ilTorinese

Al via gli appuntamenti per il 15° di Eataly Lingotto

/

EATALY COMPIE 15 ANNI E CELEBRA IL MEGLIO DELL’ENOGASTRONOMIA ITALIANA

Appuntamenti a tavola, degustazioni guidate, tour del negozio e la più grande cena di sempre per festeggiare insieme

 

Buon compleanno Eataly Lingotto! Nel gennaio del 2007 Eataly iniziava la sua avventura aprendo le porte del primo punto vendita, quello nell’ex opificio Carpano al Lingotto di Torino. Un luogo inedito dedicato alla valorizzazione e al racconto del meglio delle tradizioni enogastronomiche italiane. Da 15 anni Eataly si occupa di raccontare incredibili storie i cui protagonisti sono i produttori, i luoghi, le tradizioni e i prodotti italiani: in una parola la nostra biodiversità.

Fino al 6 febbraio, a scaffale e ai banchi freschi tanti sono i prodotti e le eccellenze in offerta, eccezionalmente ad 1 € o scontati fino al 50%. Ma non solo: dal 20 al 30 gennaio i clienti di Eataly Lingotto avranno l’opportunità di conoscere ancora meglio alcuni prodotti iconici. I produttori saranno presenti in negozio e offriranno degustazioni, racconto e occasioni di didattica; mentre grandi chef, rappresentanti di tradizioni e nuove tendenze, interpreteranno le migliori materie prime in cucina.

Gli appuntamenti a tavola

Al via, quindi, un programma di appuntamenti per festeggiare insieme. Si inizia giovedì 20 gennaio con “Terra! La cena vegetale”: un menu inedito pensato dall’Executive Chef di Eataly Lingotto Patrik Lisa, che interpreta la cucina vegetariana e a km zero: i classici plin ma anche le tagliatelle di funghi cardoncelli, passando per una personalissima versione degli involtini primavera, fino ad un goloso dolce alle mele e gelato di San Pè, tutto secondo le verdure che la stagione offre (€ 60, con vini, acqua e caffè inclusi).

Si prosegue nei giorni successivi, con grandi cuochi da tutta Italia ospiti nelle cucine di Eataly Lingotto a pranzo e cena, che proporranno a Torino per un’occasione unica alcuni dei loro cavalli di battaglia. Venerdì 21 arriva Felice a Testaccio e porta con sé i sapori romani autentici, con grandi classici come cacio e pepe, amatriciana e carciofi alla giudia. Domenica 23 ecco la tradizione marinara dell’Osteria Caserma Guelfa, da San Benedetto del Tronto: insalata di mare, maccheroncini di Campofilone allo scoglio e pescatrice in potacchio sono i protagonisti del menu speciale del giorno. E poi lunedì 24 gennaio ci sarà la pizza di Giovanni Mandara di Piccola Piedigrotta, a Reggio Emilia: fatta a partire dall’impasto per il pane, soffice e condita con materie prime d’eccellenza, come il pomodoro Corbarino, la mozzarella di Vacca Rossa, la cipolla ramata di Montoro, il guanciale sardo al mirto e altri curiosi abbinamenti. Giovedì 27 è il turno di Yoji Tokuyoshi, che riporta in città la sua Bentoteca: gli ingredienti italiani incontrano la cultura giapponese, in un mix di gusto. Si passa ai sapori toscani venerdì 28, con l’osteria Mangiando Mangiando di Firenze: chianina, ribollita e fiorentina sono le parole d’ordine. Infine, sabato 29 ecco la Puglia di Lilith, Laboratorio in masseria a Vanze, in provincia di Lecce, che farà assaggiare alcuni dei grandi classici della tradizione come orecchiette, bombette e pasticciotti.

Non può mancare anche una serata nell’Enoteca di Eataly Lingotto, la più grande della città per dimensioni e varietà, con oltre 5.000 etichette e più di 35.000 bottiglie a disposizione. Sabato 22 gennaio dalle ore 19 ci sarà una grande degustazione, con alcuni tra i migliori produttori di vini di montagna: da Cavit a Le Cretes, passando per Favaro, Franz Haas, Cave du Vin Blanc, Dirupi e molti altri. In accompagnamento le tapas pensate per l’occasione dagli chef di Eataly, oppure le proposte della cucina di Giù da Guido, il nuovo locale della famiglia Alciati (evento su prenotazione – carnet da 6 calici a 30€ e da 3 calici a 18€).

Attenzione particolare verrà riservata alle famiglie e ai bambini: dal 20 al 30 gennaio tutti i bimbi fino ai 6 anni sono ospiti di Eataly a pranzo e cena e ci saranno anche menù speciali per i più grandi. E domenica 30 gennaio gran finale con la possibilità di concludere il pasto nei Ristoranti con il Tiramisù Eataly che verrà proposto in offerta libera (a partire da 2 euro). Tutto il ricavato verrà devoluto al progetto “Orti in Africa” della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus.

“Cuciniamo l’Italia”, la più grande cena di sempre

Da segnare in agenda l’appuntamento di mercoledì 26 gennaio con la più grande cena di sempre, “Cuciniamo l’Italia”, organizzata da Fausto Fratti / Scorticata Eventi per Eataly Torino. In cucina chef provenienti da tutte le regioni d’Italia, dalla Valle d’Aosta alla Calabria, isole comprese, per compiere un viaggio di gusto tra le tipicità del territorio, ricette della tradizione ma anche rielaborazioni contemporanee. Protagonisti saranno 26 chef e i loro piatti: stelle Michelin, giovani promesse, esperti cucinieri e osti. Ognuno di loro sceglierà i prodotti per il menu direttamente la mattina stessa della cena tra le eccellenze di stagione del Mercato di Eataly Lingotto: ne nascerà un menu a sorpresa con piatti per tutti i gusti, uno spaccato delle cucine regionali d’Italia frutto dell’estemporaneità, di diverse storie ed esperienze degli chef stessi. Un’incredibile maratona di piatti, accompagnata dai migliori vini selezionati dai Cantinieri dell’Enoteca di Eataly e dalle birre Baladin, in una serata ricca di intrattenimento e musica, grazie anche alla presenza della Bandakadabra, per celebrare insieme questo 15° compleanno. Ecco l’elenco completo degli chef per ogni regione:

Valle D’Aosta

  • Sabrina Salussolia – Trattoria di Campagna, Sarre (AO)

Piemonte

  • Federico Zanasi – Condividere, Torino
  • Giuseppe Rambaldi – Cucina Rambaldi, Villar Dora (TO)

Liguria

  • Antonio Buono – Casa Buono, Trucco (IM)

Lombardia

  • Stefano Baiocco – Villa Feltrinelli, Gargnano (BS)

Veneto

  • Marco Bravetti – Tocia! Cucina e Comunità, Venezia
  • Andrea Rossetti – Antico Veturo, Trebaseleghe (PD)

Friuli Venezia Giulia

  • Stefano Basello – Al Fogolar 1905, Udine

Trentino Alto Adige

  • Simone Cantafio – La Stüa de Michil, Corvara in Badia (BZ)

Emilia Romagna

  • Daniele Bendanti – Oltre, Bologna
  • Giuseppe Gasperoni – Il Povero Diavolo, Poggio Torriana (RN)

Toscana

  • Lorenzo Barsotti – La Sosta dei Cavalieri, Pisa

Marche

  • Gabriele Eusebi – Cuoco Delle Lettere, Belmonte Piceno (FM)

Umbria

  • Giulio Gigli – Une, Capodacqua (PG)

Lazio   

  • Salvatore Tassa – Colline Ciociare, Acuto (FR)

Abruzzo

  • Mattia Spadone – La Bandiera, Civitella Casanova (PE)

Molise

  • Marco Pasquarelli – Il Tartufo, Castel del Giudice (IS)

Puglia

  • Vincenzo e Francesco Montaruli – Mezza Pagnotta, Ruvo di Puglia (BA)

Campania

  • Giuseppe Iannotti – Kresios, Telese (BN)
  • Franco Pepe – Pepe in Grani, Caiazzo (CE)

Basilicata

  • Michele Castelli e Virginia Caravita – Dimora Ulmo, Matera

Calabria

  • Luca Abbruzzino – Abbruzzino, Cava-cuculera Nobile (CZ)

Sicilia

  • Corrado Assenza – Caffè Sicilia, Noto (SR)

Sardegna

  • Dario Torabi – Old Friend Bistrot, Cagliari

Su prenotazione al prezzo di € 110, comprensivo di vini, birre, acqua e caffè.

Esperienze e corsi

Non mancheranno le attività didattiche: d’altronde una delle anime di Eataly sin dalla sua nascita è proprio la didattica, con l’obiettivo di rendere più consapevoli i consumatori e di scoprire la cultura enogastronomica in tutti i suoi aspetti. Ecco allora in programma incontri con i produttori, con degustazioni guidate ma anche corsi di approfondimento su alcune produzioni enologiche e brassicole. E poi l’Eataly Tour: un tour degustazione dedicato a chi non vuole perdere l’occasione di visitare il primo Eataly in assoluto, per vivere un’esperienza sensoriale a 360°! Un viaggio alla scoperta delle eccellenze della biodiversità italiana, con 15 golose degustazioni itineranti. Dalla Panetteria all’Enoteca, passando per i reparti freschi, il laboratorio di produzione dal vivo della pasta fresca, il Caseificio: queste e molte altre saranno le tappe dell’Eataly Tour, in programma sabato 22, martedì 25 o sabato 28 gennaio (evento su prenotazione, prezzo al pubblico € 15).

Per consultare il programma completo: www.torino.eataly.it

Tutti gli appuntamenti si svolgeranno nel rispetto delle norme anti-Covid vigenti. Eventuali modifiche del programma o cancellazioni verranno comunicate e gestite prontamente.

“Anita e le altre…in musica e poesia”

/

 

Al Museo del Risorgimento di Torino, evento a cura di Maurizio Benedetti

Sabato 22 gennaio, ore 15,30

Una mostra di successo declinata in musica e in poesia. Esperimento interessante e di sicuro richiamo. Capita ad “Anita e le altre. Storie di donne del Risorgimento”, dedicata dal Museo Nazionale del Risorgimento, in occasione del bicentenario della nascita, ad Anita Garibaldi, al secolo Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva (nata in Brasile, a Morrinos nelle Stato di Santa Catarina il 30 agosto del 1821 e morta a Mandriole di Ravenna fra le braccia del marito, l’eroe dei due mondi, il 4 agosto del 1849) e, insieme a lei, ad altre 18 donne che, in periodo risorgimentale, seppero occupare spazi pubblici fuori dall’ambito esclusivamente privato, alimentando una consapevolezza nuova ed una coscienza politica tale da permettere loro di dare vita, accanto alle virtù tradizionali di madri e di spose, a nuove forme di partecipazione sociale e culturale che hanno segnato l’evoluzione del nostro paese: dalla nascita dei salotti politici all’arte, dal sostegno alle lotte e alle guerre di indipendenza, dall’assistenza fino al giornalismo e all’istruzione. Orbene, inaugurata due mesi fa la mostra sta ancora oggi riscuotendo un grande successo di pubblico; tale da spingere gli organizzatori a prorogarla fino al prossimo 20 febbraio. Non solo. Al Museo del Risorgimento si è pensato bene e con indubbio acume di “omaggiarla” anche di un evento che si preannuncia di forte presa emozionale, declinandone il percorso sulla scia di musiche e parole. Alta musica e alta poesia. L’evento, a cura del maestro Maurizio Benedetti e ribattezzato “Anita e le altre…in musica e poesia”, si terrà nella “Sala Codici” del Museo di piazza Carlo Alberto 8, dove al pubblico sarà proposto l’ascolto delle musiche e delle poesie ispirate alle figure femminili raffigurate nei dipinti esposti in mostra. L’appuntamento è per il prossimo sabato 22 gennaio, alle ore 15,30. I brani in programma sono soprattutto composizioni di Michele Novaro (autore dell’ “Inno Nazionale”) che fu particolarmente prolifico nel porre in musica le poesie di poeti patrioti come Giovanni Prati, Francesco Dall’Ongaro, Arnaldo Fusinato e Luigi Mercantini, ispirate all’universo femminile. Saranno eseguiti anche brani strumentali tra i quali la “Garibaldi Polka” di Paolo Giorza, autore della famosa “Bella Gigogin”, accanto ad altre composizioni di autori minori come la “Margherita Mazurca” di L.Ottone, dedicata alla Regina Margherita, grande appassionata di chitarra e mandolino. Il maestro Maurizio Benedetti sarà accompagnato dall’attrice Pina Porzio, che leggerà alcune poesie, testimonianze coinvolgenti nel loro documentare come la donna sia stata interprete nei modi peculiari della femminilità, dello spirito e della storia del nostro Risorgimento.

La prenotazione é obbligatoria telefonando allo 011.5621147

Costo: 12 € a persona; 4 € per i possessori di Abbonamento Musei e altre card turistiche. Il biglietto di ingresso darà diritto alla visita alla mostra e al Museo.

L’accesso sarà consentito solo ai possessori di green pass rafforzato e mascherina FFp2.

g.m.

Nelle foto:

–         Pietro Bouvier: “Anita morente”, olio su tela, 1864

–         Gaetano Gallino: “Ritratto di Anita Garibaldi” (l’unico ripreso dal vivo a Montevideo e autenticato dal figlio Ricciotti), olio su carta, 1845

–         Maurizio Benedetti

La Storia rivive: 450° Anniversario della casamatta del Pastiss della Cittadella

/

IL PASTISS. STORIA E PROSPETTIVE

La costruzione del Pastiss fu voluta da Emanuele Filiberto e avviata nel 1572 come esteso progetto, poi non completato,di integrare la difesa dei tre bastioni della Cittadella piùesposti alle offese rispetto a quelle lato Dora e Po.

Il contratto  per l’esecuzione della casamatta, progettata daFerrante Vitelli dentro il fossato del bastione San Lazzaro,risale al 25 gennaio 1572. L’opera, conclusa nel 1574, risultòmolto complessa, tanto da meritare la denominazione di“Pastiss” (pasticcio).

Il suo fronte esterno a profilo trilobato  eraformato da una spessa muraglia nella cui fondazione eraricavata una galleria di contromina con funzione didispersione dell’onda d’urto di una mina lungo i suoi 140metri di sviluppo ed espulsione dei relativi prodotti gassosiattraverso 15 pozzi aperti nella volta. Presentava all’internovari ambienti operativi, posti su due livelli e autonomamentedifendibili, da cui eseguire le azioni di fuoco a 360°, con lastessa tecnica dei moderni capisaldi. Il fronte di gola era,inoltre, dotato di cannoniere per il tiro rovescio per la difesavicina del fossato e delle muraglie del bastione San Lazzaro,col quale comunicava per mezzo di un’ampia galleria cheintegrava la difesa del fossato con apposite feritoie per fuocodi fucileria.

Dopo la demolizione della Cittadella nel secondo Ottocento,il Pastiss è stato utilizzato come discarica per i materiali dirisulta dei cantieri edili dell’epoca. Fu riattivato nella parte piùprofonda durante la 2^ G.M. come rifugio di protezioneantiaerea per gli isolati di corso Matteotti compresi fra corsoGalileo Ferraris e via Amedeo Avogadro e nuovamenteabbandonato nel dopoguerra.

Riscoperto nel marzo 1958 da Guido Amoretti e CesarinoVolante, dal 1976, dopo i primi interventi di recupero di alcune parti in maniera autonoma da parte dell’allora capitano Amoretti e i primi volontari del gruppo ricerche e scavi, a seguito di autorizzazione del Comune di Torino èoggetto di un cantiere permanente di scavo e recuperogestito dall’Associazione Amici del Museo Pietro Micca,coordinato per oltre 30 anni dallo storino Piergiuseppe Menietti e dalla Direzione del Museo Pietro Micca.

Nel 2014 i principali settori recuperati e ripuliti sono stati restaurati su progetto dello studio di architettura Sonia Bigando e Roberto Nivolo a merito di contributo ministeriale favorito dal Consiglio regionale del Piemonte. Una buona parte degli ambienti recuperati sono stati messi in  sicurezza e dotati degli impianti adeguati alla visita.


Nel
2018 è stato realizzato un regolare ingresso  sul marciapiede di via Papacino 1 al posto dell’originario tombino precedentemente utilizzato come ingresso di fortuna. Dotata di una scala a chiocciola a norma disicurezza, contestualmente con altri complementari lavori dimessa in sicurezza di un delimitato percorso interno dotatodi pannelli didattici, la fortezza è oggi periodicamente apertaalla visita pubblica su diretta gestione dell’AssociazioneAmici del museo Pietro Micca su prenotazione presso il museo stesso ai recapiti info@museopietromicca.it e 011 01167580.

Attraverso un nuove contributo della Regione Piemonte in occasione del 450° anniversario di costruzione della cinquecentesca casamatta, è stato progettato un nuovo intervento di ricerca archeologica e di restauro funzionale che permetterà di valorizzare ulteriormente il percorso di visita sia inglobando un altro settore della galleria di contromina nella fondazione con uno dei pochi pozzi di aerazione ancora efficienti sia permettendo uno straordinario sguardo d’insieme delle gallerie di contromina del 1706 e, soprattutto, l’ingresso della camera di combattimento bassa dalla quale entrò per la prima volta nel marzo 1958 il generale Amoretti alla scoperta del Pastiss.

Un interessante e nuovo sguardo sul patrimonio archeologico sotterraneo di Torino e su una struttura unica al mondo nel suo genere, che merita di essere valorizzata e soprattutto di diventare area museale permanente rientrando a pieno titolo nel museo Pietro Micca e dell’assedio di torino del 1706 assieme all’altra area archeologica del Rivellino degli Invalidi venuta alla luce nel 2015 durante i lavori del nuovo parcheggio sotterraneo di corso Galileo Ferraris e unica parte salvaguardata del patrimonio sacrificato alle esigenze della modernità.

Per dare evidenza alla significativa ricorrenza del 450° anniversario di costruzione del Pastiss, il generale Franco Cravarezza, direttore del museo Pietro Micca, è orgoglioso di annunciare che quest’anno il museo Pietro Micca proporrà un nutrito programma di eventi a partire dal 25 gennaio per celebrare l’anniversario e valorizzare il patrimonio sotterraneo della Città con eventi, conferenze, progetti di restauro e tecnologici e, si spera, anche significativi passi per la istituzionalizzazione museale del Pastiss.

Tra i progetti già programmati, di seguito due particolari.

Il primo a inizio febbraio sarà la realizzazione di una speciale visita virtuale del Pastis nell’ambito del progetto VADUS, collaborazione tra Comune di Torino (Torino City Lab), ESA, TIM, ENEA e Università La Sapienza di Roma.

Il secondo progetto, relativo al recupero archeologico e funzionale del pozzo di aerazione all’interno del percorso di visita, andrà in porto entro aprile pv.

La prima attività, il 25 gennaio 2022.

Dopo una breve inaugurazione dell’anniversario, dalle ore 11 alle 17,30 la cinquecentesca fortezza del Pastiss sarà aperta alle visite gratuite.

Obbligatoria prenotazione a eventi@museopietromicca.it e 011 01167580 e necessario green pass rafforzato e mascherina indossata. Non idoneo per portatori di disabilità motoria.

IL DIRETTORE DEL MUSEOPIETRO MICCA

Gen. Franco Cravarezza

Sorpreso dalla Finanza con due milioni di droga in auto

 Torino: sequestrati dalla Guardia di Finanza 226 chilogrammi di droga stipati all’interno di un’autovettura. Avrebbero fruttato oltre 2 milioni di euro. Arrestato trentacinquenne.  

La Guardia di Finanza di Torino ha arrestato un trentacinquenne di origini marocchine, titolare di regolare permesso di soggiorno, con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

In particolare, i Baschi verdi, nell’ambito della quotidiana attività di controllo del territorio, hanno fermato, nei pressi del quartiere “Madonna di Campagna”, il soggetto magrebino a bordo di un veicolo risultato essere di proprietà di un suo connazionale.

 

Ad attrarre l’attenzione dei finanzieri è stato il vistoso carico stipato all’interno dell’automobile, che occupava gran parte del volume dell’abitacolo e del bagagliaio, apparendo evidentemente sospetto.

 

I militari, quindi, hanno deciso di svolgere mirati approfondimenti nel corso dei quali hanno rinvenuto 6 sacchi di juta risultati contenere circa 210 kg di sostanza stupefacente tipo hashish.

 

Le ulteriori operazioni di perquisizione dell’autoveicolo, la cui capacità di carico era stata implementata attraverso il ribaltamento dei sedili posteriori, hanno consentito di rinvenire altri 7 panetti contenenti 15 kg di hashish e, riposto sul lato passeggero, un pacco al cui interno era occultato 1 kg di marijuana.

I 226 chilogrammi di droga, sottoposti a sequestro, avrebbero potuto fruttare sul mercato oltre 2 milioni di euro.

L’uomo, dopo essere stato tratto in arresto in flagranza di reato, è stato condotto presso la casa circondariale di Torino ove è tuttora a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Ultimo saluto all’ex vicepresidente del CAI: la montagna, passione di una vita

DAL PIEMONTE

E’ morto Silvio Avidano, socio da quasi cinquant’anni del CAI di Asti che ha ricoperto in passato le cariche di Vicepresidente, consigliere e Segretario.

È lo stesso Cai di Asti sulla propria pagina facebook a ricordarlo così:

Ci ha lasciati Silvio Avidano. Si iscrisse alla nostra Sezione nel 1973, all’età di 40 anni, e nel 1976 fu eletto subito Vicepresidente; dal 1982 divenne Consigliere e, dal 1988, Segretario. Nel 2000 per ragioni di salute dovette lasciare l’incarico sezionale che aveva interpretato con serietà e particolare dedizione.
Ci ha lasciati un amico, una persona schiva ma decisa, corretta ed equilibrata, capace di stemperare i toni e di mediare nei disaccordi che a volte la vita Sezionale proponeva.
Durante la sua ultima intervista ad Astimontagna nel 2012 diceva “La montagna mi ha sempre attratto soprattutto per le vicende storiche avvenute su quelle cime e così, ogni qualvolta intraprendo una nuova escursione, mi documento. Lassù ci si trova la storia ma non solo, si fa anche attività fisica e si riscopre flora e fauna, ma soprattutto in quell’ambiente si respira un clima distensivo e la fatica della salita è mitigata dalla soddisfazione di aver trascorso una piacevole giornata”. “Posso sicuramente affermare che il CAI, dopo la famiglia e il lavoro, è stata la più importante soddisfazione personale. In Sezione ho trovato veri amici con cui intraprendere splendide esperienze in montagna e con cui condividere la vita sezionale.”

Automotoretrò e Automoracing posticipano l’evento: dal 28 aprile al 1° maggio

La grande festa dei motori in programma a febbraio rinvia di qualche mese il doppio appuntamento

AMR, la grande festa dei motori, cambia data: si svolgerà dal 28 aprile al 1° maggio in conseguenza dell’alto numero di contagi da Covid-19 che si stanno verificando nel nostro Paese in questo periodo.

Originariamente in programma dal 10 al 13 febbraio, si è scelto di posticipare l’appuntamento proprio per accogliere nella massima sicurezza tutti i partecipanti e rendere questa edizione un grande successo come in passato.

A tal proposito gli organizzatori Beppe e Alberto Gianoglio hanno dichiarato: “Considerato l’aumento dei contagi, per la tutela di tutti, si è reso doveroso posticipare l’evento. Da un punto di vista organizzativo è per noi un notevole sforzo, ma restiamo fiduciosi che la situazione migliori e che a fine aprile si possa finalmente realizzare e vivere pienamente l’evento nella sua importanza”.

Comprare casa in montagna: mercato in risalita

Forte interesse per le località italiane

Il mercato della casa vacanza ha avuto un buon recupero già subito dopo il primo lockdown. I nostri dati – afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasaci dicono che la percentuale di chi ha acquistato come casa vacanza nel primo semestre del 2021 è al 6,4% dal 5,5% del periodo pre-pandemia.

La chiusura forzata ha portato ad una maggiore richiesta di abitazioni in località turistiche al fine di avere una valvola di sfogo o un luogo dove poter trascorrere eventuali altri lockdown. La possibilità poi di poter lavorare in smart working ha fatto in modo che in tanti decidessero di farlo proprio da queste località sia durante il lockdown sia nei periodi successivi.

La tipologia più richiesta e compravenduta è il piccolo trilocale ma, dopo il 2019, è aumentata la percentuale di chi cerca soluzioni indipendenti.  

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa rileva che nelle località turistiche di montagna i prezzi in media sono in aumento dello 0,6%.

In questa prima parte del 2021 hanno tenuto i valori a Bardonecchia (-0,2%), Roccaraso(0,0%), Cervinia (0%), Pinzolo(+0,9%), Asiago (+4,6%), Ponte di Legno (+4,4%) per citarne alcune. Tra le motivazioni, al di là dell’aumentata domanda di casa vacanza, sono da annoverare: la vicinanza alle piste, la presenza di servizi, la facile raggiungibilità, l’investimento in offerta di servizi per i turisti (ad esempio le terme) o in altre infrastrutture come piste ciclabili (soprattutto per la montagna estiva).

Si conferma la ricerca di abitazioni anche in località più defilate o in zone fino a oggi non considerate in seguito ai nuovi criteri di ricerca emersi post lockdown. La motivazione principale è la possibilità di acquistare con budget più contenuti.  

In Val d’Aosta a Cogne continua a esserci interesse per il vicino comune di Sarre anche se caratterizzato   maggiormente da un mercato di prima casa e ha beneficiato del fatto di offrire immobili più in linea con i desideri attuali: spazi esterni e camera in più. I prezzi sono anche più accessibili e questo ha determinato un leggero rialzo. Interesse in più si registra per le vicine Introd e Valsavaranche i cui prezzi si aggirano rispettivamente intorno a 1250 € al mq e 1000 € al mq, contro i 2300 € al mq di Cogne. Restando in questa regione segnaliamo Torgnon, dove durante il lockdown in tanti si sono trasferiti per lunghi periodi grazie allo smart working e che, per questo motivo, ora sono interessati anche alla presenza di una stanza in più. Le richieste arrivano da Piemonte, Lombardia, Liguria. Gli chalet e i rascard posizionati all’interno della vallata sono oggetto di interesse per gli acquirenti stranieri (Francia, Svizzera ed Olanda). I rascard si preferiscono già in buono stato e hanno prezzi intorno a 200 mila €. A Torgnon ci sono prezzi medi di 1800-2000 € al mq. Il mercato immobiliare di La Magdaleine, poco considerato fino a qualche anno fa, ha avuto una riscoperta subito dopo il lockdown. Il paese offre tranquillità, è soleggiato e ha attirato l’interesse di chi voleva acquistare da fuori regione a prezzi contenuti. Si trovano sia piccoli contesti condominiali sia soluzioni bifamiliari. Prezzi medi intorno a 1300 € al mq.        

             

A Oulx in Piemonte, nell’ultimo anno, sono cresciuti coloro che acquistano la casa nelle località di montagna per farne la residenza, grazie alla possibilità di lavorare in smart working e alla facilità con cui si raggiunge il centro di Torino in macchina e in treno. Inoltre, a Oulx è presente la scuola superiore DesAmbrois che attira un ristretto numero di famiglie da altre province i cui figli si dedicano all’attività agonistica. La cittadina l’anno scorso ha segnalato, infatti, un aumento di residenti.  A questi acquirenti si aggiungono coloro che cercano la casa vacanza, utilizzata sempre più spesso anche nei week end e non solo durante la stagione estiva.  In più Oulx ha il vantaggio di registrare prezzi contenuti. Infatti, si investono mediamente intorno a 50-100 mila € per acquistare bilocali o trilocali. In spolvero, proprio grazie al fenomeno del pendolarismo, la zona della Stazione dove un usato si scambia a prezzi medi di 1500 € al mq.

A Ponte di Legno, in Lombardia, il mercato della seconda casa è dinamico e i prezzi sono in leggero aumento a causa di una forte domanda e di un’offerta che inizia a scarseggiare.

Le richieste arrivano prevalentemente da persone residenti in Lombardia ma, negli ultimi tempi, si registra un interesse da parte di acquirenti francesi ed inglesi che decidono di acquistare dalla futura nascita degli impianti termali. La domanda si sta orientando verso trilocali da 65-70 mq su cui investire intorno a 220-250 mila €: l’idea che si sta diffondendo è quella di utilizzare l’abitazione per tutta la famiglia e spesso anche per periodi più lunghi grazie allo smart working. Chi ha un capitale più contenuto opta per Temù dove i prezzi sono inferiori a 2000 € al mq.

Nell’altopiano di Asiago, in Veneto, c’è un interesse crescente per le località di Gallio e Roana che stanno registrando infatti prezzi in salita anche se restano più accessibili rispetto ad Asiago. A Gallio e Roana si acquista rispettivamente a 1800 e 1600 € al mq contro i 2500-2600 € al mq di Asiago. Queste due località hanno dalla loro anche il fatto di essere dotate di piste recentemente ristrutturate.  

In Abruzzo a Roccaraso il mercato è dinamico e stanno tornando anche gli investitori che realizzano casa vacanza o BB da mettere a reddito. Continua però ad esserci interesse per il vicino comune di Rivisondoli i cui prezzi più bassi attirano gli acquirenti con budget inferiore.  Infatti, una soluzione in buono stato non supera i 2000 € al mq contro i 2500 € al mq di Roccaraso.

Il mercato sta lentamente avviandosi verso la normalità, ci sono anche investitori interessati all’acquisto per mettere a reddito. La casa in montagna offre la possibilità di ottenere un affitto stagionale sia in inverno sia in estate. In alcuni casi si affitta anche durante l’anno (nei mesi vacanti) a lavoratori con contratti a termine. Considerando solo l’affitto stagionale, orientativamente, il rendimento annuo lordo si aggira intorno al 4% con punte che possono arrivare al 7%.

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Inail, il direttore regionale: “Formazione, controlli rigidi e più tutela assicurativa”

/

Il punto di vista / Le interviste di Maria La Barbera

In una breve intervista il direttore regionale dell’Inail, Giovanni Asaro, ci parla di alcuni degli interventi da attuare per garantire sicurezza e regolarità ai lavoratori.

I dati del 2021 relativi agli incidenti mortali sul lavoro nella regione Piemonte sono molto allarmanti, più di 40 persone decedute con Torino che, da sola, ne conta 13. Una media funesta di 3 decessi al mese, una situazione drammatica che necessita, quanto prima, di interventi rapidi e risolutivi. L’ultima tragedia, avvenuta nel capoluogo piemontese il 18 dicembre scorso che ha provocato la morte di 3 operai a causa del crollo di una gru, ha scosso l’Italia tutta e certamente ha posto nuovamente, e con forza, la questione della sicurezza sul lavoro portandola sul piano della massima priorità.

Il direttore regionale dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, il dr. Giovanni Asaro, ci spiega quali saranno gli interventi per garantire maggiore sicurezza ai lavoratori.

Direttore a cosa dobbiamo attribuire la crescita degli incidenti sul lavoro e quali sono gli interventi da attuare per limitarne e prevenirne l’entità?

Il Paese è in ripresa economica e un po’ tutti i settori stanno recuperando in seguito al periodo del lockdown. In particolare le agevolazioni previste nel settore edilizio, i super bonus, hanno fatto lievitare il numero delle commesse con un innalzamento del costo dei materiali creando una frenetica e consistente domanda di addetti ai lavori a cui il mercato non era pronto. Ne è conseguita una esasperata parcellizzazione delle attività da svolgere con il coinvolgimento di maestranze, anche straniere, spesso non in possesso della formazione richiesta, con contratti formalmente ma non sostanzialmente regolari. Il rischio di interferenze all’interno dei cantieri è pertanto cresciuto insieme alla mole di lavoro con conseguenze spesso molto gravi. È essenziale che si seguano regole e protocolli rigidi, che il personale venga formato in maniera completa, nel caso dei lavoratori stranieri, per esempio, è indispensabile che comprendano la nostra lingua. Inoltre, in sede di cantiere, deve essere garantito il coordinamento e il controllo puntuale delle varie attività attraverso figure professionali presenti, responsabili, rigorose che, tra l’altro, adeguino il numero di lavoratori richiesto all’entità del lavoro da realizzare e che assicurino trasparenza e legalità. In questa direzione si stanno assumendo in ambito territoriale misure idonee nel settore edile per mitigare i rischi.

Riguardo alla tutela assicurativa cosa ci può dire?

È determinante che la tutela assicurativa venga estesa a tutte quelle categorie di lavoratori a cui ancora non è stata riconosciuta come, per esempio, i liberi professionisti.

Per fortuna si sta andando in questa direzione. Nei giorni scorsi il Ministro del Lavoro Orlando ha firmato, infatti, il decreto attuativo con cui si riconosce ai lavoratori autonomi dello spettacolo la copertura assicurativa Inail. È un segnale forte e positivo nella direzione dell’ampliamento della tutela sociale. La platea degli assicurati sarà sempre più ampia e attraverso le necessarie modifiche legislative si arriverà a garantire una copertura assicurativa dei rischi legati al lavoro sempre più diffusa, in linea con il dettato costituzionale.

Cosa si può fare per le aziende, affinché possano garantire gli standard di sicurezza ai lavoratori?

Con il nuovo bando ISI, pubblicato il 16 dicembre 2021, l’Inail a livello nazionale mette a disposizione delle aziende che hanno intenzione di investire in materia di sicurezza e in formazione 274 milioni di euro, di cui oltre 18 milioni solo in Piemonte. Nel frattempo procedono le attività per l’assegnazione dei finanziamenti ISI 2020 che ammontano per il Piemonte a oltre 13 milioni di euro. L’impegno è importante ma non copre tutte le richieste presentate dalle imprese piemontesi. Sarebbe necessaria, dunque, una sinergia con tutti gli altri attori coinvolti, come la Regione o gli istituti bancari, che vogliano condividere tali politiche di sostegno alle aziende per assicurare migliori livelli di sicurezza innovando, in tal modo, anche i sistemi di produzione, attraverso la messa a disposizione di ulteriori risorse.

20 gennaio 1985: l’esordio in Serie A di Paolo Maldini

Accadde oggi

Paolo Maldini ha legato tutta la sua carriera al Milan, squadra della sua città natale, in cui ha militato dal primo provino del settembre 1978. Il 20 gennaio 1985, ancora sedicenne, viene convocato per la prima volta in prima squadra nella trasferta in casa dell’Udinese, per l’assenza di Mauro Tassotti. Maldini, con la maglia numero 14, si siede in panchina senza immaginare di esordire subito; e invece, a causa dell’infortunio di Sergio Battistini, nella ripresa Maldini viene mandato in campo dall’allenatore Nils Liedholm. Maldini gioca come terzino destro, suo ruolo naturale, disputa una buona gara e contribuisce al pareggio rossonero. Liedholm, a fine partita, ammette che «Paolo ha un grande avvenire».Profezia avverata quella del grande Maestro Liddas,alias Nils Liedholm.Paolo Maldini,destro naturale,viene spostato sulla corsia di sinistra e diventerà uno dei più forti terzini sinistri del mondo di tutta la storia del calcio.Vincerà tutti i trofei possibili ed immaginabili con il Milan di cui tutt’oggi è dirigente responsabile dell’area tecnica.In Nazionale disputerà 126 gare segnando 7 gol risultando tra i primi 5 calciatori con più presenze nella storia del calcio italiano.

Enzo Grassano