ilTorinese

Serie A, decima giornata: Cremonese-Juventus 1-2

Esordio vincente per Spalletti sulla panchina bianconera
Parte con il piede giusto l’avventura di Luciano Spalletti alla guida della Juventus. I bianconeri espugnano lo “Zini” di Cremona imponendosi 2-1 sulla Cremonese in una gara combattuta ma controllata per larghi tratti.
La Juventus parte fortissimo e dopo appena due minuti Kostić sblocca il risultato con un sinistro preciso su assist di Chiesa. La squadra di Spalletti continua a spingere e sfiora il raddoppio con Locatelli, che colpisce un palo clamoroso.
Nella ripresa arriva il meritato 2-0: al 68’ Cambiaso firma il raddoppio con una conclusione di destro dopo un’azione corale. Nel finale la Cremonese reagisce e accorcia con Vardy, bravo a sfruttare una disattenzione difensiva, ma non basta.
Buone indicazioni per Spalletti, che trova subito i primi tre punti e ridà entusiasmo a una Juventus compatta e più brillante rispetto alle ultime uscite.

Enzo Grassano

Vaccinazione antinfluenzale, in Piemonte nelle prime due settimane oltre 350 mila dosi

Dal 14 ottobre si è avviata la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2025, che ha visto nelle prime due settimane l’inoculazione di oltre 350 mila dosi.

Perché vaccinarsi

La vaccinazione è il modo migliore di prevenire l’influenza, perché aumenta molto la probabilità di non contrarre la malattia e, nell’eventualità, di avere sintomi lievi senza complicanze. È un’importante misura di protezione non solo per sé stessi ma anche per la comunità, infatti ogni anno in Italia circa il 10% della popolazione si ammala: la maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, altre invece rischiano complicanze più gravi o il peggioramento delle proprie condizioni di base.

Perché ripetere la vaccinazione ogni anno

I virus influenzali hanno una marcata tendenza a mutare, presentando varianti che rendono inefficace la risposta immunitaria sviluppata nelle stagioni precedenti. A ogni stagione la composizione del vaccino viene aggiornata per fornire un’adeguata protezione contro i ceppi virali più recenti. Ecco il motivo per cui è necessario immunizzarsi prima dell’arrivo della nuova epidemia influenzale.

Per chi è gratuita la vaccinazione

la vaccinazione è gratuita per persone over 60, bambini dai 6 mesi ai 6 anni, soggetti fragili di tutte le età e loro contatti stretti, donne in gravidanza e in post partum, donatori di sangue, categorie professionali particolarmente esposte come ad esempio operatori sanitari, personale scolastico, Forze dell’Ordine.

Si può ricevere la vaccinazione anche se non si fa parte delle categorie a rischio: in questo caso i costi del vaccino e dell’inoculazione sono a carico del cittadino.

Quando vaccinarsi

Il momento più indicato per vaccinarsi è l’inizio dell’autunno: in Piemonte la somministrazione del vaccino è cominciato ufficialmente il 14 ottobre. L’immunità indotta inizia circa 2 settimane dopo e dura per almeno 6-8 mesi.

Come e dove vaccinarsi

È sufficiente contattare il proprio medico di medicina generale, il pediatra o il farmacista.

In caso di difficoltà è possibile rivolgersi alla ASL competente per territorio.

Perché è importante vaccinarsi

Per proteggere se stessi e la comunità ed evitare complicanze, come ad esempio infezioni batteriche (bronchite, polmonite, otite, sinusite, ecc.), miocardite e aggravamento di malattie preesistenti.

Antinfluenzale e vaccino Covid-19

Anche quest’anno è possibile ricevere la vaccinazione antinfluenzale insieme a quella contro il Covid-19, in due somministrazioni diverse: è raccomandata la vaccinazione a tutti i bambini dai 6 mesi ai 6 anni.

Link

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sanita/vaccinazione-antinfluenzale-2025

Pesanti sanzioni per cibo in cattivo stato a San Salvario

In un esercizio commerciale in via Nizza a Torino c’erano apparecchi da gioco senza autorizzazioni, il titolare ha preso 33.000 euro di sanzioni e altri 1.500 per violazioni amministrative, nell’ambito dei controlli straordinari del territorio effettuati dalla polizia con guardia di finanza, polizia municipale, Asl-Sian (Sistema informativo agricolo nazionale) e ispettorato del lavoro. In un esercizio sono stati anche trovati alimenti in cattivo stato di conservazione e privi di etichettatura: sono stati sequestrati 350 chilogrammi di carne, pesce, salse, riso, ortaggi e piatti già preparati, con la conseguente segnalazione all’autorità giudiziaria. L’attività è stata sospesa per carenze igienico sanitarie e strutturali. A  San Salvario la polizia ha anche denunciato in stato di libertà un giovane di 19 anni, tunisino, che aveva nascosto sotto un cassonetto dell’immondizia due grossi coltelli da cucina e che aveva con sé pastiglie di farmaci dagli effetti psicotropi e non vendibili senza prescrizione medica. La polizia ferroviaria infine ha denunciato in stato di libertà due persone: la prima per tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale, la seconda perché  in possesso di una barra di ferro all’interno della stazione di Porta Nuova.

DNA – Dominanti Nature Artistiche: una nuova stagione nel segno della creatività e della crescita

L’associazione DNA – Dominanti Nature Artistiche, fondata e diretta da Carlotta Micol De Palma, si prepara a inaugurare una nuova stagione ancora più ricca di attività, laboratori e progetti culturali. Con la passione che da sempre la contraddistingue, DNA continua a essere un punto di riferimento per chi crede nell’arte come linguaggio universale e strumento di connessione umana.
Danza, teatro, musica, arti visive e movimento espressivo si intrecciano in un percorso che unisce formazione, ricerca e sperimentazione. Ogni anno, l’associazione propone un calendario variegato di corsi, workshop e performance, aperti a tutte le età e a ogni livello di esperienza.
> “Il nostro obiettivo è far emergere le potenzialità di ciascuno,” spiega Carlotta Micol De Palma, “offrendo spazi dove la creatività può svilupparsi liberamente, in un clima di condivisione e scoperta.”
La nuova stagione di DNA si annuncia più intensa che mai, con:
nuovi percorsi formativi dedicati all’espressività corporea e alla ricerca scenica;
collaborazioni con artisti e professionisti del panorama nazionale e internazionale;
progetti interdisciplinari che uniscono danza, parola e arti figurative;
eventi aperti al pubblico, performance e incontri culturali.
Ogni iniziativa nasce dal desiderio di favorire la crescita personale e artistica, valorizzando la diversità dei talenti e promuovendo un approccio inclusivo e contemporaneo all’arte.
Con entusiasmo e visione, DNA – Dominanti Nature Artistiche continua a scrivere nuove pagine del proprio percorso, confermandosi un laboratorio di idee, emozioni e bellezza in movimento.

Enzo Grassano

Al Castello di Rivoli è in mostra Enrico David

Con la personale “Domani torno”, visitabile dal 30 ottobre al 22 marzo 2026

“Domani torno” è la più ampia personale che sia stata dedicata a Enrico David, nato ad Ancona nel 1966, la più importante delle mostre realizzate in Italia. I suoi lavori sono stati esposti maggiormente all’estero, dove vive e opera da circa quarant’anni, che in patria, dove spiccano le sue partecipazione alla Biennale d’Arte di Venezia. Curata da Marianna Vecellio, la mostra include oltre 80 opere in un percorso articolato attorno a sei grandi ambienti, che rappresentano altrettanti pilastri della produzione creativa dell’artista, ripensati in una nuova installazione.
L’ampia retrospettiva dà conto di tre decenni di pratica artistica, un bagaglio che si raccoglie intorno a linguaggi rappresentati da un percorso non cronologico che mescola passato e presente, sperimentazioni e grandi installazioni, materiali e strumenti espressivi, immergendo il pubblico in un viaggio quasi nevrotico, a tratti isterico intorno a territori che sfiorano il carnevalesco, il grottesco, il teatro e il folklore.
L’allestimento, progettato dall’artista nella Manica Lunga del Castello, si snoda attorno a “Madreperlage”, prima grande installazione creata per la personale dedicata a David nella galleria Cabinet di Londra, nel 2003; “Ultra Paste” è stata esposta all’Institute of Contemporary Art di Londra nel 2007; “Absuction Cardigan” è stata selezionata nella short list per il Turner Prize 2009, ed esposta alla Tate Britain in quella occasione; “Tutto il resto spegnere” è parte del lavoro esposto al padiglione Italia della 58esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia nel 2019.
Si tratta di quattro opere che sono simboliche rappresentazioni dei pilastri angolari di una dimora costruita al termine di un viaggio di ritorno, il celebre “Nostos” greco ideale. Il percorso della mostra si snoda in una successione di fermo immagini, quasi dei fotogrammi onirici, con funzione  a volte teatrale, altre quasi rituale, funeraria e religiosa, che si legano sempre alla scena madre della vita dell’artista, ossia la morte improvvisa del padre nel corso di una cena, quando David era ancora adolescente. Partendo dalle origini ad Ancona, seguite dal trasferimento a Londra nella metà degli anni Ottanta, la mostra segue la nascita di una pratica fondata sulla ricerca di uno spazio linguistico in cui esistere . Questo spazio si ritrova, non a caso, in un altro riferimento al mondo paterno: l’allestimento. La messa in scena evoca infatti l’atmosfera delle fiere campionarie negli anni Settanta, che l’artista frequentava da bambino con il padre, attraverso l’utilizzo di elementi sospesi, tra l’oggetto e l’opera d’arte, pedane da esposizioni, arazzi e quadri rotanti. Un invito a immaginare un “mondo altro” rispetto a quello in cui siamo immersi. Partendo da opere esili, si arriva a sculture realizzate con i materiali più disparati, tra cui il gesso artificiale. Tutte le sue opere partono dal disegno, inteso come l’armatura che tiene la scultura. Il contatto quotidiano, nell’adolescenza, con le maestranze artigiane dell’azienda paterna, dove si realizzavano mobili di design, ha influenzato il lavoro di David. La manualità nutre il suo retroterra, e trova espressione nella sua opera attraverso una molteplicità di strumenti: dall’art nouveau alle brochures, dall’uso delle arti applicate al gesamtkunstwerk.

Oltre a lavori già noti come “Trenches Reason”(Trincee della Ragione, 2021), “Le bave” (Solar Anus, 2023), “Aurora” (2014-2024) e “Racket II”(2017) sono presenti nuove opere, una particolarmente significativa, “Il centro dei miei occhi è 160”(1995-2025), non a caso posta all’inizio dell’esposizione, un quinto elemento a completamento di quattro pilastri e che si integra con uno di essi: l’immagine di una donna in neon, esplicito richiamo al nome dell’azienda paterna, la Neon Ancona, che si affianca a “Ultra Paste”, riproposizione in chiave surreale di un ambiente domestico, ossia la cameretta da bambino, che realizzò il padre per lui, riprodotto in tinta verde smeraldo e con un letto a ribaltina, abitato da un ragazzo ritratto di spalle.
In dialogo con i lavori di David, sei opere provenienti dalla collezione di Villa Cerruti, tra cui un Giorgio De Chirico.

“Se in un modo dominato dalle tecnologie digitali – afferma la curatrice Marianna Vecellio – in cui l’IA stabilisce il nuovo confine umano, le opere di Enrico David esprimono una resistenza assoluta alla decodificazione, sono altrettanto un elogio del corpo fisico, materiale e dell’esperienza del singolo. Quello che stiamo vivendo oggi è erosione dell’immaginazione. Di fronte a noi, ostaggi della digitalizzazione, la mostra di David è la celebrazione  dell’immaginario”.
“Rifletto spesso sul ruolo dell’immaginazione – osserva Enrico David in un dialogo con Francesco Manacorda – e sulla responsabilità che abbiamo di salvaguardarla come un sacrosanto diritto. Potrei dire che il soggetto unificante del lavoro sia l’autorità, che come artista ho il compito di mantenere il massimo controllo della mia immaginazione”.

La mostra sarà anche l’occasione per presentare in Italia l’opera “Il centro dei miei occhi è 160”(1995-2025), prodotta dal Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea in collaborazione con la Kunsthaus Zürich, grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, nell’ambito del programma “Italia Council 2025”.

Info: Castello di Rivoli – piazza Mafalda, Rivoli / info@castellodirivoli.org / tel: 011 9565222

Orari d’apertura: mercoledì-venerdì 10/17 – sabato, domenica e festivi dalle 11 alle 18

Mara Martellotta

The Others: assegnati il Premio Zenato Academy e il Premio Behnoode Foundation

Nella giornata di venerdì 31 ottobre,nell’ambito della XIV edizione di The Others Art Fair, sono stati assegnati il Premio Zenato Academy e il Premio Behnoode Foundation.

Il Premio Zenato Academy per la fotografia contemporanea, giunto alla sua sesta edizione, è stato conferito all’opera Danza miope cyano #2 (2025) di Annalaura Tamburrini (Fasano, 1994), rappresentata da Crumb Gallery di Firenze. La giuria composta da Luca Panaro (direttore artistico di Zenato Academy), Lucia Benedini (Zenato) e Lorenzo Bruni (direttore artistico di The Others) ha premiato la giovane artista “per avere reinterpretato in chiave contemporanea la pratica analogica della cianotipia, raccontando la vita, l’esperienza e la propria visione del mondo attraverso l’acqua, con una serie di corpi che fluttuano nel mare in un silenzio ovattato”.

 

La Behnoode Foundation, istituzione con sede a Parigi impegnata nel sostegno agli artisti attraverso pubblicazioni, mostre, programmi pubblici e residenze, ha invece scelto di premiare Forest Mirage (2021) di Jūratė Kazakevičiūtė, presentata da Contour Art Gallery (Vilnius, Lituania). L’artista tessile è stata selezionata per la sua capacità di reinventare il concetto di paesaggio, creando un’immagine speculare che stimola una riflessione sulla rappresentazione della natura: una composizione fotografica stampata su tela che richiama la forma di una traccia sonora e, al contempo, evoca la tradizione dell’astrazione.

 

THE OTHERS OFFICIAL AFTER PARTY DI QUESTA SERA SABATO 1 NOVEMBRE

Questa sera, sabato 1° novembre si prosegue con The Others Official After Partyin occasione della Torino Art Week che farà vibrare la città con SWING CIRCUS IS BACK IN TOWN ad OFF TOPIC nell’ambito della rassegna FUORI CAMPO diretta e ideata da Francesco Astore.

 

Sul palco dell’hub culturale della città, due progetti simbolo della scena italiana tra vintage groove, energia live e spirito da festival con i Freeshots, fra le band swing più travolgenti d’Italia capace di fondere ritmo, ironia e spettacolo in una formula irresistibile, e The Sweet Life Society, fondati nel 2008 dai produttori Gabriele Concas e Matteo Marini con il loro DJ set.

 

I Freeshots porteranno a OFF TOPIC un’onda che fonde il pop contemporaneo con l’energia dello swing moderno: la band genovese, nella formazione attuale dal 2014, ha conquistato il pubblico con performance impetuose e cariche di entusiasmo. Nel 2021 ha rappresentato l’Italia all’Expo Internazionale di Dubai, esibendosi per tre serate presso il Padiglione Italia. Il debutto discografico arriva nel 2017 con Vorrei tanto dir, album composto da sette brani inediti e tre cover (disponibile su Spotify, Deezer e iTunes).
The Sweet Life Society hanno conquistato invece l’Europa portando un mix unico di melodie vintage, groove caraibico, hip-hop americano e bass music britannica sui palchi di Glastonbury, Boomtown, Lovebox, Fusion e molti altri festival internazionali.

La rassegna FUORI CAMPO è un progetto di Bis Servizi per lo Spettacolo con il sostegno di Ministero della Cultura, Fondazione CRT e Comune di Moncalieri, in collaborazione con Aria di Note, Sofà So Good, Magazzino sul Po, OFF TOPIC, Blah Blah e Club Supermarket.

 

 

PROGRAMMA CULTURALE DI DOMENICA 2 NOVEMBRE 2025

 

Apertura al pubblico h. 11.00 – 21.00

 

Assegnazione PREMIO SPAZIO88 h. 12.00

 

 

PERFORMANCE

H. 13

GAZE – OFF & FRANCO MARINOTTI, Lugano – Barcellona
Aldo Runfola: Ssuperrationall, Ssupernnaturall

L’azione performativa si interroga sullo stato di salute dell’artista oggi: è sano, è malato, sofferente o in via di guarigione, e da quale infermità? Implicitamente, Aldo Runfola vuole anche sottoporre a verifica la tradizione di pensiero che vede l’artista o il filosofo in veste di critico e clinico della società, capace di diagnosticarne l’eventuale patologia, misurarne il grado di malessere; tutto ciò in vista se non della piena guarigione, almeno di una salute migliore.

H.14

SILVIAROSSI | ARTGALLERY, Bibbiena (AR)
Sara Lovari: A World of words

Sara Lovari propone una performance che conferisce significato ad un gesto minimo, libero dal filtro della tecnologia. L’artista invita il pubblico a pescare da un sacchetto una lettera dell’alfabeto, chiedendo in cambio una parola che inizi con quella lettera. È un atto semplice, quasi infantile, che diventa resistenza: un modo per rimettere al centro la nostra capacità di nominare, immaginare, costruire senso senza delegarlo a un algoritmo. Un incontro intimo, in cui ogni parola raccolta si fa traccia, memoria, relazione.

 

 

TALK

H. 15.30
Performance Reloaded: corpo, clubbing e attivismo
Una panoramica sulla performance contemporanea come linguaggio politico e comunitario con un focus speciale su pratiche ibride tra club culture, ritualità e attivismo queer/femminista.
Ospiti: Francesco Sarcone (Sound Artist, Food Ensemble), Alice Cappelli (artista), Alessandra Franetovich (affiliate researcher New York University Abu Dhabi, curatrice Cripta 747 Torino), MTM Manifatture Teatrali Milanesi

 

Assegnazione PREMIO MU RO h 17.00

 

PRESENTAZIONE LIBRO h 17.30 – Juan-sí González, American Playgrounds
(Paesaggi mentali (tra) realtà e simulazione). Rialta ediciones, Fluxus, 2025

 

 

 

 

THE OTHERS 2025: I PERCORSI E LE CHIAVI DI LETTURA DI LÝDIA PRIBIŠOVÁ DEL BOARD CURATORIALE

 

The Others 2025: The future is here, right now! pone al centro dell’attenzione la questione dell’alterità come fonte di rinnovamento creativo.

 

La storia dell’arte dimostra che l’altro è sempre stato il motore dell’immaginazione – nelle azioni radicali di Wolfgang Vostell (Galleria Davide Di Maggio), che attraverso il concetto di de-collage e gli happening fluxus trasformava la quotidianità in scena critica; nelle maschere iconoclaste e nei miti di Luigi Ontani (Niccolò Bonechi Arte Moderna e Contemporanea); o nell’energia gestuale di Giovanni Asdrubali (Artra Projects), dove l’immagine diventa uno spazio dinamico di relazioni. Questi esempi dimostrano che superare i confini tra il familiare e l’estraneo non è solo un gesto estetico, ma anche politico.

 

L’edizione contemporanea di The Otherssviluppa queste linee attraverso un dialogo multistrato tra gallerie, artisti e culture. I progetti esplorano il concetto di mostro (Wonder Gallery – Monster Party) come immagine critica della contemporaneità, traducendo la tensione tra astrazione e figurazione in ambienti site-specific e ponendo la domanda su cosa significhi restare umani nell’era dell’intelligenza artificiale.

 

A7 Gallery e BANSKÁ ST A NICA CONTEMPORARY presentano artisti slovacchi le cui opere combinano visioni ambientali con attivismo e responsabilità sociale, mentre le gallerie lituane Contour Art Gallery e Godò Gallery aprono riflessioni sul corpo e sul suo rapporto con la vegetazione e l’ambiente urbano. Il progetto della galleria peruviana Bloc Art Perù introduce nella discussione antiche conoscenze del territorio e dimensioni spirituali, mentre le iniziative italiane esplorano memoria, architettura, esperienza intima e la tensione tra digitale e analogico, evidenziando l’unicità della creatività e dell’originalità.

 

Il filo comune che lega tutti gli artisti e le gallerie partecipanti è la convinzione che il futuro non nasca da visioni astratte, ma da gesti concreti di immaginazione, empatia e collaborazione. Ogni galleria e ogni artista contribuiscono a creare una costellazione in cui il locale incontra il globale, l’umano si confronta con il non umano, il personale si intreccia con il collettivo. The Others diventa così una piattaforma in cui l’alterità non è un ostacolo, ma una condizione per una nuova sensibilità – un futuro che è qui e ora.

 

Arte, economia e turismo. La grande macchina della Torino Art Week e le ricadute sulla città

Torino torna protagonista dell’arte contemporanea con la Art Week 2025, una settimana che trasforma la città in un grande laboratorio creativo diffuso. Dal 31 ottobre al 2 novembre, il capoluogo piemontese ospita una fitta rete di appuntamenti che unisce fiere internazionali, mostre istituzionali, spazi indipendenti e progetti urbani, confermando il ruolo di Torino come uno dei principali centri europei dedicati alla ricerca artistica.

Il cuore della manifestazione è Artissima, la fiera internazionale allestita all’OVAL del Lingotto, punto di riferimento per gallerie, curatori e collezionisti di tutto il mondo. L’edizione 2025 prevede la partecipazione di oltre 170 gallerie italiane e straniere e una serie di sezioni curate che esplorano le nuove frontiere del contemporaneo, con progetti speciali, talk e performance distribuiti anche in diversi luoghi della città. Accanto ad Artissima si sviluppa il più ampio cartellone della Torino Art Week, piattaforma che raccoglie sotto un’unica identità le iniziative di musei, fondazioni e gallerie private, creando un vero percorso urbano dedicato all’arte.

In parallelo si svolgono eventi collaterali come Flashback Art Fair, il Mese della Fotografia, e la Notte delle Arti Contemporanee, che anima spazi pubblici, studi d’artista e luoghi inediti con installazioni, incontri e performance aperti al pubblico. Le grandi istituzioni cittadine, come la Fondazione Merz e la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, propongono in questo periodo nuove mostre di rilievo internazionale e riallestimenti delle proprie collezioni, arricchendo ulteriormente l’offerta culturale. A queste si affiancano le numerose gallerie torinesi e i progetti indipendenti che, con iniziative diffuse, ampliano il raggio della manifestazione e rendono la città un luogo di incontro tra professionisti del settore, appassionati e semplici curiosi.

L’impatto della Art Week sull’economia locale è significativo. Secondo i dati più recenti di Turismo Torino e Provincia, il 2024 ha registrato oltre 2,7 milioni di arrivi, con una crescita costante dei flussi legati agli eventi culturali di punta. Le giornate della settimana dell’arte coincidono tradizionalmente con un forte incremento dell’occupazione alberghiera e del consumo nei ristoranti, nei trasporti e nei servizi culturali, generando un indotto che si estende ben oltre i confini della città. L’afflusso di operatori internazionali, collezionisti e pubblico generalista contribuisce inoltre alla visibilità di Torino sul piano europeo e rafforza la reputazione del Piemonte come territorio capace di coniugare cultura e sviluppo economico.

L’edizione 2025 si annuncia quindi come un momento di sintesi tra creatività e partecipazione, in cui istituzioni, spazi indipendenti e operatori culturali lavorano insieme per offrire al pubblico un’esperienza immersiva e trasversale. La Torino Art Week non è soltanto un appuntamento per gli addetti ai lavori, ma un’occasione per scoprire la città attraverso l’arte contemporanea, in un dialogo continuo tra luoghi storici, nuovi linguaggi e pubblico internazionale.

Se Topolino parla torinese

Nella storia a fumetti della Disney ”Topolino e il ponte sull’Oceano” ci vengono presentate due novità assolute. Una é la scrittura in torinese e due si ammicca alla politica nazionale con Orazio che conclude così: « Per traversè l’ocean a venta ch’a sia bel gròss, e pura mi i l’hai ancor nen vistlo ». Per chi legge Topolino e non conosce per niente il torinese che, dialetto dei dialetti è definito piemontese (si utilizzava il ‘torinese-piemontese’ per far parlare un monferrino e un langarolo che non conoscevano i reciproci dialetti), traduco: ”Per attraversare l’oceano bisogna avere un ponte[ implicito nel testo il riferimento al ponte sullo Stretto di Messina ]molto grande, eppure io non l’ho ancora visto”. Qui l’autore della storia a fumetti Alessandro Sisti, neanche surrettiziamente, introduce l’eterna polemica Nord-Sud sulle grandi opere mai concluse o mai iniziate dalla Salerno-Reggio Calabria al ponte sullo stretto di Messina, che Orazio deve ancora, con ironico stupore, vedere iniziare. Il ponte sull’oceano è un ‘oceano’ di intoppi, ritardi, difficoltà che diventano alibi e schermaglie governo-opposizione.

“Lasciamo la parola ai messinesi”, ”si sfora il budget lo dice la corte dei conti”, ”la mafia si infiltrerà negli appalti e non si sa se vuole si o vuole no”, ma alla fine l’essenziale, cioè costruire un ponte che congiungerà la Sicilia con il resto della penisola e che proietterebbe l’Italia tra le nazioni finalmente civili, non riesce a essere una priorità bipartisan. Ebbene questa necessità infrastrutturale, nel mentre scrivo tornata di stringente attualità, viene ‘paradossalmente’ intercettata da una nuvoletta di Topolino pubblicata in dialetto torinese. Una recente iniziativa della Disney Panini Comics, che da un po’ di tempo a questa parte ( inizio 2025), ha lanciato delle storie nei dialetti regionali: Napoletano, Laziale, Pugliese, Lombardo e via dicendo. Con consulenti docenti di linguistica italiana di livello universitario(Riccardo Regis dell’Università di Torino). Una iniziativa molto importante, volta a valorizzare il patrimonio dei dialetti locali, vera fucina della lingua italiana unificata. Valore culturale inestimabile e non reperto fossile di una archeologia del sapere anacronistica e no-global. Ogni numero in edicola ha la storia in dialetto, per i lettori della regione interessata e per quelli delle altre regioni italiane, é uscita e uscirà in lingua nazionale. Cosí che, se molti seguaci della teoria del villaggio globale di Marshall Mc Luhan, hanno sostenuto e sostengono a ragion veduta, che la televisione, nel ventesimo secolo, ha contribuito in gran parte a unificare la lingua italiana e a farla utilizzare in tutto il nostro territorio, così si può sperare che il fumetto con questa e altre iniziative, possa contribuire a rivalorizzare i dialetti nostrani, come vere e proprie lingue parlate, scritte.. e ora anche disegnate.

Aldo Colonna