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5G e l’orchestra diventa itinerante

PRESENTATO OGGI A TORINO ‘THE GARDEN OF FORKING PATHS’ DI ANDREA MOLINO

Torino diventa protagonista e teatro dell’innovazione tecnologica nel settore artistico-culturale e degli audiovisivi.

Nell’ambito del progetto 5G-TOURS finanziato dall’Unione Europea, è stato presentato al pubblico un evento dimostrativo che, grazie alla rete 5G di TIM con tecnologia Ericsson, ha consentito a musicisti e performers di interagire da punti diversi della città torinese dando vita ad una spettacolare esibizione artistica, ripresa da Rai con il supporto di LiveU.

La copertura 5G all’interno di Palazzo Madama è stata realizzata attraverso una progettazione personalizzata e con apparati non invasivi, coprendo tutta l’area museale senza alcun impatto estetico.

 

Si è svolto oggi, all’interno del Gran Salone dei Ricevimenti di Palazzo Madama a Torino, ‘The Garden of Forking Paths’, l’ultimo lavoro del compositore e direttore d’orchestra torinese Andrea Molino; uno spettacolo musicale per quattro voci e quattro saxofoni itineranti per le strade del centro città ed ensemble strumentale presente in sala che hanno suonato all’unisono in diretta audiovisiva grazie alla rete 5G di TIM.

L’evento, che nasce dalla collaborazione tra la Città di Torino, EricssonFondazione Torino MuseiLiveURaiTIM, rappresenta un’iniziativa innovativa per il sistema della produzione televisiva remota, sviluppata all’interno del progetto 5G-TOURS – ‘5G smarT mObility, media and e-health for toURists and citizenS’  finanziato dalla Commissione Europea.

Musicisti e performers in movimento su diverse strade della città hanno potuto collegarsi in diretta, con una regia centrale creando così una serie di interazioni musicali e teatrali coinvolgenti come se fossero tutti nello stesso luogo di fronte al direttore d’orchestra.

L’Ensemble Fiarì, diretto da Marilena Solavagione, ha interagito dal Gran Salone dei Ricevimenti di Palazzo Madama in real time e con sincronizzazione di precisione musicale (quindi con un margine di errore inferiore ai 3 centesimi di secondo) con i quattro saxofonisti del ‘SaXemble’ di Zurigo e quattro giovani attori appena diplomati dalla Scuola di Teatro del Teatro Stabile, che, seguiti ciascuno da una videocamera mobile 5G live di Rai, si sono mossi liberamente negli spazi di Piazza Castello, per poi riunirsi di fronte all’ingresso del Palazzo e, ciascuno seguendo un percorso diverso, entrare in modo da raggiungere il Gran Salone e terminare così l’esecuzione insieme agli altri, evidenziando così non solo la precisione della coordinazione a distanza ma anche la compatibilità artistica e tecnologica tra le due situazioni.

‘Grazie a questo esperimento spiega Andrea Molinoè stato possibile mettere in risalto come l’utilizzo delle più avanzate tecnologie della comunicazione vadano incontro a una nuova idea di spettacolo dal vivo. In questo caso la tecnologia 5G infatti non è solo ‘al servizio’ dell’idea spettacolare, ma contribuisce in modo attivo e integrato alla definizione di un vero e proprio nuovo linguaggio artistico, rendendo di fatto possibile un modo nuovo di concepire un evento dal vivo.’

La configurazione tecnologica sviluppata in questo progetto infatti non solo ha consentito la risoluzione di problemi tecnici fondamentali, come appunto la sincronizzazione in diretta di performers che si trovano in luoghi anche molto distanti l’uno dall’altro e la necessità di una comunicazione estremamente precisa tra di essi e la regia centrale, ma, di conseguenza, ha messo a disposizione situazioni e possibilità fino ad oggi di fatto mai utilizzabili e capaci per di più di aprire al pensiero artistico un mondo nuovo e inesplorato.

Il sistema di produzione televisiva remota, messo a punto dal Centro Ricerche Rai con la collaborazione del Centro di Produzione di Torino e il supporto di LiveU, ha permesso di ricevere i flussi provenienti dalle camere mobili e la gestione dei segnali necessari a garantire la sincronizzazione dei musicisti e degli attori in movimento. Tutti i flussi dati sono stati processati in tempo reale nella Control Room al fine di ricostruire per il pubblico in sala la presenza virtuale degli artisti in movimento, ottenendo un’esecuzione complessiva perfettamente sincronizzata. Il risultato finale, oltre che apprezzato dal pubblico in sala è stato anche trasmesso in modalità 5G broadcast dal trasmettitore di Torino Eremo e visibile su alcuni smartphone dimostrativi in uno spazio allestito all’esterno di Palazzo Madama.

La soluzione di rete 5G, realizzata a Palazzo Madama da TIM con tecnologia Ericsson e in collaborazione con Fondazione Torino Musei, ha garantito in modo costante alte velocità e bassissime latenze, al fine di assicurare una trasmissione contemporanea di diversi flussi video in alta definizione dalle videocamere alla regia centrale.

Questa soluzione, conforme allo standard 3GPP, è estremamente flessibile sia in termini di utilizzo (abilitando nuovi servizi innovativi in ambito museale) sia in termini di realizzazione. Per Palazzo Madama, patrimonio UNESCO, sono state infatti progettate installazioni ad-hoc utilizzando apparati e soluzioni che si sono integrate alla perfezione all’interno dell’area museale garantendo allo stesso tempo elevatissime prestazioni di banda e latenza

Torino si conferma terreno fertile per l’innovazione urbana: nell’ambito del progetto, il Comune di Torino insieme a Fondazione Torino Musei ha assunto il ruolo di abilitatore, rappresentando i bisogni dell’utilizzatore finale – c.d. vertical – e contribuendo allo sviluppo delle soluzioni più adatte.

Grazie a tale progetto, Palazzo Madama, rappresenta  oggi un unicum tecnologico a livello italiano e un raro esempio a livello europeo di edificio museale completamente coperto dal 5G (indoor e outdoor) dove sarà possibile realizzare nei prossimi mesi ulteriori sperimentazioni di servizi innovativi di realtà aumentata e virtuale, telepresenza, robotica e produzione e distribuzione di video ad alta definizione.

La transizione digitale è una delle chiavi per migliorare la qualità delle vita dei cittadini e delle cittadine per offrire nuove opportunità di sviluppo per il territoriocommenta l’assessora Chiara Foglietta -. Le tecnologie abilitate dal 5G nel settore culturale, come dimostrato oggi, sono un possibile volano per promuovere un’offerta nuova, per il turismo e non solo, arricchita, accessibile e sostenibile. Le attività di co-sviluppo e sperimentazione, nell’ambito della progettazione europea, rappresentano un modus operandi che il Comune di Torino intende perseguire per essere protagonista dell’Innovazione urbana e guardare al futuro in tutti i settori della vita

 

L’OPERA ‘THE GARDEN OF FORKING PATHS’

Uno spettacolo dal vivo dove musica, recitazione e tecnologia 5G creano una simbiosi per un nuovo linguaggio spettacolare.

‘Il progetto ‘The Garden of Forking Paths’ nasce – sia per quanto riguarda la concezione drammaturgica sia nel coinvolgimento della parte tecnologica – da un’intuizione fondamentale: che il luogo di un evento faccia parte integrante del contenuto dell’evento stesso.

Il titolo del progetto è tratto da un celebre racconto di Jorge Luis Borges e intende rappresentare sia la mappa dei percorsi che i musicisti hanno compiuto fisicamente durante l’esecuzione sia la rete di connessioni e interazioni, ideali ed effettive, che hanno portato alla sua realizzazione.

Il contributo narrativo di un luogo a un evento performativo si può articolare su diversi livelli: per esempio, architettonico, urbanistico, sociale, culturale. In questo caso è stato il centro storico di Torino, il cuore della città, a raccontare questa storia.

Tutto ciò è stato possibile solo grazie alla collaborazione di un gruppo mirato di istituzioni, organizzazioni e imprese, come il Comune di Torino, la Fondazione Torino Musei, la Rai, TIM ed Ericsson; questo tipo di sinergia operativa, inedita in campo artistico si è rivelata funzionale per il raggiungimento degli obiettivi.

I protagonisti:

SaXemble (Zurigo):
Raphael Camenisch
Patrick Stadler
Amit Dubester
Sebastian Pottmeier

Voci recitanti:
Lucia Corna

Daniel Santantonio

Gabriele Valchera

Enrica Rebaudo

 

Fiarì Ensemble (Torino):
Alessandra Masoero, flauto
Gianluca Calonghi, clarinetto
Paolo Volta, violino
Dagmar Bathmann, violoncello (in collaborazione con l’Ensemble degli Intrigati di Montepulciano)
Gianfranco Montalto, pianoforte

Riccardo Balbinutti, percussioni
Marilena Solavagione, direttore

Maria Baratta, regia
Luca Vignaroli, produttore esecutivo

 

Centro di Produzione RAI di Torino

Direttore di produzione: Massimiliano Madeddu

Direttore della Fotografia: Roberto Pini

Tecnici Audio: Alessandro Piras, Dario Tamburro

Tecnico Video: Simone Martinelli

Operatori di Ripresa Francesco Filippo, Lorenzo Gaviglio, Antonello Castelli, Antonio De Cristofaro, Alessio Sabatini, Domenico Schiano

Capo operaio: Andrea Bocco

Specializzati di Ripresa: Giuseppe Cuccia, Dario Balducci

 

 

Il Capo dello Stato venerdì a Torino per le celebrazioni dei 190 anni dell’Editto di Racconigi

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A Torino per le celebrazioni dei 190 anni dell’Editto di Racconigi con cui nel 1831 Carlo Alberto istituì il Consiglio di Stato e dei 50 anni della legge istitutiva dei Tribunali Amministrativi Regionali, venerdì 12 novembre alle ore 11 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visiterà il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.

Il Capo dello Stato si recherà in particolare nella Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino, l’Aula in cui si compì il percorso parlamentare che dal 1848 al 1860 portò all’Unità d’Italia, cuore del Museo Nazionale del Risorgimento.
Per l’occasione, sul tavolo che veniva utilizzato dal Presidente del Consiglio e dai Ministri del Regno di Sardegna saranno esposti l’originale dell’Editto di Racconigi, in lingua italiana e francese, lo Statuto Albertino e altri documenti storici di primaria rilevanza, richiesti in prestito temporaneo all’Archivio di Stato.
Sergio Mattarella è il settimo Presidente della Repubblica a visitare il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano: prima di lui lo hanno fatto Luigi Einaudi, Giovanni Gronchi, Sandro Pertini, Francesco Cossiga, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano.

Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano
Fondato nel 1878, oggi il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano rappresenta un polo culturale di riferimento per la città di Torino e non solo. Ha sede nel famoso Palazzo Carignano, uno dei più pregevoli edifici dello stile barocco, riconosciuto come bene protetto dall’UNESCO dal 1997. Nel 2011, in occasione delle celebrazioni per il Centocinquantenario dell’Unità d’Italia, è stato completamente rinnovato, divenendo uno dei più importanti musei di storia d’ Europa. Conserva un patrimonio straordinario, a cui si aggiunge una Biblioteca di altissima specializzazione. Lungo il percorso museale si possono ammirare due aule parlamentari ancora intatte: la Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino, attiva dal 1848 al 1860, monumento nazionale dal 1898, e la maestosa Camera dei Deputati del Regno d’Italia, con affreschi di Francesco Gonin, costruita tra il 1864 e il 1871.

Agricoltura: gelate e siccità compromettono l’annata L’allarme di Confagricoltura

 Il bilancio tracciato da Confagricoltura Piemonte rileva produzioni in calo e prezzi in aumento per i cereali e le oleaginose; significative perdite di raccolti anche per prati, erbai, medicai e ortofrutta. Eccellente la vendemmia. Redditività sempre più scarsa per gli allevamenti zootecnici;  quasi azzerata la produzione di miele

 

Un inverno mite, una primavera piovosa con temperature fortemente altalenanti e una serie di gelate tardive, associati a un’estate calda e particolarmente asciutta, seguita da un autunno nuovamente mite: questo l’andamento climatico che ha segnato l’annata agraria 2020-2021, caratterizzata da una grave e perdurante siccità, che ha interessato soprattutto il Piemonte meridionale.

 

Le coltivazioni erbacee, frumento e mais in particolare, ma anche prati, medicai ed erbai annuali hanno patito la carenza idrica riducendo in modo significativo le produzioni, mentre le coltivazioni legnose, frutteti e vigneti in particolare hanno retto meglio, limitando il quantitativo dei raccolti, che si sono però rivelati di buona qualità.

Dal bilancio dell’annata agraria tracciato oggi con una conferenza stampa da Confagricoltura Piemonte emerge che la campagna del grano tenero si è chiusa con un calo produttivo di circa il 10%, mentre la riduzione di raccolto per l’orzo è stata più contenuta.

Anche il mais risentito dell’andamento stagionale favorevole, con un calo produttivo del 30 – 40% e localmente con un azzeramento della produzione a causa di grandinate, piogge violente e forte siccità in alcune aree della regione.

Da segnalare l’andamento positivo dei prezzi dei cereali, spinti dall’ondata dei rincari delle materie prime a livello mondiale, che hanno però messo in difficoltà la zootecnia per il forte aumento dei costi energetici e dei mangimi.

Appare in leggero calo, anche se per avere un quadro preciso occorrerà ancora qualche settimana, la produzione risicola, con qualità di buon livello.

Sostanzialmente stabile la produzione di oleaginose, quali soia, girasole e pisello proteico.

 

Il vigneto piemontese ha regalato la vendemmia di ottima qualità, anche se non abbondante, con un calo di produzione di circa il 10% rispetto all’anno scorso.

Le gelate del mese di aprile e l’estate con un periodo di forte caldo alternato da violenti temporali hanno danneggiato prima le fioriture e poi il raccolto dei frutteti: in forte calo la produzione di pere (-70%), di pesche (-50%), di susine e kiwi (-30%), di albicocche (-35%). Segnalati cali produttivi anche per quanto riguarda ciliegie (-20%) e mele (-12%).

Produzioni ridotte, ma di ottima qualità, per le fragole e i piccoli frutti (ribes, lamponi, mirtilli). L’annata è stata favorevole per il castagno, che però sconta gli effetti economici di una scarsa domanda.

Il meteo ha condizionato anche le coltivazioni orticole in pieno campo: soddisfacente invece l’andamento del mercato, con prezzi in sostanziale tenuta.

La prolungata siccità e il clima torrido dei mesi estivi hanno provocato problemi di produzione per prati, erbai e medicali, con perdite di raccolto del 30- 40%.

 

Sul fronte degli allevamenti zootecnici in generale si rileva un forte calo di redditività, dovuto all’aumento dei costi di produzione.

In pesante difficoltà gli allevamenti avicoli (produzione di polli da carne, tacchini e uova), forti consumatori di cereali e proteoleaginose.

Si segnalano forti preoccupazioni per la pressione delle produzioni estere sul mercato dei bovini da carne, che continuano a scontare bassi prezzi all’origine.

Continuano a permanere basse le quotazioni del latte alla stalla, con prezzi stazionari che penalizzano gli allevatori.

Situazione pesante anche per i suini: dopo gli aumenti di prezzo degli animali vivi nel periodo tra aprile e agosto, nei mesi di settembre e ottobre si è registrata una significativa riduzione dei prezzi e attualmente, per quanto riguarda i suini da macello più pregiati (quelli di peso tra i 160 e i 176 kg) il prezzo è inferiore dell’1,13% rispetto all’anno scorso.

Andamento particolarmente sfavorevole per l’apicoltura: le numerose avversità meteorologiche hanno causato una forte riduzione, quando non addirittura l’azzeramento, delle rese dei mieli primaverili più importanti e compromesso anche le produzioni estive.

 

Continua a ridursi il numero delle imprese agricole. In base ai dati dell’Anagrafe Unica della Regione Piemonte le aziende agricole erano 70.780 nel 2005, 62.706 nel 2010, 42.150 l’anno scorso e 40.152 quest’anno. “Nonostante la riduzione del numero delle imprese si mantiene sostanzialmente stabile la percentuale di giovani agricoltori: i titolari di azienda con meno di 41 anni erano il 14% nel 2010, mentre quest’anno sono il 13,6%. Ciò significa che il settore primario ha la necessità di un forte ricambio generazionale – dichiara il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro –  per poter affrontare con vigore le nuove sfide sul fronte della competitività e dell’internazionalizzazione”.

 

Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia rimarca che “Occorre migliorare l’efficacia delle politiche agricole per favorire uno sviluppo sostenibile delle imprese: si tratta di utilizzare meglio i fondi del programma dello sviluppo rurale, intensificando la collaborazione nella Conferenza Stato Regioni e accelerando il confronto sulla nuova programmazione regionale. Inoltre due problemi che ci assillano da troppo tempo – conclude Allasia – e che devono trovare al più presto soluzione: la riduzione della burocrazia e la lotta agli animali selvatici che rappresentano ormai una piaga per le imprese agricole piemontesi”.

 

Come ha ricordato il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo alla conferenza stampa di oggi “La politica agricola comunitaria finora ha garantito ai cittadini cibo di qualità, salubre e in quantità. La nuova impostazione è a forte vocazione sociale: ci sarà un riequilibrio delle erogazioni a favore delle piccole imprese. Ciò che non occorre perdere di vista – ha aggiunto Giansanti – è il sostegno alla competitività delle imprese che per essere sostenibili devono assicurare un reddito adeguato agli agricoltori“. Il presidente di Confagricoltura ha ancora ricordato il contributo ecosistemico dell’agricoltura in termini di contrasto al cambiamento climatico. “Lavoreremo per sfruttare meglio boschi e foreste e per avviare un piano straordinario di produzione di proteine vegetali che riduca  la nostra dipendenza dall’estero – ha concluso Giansanti –  augurandoci che l’agricoltura possa utilizzare appieno i fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza per continuare ad offrire il proprio contributo alla valorizzazione dell’ambiente”.

 

Pump Track Torino, successo per ‘Speed Race 2’ di ‘uBroker’

Grande soddisfazione fra i giovani gareggianti e i genitori accorsi per assistere all’avvincente competition a due ruote nell’avveniristico circuito fra i primi in Italia nel suo genere

E’ stata una domenica partecipata e ricca di emozioni quella andata in scena il 7 novembre scorso nell’ambito della manifestazione sportiva ‘Speed Race 2’ promossa dalla rinomata multiutility companyuBroker’, nota per essere la prima azienda al mondo ad azzerare le bollette di luce e gas, presso l’entusiasmantecircuito Pump Track Torino, fra i primi e più frequentati nel suo genere in Italia.

Un’opera prossima al raddoppio sulla base del successo riscosso, nata sull’onda lunga di una rodata joint-venture fra il Comune di Pianezza guidato dal Sindaco Roberto Signoriello e dal Vice Sindaco Antonio Castello con il gruppo industriale dell’imprenditore e benefattore Cristiano Bilucaglia in qualità di main partner dell’intera operazione destinata al benessere dei giovani.

Nel futuristico percorso ciclabile di Via Musinè 26 molteplicile categorie di partecipanti che si sono contese, con lealtà e impegno sul campo, le prime posizioni sul podio.

Il programma ha previsto, dopo l’arrivo e registrazione dei partecipanti tra le 11.00 e le 12.00, a partire dal mezzogiorno e sino alle 15.00 una tre ore intensive di gara.

Per la categoria ‘Bunny’ (nati dopo il 2011) ad aggiudicarsi la terna della vittoria sono stati nell’ordine di classifica Giorgia Staico, Pierfrancesco Gabrielli e Lorenzo Origlio.

Per la sezione ‘Piatto’ (nati tra il 2007-2010) Lorenzo Mascherini (già apprezzato campione nella disciplina del downhill), Gregorio Arnauld e Stefano Dispoto.

Tra le ‘Girls’, invece, spazio ancora una volta a Giorgia Staico, Chiara Mascherini e Selene Pagani.

Sul podio nella categoria ‘Giro’ (nati tra il 2003 e il 2006) Riccardo Scabola (anch’egli figura nota nel downhill), Michael Oggero, Andrea Rolfo.

Completano il quadro i nati prima del 2002 nel girone dei ‘Backflip’ Stefano Quattrone, Fabio Migliorini e Luciano Lantermino.

Il torneo si è svolto con modalità a eliminazione per ogni categoria. Dopo le qualifiche in cui ogni partecipante ha fatto massimo due giri per entrare nel torneo, gli aventi diritto al passaggio del turno sono poi stati appaiati, e per ogni coppia il tempo migliore consentiva l’accesso alla fase successiva al turno successivo.

Un meccanismo di gara che si è ripetuto identico sino alle finali con due partecipanti e un vincitore.

In palio preziosi trofei color bronzo, argento e oro, seguiti da un’estrazione volta a creare aggregazione per gratificare tutti gli intervenuti grazie alla distribuzione virtuosa di premi di altissimo livello quali caschi integrali, protezioni, guanti, pedali professionali e vestiario tecnico.

Una gioia immensa constatare nuovamente il gradimento che la Pump Track di Torino a Pianezza riscuote fra giovani e appassionati delle due ruote di ogni età, confermando la propria vocazione a potente attrattore di opportunità per il territorio”, chiosa soddisfatto Cristiano Bilucaglia, Founder e Ceo di ‘uBroker’.

Prova ne è il fatto che alla manifestazione hanno presenziato altresì moltissimi genitori che hanno potuto godersi la gara socializzando tra loro a suon di caffè caldo e bibite messe a disposizione dalla nuova area bar riservata a tutti i tesserati e famiglie”, aggiunge l’imprenditore piemontese.

Durante l’evento che ha saputo coniugare sapientemente, ancora una volta, amore per lo sport e la solidarietà, sono stati anche raccolti e devoluti fondi all’Associazione ‘MovemberFoundation‘ da destinare alla cura delle principali patologie maschili, i cui dettagli sono tutti disponibili sul sito linkato.

Tanti auguri Alex!

Tanti auguri Alex! 9 novembre 1974:nasce un mito calcistico. Alessandro, Alex Del Piero una leggenda bianconera,nazionale e mondiale. La storia di Alex parla da sola, ed è una storia da record: basti ricordare le 705 presenze totali in maglia bianconera e i 289 gol, mai nessuno come lui. Per non parlare dei suoi assist, delle giocate da stropicciarsi gli occhi, dei tiri e dei gol “alla Del Piero”. Nel 1988 approdò al Padova e fece il suo esordio in prima squadra a 16 anni. Il 22 novembre del 1992 realizzò la prima rete da professionista, contro la Ternana. Nell’estate del 1993 fu la Juventus a vincere la concorrenza di altri importanti club di casa nostra e a metterlo sotto contratto: al Padova andarono 5 miliardi di lire.

Nel 1996 è arrivata la conquista della Champions League, alla quale poco più che ventenne ha contribuito con cinque reti, la più importante delle quali nella semifinale con il Real Madrid.Campione del mondo nel 2006, ha partecipato in totale a 3 Mondiali ed a 4 Europei.

Vincenzo Grassano 

Resta in carcere il presunto assassino di Massimo Melis

È stata confermata la misura cautelare in carcere per il 62enne Luigi Oste, presunto assassino di Massimo Melis. Non è stato convalidato il fermo. Non sussisteva il pericolo di fuga poiché Oste, dopo l’avvenuto delitto, e’ sempre rimasto nel suo bar a lavorare.  L’uomo, che  è accusato di aver sparato nella notte del 31 ottobre a Melis, il giorno del delitto sarebbe stato visto girare con una pistola.

Lo spread rialza la testa: perché?

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Di Carlo Mancaorda

Le rassicurazioni di Draghi sul fatto che l’economia dell’Italia va bene possono illudere i cittadini italiani, non quelli stranieri abituati a fare i conti sui fatti e non sulle belle parole.Fin tanto che cresceva la pandemia lo Stato italiano spendeva a piene mani per elargire ogni genere di benefici a cittadini e imprese. Non disponendo di risorse finanziarie proprie, copriva le maggiori e ingenti spese facendo debiti. La regressione della pandemia ha fatto però fatto scattare alcuni campanelli d’allarme: sono sorti dubbi sulla tenuta economica dell’Italia e lo spread è aumentato. Se ci fossero fatti e non solo parole probabilmente lo spread se ne starebbe tranquillo. Vediamo come funziona il meccanismo…

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/11/08/leggi-notizia/argomenti/economia-allo-specchio/articolo/lo-spread-rialza-la-testa-perche-di-carlo-manacorda.html

Figliuolo a Torino: Piemonte primo tra le Regioni più grandi nella somministrazione delle dosi aggiuntive

IL PRESIDENTE CIRIO: “CHIESTO DI POTER ACCELERARE ANCOR DI PIÙ SULLE TERZE DOSI”

La Regione vorrebbe partire subito anche con il personale scolastico

e le residenze per minori, disabili, malati psichiatrici e tossicodipendenti

Il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, generale Francesco Paolo Figliuolo, ha partecipato  a Torino alla consueta riunione settimanale dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Per il presidente Alberto Cirio, i commissari e i componenti della struttura è stata l’occasione per porre questioni operative, con particolare riguardo all’estensione della terza dose alle altre fasce di età e alla somministrazione, seguendo il medesimo principio adottato per le Rsa, anche alle residenze che ospitano minori, disabili, pazienti psichiatrici e delle dipendenze (in tutto oltre 10.500 persone). Nelle scorse settimane il Piemonte aveva già chiesto l’autorizzazione per iniziare subito anche con il personale scolastico.

Il Piemonte dimostra di essere ancora una delle poche Regioni ‘green’ in Europa, con una situazione di contagi e occupazione dei posti letto che ci pone in un margine di ampia sicurezza – ha evidenziato il presidente Cirio -. Siamo convinti che la terza dose sia il completamento della corazza che vogliamo dare a tutti i cittadini. Oggi abbiamo ormai l’81% della popolazione over12 che ha completato il ciclo vaccinale. L’importante è non fermarci. Abbiamo quindi chiesto di ampliare le fasce di vaccinazione, entro febbraio-marzo potremmo mettere al sicuro con la terza dose tra l’87 e il 90% dei piemontesi”.

Il Piemonte è partito velocissimo – ha riconosciuto il generale Figliuolo – Ha già effettuato 295.000 somministrazioni, e tra le grandi Regioni è quella che ha la migliore percentuale. E’ un piacere vedere come il presidente Cirio conosca nel dettaglio la campagna vaccinale. Questa è la chiave del successo a livello nazionale: lavorare insieme, entrare nei dettagli e avere un controllo accentrato della situazione. In Piemonte siete in buone mani perché i problemi si affrontano e si risolvono. Nonostante l’aumento dei contagi in tutta Europa, l’Italia è tra le nazioni messe meglio e credo che il prossimo Natale sarà un buon Natale”.

Il giovane (Paese) favoloso

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

 

La settimana che abbiamo alle spalle ha riservato agli economisti ed agli investitori una serie di buone (e, in qualche caso, inattese) buone notizie provenienti dagli Stati Uniti.

 

La camera dei rappresentanti ha finalmente approvato, con il voto congiunto di Democratici e Repubblicani dopo mesi di aspre negoziazioni, il pacchetto di investimenti in infrastrutture da 1.200 miliardi di dollari.

 

L’esito è stato di reciproca soddisfazione pur ridimensionando (come era d’altronde prevedibile sin dall’inizio) la proposta iniziale del presidente, l’“American jobs plan”, di 2.250 miliardi.

Lo scandalo che ha coinvolto nei mesi scorsi alcuni membri della Federal Reserve (la banca centrale statunitense), accusati di avere utilizzato (in modo legale ma non eticamente ineccepibile) le informazioni a loro disposizione per speculare sui mercati finanziari, sembrava avere messo seriamente a rischio la rinomina dell’attuale governatore, Jerome Powell (creando così incertezza sulla guida futura della politica monetaria) ma negli ultimi giorni la probabilità di una conferma del mandato (in scadenza a febbraio) sono aumentate significativamente, tranquillizzando così gli investitori.

 

Lo stesso Powell ha nei giorni scorsi rassicurato i mercati in merito alle evoluzioni del tasso di inflazione (uno dei maggiori rischi alla prosecuzione del cammino di crescita dell’economia) ed alla “pazienza” nei suoi confronti da parte della Fed (non certo intenzionata ad aumentare, ancora, i tassi di interesse), dopo averne atteso ed auspicato il ritorno per molti anni.

 

In campo sanitario, poi, i risultati dei test delle pillole antivirali per le persone affetta da Covid pubblicati da parte di Pfizer sono stati molto confortanti, mostrando una riduzione di quasi il 90% dei ricoveri ospedalieri e dei decessi.

 

Meno efficaci (con un ridimensionamento del 50% dei casi più gravi) ma promettenti sembrano essere le cure in sperimentazione da parte della Merck, un’altra casa farmaceutica statunitense.

 

La settimana scorsa erano inoltre attese con curiosità le elezioni dei governatori in Virginia e nel New Jersey che hanno alla fine confermato la perdita di consenso del Presidente Biden e del partito democratico (pur mantenendo il proprio governatorato nel New Jersey).

 

Questo rende più probabile che tra un anno, alle elezioni di metà mandato, i repubblicani possano tornare a controllare la camera dei rappresentanti (mentre il senato potrebbe rimanere in mano ai democratici); un simile scenario non dispiace affatto ad economisti ed analisti finanziari in quanto potrebbe limitare gli eccessi di spesa proposti dal presidente e rendere più equilibrata la gestione della spesa pubblica nella seconda parte del suo mandato.

 

Malgrado una sempre maggiore rifocalizzazione sulla politica economica domestica, iniziata da Trump e non certo smentita da Biden, rimane cruciale il comportamento dell’economia statunitense (dove si produce un quarto circa del PIL mondiale) anche per le sorti del nostro vecchio continente (in special modo in una fase storica che si sta caratterizzando per il ridimensionarsi della crescita economica cinese) ed i segnali positivi fanno ben sperare.

Gli Stati Uniti, d’altronde, sono forse il solo luogo al mondo dove il miracolo economico non ha mai smesso di rinnovarsi e possiamo ben dire, citando Thomas Wolfe, che “… è un paese favoloso, l’unico paese favoloso, l’unico posto dove i miracoli non solo avvengono, ma dove accadono ogni momento”.

Ciò non può naturalmente fare dimenticare come i prossimi mesi saranno molto delicati, in special modo per i colli di bottiglia ancora presenti nel sistema produttivo (responsabili in buona parte dell’aumento dei prezzi di beni, materie prime e servizi ai quali stiamo assistendo) e per una possibile ripresa, stagionale, dei contagi ma, se queste difficoltà saranno superate senza troppi affanni, potremo poi assistere, dalla prossima primavera, alla continuazione di un ciclo economico positivo ed ancora nella sua fase iniziale.

 

La ripresa mondiale (rinata dalle ceneri della pandemia) è ancora molto giovane proprio come lo è l’America secondo Bruce Chatwin: “Giovane, innocente e crudele”.

Lagnanze inascoltate per il servizio GTT? “Telefonate al Papa!”

Diario minimo urbano…Vedere e ascoltare per credere

Di Gianni Milani

Incredibile, ma vero! Il fatto “minimo” che voglio oggi raccontarvi mi è capitato qualche mese fa, ma ancora non riesco a dimenticarlo. Sono alla fermata del tranvai numero 13 (quello ancora su binario e non in forma più moderna e chiccosa del bus); per la precisione, mi trovo all’angolo fra il corso Svizzera e via Nicola Fabrizi, davanti ad una deliziosa panetteria gestita da una altrettanto deliziosa e gentile madama panettiera. Vedo il tram spuntare in lontananza: é  alla fermata che fa angolo con il corso Lecce. Ho tempo di osservare con calma – mi dico – la durata del biglietto da obliterare, appena acquistato in tabaccheria”. Con calma, perché il tratto che ci separa sarà truc e branca poco più di duecento metri, coperti solitamente fra semafori rossi e code d’auto in non meno di 2 – 3 minuti. Sì, vatti a fidare! Non sarà passato neppure un minuto che il tram è già qui davanti a me. Al miracolo!, mi verrebbe da gridare. Se non che subito mi accorgo che non di miracolo trattasi. Anzi! Le porte si aprono e si chiudono che manco un fulmine, con borse, giacche e oggetti vari incastrati fra le antine, con l’imprevista frenesia di chi ancora deve scendere o salire, con fiochi lamenti del tipo di oh mi mi povra dona e altri più giustamente incazzosi del tipo ma checcazzo, che minchia di fretta hai, rivolti al conducente. Eh sì, il conducente ha proprio una fretta del diavolo. Provetto pilota, però. Scambia le vie che portano al centro città per la pista di Maranello.

Forse gioca a fare Leclerc, un Leclerc che ha sbagliato macchina, invero. Và pi pian, gli urla un’arzilla donnina agganciata all’alto scorrimani quasi senza toccare terra, mentre un’altra un tantino meno arzilla si trova catapultata in braccio al distinto signore che le siede davanti con in braccio un rassegnato barboncino che non ha nemmeno la forza di emettere un bau. Oh my God! Where are we ended!!. Woh, that driver is a good pilot. Ci mancavano solo i turisti inglesi, maschietto e femminuccia con zainoni alle spalle da sei posti! A casa, di Torino si porteranno anche il ricordo di questo folcloristico viaggio mozzafiato per le vie del centro cittadino. Corso Tassoni, piazza Statuto e Porta Susa sono tappe da incubo. Io devo arrivare in piazza Castello. Ci rinuncio. Meglio scendere in via Pietro Micca o, meglio ancora, in via Cernaia. Boia fauss,ferma stu tram,badola. Dallo pseudo-Leclerc non una parola. I gialli sembrano essere i suoi semafori preferiti. Meglo dei verdi. A volte rallenta per non beccarne manco uno. Le curve sono il suo pane. Le affronta con spavalderia e, immagino, con ghigno satanico. E chi lo ferma? Fra teste che ondeggiano in burrasca intravvedo finalmente la fermata di via Cernaia. Scendo di corsa. Barcollando un po’.

A terra mi viene però spontaneo cercare di capire e guardare in faccia l’impavido driver. Il semaforo, per lui, è rosso. Che rabbia! Lo fisso dal finestrino con aria fra il rimbrotto incazzoso e l’ironico. Anche lui mi fissa. Ma sembra non vedermi. Ha solo voglia di ripartire alla garibaldina. Mi tolgo lo sfizio. Gli faccio un bel battimani. Come dirgli bella prodezza, ma cambia mestiere! E qui succede l’incredibile. Lui apre il finestrino, gli occhi fuori dalle orbite, così risponde al mio battimani: Cazzo vuoi?Se hai da lamentarti, telefona al Papa! Telefona al Papa?! Resto sconvolto. Senza parole. Una vecchietta, al mio fianco, anche lei sopravvissuta al drammatico tragitto, mi guarda incredula: Al Papa?Ma basta là, a jé pi nen religiun. Io non reagisco. Ho pensato: delle due l’una. O mi trovo di fronte ad un’arroganza, a una maleducazione e ad un’ignoranza senza limiti. O quel poveretto è andato a sbattere di brutto contro qualche inciampo della vita, di quelli che ti tramortiscono e non ti lasciano scampo. E oggi vive impotente una rabbia che lo divora. Contro tutto e tutti. Ho optato (non so perché) per la seconda ipotesi. Gli ho sorriso, senza più ironia. E un po’ l’ho compatito. Lui, come tutti i passeggeri che ancora dovevano arrivare (poveri!) al capolinea della Gran Madre.

Gianni Milani