ilTorinese

Furto e maltrattamenti, due arresti

Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare i reati contro il patrimonio e le violenze di genere, i carabinieri hanno arrestato 2 persone.

In particolare a Torino, nel Quartiere Madonna del Pilone, i militari del Nucleo Radiomobile hanno bloccato un cittadino marocchino che, dopo averne forzato la porta d’ingresso, si era introdotto all’interno delle cantine di un condominio di via XXIV maggio. Dai successivi accertamenti è emerso inoltre che l’uomo era evaso dagli arresti domiciliari cui era al momento sottoposto.

Nel quartiere Barriera Milano stessa sorte è toccata ad un altro marocchino che ha malmenato la ex fidanzata, una connazionale in stato di gravidanza. L’immediato intervento dei carabinieri ha evitato gravi conseguenze per la donna che già in passato è stata vittima di violenze psicofisiche da parte dell’uomo.

Entrambi gli arrestati sono ora  in carcere.

Lo Zen e l’arte del kakemono Rotazione di dipinti, stampe e libri giapponesi 

Dal 3 agosto al 6 dicembre 2021 

 

La periodica rotazione delle opere più fragili delle collezioni del MAO, sostituite per ragioni conservative, interessa oggi la galleria giapponese e, in particolare, le stampe, i libri e i kakemono, rotoli verticali che incorniciano eleganti dipinti e calligrafie su carta o su seta. 

 

Secondo la tradizione, i kakemono si appendono alle pareti delle case giapponesi, e in particolare nel tokonoma, una rientranza rialzata presente nelle abitazioni tradizionali dove vengono messi in mostra oggetti di valore. Il kakemono fu introdotto in Giappone dalla Cina, probabilmente nel periodo Heian (794-1185), e se all’inizio era utilizzato essenzialmente come supporto per soggetti religiosi di tipo buddhista, divenne in seguito uno dei mezzi di espressione artistica prediletto dai pittori giapponesi.

 

La pittura a tema buddhista, filo rosso di questa rotazione, è rappresentata al MAO dal dipinto più antico, di autore anonimo, presente nelle nostre collezioni: un’opera che costituisce anche un esempio classico di pittura devozionale da appendere nelle sale dei templi.
Si tratta del Bodhisattva Kannon “dalle undici teste”, un kakemono a inchiostro e colori su seta risalente al periodo Muromachi (XIV-XV secolo) che raffigura Juichimen Kannon, la forma esoterica più nota del Bodhisattva di compassione Avalokiteshvara in Asia orientale. È caratterizzato da un tratto preciso con intento naturalistico, dall’abbondanza dei pigmenti, da una certa rigidità della composizione e dal supporto prezioso: un raffinato drappo in seta.

 

Gli altri kakemono esposti sono di natura, tecnica e talvolta materiali molto diversi. Lo stile è prevalentemente rapido e calligrafico, realizzato con poche pennellate decise di inchiostro su un supporto più umile come la carta, anche se non mancano esemplari su seta eseguiti a colori in uno stile più descrittivo.

Questi dipinti non raffigurano le divinità maggiori del Buddhismo bensì persone, rese spesso con esiti caricaturali: monaci famosi, fondatori di Scuole, personaggi divinizzati, per lo più di tradizione cinese, come Hotei (Budai in cinese), un personaggio vissuto in Cina tra il IX e il X secolo, considerato a livello popolare come un’incarnazione di Maitreya, il Buddha del futuro. Viene ritratto come un pingue e pacioso monaco, rasato e sorridente, che porta un sacco colmo di tesori per i fedeli. Questa figura è simbolo di generosità, appagamento e abbondanza, ed è spesso rappresentata attorniato da fanciulli, cui elargisce dolcini dalla sua sacca.

 

Nel corridoio che ospita le stampe e i libri trova invece posto la seconda parte della serie di xilografie Murasaki Shikibu Genji Karuta (Le carte di Genji di Murasaki Shikibu).

 

 

 

 

Elezioni comunali, ultime schermaglie per le liste

Ora tutti addosso ad Alberto Nigra perché accusato di essere passato con il nemico di centrodestra.

Al netto delle solite ed abbastanza inutili polemiche, non mi sembra questo il punto. Vero, Alberto Nigra è promotore di una lista che appoggia Damilano candidato del centrodestra. Ma è un Alberto Nigra che non ha rotto con Azione di Calenda, che eletto nelle liste del PD corre a Roma contro il candidato del PD per essere eletto lui  Sindaco di Roma. Ne’, perlomeno risulta al sottoscritto, Calenda vuole rompere con Nigra e chi in Azione lo ha seguito. E nel giro ci sta Costa sottosegretario di questo Governo a suo tempo non eletto dal centrosinistra. Personalmente penso che questa lista non avrà grande successo elettorale, comunque un primo successo, dal loro punto di vista l’han già ottenuto: questo PD non può dirigere l’intero centro sinistra pena la totale e perpetua sconfitta. Inoltre vedremo se a Siena verrà eletto Letta ed in che modo. Insisto mi sembra tutto, ma proprio tutto  fluido. Ma non basta. Juri Bossuto si candida come indipendente a Presidente del quartiere di Mirafiori e Santa Rita… con i Pentastellati. Lui che si è battuto come un leone per Appendino al secondo turno e che dopo pochi mesi ha ammesso di aver fatto una cavolata. Lui che si presenta a Mirafiori in polemica con il Pd locale che annovera tra i suoi Bruno Zucca braccio destro del Prof Mauro Salizzoni, icone della sinistra locale.
E vi assicuro, visto che con Bossuto è da anni mio carissimo amico,  non fa tutto questo per un posto,  ma per passione. Lui convinto no tav che, se tanto mi dà tanto, al ballottaggio voterà Lorusso convintissimo sì Tav. Ed i comunisti,  per capirci quelli di Rizzo,  sono in salita  nella raccolta delle firme per presentare la lista. Capita, no? Sempre nel dire che loro sono più fighi del mondo ed i soli con la ragione in tasca. Vediamo un po’ se sono tanto fighi e riusciranno nell’impresa.
Vado a scommesse:  per me non ci riusciranno dimostrando di non essere poi tanto così fenomenali. Damilano avrebbe paura del ballottaggio. Paura di perdere perché si assommerebbero i voti PD con quelli del pentastellati. Ed è proprio qui il punto: in politica come nella vita la soluzione dei problemi non è sempre un fatto matematico. Anche qui non scommetterei sulla vittoria del centrosinistra. Ne vedremo delle belle, o secondo i punti di vista, delle brutte.

Patrizio Tosetto

Nuovo piano per l’ex comando dei vigili di via Morandi: welfare generativo a Mirafiori

Caro direttore, a giugno 2020 era stato annunciato un nuovo piano per il comando dei vigili urbani di via Morandi che sarebbe stato trasferito per aprire a nuove progettualità l’immobile al civico 10.

Nell’immobile, come confermato anche dal comandante Bezzon, era rimasto soltanto un piantone di un vigile urbano che forniva informazioni e raccoglieva le segnalazioni e la struttura era, di fatto, per buona parte inutilizzata mentre gli stessi servizi sono stati dislocati in strada comunale di Mirafiori.

Le reazioni immediatamente successive all’annuncio di questo intento erano state di preoccupazione da parte di alcuni abitanti della zona che temevano occupazioni abusive o il disuso di una struttura cittadina. A questo l’Amministrazione aveva da subito fornito rassicurazioni: non avremmo permesso occupazioni e avremmo trovato una soluzione per valorizzare lo stabile e, globalmente, l’intera zona.

In questi mesi abbiamo lavorato per ottenere un risultato specifico: ridare vita all’intero complesso e renderlo disponibile alla cittadinanza.

Si inserisce proprio in questo percorso la decisione di ATC, che il 22 luglio 2021 ha deliberato la richiesta alla Città di Torino per l’immobile di Via Morandi n° 10, al fine di attivare nuove progettualità specifiche sulla formazione al lavoro.

Sussidiarietà orizzontale e welfare generativo: queste le linee di indirizzo con cui ATC manifesta il proprio intento, nell’ambito delle linee guida tracciate dalla normativa regionale in materia, per favorire l’individuazione di immobili che non sono utilizzabili per i fini propri dell’edilizia sociale ma che possono essere adibiti per servizi sussidiari alla cittadinanza.
In particolare l’Agenzia, con l’attivazione delle varie progettualità nei quartieri di edilizia sociale, pone in essere tutte le attività sul welfare abitativo a favore dei residenti degli immobili di proprietà e/o in gestione ATC. L’attivazione di tali progettualità nasce inoltre dall’esigenza di operare una trasformazione dell’edilizia sociale in un servizio abitativo, cioè una casa integrata ad un insieme di servizi collegati (politiche sociali, sanitarie e dell’occupazione) che rispondano alle esigenze della persona e della famiglia.

La zona interessata è densa di alloggi di edilizia sociale attorno ai quali sperimentare nuove azioni finalizzate a:

– rafforzare la presenza sul territorio;

– offrire servizi sulla formazione al mondo del lavoro, dando la possibilità a coloro che risiedono negli alloggi ATC di avere una offerta formativa a condizioni favorevoli;

– favorire la nascita di attività sul territorio;

– migliorare lo stato manutentivo degli edifici pubblici e avviare momenti di aggregazione tra gli inquilini degli immobili di edilizia sociale.

È ormai chiaro da tempo come l’edilizia sociale debba considerare molteplici aspetti della vita delle persone, promuovendo un inserimento degli alloggi in contesti attivi, organizzati e partecipati.
La strada dello stabile che prima era comando dei vigili urbani va proprio in questa direzione.

Antonino Iaria

Assessore Urbanistica Città di Torino

Chiude la badante fuori casa e le lancia contro oggetti: 91enne ai domiciliari

Lui ha 91 anni e l’episodio è avvenuto a Nichelino.

La donna è romena, 57 anni, e lavora da anni per l’anziano.  Venerdì sera l’uomo  l’aveva chiusa fuori di casa perché , secondo lui, non avrebbe svolto le mansioni che le erano state impartite.  La donna ha così chiamato i carabinieri che, giunti sul posto hanno visto la porta aperta e i due all’interno dell’appartamento. L’uomo aveva malmenato la badante e le aveva lanciato contro  gli oggetti e i soprammobili che aveva trovato a portata di mano. La badante era a terra quasi svenuta ed è stata portata in ospedale a Moncalieri. L’anziano è stato arrestato e, data l’età, è stato messo ai domiciliari.

Il bollettino Covid di domenica 8 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 15.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 151 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 12 dopo test antigenico), pari all’1,2% di 12.946 tamponi eseguiti, di cui 9.341 antigenici. Dei 151 nuovi casi, gli asintomatici sono 68 (45%).

I casi sono così ripartiti: 23 screening, 90 contatti di caso, 38 con indagine in corso; RSA/Strutture Socio-Assistenziali: 0 casi; importati: 1 dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 371.406 così suddivisi su base provinciale: 30.217 Alessandria, 17.616 Asti, 11.650 Biella, 53.561 Cuneo, 28.869 Novara, 198.294 Torino, 13.897 Vercelli, 13.213 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.527 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.562 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 4 (-1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 90 (+rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.018

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.052.753 (+12.946 rispetto a ieri), di cui 1.924.274 risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.701

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.701 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.592 Torino, 525 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

356.593 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 356.593 (+93 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.197 Alessandria, 16.845 Asti, 11.101 Biella, 51.687 Cuneo, 27.541 Novara, 191.423 Torino, 13.245 Vercelli, 12.700 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.445 extraregione e 2.409 in fase di definizione.

E’ morto il tassista rimasto intrappolato nell’appartamento in fiamme

Non è sopravvissuto il tassista rimasto gravemente ferito nell’incendio scoppiato in via Caboto, 49, nella casa in cui viveva con l’anziana la madre di 80 anni. Luigi Barbesino aveva 55 anni, e non è riuscito a fuggire dalla casa in fiamme forse perché bloccato dalla bombola di ossigeno a cui era collegato per una patologia  polmonare. A causa della malattia aveva lasciato tempo fa l’attività di tassista. La madre è riuscita a scappare dall’appartamento con l’aiuto di un vicino, seppur ustionata. Forse l’incendio è divampato per una sigaretta dimenticata accesa. Madre e figlio erano stati ricoverati al Cto.

Napoli (CI): Via Almirante? Meglio cancellare via Stalin

Chi ha avuto l’occasione di ascoltarlo, in Parlamento o nelle tribune politiche televisive, ricorda Giorgio Almirante come un grande oratore, un politico intelligente e, dal suo punto di vista, di assoluta coerenza. L’idea del Comune di Alessandria di intitolargli una via non mi convince. Sono contrario per ragioni molto semplici: intelligenza e coerenza sono doti che ad Almirante vanno riconosciute, ma non bastano a cancellare la sua appartenenza alla Repubblica di Salò, il suo sostegno al regime fascista quando l’Italia, con l’aiuto determinante degli Alleati, lo combatteva per riconquistare la libertà e riscattarsi dall’infanzia delle leggi razziali. In questo senso condivido le preoccupazioni espresse dalla Comunità ebraica di Torino.

     Il passato è sempre una materia incandescente e dunque da maneggiare con molta prudenza. Meglio, molto meglio, secondo me, rimuovere le non poche vie intitolate a Josif Stalin o a Lenin e ristabilire così un po’ di verità storica nella coscienza collettiva degli italiani.

On. Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia

Sindacato Fsp, le richieste degli agenti al capo della Polizia

Tav, lunedì Giannini a Torino, Fsp Polizia: “Cambi la strategia per la vigilanza, più intelligence, strumenti adatti e vietare le manifestazioni entro 20 km”

 

“Bene, anzi benissimo la visita anche del Capo della Polizia, Lamberto Giannini, lunedì a Torino, come segnale di vicinanza ai Poliziotti impegnati sul territorio, specialmente al cantiere della Tav. Noi contribuiremo a che questa vicinanza possa essere concreta e tangibile avanzando a chi governa, per il suo tramite, precise proposte per contrastare questa delirante situazione di ripetuti e sempre più gravi attacchi di chiaro stampo para-terroristico, che va avanti da anni frenando un’opera pur stabilita dal Paese, con conseguenze pesantissime sugli operatori della sicurezza. Nessuno deve più avvicinarsi al cantiere, dove gli attacchi hanno anche un valore altamente simbolico”.

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia, in vista della visita di lunedì a Torino del Capo della Polizia, Lamberto Giannini. Presente in Prefettura anche il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a pochi giorni dagli ultimi gravi attacchi contro le forze dell’ordine registrati al cantiere della Tav.

“Noi – afferma il Segretario provinciale Fsp Torino, Luca Pantanella – chiediamo un cambio di strategia nei confronti della vigilanza al cantiere Tav, che è ormai la palestra d’Europa per la lotta antagonista. Sono passati oltre 10 anni da quando, per liberare l’area, le forze dell’ordine ebbero più di 200 feriti in pochi giorni, ma in tutto questo tempo abbiamo assistito a continui attacchi, con numerosi feriti fra i nostri. Il Governo esca dall’ambiguità e dica se la Tav è un’opera strategica per la nazione o se si vuole solo perdere tempo, in quanto le forze e le risorse impegnate per un gruppo sparuto di delinquenti sono impressionanti. Di certo i continui attacchi, i danneggiamenti al cantiere, il tendere cavi d’acciaio e i chiodi sull’autostrada sono da ritenersi attacchi terroristici e vanno trattati come tali. Non possiamo continuare a subire feriti restando in un bosco dove rischiamo di continuo agguati, muniti solo di lacrimogeni che non spaventano nessuno, servono strumenti adeguati che infatti hanno le altre polizie europee, come ad esempio i proiettili di gomma. Bisogna inoltre evitare – conclude Pantanella – che i criminali raggiungano i limiti territoriali del cantiere, ed è quindi necessario vietare le manifestazioni nel raggio di 20 km, nonché potenziare il nostro servizio d’intelligence affinché si prevengano atti criminali e si isolino i facinorosi”.