ilTorinese

In difesa dell’Inno di Mameli

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni  Lo scrittore ottantacinquenne Ferdinando Camon che io, in verità,  ritenevo – sbagliando grossolanamente – che fosse già defunto da tempo insieme alla sua opera, ha battuto un colpo,  scrivendo un vergognoso articolo in cui attacca con parole da vilipendio l’Inno nazionale italiano, sostenendo che esso andrebbe sostituito con  “Bella ciao“, una tesi peregrina, politicamente e storicamente delirante. All’inizio del pezzo sembrava che scherzasse, ma purtroppo intendeva scrivere seriamente.

Non merita ripetere quanto ho sostenuto nei giorni scorsi su questo giornale sulla proposta incredibile di alcuni deputati della sinistra che vorrebbero rendere obbligatoria per legge “Bella ciao“ dopo – bontà loro – l’Inno di Mameli , come fece il fascismo nel 1925 con il canto di “Giovinezza “dopo la “Marcia Reale“.  Ma non merita, a maggior ragione, controbattere a Camon che esordi’  significativamente con l’appoggio di Pasolini che al suo confronto appare un grande. Le offese che arreca all’Inno di Mameli, un inno che nacque nel fervore di un Risorgimento che Camon ignora, sono così insulse da non meritare replica. Merita una  replica invece chi gli pubblica i suoi  articoletti su quella che non è più “La Stampa“, ma la nuova versione dell’”Unita‘“. Dando spazio a quelle idee  in verità leggermente senili, quei giornalisti cancellano totalmente la storia del giornale, dandolo in mano ai Camon e alla Murgia. “Bella Ciao“ inno nazionale italiano e’ un eresia priva di senso. Anche molti  resistenti non si riconobbero in quella canzone  che Giorgio Bocca scrive di non aver mai sentita cantare durante il suo partigianato. L’avere la faccia tosta di volerla sostituire all’Inno di Goffredo Mameli che morì in seguito alle ferite riportate  nella difesa  della Repubblica romana di Mazzini, rivela anche un’ignoranza storica grossolana che crea una cesura netta tra primo e secondo Risorgimento che molti resistenti hanno invece  ritenuto affini . I catto – comunisti non riescono a capire il senso della storia italiana a cui sono stati estranei ed a cui  continuano ad essere gramscianamente    ostili. Senza accorgersene  stanno lavorando alacremente al successo del centro – destra . Chi è a sinistra e ha mantenuto il buon senso deve invitare questi residuati bellici ad astenersi dallo scrivere queste amenità che offendono gli Italiani. Occorre metterli a tacere almeno per un po’ nell’interesse della sinistra .

Tornano i Giovedì sotto le stelle

A Carmagnola con il claim “Vestiti che usciamo”. Storica kermesse estiva di eventi, intrattenimenti e proposte culinarie

 

Dopo la pausa dello scorso anno tornano le piacevoli serate estive di Carmagnola con negozi aperti, musica, sfilate di moda itineranti, artisti di strada, spettacoli di magia e intrattenimenti rivolti a tutte le fasce di età, degustazioni e menù speciali, degustazioni e menù speciali per vivere in maniera divertente e colorate il centro di Carmagnola nei giovedì sera d’estate, sempre nel rispetto delle norme anti-Covid


Tra il 17 giugno e il 5 agosto 2021

Lungo l’asse di Via Valobra e in Borgo Vecchio a CARMAGNOLA (TO)
 

 

Dopo la pausa dello scorso anno, nel rispetto delle misure necessarie al contenimento della pandemia, torna la storica kermesse “Giovedì sotto le Stelle” che tra il 17 giugno e il 5 agosto proporrà otto piacevoli giovedì sera a Carmagnola (TO) con negozi aperti, musica, sfilate di moda itineranti, spettacoli di magia e intrattenimenti rivolti a tutte le fasce di etàdegustazioni e menù speciali, sempre nel rispetto delle norme anti-Covid.

La manifestazione a cura di Ascom Carmagnola, in collaborazione con Laboratorio Gourmet Carmagnola e Proloco Carmagnola, con il patrocinio del Comune di Carmagnola, la media partnership con Radio Veronica ed il sostegno di BCC di Casalgrasso e Sant’Albano Stura, Reale Mutua Assicurazioni di Carmagnola, Donna Ferramenta, Pasta Berruto e Valgrana.

 

Le serate si svolgeranno Lungo l’asse di Via Valobra e in Borgo Vecchio con numerosi esercizi commerciali che partecipano attivamente nell’organizzazione delle proposte.

 

“Vestiti che usciamo” è il claim di questa edizione che, nel rispetto delle disposizioni normative che vigeranno in merito all’emergenza sanitaria, intende dare un impulso di allegria, colore e ritorno alla normalità alla città di Carmagnola e al suo commercio.

Le strade della città diventeranno di volta in volta “vie della moda”, “vie del gusto e del vino”, “vie della musica” e “vie della magia” con molti negozi aderenti all’iniziativa che si preparano per aperture straordinarie e le attività di ristorazione e somministrazione che proporranno ricche proposte, dagli aperitivi ai piatti tradizionali.

Per ciò che riguarda gli intrattenimenti, musica e spettacoli con artisti di strada, maghi e illusionisti vengono proposti in forma itinerante, così da non creare assembramenti. Saranno gli artisti ad andare dalla gente e non viceversa, come nella speciale serata del 22 luglio dedicata alla magia con artisti che animeranno i locali della città con brevi e spettacolari performance ai tavolini degli avventori.

 

L’elenco dei locali aderenti sarà presto consultabile nella pagina www.facebook.com/giovedisottolestelle

 

Nei primi due appuntamenti del 17 e 24 giugno, in collaborazione con Valgrana Piemonte, ci sarà il lancio del “Tagliere Piemonte” con una ventina di bar e ristoranti che presenteranno nei loro menù alcune tra le perle casearie più amate. Numerosi locali offriranno ai clienti la possibilità di degustare eccezionali formaggi in purezza, oppure all’interno di ricette ad hoc che ogni attività elaborerà sulla base della creatività individuale, utilizzando come ingrediente fondamentale il grattugiato Valgrana (Piemontino o Bra Duro), fornendo in questo modo una prova concreta della versatilità di questo prodotto. Ci saranno alcune tra le Dop più amate: dal Bra Duro che, con la sua forte personalità è diventato un punto di riferimento imprescindibile nel suo genere, alla dolcezza del Raschera.

 

La chiusura del 5 Agosto sarà dedicata alla Fiera Nazionale del Peperone, la cui 72^ edizione è in programma dal 27 agosto al 5 settembre. Molti locali di carmagnola proporranno le loro versioni del #pepesandwich, il peperone-panino di Carmagnola con il peperone al posto del pane, #lowcarb, #lowcal e #glutenfree, che l’organizzazione della Fiera ha lanciato recentemente sui suoi social networks con ottimi riscontri e persone che stanno proponendo le loro versioni da diverse regioni d’Italia e da varie nazioni.

 

Commentano il sindaco Ivana Gaveglio e l’Assessore Gian Luigi Surra: “La nostra amministrazione ha accolto con favore l’iniziativa proposta dall’Ascom per i Giovedì sotto le stelle. Il programma prevede iniziative proposte dalle attività di somministrazione e aperture straordinarie dei negozi con intrattenimenti itineranti nel rispetto delle norme previste per lo svolgimento di questi eventi. Siamo certi che i cittadini e le attività commerciali accoglieranno favorevolmente queste proposte, che porteranno allegria nelle nostre vie rispettando le regole sul distanziamento, sull’uso della mascherina e della disinfezione delle mani”

 

 

 

 

IL PROGRAMMA DEI PRIMI APPUNTAMENTI

 

GIUGNO: Moda & Gusto

 

Giovedì 17 giugno: Le Vie della Moda e le Vie del Gusto
Music street band itineranti, apertura serale negozi e aperitivo sotto le stelle nei locali della Città in collaborazione con “Valgrana” e Franco Biraghi per il Lancio del Tagliere Piemonte.

 

Giovedì 24 giugno: Le Vie della Moda e le Vie del Gusto
Music street band itineranti, apertura serale negozi e aperitivo sotto le stelle nei locali della Città in collaborazione con “Valgrana” e Franco Biraghi per il Lancio del Tagliere Piemonte.

 

 

LUGLIO: Moda Gusto Arte e Musica

Giovedì 1° luglio: Le Vie della Moda aspettando i Saldi, Le vie del Gusto, Le Vie dei Suoni
Street Fashion – Alle ore 19.00 e alle 21.00 da Piazza Garavella a Via Valobra presentazione di capi a cura dei negozi di moda e accessori in una “Street Fashion Itinerante curata da “Elia Tarantino”.  Aperitivi e cene nei locali della città

 

 

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO:

ASCOM Carmagnola  Tel. 011 9720295 – Cell. 3358045842  – E Mail  – carmagnola@ascomtorino.it

Grimaldi (LUV): “Piemonte ultimo a raggiungere l’immunità di gregge”

Vaccini : “i ritardi di ‘Tele Cirio’ costeranno carissimo”

“Il Piemonte sarà l’ultima Regione a raggiungere l’immunità di gregge e a vaccinare almeno il 70% dei propri cittadini con il ciclo completo: i calcoli li hanno fatti il Corriere della Sera e il Sole 24 ore e sono la fotografia di un Piemonte in difficoltà evidente. Lo sa Cirio che da questa crisi uscirà meglio chi ne uscirà prima? Rischiamo di pagare a caro prezzo le inefficienze organizzative della Giunta” – commenta Marco Grimaldi, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.

“Le scuse accampate quotidianamente dal Presidente Cirio celano una lentezza esasperante e una disorganizzazione che molti piemontesi ci segnalano da tempo e che da mesi denunciamo inascoltato in aula. Rispetto alle altre Regioni arriviamo sempre ultimi” – ricorda Grimaldi: “ci sono voluti mesi per ottenere di conoscere la data della vaccinazione scelta da un algoritmo, mentre le altre Regioni già da tempo permettono addirittura di scegliere il giorno e l’ora per la vaccinazione eppure non hanno certo preso le dosi al mercato nero, semplicemente si sono organizzate meglio”.

“Il Piemonte punta sulla lotteria degli ‘open days’, pochi posti esauriti in poco tempo, ma dovrebbe garantire a tutti i cittadini una pianificazione della propria vaccinazione: invece sono moltissime le coppie di coetanei conviventi che hanno appuntamenti a distanza di due settimane e in luoghi diversi, alcuni addirittura con prima dose nella seconda metà di agosto. Inoltre non tutte le Asl stanno riprogrammando e anticipando le date. Cirio vuole chiamare a casa le persone non vaccinate? ‘Tele Cirio’, se vuole salvare la salute e l’economia della nostra Regione, si risparmi le battute, organizzi invece una struttura efficiente che permetta a tutti di scegliere la data e l’ora della vaccinazione”.

Juve-Toro: Calciomercato, tutte le novità

Tanti nomi per Juve e Toro

È un calciomercato in cui girano tanti nomi di validi calciatori ,soprattutto per Juve e Toro.I soldi sono pochi e si tentano tanti scambi ma se c’è richiesta chi vende vuole solo monetizzare al massimo senza contropartite tecniche.
Per quanto riguarda la squadra bianconera il tecnico Allegri vuole subito il centrocampista centrale Locatelli,dal Sassuolo,in cambio il giovane Rovella con 28 milioni:si farà al più presto.
Le altre 2 priorità sono il secondo portiere,favorito Mirante dalla Roma,e la punta di peso,Dzeko(sempre dalla Roma)Milik e,clamoroso,Belotti dal Toro,libero di scegliersi la squadra che viole dal 1 febbraio 2022.C’è anche un ipotesi di scambio con gl’inglesi dell’Arsenal:il bianconero Ramsey in cambio del difensore centrale londinese Bellerin.
In casa granata la priorità è sempre il trequartista,per Messias,si sta chiudendo limando l’offerta con la richiesta,.Se parte Belotti arriverà dal Cagliari Simeone.Dalla Francia annunciano che emissari del Torino faranno un’offerta per il centrocampista centrale croato del Bordeaux,Basic.Costo 10 milioni,offerti 5+2 di bonus.Siamo alle schermaglie iniziali.

Vincenzo Grassano

“Arcani”, 23 artisti interpretano i segreti dei tarocchi

Sino al 27 giugno, nella ex chiesa di Santa Croce ad Avigliana

“Arcani. 23 artisti interpretano gli arcani maggiori dei tarocchi” s’intitola la mostra – a cura di Luigi Castagna e Giuliana Cusino, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e della CIttà di Avigliana – con cui l’associazione “Arte per Voi” ha ripreso, nell’ampio spazio dell’ex chiesa di Santa Croce, nella piazza Conte Rosso di Avigliana (sino al 27 giugno), dopo mesi di interruzione e chiusure dettate dalla attuale situazione, la propria attività espositiva. Ci guida l’artista Serena Zanardo tra le note esplicative che quasi obbligatoriamente devono accompagnare la mostra: “Il termine Arcani evoca un mistero ancora da scoprire come lo sono i personaggi e archetipi rappresentati nelle carte dei Tarocchi. Ogni artista, attraverso il suo sentire, il suo stile e la sua tecnica (pittura, scultura, ceramica) ha provato a svelare il segreto nascosto di uno o più arcani, dando vita a un percorso di visita che diventa viaggio di scoperta di una tradizione tanto antica quanto ricca di simboli e significati attuali”. Il percorso, nonostante il felice interesse per l’occasione, per arrivare ad oggi non è stato facile, “è stato un viaggio durato più di un anno anche l’organizzazione della mostra stessa, mostra che avrebbe portato finalmente all’apertura al pubblico, con la fiducia che sia un segno di ripresa senza ulteriori interruzioni per il mondo dell’arte e della cultura, ma anche un’occasione per ritrovarsi e condividere la bellezza dell’arte e dell’ispirazione creativa”.

Uno sperduto sguardo femminile verso l’alto di Daniela Bertolino, la maestosa “Papessa” di Enrica Campi e il carro di Massimo Voghera, il disco solare ripensato da Cetty Bonello, il coloratissimo vetro di Silvio Vigliaturo a rappresentare lo sguardo incantato degli “Amanti”, il fogliame ed i fiori rosati che accompagnano “L’eremita” di Giuliana Cusino, il mascherone inquietante di Rocco Forgione, il corpo femminile di Renata Ferrari circondato da un turbine di stelle, questi alcuni dei titoli e degli artisti presenti in mostra. Espongono inoltre Silvana Alasia, Franca Baralis, Ivo Bonino, Nadia Brunori, Alfredo Ciocca, Luisella Cottino, Maria José Etzi, Lucia Galasso, Sonia Girotto, Beppe Gromi, Gaia Maritano, Enrico Massimino, Elena Monaco Elena Piacentini, Guido Roggeri e Serena Zanardo.

Orari di apertura: sabato e domenica dalle 15 alle 19. (e. rb.)

Nelle immagini:

Ines Daniela Bertolino, “Stelle”, acrilico su tela, 2019

Enrica Campi, “La Papessa”, grès rosa patinato e foglia di ottone, 2021

Silvio Vigliaturo, “Lovers”, scultura in vetro, 2020

La montagna sacra di Nives Meroi

 Fra le più grandi alpiniste al mondo, sarà ospite a Cavallermaggiore della rassegna “CuneiForme” e della Fiera Piemontese dell’Editoria

Sabato 12 giugno, ore 21,30

Cavallermaggiore (Cuneo)

Bergamasca di Bonate di Sotto, Nives Meroi è sicuramente fra le più forti alpiniste donne del modo. Nella sua carriera ha scalato tutti i quattordici Ottomila della Terra, sempre senza ossigeno né portatori d’alta quota. E sempre, o quasi, con il suo compagno fisso di cordata, il marito Romano Benet. A lei Erri De Luca ha dedicato il libro: “Sulla traccia di Nives”. E lei stessa ha pubblicato “Sinai” e “Non ti farò aspettare”(entrambi disponibili in BUR) e nel 2019 “Il volo del corvo timido. L’Annapurna e una scalata  d’altri tempi” per i tipi di Rizzoli. Sentirla parlare a tu per tu della sua “montagna sacra” dove “ogni passo diventa uno sforzo di volontà”, sarà possibile se sabato prossimo 12 giugno, alle 21,30, ci si recherà in piazza Baden Powell a Cavallermaggiore nel Cuneese, dove (dopo l’annullamento del suo incontro lo scorso anno a causa dell’emergenza sanitaria), Nives Meroi incontrerà il pubblico nell’ambito della seconda edizione di “CuneiForme”, rassegna multidisciplinare organizzata dall’Associazione Culturale “Progetto Cantoregi”, e della “Fiera Piemontese dell’Editoria”, entrambe realizzate in collaborazione con “Le Terre dei Savoia”.Attraverso immagini delle sue avventure in alta quota, ricordi, racconti, curiosità e riflessioni, Nives parlerà del suo personale rapporto con la montagna e della grande relazione di attrazione e timore tra l’uomo e la potenza estrema delle alte vette. Sarà un lungo, affascinante racconto. Nives si avvicina all’alpinismo intorno ai 15 anni e a 17 sale le prime vie. A 19 anni incontra Romano Benet e da allora diventano compagni di cordata e poi anche di vita. Nella loro carriera hannopercorso alcune fra le vie più difficili delle Alpi, rendendosi protagonisti di imprese quali la primainvernale al Pilastro Piussi alla parete nord del Piccolo Mangart di Coritenza e quella alla Cengia degli Dei, sullo Jof Fuart. Col tempo il loro amore per la montagna li ha spinti a esplorare orizzonti sempre più lontani,seguendo le regole di un alpinismo leggero e pulito: senza l’ausilio di bombole d’ossigeno, climbing sherpa e campi prefissati. Ande, Himalaya, Karakorum. Un percorso fatto di grandi successi, come la salita, nel 2003, di tre Ottomila in soli venti giorni (Gasherbrum II, Gasherbrum I, Broad Peak), seconda cordata al mondo a realizzare quest’impresa e Nives, prima donna in assoluto. Oppure il loro “K in 2”, salita e discesa in cinque giorni, in completa solitudine. E ancora l’Everest, il Tetto del Mondo, scalato anch’esso senza ossigeno né climbing sherpa. E poi Lhotze, il Kangchenjunga, Makalu, fino alla cima dell’Annapurna, l’11 maggio 2017, coronando un sogno lungo più di vent’anni. L’alpinismo come stile di vita. Dove forza di volontà, passione e umiltà sono i valori che portano al successo e dove ogni sconfitta alimenta una nuova voglia di ricominciare. A moderare l’incontro sarà il giornalistaLeonardo Bizzaro.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti, nel rispetto delle normative vigenti sull’emergenza sanitaria Covid-19 (Info: 349/2459042 o info@progettocantoregi.it). L’incontro è realizzato in collaborazione conRizzoli” ed il bookshop è a cura della “Libreria Clerici” di Racconigi.

g. m.

Omaggio a Liliana Segre, testimone del Novecento

Giovedì 10 giugno ore 17.30

Diretta streaming sui canali Facebook YouTube del Polo del ‘900:

facebook.com/ilpolodel900

youtube.com/channel/UCNbxiejcoV10V7C0UP3Rp9Q

 

Giovedi 10 giugno il Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino e la Fondazione Polo del ‘900 rendono omaggio a Liliana Segre, testimone della Shoah e senatrice a vita che pubblica da Solferino editore quello che per sua scelta è l’ultimo intervento pubblico tenuto a Rondine, un piccolo borgo in provincia di Arezzo.

Ho scelto la vita. È questo il titolo del volume, si apre con una lunga prefazione di Ferruccio De Bortoli, Presidente onorario del Memoriale della Shoah, è a cura di Alessia Rastelli, redattrice delle pagine culturali de Il Corriere della Sera.

Dopo trent’anni di incontri nelle scuole e in tutti i luoghi dove la trasmissione della memoria e il racconto della sua esperienza potevano essere utili a far capire gli orrori del nazifascismo, Liliana Segre passa ai giovani il ruolo di testimoni.

Ho scelto la vita è una rappresentazione delle persecuzioni e del Lager intessuta di fatti concreti e di interrogativi aperti, cui anche il lettore è chiamato a trovare risposte.

Vi si dice di scoperte straordinarie che soltanto un’esperienza estrema come la deportazione può rivelare; vi si parla di un passato lontano, ma è come se le esperienze di allora offrissero più di una chiave utile a misurarsi con la realtà che abbiamo intorno.

Per tutte queste ragioni e per l’affetto che Liliana Segre ha ispirato nei tanti che l’hanno conosciuta, il Centro Primo Levi ha voluto coinvolgere numerose istituzioni torinesi in una riflessione pubblicata guidata dalle parole di una grande testimone del Novecento.

L’Evento è a cura del Centro Internazionale di Studi Primo Levi e della Fondazione Polo del ‘900.

In collaborazione con: Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Primo Levi, Università degli Studi di Torino, Comunità Ebraica di Torino, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”.

Diretta streaming sui canali Facebook YouTube del Polo del ‘900:

facebook.com/ilpolodel900

youtube.com/channel/UCNbxiejcoV10V7C0UP3Rp9Q

 

Saluti: Dario Disegni – Presidente della Comunità Ebraica di Torino e del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Primo Levi

Letture: Roberta Fornier

Interventi di:

Fabio Levi – Presidente del Centro Internazionale di Studi Primo Levi

Sebastiano Gino e Stefano Coscia, docenti di Storia e Filosofia presso il liceo delle Scienze Umane “F. Albert” di Lanzo Torinese

Ginevra Perino Bert, studentessa presso il liceo delle Scienze Umane “F. Albert” di Lanzo Torinese

Alessia Rastelli – curatrice del volume

Conduce Alessandro Bollo, Direttore del Polo del ‘900

 

 

La lucina notturna della mamma sartina non mi ha mai abbandonato

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COSA SUCCEDEVA IN CITTA’ / Graziosa la mia mamma.  Ed anche io facevo la mia “porca” figura.  21 giugno 1957.

Manco un mese avevo.  Sono passati quasi 64  anni e ne è valsa la pena. Non ho conosciuto mio nonno morto in guerra.  E sempre nel 1940 ad 11 anni , finita la 5 elementare, a lavorare, cara mamma,  alla Facis di corso Emilia. Eri piccola di statura. Gambe proporzionate,  ma pur sempre cortine. Abitavi  a 500 metri dal lavoro. Via Cuneo,  case di ringhiera. Ed hai sempre ricordato il mare di pianto che hai fatto. Volevi continuare a studiare, ma il tuo lavoro e quello di tua sorella erano l’unico sostentamento della famiglia. Della guerra non ne parlavi mai. Ricordavi,  sicuramente ricordavi almeno qualcosa.  Avevi 16 anni quando finì  e a 16 anni si ricorda quasi tutto.  La tessera per poter far la spesa. Quella sì , raccontavi. Diventata sartina e sposata era (per allora  d’obbligo lasciare il lavoro per accudire i figli.  Sposati nel 1956 e appena 10 mesi dopo sono nato io.  Ma i soldi non bastavano mai e ti sei “arrangiata” a fare la pantalonaia. Tutto ovviamente in nero.  Soprattutto il sarto di via Palestrina, mi ricordo. Forse perché  ci scappava un piccolo regalino, caramella o un biscotto. Altra cosa che mi ricordo era la fretta che ti mettevano. In 48 ore dovevi confezionare 4 o 5 pantaloni. Inevitabile lavorare fino a notte tarda. La macchina da cucire Bortetti ancora a pedale. Poi uscirono i motorini. Dicevi sempre: un’ altra vita.  Io dormivo in fondo alla stanza , ma come non vedere la bassa luce fino, magari, all’una di notte.  Ed i fili sparsi per la casa. Quella lucina non mi ha mai abbandonato. Anche quando ebbi,  finalmente, la mia cameretta. Piccola, ma per me un sogno di indipendenza. Ma si sentiva sempre quel ronzio del motorino. Non bastava.  Riassettare e pulire la casa. Cucinare e far la spesa. Tutto nello stesso momento. Poche ore di sonno.  E magari anche la domenica. Pativi,  sicuramente è chiaramente pativi quella condizione.  Nato io non solo avevi dovuto lasciare il lavoro,  ma anche la politica. Era il vostro destino.  Poche,  pochissime donne sfuggivano a quell’ ingrato destino. Sempre una tessera in tasca. Anzi due tessere contando quella dell Udi. Unione donne italiane. Femminismo ante litteram. La parità di salario con parità di mansioni era un miraggio. Le donne non potevano diventare magistrato  pochissime le laureate. Rinascere  l’otto marzo ed il 1 maggio  metà anni 60: vestita di tutto punto con quel tailleurino color carta da zucchero. Manifestazione e poi pranzo con le compagne e compagni del sindacato. Un modo di ritrovarsi da un anno all’altro. Soprattutto con le compagne che lavorano,  come segretarie al sindacato. Loro,  magari, avendo già i figli grandicelli. Quante volte mi hai ripetuto: io non ho studiato , io non ho potuto studiare. Tocca a te riscattarmi con lo studio. Zoppicante al liceo mi sono ripreso all’ università. La tua vita non è stata facile. Difficile non solo economicamente. Ma se sono arrivato fino qui… Se le tue nipoti sono arrivate fino a qui, lo dobbiamo anche a te. Decisamente in ritardo, grazie Mamma. Tutto è tempo. Ad un certo punto arriva il momento di ricordare il proprio tempo. Valutazioni. Come in quelle notti che ti capita di pensarci un po’ su.  Di quello che pensi di essere e sei diventato.  Appunto, valutazioni. Con una realtà che ci circonda decisamente problematica.  Ma qualcosa,  accidenti, abbiamo fatto. Magari non riuscendo su tutto. Ma qualcosa, accidenti  lo abbiamo fatto. Almeno, possiamo dire e dirci : ci abbiamo tentato.  Come Tu mamma, da quella  bimba che nel 1940 è andata a lavorare. Impossibile far finta di niente.  Era la premessa per quello che sono diventato nascendo 17 anni dopo. Non ho il ricordo di quel giugno di 64 anni fa. Ho il ricordo di quella lucina fino al’ una. Cara Mamma grazie.  Per quello che sono diventato.

Patrizio Tosetto

Grande successo per il primo appuntamento con il Qigong in piazzale Valdo Fusi

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Tutto esaurito domenica 6 giugno. Già sold out anche domenica 13 giugno, secondo dei quattro incontri gratuiti organizzati dall’Istituto Confucio dell’Università di Torino

 

Anche il 13 giugno è sold out, anticipata quindi l’apertura delle iscrizioni agli ultimi due incontri del 27 giugno e del 4 luglio. Ci si può iscrivere a partire da martedì 8 giugno!

Gli appuntamenti, organizzati dall’Istituto Confucio dell’Università di Torino, sono del tutto gratuiti e si svolgono interamente all’aperto in Piazzale Valdo Fusi. L’Istituto dunque, nel presentare una delle molteplici sfaccettature della cultura cinese, questa volta si propone anche di creare un’occasione di “socialità sicura”, focalizzata sul benessere psicofisico e sulla salute dei cittadini.

Il primo incontro di domenica 6 giugno è stato un grande successo. Adesso l’appuntamento è per le prossime tre domeniche mattina dalle 10.00 alle 11.30 in piazzale Valdo Fusi, previa prenotazione obbligatoria sul sito web dell’Istituto Confucio.

Conosciuta in occidente con il termine generico di Qigong e caratterizzata da movimenti lenti, fluidi e armoniosi, l’antica disciplina del Daoyin vanta in Cina duemilacinquecento anni di storia, ed è considerata una branca fondamentale della medicina tradizionale cinese.

Si tratta di una pratica che mira alla purificazione di corpo e spirito, adatta a ogni fascia di età, che tramite esercizi di riequilibrio energetico mira a migliorare metabolismo e facoltà motorie, mentre esercita un effetto rilassante sul sistema nervoso.

Livia Dutto, nata a Cuneo nel 1951, è Maestro cintura nera 3°duan di Kung Fu Wushu. Dopo diversi anni di pratica nelle discipline del Taijiquan, del Qigong e del Bagua zhang, presso l’Istituto per l’Educazione Fisica di Pechino intraprende il percorso di apprendimento del Daoyin yangshenggong e si specializza nelle forme con spada e ventaglio del Taijiquan. Nel 2008 ottiene il titolo di Campionessa Italiana (Cat.Over) negli Stili Tradizionali Esterni ai Campionati Italiani 2008 di Viagrande (CT). Dal 2008 al 2012 è Delegata Regionale del Piemonte della FIWuK – Federazione Italiana Wushu Kungfu. Insegna Daoyin yangshenggong, Taijiquan, Taijijian, Taijishan.

Modalità di partecipazione:

I posti sono limitati, per partecipare è necessario registrarsi sul sito dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino a questo link: https://istitutoconfucio.torino.it/qigong-in-piazza-a-partire-dal-6-giugno-2021/

Le date: domenica 6, 13, 27 giugno e 4 luglio (è previsto un recupero nel caso una data venga annullata causa maltempo).

Dove: piazzale Valdo Fusi, Torino

Orario: dalle 10.00 alle 11.30

Informazioni:

Istituto Confucio dell’Università di Torino

segreteria@istitutoconfucio.torino.it – 011 6703913

Marello interroga la Giunta sui provvedimenti da prendere per evitare incidenti sul lavoro

L’assessore Icardi risponde: «Sarà fatto tutto quanto è in nostro potere per migliorare i controlli e la formazione dei lavoratori».

 

Nel corso della seduta del Consiglio regionale il consigliere Pd Maurizio Marello ha presentato un’interrogazione a risposta immediata avente per oggetto gli infortuni sul lavoro, tematica al centro delle cronache da tempo nella nostra regione.

A titolo di esempio basti citare l’incidente che, lo scorso 4 giugno, ha coinvolto due lavoratori, Giovanni Battista Messa 58 anni di Pocapaglia (Cn) e Gerardo Lodovisi 45 anni di Nizza Monferrato, i quali hanno perso la vita sul lavoro presso una nota casa vinicola in Cossano Belbo, la Fratelli Martini. Il decesso pare essere stato causato dalle esalazioni di gas provenienti da una cisterna vuota. Per la dinamica dell’accaduto l’infortunio mortale ricorda molto quello avvenuto lo scorso anno in una azienda agricola del cuneese dove persero la vita due giovani fratelli.

Questi e altri recenti incidenti hanno motivato l’interrogazione di Marello che ha chiesto all’ Assessore competente quali provvedimenti la Giunta intenda assumere in merito per quanto di competenza regionale.

«Dai dati ufficiali si evince che in Piemonte, dal 1 di gennaio all’ 11 maggio 2021, sono accaduti 14 infortuni mortali, a cui occorre aggiungere gli ultimi due sopracitati», ha precisato nel corso della seduta Marello, aggiungendo che «Nel nostro Paese e anche nella nostra Regione gli incidenti sul lavoro, mortali o con postumi permanenti, costituiscono una vera e propria piaga, con numeri ancora elevatissimi. Ciò significa che nonostante le normative che si sono succedute negli anni, le condizioni lavorative soprattutto in certi comparti (tra i più colpiti troviamo quello agricolo, quello edile e quello manifatturiero) sono ancora lontane da una adeguata sicurezza».

«Lavorare in sicurezza è un diritto fondamentale di ogni lavoratore ed è inaccettabile che vi siano ancora così tante vittime o infortuni gravi con postumi permanenti nei luoghi di lavoro», ha aggiunto infine il consigliere Pd, «Il sistema dei controlli si palesa ancora insufficiente e i costi umani, sociali ed economici di questa emergenza sono elevatissimi. Non ultimi vanno sottolineati l’esigenza di formazione continua dei lavoratori (che nell’ultimo anno, a causa della pandemia, ha subito rallentamenti) e il sostegno economico alle aziende finalizzato ad investimenti nei macchinari affinchè siano sempre rinnovati e sicuri».

L’assessore Luigi Icardi è intervenuto in risposta all’interrogazione sottolineando come il tema sia delicato e importante per la comunità. In particolare l’assessore ha riportato dati relativi al computo degli incidenti da asfissia/anossia sul lavoro caratteristici del settore enologico (simili a quello recentemente avvenuto a Cossano Belbo) ritenendoli in numero decisamente inferiore rispetto al passato, per effetto dei controlli condotti dalle imprese stesse, dai Nas, dall’Ispettorato del Lavoro, da Spresal, dall’Inail.

Ha spiegato Icardi: «In aggiunta all’attività routinaria l’assessorato ha ricostituito il Comitato regionale di controllo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e gli organismi collegati e sta attuando, in collaborazione con Inail, un Piano mirato di Prevenzione specifico per gli ambienti confinanti in agricoltura nell’ambito del Piano Regionale di Prevenzione. Inoltre il Piemonte partecipa al gruppo di lavoro di Agenas per la definizione dei modelli organizzativi e delle dotazioni organiche degli Spresal». «Tuttavia, nonostante gli accertamenti siano numerosi e la formazione sia prevista per legge, sarà fatto tutto quanto è in nostro potere per migliorare ulteriormente i controlli e la formazione dei lavoratori», ha concluso l’assessore.