ilTorinese

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Federica Bosco “Non dimenticarlo mai” -Garzanti- euro 17,90
Che succede se sei una donna in carriera che ha messo il suo lavoro al primo posto ma, arrivata quasi alla soglia dei 50 anni, scopri che vuoi diventare a tutti i costi madre? Le opzioni non sono più tantissime, la menopausa è lì lì per arrivare e cambiarti la vita.
Però un po’ di tempo ce l’hai ancora. Occorrerebbe avere un compagno affidabile e sulla stessa lunghezza d’onda.
Federica Bosco mette in scena un romanzo che ci racconta proprio questa sorta di bivio e ultimo appello.

Protagonista è Giulia, affermata giornalista di costume milanese, apparentemente circondata da inossidabili amiche con cui dividere cocktail e confidenze. E’ innamorata del compagno Massimo -giornalista rampante e belloccio- con il quale è fidanzata da 4 anni, anche se ognuno vive a casa sua.
Qualcosa nella vita di Giulia si mette a scricchiolare quando sta per compiere 49 anni e il suo sopito orologio biologico inizia di colpo a batterle il tempo. Nel bilancio della sua vita manca all’appello un figlio del quale ora sente il vuoto, e lo vuole colmare.
Ma ci sono dei “ma” giganteschi contro i quali Giulia sta per schiantarsi.
Tanto per cominciare deve convincere Massimo ad assecondarla, non solo nel progetto di genitorialità, ma anche nel complicato e faticoso iter della fecondazione assistita. Che tradotto in pratica significa un faticoso carosello tra bombe ormonali, scompensi vari, riduzione del sesso a pratica fissa in orari e momenti stabiliti. Come uccidere il desiderio ed entrare in un loop che non è sempre piacevole. E poi Massimo non è esattamente quello che sembra…..
Eppure lei non molla, nonostante gli aborti spontanei e le lacune profonde della sua vita affettiva.
A partire dalla madre Teresa, insopportabile. E’ una giocatrice incallita sempre a corto di mezzi, una sorta di mantide religiosa bravissima ad abbindolare e divorare gli uomini che possono esserle utili; manipolatrice che travisa a suo beneficio anche la realtà più lampante, innamorata solo ed esclusivamente di se stessa. Teresa non si è mai occupata della figlia (cresciuta dalla nonna), soprattutto non le ha mai voluto un oncia di bene. Anzi, uno dei suoi sport preferiti è metterla perennemente in difficoltà, sminuirla in una competizione spietata che ha lasciato cicatrici nell’anima di Giulia. Inutile dire che l’autostima le difetta.

Quello che l’aspetta lo scoprirete poco a poco, narrato con piglio quasi cinematografico dalla bravissima scrittrice e sceneggiatrice milanese Federica Bosco, che è magistrale nel sondare pensieri e sentimenti dei suoi personaggi.

 

Diana Evans “La geometria delle coppie” -Einaudi- euro 20,00
E’ il terzo romanzo della scrittrice inglese di origini nigeriane che -dopo aver analizzato l’infanzia nel libro di esordio, poi il legame tra padre e figlio- ora si concentra sulle dinamiche di coppia. Il libro narra di 2 coppie di colore, “ordinary people” della media borghesia nera, alle prese con le crisi di mezza età.
Il libro inizia con un party per l’elezione di Barack Obama, nel 2008, nel quartiere londinese di Crystal Palace, a sud del Tamigi. Tra i festaioli ci sono anche Michael e Melissa; stanno insieme da 13 anni e all’inizio la loro unione sembrava perfetta, quasi un brand vincente “M&M”.
Lui ha origini giamaicane e nel cassetto aveva il sogno di diventare speaker radiofonico; ma per sopravvivere economicamente aveva virato poi verso un impiego più sicuro.
Lei –inglese, ma di madre nigeriana- è giornalista di moda freelance che si è persa dietro a due figli da crescere.
Una coppia che si è progressivamente svuotata e allontanata sotto le picconate di impegni familiari, frustrazioni professionali, incomprensioni e lo scivolare nel ruolo di compagni anziché amanti. Lui non si sente più desiderato dalla moglie che gli sfugge, ma che ama ancora senza riuscire però a colmare la distanza che li separa.

La Evans ci racconta il quotidiano di questa coppia e, parallelamente, le vicende dei loro amici Stephanie e Damian, in crisi pure loro. Vivono a Dorking lontano dal centro città e incarnano i classici pendolari illusi di aver scelto la natura anziché il vortice caotico.
Scelta che risponde alle esigenze di Stephanie, mamma a tutto tondo con 3 figli e il quarto in arrivo. Totalmente dedita alla famiglia in un modo che irrita Damian, costretto a un lavoro che detesta mentre accarezza il sogno di continuare a scrivere quello che aveva iniziato quando era più giovane e pieno di sogni. Anche per loro il matrimonio è diventato una miccia pronta ad esplodere per incomprensioni, rancori e delusioni.Entrerete nelle dinamiche matrimoniali che devono fare i conti con mille problemi; dai più piccoli e banali, fino a quelli più profondi e pericolosamente devastanti. E analizzati con una sensibilità affilata come un bisturi.

Billy O’Callaghan “My Coney Island baby” -Guanda- euro 18,00

Questo è il resoconto della storia d’amore tra Michael e Caitlin, entrambi sposati con altre persone ma, da 25 anni, ogni primo giovedì del mese, si trovano in una sterile camera d’hotel a Coney Island. Una zattera sulla quale salgono per sfuggire all’infelicità dei loro matrimoni.
Lo scrittore irlandese Billy O’Callaghan ci racconta l’intimità dei due personaggi; amanti e confidenti, che non intendono spezzare i reciproci matrimoni, ma nei loro meeting segreti trovano quella linfa vitale che li aiuta ad andare avanti e a barcamenarsi in vite stentate.
Poi qualcosa accade e gli amanti sviscerano le loro vite e i problemi che devono affrontare.
Il matrimonio di Michael è stato messo a dura prova dalla morte dell’unico figlio nato prematuro e tenuto per mesi in incubatrice. Periodo struggente in cui lui e la moglie non si erano mai staccati dal piccolo… fino alla resa finale.
Da allora la moglie Barbara non è più stata la stessa, eppure Michael le è rimasto accanto. Ora la donna è nuovamente bersagliata dal destino avverso. Sta perdendo la sua battaglia contro un cancro al seno che la sta distruggendo, oltre alle terapie invasive cui si è sottoposta.
A Michael i medici hanno dichiarato la disfatta e solo lui sa che la chemio non serve più a nulla; per Barb ci sono ormai solo cure palliative per alleviare il dolore. Ha bisogno di lui… poi nessuno sa che direzione potrebbe prendere la vita di Michael.

A un bivio è anche il matrimonio di Caitlin. Il marito Thomas –buono, protettivo, leale e gran lavoratore- non le ha mai fatto mancare nulla, lei lo ama ed è rimasta al suo fianco. Ma con Michael ha scoperto che può esserci molto di più nella vita.
Ora Thomas ha ottenuto l’agognata promozione che implica il trasferimento nel Midwest… e lei che decisione prenderà?

Scoprirete i pensieri, le emozioni e il senso di profonda responsabilità che dirige le vite dei due amanti, e la direzione che daranno alla loro storia e alle loro vite. O’Callaghan è strepitoso nel raccontarci il loro legame, le loro incertezze, le loro anime.

 

Edgar Lee Masters “I bambini del mercato” -Elliot- euro 20,00

Edgar Lee Masters, nato nel Kansas nel 1869, fu avvocato, poeta e scrittore; la sua opera più famosa è l’ “Antologia di Spoon River”, libro unico nel panorama letterario mondiale.
La sua fu una vita lunga ma non sempre facile e… beffa del destino, morì in povertà stroncato da una polmonite, nel 1950 a 81 anni. Lui che aveva dato voce agli inquilini delle tombe riposa nel cimitero Oakland di Petersburg… e nel suo epitaffio sogna un riposo benedetto.

“I bambini del mercato” mette a nudo le ingiustizie e le ipocrisie dell’America schiavista, e lo fa attraverso la storia del protagonista e voce narrante, James Miles.
E’ un giovane inglese che a 18 anni, nel 1833, arriva in Illinois per entrare in possesso dell’eredità lasciatagli dal padre, un emigrato che in America era andato a cercare fortuna.
L’impatto di James con il paese dei grandi spazi e delle infinite opportunità non sarà lineare; da un lato è il futuro affascinante, ma dall’altro ci sono le contraddizioni che lo lasciano perplesso. Primo fra tutti lo schiavismo imperante in una democrazia che di fatto tollerava discriminazione, ingiustizia e razzismo da Nord a Sud.

Possiamo definirlo un romanzo di formazione che inizia con James intenzionato a dividere l’eredità con la sorellastra di colore Zoe; ma si trova di fronte al muro di una società fondata da bianchi per i bianchi, in cui le persone di colore non hanno diritti.
Importante è la sua amicizia con il politico Stephen A. Douglas, definito “piccolo gigante”, statista che fu anche avversario di Abramo Lincoln nelle elezioni presidenziali. James lo ammira e ne sostiene le idee, lo segue nella guerra con il Messico per i territori del Texas, e approva la sua dedizione totale al paese.Però il nostro protagonista avverte anche i difetti di una società che promuove sfrenatamente il successo economico, l’arrivismo, lo sfruttamento scriteriato delle risorse naturali, la sopraffazione dei più deboli. E questo influenzerà le sue scelte. In quasi 400 pagine, di questo romanzo rimasto inedito in Italia, scorrono 70 anni della storia americana che non mancheranno di affascinarvi. L’opera che ha consegnato Edgar Lee Masters all’immortalità è la sua “Antologia di Spoon River” (pubblicata da più case editrici in edizioni economiche).Capolavoro assoluto in cui lo scrittore, attraverso gli epitaffi che riassumono le vite di persone di tutte le classi sociali e dalle diverse fortune o disgrazie, imbastisce un telaio in cui i fili sono quelli del temporaneo passaggio umano sulla terra. Poesie in forma di epitaffi degli abitanti dell’immaginario paesino di Spoon River. In realtà furono Petersburg e il fiume Sangamon ad ispirare il nucleo fondamentale dell’antologia.
I personaggi che dettarono le parole da incidere sulle loro lapidi furono sepolti nel cimitero cittadino di Petersburg, che si chiama Oakland o Oak Hill. A quella zona pare siano ascrivibili 53 epitaffi.Altri 66 invece sarebbero ispirati da personaggi di Lewistown, dove Master visse con la famiglia per un decennio, a partire dagli 11 anni. Lewistown è il capoluogo della contea Fulton, bagnata dal fiume Spoon, che l’autore scelse per il titolo.Attraverso le parole che ricostruiscono vite, battaglie, aspirazioni, amori e odio, fallimenti, successi, la fatica e la bellezza del vivere, Edgar Lee Masters mette anche in risalto la mentalità di una città dai confini angusti. Il libro fu scoperto da Cesare Pavese, tradotto da Fernanda Pivano e pubblicato da Einaudi per la prima volta nel 1943. Da allora infinite edizioni, e un successo continuo. Per Masters però fu anche all’origine della sua rottura con i concittadini, che non gli perdonarono mai di aver puntato il dito contro le loro debolezze ed ipocrisie.

 

 

 

 

L’illusionista Luca Bono alla Casa del Teatro

Dal 26 dicembre al 9 gennaio 2022, la Casa del Teatro di Torino ospita Luca Bono ShowL’illusionista, il one man show di Luca Bono diretto da Arturo Brachetti. Luca già Campione Italiano di Magia all’età di soli 17 anni e successivamente laureato a Parigi con il Mandrake d’Oro, riconosciuto come l’Oscar della magia, è univocamente considerato il talento magico più interessante della sua generazione, interprete del nuovo illusionismo, coinvolgente e contemporaneo. Al suo attivo 450 date in Canada in due anni di tournée con oltre 400.000 spettatori e numerose esperienze televisive sulle principali reti nazionali.

Dimenticate il classico mago con cilindro, bacchetta e frac, perché Luca Bono è sì uno straordinario illusionista, ma soprattutto un ragazzo normale in grado di fare cose eccezionali. In scena assisteremo ad un percorso spettacolare e tecnologico tra illusioni di grande effetto scenico ed emotivo, manipolazione di oggetti, close up, mentalismo e apparizioni spettacolari. Ora Luca torna alla Casa del Teatro con il suo one man show con cui ha riempito i teatri in tutta Italia.

 

Info e prenotazioni tel. 011/19740280 – 389/2064590 o via mail abiglietteria@casateatroragazzi.it. Info casateatroragazzi.it oppure lucabono.com.

 

 

Le foto sono di Paolo Ranzani

Evade ma la mascherina lo tradisce

Arrestato e sanzionato

 

Era in giro senza mascherina in centro città, gli agenti lo fermano per sanzionarlo ma poi scoprono che non doveva nemmeno essere lì.

Nell’ambito dei servizi volti alle verifiche del rispetto delle normative anti covid, venerdì mattina, gli agenti della Squadra Volante notano in via Garibaldi una persona camminare senza indossare il dispositivo di protezione, cosi come previsto dall’ordinanza del Sindaco di Torino. All’atto della sanzione, però, emerge anche che l’uomo, un cittadino marocchino di 25 anni, è sottoposto agli arresti domiciliari e che l’abitazione dista circa 6 km dal luogo in cui il venticinquenne è a passeggio.

Per il cittadino straniero scatta l’arresto per evasione, oltre alla sanzione amministrativa per non aver indossato la mascherina.

 Cinque pusher arrestati a Barriera Milano

 

Tutti fermati dagli agenti del Commissariato

 

Ancora 5 arresti degli agenti del Commissariato Barriera di Milano nell’attività di contrasto alla vendita di sostanza stupefacenti

Lunedi, tre cittadini stranieri sono stati arrestati in via Cigna. Gli agenti notano un uomo che si aggira in strada in via Bra con fare sospetto e decidono di controllarlo ma questi si allontana rifugiandosi in un esercizio commerciale, cosa che però non impedisce ai poliziotti di raggiungerlo. Dagli accertamenti esperiti, lo straniero risulta destinatario di un divieto di dimore nel comune di Torino. Quando gli agenti chiedono delucidazioni circa la sua presenza in città, l’uomo, un trentaduenne gabonese con precedenti di polizia per stupefacenti, racconta di essere qui in vacanza. Il trentaduenne viene anche trovato in possesso di un mazzo di chiavi del quale non riesce a fornire spiegazioni. Gli accertamenti condotti dai poliziotti portano a collegare le chiavi rinvenute a un alloggio di via Cigna dove i poliziotti fanno successivamente accesso. All’interno dell’abitazione, vengono trovate altre due persone: un gabonese di 28 anni e un liberiano di trentasette. Soprattutto all’interno dell’appartamento, gli agenti trovano una trentina di dosi di cocaina, quasi 4000 euro in contanti e il materiale per il confezionamento delle dosi di stupefacente. Tutti e tre i cittadini stranieri vengono arrestati per spaccio in concorso.

Sempre lunedì, viene arrestato un cittadino senegalese di 24 anni trovato in possesso di 18 grammi di stupefacente nel corso di un controllo. Nel suo alloggio gli agenti sequestrano poi circa 130 grammi di cocaina e crack, oltre a 1650 euro in contanti e al necessario per il confezionamento delle dosi.

Una quinta persona è stata arrestata martedì pomeriggio quando i poliziotti del commissariato fermano in corso Palermo un diciannovenne zambiano, trovato poi in possesso di 13 dosi di stupefacente. La successiva perquisizione a casa dell’uomo consente agli agenti di rinvenire numerosi altre dosi di stupefacente e oltre 700 euro in contanti. Anche per il giovane zambiano è scattato l’arresto per la violazione delle norme sugli stupefacenti.

Cpr Torino, Fratoianni (Sinistra Italiana): Situazione degradante e umiliante

Dopo la visita consiglieri regionali e comunali di sinistra al Cpr  interrogazione parlamentare al governo e alla ministra Lamorgese

 
 
“Due giorni fa  una delegazione di rappresentanti istituzionali della sinistra – il consigliere regionale piemontese di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi e della segreteria nazionale di SI, le consigliere comunali  Torinesi di  Sinistra Ecologista Alice Ravinale e Sara Diena – hanno visitato il Cpr di Torino, in pieno degrado e smobilitazione, che deve essere chiuso al più presto. 
Una realtà quella di tutti i Cpr (basti pensare a quello che è accaduto nelle settimane scorse a Roma con un ragazzo tunisino morto) ormai insostenibile. 
 
Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.
 
“A Torino non esistono forme di isolamento per ragioni sanitarie,- prosegue il leader di SI –  almeno 60 episodi di autolesionismo in due mesi dopo la tragedia di Mussa Balde, molti trattenuti nel centro non sono vaccinati e vorrebbero esserlo ma nessuno se ne preoccupa, non è presente una struttura di assistenza sanitaria dell’Asl, una situazione peggiore delle carceri. In presenza peraltro di casi personali assurdi, e le condizioni in cui si trovano  i trattenuti non sono ne’ dignitose ne’ vengono rispettati i diritti basilari, gli avvocati, i diplomatici o i parenti non dispongono  di un numero diretto del Cpr: 
Sono solo alcune delle segnalazioni che hanno raccolto i rappresentanti istituzionali della sinistra ma sono sufficienti per dire  che questi centri umilianti, inefficaci e degradanti devono essere chiusi al più presto.”
“Presenteremo – conclude Fratoianni –  un’interrogazione parlamentare al governo e alla ministra Lamorgese su quanto hanno denunciato Grimaldi, Ravinale e Diena, perchè siano presi provvedimenti immediati.”

Gli esperti del nostro bene non capiscono perché Torino sia in crisi

Per migliorare il Natale dei torinesi sono state ripristinate le limitazioni alla circolazione delle auto Diesel non di ultimissima generazione.

Lo fanno per il nostro bene, ovviamente. Come sempre, come tutto. Perché l’inquinamento fa male e la droga fa bene. In caso contrario si accorgerebbero delle sempre più numerose aree di libero spaccio.

E fa bene andare in bicicletta. Anche se il servizio To-bike è scomparso. Così come scompaiono ogni giorno le biciclette, rubate e poi rivendute nell’indifferenza generale delle sedicenti istituzioni. Ma i furti, probabilmente, fanno bene all’economia ed alla salute dei ladri.

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DDL Concorrenza: una bomba per il comparto del Trasporto Taxi e NCC

Confartigianato Imprese Piemonte Taxi-NCC: “Chiediamo lo stralcio dell’art. 8 del DDL Concorrenza e la conferma delle prerogative della Regione Piemonte in materia di regolamentazione del comparto”

Proficuo l’incontro con l’Assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi. Le imprese piemontesi del comparto Taxi ed NCC  sono oltre 5.000

 

L’Assessore regionale Marco Gabusi ha incontrato una delegazione di Confartigianato Imprese Piemonte Taxi-NCC (Alessandro Nordio, Eraldo Abbate e Baglione), e una delegazione di Tassisti Torinesi (Alberto Aimone Cat, Roberto Sulpizi e Francesco Ammirati).

Sul tavolo, la richiesta di sostegno da parte della Regione Piemonte allo stralcio dell’articolo 8 del DDL Concorrenza. Trattandosi, nei fatti, di un duplicato della delega già in essere per la riforma del trasporto pubblico locale non di linea, peraltro mai completata, i presenti hanno espresso forte preoccupazione per le prospettive del Comparto. Il rischio è quello di compromettere alcuni dei principi cardine del nostro Ordinamento, anche in contrasto con la Costituzione, che riconosce e tutela il valore del Lavoro, dell’Artigianato e della Cooperazione.

Taxisti ed NCC (Noleggio con Conducente) sono in perfetta sintonia nel denunciare alla Regione – dopo un presidio svoltosi in piazza Castello lo scorso 14 dicembre al quale ha fatto seguito un incontro con l’Assessore ai Trasporti, Marco Gabusi – le forti criticità che potrebbero derivare al comparto dalle disposizioni contenute nell’art. 8 del Decreto Concorrenza.

Una disinvolta apertura alle piattaforme che si basano sull’intermediazione (e non sulla connessione) del lavoro mina proprio le caratteristiche tipiche dell’esercizio autonomo e mutualisticamente organizzato delle attività di trasporto di persona non di linea, con il rischio di trasformare migliaia di imprese in “lavoratori subordinati”. Tra l’altro non apportando per l’utente alcun miglioramento del servizio come già sperimentato in altre nazioni nelle quali si sta tornando all’assetto precedente. Deve essere marcata la differenza tra intermediazione e interconnessione, per evitare che si verifichi un vero e proprio attacco al lavoro che privilegi pericolosamente strumenti che lo intermediano anziché produrlo. Occorre tutelare il lavoro, non l’intermediazione del lavoro.

“La libertà d’impresa – sottolineano Alessandro Nordio, Presidente Nazionale di Confartigianato Taxi (anche lui presente all’incontro)  ed Eraldo Abbate Presidente Confartigianato Piemonte NCC – non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale, non può recare danno alla sicurezza, alla liberta e alla dignità umana, come previsto dall’art. 41 della Costituzione, nell’ottica dell’interesse collettivo che nel nostro settore deve sempre essere garantita, in quanto servizio pubblico integrativo e complementare del trasporto locale, e il provvedimento non può prescindere dalla difesa dell’Artigianato e della Cooperazione – settori tutelati dall’art. 45 della Costituzione. A chi risponde, invece, il Decreto Concorrenza? Ci va un cambiamento culturale sul tema dei servizi pubblici che oggi è in crisi e che dal prossimo 1° gennaio non avrà più gli strumenti di sussidio previsti per la pandemia”.

“Dobbiamo continuare a sostenere – hanno affermato Roberto Sulpizi, Vicepresidente della Cooperativa Taxi Torino, Francesco Ammirati, referente del Comitato di Base Tassisti di Torino – la territorialità del servizio  e salvaguardare le attività di migliaia di professionisti che operano in maniera regolare e nel rispetto delle regole. Una legge nazionale non può non tener conto delle esigenze delle imprese a cui corrispondono persone e famiglie che vivono di queste attività”.

“Occorre difendere – ha affermato Alberto Aimone Cat, Presidente della Cooperativa Taxi Torino –  quanto contenuto nell’art. 117 della Costituzione sulle competenze specifiche delle Regioni in materia di Trasporto Pubblico Locale. Superare l’autonomia regionale contraddice e fa venir meno i principi della programmazione territoriale, della regolazione e del livello dei servizi, della garanzia di servizio pubblico che le Regioni in questi anni hanno assicurato”.

L’Assessore Regionale Marco Gabusi ha espresso piena solidarietà e appoggio alle istanze espresse, e ha condiviso la proposta presentata dalla delegazione in merito alla elaborazione e alla approvazione redazione di un Protocollo d’intesa tra le parti interessate.

Il bollettino Covid di lunedì 20 dicembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.581 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 887 dopo test antigenico), pari al 3,2% di 49.781 tamponi eseguiti, di cui 43.669 antigenici. Dei 1.581 nuovi casi gli asintomatici sono 1.058 (66,9%).

I casi sono così ripartiti: 927 screening, 481 contatti di caso, 173 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 432.866, così suddivisi su base provinciale: 34.445 Alessandria, 20.8908 Asti, 13.979 Biella, 61.651 Cuneo, 33.476 Novara, 230.701 Torino, 15.555 Vercelli, 15.958 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.777 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 4.416 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 762 (+69 rispetto a ieri).

I ricoverati in terapia intensiva sono 62 (+3 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 25.405

I tamponi diagnostici finora processati sono 10.980.119 (+49.781 rispetto a ieri), di cui 2.613.954 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.953

Due decessi di persone positive al test del Covid-19, nessuno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.953 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.595 Alessandria, 730 Asti, 441 Biella, 1.472 Cuneo, 960 Novara, 5.714 Torino, 552 Vercelli, 380 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 109 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

394.684 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 394.684 (+807 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 31.760 Alessandria, 19.123 Asti, 12.521 Biella, 56.618 Cuneo, 30.890 Novara, 210.529 Torino, 14.461 Vercelli, 14.444 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.570 extraregione e 2.768 in fase di definizione.

Al Conservatorio il Concerto natalizio dell’Assemblea regionale

Il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino ospiterà, lunedì 20 dicembre alle 21, il consueto concerto natalizio organizzato dal Consiglio regionale del Piemonte. Una serata di musica e canti della tradizione piemontese che, anche per questa edizione, vede la partecipazione del Centro studi piemontesi.

“Dopo un anno di pausa forzata, sia pur con le ancora necessarie precauzioni – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – questo concerto segna il ritorno a un momento di festa. Un’iniziativa per far conoscere e apprezzare canti in piemontese e melodie della tradizione popolare e per celebrare una festività dal significato universale. Nel tempo la musica piemontese ha saputo sviluppare una propria specificità, che può aiutarci a riflettere sul senso e il valore delle nostre radici, fondamentali per ricordare chi siamo ma anche per costruire chi saremo”.

“ È una gioia, na gòj, ritornare dal vivo con il tradizionale Concerto di Natale – ha sottolineato Albina Malerba, direttore del Centro studi piemontesi – eredità e continuità delle quasi trentennali Vijà, pensate e organizzate dal Centro Studi Piemontesi. Poesie, musica canti per festeggiare il Natale con le parole e i suoni della lingua piemontese. una festa della speranza, del ricordo, della continuità e del rinnovamento, nella convinzione che le parole non sono soltanto segni o convenzioni, le parole hanno un’anima e una storia antica”.

Gli artisti, diretti dal maestro Aldo Sardo e accompagnati dall’orchestra Progetto Futuro Musica e dall’arpa celtica di Enzo Vacca, interpreteranno brani, canti e melodie della tradizione popolare, alternando il repertorio locale agli adattamenti di più celebri brani che richiamano le suggestioni del Natale. Spetterà invece alla nota voce di Mario Brusa, l’interpretazione di brani di Guido Gozzano, Giovanni Arpino e Nino Costa.

Per prenotare occorrerà scrivere, entro venerdì 17 dicembre alle 12,  all’indirizzo mail partecipa.eventi@cr.piemonte.it

L’ingresso sarà consentito solo con green pass rafforzato.

 

Sbalzato dall’auto sulla A4 muore torinese

E’ morto ieri in un incidente stradale avvenuto sulla A4. La vittima è un automobilista di 38 anni, torinese. L’incidente si è verificato sull’autostrada Torino-Milano all’altezza del comune di Biandrate (No). Le indagini chiariranno la  dinamica del sinistro, che ha visto l’uomo sbalzato dall’auto. I soccorsi hanno solo potuto constatare il decesso. Verrà effettuata l’autopsia.