una forte ricaduta sul terreno della politica e, di conseguenza, del governo. E, quasi sicuramente, sarà proprio l’area di centro quella che subirà la maggior ristrutturazione e il maggior cambiamento in vista delle elezioni. Perchè, per quanto risguarda il resto, il copione è già sin troppo noto per essere affrontato. Le novità principali non arriveranno da quelle parti ma da chi, dopo molto tempo, saprà recuperare un patrimonio culturale ed un progetto politico colpevolmente ed irresponsabilmente abbandonati per troppi anni.
Giorgio Merlo

Tav: Maccanti – Benvenuto (Lega), commissariamento grazie a pressing Lega al governo

 “Esprimiamo grandissima soddisfazione per il prossimo commissariamento della tratta nazionale della Tav annunciato dal ministro Giovannini, frutto dell’insistente lavoro della Lega e del pressing di noi parlamentari.

Finalmente, dopo l’inspiegabile esclusione nell’elenco delle opere strategiche da parte del Pd e dei 5Stelle durante il Conte1, oggi con la Lega al governo è stata giustamente inserita. Una vittoria del nostro Movimento e un significativo cambio di passo rispetto al precedente esecutivo ma, soprattutto, un traguardo davvero importante non solo per il Piemonte ma per tutto il Paese. Adesso è d’obbligo proseguire senza indugi e senza ulteriori perdite di tempo anche per non rischiare di perdere gli ulteriori finanziamenti Europei.

Lo dichiarano in una nota i deputati piemontesi della Lega: Elena Maccanti, capogruppo in Commissione Trasporti, e Alessandro Benvenuto, componente della Commissione Ambiente e Infrastrutture.

Imbratta la pensilina degli autobus, cittadino lo vede e viene aggredito

Diciottenne denunciato

Giovedì scorso, gli agenti del commissariato San Secondo hanno denunciato un cittadino italiano di 18 anni per deturpamento e imbrattamento di cose altrui.

La segnalazione arriva al 112 NUE attraverso la richiesta di soccorso di un cittadino, costretto a nascondersi da un gruppo di ragazzi all’interno di un autobus in sosta.

L’uomo aveva visto poco prima un diciottenne, in compagnia di due amici, imbrattare con un pennarello il plexiglass di una pensilina degli autobus. Dopo essere stati redarguiti, i giovani avevano iniziato ad inveire contro la vittima.

Intuito che i ragazzi non avrebbero desistito dal loro intento, vedendoli stazionare fuori dall’autobus, il cittadino ed il suo amico avevano allertato il 112 NUE. Il gruppo allora si era allontanato rapidamente in direzione piazza XVIII dicembre, ma, grazie alle descrizioni fornite, veniva rintracciato dopo poco dai poliziotti.

VentiVentuno, racconti per superare il Covid e non solo

LIBRI “Questa pandemia verrà presto dimenticata”. Inizia con le parole di Piero Angela e la sua insuperabile capacità di sintesi e analisi VentiVentuno.

Un racconto corale, con molte sorprese. Una riflessione che accomuna milioni di persone a un dramma e al modo di affrontarlo. C’era un virus già presente tra noi, e non era quello del Covid 19. Si annidava nella società civile, nella politica come nello sport, producendo danni permanenti e forse irreversibili. Questo libro li racconta e si interroga su questo annus horribilis. Storici, scienziati, economisti, giornalisti, attori, sportivi, sindacaliste, insegnanti, amministratrici locali, manager e professioniste, raccontano la loro personale esperienza in un mondo diventato improvvisamente silenzioso e pieno di domande. Con Piero Angela, il comico Paolo Rossi, l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, la sindaca di Torino Chiara Appendino, il regista Mimmo Calopresti e ancora Mario Ajello, Giulia Anania, Marina Boscaino, Antonella Bundu, Antonella Licciardi, Massimo Mauro, Gian Giacomo Migone, Pietro Modiano, Sergio Nisticò, Roberto Pagani, Alessandra Polo, Francesca Re David, Amedeo Ricucci, David Riondino, Catia Tomasetti, Carlo Verdelli. Le loro risposte sono lo specchio attraverso il quale ciascun lettore potrà riflettersi.

Di Fabrizio Berruti; Marilena Carrisi; Roberto Tricarico
Editore: Round Robin Editrice
Collana: Fuori rotta

 

La scuola Ada Negri vince il concorso Barilla sul cibo

LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ADA NEGRI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO LEONE SINIGAGLIA DI TORINO VINCE IL CONCORSO “NOI, IL CIBO, IL NOSTRO PIANETA: IN ACTION” PROMOSSO DA FONDAZIONE BARILLA

“Consapevolezza”, “Corresponsabilità” e “Condivisione” sono le tre parole della sostenibilità e del cambiamento che hanno permesso alla scuola di distinguersi tra i numerosi progetti proposti e aggiudicarsi l’ambito riconoscimento

L’anno scolastico volge al termine e, in vista delle vacanze estive, una bella notizia arriva dalla scuola secondaria di primo grado Ada Negri dell’Istituto Comprensivo Leone Sinigaglia di Torino che è stata proclamata vincitrice del concorso “Noi, il cibo, il nostro Pianeta: in action”, organizzato dalla Fondazione Barilla in collaborazione con Tuttoscuola. La cerimonia di premiazione si è tenuta lo scorso 25 maggio nel corso di un webinar dal titolo: “Sviluppo sostenibile e cibo: la transizione ecologica inizia a scuola” alla presenza, tra gli altri, di Carlo Mazzone, Docente finalista Global Teacher Prize 2020 e Andrea Bollini, Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale del Ministero dell’Istruzione. Nel corso dell’anno, la professoressa Michela Rosa Palladino, insieme alla collega Elena Di Boni, hanno approfondito la tematica dello spreco alimentare con l’obiettivo di identificare piccole soluzioni che, ogni giorno, possono consentire di compiere scelte responsabili e consapevoli e adottare stili di vita rispettosi della salute e dell’ambiente, nel rispetto di tutti. Un percorso educativo che ha portato alla creazione di un vademecum con le regole anti-spreco, all’elaborazione di una serie di ricette realizzate con gli avanzi e allo sviluppo di un quiz digitale per testare le conoscenze dei giocatori riguardo a questa tematica.

“Il tema dello spreco alimentare ci ha permesso di identificare 3 parole della sostenibilità e del cambiamento: consapevolezza, corresponsabilità e condivisione. Essere consci dell’impatto ambientale prodotto dagli alimenti nel corso del loro intero ciclo di vita è fondamentale per compiere scelte di consumo consapevoli. Occorre essere consapevoli del fatto dalle nostre scelte alimentari discendono da questioni etiche e di salute in cui siamo tutti coinvolti e di cui siamo tutti responsabili, anche con le semplici scelte di vita quotidiana: le nostre azioni incidono anche sulle vite di persone lontane da noi, in termini di impatto ambientale e di sfruttamento delle risorse, e siamo tutti responsabili dell’uso che facciamo delle risorse del Pianeta e della loro tutela. Del Pianeta condividiamo risorse e fragilità, ma come comunità possiamo condividere anche buone pratiche, incluse quelle per ridurre gli sprechi” – ha dichiarato Michela Rosa Palladino commentando l’elaborato finale che ha portato la scuola alla vittoria.

IL CONCORSO: “NOI, IL CIBO, IL NOSTRO PIANETA: IN ACTION”

Noi, il cibo, il nostro Pianeta” è un programma educativo oggetto di un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione che, incentivando una didattica innovativa, offre ai docenti contenuti e strumenti per l’educazione alla cittadinanza attiva e alla sostenibilità, attraverso il cibo. Uno strumento particolarmente apprezzato tanto che più di 9.000 docenti in oltre 6.000 scuole (per un totale di circa 18 mila classi e oltre 450.000 studenti) lo hanno usato per le loro lezioni, avendo così la possibilità di partecipare alla terza edizione del concorso “Noi, il cibo, il nostro Pianeta: in action”. Il concorso, nato con l’obiettivo di premiare l’eccellenza nell’insegnamento e dare visibilità alle scuole che si sono distinte per il loro approccio alla sostenibilità alimentare e ambientale, ha chiesto ai docenti, di ogni ordine e grado, di proporre 3 parole chiave per sintetizzare le attività legate al cibo che la scuola ha avviato per essere più sostenibile. Alla base dell’attività, lo strumento educativo “Imparare, agire, (per) cambiare” che Fondazione Barilla ha pensato per aiutare i docenti nella spiegazione delle parole chiave su cibo e sostenibilità. Infatti, imparando parole legate a questo ambito, si può agire identificando una serie di azioni quotidiane utili a generare un cambiamento. La “call to action” per diventare dei veri e propri “formatori della sostenibilità” si è tradotta in un’importante partecipazione da nord a sud, ponendo le basi per aiutare le nuove generazioni a identificare le attuali criticità dei sistemi alimentari e trovare le soluzioni per un futuro più sano, equo e sostenibile.

COSA SI VINCE

Le tre scuole vincitrici sono state premiate nel corso di un webinar che ha dato il via a un dibattito sull’importanza di una transizione ecologica che metta a sistema l’alimentazione, la salute e la tutela dell’ambiente, attraverso un processo di cambiamento che parta dai giovani. Le 3 scuole vincitrici hanno vinto un buono del valore di 300 €, mentre un ulteriore buono del valore di 300 € è andato al docente (o il gruppo di docenti ideatori del progetto) da spendersi in libri e/o materiale didattico.

Torino ha ospitato EnterMode il tirocinio del futuro di Erasmus+

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La professoressa torinese Claudia Pintus è stata mentore del progetto europeo in città. Implementate le attitudini imprenditoriali di tre studenti dell’Università Telematica Pegaso. La sede di piazza Castello ha ospitato “virtualmente” il percorso formativo di smart working

Nel mese di maggio si è concluso un tirocinio sperimentale a distanza che ha visto la collaborazione tra l’Università Telematica Pegaso, nel ruolo di sending institution, e la Servizi Universitari di Torino, nel ruolo di host company.

“Il tirocinio virtuale, realizzato con un costante e continuativo rapporto tra il mentore aziendale e gli studenti, ha favorito lo sviluppo di competenze trasversali, quali la programmazione, il pensiero creativo, il lavoro di gruppo e l’alfabetizzazione finanziaria” ha commentato la professoressa Claudia Pintus, mentore aziendale di EnterMode, docente della scuola pubblica e anche responsabile della sede torinese dell’Università Telematica Pegaso.

Il tirocinio è stato parte della sperimentazione pilota del progetto denominato “EnterMode” (Internship Model for Developing of Entrepreneurial skills in Higher Education Students) che è risultato vincitore del bando competitivo Erasmus+, nell’ambito della Key Action 2, e quindi cofinanziato dalla Commissione Europea. L’obiettivo è l’elaborazione di un nuovo modello di tirocinio, curriculare ed extra-curriculare, da erogare agli studenti universitari europei, prescindendo dal loro ambito di studio, al fine di migliorarne “l’attitudine imprenditoriale” e favorirne quindi l’autoimpiego e l’occupazione.

“Siamo orgogliosi di aver partecipato a questo progetto e di aver offerto a tre studenti italiani la possibilità di sperimentare un tirocinio che riteniamo all’avanguardia, soprattutto se consideriamo che una consistente parte delle posizioni lavorative dell’immediato futuro sarà presumibilmente in smart working. Il successo della nostra esperienza è da ascrivere anche al proficuo lavoro di collaborazione che ha coinvolto il gruppo di ricerca dell’Università Telematica Pegaso, formato dal professor Costantino Formica, responsabile scientifico del progetto e presidente del Presidio Qualità di Ateneo, dal professor Eugenio D’Angelo, associato di economia e gestione delle imprese, e dalla dottoressa Ida Caruccio, pedagogista e Ph.D. candidate”. I partecipanti si sono sentiti valorizzati e gratificati e hanno portato a termine una vera e propria challenge, ovvero una sfida particolarmente rilevante per l’azienda e stimolante per gli studenti, e il risultato è stato ottimo.

Grazie all’esperienza ultradecennale di Pegaso, anche nella didattica telematica e nello scambio virtuale, sono stati realizzati un piano di web marketing dagli studenti Giuseppe Cangiano e Federica Di Dato, entrambi iscritti al corso di laurea in Scienze Economiche, e un test attitudinale e di orientamento dalla studentessa Giovanna Martinelli, iscritta al corso di laurea Scienze Pedagogiche.

Il progetto EnterMode e Pegaso

Il Progetto EnterMode è iniziato nel mese di gennaio 2019 e si completerà a giugno 2021, dopo oltre due anni di lavoro. Al gruppo di lavoro dell’Università Telematica Pegaso, oltre al professor Costantino Formica, al professor Eugenio D’Angelo e alla dottoressa Ida Caruccio, rappresentante dell’Associazione NOI – Napoli Open Innovation, partecipano anche la dottoressa Federica Durante e il dottor Gerardo Schettino. Oltre all’Italia, EnterMode ha coinvolto anche Germania, Grecia, Belgio, Olanda, Slovacchia, Ungheria e Irlanda, in un partenariato di 14 organizzazioni tra Università, incubatori, enti di ricerca e imprese. Gli output principali del progetto sono:

–          Modello di tirocinio per l’acquisizione di capacità imprenditoriali da parte degli studenti universitari

–          Guida per i mentori

–          Serious Game

–          Community of Practice

–          Gli output, già disponibili sul sito entermode.eu/outputs, sono in fase di ultimazione e revisione dopo la sperimentazione pilota che ha coinvolto 30 studenti delle 5 Università coinvolte (Università di Kosice in Slovacchia, capofila, Università LMU di Monaco, Università Semmelweis di Budapest, Università greca di Ioannina, Università Telematica Pegaso – Italia).

Per ulteriori approfondimenti                                                                                                                        

–          entermode.eu                                                                                                                                                                     

–          www.discuss-community.eu/community.html

–          www.unipegaso.it/ricerca-scientifica/progetti/entermode

Futuro sospeso: la situazione ferroviaria piemontese

“A distanza di 10 giorni dall’evento tenutosi in diretta streaming lo scorso 20 maggio non si placano le reazioni di politici ed addetti ai lavori”

Un riassunto del convegno.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO  “Il Piemonte vanta il poco piacevole record di ben 15 tratte ferroviarie sospese”, ha rilevato Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. “Riteniamo fondamentale riaffermare il ruolo del trasporto pubblico locale ed in particolare quella su ferro, in tutta Italia e soprattutto in Piemonte, una regione notoriamente afflitta dall’inquinamento atmosferico e in un momento storico in cui il tema della lotta ai cambiamenti climatici deve essere prioritaria ed al centro del dibattito politico” ha continuato Giorgio Prino “Oggi con il PNRR abbiamo un’occasione unica, che rischiamo di sprecare, come potrebbe accadere con l’idrogeno in qualche contesto o con lo sbilanciamento verso l’alta velocità dimenticando le linee locali”.

 

Tutte le 15 linee ferroviarie sospese in Piemonte devono quindi essere riattivate al più presto per il trasporto dei pendolari. Questa la principale conclusione del convegno nazionale online “Futuro sospeso – la situazione ferroviaria piemontese” di giovedì 20 maggio, una maratona ferroviaria durata più di tre ore organizzata dall’Alleanza per la Mobilità Dolce congiuntamente con Legambiente.

Tre gli importanti risultati operativi del convegno; oltre alla già citata richiesta di riattivazione al trasporto dei pendolari e degli studenti, la riapertura per i convogli turistici ove non siano disponibili le risorse economiche per la completa riattivazione e la chiusura totale a qualsiasi ipotesi di riconversione delle linee in piste ciclabili o busvie utilizzandone il sedime.

Al convegno, organizzato nell’ambito delle giornate delle Ferrovie delle Meraviglie per la presentazione di un report nazionale sulle numerose tratte ferroviarie sospese o con grandi difficoltà, hanno partecipato studiosi dei trasporti, rappresentanti dei territori piemontesi, enti ed associazioni, portando importanti contributi di conoscenza e confronti con storie di successo come la linea Merano-Malles.

Il tema è stato introdotto da Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e valle d’Aosta, che ha ricordato come il Piemonte vanti il poco piacevole record di ben 15 tratte ferroviarie sospese. Giorgio Prino ha rilevato come il webinar sia la naturale prosecuzione della campagna social “Futuro Sospeso”, di cui si è appena conclusa la prima fase in cui sono state presentate sei tratte raccontandone la storia e le motivazioni per la riapertura. “Riteniamo fondamentale riaffermare il ruolo del trasporto pubblico locale ed in particolare quella su ferro, in tutta Italia e soprattutto in Piemonte, una regione notoriamente afflitta dall’inquinamento atmosferico e in un momento storico in cui il tema della lotta ai cambiamenti climatici deve essere prioritaria ed al centro del dibattito politico” ha affermato il Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta “Oggi con il PNRR abbiamo un’occasione unica, che rischiamo di sprecare, come potrebbe accadere con l’idrogeno in qualche contesto o con lo sbilanciamento verso l’alta velocità dimenticando le linee locali”.  Il Presidente Prino ha quindi introdotto la prima moderatrice, Alessandra Bonfanti, Responsabile nazionale Mobilità dolce di Legambiente.

 

Alessandra Bonfanti ha dato la parola a Luigi Cantamessa, direttore della Fondazione FS, che ha ricordato la lungimiranza di Cavour nel sostenere la rete ferroviaria piemontese, le opere di inizio secolo per ammodernarle, la bizzarra idea odierna di coprirne i sedimi per convertirle in piste ciclabili o busvie ed infine l’opera di riattivazione di numerose tratte sospese per permetterne la fruizione turistica, il ritorno del trasporto pubblico locale, l’intermodalità con la bicicletta, impendendone la dismissione.

Alessandra Bonfanti ha quindi presentato il dossier sulle 30 linee ferroviarie italiane da riattivare, di cui ben 12 in Piemonte, descrivendo i casi nazionali più significativi.

È quindi intervenuto Giulio Senes, dell’Università di Milano, Presidente della European Greenways Association, ponendo l’accento sul necessario recupero come ciclovie delle sole linee dismesse per preservarne l’unitarietà. Questo può accadere ad esempio per cambiamenti di tracciato, evitando che i sedimi vengano utilizzati per altri scopi e rendendo quindi possibile il successivo recupero a ferrovia quando ritenuto necessario.

 

Stefano Maggi, storico specializzato nello studio del trasporto ferroviario per l’Università di Siena, ha ricordato i primati della rete ferroviaria piemontese dall’epoca di Cavour confrontata con l’idea odierna di considerare le ferrovie minori come puri rami secchi, sospendendone il traffico invece di valorizzarne le capacità turistiche. La ferrovia non è come il bus, in quanto è permanente e non deve condividere lo spazio con il traffico automobilistico e commerciale. Costruire una pista ciclabile sul sedime della ferrovia è un danno per il territorio, ci deve essere invece una collaborazione tra autobus e treno, con il biglietto unico. Oggi è arrivato il momento di una conversione ecologica verso il treno anche per i trasporti merci. Quattro i punti su cui si basa il ragionamento: ferrovia spina dorsale del territorio, pista ciclabile a fianco della ferrovia, bus raccordati ai treni come orari e tariffe, tariffe promozionali per usare il treno in gruppo o in famiglia.

Un altro importante intervento è stato quello di Massimo Gaspardo Moro, responsabile nazionale FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) per il tema ferrovie e intermodalità, che ha ricordato la necessità di integrare il trasporto ferroviario con l’uso della bicicletta, e confermato la contrarietà di FIAB a trasformare linee ferroviarie sospese in ciclovie. La bicicletta ha bisogno del treno per ampliare i raggi di azione del turismo ciclabile, quindi la bicicletta ha bisogno del treno e il treno ha bisogno della bicicletta.

Alessandra Bonfanti ha quindi passato il testimone del moderatore ad Angelo Porta, vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta che ha brevemente introdotto la peculiare situazione del trasporto ferroviario in Piemonte, dove sono sospesi 483 chilometri di linee (un terzo dell’intera estensione regionale) che servono un bacino di 430.000 abitanti, elencato le principali tratte descritte nel rapporto e ricordato alcuni casi emblematici tra cui la linea Ivrea-Aosta, dove molte stazioni piemontesi sono state chiuse o sottoutilizzate con fermate previste solo per pochissimi dei convogli che collegano le due città .

Angelo Porta ha inizialmente dato la parola a Dimitri De Vita, Consigliere con delega ai trasporti della Città Metropolitana di Torino, che ha ricordato gli sforzi e le risorse economiche messe a disposizione dalla Città Metropolitana per migliorare il trasporto locale e si è unito nella richiesta di riattivazione delle linee piemontesi attualmente sospese.

Ed ha quindi coinvolto quattro esperti per presentare altrettanti casi emblematici:

 

Andrea Crocetta, del Circolo Legambiente Valpellice ha presentato il caso della tratta Pinerolo-Torre Pellice, sospesa dal 2012, la cui riapertura è inserita nel contratto di servizio siglato tra la Regione Piemonte e Trenitalia, ma mai riattivata e su cui è stato anzi commissionato al Politecnico uno studio per la trasformazione in busvia-ciclovia, con una spesa prevista di oltre 26 milioni di Euro per i soli costi di trasformazione e senza considerare l’acquisto dei mezzi a idrogeno e i costi di esproprio, mentre la Regione potrebbe finanziare il servizio con soli 1.5 milioni di Euro/anno.

Ha proseguito Giovanni Currado, consigliere dell’Agenzia per la Mobilità Piemontese, ricordando la storia delle ferrovie piemontesi con particolare sguardo alla Asti-Castagnole-Alba ed il ruolo fondamentale che hanno avuto nello sviluppo economico delle aziende vinicole. L’architetto Currado ha concluso affermando l’importanza della linea per uno sviluppo turistico ambientalmente sostenibile in relazione all’inclusione dei territori attraversati nei siti Unesco.

 

Helmuth Moroder, esperto di trasporti, già direttore della SBA – Infrastrutture Ferroviarie Alto Adige S.r.l., ha presentato il caso di successo della linea Merano Malles, la più grande opera di ripristino ferroviario mai realizzata in Italia: dismessa dalle Ferrovie dello Stato nel 1990, acquisita dalla Provincia di Bolzano, rimessa in esercizio nel 2005 con cadenzamento orario, ha raggiunto sin dai primi anni di esercizio 1.5 milioni di passeggeri/anno, arrivando a poco meno di 2 milioni negli ultimi anni. Questi risultati hanno imposto l’elettrificazione della linea con l’obiettivo di passare al cadenzamento di 30 minuti e in qualche caso ai 15 minuti.

Ha concluso questa parte del convegno Achille Chiari, dell’Associazione Ferrovia Internazionale Torino-Svizzera, presentando il caso della linea Santhià-Arona, ricordando che in passato era attivo un corridoio tra la Costa Azzurra ed il centro Europa passando proprio per questa tratta, di cui sono quindi evidenti le potenzialità in chiave turistica.

Angelo Porta ha quindi ceduto il testimone da moderatore ad Anna Donati, portavoce dell’Alleanza per la Mobilità Dolce.

Anna Donati ha moderato la tavola rotonda, in cui ha parlato per primo

 

Michele Torsello, Consigliere del Ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, che ha sottolineato l’impegno del Governo per l’attribuzione di ingenti risorse finanziarie derivanti dal PNRR non solo alle linee ad alta velocità, ma anche alle linee locali, e che per il Piemonte sono previsti 33 milioni di Euro per la riapertura a fini turistici di alcune linee piemontesi sospese.

Ha proseguito Alberto Sgarbi, Presidente Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali, ricordando che la ferrovia turistica nasce nell’Europa continentale per tutelare i sedimi dismessi, e che spesso la ferrovia turistica ha più successo del trasporto ordinario. In Francia alcune ferrovie turistiche sono ritornate attive per il trasporto passeggeri e merci, e che se anche la ferrovia turistica non è praticabile esiste la possibilità dei ferrocicli, quadricicli a pedali che producono reddito per le comunità ed i lavoratori locali.

 

Eraldo Botta, Presidente della Provincia di Vercelli, ricordando i risultati molto positivi ottenuti dalla riapertura ai treni turistici della linea Novara-Varallo, ed ha identificato nella riapertura delle linee sospese almeno a fini turistici un importante motore per promuovere i territori. La ferrovia rimane un mezzo di trasporto concorrenziale, le ferrovie devono essere riaperte e concorrere al trasporto pubblico locale.

 

Paolo Lanfranco, Presidente della Provincia di Asti, si è unito alla richiesta, ricordando la situazione del traffico e delle strade locali anche a fronte della sospensione delle linee ferroviarie. Ricordando il falso dilemma tra ferrovie e piste ciclabili, e l’emergenza strade nella provincia, ha sostenuto con forza che le ferrovie ritornino ad essere uno dei servizi che permettono la residenzialità fuori dalle città metropolitane. Dobbiamo ricostruire comunità vive e vivaci, e utilizzare anche nuove tecnologie per rendere nuovamente sostenibile il trasporto ferroviario, con una visione complessiva dei problemi del territorio.

 

Roberto Bava, delle Cantine Bava di Cocconato, ha affermato la valenza delle linee ferroviarie anche per il possibile traffico merci, ricordando come tutte le principali e più famose cantine vinicole piemontesi (comprese le cantine Bava) si trovino nelle immediate vicinanze delle stazioni (compresi i produttori di vermouth della cui associazione è presidente).

 

Roberto Colombero, Presidente di UNCEM Piemonte chiede un ritorno al futuro per rispondere alle necessità di comunità, con opportunità di residenzialità per mettere in pratica tutto quello che è stato affermato durante la pandemia. Scelte drastiche soprattutto da parte di chi ha la responsabilità politica ma anche da parte dei cittadini. Dalla valle Maira a Cuneo ad esempio per la frequenza scolastica, servono due ore di viaggio con l’attuale assetto del TPL, sono troppe. È necessario riattivare le linee ferroviarie sospese e forse realizzarne delle nuove. Ha ricordato infine i turisti (soprattutto stranieri) che non capiscono e non comprendono come non vi siano trasporti su ferro per raggiungere i luoghi di loro interesse.

Importanti le conclusioni di Diego De Lorenzis, membro della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, che, tornando alla sua abitazione in treno, ha ricordato le leggi sulle ferrovie turistiche e i fondi per il trasporto pubblico locale approvate nelle due ultime legislature. L’onorevole De Lorenzis ha ricordato inoltre che il criterio per l’eventuale trasformazione del sedime in una ciclovia è l’assenza dell’armamento: in caso contrario (quando sono presenti i binari e le traversine) sarebbe grave ricoprire il sedime con una pista ciclabile. De Lorenzis ha concluso affermando come sia necessaria una integrazione tariffaria per i diversi mezzi di trasporto locale, allargata all’ambito nazionale.

 

Anna Donati ha concluso l’incontro ribadendo il senso e la convinzione che le tratte sospese in Piemonte e in tutta Italia vadano riattivate e che una fetta più importante di risorse del PNRR debbano essere spostate sul trasporto ferroviario locale. La portavoce di AMODO ha anche rilevato come l’assenza al convegno dell’Assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Marco Gabusi, dovuta a concomitanti impegni istituzionali, abbia purtroppo impedito il confronto e di veicolare direttamente le istanza dei territori e le nuove informazioni sul PNRR verso i vertici regionali.

La registrazione del convegno si può trovare sulle pagine Facebook di Legambiente Piemonte e di Amodo.

Legambiente Onlus: è l’associazione ambientalista più diffusa in Italia con 18 sedi regionali, 1000 gruppi locali, 115.000 tra soci e sostenitori. Un’associazione senza fini di lucro, fatta di cittadini e cittadine che hanno a cuore la tutela dell’ambiente in tutte le sue forme, la qualità della vita, una società più equa, giusta e solidale. Un grande movimento apartitico fatto di persone che, attraverso il volontariato e la partecipazione diretta, si fanno promotori del cambiamento per un futuro migliore. Ha fondato la propria missione sull’ambientalismo scientifico, raccogliendo dal basso migliaia di dati sul nostro ecosistema, che sono alla base di ogni denuncia e proposta. Da 40 anni si batte per un mondo migliore, combattendo contro l’inquinamento, l’illegalità e l’ingiustizia per la bellezza, la tutela, una migliore qualità della vita.

Amodo – Alleanza per la Mobilità Dolce: nasce dal desiderio delle più importanti Associazioni nazionali ambientaliste e di settore di collaborare e attivare azioni congiunte per promuovere e far crescere la mobilità dolce in Italia, recuperando i ritardi nella pianificazione sostenibile dei territori e del paesaggio e nel sostegno al turismo lento. Le Associazioni che formano l’Alleanza si riconoscono nel Manifesto per una nuova Alleanza per la Mobilità Dolce. Tra le principali associazioni sono presenti: