ilTorinese

Inaugura la Galleria Archeologica dei Musei Reali: reperti di rara bellezza e inestimabile valore storico

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E’ un inedito e suggestivo allestimento permanente per le collezioni del Museo di Antichità 

 

Dal 19 febbraio  apre al pubblico la Galleria Archeologica, un’inedita sezione dedicata alle civiltà del Mediterraneo antico

Dal 19 febbraio i Musei Reali offrono al pubblico un itinerario di visita ancora più ricco e coinvolgente grazie all’inaugurazione della Galleria Archeologica, una nuova sezione dedicata al nucleo più antico delle collezioni d’arte e archeologia, situata al piano terreno della Manica Nuova di Palazzo Reale.

Più di mille opere, alcune delle quali mai esposte prima: reperti provenienti dalla Mesopotamia, statue greche e romane, vasellame greco, elementi funerari etruschi e fenici. Materiali che compongono uno straordinario scrigno di testimonianze pervenute al Museo di Antichità in più di quattrocento anni di storia, grazie al collezionismo di Casa Savoia e alle scoperte di studiosi, esploratori e imprenditori.

Una grande occasione per riportare l’Archeologia al centro dei Musei Reali, svelando un capitolo fondamentale della storia dei Savoia a Torino. 

 

Questa iniziativa, in linea con il Piano Strategico dei Musei Reali, punta a riordinare i percorsi di visita, migliorando i collegamenti fra le diverse unità museali, soprattutto all’interno del Museo di Antichità, attualmente suddiviso in tre sezioni (Archeologia a Torino, Padiglione Territorio, Sezione Collezioni). L’obiettivo è quello di sviluppare un itinerario coeso all’interno della Manica Nuova di Palazzo Reale, dove l’Atrio monumentale si trasforma in uno snodo essenziale capace di mettere in rapporto dialettico due grandi nuclei del collezionismo sabaudo: le antichità e le raccolte di pittura. 

 

“Con la nascita dei Musei Reali nel 2016, la prima Reggia d’Italia ha aperto le sue porte a una eredità culturale che spazia dalla Preistoria alla modernità, con testimonianze che da Torino si affacciano sulla storia di tante altre civiltà dell’Europa e del mondo – dichiara Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali -. Questo nuovo allestimento riporta alla luce opere di inestimabile bellezza e valore storico. Oggi queste raccolte sono uno straordinario strumento di dialogo e di confronto tra le culture passate e presenti, un’eredità lasciata nelle nostre mani per costruire un migliore futuro per le nuove generazioni. Il nuovo allestimento rappresenta solo l’inizio di un importante ripensamento di un percorso che vuole essere sempre più omogeneo e capace di raccontare, in un’unica narrazione, tutte le diverse anime dei Musei Reali.” 

 

Il percorso espositivo

 

Il percorso di visita è suddiviso in cinque sezioni e si articola lungo dieci sale, con uno scenografico allestimento progettato dallo studio GTRF – Tortelli Frassoni Architetti Associati, che ha firmato alcune delle più iconiche esposizioni museali degli ultimi anni in Italia.

Il patrimonio del Museo di Antichità è stato messo in scena come un affascinante viaggio nel tempo e nello spazio, che ripercorre la nascita delle prime collezioni per poi avventurarsi lungo la Galleria delle Sculture, sulla quale si affacciano le sale riservate alle diverse civiltà, da esplorare liberamente.

La prima sezione sulla storia del collezionismo antiquario è dedicata al nucleo primigenio delle collezioni sabaude, frutto di abili acquisizioni sul mercato di Roma e Venezia per volontà del duca Emanuele Filiberto dalla fine del Cinquecento, poi fortemente incrementante dal figlio Carlo Emanuele I.

Il corridoio centrale ha il compito di evocare una galleria di palazzo, dove lungo le pareti si allineano statue greche e romane, rilievi scolpiti e busti marmorei, che presentano al visitatore i caratteri salienti della rappresentazione antica: le teste-ritratto, vere immagini di propaganda dell’Antichità; le riproduzioni romane di opere celebri; le scene di banchetto sui sarcofagi, per poi culminare nella suggestiva Rotonda degli Imperatori, dove i busti dei principali personaggi della storia romana circondano il visitatore. Ai reperti assiri, giunti al Museo nel 1847, è dedicata l’area Vicino Oriente Antico, a cui si unisce una raccolta – la più ricca in Italia – di testi cuneiformi e sigilli a cilindro. All’interno della quinta sezione sulle antichità dall’isola di Cipro, è presente la maggiore collezione del Museo: conta oltre 1.000 pezzi in grado di testimoniare l’evoluzione di quello straordinario crocevia culturale lungo un arco cronologico che spazia dall’antica Età del bronzo (III millennio a.C.) alla tarda antichità (IV-V secolo d.C.). Seguono le sale della civiltà romana, con il calco ottocentesco, per la prima volta esposto, del calendario romano dei Fasti Praenestini, dell’Egitto in età ellenistica, dove risplende la bellissima testa della celebre regina Cleopatra VII, del mondo fenicio e punico. Le ceramiche elleniche e italiote (circa 400 pezzi) acquistate tra il 1827 e il 1828 da Carlo Felice sono protagoniste della sezione Civiltà Greca ed Etrusca. A queste si aggiunge una seconda collezione di reperti etruschi che comprende vasellame in ceramica, bucchero, bronzi, urne cinerarie, sarcofagi e vasellame di produzione meridionale.

 

Tra gli oggetti iconici selezionati dai curatori sono presentati il ritratto scultoreo di Cesare, ritenuto dagli esperti uno dei più rassomiglianti al condottiero; il rilievo assiro del re Sargon II, una delle più raffinate rappresentazioni del sovrano neo assiro risalente al 717-707 a.C.; il grande sarcofago etrusco datato al 280-270 a.C. della Matausna, donna appartenente alla famiglia omonima di cui si possono ricostruire parentele e nomi; il mosaico del cantore Orfeo che ammansisce le belve, ritrovato a Cagliari e giunto al Museo di Antichità già nel Settecento; il misterioso busto di Iside “cabalistica”, scolpito nella seconda metà del XVI secolo; un’eccezionale iscrizione in bronzo trilingue (punico, greco, latino) proveniente dalla Sardegna romana.

Il percorso è scientificamente aggiornato secondo gli ultimi risultati degli studi internazionali ed è stato concepito fin dall’inizio secondo il principio del design for all. I contenuti, infatti, sono resi accessibili a tutti i pubblici grazie all’inserimento di speciali didascalie commentate, contenuti tattili e audiodescrizioni, richiamabili da smartphone attraverso QRcode integrati sulle pareti.

 

Per i più giovani, lungo le sale si snoda la Galleria Junior, che stimola la curiosità dei bambini attraverso giochi e indovinelli per far conoscere meglio il passato, mettendolo a confronto con il presente.

I visitatori troveranno inoltre degli approfondimenti extra attraverso le videointerviste di Galleria Live: protagonisti del mondo della cultura, dello sport, dell’imprenditoria e dell’arte che hanno risposto alla domanda “Quale significato hanno per te questi oggetti esposti? In che modo riflettono le tue passioni?”. Tra i volti illustri: Corrado Lopresto, uno dei maggiori collezionisti al mondo di automobili e prototipi d’epoca; lo scultore e artista Fabio Viale; il lottatore olimpico Daigoro Timoncini; studiosi di Archeologia, Storia e Antropologia, con i quali sono stati commentati temi e reperti dell’esposizione, aprendo a prospettive inusuali.

 

“Esattamente 450 anni dopo i primi acquisti operati dai Savoia, nasce un percorso dedicato ai nuclei più importanti del Museo di Antichità – spiegano Filippo Masino, curatore architetto, responsabile del progetto ed Elisa Panero, curatore archeologo, che ha firmato il progetto scientifico. Questo nuovo allestimento offre al pubblico un’inedita e aggiornata lettura delle Collezioni Archeologiche del Mediterraneo, attraverso una presentazione espositiva nuova e suggestiva di circa un migliaio di opere antiche, molte delle quali escono per la prima volta dai depositi del Museo di Antichità per offrirsi, dopo accurati restauri, allo sguardo del visitatore.

La Galleria di antichità si presenta oggi come un affascinante viaggio tra antiche civiltà, intorno alle radici comuni delle nostre identità culturali.

Torino ha il suo nuovo arcivescovo, Roberto Repole: “Vicinanza a malati, poveri ed emarginati “

Don Roberto Repole, 55 anni, è il vescovo eletto dell’arcidiocesi di Torino e della diocesi di Susa.

 

A darne l’annuncio oggi sabato 19 febbraio presso il Santuario della Consolata a Torino, è stato l’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, alla guida della Diocesi di Torino dal 2010 e amministratore apostolico di Susa dal 2019.


Di seguito il saluto di don Repole in occasione del suo insediamento 

«Carissime sorelle e carissimi fratelli, tutti: religiose e religiosi, laiche e lai-ci, diaconi e presbiteri.

Come potete anche solo immaginare, ho il cuore colmo di emozione e all’interno c’è un guazzabuglio di sentimenti. Vi è certamente una profonda e intensa gratitudine al Signore, che mi invita ancora una volta e in maniera sempre più radicale alla sua sequela e al dono di me; e al carissimo papa Francesco, che mi ha scelto con un atto di grandissima fiducia. Ma confesso anche che in questi giorni ho dovuto combattere con l’ansia, sempre frutto del Nemico quando ci separa da Cristo e dai fratelli e ci fa sentire soli.

Al di sotto però delle onde di superficie, se scendo nel profondo, laddove lo Spirito Santo mi abita, trovo una pace profonda.

Mi consolano in particolare tre cose.

La prima è che io sono certo di non aver mai cercato in alcun modo un ministero come quello che oggi mi viene affidato. Ho avuto la grazia in questi anni di avere tantissimi contatti, che mi hanno arricchito nel mio percorso teologico e nella mia vita di fede. Ma ho sempre incontrato le persone per quello che erano, senza secondi fini. E per questo, la mia nomina ad arcivescovo di Torino e vescovo di Susa era umanamente del tutto imprevedibile. Non può essere opera semplicisticamente umana. Nella fede la leggo come l’opera della fantasia e dell’estro dello Spirito. E vivo allora sicuro che come la mano di Dio non mi ha mai abbandonato in questi anni e come, anzi, la sua presenza si è fatta con il tempo sempre più intensa, così continuerà ad affiancare i miei passi. Sono con Lui; e questo è anche ciò che desidero sempre di più, quello che più davvero mi interessa nella vita.

E poi ho la grande grazia di dover servire due Chiese che conosco, pur in modo evidentemente diverso. E anche voi conoscete me, con i doni che il Signore ha voluto farmi nella sua immensa bontà e con i miei limiti. La Chiesa di Torino è la mia Chiesa, tanto amata. È qui che ho ricevuto il dono più bello di tutti, quello della fede, quello della compagnia di Cristo. Penso con profonda gratitudine a tutte le sorelle e i fratelli che sono stati e sono per me la testimonianza di Cristo vivente e del suo amore. Penso a voi, con i quali camminiamo insieme; e penso a quelli che sono già nel Signore. Ci sono anche loro, anche oggi, qui. Gabriel Marcel faceva dire ad un personaggio del suo teatro che se il mondo fosse abitato solo da quelli che noi consideriamo i viventi, l’aria sarebbe semplicemente irrespirabile. Questo è particolarmente vero per la Chiesa. La Chiesa di Susa ho avuto modo di conoscerla, invece, soprattutto attraverso diversi incontri di formazione e di ritiro dei preti. Ne ho sempre raccolto la sensazione di una comunità in cui, con semplicità, si serve il Signore e ci si vuole bene.

Ecco, mi consola sapere che lo Spirito è già potentemente all’opera e la Chiesa c’è già. Io vi svolgerò un ministero e offrirò quello che umanamente potrò dare. Ma ci saranno altri ministeri e soprattutto ci saremo tutti noi, una cosa sola in Cristo. Le Chiese di Torino e di Susa non hanno solo un glorioso passato, hanno un presente, dove Dio è all’opera perché il Vangelo raggiunga davvero tutti; e per questo, tale presente può essere persino stimolante e avvincente.

Mi consola, infine, sapere che come cristiani non siamo certamente una potenza, né dobbiamo esserlo. Non abbiamo da offrire a queste nostre città nulla di tutto ciò che esse possono trovare già altrove e in abbondanza. Possiamo offrire, però, quello che nella nostra povertà Cristo ha deposto e depone continuamente in noi: la straripante bellezza del Vangelo, che può generare senso di vita per i più giovani, sollievo e compagnia per i più anziani, vicinanza e cura per i malati, accoglienza ospitale per tutti i poveri e gli emarginati.

Con questi sentimenti, ringrazio ancora di cuore il Santo Padre, e ringrazio l’arcivescovo Cesare Nosiglia, per tutto l’impegno che ha profuso e quello che ancora deve offrire per qualche mese (senza mettere limiti per il prosieguo). Ci affidiamo tutti alla Vergine Consolata, perché continui a suggerirci quello che Cristo ci chiede.

Vi voglio bene, confido tantissimo nel vostro bene e nella misericordia che ci useremo gli uni gli altri.

Ringrazio sin d’ora le Autorità civili e militari, confidando in una buona collaborazione. Sicuramente avremo modo nei prossimi mesi di incontrarci e di iniziare un dialogo proficuo.

Mi scuso sin da adesso con i giornalisti presenti, se non aggiungo altro a questo saluto. Avremo modo di incontrarci in un clima più calmo rispetto alle emozioni di questi giorni e poterci così parlare. Grazie di cuore!».

CENNI BIOGRAFICI di don Repole

Don Roberto Repole è nato a Torino il 29 gennaio 1967 ed è stato ordinato nella Diocesi torinese il 13 giugno 1992; è docente di teologia sistematica (in particolare ecclesiologia e ministero ordinato) presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale-sezione di Torino, l’Istituto superiore di scienze religiose e il Biennio di specializzazione in teologia morale speciale, e alla Licenza nella sede centrale di Milano. È attualmente direttore della sezione parallela di Torino della Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale.

Ha conseguito la maturità classica presso il liceo Valsalice di Torino (1986), il baccalaureato in teologia presso la Facoltà di Torino (1992), la licenza (1998) e il dottorato in teologia sistematica (2001) presso la pontificia Università Gregoriana in Roma.

È stato presidente dell’Associazione Teologica Italiana dal 2011 al 2019.

Collabora con numerose riviste scientifiche. Ha firmato e curato decine di monografie, saggi, articoli, voci enciclopediche e libri

 

Lega a Rivoli: parlano capogruppo e commissario

Fabrizio De Gennaro, Capogruppo Lega Rivoli: “Non sono solito giudicare le scelte degli altri, perché credo che ognuno sia libero di fare quel che vuole e perché ogni scelta portata avanti è frutto di ragionamenti, idee e riflessioni che dovrebbero essere responsabili. Questo deve essere chiaro a tutti. Una presa di responsabilità nei confronti della Città. Personalmente sono stati giorni complicati, ma chi fa attività politica deve mettere in conto onori ed oneri e proprio per questo motivo sento il dovere di ringraziare il mio Segretario cittadino, gli esponenti leghisti della Giunta, una parte del gruppo consiliare cittadino della Lega, la sezione cittadina della Lega ed alcuni esponenti regionali e nazionali del mio partito per gli attestati di stima che ho da tutti loro ricevuto e per avermi dato la loro incondizionata fiducia. Questo mi gratifica profondamente e mi spingerà a lavorare sempre meglio per la città e per il partito che sono orgoglioso di rappresentare. Auguro ai componenti che hanno deciso di proseguire la loro avventura politica in un altro gruppo, senza alcuna retorica o ipocrisia, buona fortuna e buon lavoro. Spesso una nave che perde del carico arriva più velocemente alla meta.”
Laura Adduce, Vicesindaco e Commissario Lega Rivoli: “Null’altro da aggiungere al discorso pronunciato in Consiglio Comunale dal Capogruppo della Lega Fabrizio De Gennaro. Le parole dette, rappresentano la posizione di tutta la Sezione della Lega di Rivoli. I Rivolesi nel Maggio del 2019 si sono espressi chiaramente, hanno voluto la Lega nell’esecutivo della Città.
Rivoli ha bisogno di azioni concrete, non di gossip o illazioni, le chiacchiere le lasciamo ad altri. Quotidianamente compiamo scelte, assumendoci le nostre responsabilità. Il nostro percorso con i consiglieri uscenti, continuerà con strade parallele verso un unico obiettivo: il bene della città. Ho sempre pensato che per far politica non basta solo la competenza. Quella serve, ma affiancata necessariamente da ingredienti fondamentali:  Idee, cuore, coraggio e coerenza. La Lega continuerà a lavorare orgogliosamente per la propria gente e per il proprio territorio.
Ieri, ancora una volta, abbiamo visto che la coerenza e la determinazione pagano sempre. Abbiamo passato mesi nelle piazze e nelle vie della nostra città raccogliendo firme per chiedere una giustizia più giusta. Grazie alla Lega in primavera si avrà l’occasione di cambiare il sistema dal basso. Concludo augurando buon lavoro al neo vice capogruppo della Lega Manuela Manicn e all’intero consiglio comunale della città di Rivoli”

A Saluzzo il Carnevale non si ferma!

Nonostante tutto, a Saluzzo sarà Carnevale anche quest’anno. Domenica 20 febbraio alle 10, in presenza dagli spazi de Il Quartiere – Ex caserma Mario Musso della Fondazione Amleto Bertoni si terrà l’investitura ufficiale della 69ª Castellana del Carnevale di Saluzzo (che indosserà un abito firmato da Bruna Couture e realizzato grazie al contributo di Confcommercio Imprese per l’Italia Saluzzo e zona) con presentazione di Ciaferlin – Aurelio Seimandi, dei Ciaferlinot e delle Damigelle. Parteciperanno le maschere dell’associazione J’amis d’l Carlevè e, in video, saranno trasmessi i saluti di importanti Maschere d’Italia che come ogni anno non faranno mancare il loro supporto all’evento. La partecipazione è su ingresso libero fino ad esaurimento posti (max 140 con obbligo di Green pass base). L’investitura verrà poi trasmessa alle 14.30 sul canale Facebook della Fondazione. Il 94° Carnevale Città Saluzzo, organizzato dalla Fondazione Amleto Bertoni in sinergia con la Proloco di Rivoli, proseguirà poi secondo un calendario di appuntamenti in presenza e live giornalieri sempre sulla pagina Fb della Fab, “antipasto” dell’evento clou di domenica 27 febbraio quando sarà tempo di sfilata ufficiale per quello che è ormai noto come il “Carnevale indoor più grande del mondo”. Intanto, sono sempre aperte le iscrizioni per partecipare al contest on-line: per gli oratori la scadenza è fissata a domenica 20 febbraio, per le famiglie c’è tempo fino a venerdì 25 febbraio. Infine i carristi: entro le 12 di sabato 26 febbraio, dovranno mandare via mail all’indirizzo segreteria@fondazionebertoni.it una breve relazione del proprio carro, spiegandone modalità di costruzione. Tutte le informazioni e i regolamenti sono sul sito della manifestazione all’indirizzo www.carnevaleindoor.it. Si può anche scrivere all’indirizzo info@fondazionebertoni.it.

Al Lingotto l’addio allo storico titolare di bar

E’ morto a 77 anni, a Torino, Gianni Squintone, noto gestore di locali torinesi e di Entracque.  Il suo bar, il «Gran Viver», era molto noto negli anni 80. Con la moglie aveva anche gestiti a Torino il bar del Circolo della Stampa, e un altro bar in zona Lingotto, oltre a una torrefazione vicino a Porta Nuova. I funerali oggi alle 11,30, nella chiesa del Lingotto.

La violenza va sempre condannata e repressa

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

La violenza è tornata.  Gli studenti hanno ritrovato la grinta sessantottina e settantasettina.

Il prof. Quaglieni

Non vogliono fare gli scritti alla maturità, lo urlano nei megafoni. Bloccano il centro cittadino,  assaltano l’Unione Industriale, ingaggiando scontri con le Forze dell’Ordine che contano molti feriti. E questi sarebbero gli studenti vittime della dad che sfogano il loro disagio, occupando “pacificamente” le scuole? Adesso che potrebbero frequentarle con una certa sicurezza vanificano il diritto allo studio, scendendo al livello dello scontro fisico. E’ un  film che la mia generazione ha già visto e che ha nutrito il terrorismo. Non sono gli angioletti picchiati dai manganelli che tanta indignazione hanno provocato nell’ intellighentia balorda reduce del ‘68 barricadero e spesso animato da agiati figli di pap. L’interruzione delle lezioni con l’occupazione delle scuole e’ un reato penalmente rilevante. Occorre ripristinare la legalità violata e i docenti e persino i presidi che sono solidali con certi studenti, sono volgari complici che si rivelano indegni di essere considerati degli educatori. Dovremmo scendere in piazza noi  “adulti e vaccinati“ a protestare dopo due anni di arresti domiciliari che hanno rubato la nostra vita e impedito le nostre attività.  Non lo facciamo e non lo faremo perché noi poniamo prima di tutto la parola dovere rispetto a diritti che sovente sono solo desideri spesso in contrasto con gli interessi della collettività nazionale. Anche i genitori dovrebbero tornare genitori non asserviti al volere dei propri figli capricciosi e viziati. In questo modo si distrugge la democrazia e si rovinano i giovani a cui va insegnato il dovere di essere buoni cittadini che, in momenti gravi come quelli della pandemia, debbono dimostrare di essere responsabili. Non sono maturi non perche‘ non sanno affrontare le prove scritte agli esami,  ma sono immaturi perché si comportano in modo irresponsabile. E per questo andrebbero bocciati. Il vecchio e saggio Giolitti che consentì ai lavoratori di scioperare pacificamente, avrebbe detto “Tornate a studiare“, come urlo‘ agli studenti torinesi che manifestavano nel 1911 per Tripoli italiana. Oggi abbiamo dei politici debosciati che come i loro colleghi nel ‘68, strizzano l’occhio ai contestatori. Questo clima di violenza e’ intollerabile e va ripristinato l’ordine. Altrimenti si uccide anche la libertà e la democrazia. Sub lege libertas. Questa è la strada indicata dalla nostra Costituzione che regola i rapporti tra Stato e cittadini. Ogni altra strada significa viltà e tradimento dei più elementari valori educativi.

Pareggio giusto: Juventus-Torino 1-1

De Ligt(j)
Belotti(T)

Un gran bel derby,combattuto che si chiude con un giusto pareggio.Notevole predominio territoriale dei granata di Juric,pronti a lottare su ogni pallone senza dare spazio al tridente bianconero con Vlahovic boa centrale annullato dal gigante granata Bremer.
Juve sorniona che passa in vantaggio con un colpo di testa del difensore centrale De Ligt che approfitta del nuovo errore del portiere M.Savic in chiara crisi d’identità,che non esce dai pali per fare suo un pallone comodo che il bianconero De Ligt non fatica a schiacciare in rete.
Buona reazione dei granata che pareggiano grazie ad un bel gol di capitan Belotti che gira in rete finalizzando una bella azione corale di squadra rifinita dall’ottimo Brekalo.
Un derby carico d’intensità agonistica condito da buone giocate fino a fine gara.1 punto a testa meritato per entrambe le squadre che consolidano entrambe la loro posizione in classifica rafforzando l’attuale posizione in classifica.
I migliori in campo Bremer e Belotti per il Toro
Cuadrado e De Ligt per la Juve

Enzo Grassano

CDVM’s GOT TALENT  riferimento e punto di incontro tra Aziende e Università

Ritorna in presenza l’evento principale organizzato dai giovani del CDVM – Club Dirigenti Vendite e Marketing dell’Unione Industriale di Torino, giunto alla sua sesta edizione e capace di mantenere costante il proprio rapporto con l’Università degli Studi di Torino.

In questa occasione i soci Junior del club si sono potuti cimentare nell’organizzazione di un talent in cui mondo delle aziende e universitario si incontrano.
L’evento di presentazione del progetto, svoltosi il 14 febbraio scorso alle 11.00 presso l’aula JONA della Scuola di Management ed Economia, si è svolto in presenza del Presidente del CDVM Antonio De Carolis, del Vicepresidente Bartolomeo Vassallo e del coordinatore del CDVM’s GOT TALENT Maurizio Ciulla, insieme al consigliere Luca Psacharopulo.
Al fine di dare crescita ad un prodotto brevettato dell’azienda Turati Idrofilo SpA, gli studenti del corso di Marketing Internazionale della professoressa Anna Claudia Pellicelli svilupperanno nelle prossime settimane tutta una serie di elaborati applicandosi in un progetto di business reale.
L’azienda produce in Italia, ed in particolare a Luserna San Giovanni, cotone idrofilo da oltre settanta anni. La società cura la produzione dalla materia prima al prodotto finito, con un controllo totale della qualità su tutto il processo produttivo. La gamma di prodotti confezionati offerti dall’azienda si articola in diverse linee, beauty, medicale, baby e professional.
La scorsa edizione ha visto 175 iscritti, organizzati in 53 team.
“Siamo giunti alla sesta edizione di questo ormai attesissimo contest – spiega il Presidente del CDVM Antonio De Carolis – CDVM’s GOT TALENT è una vetrina per i giovani talenti e per le aziende. Si sono avvicendate su questo palcoscenico start up di elevato potenziale e aziende di successo come la Turati Idrofilo Spa, che vogliono accrescere la loro leadership attraverso il lancio di nuove iniziative collaborando proprio con i loro prossimi clienti: i Millenials e la Generazione X”.
Il red carpet aspetta la sfilata dei vincitori quindi, come si dice in questi casi, “In bocca al lupo e Vinca il migliore!”

ADC

TEDxTorino BE KIND Da Luca Argentero a Luciano Violante, 13 speaker raccontano la gentilezza

20 febbraio 2022 | ore 14 |Lingotto Fiere Padiglione 1 – Torino

L’evento sarà anche in diretta streaming su www.tedxtorino.com

Torna il 20 Febbraio 2022 TEDxTorino, la conferenza TEDx più grande d’Italia, quella che tradizionalmente apre il calendario dell’anno.

Una grande arena, oltre 100 volontari, più di 1.000 spettatori, migliaia di collegamenti in streaming e 13 speaker per raccontare a tutti “le idee che meritano di essere diffuse”.

Il tema che guida l’evento è la gentilezza. BE KIND il titolo dell’evento: un invito ma allo stesso tempo un imperativo, il più bello che c’è.

Ci sono infinite sfumature di gentilezza e ciascuna di esse, in perfetto stile TED, può essere un’ispirazione.

A raccontare come la gentilezza sia la chiave del futuro 13 ospiti: dall’attore Luca Argentero al magistrato e politico Luciano Violante, passando per la giornalista e scrittrice Claudia De Lillo alias Elasti e la climate coach Stefania Giannuzzi, fino ad arrivare ad Alessandro Chiolerio e il suo progetto per dialogare con gli alberi.

Presentatrice di Be Kind Stefania Panighini, regista d’opera, autrice e docente di arti performative.

ELENCO SPEAKER TEDxTorino BE KIND

Luca Argentero – attore e fondatore di 1 Caffè Onlus.

Chiara Bocchio – Presidentessa dell’Associazione Italiana Giovani per l’Unesco.

Edoardo Cavagnino – Presidente di Gelati PEPINO 1884.

Alessandro Chiolerio – Chief Commercial Officer di Cercaofficina.it.

Claudia De Lillo alias Elasti – giornalista e scrittrice.

Gino Gaspari – Scienziato e Ricercatore dell’Istituto Italiano di Tecnologia.

Cristina Ghiringhello – Direttore di Confindustria Canavese e Direttore Generale di CIAC.

Stefania Giannuzzi – Urban Change Maker/Climate coach.

Silvia Gilotta – Ergonoma Founder di Adequat srl.

Davide Manico – coreografo e danzatore.

Giorgio Olmoti – storico dei linguaggi mediali e storyteller.

Andrea Bertaia Segato – CEO di ALBA Robot.

Luciano Violante – magistrato, professore e parlamentare, Presidente della Commissione Antimafia (1992-1994) e della Camera dei deputati (1996-2001).

 

Costo ingresso: 40,00 € (intero) – 25,00 € (ridotto under 26)

Diretta streaming su www.tedxtorino.com: 5 €

 

www.tedxtorino.com

Il cammino di don Bosco

SABATO 26 FEBBRAIO -VILLA SIMEOM – ANDEZENO (Torino)

IL “CAMMINO DI DON BOSCO” UNA RISORSA PER IL TERRITORIO

Presentazione degli “Anelli” del Cammino

 

Il “Cammino di Don Bosco” è un itinerario escursionistico dedicato ai luoghi legati alla vita di San Giovanni Bosco sulle direttrici lungo le quali il fondatore dei Salesiani portava i suoi ragazzi a camminare, meditare e pregare, attraverso le colline del torinese, chierese ed astigiano.

“Compare allora un giovane sacerdote con una lunga veste nera, i capelli castani e ondulati. Prende i ragazzi per mano, li mette in fila ordinata, controlla che abbiano cibo ed acqua a sufficienza, li osserva mentre iniziano a camminare davanti a lui, pochi istanti dopo si unirà al gruppo per chiuderlo” (Da Memorie dell’Oratorio di Giovanni Bosco).

Il percorso parte dal Santuario di Maria Ausiliatrice al Valdocco di Torino e conduce al Colle di Don Bosco, proponendo tre alternative di percorso (per complessivi 165 km): il Cammino alto (della Superga-Crea, tocca la Basilica di Superga e l’abbazia di Vezzolano), il Cammino medio (del Lago di Arignano) ed il Cammino basso (di San Domenico Savio, tocca l’Eremo dei Camaldolesi). Queste tre alternative, ed altre due varianti, possono essere collegate a formare “Anelli” di diversa lunghezza, che consentono agli escursionisti di conoscere ed apprezzare le bellezze storico-culturali, ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche dei territori interessati.

Il “Cammino di Don Bosco” è stato ideato e realizzato a partire dal 2011 dall’associazione sportiva dilettantistica Nordic Walking Andrate, all’interno del progetto “Strade di Colori e Sapori”, che coinvolge la Città Metropolitana di Torino e 14 Comuni, con Chieri capofila. È stata anche realizzata una cartina del Cammino e una guida escursionistica.

Ai fini della registrazione del “Cammino di Don Bosco” nella Rete Escursionistica Regionale della Regione Piemonte, è stato siglato un protocollo d’intesa che coinvolge tutti i 21 Comuni attraversati dall’itinerario (Albugnano, Arignano, Baldissero Torinese, Buttigliera d’Asti, Castelnuovo Don Bosco, Chieri, Cinzano, Gassino Torinese, Marentino, Mombello di Torino, Moncucco Torinese, Montaldo Torinese, Moriondo Torinese, Pavarolo, Pecetto Torinese, Pino d’Asti, Pino Torinese, Riva presso Chieri, San Mauro Torinese, Sciolze e Torino), la Città Metropolitana di Torino e la Provincia di Asti, l’Ente di Gestione delle Aree protette del Po Piemontese, l’Ispettoria Salesiana Piemonte e Valle d’Aosta, il CAI Piemonte, la Pro Natura Torino e l’ASD Nordic Walking Andrate.

Sabato 26 febbraio, Villa Simeom ad Andezeno (Corso Vittorio Emanuele 16) ospita un incontro pubblico, organizzato da “Strade di Colori e Sapori”, Città Metropolitana di Torino e Nordic Walking Andrate, con il patrocinio del Comune di Andezeno, in occasione del quale saranno presentati gli “Anelli” del Cammino di Don Bosco.

 

«Questa iniziativa vuole valorizzare ulteriormente il “Cammino di Don Bosco”, presentando i vari “Anelli”, ovvero varianti dell’itinerario che sono incentrate sui singoli Comuni-spiega l’assessora allo Sviluppo e promozione del territorio e al Turismo del Comune di Chieri Elena COMOLLO-Il “Cammino” rappresenta un’importante risorsa per i nostri territori, è nostra intenzione dare vita ad un sito web specifico per rendere più accessibili i percorsi, costruendo un’offerta turistica di qualità che veda protagonisti i vari operatori e che sappia intercettare l’interesse di quei turisti che apprezzano camminate e biciclettate in luoghi piacevoli come le nostre colline».

 

Questo il programma della mattinata:

 

ore 10.00   Strade di Colori e Sapori e Cammino di Don Bosco, un binomio vincente

                   Elena di Bella, Dirigente Sviluppo Montano e Rurale – Città Metropolitana di Torino

ore 10.15   Il Cammino di Don Bosco, una risorsa per il territorio delle Strade di Colori e Sapori

Elena Comollo, Assessora agricoltura, attività produttive, commercio, mercati e fiere,

sviluppo e promozione del territorio, turismo del Comune di Chieri

ore 10.30   Presentazione delle degli Anelli del Cammino Don Bosco, una proposta per territorio

Claudio Baldi, ASD Nordic Walking Andrate

ore 11.15   Conclusioni

Sonia Cambursano, Consigliera delegata allo Sviluppo Economico e Turismo

Città Metropolitana di Torino

ore 11.30   AndezenAperitivo

Alle 13.30  CamminANDEZENO (ritrovo Piazza Italia, davanti al Municipio)

Escursione guidata sull’Anello del Bric Andio – Battaglia del Barbarossa e nel centro

storico a cura dell’ASD Nordic Walking Andrate. Al termine consegna ai partecipanti

della Merenda sinoira escursionistica.

 

(Info: obbligo di Green Pass rafforzato,

conferme di partecipazione al 334 6604498 – scuolanordicwalkig@viviandrate.it