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Fondazione Crt, 24 milioni di euro per i bandi

Aperti i bandi Missione Soccorso, Not&Sipari, Ordinarie. “Il mio posto nel mondo”, già progetto pilota, diventa bando: apertura il 24 febbraio
• La Presidente Poggi: “Continuiamo a sostenere il territorio con interventi mirati, promuovendo coesione sociale e sviluppo culturale ed economico”
 
Torino, 20 febbraio 2025 – Con 24 milioni di euro stanziati per i bandi a sostegno di progetti realizzati da enti e organizzazioni piemontesi e valdostani, prende il via l’attività 2025 della Fondazione CRT.

 

Da oggi sono online il bando Missione Soccorso e la prima sessione di Not&Sipari e delle richieste Ordinarie per il 2025.

 

Missione Soccorso, dedicato al rinnovo dei mezzi di primo soccorso delle organizzazioni di volontariato operanti con il Sistema Regionale di Emergenza, quest’anno vede un incremento delle risorse; Not&Sipari, che supporta le produzioni artistiche nei settori del teatro, della danza e della musica, nel 2025 rafforza lo stanziamento per valorizzare le progettualità più significative proposte dalle organizzazioni partecipanti. Al via anche le richieste Ordinarie rivolte a iniziative coerenti con gli obiettivi della Fondazione.

 

Con l’avvio dell’attività 2025 e lo stanziamento di queste prime risorse, la Fondazione CRT rinnova il proprio impegno a favore dello sviluppo del territorio – afferma la Presidente della Fondazione CRT Anna Maria Poggi -. Attraverso interventi capillari e mirati, che vanno a rafforzare la rete delle diverse realtà piemontesi e valdostane, vogliamo sostenere progetti che generino un impatto concreto nelle comunità, promuovendo coesione sociale, crescita culturale ed economica”.

 

La scadenza per la presentazione delle domande della prima sessione di Not&Sipari e del bando Missione Soccorso è fissata al 20 marzo, mentre per la prima tranche delle richieste ordinarie ci sarà tempo fino al 31 marzo.

 

Dopo una fase pilota di successo, dal 24 febbraio 2025 apre il nuovo bando Il mio posto nel mondo. L’iniziativa, che solo nell’ultimo anno ha coinvolto 5.500 ragazzi e bambini, sostiene progetti dedicati al tempo extra-scolastico (centri estivi, pre-scuola e doposcuola), con un’attenzione particolare a coloro che provengono da contesti fragili. La scadenza per la presentazione delle domande è il 24 marzo 2025.

 

In linea con le direttive del DPP 2025, la Fondazione CRT rinnova il proprio impegno nel sostenere progetti che favoriscano l’inclusione, coinvolgimento e opportunità per i giovani, la sostenibilità economica, sociale e ambientale e la parità di genere.

 

Nei prossimi mesi apriranno gli altri bandi, in accordo con il calendario delle uscite disponibile sul sito www.fondazionecrt.it

Carnevale in “Palazzina”? …”Voilà”

Nell’ambito di “Una notte al Museo”, la Festa del “Carnevale” si trasforma in un gioco esclusivo, “digitale-esperenziale”

Sabato 22 febbraio, ore 19

Tra fasti barocchi ed antiche trame nobiliari, in occasione dell’evento “Una notte al Museo” (che dal 2017 ad oggi ha portato oltre 280mila giovani in oltre 50 Musei tra Piemonte, Liguria e Lombardia), la “Palazzina di Caccia” di Stupinigi diventa il palcoscenico di “Voilà”, un innovativo “gioco digitale-esperienziale” sviluppato dall’Associazione Culturale “Club Silencio” – cui si deve per l’appunto l’idea e la progettazione di “Una notte al Museo” – in collaborazione con “We Are Muesli”, una delle realtà italiane più affermate nel campo del game design per il patrimonio culturale.  Obiettivo: rendere il pubblico protagonista di un “Carnevale” d’altri, remoti tempi, protagonista – sottolineano gli organizzatori – di un’avventura interattiva alla corte sabauda, tra ingegno, spettacolo e meraviglia”.

Liberamente ispirato alla figura del conte Filippo San Martino di Agliè ( coreografo e maestro di cerimonie presso la Corte del duca Carlo Emanuele I e, in seguito, del duca Vittorio Amedeo I) “Voilà” trasporta i giocatori nel fervore delle grandi feste della Corte Sabauda del XVII-XVIII secolo.

In che modo? “Attraverso una narrazione interattiva e una serie di enigmi da risolvere tramite QR code, i partecipanti saranno chiamati ad aiutare il protagonista a preparare un evento memorabile, collaborando con le maestranze di corte – giardinieri, musicisti, architetti e cuochi – e scoprendo segreti e curiosità della vita di corte”. Ripercorrendo, per quanto possibile lo spirito creativo e la genialità di un “uomo di Corte” che, oltre ad essersi occupato degli scambi politici tra la Francia e l’Italia del Settecento, seppe coniugare in un tutt’uno le sue doti di poeta, compositore e coreografo per la creazione di spettacoli oltremodo apprezzati nell’ambito delle grandi “Feste di Corte” italo-francesi.

Il gioco, accessibile via “browser mobile”, è pensato con una grafica in “stile 2D”“font dyslexia-friendly” (con un carattere tipografico progettato su misura che facilita la lettura per quanti soffrono di dislessia) e un’“architettura non lineare” che permette a ciascun giocatore di costruire il proprio percorso di esplorazione.

Grazie alla collaborazione con “We Are Muesli”“Voilà” rappresenta, dunque, un perfetto equilibrio tra “ricerca storica” e “narrazione immersiva” e, già sperimentato con successo in altri contesti, permette di valorizzare il patrimonio delle “residenze sabaude”, offrendo una prospettiva inedita sulla loro storia attraverso il gioco.

Nel corso della serata, sarà dunque possibile scoprire una delle residenze sabaude più prestigiose del Piemonte e dal 1997 “Patrimonio dell’Umanità UNESCO”, la cui costruzione, pensata per la caccia e le feste della famiglia reale, è stata avviata nel 1729 su progetto di Filippo Juvarra, uno degli architetti più rinomati del XVIII secolo, e nelle cui stanze hanno dimorato lo zar di Russia Paolo I, il re di Napoli Ferdinando I di Borbone, Napoleone e Paolina Bonaparte e la regina d’Italia Margherita di Savoia.

Ad arricchire l’esperienza, sarà la performance in abiti d’epoca del gruppo storico “Nobiltà Sabauda” e il Dj set di “OFTEN” nella “Citroniera di Levante”, accompagnati da “live visual performance”.

Dopo il lancio alla “Palazzina di Caccia” di Stupinigi, sarà possibile ritrovare il conte Filippo San Martino di Agliè e giocare con Voilà” nei prossimi appuntamenti di “Una notte al Museo” in programma nelle residenze sabaude.

 

Per infowww.clubsilencio.it

 g.m.

 

Nelle foto: Immagine guida “Voilà” e “Palazzina di Caccia – Balconata con vista sul Salone Centrale”

Cavalli, primo nato nell’allevamento Smorgon

𝗜𝗟 𝗣𝗥𝗜𝗠𝗢 𝗦𝗠𝗢𝗥𝗚𝗬 𝗧𝗔𝗥𝗚𝗔𝗧𝗢 𝗗𝗔𝗡𝗖𝗘
Meravigliosamente bello, meravigliosamente dolce.
Potrebbe forse essere un’idea per questo primo nato nell’allevamento di Marco Smorgon, considerando che i nati di quest’anno avranno come iniziale la lettera M.
Secondo prodotto di Chimera Jet (Maharajah) e El Ideal, un giovane stallone americano di 8 anni figlio del grande Muscle Hill.
In queste foto è riprodotto appena nato nei prati di Vigone.
Una visione che non ci stancheremo mai di guardare, che ti incanta in tutta la sua magnificenza, esprimendo tutto l’amore possibile.

eb – Ippodromo di Vinovo

Giorno del Ricordo, tre mostre per non dimenticare

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IL GIORNO DEL RICORDO IN PIEMONTE: INAUGURATE 3 MOSTRE A CURA DEL CENTRO STUDI E RICERCHE STORICHE PIEMONTESTORIA A VERCELLI, CASALE MONFERRATO (AL) E TRINO (VC)

Tra i visitatori numerosi cittadini, studenti e l’UNITRE di Casale Monferrato

In occasione del Giorno del Ricordo 2025, il Centro Studi e Ricerche Storiche Piemontestoria ha allestito tre esposizioni tematiche a cura dei ricercatori storici Federico Cavallero e Emanuele Ugazio, che si propongono di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati che si tengono simultaneamente nelle città di Casale Monferrato presso la prestigiosa sede del Castello dei Paleologi, Vercelli presso la sala espositiva dello spazio giovani “Gioin” e Trino presso l’auditorium Tricerri della Scuola Media.

Il Centro Studi e Ricerche Storiche Piemontestoria è un’associazione dinamica e attiva nel campo della promozione della cultura storica su tutto il territorio piemontese. Composta da ricercatori storici, archivisti e appassionati di storia, l’associazione si propone di valorizzare il patrimonio storico e culturale della regione attraverso una serie di attività diversificate.

Tra le principali attività figurano l’organizzazione di mostre ed esposizioni di carattere storico, che permettono di rendere fruibile al pubblico una vasta gamma di materiali, documenti inediti e reperti, offrendo così un’interpretazione visiva e tangibile della storia.

Il Centro Studi è altresì attivo nel promuovere eventi culturali, conferenze e convegni, spesso in collaborazione con istituti scolastici. Inoltre si distingue per le sue pubblicazioni librarie, che spaziano da studi monografici a raccolte di saggi, contribuendo così alla diffusione della conoscenza storica e alla formazione di un pubblico più informato. Queste pubblicazioni sono spesso il risultato di ricerche originali condotte dai componenti dell’associazione e servono come risorse preziose per studiosi e appassionati.

Un altro aspetto significativo dell’attività del Centro Studi è il riordino degli archivi storici, sia per enti pubblici che privati. Questo lavoro è cruciale per preservare la memoria storica e garantire l’accesso a documenti che potrebbero altrimenti andare perduti. Inoltre, l’associazione si impegna nel censimento dei Caduti durante i conflitti mondiali, un progetto che non solo onora la memoria di coloro che hanno sacrificato la propria vita, ma contribuisce anche alla costruzione di una storia collettiva.

Le mostre allestite in occasione del Giorno del Ricordo 2025, rappresentano un vero e proprio viaggio nel tempo e nella storia presentando una serie di quadri disposti in un percorso cronologico che raccontano le vicende dei territori di Istria, Fiume e Dalmazia a partire dall’Impero Romano fino ai tragici eventi del Novecento, passando dal dominio della Repubblica di San Marco, all’Impero austro-ungarico, Regno d’Italia e i due conflitti mondiali. Attraverso fotografie d’archivio e documenti d’epoca, il visitatore è guidato nella scoperta degli eventi storici e geopolitici che hanno segnato questi territori. Le vetrine e le bacheche espongono oggetti e cimeli originali appartenuti agli esuli, provenienti da collezioni private, che raccontano storie di vita, speranza e dolore. Manifesti politici e amministrativi, debitamente incorniciati, offrono un quadro della situazione e delle gravi difficoltà vissute dalle popolazioni dei confini orientali d’Italia.

In aggiunta, un video sonoro di carattere storico corredato da testimonianze dirette e interviste a esuli istriani dalmati accompagna l’evento, arricchendo l’esperienza del visitatore con ulteriori approfondimenti. Questo materiale audiovisivo si rivela fondamentale per coloro che desiderano comprendere meglio le complessità di un periodo storico così significativo.

Nel corso degli anni, l’Associazione ha realizzato la mostra in diversi comuni, creando un circuito di eventi che ha toccato luoghi emblematici come Casale Monferrato, presso il “Castello del Monferrato”, la “Biblioteca Civica Giovanni Canna” e la “Scuola Media Trevigi”; Torino, presso la sede espositiva della Regione Piemonte in piazza Castello; Alessandria, presso la Sala Giunta di “Palazzo Ghilini” e presso la biblioteca Civica “Francesca Calvo”; Cuorgnè (TO) presso l’ex “Chiesa della Trinità”; Vercelli, presso il “Salone Dugentesco”; e Trino (VC) presso il “Palazzo Paleologo” e presso “l’Auditorium famiglia Tricerri”. Ogni tappa della mostra è stata un’occasione per coinvolgere le comunità locali, favorendo un dibattito aperto e inclusivo sulla memoria storica.

La collaborazione con enti locali e istituzioni scolastiche ha permesso all’Associazione Piemontestoria di creare un forte legame con i territori, rendendo le mostre non solo un evento commemorativo, ma anche un’importante occasione di crescita culturale e sociale.

Negli ultimi giorni, le mostre dedicate al Giorno del Ricordo hanno attratto un numero straordinario di visitatori. Cittadini di Casale Monferrato, Vercelli e Trino hanno affollato le sale espositive, dimostrando una forte sensibilità verso questa tematica.

Ma sono le scuole di ogni ordine e grado, in particolare, che hanno risposto con entusiasmo, portando gli studenti a visitare le mostre con percorsi didattici a cura dei ricercatori storici Cavallero e Ugazio per sensibilizzare i giovani sui temi dell’esilio, della sofferenza e del ricordo confrontandosi con una parte di storia italiana per troppi anni taciuta e dimenticata.

Anche l’Università della Terza Età (Unitre) di Casale Monferrato, ha partecipato attivamente all’iniziativa, coinvolgendo i suoi iscritti, accompagnati dalla docente e critica d’arte Dott.ssa Giuliana Romano Bussola, in una interessantissima visita guidata, contribuendo così a un dialogo intergenerazionale sul significato di questa giornata.

Il successo di questa iniziativa e questa mobilitazione collettiva sono un chiaro segnale che la cultura e la memoria storica continuano a rivestire un ruolo fondamentale nella nostra società, promuovendo un dialogo aperto e costruttivo tra le generazioni.

I 100 anni della Divina Provvidenza

Si andrà a piedi in pellegrinaggio al Santuario della Consolata, a Roma per il Giubileo con l’Opera Diocesana Pellegrinaggi, a Lourdes con i malati e poi ad Avigliana, a piedi, in bicicletta o in pullman e ancora sul monte Polluce nel massiccio del Monte Rosa dove cinquanta anni fa fu collocata una statua della Madonna della Divina Provvidenza. È un cammino che continua da cento anni. Sarà grande festa, tra aprile e maggio, nel quartiere torinese Parella per il centenario della Madonna della Divina Provvidenza, la chiesa di via Asinari di Bernezzo. Una serie concerti di musica sacra, popolare e di montagna, aperti a tutta la città, saranno inoltre occasioni di comunità e di fede e si terranno dal mese di aprile nella chiesa stessa. È stato anche aperto un sito dedicato al centenario per rivisitare il secolo di vita della comunità con i suoi protagonisti, con fotografie e testimonianze. Così ha voluto don Sergio Baravalle che guida la parrocchia dal 2007, per ripercorrere i 100 anni di presenza sul territorio con lo sguardo orientato al futuro. Costruita da don Michele Plassa nel 1925, su incarico dell’arcivescovo cardinale Agostino Richelmy, la nuova parrocchia fu eretta in quella che un secolo fa era la zona agricola di Borgata Parella, alla periferia ovest di Torino, e venne intitolata al fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza Giuseppe Cottolengo. Non è stato un cammino fortunato quello della parrocchia che fu interamente distrutta, eccetto l’abside, dalle bombe della II guerra mondiale nel 1942. Fu fatta ricostruire da monsignor Michele Enriore, successore di don Plassa. Il momento centrale delle celebrazioni sarà sabato 17 maggio alle 18.00 con la solenne funzione presieduta dall’arcivescovo Roberto Repole.       Filippo Re

Nuovi appuntamenti a Villa della Regina

Gabriele Icardi, giardiniere del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, attualmente impegnato nella cura dei giardini di Villa della Regina, Propone un ciclo di tre appuntamenti dedicati alla cura del giardino, tre workshop botanici in villa per approfondire le tecniche di potatura delle ortensie e della cura delle rose.

Sabato 22 febbraio dalle 9.30 alle 12.30 si terrà il primo laboratorio sulle tecniche più adatte di potatura, cura e messa e dimora delle ortensie. Per l’occasione sarà possibile visitare il Padiglione dei Solinghi, costruzione a pagoda dove si riuniva l’Accademia dei Solinghi, accolita di intellettuali fondata dal Cardinale Maurizio, e sorseggiare un tè. Prenotazioni a infoamicivilladellaregina@gmail.com, contributo per la partecipazione al progetto “Un giardino per tutti” 40 euro a persona.

La partecipazione al workshop richiede l’acquisto del biglietto per accedere al polo museale, gratuito per i possessori di tessera “Torino Musei” e per i soci di Amici di Villa della Regina.

Sabato 22 febbraio, a partire dalle ore 13, nel salone d’onore si terrà un evento dedicato al design del gioiello contemporaneo dal titolo “Oggetti del desiderio. Moda, tendenze, tecniche e mercato – 4 cardini per raccontare il gioiello”. Per l’occasione saranno presenti con alcuni loro lavori e ispirazioni cinque designer del gioiello contemporaneo. Alle 14.30 seguirà un talk sulla storia del gioiello contemporaneo con Gloria Guerinoni, contributo di Vogue Italia, che dialogherà con Monica Bruno della galleria Marco Polo. Sabato 15 febbraio, alle ore 11, si terrà a Villa della Regina una visita tematica sugli amori divini, nella settimana di San Valentino, alla scoperta della passione settecentesca per la mitologia greca. Si tratta di un’occasione per approfondire i miti a tema amoroso che sono stati fonte di ispirazione per le opere presenti nella residenza. Telefono 011 95035.

Domenica 23 febbraio, dalle 14.30 alle 17.30, vi saranno delle danze in costume settecentesco per rievocare le feste alla corte sabauda in occasione del Carnevale, a cura del gruppo storico Historia Subalpina. Alle 15.30 bambini e bambine potranno partecipare con il loro travestimento preferito e saranno protagonisti con le loro famiglie ai giochi e ai balli ispirati ai colori del Carnevale.

Proseguono le visite guidate condotte dai volontari dell’Associazione Amici di Palazzo Reale ODV venerdì e sabato dalle 10.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30. Domenica dalle 10 alle 13.

Mara Martellotta

Corse all’ippodromo di Vinovo

Apre i battenti l’ippodromo di Vinovo con belle corse che hanno messo in luce alcuni soggetti.
In primis Delinda Lubi, vincitrice della corsa più importante del pomeriggio.
Conquista in gran bello stile, andando al comando per poi isolarsi in arrivo in tutta solitudine. La portacolori di Rino Ballone ben presentata dal team Hollmann-Tiene reduce da un buon percorso nell’occasione con Cosimo Cangelosi impostava un ritmo a suon di “rock” per andare al palo alla media di 1.12.2
In apertura di programma bissava il recente successo l’alfiere di Edoardo Loccisano Girardengo Play. Un cavallo in crescita di grande mole con ancora ferri pesanti per via della meccanica non semplice ma con buon motore e buona testa. Corsa vinta in partenza quando obbligava ad una grande spesa l’avversario più temibile Golden Shot Bar. A quel punto Dodo si accomodava per poi sprintare in retta.
Nella quarta corsa ritorno al successo per Dior Jadore. Cavallina simpatica poco fortunata negli schemi, oggi trovava percorso propizio e le mani di Andrea Guzzinati che dovevano fare un bel lavoro per una camminata perfettibile. Sempre Guzzi bissava in seguito con il fido Ettore Ross, sicuramente il cavallo più vincente di scuderia.
Anche Gocciadoro appodiava: dapprima con la prima vittoria in carriera di Gagù Jet ed in seguito con Fantom Jet. Cavallo molto stimato con una grande mamma fratello fra gli altri di Bengurion Jet. Ancora con qualche piccolo problema di andatura ma un ottimo prospetto per l’anno a venire.
Vittoria annunciata in chiusura per Escudo Dei Greppi. Alla prima uscita per il traing di Cangelosi affidato a Santo Mollo, veniva dichiarato al Top prima della corsa dal suo preparatore. Missione compiuta.
Nei gentlemen inaugura il 2025 Felice Tiene esattamente come accaduto l’anno scorso. Con Fair Lady Gar si rifaceva dell’errore a traguardo dell’ultima uscita. Sferrata ai posteriori per la prima volta, con una retta volante andava intangibilmente alla meta.
Prossimo appuntamento mercoledì prossimo 26 febbraio con il TQQ.

Foto di Victoria Demuru

 

Come (non) risolvere i problemi per sentirsi potenti

Tenera la nostra Giorgia. Altro che tempi duri, diciamocela più precisamente. Non sa che pesci prendere. Dalla cocca di Trump a ora che si fa? Primo problema: non sa  con chi prendersela. Secondo problema: Trump detesta gli europei e ei, obtorto collo, essendo italiana è europea. Prima mai la pace con Putin….ora la pace senza ucraini.
Complimenti. E poi c’è Salvini che ne ha sempre una. Ora condono fiscale a go-go. È proprio “cattivo”. Anche l’opposizione non è da meno. Se ho capito bene a Genova saranno due i candidati. Uno dei cinquestelle e uno del pd. Brividi e poi brividi. Continuando così non vanno da nessuna parte. Ed a questo punto scusate una autocitazione.
Ho riletto un articolo del 2019. Il solito articolo sulla decennale fuga della Fiat dalla nostra città e dalla nostra nazione. Passati quasi 6 anni. Allora suggerivo che dovevamo volgere lo sguardo verso la Cina. Sicuramente lontana ma con la globalizzazione diventava tutto più semplice.  Ovviamente sono passati 6 anni e nulla è successo. Ora dopo i dazi trumpiani persino la Von der Lyen dice: alleiamoci con i cinesi soprattutto sull’auto elettrica. Ma va? Mi sembra tutto tardivo, anzi tutto volutamente tardivo. Con la solita domanda: perché questa ignavia?
Cerchiamo di essere articolati nella risposta. Primo, la cosiddetta globalizzazione ha riguardato soprattutto la finanza. Per la prima volta nella storia del capitalismo moderno la politica e in particolare i politici hanno perso progressivamente potere. Lo dimostra Trump che molte volte straparla e si contraddice continuamente senza che i suoi amici lo contengano e come unico atteggiamento è l’adulazione. E non si creda che in Italia i fenomeni siano dissimili. L’adulazione è finalizzata ad un unico obiettivo: fare carriera politica o perlomeno mantenere il proprio posto. Ergo: agire per la soluzione dei problemi è solo una chimera. Si parla molto ma si fa decisamente poco se non nulla.  La patina per nascondere l’ignavia. Regola prima insultare il proprio avversario politico che diventa facilmente un nemico. La frase ricorrente: io sono bravo perché tu sei un incapace. Ed intanto i problemi non risolti si incancreniscono. Poi sono arrivati i sovranisti che, tautologicamente sono contro tutto e tutti. La base del loro pensiero: il mio Paese è migliore di tutti gli altri. Dunque se non sei un suo compaesano sei un nemico. Morte tua vita mia.  Difficile trovare una base d’ accordo. Anzi è necessario non trovare alcun accordo per continuare le sceneggiate. Mi sembra il 2020, con il governo Conte e Salvini, vennero a Roma i governanti Cinesi.
La famosa nuova Via della Seta… e  poi il nulla. Appunto l’allegria è un’ altra cosa. E ora, almeno nel nostro Paese la produzione cala, aumentano i lavori poco retribuiti aumenta la precarietà. Soluzioni? Ci sarebbero ma i potenti di questa terra non vogliono la soluzione dei problemi ed in questo modo si sentono ancora potenti.
Patrizio Tosetto

Sei mesi positivi per l’Accademia del Welfare

Decisamente positivi i risultati dei primi sei mesi di attività dell’Accademia del Welfare, avviata nel settembre 2024 dalla Regione Piemonte con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di formazione in questo settore, offrire alle persone e alle imprese nuove opportunità di crescita, favorire l’incrocio di domanda e offerta, stimolare la crescita delle competenze.

Il progetto ha ottenuto un ampio sostegno, raccogliendo risultati molto positivi in termini di partecipazione e richieste: ad oggi l’Accademia è composta da 40 agenzie formative, 125 imprese e altri soggetti. La richiesta economica totale è stata di 307.000 euro, 1.680 le ore di formazione distribuite su 69 corsi, 698 le persone già occupate ma che intendono formarsi su nuove competenze (94 a Biella, Novara, Vercelli e VCO; 69 ad Alessandria e Asti; 164 a Cuneo; 383 a Torino).

Durante la presentazione tenutasi presso la Cassa di Risparmio di Cuneo, il vicepresidente e assessore regionale alla Formazione Elena Chiorino ha affermato che “lavoriamo per affinare sempre di più un sistema che riteniamo vincente” ed ha evidenziato che “la sinergia tra cooperative, enti formativi, imprese, Politecnico e Its Academy, che ringrazio per lo straordinario lavoro svolto, ha dato vita a un percorso che, pur essendo una filiera atipica, si è rivelato estremamente valido. Il Welfare, come settore strategico, è doppiamente rivoluzionario e stiamo seguendo la giusta direzione, con risultati più che soddisfacenti. La politica deve rendere accessibili le opportunità e lavorare per crearne di nuove e l’Accademia del Welfare fa proprio questo”.

“Yo Yo Piederuota”. Una “storia di amicizia e diversità” allo “Spazio Kairòs”

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Con la Compagnia dei “Santibriganti Teatro” e l’organizzazione di “Onda Larsen”

Domenica 23 febbraio, ore 16,30

Uno spettacolo per famiglie, pensato per tutte le età, dai 5 anni in su. Estremamente toccante ma non privo di umorismo e soprattutto teso a trasmettere importanti principi di vita, incentrati sul tema, con cui tutti dai più grandi ai più piccini quotidianamente ci confrontiamo: il tema della “disabilità”.

Lui, Giovanni, da tutti chiamato Yo: troppo alto e con due grandi piedi per correre/ Lei, Giorgia, da tutti chiamata Yo: troppo orgogliosa e con due grandi ruote per forza/

C’è un cortile asfaltato, c’è un canestro mezzo scassato e un quartiere di una città/

C’è una stanza, c’è una lavagna e la scuola di una città …/

 

Prima di incontrarsi erano un po’ più soli/

Yo lui, troppo alto, chi ci arriva   a parlargli fin lassù? E poi se ci arrivi non ti parla: un orso/

Yo lei, troppo orgogliosa. Anche perché prima non era così, sopra una sedia a rotelle, era come gli altri: “normale”…/

 

YoGiovanni probabilmente vive con i suoi genitori in quella città e in quel quartiere da sempre … /

YoGiorgia ci è arrivata da poco tempo …

 

In estrema sintesi, questo lo spaccato narrativo e ambientale – raccontato dagli organizzatori – di “Yo Yo Piederuota”, lo spettacolo teatrale a cura di “Santibriganti Teatro” (nata come Cooperativa a Torino nel 1992, sotto la direzione artistica di Maurizio Bàbuin, e dal 2002 “Associazione Culturale”), ospitato sul palco di “Spazio Kairòs” di via Mottalciata 7, domenica prossima 23 febbraioalle 16,30.

Organizzato dalla Compagnia Teatrale “Onda Larsen”, lo spettacolo esplora, attraverso le vicende di Giovanni e Giorgia, il tema assai delicato della “disabilità”. Ricca di emozioni e avvincenti colpi di scena, la storia, al di là della pura e semplice narrazione di fatti e circostanze, vuole indicarci, in qualche modo, la strada, quella giusta da seguire in ogni istante e in grado di porci nella condizione di superare ogni qualsivoglia genere di ostacoli: la strada dell’amicizia e della ragionata accettazione di sé.

Lo spettacolo vede in scena Arianna Abbruzzese e Marco Ferrero, con la regia di Maurizio Bàbuin, e circuita da anni in vari teatri italiani, senza mai interrompere la sua corsa e conquistando vari riconoscimenti. Ha, infatti, vinto il primo premio al “Festival Internazionale Enfanthéâtre Aosta 2023/24”, il primo posto Giuria “100 ragazzi” al Festival Internazionale “I Teatri del Mondo 2015” e una menzione speciale Giuria esperti al Festival “G.Calendoli Padova 2012”. Si è, inoltre, aggiudicato il terzo posto tra gli spettacoli più votati dai bambini sempre al Festival “G.Calendoli Padova 2012”, oltre ad una menzione speciale Giuria adulti e una per Giuria bambini in “Giocateatro Torino 2012”.

Il tema della “disabilità” viene sempre affrontato “con un linguaggio – sottolineano gli interpreti – semplice e diretto, promuovendo l’inclusione e il rispetto per le differenze”. E soprattutto cercando di far vivere ai bambini e alle famiglie un’esperienza assolutamente coinvolgente: l’interazione con il pubblico e l’uso di elementi scenici dinamici rendono, così, lo spettacolo un’esperienza unica.

Un’esperienza che porta attori in scena e pubblico in platea ad una positiva convinzione. Positiva e, in qualche modo, rasserenante. Una convinzione che, dentro, coltiva, e sempre deve coltivare, i semi della speranza.

Per YoGiovanni e YoGiorgia, concludono, infatti, gli organizzatori “non c’è molto che possa aiutarli a farli diventare amici / se non quella palla che si butta dentro un canestro e poco altro / Ma a volte, si sa, basta poco per fare accadere tanto”.

Per ulteriori info: tel. 351/4607575 o www.ondalarsen.org

G.m.

Nelle foto: Immagini di scena