ilTorinese

Rapina per strada un ragazzo minacciandolo con due coltelli

Arrestato dalla Polizia 

 

Un cittadino marocchino di 40 anni, con pregiudizi di polizia, si è reso responsabile, la scorsa domenica, di una rapina ai danni di un giovane che stava camminando su corso Giulio Cesare. Lo ha avvicinato con una scusa e gli ha intimato di consegnargli il telefonino. La vittima non ha acconsentito, custodendo il cellulare nelle tasche del giubbotto. Ne è nata una colluttazione violenta, durante la quale il rapinatore si è riuscito ad impossessare del telefonino e lo ha minacciato con due coltelli, dicendo alla vittima di allontanarsi, altrimenti, lo avrebbe ferito.  In quell’istante transitava a pochi metri una pattuglia della Squadra Volante che, intuito quanto accaduto, fermava il responsabile dei fatti quasi nell’immediato. A seguito di perquisizione, l’uomo è stato trovato in possesso dei due coltellini utilizzati per la rapina e di un telefonino di dubbia provenienza, per cui è stato anche denunciato per ricettazione, oltre ad essere stato arrestato per rapina aggravata.

Dante al Parco. Una proposta del Liceo Scientifico M. Curie di Pinerolo

In collaborazione con Fondazione Cosso  Domenica 21 novembre, ore 15

 

Domenica 21 novembre alle 15, la Fondazione Cosso è lieta di accogliere “Dante al Parco”: un momento di restituzione del lavoro fatto dal gruppo di Letture ad Alta Voce del Liceo M. Curie di Pinerolo, nell’ambito di un percorso di PCTO attivato dalla Scuola a livello nazionale, nell’anno delle celebrazioni dantesche. I momenti di lettura saranno accompagnati da brani musicali, eseguiti da  alcuni elementi dell’orchestra e del coro del Liceo M. Curie.

 

L’attività proposta al Castello di Miradolo è aperta al pubblico con ingresso gratuito, con l’obiettivo di condividere con le famiglie e la collettività il percorso fatto dai ragazzi nell’anno scolastico 2020/2021 e proseguire la positiva collaborazione, attiva da anni, tra il Liceo M. Curie e la Fondazione Cosso.

 

Lungo il filo della memoria che unisce l’umanità in cammino, il testo dantesco torna a risuonare nella cornice del Castello di Miradolo attraverso la lettura di alcuni passi della Commedia riproposta in chiave botanica, seguendo i ritmi delle stagioni e della vita.

Sarà un percorso a tappe, all’aperto, progettato e guidato dagli studenti che con la prof.ssa Deferrari hanno selezionato alcuni passi di Dante con l’obiettivo di creare un legame tra le parole del poeta e l’anima verde del luogo.

La selva dantesca risuona nell’interiorità di ognuno: basta saper ascoltare e amare!

 

Il gruppo di Letture ad Alta Voce del Liceo M. Curie, nato alcuni anni fa e in continuo mutamento, dal 2020 collabora con l’associazione LaAV di Torre Pellice nell’ambito dei percorsi di PCTO curando, ad esempio alcune puntate a radio LaAV.

L’iniziativa che sarà presentata domenica 21 novembre al Castello di Miradolo costituisce il coronamento di un progetto nazionale dedicato alle celebrazioni dantesche, “La voce nel testo”, organizzato da ADI-SD (Associazione degli italianisti sezione didattica) e CEPELL – Centro per il libro e la lettura, che ha coinvolto vari istituti scolastici, tra cui il Liceo M. Curie, comprendendo un corso di formazione per docenti e attività laboratoriali per gli studenti.

Ancora una volta Dante ha permesso di unire parti d’Italia lontane tra loro, ma vicine nel rispetto comune della cultura e della letteratura, offrendo occasioni di condivisione e confronto.

 

 

Informazioni e prenotazioni

L’attività si svolgerà all’aperto, su prenotazione: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

Nuovi fondi dalla Regione per la polizia municipale

Nei prossimi tre anni la Regione Piemonte spenderà 890 mila euro per la formazione della polizia locale. Lo ha detto l’assessore competente, Fabrizio Ricca, illustrando il Defr in prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

“Già nel 2021, con quattro corsi, abbiamo formato 360 agenti di polizia locale appena assunti”, ha spiegato Ricca. “Oltre alla formazione in ingresso, il piano formativo prevede corsi di aggiornamento per il personale e di formazione manageriale per comandanti e dirigenti del corpo. Nel piano sono state inserite anche nuove tematiche, come la sala operativa e le comunicazioni via radio, la normativa sui cittadini stranieri o l’aggiornamento sulle sostanze stupefacenti”.

Dalle minoranze (Pd,Luv) è stato posto il problema degli organici e dell’aumento delle competenze della Polizia locale, con la necessità di nuove risorse. L’assessore ha ricordato che le assunzioni vengono fatte dai Comuni, e che la Regione, in presenza di nuovi agenti, li forma per il servizio. Soddisfazione per l’operato della Giunta è stato espresso da Federico Perugini (Lega).

I vetrai di Murano, una nuova guerra degli specchi?

Quando Luigi XIV sguinzagliava le sue spie nella laguna veneta per rubare i segreti dei vetrai di Murano. Tra la Francia e Venezia scoppiò perfino la “guerra degli specchi, tra il 1664 e il 1667.

I maestri vetrai muranesi, in difficoltà economiche, preferirono emigrare in altre città italiane, compresa Torino, e anche all’estero per trovare condizioni di vita e di lavoro migliori. La diaspora dei vetrai cominciò già nel Trecento e si protrasse fino al Settecento facendo perdere a Venezia parte della produzione dei suoi gioielli ammirati e venduti in tutto il mondo. Oggi i vetrai di Murano sono di nuovo in crisi: gli alti costi dell’energia diventano proibitivi e insostenibili per questi artigiani che per produrre i loro manufatti devono tenere accesi i forni giorno e notte. Alcune fornaci sono state già chiuse e diverse famiglie stanno pensando di trasferire altrove la produzione. Si delinea insomma una situazione simile a quella del Seicento descritta, con dovizia di particolari, dallo storico Paolo Preto nel volume “I Servizi segreti di Venezia, spionaggio e controspionaggio ai tempi della Serenissima” (Il Saggiatore, 1994). Ma spariranno davvero i vetrai di Murano e i loro celebri lampadari conosciuti in tutto il mondo e che attirano in laguna ogni anno moltitudini di turisti? Se ne parla molto in questi giorni con servizi televisivi e articoli sui quotidiani. Se non si produce si chiude bottega o si emigra in un altro Paese dove l’energia costa meno. Fiore all’occhiello della produzione industriale di Venezia i vetri di Murano sono sempre stati, almeno fin dal Trecento, una fonte perenne di preoccupazioni per la Repubblica di Venezia che nel Seicento combatté addirittura una guerra di spie contro la Francia di Luigi XIV. Deciso a rubare al doge i suoi maestri vetrai Jean Baptiste Colbert, primo ministro del Re Sole, fece di tutto per portarne un gruppo a Parigi promettendo loro favolosi guadagni e iniziando una produzione tutta francese.
Fu un vero e proprio attacco all’industria veneziana ma Colbert dovette scontrarsi con la dura reazione del governo lagunare che ricorse a tutti i mezzi per stroncare l’offensiva della monarchia francese, anche all’omicidio di Stato, mandando i suoi 007 a eliminare fisicamente soggetti scomodi al di là delle Alpi. Vengono colpiti vetrai veneziani e lucidatori di specchi francesi, i rapporti tra le due potenze peggiorano e diventano insostenibili per entrambe le diplomazie. I vetrai fuggiti in Francia tornano in laguna ma ormai l’obiettivo è stato raggiunto. I francesi si sono impadroniti con la forza e con l’astuzia dei segreti dei vetrai muranesi e Colbert non ha più bisogno di importare specchi da Venezia. Lo scrittore veneziano Alessandro Marzo Magno ricorda che nel sito del gruppo francese Saint-Gobain, leader mondiale nella produzione di vetri industriali, si legge: “Fondato in Francia nel 1665 per volere di Luigi XIV per realizzare la galleria degli specchi della reggia di Versailles a Parigi” ma non c’è però scritto che il tutto era il risultato di una colossale operazione di spionaggio industriale organizzata da Colbert ai danni di Venezia. Come dimostra il secolare successo della Saint-Gobain”. Ma anche questa volta, ne siamo convinti, Venezia, che proprio quest’anno compie 1600 anni di gloriosa esistenza, non si rassegnerà facilmente a perdere i suoi maestri muranesi. Lo Stato italiano è costretto ad aiutarli.
Filippo Re

600 euro ai lavoratori in disagio economico

Fino al 7 dicembre le persone escluse dagli ammortizzatori sociali o che hanno subito una riduzione della retribuzione a causa della sospensione o della cessazione della prestazione lavorativa nel periodo continuativo da marzo 2020 a maggio 2020 possono richiedere alla Regione Piemonte un contributo una tantum di 600 euro. Sono 15.000 i potenziali beneficiari di questa misura, finanziata con 9.250.000 euro.

“E’ ancora una volta la Regione Piemonte che si pone in prima linea a supporto di lavoratori e famiglie in forte disagio economico, completamente dimenticati dal Governo e che stanno ancora pagando il prezzo di una crisi dettata dalla pandemia”, commenta l’assessore al Lavoro Elena Chiorino.

Chi può ottenere il contributo

Possono fare domanda solo alcune tipologie di lavoratori residenti o domiciliati in Piemonte almeno dal mese di marzo 2020:

* lavoratrici/lavoratori che non hanno percepito alcuna prestazione previdenziale/assistenziale da marzo a dicembre 2020 (sospesi da imprese per cessata attività senza stipendio e senza CIG, nell’impossibilità di licenziarsi per accedere alla Naspi);

* lavoratrici/lavoratori degli appalti delle pulizie, servizi scolastici ed educativi anche della cultura, dei poli museali e dello spettacolo che, in ragione dell’orario di lavoro contrattuale ridotto fino ad un massimo di venti ore settimanali, hanno percepito prestazioni previdenziali/assistenziali in misura residuale a causa della sospensione o della cessazione della prestazione lavorativa nel periodo continuativo da marzo a maggio 2020;

* lavoratrici/lavoratori occasionali con reddito inferiore a 5.000 euro e non iscritti alla gestione separata che, nel periodo continuativo da marzo a maggio 2020, hanno cessato o sospeso la prestazione lavorativa e non hanno percepito alcuna prestazione previdenziale/assistenziale;

* tirocinanti il cui tirocinio – svolto presso imprese con sede dell’attività in Piemonte – si è definitivamente interrotto prima della scadenza naturale nel periodo continuativo da marzo a maggio 2020;

* lavoratrici/lavoratori stagionali che non hanno percepito alcuna prestazione previdenziale/assistenziale nel periodo continuativo da marzo a maggio 2020.

Per maggiori informazioni consultare https://finpiemonte.it/bandi/dettaglio-bando/contributo-senza-ammortizzatori-2021 o scrivere a lavoratricilavoratoriindisagio@regione.piemonte.it

 

Edilizia e architettura al servizio della ripresa Al Lingotto torna Restructura

Dopo il successo di Expocasa, la fiera dedicata alle soluzioni dell’arredo e all’home design, che ha riscontrato il favore positivo del pubblico e degli oltre 100 espositori presenti, torna a Torino Restructura, il salone nazionale dell’edilizia e dell’architettura. L’appuntamento per questa 33° edizione è allo spazio espositivo dell’Oval Lingotto, dal 18 al 20 novembre 2021. 

Dopo un anno di pausa, dovuto alla situazione sanitaria nazionale, Restructura torna in cantiere seguendo le regole che hanno reso le precedenti manifestazioni di successo: selezione, scaglionamento degli ingressi, distanziamento e rispetto delle attuali norme in vigore.
I temi centrali di Restructura sono la riqualificazione, il recupero e la ristrutturazione edilizia, con una particolare attenzione alle tematiche ambientali. 

La novità più importante del 2021 è che Restructura si svolgerà in contemporanea con FEL – il Festival dell’Edilizia Leggera, kermesse nazionale itinerante che quest’anno è organizzata negli spazi dell’Oval Lingotto.
FEL, giunto alla sua 6° edizione, è la fiera di riferimento per l’edilizia leggera, il colore e il rivestimento, e richiama imbianchini, imprese edili, decoratori e titolari di negozi di edilizia professionale. Oltre ad accogliere le principali aziende del settore, FEL prevede un ampio palinsesto di eventi e intrattenimenti, con una serie di incontri insieme alle aziende per conoscere ed approfondire i materiali, le tecniche e i prodotti nelle “isole applicative”, punti di incontro per i professionisti all’insegna della condivisione e dell’aggiornamento professionale.

 

Così come è stato per le principali fiere di settore, anche nel caso di Restructura c’è un sentimento tangibile di voglia di ripartenza, di dare vita a un appuntamento fondamentale per i professionisti, per il territorio e per il momento storico in cui si trova l’intero settore dell’edilizia, fra cambiamenti e incentivi fiscali, difficoltà nel reperire materie prime e manodopera, sostenibilità, innovazione tecnologica e nuovi modi di raccontare le professioni.

Restructura è una vetrina privilegiata per produttori, tecnici, artigiani e professionisti sulle ultime novità in tema di progettazione e materiali, sulle modalità costruttive e soluzioni tecnologiche, ma anche sulle attrezzature e tecniche applicative che guardano sempre più al futuro.
Anche quest’anno un’intera area di Restructura è dedicata alle realtà artigiane piemontesi, grazie all’impegno messo in campo dalla Regione Piemonte per inserire le maestrie locali nella più prestigiosa vetrina del Nord-Ovest dedicata al settore.
Il percorso espositivo progettato negli spazi dell’Oval Lingotto è stato rinnovato per migliorare la fruibilità e per garantire distanziamento e sicurezza prima di tutto, per gli espositori, per i professionisti in visita e per il pubblico generico, che per la prima volta entrerà a ingresso gratuito, previo accredito sul sito. Restructura si rivolge anche a tutti quei visitatori che devono ristrutturare un’ambiente della propria abitazione, del proprio ufficio o della propria azienda, trovando in fiera le migliori realtà e imprese, scovando i prodotti e i servizi di ultima generazione, incontrando artigiani piemontesi e approfondendo alcune tematiche legate alle normative e agli incentivi statali come il Superbonus.

 

Oltre al classico percorso espositivo, Restructura ha in agenda incontri, workshop, convegni e momenti di formazione dedicati agli ordini professionali anche con rilascio dei crediti formativi organizzati dall’Ordine Architetti di Torino e Fondazione per l’Architettura, Ordine degli Ingegneri di Torino, Ordine dei Geologi del Piemonte, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino, Collegio dei Geometri di Torino, Collegio dei Periti Industriali, CNA Torino, Casartigiani, Associazione Corpo Nazionale Guardiafuochi – Distaccamenti Torino – Grugliasco – Moncalieri.

Informazioni e aggiornamenti sul sito www.restructura.com. Proprio dal sito è possibile fare richiesta di accredito per poter accedere al salone. L’ingresso è gratuito previa esibizione e verifica del Green Pass, del titolo di accredito e con obbligo di mascherina.

 

 

Restructura

Il salone dell’Edilizia e dell’Architettura di Torino
XXXIII edizione, 18 – 20 novembre 2021

Torino, Lingotto Fiere – Oval
Accesso:

via Mattè Trucco, 70 (ingresso e parcheggi)

via Nizza, 280 (ingresso pedonale con servizio navetta)

 

Orario: dalle 9 alle 19

www.restructura.com
Facebook: @RestructuraTorino
Instagram: @restructura_torino
Linkedin: Restructura Torino

 

Canali Social Lingotto
Facebook: @lingottofiere
Instagram: @lingottofiere

 

In contemporanea con:
Festival dell’edilizia leggera
www.fel.edilizialeggera.com

‘Partito Radicale, immagini per una storia’

Sabato 20 novembre alle 16:00 a Torino

Presentazione del libro di Andrea Maori

Verranno presentate e illustrate le iniziative storiche per l’affermazione dei diritti civili e diritti umani del Partito Radicale attraverso la presentazione di foto e documenti raccolti nel volume curato da Andrea Maori del periodo 1955-1995.

Sarà presente l’autore insieme a Sergio Rovasio, Associazione Marco Pannella e Silvia Manzi, Associazione Adelaide Aglietta.

Ore 16 presso la Fondazione Camis de Fonseca
Via Pietro Micca, 15 – Torino

Rifondazione alla manifestazione antimilitarista

SABATO 20 NOVEMBRE ore 14,30 PORTA PALAZZO (c. Giulio Cesare angolo via Andreis) MANIFESTAZIONE ANTIMILITARISTA

Rifondazione Comunista aderisce alla mobilitazione contro la mostra-mercato delle armi, che si svolgerà a Torino a partire dal prossimo 30 novembre. “Diciamo NO ai mercanti di morte e al nuovo colonialismo! SI alla solidarietà fra i popoli! SI alla riconversione dell’industria bellica! Posti di lavoro, non bombe!”

Dalla Regione 20 milioni per le foreste

Anche alla luce della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la Regione Piemonte dovrà gestire in modo sostenibile il suo milione di ettari di foreste. Ci sono 20 milioni a disposizione per questo obiettivo.

È quanto ha sottolineato l’assessore regionale alle Foreste e alla Montagna Fabio Carosso in Terza commissione (presidente Claudio Leone) che si è riunita per l’espressione del parere consultivo sul Documento di economia e finanza 2022-2024 (Defr).

I boschi diventeranno anche motore di sviluppo grazie alle attività imprenditoriali come quelle legate alla filiera del legno, alla produzione di castagne e nocciole e al settore tartufigeno, vero e proprio ambasciatore del “made in Italy” nel mondo.

Come ha ricordato Carosso, si agirà con i fondi europei e con il Piano di Sviluppo rurale (Psr), in sinergia con il mondo agricolo e all’insegna della semplificazione. L’assessore ha poi riassunto la ripartizione economica: 500 mila euro è l’introito dei tesserini del settore tartufigeno reinvestiti, 250 mila euro per la convenzione con i Carabinieri forestali mentre i 20 milioni per i progetti arrivano dai fondi del Psr per il biennio di transizione.

Per quanto riguarda le politiche a sostegno della montagna e del suo ripopolamento, Carosso ha ricordato il bando che stanzia contributi per trasferirsi in un paese d’alta quota, la cui scadenza il prossimo 15 dicembre. Ci sono 10 milioni di euro per consentire a chi risiede in un Comune italiano non montano e intende acquistare o recuperare in un paese montano del Piemonte con meno di 5.000 abitanti un immobile da rendere prima casa, trasferendovi la propria residenza, di ottenere un contributo da 10.000 a 40.000 euro. I Comuni montani con meno di 5.000 mila abitanti sono 465 (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli).

Sono intervenuti per delucidazioni Marco Grimaldi (Luv), Valter MarinAngelo DagoMatteo GagliassoAndrea CanePaolo Demarchi (Lega Nord), Francesca Frediani (M4o) e Carlo Riva Vercellotti (FdI).

 

Politiche del lavoro

La commissione ha poi trattato i contenuti del Defr relativi alle politiche del Lavoro e della Formazione professionale, che sono stati illustrati dall’assessore Elena Chiorino.

Si sta predisponendo una vera e propria “rivoluzione”, sia con l’avvio delle Academy entro il 2022, sia attraverso il potenziamento della formazione continua e professionale, rendendola più snella e flessibile. Le Academy  sono scuole di alta formazione che avranno il compito di preparare e aggiornare le competenze di diverse figure professionali legate a determinati comparti, come ad esempio il tessile e l’automotive.

Maggiore importanza sarà data ai Centri per l’impiego, poiché rappresentano le sentinelle del territorio in grado di costruire una rete integrata intorno alla persona, per rinforzarne quelle abilità che si rivelano determinanti da un punto di vista dell’integrazione sociale, oltre che professionale.

“I dati parlano di una ripresa, ma compito della politica oggi è creare le condizioni affinché anche le categorie più in difficoltà – giovani, donne, over 50 – possano avere adeguate opportunità. Sono proprio loro, insieme a chi ha necessità di up skilling e reskilling, i destinatari della nuova formazione i cui corsi saranno definiti tramite un dialogo stretto serrato e puntuale con il mondo dell’impresa” ha concluso l’assessore.

“Per sostenere l’occupazione si ritiene indispensabile una formazione adeguata che non può esistere senza un orientamento completo per il quale è stata avviata una misura da 7 milioni di euro. Per le imprese è indispensabile difenderne l’orgoglio manifatturiero, valorizzare il made in Italy ed il rischio di svendita a basso costo sostenendole con provvedimenti mirati per sostenerne la competitività sia attraverso un Fondo finalizzato ad acquisire temporaneamente quote di aziende in crisi, ma con un business plan sostenibile, sia mettendo a disposizione un gruppo per rilanciarle e metterle al riparo da eventuali attacchi speculativi” ha spiegato Chiorino.

Sono intervenuti nell’ordine Monica Canalis (Pd),  Riva VercellottiFrediani e Cane.

Consumo del suolo in crescita. Ma in Piemonte meno rispetto al dato nazionale

In Piemonte (dati 2020) il consumo del suolo ammonta a 169.400 ettari, pari al 6,67% della superficie totale regionale (2.540.000 ettari); l’incremento 2019/2020 è stato di 439,40 ettari, in termini percentuali pari allo 0,26%; il suolo procapite per abitante è di 392 metri quadri con un incremento procapite nello stesso periodo considerato equivalente a 1,02 mq/abitanti/anno.

In quinta Commissione (Ambiente) – presieduta da Angelo Dago – è stata audita l’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Piemonte (ARPA) sul monitoraggio del consumo del suolo in Piemonte.

Il direttore dell’Agenzia Angelo Robotto ha spiegato che Il consumo di suolo è definito come la variazione da una copertura non artificiale a una copertura artificiale del suolo mentre il sistema di monitoraggio prevede un ampio utilizzo di tecniche di telerilevamento satellitare e di sistemi informativi geografici per l’analisi e la classificazione semiautomatica delle aree interessate.

Il valore percentuale del Piemonte risulta inferiore al dato nazionale, che si colloca al 7,1% e tra i più bassi del Nord Italia e in particolare rispetto alle regioni limitrofe: Lombardia (12,1%), Emilia Romagna (8,9%) e Liguria (7,2%).

Nello specifico, il processo di consumo di suolo segue l’espansione delle aree urbanizzate con caratteri distintivi nelle varie aree della regione, da quelle della conurbazione di Torino e delle altre realtà urbane dei capoluoghi di provincia e dell’eporediese, a quelle a moderata urbanizzazione in molti settori di pianura, nei margini collinari, lungo gli assi vallivi e delle principali vie di collegamento e di comunicazione.

Nel 2020 il monitoraggio ha evidenziato come si sia registrato un incremento di consumo di suolo di 439 ettari rispetto al 2019, terzo valore di crescita nel periodo dal 2015 al 2020. Tale indicatore rivede le stime effettuate nel precedente rapporto incrementandone significativamente i valori.

L’incremento netto  assoluto registrato è stato pari a oltre 400 ettari, il quarto tra quelli misurati su scala nazionale (gli incrementi maggiori sono avvenuti nelle regioni Lombardia, Veneto e Puglia).

A livello provinciale l’incremento maggiore l’ha fatto registrare la provincia di Torino con 162 ettari di nuova impermeabilizzazione dei suoli, secondo maggior incremento rispetto al periodo 2015-2020.  Segue la provincia di Novara con 112 ettari, che ha registrato la variazione maggiore del periodo di studio mentre quella di Cuneo con 80 ettari presenta una controtendenza rispetto alle altre province, così come Asti, Vco e Vercelli.

Sul piano percentuale gli incrementi rilevati vedono le province di Torino e Cuneo rispettivamente allo 0,28% e 0,22%, mentre Asti, Alessandria, Biella e Verbano Cusio Ossola risultano tutti inferiori allo 0,2%. Novara con lo 0,77%  conferma l’andamento rilevato in valore assoluto e si pone come la provincia con maggior aumento del consumo nel periodo 2019-2020.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti i consiglieri Alberto AvettaDomenico RavettiDomenico Rossi e Diego Sarno (Pd), Marco Grimaldi (Luv) Sean Sacco (M5s), Valter MarinGianluca Gavazza e Matteo Gagliasso (Lega).