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Federica Laudisa, consigliera della Circoscrizione 5 eletta con Articolo 1, è entrata ufficialmente a far parte del gruppo di Sinistra Ecologista.
«Dopo lo scioglimento di Articolo Uno, oltre un anno fa, ho preferito prendermi del tempo per fare una scelta ponderata che mi ha condotto ad una nuova “casa politica”: Sinistra Ecologista -dichiara Federica Laudisa, consigliera Circoscrizione 5 – La sensazione è proprio quella di quando entri e ti trovi subito a casa perché c’è una forte condivisione di idee e obiettivi. L’attuale stallo del governo di centro-destra nella Circoscrizione 5 – continua Laudisa – dovuta a beghe interne alla maggioranza e che non fa bene al territorio, ha paradossalmente avuto l’effetto di farmi capire che senza un gruppo solido la strada intrapresa è senza uscita».
La soddisfazione data da questo nuovo ingresso è grande per tutta la squadra di Sinistra Ecologista che ha accolto con gioia la decisione della consigliera:
«Siamo felici dell’ingresso di Federica Laudisa nella comunità di Sinistra Ecologista – dichiara Sara Diena, capogruppo in Comune di Sinistra Ecologista – Non solo avremo la possibilità di estendere il nostro impegno in maniera più concreta nel territorio della Circoscrizione 5, ma anche di farlo con quella grinta e combattività che Federica vanta e che sono necessarie per far fronte a una maggioranza in bilico e troppo concentrata a parlare alla pancia delle persone».
Emanuele Busconi, co-portavoce di Sinistra Ecologista Torino commenta: «Con Federica Laudisa possiamo contare su una persona seria e competente in una circoscrizione in cui la destra sta dimostrando la propria incapacità di governo, dando prova di essere più interessata a scambi di poltrone che ai progetti rivolti alla cittadinanza».
“Dalla Regione al Governo, Fratelli d’Italia pronta al massimo supporto al mondo produttivo”
“Siamo fiduciosi per la missione negli Stati Uniti del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Fratelli d’Italia non farà mancare il sostegno alle filiere produttive e metterà in campo ogni azione utile a rilanciare la competitività delle imprese”. A dichiararlo il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Carlo Riva Vercellotti, che ha presentato in settimana un ordine del giorno inerente ai dazi degli Stati Uniti.
“Prendiamo atto delle decisioni del Presidente degli Stati Uniti e della sua volontà dapprima di introdurre dazi doganali anche nei confronti dell’UE e poi di sospenderli – afferma Riva Vercellotti – Crediamo non occorrano risposte di pancia e guardiamo, come avviene a livello nazionale, ad un approccio pragmatico”.
“Occorre governare questa fase delicata; ci fa piacere e ci rende orgogliosi che a svolgere un ruolo guida nel negoziato con gli Stati Uniti sia proprio Giorgia Meloni, anche grazie alla sua capacità di relazione con l’amministrazione americana – prosegue Riva Vercellotti -. La posizione di Fratelli d’Italia non è rispondere ai dazi con i dazi, ma di rimuoverli nell’area occidentale perché, qui, le regole per produrre sono simili, le norme sul lavoro e sull’ambiente sono simili, i valori di libertà e democrazia sono simili. Occorre trovare soluzioni comuni ed evitare di inasprire una guerra commerciale che non avvantaggerebbe nessuno”.
“Per tali motivi – rimarca e conclude il Capogruppo di Fratelli d’Italia – abbiamo presentato questo ordine del giorno in cui chiediamo alla Giunta regionale di sostenere l’azione del Governo e di supportare la capacità attrattiva e la competitività delle imprese anche mettendo un freno al complesso di norme ideologiche del Green Deal. Chiediamo inoltre, siano promossi momenti di confronto con i rappresentanti delle associazioni di categoria per monitorare l’evolversi della situazione, valutando eventuali misure di compensazione economica”.
In occasione della Giornata Nazionale per la donazione degli organi, che si celebra l’11 aprile, la Città di Torino e il Coordinamento Regionale delle donazioni e dei prelievi, in collaborazione con le associazioni AITF, AIDO, ANED, ACTI e TPA, avvia il programma di azioni per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della donazione degli organi, dei tessuti e delle cellule.
Nelle due giornate del 10 e 11 aprile presso le sedi anagrafiche cittadine saranno presenti i volontari delle associazioni, che forniranno ai cittadini in attesa del rinnovo della carta di identità tutte le informazioni utili sul tema, così da poter effettuare una scelta informata e consapevole.
Ogni cittadino maggiorenne, infatti, al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità presso l’anagrafe può esprimere il proprio consenso o dissenso finalizzato alla donazione di organi e tessuti dopo la morte. Un gesto semplice – e nel contempo forte – di solidarietà umana: basti pensare che ogni anno, grazie al trapianto di organi e tessuti, migliaia di persone tornano a condurre un’esistenza serena e normale, sia dal punto di vista personale che lavorativo.
Per l’occasione, negli schermi degli uffici verrà proiettato il video della campagna di sensibilizzazione “Dichiarati Donatore di Organi”, con Luciana Littizzetto come testimonial, promossa da AITF – Associazione Italiana Donatori di Fegato. Maggiori informazioni su www.dichiaratidonatore.it
TORINO CLICK
Un intervento combinato chirurgico-endoscopico rivoluzionario per il trattamento di una voluminosa neoplasia renale sinistra in stadio avanzato che si era propagata fino a livello dell’atrio di destra: questo l’importante intervento realizzato lo scorso gennaio all’ospedale San Giovanni Bosco dell’Asl Città di Torino su una paziente di 78 anni.
La donna si era rivolta al Pronto Soccorso dell’ospedale Maria Vittoria per una difficoltà cardio respiratoria, ma nell’occasione le era stata evidenziata la grossa neoplasia la cui complessità chirurgica ha fatto decidere per lo spostamento al Reparto di Urologia dell’Ospedale San Giovanni Bosco.
Qui è stato necessario un approccio multidisciplinare per programmare l’intervento, con il coinvolgimento della Struttura Complessa di Urologia diretta da Franco Bardari, della Struttura Complessa di Chirurgia Vascolare diretta da Diego Moniaci, della Struttura Complessa di Cardiologia diretta da Giacomo Boccuzzi, della Struttura Semplice Dipartimentale di Cardiochirurgia diretta da Matteo Attisani e dell’anestesista Andrea Costa della Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione.
La paziente è stata sottoposta a un intervento di nefrectomia radicale con embolectomia cavale ed escissione del trombo atriale. Un intervento che normalmente prevede anche un accesso transcardiaco con apertura della cavità toracica in circolazione extra corporea gravato da notevoli complicanze cardiovascolari.
Invece in questo caso l’accesso transtoracico è stato evitato, grazie all’utilizzo di un dispositivo endovascolare che ha permesso di rimuovere in maniera mini invasiva il trombo nelle cavità cardiache.
Una metodologia rivoluzionaria utilizzata per il trattamento di trombi neoplastici a partenza renale in pochissimi casi in tutto il mondo (nella letteratura scientifica esiste solamente un articolo che parla di un paziente trattato in questo modo).
Il tumore del rene statisticamente arriva ad invadere la vena renale o la vena cava nel 10% dei casi, e solamente nell’1% dei casi il tumore si estende fino all’atrio destro, con una mortalità intra e perioperatoria molto elevata.
La paziente, rivalutata dopo due mesi, è in buone condizioni generali ed è stata affidata alla Divisione di Oncologia diretta da Alessandro Comandone per le eventuali cure oncologiche del caso.
«Questo importante risultato è una testimonianza della competenza, della dedizione e dell’impegno profuso dal nostro personale. La capacità di innovare e di spingersi oltre i confini della medicina è ciò che rende i nostri Ospedali un’eccellenza nel panorama sanitario. Siamo orgogliosi di avere professionisti di tale calibro all’interno dell’Asl Città di Torino, e continueremo a sostenere ogni sforzo per rendere i nostri Ospedali sempre più all’avanguardia» sottolinea il Direttore Generale dell’Asl Città di Torino, Carlo Picco.
«Desidero esprimere il mio più sincero apprezzamento per l’eccezionale risultato ottenuto all’ospedale San Giovanni Bosco. L’innovativo intervento chirurgico non solo testimonia l’eccellenza della nostra sanità, ma rappresenta anche una speranza concreta per i pazienti che necessitano di cure all’avanguardia. Ringrazio di cuore tutto il personale medico e sanitario per il loro impegno e dedizione» dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi.
Informazione promozionale
La scrittura, insieme alla musica, è stata il mio rifugio, uno sfogo, uno strumento per attraversare il dolore, per assaporare le passioni, per gustare gli attimi e accendere piccole luci nella notte dell’anima. Un diamante, dopotutto, nasce sotto pressione. E io ho cercato di restituire, in queste pagine, la bellezza che può nascere anche dalla fatica di vivere, dal turbamento e dallo sconvolgimento che la realtà può portare nella vita di ciascuno.
L’autore
Mi chiamo Ezio Granese, sono nato a Napoli il 31 luglio 1980. Sebbene la mia formazione sia tecnica – sono laureato in Ingegneria Gestionale presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II – il mio cuore ha sempre battuto per l’arte. Sin da bambino e ragazzo, la musica e la scrittura sono stati i miei rifugi, le mie vie di espressione più autentiche. Suonare il pianoforte e scrivere mi hanno permesso di esplorare il mondo interiore, di dare voce a emozioni, pensieri e visioni che altrimenti sarebbero rimasti imprigionati dentro di me. Scrivere per me è un viaggio, un’esplorazione continua di ciò che siamo e di ciò che potremmo diventare.
Vita privata, scrittura, poesie
C’è moltissimo della mia vita nelle mie poesie. Ogni parola nasce da un’emozione vissuta, da un momento che ha lasciato il segno, da un incontro che ha cambiato qualcosa dentro di me. Il Diamante è, in fondo, un diario dell’anima: parla di crescita, di bellezza e di fragilità, di ferite e rinascite, di tutto ciò che ci modella e ci rende unici.
Scrivo ciò che sento, ciò che mi attraversa. Le mie esperienze, i miei sogni, i miei dolori e le mie speranze abitano i miei versi. Eppure, allo stesso tempo, ogni poesia non appartiene solo a me: chiunque può ritrovarsi in questi versi, perché le emozioni sono universali, perché il viaggio interiore è qualcosa che tocca ognuno di noi.
“Il Diamante”: cosa significa
Ho scelto Il Diamante come titolo perché questa pietra preziosa è una metafora perfetta della vita e dell’anima. Il diamante nasce da pressioni immense, si forma lentamente nelle profondità della terra e solo attraverso il tempo e il lavoro di mani esperte rivela la sua luce. Così siamo noi: le difficoltà ci plasmano, le esperienze ci scolpiscono, e solo chi ha il coraggio di guardarsi dentro riesce a scoprire la propria luce.
Nel libro tratto temi fondamentali come l’amore in tutte le sue forme, la ricerca di senso, la crescita interiore, il dolore della perdita, la speranza della rinascita. È una raccolta di poesie che vuole accompagnare il lettore in un viaggio dentro sé stesso, tra le mille sfaccettature dell’esistenza.
“Il Diamante” è nato in silenzio, nel tempo, cresciuto dentro di me con forza e pazienza, come una nota che vibra nell’anima prima ancora di toccare i tasti del pianoforte o la punta della penna.
È venuto alla luce lentamente, poco alla volta, ascoltando il suono dei miei pensieri, dei miei ricordi, delle emozioni che bussavano da tempo, chiedendo di essere accolte.
L’ho scritto per bisogno, ma anche per amore: per dare voce a ciò che molto spesso tace, per vestire di versi quello che le parole comuni non riescono a dire.
Ogni poesia è un pezzo di me, una faccia del mio personale diamante, una nota, un respiro, un battito che mi ha fatto e mi fa sentire vivo.
La scrittura, insieme alla musica, è stata il mio rifugio, uno sfogo, uno strumento per attraversare il dolore, per assaporare le passioni, per gustare gli attimi e accendere piccole luci nella notte dell’anima. Un diamante, dopotutto, nasce sotto pressione. E io ho cercato di restituire, in queste pagine, la bellezza che può nascere anche dalla fatica di vivere, dal turbamento e dallo sconvolgimento che la realtà può portare nella vita di ciascuno.
Fonti di ispirazione
Mi hanno sempre affascinato gli autori che sanno toccare il cuore con la semplicità e la profondità delle loro parole. La dolcezza dei versi di Prévert, la passione intensa di Neruda, la profondità e il dolore trasformato in bellezza di Alda Merini… sono tutte influenze che, in qualche modo, hanno lasciato un’impronta nel mio modo di scrivere.
Il legame tra musica e poesia
Per me la musica e la scrittura sono due linguaggi della stessa anima. Spesso, quando scrivo, immagino le mie parole accompagnate dal suono di un pianoforte. La musica amplifica le emozioni, dà ritmo ai pensieri, trasforma le immagini in suoni.
Molte delle poesie de Il Diamante nascono quasi come delle melodie, hanno un loro respiro, un loro tempo. Così come le note possono creare armonie o dissonanze, anche i versi possono trasmettere quiete o inquietudine, gioia o nostalgia. Per questo credo che leggere una poesia e ascoltare un brano musicale siano esperienze molto simili: entrambe parlano direttamente al cuore, senza bisogno di spiegazioni.
Perché acquistare “Il Diamante”
Perché è un libro che non si limita a essere letto, ma si sente. È un viaggio dentro le emozioni, dentro la bellezza e le difficoltà della vita.
Se non lo avessi scritto, credo che mi colpirebbe proprio questo: la sua capacità di raccontare qualcosa di profondo in modo semplice, diretto, senza filtri. Mi piacerebbe sfogliarlo e trovarci dentro frammenti di me stesso, delle mie esperienze, dei miei sogni e delle mie paure. Il Diamante è un libro che non dà risposte, ma apre porte, invita a guardarsi dentro, a riflettere, a sentire.
Prossimi obiettivi e opere
Dopo Il Diamante, che sarà il primo volume di una trilogia poetica intitolata “Le Gemme dell’Anima”, il viaggio continua. Sto lavorando a un’altra raccolta di poesie, Sussurri del tempo e a Le Forme dell’Amore, il mio primo romanzo, che esplorerà il confine tra passione e realtà, tra ciò che desideriamo e ciò che scegliamo. Questo titolo sarà anche una poesia e una canzone della quale ho scritto musica e parole.
Inoltre, continuerò a esplorare il legame tra poesia e musica. Ho in mente progetti che uniscano questi due mondi, perché credo che l’arte, in tutte le sue forme, debba dialogare e contaminarsi. La poesia può diventare musica, la musica può ispirare poesia. E io voglio continuare a lasciarmi guidare da entrambe, senza smettere mai di cercare.
Un messaggio per i Giovani
Vorrei dire loro di non avere paura di sentire e di mettere a nudo le proprie emozioni. Di vivere, a pieno, davvero, anche quando fa male, anche quando sembra tutto confuso, fragile, inutile.
Ogni passo, anche quello più incerto, è parte del cammino. E ogni emozione, se accolta, può diventare seme di bellezza.
Il mio augurio per i giovani è quello di imparare a essere capaci di cercarsi, di scoprirsi, di scegliersi ogni giorno, e di non perdere mai la capacità di sognare.
Mi piacerebbe che questo libro diventasse per loro una carezza nei momenti difficili, un invito a restare fedeli a sé stessi, a non temere la profondità, ma anche uno stimolo a riconnettersi con la realtà in un mondo sempre più artificiale, freddo, che ci nasconde dietro profili, schermi snaturando a poco a poco le parti più autentiche dell’essere umano.
Perché anche nel buio, anche nel caos, c’è una melodia che ci appartiene, basta solo imparare ad ascoltarla.
BIOGRAFIA
Ezio Granese è nato a Napoli il 31/07/1980. Nonostante la formazione scientifica (laureato in Ingegneria Gestionale c/o l’Università degli studi di Napoli Federico II), ha sempre mantenuta viva la sua vena artistica più intima dedicandosi allo studio della musica, del pianoforte in particolare, e alla scrittura. Libero ricercatore e divulgatore spirituale, si occupa tra le altre cose di mindfulness, meditazione e spiritualità completando una personalità eclettica, dai molteplici interessi e dalle diverse sfaccettature.
Ha da poco pubblicato la sua prima opera, la raccolta di pensieri e poesie “IL DIAMANTE”, primo capitolo di una annunciata trilogia intitolata “Le Gemme dell’anima”, che vuole rappresentare un viaggio di evoluzione e crescita personale tra poesia, riflessioni e introspezione.
Un mondo incantato, delicato ma forte e profondo, raccontato con uno stile semplice ed evocativo, esplorando temi come amore, famiglia, legami, separazioni e distanze, parlando del rapporto con il tempo, con il buio, con il silenzio e di come queste tre componenti, lasciate libere di agire, possano creare qualcosa di prezioso e lucente. Un invito a farsi creatori dei propri giorni con speranza e fiducia, coltivando passioni e amori come pietre preziose con cui adornare la propria vita.
Book trailer IL DIAMANTE
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Filippo Re
Dal 9 aprile al 30 maggio prossimo a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, è esposta la mostra fotografica “La meraviglia Unesco di Langhe Roero e Monferrato”, realizzata in collaborazione con l’associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e curata da Gian Mario Ricciardi.
All’inaugurazione il 9 aprile scorso a palazzo Lascaris sono intervenuti Domenico Ravetti e Fabio Carosso, vicepresidente e consigliere segretario del Consiglio regionale del Piemonte, Giovanna Quaglia e Bruna Bertero, presidente e direttore dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato; Enzo Massa, Carlo Avataneo, Enzo Isaia, fotografi autori delle immagini esposte.
I magnifici scenari delle colline puntellate di vigneti e antichi borghi compongono la mostra fotografica con gli scatti di tre fotografi locali, Enzo Massa, Carlo Avataneo e Enzo Isaia, che hanno saputo immortalare la vera essenza di questi luoghi ormai conosciuti in tutto il mondo. L’esposizione è composta di sessanta immagini a colori, è aperta al pubblico nella galleria Spagnuolo di Palazzo Lascaris, in via Alfieri 15 a Torino fino al 30 maggio prossimo.
Orario dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, ingresso gratuito
Questo territorio è entrato a far parte della World Heritage List Unesco il 22 giugno 2014, riconosciuto “paesaggio culturale Patrimonio dell’umanità grazie all’autentica e antica arte della vinificazione che si è evoluta nel corso dei secoli, divenendo un fulcro della vita economica e sociale del territorio, testimonianza dell’interazione tra l’uomo e l’ambiente.
“Dobbiamo promuovere e proteggere la bellezza meravigliosa di questi luoghi – hanno affermato Ravetti e Carosso – un bene naturale curato dall’uomo che sta aumentando la consapevolezza di coloro che qui vivono e lavorano da sempre”. “ Invito tutti ad organizzare una visita in questo territori meravigliosi e a perdersi tra le colline – ha affermato Giovanna Quaglia, presidente dell’Associazione- stiamo facendo tutto il possibile per conservare il territorio e andare verso un turismo sostenibile e di qualità”.
“Compito del fotografo – ha detto Carla Avataneo anche a nome dei due colleghi- è far vedere attraverso le immagini ciò che il passante guarda soltanto. Oltre alle colline e ai borghi abbiamo inserito in ogni immagine anche gli elementi naturali tipici del panorama delle nostre zone, il Monviso e il fiume Tanaro”.
L’Associazione per il Patrimonio dei paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato è nata nel 2011 con lo scopo specifico di presentare la candidatura all’Unesco e dal 2014 di gestire il sito. All’associazione aderiscono oltre cento comuni, numerose associazioni e aziende, non solo legate alla sfera vitivinicola, ma che operano a vario titolo sul territorio e che partecipano attivamente all’ambizioso progetto legato all’unicità e eccezionalità di questo paesaggio.
I territori che fanno ufficialmente parte dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità comprendono 10 mila ettari nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo e sono: la Langa del Barolo, il castello di Grinzane Cavour, le colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, il Monferrato degli Infernot.
Mara Martellotta
Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog.
Fino a venerdì 11 aprile 2025 – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.
Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.
L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale
Ieri presso la Sala Giunta del Grattacielo Piemonte, si è tenuto un incontro bilaterale tra il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il presidente della Regione Auvergne-Rhône-Alpes, Fabrice Pannekoucke. All’incontro ha partecipato anche l’assessore ai Fondi Alcotra, Marco Gallo.
Durante il confronto, i due presidenti hanno discusso diversi temi rilevanti, a partire dalle infrastrutture strategiche: la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, la storica ferrovia appena riattivata, e la seconda canna autostradale del Frejus, la cui apertura è prevista per luglio. Al centro del dialogo anche economia, sviluppo produttivo ed energia. Un approfondimento specifico è stato dedicato alle Olimpiadi del 2030, in vista delle quali Torino e il Piemonte si candidano a ospitare le gare di pattinaggio di velocità presso l’Oval di Torino.
«È stato un incontro molto proficuo nel quale abbiamo condiviso i dossier strategici per le due Regioni, per i quali abbiamo ribadito la volontà di collaborare all’interno di un’ottica europea di coordinamento sovraregionale» ha dichiarato il presidente Cirio. Ha inoltre illustrato al collega francese la criticità legata alla soppressione della fermata dei treni ad alta velocità internazionali a Bardonecchia, chiedendo il suo supporto presso il Governo francese per esplorare la possibilità di accelerare le procedure di controllo a Modane, così da recuperare i minuti necessari al ripristino della fermata in Piemonte.
Anche l’assessore Marco Gallo ha sottolineato l’importanza della collaborazione transfrontaliera: «L’incontro di oggi conferma quanto la cooperazione tra la Regione Piemonte e la Regione Auvergne-Rhône-Alpes sia fondamentale per valorizzare al meglio le opportunità offerte dai Fondi europei del programma Alcotra. Il Piemonte è un modello virtuoso nella gestione di risorse strategiche per lo sviluppo delle aree di confine. Il programma Interreg Alcotra investe circa 200 milioni di euro su obiettivi di coesione e di sviluppo territoriale: una leva fondamentale per rafforzare le relazioni transfrontaliere, sostenere i nostri territori montani e dare impulso a politiche condivise e concrete. Oggi il Programma – che coinvolge Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Auvergne-Rhône-Alpes e Région Sud, ha già speso circa la metà della sua dotazione e in Piemonte sono atterrati 40 milioni, il 40% del totale».
Al termine dell’incontro, i due presidenti hanno concordato di pianificare incontri bilaterali a cadenza semestrale, con l’obiettivo di monitorare l’avanzamento dei progetti in corso, rafforzare il dialogo e promuovere nuove azioni congiunte.