ilTorinese

Acquisite 5 opere di 5 artisti a favore della GAM

Con il budget più alto degli ultimi tredici anni, anche quest’anno la Fondazione Arte CRT, Ente art oriented di Fondazione CRT, che quest’anno celebra il suo 25esimo anniversario, ha confermato di credere alle proposte delle gallerie presenti ad Artissima acquisendo, nel corso dell’edizione 2025, 26 nuove opere realizzate da 11 artiste e artisti, destinandole come sempre alla fruizione pubblica; importanti lavori di John Giorno, Cian Dayrit, Majd Abdel Hamid, John Menick, Felix Shumba e Valentina Furian confluiranno nella collezione permanente del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, mentre le opere di David Schutter, Simon Callery, Alessandro Pessoli, Marco Cingolani e Franciszka and Stefan Themerson saranno rese disponibili per le sale della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

Da venticinque anni la Fondazione Arte CRT è tra i partner principali di Artissima, la fiera internazionale d’arte contemporanea di Torino, che sostiene attraverso diversi contributi, in particolare con la campagna di acquisizioni. Una collaborazione che nasce dalla convinzione che Artissima rappresenti per la città un’occasione unica per consolidare e proiettare il proprio ruolo sulla scena artistica internazionale.

In occasione del suo 25esimo anniversario, la Fondazione Arte CRT rinnova e rafforza questo impegno, aumentando ulteriormente lo storico fondo destinato alle acquisizioni da 280 mila euro dello scorso anno a 300 mila euro. Si tratta del budget più alto degli ultimi tredici anni, a conferma della volontà della Fondazione di continuare a investire nella valorizzazione dell’arte contemporanea e nel patrimonio culturale condiviso di Torino e del suo territorio.

“La Fondazione Arte CRT, che opera per conto della Fondazione CRT, rinnova con convinzione il proprio impegno nei confronti di Artissima, la principale fiera d’arte contemporanea in Italia e una delle più riconosciute a livello internazionale – ha  commentato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione Arte CRT – In occasione del nostro 25esimo anniversario, abbiamo voluto rafforzare ulteriormente questo legame, incrementando il fondo acquisizioni a 300 mila euro, lo stanziamento più consistente degli ultimi anni, per sostenere in modo concreto il lavoro delle gallerie e degli artisti presenti in fiera. Attraverso le acquisizioni effettuate anche grazie al prezioso supporto del nostro Comitato scientifico, le opere entreranno a far parte delle collezioni della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, andando ad arricchire due patrimoni pubblici di straordinario valore e contribuendo a rafforzare il ruolo di Torino come capitale dell’arte contemporanea.”

La Fondazione sostiene le gallerie e le artiste e gli artisti presenti in fiera attraverso l’acquisizione di opere, alimentando così una estesa collezione di lavori di arte contemporanea, oggi tra le più prestigiose: oltre 950 opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dal video alla fotografia, dalle grandi installazioni agli NFT, realizzate da circa 380 artisti, per un investimento complessivo di oltre 42 milioni di euro. A conferma della mission della Fondazione, le opere che entrano a far parte della propria collezione vengono immediatamente rese disponibili alla collettività e ai due Musei per le rispettive attività espositive e per i prestiti ad altre istituzioni, consentendo a Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e a GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea un continuo aggiornamento delle proprie esposizioni e un dialogo costante con i principali attori della scena artistica internazionale.

Come consuetudine degli ultimi anni, era presente ad Artissima per il terzo anno il Comitato Scientifico della Fondazione Arte CRT, rappresentato quest’anno da Hans Ulrich Obrist (Direttore artistico Serpentine Galleries, Londra), Susanne Pfeffer (Direttrice Museum MMK für Moderne Kunst, Francoforte), e Vicente Todolì (Direttore artistico Fondazione Pirelli HangarBicocca, Milano); Manuel Segade Lodeiro (Direttore Museo Nacional de Arte Reina Sofía, Madrid) e Suhanya Raffel (Direttrice Museum M Plus, Hong Kong) hanno contributo da remoto.

Da sempre organo consultivo della Fondazione in materia di acquisizioni, il Comitato ha partecipato alla scelta delle acquisizioni in fiera, in sinergia con i Direttori e i Capo curatori del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, e selezionando opere che valorizzeranno ulteriormente il patrimonio artistico di entrambi i musei, centri di eccellenza piemontese e punti cardine nell’avvicinare all’arte un pubblico esteso ed eterogeneo, a livello locale, nazionale e internazionale.

In merito alle acquisizioni il Comitato Scientifico della Fondazione Arte CRT ha dichiarato:
“Un momento molto speciale a Torino, città d’arte che Artissima anima insieme alle mostre delle diverse istituzioni culturali del territorio – ha dichiarato il Comitato Scientifico della Fondazione Arte CRT – Quest’anno molte di esse festeggiano anniversari importanti, tra cui la Fondazione Arte CRT, che celebra i suoi 25 anni.
Un momento dinamico, perché, per parafrasare Italo Calvino, a Torino si riesce a scrivere, perché qui passato e futuro convivono nel presente con una forza che altrove è più rara. Questo si percepisce ancor di più ad Artissima, attraverso le sezioni curate, dove artisti e gallerie pionieri ribadiscono questa attitudine: in un’epoca in cui circola molta informazione ma anche molta amnesia, è necessario ‘protestare contro l’ovvio’.
Per questa ragione Artissima presenta opere di artisti pionieri, talvolta dimenticati, che meritano di essere riscoperti e riletti. Come affermava Erwin Panofsky, ‘il futuro si inventa talvolta con frammenti del passato’. Da qui nasce l’esigenza di custodire la memoria e, al tempo stesso, sostenere gli artisti emergenti: perché la storia passata è anche l’anticipazione del futuro.
È impressionante vedere a Torino il numero di direttori, curatori e professionisti del mondo dell’arte che si incontrano in questi giorni.
Torino vale sempre un viaggio. E, come diceva Alighiero Boetti, ‘l’arte porta il sole e la luce a Torino’.”

MARA MARTELLOTTA

 

Le arcaiche “creature” di pietra di Savin

Oggi fra i più apprezzati e noti artisti – artigiani della Vallée

“Stele. Donato Savin” al valdostano “Forte di Bard” 

Fino al 31 dicembre

Rocce allungate verso il cielo o verso cime più alte. “Stele” come divinità protettrici o guerrieri posti in difesa di mura e ardui luoghi fortificati o ancora (perché no?) presenze aliene, sicuramente pacifiche, radicate in costoni di pietra diventati ormai protettivo rifugio terreno. Da alcuni giorni, e fino a mercoledì 31 dicembre, chi è salito o salirà lungo l’ultima parte della strada interna che porta alla sommità del “complesso fortificato” di Bard, troverà lungo il cammino, a fargli buona e piacevole compagnia, le opere di Donato Savin (classe ’59), valdostano doc di Cogne, residente e operante in frazione Epinel. La mostra, curata da Aldo Audisio in collaborazione con l’“Associazione Forte di Bard”, presenta dopo una serie di importanti esposizioni in Italia e all’estero,  una selezione di 30 opere del progetto “Stele” avviato dall’artista alcuni anni fa: si tratta di rocce posizionate su essenziali basi di ferro che ben si integrano con la maestosità delle grandi murature e creano un’inedita esposizione “en plein air”.

Gli inizi artistici di Savin risalgono piuttosto indietro negli anni, allorchè un bel giorno, visitando la celebre “Fiera di Sant’Orso” ad Aosta, scopre l’artigianato tradizionale, ricco di espressioni artistiche. Per Donato è un’autentica folgorazione. Alla vista di quelle opere che spesso é troppo riduttivo chiamare “artigianali”, gli si apre un nuovo entusiasmante mondo. Lì, sceglie un suo nuovo percorso di lavoro e di vita, avvicinandosi alla pietra che inizia a scolpire instancabilmente. Tanto che, nel 1987, partecipa lui stesso alla “Fiera” e vince uno dei più prestigiosi premi. È l’inizio della sua carriera, che lo vede scegliere definitivamente a materia del suo “produrre” le rocce delle sue montagne, tastandole, scolpendole, modificandone con avveduta oculatezza le forme, soffermandosi sui verdi acidi dei licheni mescolati alle venature del marmo o alla lieve porosità della pietra.

“L’idea della ‘Stele’ – racconta Savin – mi venne ad Aosta al ‘Museo Archeologico’. Vidi in quelle forme di rocce allungate ‘Dèi di Pietra’ e iniziai a cercare pezzi di scisti di quel tipo, cosparsi di licheni. Le mie opere restano aperte ad ogni interpretazione. Io ci vedo degli Dèi, specialmente femminili, che salgono verso l’alto; quando non ci sarò più, saranno i testimoni del mio passaggio nella vita terrena”. Un mondo di pietra, immobile, grandioso, fermato nel tempo a raccontare l’amore di Savin per la sua terra. Opere di pietra solide, dure, inamovibili ma palpitanti nel battere di un loro “cuore” che è il “cuore” dell’artista, che le rende ”uniche” ed “irripetibili”. Proprio come sono i frutti di un infinito amore.

“Toccare la roccia, sentirla con le mani e poi modificarla – sottolinea ancora Savin – è un modo per estraniarsi dal mondo. Liberarsi e sognare, far rivivere tante cose che ho appreso da bambino osservando i montanari. Un mondo di cui sono parte che, con le mie opere, cerco di perpetrare nel futuro, rinnovandolo”. Una sorta di “universo parallelo”, eppure così tenacemente radicato ad un paesaggio che ne è grembo materno, da cui prende vita e forma nella sua essenziale verticalità e in quel suo voluto, suggestivo gridare, di voce alta, al cielo.

Spiega la presidente del “Forte di Bard”, Ornella Badery“Siamo lieti di presentare ai tanti visitatori che ogni giorno percorrono il camminamento interno del ‘Forte’ questo iconico progetto firmato da Donato Savin, maestro dell’artigianato contemporaneo che interpreta e rivisita le rocce delle sue montagne in modo essenziale. Le rocce di Savin creano un potente dialogo con le pietre del ‘Forte’ e si fondono con armonia nel paesaggio circostante creando un itinerario artistico ricco di suggestione”.

Arte, spiritualità e natura. I tre elementi che fanno da ideale collante alle “rocciose” opere dell’artista cogninese (o cougnèn, in patois valdostano), che sarà altresì presente, da lunedì 28 luglio e per tutta l’estate, a Cogne nella mostra diffusa “Donato Savin. La vita attorno a me”, organizzata da “Fondation Grand Paradis” nell’ambito del 28° “GPFF – Gran Paradiso Film Festival”.

Gianni Milani

“Stele. Donato Savin”

Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II, Bard (Aosta); tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it

Fino al 31 dicembre

Orari: dal mart. al ven. 10/18; sab. dom. e festivi 10/19

Nelle foto: Donato Savin: “Stele”

Kosgei-Jebichii, doppietta keniana alla Apple Run

Cadono il record della corsa (29’11”) e dei partenti

Cavour, 1° novembre 2025

Doppio record per la Apple Run: nel giorno del primato di partecipanti (oltre 1000 atleti alla partenza di piazza Marconi, a Cavour) il keniasno
d’Italia Jacobs Kosgei (Orecchietta Garfagnana) ha chiuso i 10 chilometri del percorso intorno alla Rocca in 29’11”, migliorando di 11 secondi
il record della corsa, stabilito lo scorso anno dal connazionale Simon Waithira Mwangi (2024). Kosgei ha avuto la meglio sull’altro keniano
Boniface Njiriu, staccato nella seconda parte tracciato dopo un lungo testa a testa nelle fasi iniziali della corsa. Njiriu ha chiuso in 29’14”, secondo
tempo di sempre per la prova di Cavour.


Terzo il primo degli italiani, il torinese del Cus Francesco Breusa, arrivato a Cavour con un personale di 29’32”. Qui ha dovuto accontentarsi di
29’47” ma sul traguardo è apparso abbastanza soddisfatto: «È stata una stagione complicata – ha detto – questa per me è stata la prima gara dove
sono stato davvero competitivo. Sono in ripresa e sto ritrovando la forma: ora spero nella prossima stagione».
Moderata soddisfazione anche per l’atleta con il miglior palmares tra i partenti: l’ex azzurro Federico De Caro, campione italiano under 23 nel
2019 e protagonista di un paio di stagioni di eccellenza nel circuito universitario americano Ncaa (7’47”46 sui 3000 e 13’38’47” sui 5000). «Ho
ripreso ad allenarmi da un mese – ha commentato De Caro, 17esimo in 32’57” – e non ho ancora nelle gambe una prova lunga come questa. Sapevo
di valere tra un tempo tra i 32 e i 33 minuti: speravo di essere più vicino ai 32’, ma va bene così. Al rientro dagli Stati Uniti ero molto stanco
mentalmente e non ho più gareggiato: ora ho ripreso e punto al 2026. Ho solo bisogno di allenarmi e di mettere un po’ di benzina». De Caro, 28
anni, non ha ancora una società e ha gareggiato a Cavour con una Runcard.
In campo femminile buon 35’31” per Mercy Jebichii (Atletica Gran Sasso Teramo), che ha avvicinato il proprio primato personale (34’57”) ma
è rimasta lontana dal primato della corsa, stabilito tre anni fa dalla forte etiope Tegeng Adissalem Belay, capace di chiudere i 10 chilometri in
32’23”. Per il secondo posto ottimo spunto di Gaia Gagliardi (Atletica Saluzzo) che ha preceduto in rimonta Francesca Durante e Federica
Cerutti.
La gara – organizzata dall’Applerun Team di Marco Isoardi, Mauro Riba e Martina Mercol con la collaborazione dell’Atletica Saluzzo e
dell’Atletica Valpellice, il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte e il sostegno del Comune di Cavour e della ProCavour,
organizzatrice di TuttoMele, la grande fiera di Cavour (oltre 300 espositori su 15 mila metri quadrati) in programma dall’8 al 16 novembre. Come
da tradizione, ogni concorrente ha ricevuto 8 chilogrammi di mele come premio di partecipazione.

RISULTATI
Uomini. 1. Kosgei (Kenya/Orecchietta Garfagnana) 29’11; 2. Njiriu (Kenya/Libertas Orvieto) 29’14”; 3. Breusa (Battaglio Cus Torino 29’47”;
4. Ferrato (Atletica Saluzzo) 30’18”; 5. Boussifi (Marocco/Amici di Marcello) 30’56”; 6. Yon (Pont Donnas) 31’14”; 7. Gallo (Giò 22 Rivera)
31’28”; 8. Hanyn (Marocco/Olimpiatletica) 31’38”; 9. Manganaro (Torino Road Runners) 31’41”; 10. Bouchard (Atletica Saluzzo) 31’46” […]
17. De Caro (Runcard) 32’57”.
Donne. 1. Jebichii (Kenya/Atletica Gran Sasso Teramo) 35’31”; 2. Gagliardi (Atletica Saluzzo) 35’38”; 3. Durante (Casone Noceto) 35’46”, 4.
Cerutti (Sport Project VCO) 35’51”; 5. Restagno (Atl. Mondovì Acqua S.Bernardo) 36’20”; 6. El Kannoussi (Atletica Saluzzo) 36’32”; 7. Allasia
(Team Fisiosport) 37’27”; 8. Ballabio (Casone Noceto) 37’28”; 9. Morano (Vigonechecorre) 38’10”; 10. Pagliassotto (Milano Atletica) 38’13”.

Bando alloggi di edilizia sociale. Martedì la graduatoria definitiva

Martedì 4 novembre 2025 sarà pubblicata la graduatoria definitiva del Bando Generale n. 8 per l’assegnazione degli alloggi di edilizia sociale della Città di Torino.

In totale le domande ammesse in graduatoria sono 1.763, di cui 1.006 con punteggio idoneo, pari o superiore a 12 punti. Chi ha raggiunto tale soglia potrà ottenere l’assegnazione di un alloggio, che resta comunque subordinata alla reale disponibilità di abitazioni adeguate per dimensioni e composizione del nucleo familiare, secondo quanto previsto dalla normativa regionale.

«Con la pubblicazione della graduatoria definitiva si conclude un passaggio importante nel percorso di assegnazione degli alloggi di edilizia sociale, uno strumento fondamentale per garantire il diritto alla casa alle persone e alle famiglie che vivono situazioni di fragilità economica – dichiara Jacopo Rosatelli, assessore alle Politiche sociali -. Come Città di Torino continuiamo a lavorare per ampliare l’offerta di abitazioni disponibili, rendere sempre più efficace il sistema di accesso e prevenire situazioni di morosità che possono portare alla sua perdita, perché l’abitare è condizione necessaria per promuovere la dignità, l’inclusione e la giustizia sociale di tutte le persone.»

La pubblicazione della graduatoria definitiva segue quella provvisoria diffusa lo scorso 15 maggio, contro la quale era possibile presentare ricorso entro il 14 giugno. Con l’uscita del nuovo elenco, validato dalla Commissione regionale competente, si completa la prima fase di assegnazione prevista dal bando.

Il Bando Generale n. 8 rimane comunque aperto fino al 4 dicembre 2025, data entro la quale sarà ancora possibile presentare nuove domande o aggiornare quelle già depositate. Alla chiusura del periodo di riapertura verrà pubblicato l’elenco definitivo di aggiornamento e definita la seconda tranche di domande con punteggio idoneo che saranno oggetto di istruttoria e trasmissione alla Commissione regionale per la formazione della nuova graduatoria.

Gli alloggi di edilizia sociale sono destinati alla locazione di famiglie che si trovano in difficoltà economiche e non riescono ad accedere al mercato privato degli affitti. Le assegnazioni vengono effettuate dal Comune secondo quanto previsto dalla Legge regionale n. 3 del 2010, che disciplina l’intera materia dell’edilizia sociale, fissando criteri e modalità di accesso.

Lo strumento principale per individuare gli aventi diritto è il Bando Generale, che consente la formazione di una graduatoria ordinaria basata su parametri oggettivi come reddito, composizione del nucleo e condizioni abitative. Accanto a questa procedura ordinaria, la normativa prevede anche la possibilità di presentare una domanda di Emergenza Abitativa per situazioni di particolare gravità — come sfratti, sgomberi o procedure esecutive — che richiedono interventi più tempestivi rispetto ai tempi ordinari del bando.

Maggiori informazioni sono disponibili su www.comune.torino.it/schede-informative/alloggi-edilizia-sociale

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Bairo, il Mercatino d’Autunno celebra le eccellenze locali

Zabajone, caldarroste e artigianato: la comunità riempie le piazze. Presente il Consigliere regionale Sergio Bartoli
Bairo (TO), 2 novembre 2025 — Nel cuore del Canavese è tornato oggi il Mercatino d’Autunno di Bairo, storica rassegna di stagione che la Pro Loco di Bairo porta avanti da oltre vent’anni e che nel 2025 raggiunge la XXVI edizione. Tra i profumi di caldarroste e le dimostrazioni di zabajone preparato sul momento, la manifestazione ha trasformato il centro del paese in una vetrina di eccellenze locali, tra artigianato, sapori e musica.
La formula, ormai collaudata, valorizza le produzioni del territorio e l’impegno del volontariato: dalle bancarelle agli stand enogastronomici, fino alle esibizioni musicali che animano il pomeriggio. Secondo la comunicazione degli organizzatori, l’edizione 2025 consolida il percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni, con un allestimento ampliato rispetto al passato.
All’evento ha preso parte Sergio Bartoli, Consigliere regionale del Piemonte e Presidente della V Commissione Ambiente, che ha salutato i partecipanti sottolineando la funzione sociale dei mercatini territoriali:
“Grazie alla Pro Loco, al Sindaco, agli amministratori e a tutti i volontari: siete l’energia autentica del territorio. Il Piemonte migliore è quello che si incontra nelle piazze, tra la gente, dove le nostre eccellenze si vivono da vicino,” ha dichiarato Bartoli.
Fondata nel 1999, la Pro Loco di Bairo è oggi un punto di riferimento per la promozione del paese e del suo patrimonio di tradizioni: dalle rassegne primaverili alle iniziative autunnali, l’associazione cura una programmazione continua che punta sulla qualità e sul coinvolgimento della comunità.

Esperti per il Piemonte, la Regione a fianco degli Enti locali

Le amministrazioni pubbliche piemontesi, che ne hanno fatto richiesta, hanno ricevuto un supporto tecnico-specialistico nella gestione delle procedure complesse legate ai progetti del Pnrr, in particolare in materia ambientale. Grazie all’assistenza di una task force di 53 esperti, professionisti con competenze tecniche, giuridiche e ambientali – tra cui ingegneri, agronomi, architetti, geologi, biologi, esperti giuridici, esperti amministrativi, di governance strategica e comunicazione, dal 2022 ad oggi sono stati attivati 360 interventi e 4 mila pratiche.

Sono i numeri del progetto “Esperti per il Piemonte”, promosso dalla Regione Piemonte nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali e semplificare le procedure complesse nei settori ambientali.

L’iniziativa, attiva dal 2022 e realizzata senza costi per le amministrazioni, ha consentito a Comuni, Province e Unioni di Comuni di superare ostacoli tecnici, giuridici e procedurali, riducendo i tempi di attuazione di interventi su bonifiche, energie rinnovabili, gestione dei rifiuti, infrastrutture digitali e servizio idrico integrato.

Le richieste sono pervenute in particolare dalle Province (55%) e dai Comuni (32%) e hanno avuto come oggetto per il 47% rinnovabili, il 17% bonifiche, il 12% valutazioni e autorizzazioni ambientali.

I risultati sono stati presentati il 28 ottobre al Centro Congressi della Regione Piemonte a Torino, in occasione del convegno “Insieme per il Piemonte: collaborazione interistituzionale per il rafforzamento della capacità amministrativa a favore delle procedure ambientali”, evento inter-istituzionale al quale hanno partecipato i rappresentanti degli enti locali coinvolti, gli esperti per il Piemonte, i funzionari regionali e al quale sono intervenuti il Direttore regionale per l’Ambiente, Energia e Territorio Angelo Robotto e la Dirigente del Settore “Attività giuridica e amministrativa e PNRR 1000 Esperti” della Regione Piemonte, Paola Ferrario.

Ad aprire il convegno l’assessore regionale agli Enti locali Enrico Bussalino“I risultati confermano la rilevanza strategica della rete di professionisti nel supportare gli enti locali e nel semplificare le procedure amministrative complesse, e per questo la Regione Piemonte, in condivisione con Upi, ha deciso di prorogare l’attività di una parte degli esperti fino al 30 giugno 2026, nel rispetto delle regole Pnrr. Inoltre, per dare continuità al progetto anche post-Pnrr. sono già in corso i confronti con il Dipartimento della Funzione Pubblica, che si è confermato un partner importante, e con le Regioni che, come noi, hanno l’interesse a proseguire l’attività e perfezionare gli strumenti creati con questa misura del Pnrr”.

L’assessore regionale alla Semplificazione Gian Luca Vignale ha sottolineato: “Questa attività ha dato riscontri molto positivi. In un tessuto particolare come quello piemontese costituito da centinaia di enti di piccole e piccolissime dimensioni, poter offrire a costo zero un supporto tecnico per l’espletamento di pratiche complesse fa un enorme differenza, creando opportunità alle quali, probabilmente, gli stessi enti avrebbero faticato ad accedere o a gestirli. Abbiamo dimostrato, nei fatti, come la Regione sia sempre al fianco degli enti locali per migliorare e snellire la burocrazia, agevolando occasioni di sviluppo e investimento. Il beneficio derivante dalle 4mila pratiche supportate si è esteso a cittadini e imprese con un enorme risparmio nei tempi di lavorazione. L’attività dei mille esperti che si espletato principalmente per temi urbanistica e ambiente è un modello esportabile in altri settori regionali per garantire riduzione dei tempi, maggiore facilitazione nella presentazione delle pratiche e omogeneità nella modulistica”.

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: IV NovembreIl rettore fazioso – Ad Albanese no – Lettere

IV Novembre
Sembra che la data del IV novembre imbarazzi qualche amministrazione comunale per il clima di pacifismo pro Palestina determinatosi in Italia con scioperi, cortei, manifestazioni, occupazione di scuole. Le iniziative sono quest’anno  in formato ridotto. Dovremmo allora dimenticare il nostro Risorgimento? Quella data, 4 novembre 1918, segna la fine della IV guerra per l’indipendenza nazionale. E ci riporta a Trento, a Trieste, all’Istria e alla Dalmazia, all’Italia rimasta ancora irredenta sotto il tallone austriaco.
E’ l’Italia di Vittorio Veneto e della resistenza sul Piave che ebbe 650 mila caduti. Perché mai dovremmo dimenticare la nostra storia? Certo la pace è un valore assoluto, ma  l’onore ai Caduti è un dovere a cui un popolo civile non può rinunciare. Io non rinuncerò mai a ricordare i miei nonni partiti volontari insieme ai loro amici  Cesare Battisti e Damiano Chiesa. E neppure dimenticherò  i miei due zii volontari e caduti già nel 1915. E’ retorica? Forse per alcuni è infame  bellicismo, ma per chi conosce la storia resta un dovere ricordare il Milite ignoto e i soldati in grigio verde. Mentre l’Italia si divideva in una guerra civile durante il biennio rosso, ad Aquileia partì un treno con la salma del soldato senza nome che giunse tra ali di folla commossa a Roma per  essere tumulata all’Altare della Patria. Una pagina di storia che non va dimenticata. I ragazzi pro Pal non sanno e si limitano a protestare. Facciano pure, ma nessuno può impedirci di continuare ad essere dei buoni italiani: un’espressione che ricavo da Don Bosco, tirato in ballo a sproposito per l’”anti italiano” Elkann.
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Il rettore fazioso
Tomaso Montanari rettore dell’Università per stranieri di Siena ha dichiarato che non inviterebbe mai  nella sua università un esponente di “Sinistra per Israele“. Non c’è da stupirsi perché Montanari è quasi  geneticamente fazioso. Mentre l’uomo di scienza e di cultura è aperto al confronto che è il sale della democrazia, lui preferisce arroccarsi sulle muraglie cinesi della chiusura preconcetta. L’Università dovrebbe essere luogo di scambio di libere idee, ma il rettore senese preferisce attestarsi sulla sua idea personale, senza considerare che una università per stranieri dovrebbe avere il massimo di apertura. Magari c’è anche qualche studente israeliano, sempre che non lo abbiano già cacciato e intimidito.
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Ad Albanese no
La proposta del conferimento della cittadinanza onoraria di Torino alla rappresentante ONU  Francesca Albanese è un’offesa a Torino città Medaglia d’oro della Resistenza perché premia quella che si potrebbe definire una nota rancorosa antisemita di cui ci si dovrebbe vergognare anche come Italiani. Il governo dovrebbe agire per la revoca del suo incarico all’ ONU. A volte anche le cittadinanze torinesi sono state date in modo sbagliato cioè per meriti politici di parte. E alcuni hanno votato contro di esse per opposti livori ideologici.

Ho proposto  in passato 4 cittadinanze onorarie: Franco Venturi, Mario Soldati, Enrico Paulucci, lo scienziato russo  perseguitato  Sacharov. Avevo anche proposto Piero Angela, anche se la proposta mi è stata scippata. Nomi sempre discutibili certamente, ma prestigiosi e non divisivi. Mi piacerebbe che la compagnia di giro degli “scappati e scappate di casa” che bloccano i lavori del Consiglio Comunale con le proposte più impensabili e insensate non venisse presa sul serio. So che è impossibile, ma lasciatemi almeno dire che alcuni scranni sono oggi proprio male occupati. In Sala Rossa dove è stato consigliere Cavour, i toni e i temi non dovrebbero  mai abbassarsi oltre un certo limite. Che il Pd faccia retromarcia solo perché non ci sono i 31 voti necessari non è una scelta condivisibile da parte di un partito che ha governato e aspira a tornare a governare. Occorre capacità di reagire alle mosche cocchiere delle demagogia senza incertezze.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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In nome di Tortora
Sono felice per la riforma della Magistratura e per la separazione tra giudici e Pm. Era ora. Basta ad una giustizia politica in cui certi magistrati pretendono di governare senza essere stati eletti e pensano di poter impedire agli eletti di governare.   Franca Angeli
Spero che sia una riforma capace di imprimere una svolta nella vita italiana. La giustizia spesso funziona poco e male e a volte funziona fin troppo bene… Io voterò senza incertezze sì al referendum in nome e nel ricordo di Enzo Tortora e anche di Marco Pannella. Non attendiamoci miracoli, ma è un primo passo. E poi votare come i grillini, Odifreddi e Landini mi sarebbe davvero impossibile.
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Pedonalizzare via Po
E’ in agguato un’altra ipotesi della estrema sinistra ecologista e dell’assessore Foietta di pedonalizzare via Po. Una follia che isolerebbe il centro dopo l’idea malsana di pedonalizzare via Roma. Questa sta diventando una giunta di estrema sinistra. Peggiore di quella grillina.    Aurelia Rizzo
L’idea mi pare assurda. Spero venga bloccata dal buonsenso del Sindaco.
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Tuttolibri 
Sarebbe interessante sapere quanto vende “Tuttolibri” il supplemento de “La Stampa” che compie 50 anni, un compleanno molto festeggiato come se fosse un evento importante. All’inizio, dicono che vendesse 100 mila copie. Adesso credo poche migliaia di copie vendute in  allegato del quotidiano  in crisi da anni che ha perso il suo ruolo nazionale. Daniele Faccio
Libri Bookdealer
Non so dirle quanto sia diffuso “Tuttolibri”. Lorenzo Mondo e anche Giorgio Calcagno  mi invitarono a collaborare, ma non scrissi mai nulla. Salvo Casalegno che si occupò marginalmente del supplemento c’erano tanti che non mi piacevano. Anche l’amico Messori che fu tra i fondatori, finì di mollare tutto, trasferendosi al “Corriere”. Oggi non credo che “Tuttolibri” abbia un’importanza nel panorama letterario italiano .”La Stampa” è tornata  ad essere un giornale locale come era prima che lo compresse Frassati.Un bel salto indietro.

Serie A, decima giornata: Cremonese-Juventus 1-2

Esordio vincente per Spalletti sulla panchina bianconera
Parte con il piede giusto l’avventura di Luciano Spalletti alla guida della Juventus. I bianconeri espugnano lo “Zini” di Cremona imponendosi 2-1 sulla Cremonese in una gara combattuta ma controllata per larghi tratti.
La Juventus parte fortissimo e dopo appena due minuti Kostić sblocca il risultato con un sinistro preciso su assist di Chiesa. La squadra di Spalletti continua a spingere e sfiora il raddoppio con Locatelli, che colpisce un palo clamoroso.
Nella ripresa arriva il meritato 2-0: al 68’ Cambiaso firma il raddoppio con una conclusione di destro dopo un’azione corale. Nel finale la Cremonese reagisce e accorcia con Vardy, bravo a sfruttare una disattenzione difensiva, ma non basta.
Buone indicazioni per Spalletti, che trova subito i primi tre punti e ridà entusiasmo a una Juventus compatta e più brillante rispetto alle ultime uscite.

Enzo Grassano