ilTorinese

Unc Piemonte plaude al Bando AmbientAzioni Torino 2022 di Iren

Il Comitato Regionale della prima associazione consumeristica italiana sostiene l’iniziativa tesa al rispetto di ambiente ed energie sostenibili.

Il Comitato Territoriale Iren di Torino ha al suo interno anche un membro di Unc Piemonte, delegazione regionale dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana da sempre attenta ai diritti dei cittadini, specie in un momento di grave crisi energetica tra caro-carburanti e caro-bollette.

Da qui il sostegno annuale alla nobile iniziativa varata dalla multiutilities company torinese nel quadro delle proprie finalità di realizzazione di iniziative concrete per la sostenibilità ambientalee sociale del territorio, che promuove un bando rivolto ai giovanidi età compresa tra i 18 e i 26 anni, finalizzato a selezionare fino a un massimo di tre progetti inerenti a: risparmio di risorse energetiche e idriche, riduzione della produzione di rifiuti, riduzione della produzione di CO2 e mitigazione e adattamento aicambiamenti climatici”, spiegano i vertici dell’Unione Nazionale Consumatori del Piemonte.

Il bando ha come oggetto la progettazione di strumenti, azioni e attività nei seguenti ambiti: sensibilizzazione ed educazione al risparmio di risorse energetiche, idriche e alla riduzione dellaproduzione di rifiuti (a puro titolo di esempio: campagne informative, strumenti educativi); monitoraggio e valutazione dei consumi energetici, idrici e della produzione di rifiuti a livellodomestico e consigli per una loro ottimizzazione (a puro titolo diesempio: modalità di misurazione dei consumi attuali e proposteper consumi intelligenti).

In particolar modo, verrà posta maggiore attenzione a progettidi circular economy quali miglioramento di performance idriche,ambientali ed energetiche all’interno di piccole comunità, come scuole e associazioni (a puro titolo di esempio: APP o analisi di efficienza energetica con metodi e/o strumenti mirati); riduzione del consumo di risorse energetiche e della produzione di CO2attraverso progetti innovativi di mobilità; proposte dimiglioramento in termini di mitigazione ed adattamento deicambiamenti climatici a cui è esposto il nostro territorio Gli elaborati progettuali proposti per la partecipazione al bando dovranno rispettare alcuni requisiti di massima, tra cui anche innovatività ed originalità della proposta, dimostrazione effettiva dei benefici economici e/o sociali per la collettività, secondo le finalità del bando.

Il progetto deve, a questo scopo, contenere elementiquantitativi ed i criteri utilizzati per calcolarli; ricadute sulterritorio dell’area della Città Metropolitana di Torino; replicabilitàin altri contesti; un costo complessivo di realizzazione del progetto del valore minimo di € 3.000 e del valore massimo di 25.000.

La partecipazione è gratuita e aperta ai soggetti che, come singoli o in gruppo, alla data di pubblicazione del presente bando,abbiano un’età compresa tra i 18 e i 26 anni e siano residenti o studenti nell’area della Città Metropolitana di Torino.

La richiesta di partecipazione, compilata in tutte le sue parti, dovrà essere inviata, entro e non oltre il 10 ottobre 2022, compilando il form online sulla piattaforma dei Comitati Territoriali Iren www.irencollabora.it, previo caricamento di tutto ilmateriale richiesto, seguendo le istruzioni previste.

Stalking alla giovane pallavolista, il persecutore ci ricasca e finisce in carcere

Un uomo di 55 anni, novarese, è stato arrestato ieri pomeriggio a Monza, nei pressi del palasport. Voleva rivedere Alessia Orro, alzatrice della Vero volley Monza. La ragazza era già stata presa di mira dallo stesso soggetto nel 2019 quando lei giocava a Busto Arsizio e per stalking era finito ai domiciliari. Le telecamere di sorveglianza hanno registrato la targa dell’auto del novarese e i carabinieri sono intervenuti.

Ricambi auto contraffatti: la Guardia di Finanza ne sequestra 400 mila, 25 persone denunciate

Vasta operazione della Guardia di Finanza di Torino in tutta Italia: sequestrati oltre 400 mila tra parti di ricambio per auto e accessori recanti marchi di noti brand contraffatti. 25 persone denunciate.

Perquisizioni in varie località tra le province di Torino, Milano, Mantova, Teramo, Roma, Brindisi, Rimini, Trieste, Matera, Reggio Emilia, Bari, Foggia e Potenza.

 

La Guardia di Finanza di Torino ha concluso, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo piemontese, una vasta operazione a contrasto della contraffazione.

Oltre 400.000 articoli tra accessori, parti di ricambio per auto e relativi imballi nonché 92 macchinari industriali sono stati sequestrati dai Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino nel corso di numerose perquisizioni effettuate in varie località tra le province di Torino, Milano, Mantova, Teramo, Roma, Brindisi, Rimini, Trieste, Matera, Reggio Emilia, Bari, Foggia e Potenza.

 

I beni cautelati sono componenti di carrozzeria per auto e moto, tra i quali carene, parafanghi, coprimotori, coprisedili e spazzole tergi cristallo, tutti risultati riportare marchi di note case automobilistiche abilmente contraffatti.

 

I ricambi e gli imballi ritenuti, nell’ambito dell’indagine, “non originali” erano prodotti da una vera e propria “industria del tarocco”, al cui interno plotter e stampanti erano in piena produzione: sono stati sequestrati circa 20.000 metri quadrati di carta per stampe in alta definizione, in quanto potenzialmente utilizzabili per la realizzazione di ulteriori illecite produzioni, da destinare anche alla grande distribuzione organizzata.

 

Sono 25 i soggetti ritenuti responsabili, fatta salva la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle condotte ascritte, i quali dovranno rispondere innanzi all’Autorità giudiziaria dei reati di produzione e detenzione di prodotti contraffatti, ricettazione e frode in commercio.

Le operazioni, sulla base del quadro accusatorio delineatosi nel corso delle investigazioni, hanno consentito di ricostruire quella che può essere ritenuta, a tutti gli effetti, la filiera produttiva e distributiva, radicata su ampie aree del territorio nazionale.

 

Il “mondo” dei ricambi contraffatti continua, purtroppo, a confermarsi un business fiorente e redditizio in quanto i consumatori sono, sempre più, attratti dai prezzi vantaggiosi praticati (anche sul mercato dell’e-commerce) sottovalutando, tuttavia, i notevoli rischi, in tema di sicurezza stradale, cui si espongono a causa dei carenti standard qualitativi che caratterizzano tali articoli rispetto a quelli originali.

La complessa investigazione svolta dalla Guardia di Finanza rientra nel quadro delle attività effettuate dal Corpo a tutela della concorrenza e del libero mercato nonché a salvaguardia del tessuto produttivo italiano che, alla luce del particolare momento emergenziale, è divenuto più vulnerabile alle fenomenologie illecite e agli interessi criminali.

Adduce: “un grazie alla Polizia di Stato”

Non potevo mancare a Torino per il festeggiamento dei 170 anni della fondazione della Polizia di Stato.

Un’occasione per rinnovare il nostro ringraziamento a tutte le donne e agli uomini che vestono orgogliosamente la divisa della Polizia, impegnata ogni giorno al servizio dei cittadini per il bene della nostra comunità. “Esserci sempre” non è solo un motto, ma una promessa che continuate a mantenere.

Laura Adduce

Vicesindaco di Rivoli

Sogni, universi, metaversi ed altre amenità

IL PUNTASPILLI di Luca Martina

 

L’universo è in continua ed inarrestabile espansione. Il fisico Adam Riess, premio Nobel per la fisica nel 2011, sostiene che la velocità di espansione dell’Universo è pari a 73,2 chilometri al secondo per megaparsec ed a questo ritmo la distanza fra due oggetti nello spazio è destinata a raddoppiare in “appena” 9,8 miliardi di anni.

Mentre il nostro universo si allarga, senza che noi comuni mortali possiamo realmente apprezzarne gli effetti nelle nostre attività quotidiane, altri universi stanno nascendo e possiamo già ora iniziare a valutare gli effetti della loro crescita.

La curiosità nei confronti di questo nuovo fenomeno è enorme ed in continua ascesa: basti pensare che l’anno scorso le ricerche effettuate su internet della parola “Metaverso” sono state di 70 volta superiori al 2020.

La creazione del termine è da attribuire a Neal Stephenson nel suo romanzo, pubblicato nel 1992, “Snow Crash”.

Nell’opera di Stephenson il metaverso era descritto come un mondo digitale nel quale gli abitanti di un’America ridotta da una grave crisi economica mondiale in una situazione anarco-capitalista, governata dalle grandi aziende private, possono rifugiarsi.

Il protagonista, Hiro, un fattorino che consegna le pizze, sarà impegnato nell’impresa di fermare un potente virus, lo “snow crash”, che danneggia irrimediabilmente i cervelli degli utilizzatori (che lo popolano tramite i loro cloni digitali, gli “avatar”) del metaverso.

Il termine ha iniziato a circolare con forza solo l’anno scorso quando Mark Zuckerberg ha deciso di rinominare la sua creatura, Facebook, in “Meta”.

Per usare le parole di Zuck: “La prossima piattaforma sarà ancora più immersiva (rispetto all’attuale esperienza di condivisione di testi e video tramite PC e cellulari), un internet incarnato dove saremo parte dell’esperienza e non semplici spettatori. Noi lo chiamiamo “metaverso” e riguarderà ogni prodotto che noi costruiremo. Nel metaverso potremo fare qualunque cosa che saremo in grado di immaginare”.

Il video visibile su https://www.youtube.com/watch?v=Uvufun6xer8&t=1277s può essere molto utile per farsi un’idea di quanto ci aspetta.

Si ha, insomma, l’impressione che di fronte ad un mondo “reale” destinato ad un rapido deterioramento potremo presto rifugiarci e prendere cittadinanza in un universo parallelo, un mondo ideale plasmabile e personalizzabile secondo i nostri desideri ed i nostri sogni.

Non possono non tornarmi alla mente, allora, le parole che Shakespeare mette in bocca a Prospero, nel quarto atto de “La tempesta”:

“Ferdinando, ti vedo assai turbato, come sgomento: non aver paura. I giochi di magia son terminati. Come t’avevo detto, quegli attori erano solo spiriti dell’aria, ed in aria si son tutti dissolti, in un’aria sottile ed impalpabile. E come questa rappresentazione – un edificio senza fondamenta – così l’immenso globo della terra, con le sue torri ammantate di nubi, le sue ricche magioni, i sacri templi e tutto quello che vi si contiene è destinato al suo dissolvimento; e al pari di quell’incorporea scena che abbiam visto dissolversi poc’anzi, non lascerà di sé nessuna traccia.

Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita.”

Il metaverso promette di farci sognare ad occhi aperti, in modo cosciente, ed allargare così i confini della nostra breve vita, poco importa se “l’immenso globo della terra (…) è destinato al suo dissolvimento”.

Fuor di metafora non possiamo (né potremo farlo neanche in un futuro dove ci reincarneremo in un “avatar”, cittadini del metamondo) ignorare quanto sta avvenendo intorno a noi ma neanche disinteressarci ad un fenomeno che potrebbe andare ben al di là di una moda passeggera, alimentata dalla segregazione alla quale siamo stati obbligati dalla pandemia negli ultimi anni.

Coloro che già stanno cavalcandone le opportunità (di divertimento, di lavoro, d’investimento e di vere e proprie attività imprenditoriali) sono ancora una sparuta minoranza, concentrata per lo più nelle nuove generazioni (quella zeta, nati tra il 1995 ed il 2010, e quella dei “millenials”, venuti al mondo tra il 1980 ed il 1994).

La visione di Stephenson si è rivelata, come spesso accade per i più grandi scrittori di fantascienza, preveggente ed oggi esistono già molti universi paralleli pronti ad accogliere i novelli pionieri.

Il più importante tra questi nuovi mondi è Decentraland, nato nella mente di due informatici argentini, Esteban Ordano e Ariel Meilich, nel 2015, che a inizio anno contava su 800.000 “abitanti” impegnati a esplorare e ad acquistare a peso d’oro terreni (5 metri quadrati sono stati venduti recentemente per 618.000 Mana, 1,8 milioni di euro), edifici e tutto quanto potevano desiderare, utilizzando il “Mana” una criptovaluta creata ad hoc.

Si tratta però ancora di ben poca cosa rispetto alla popolazione dei più importanti giochi della rete, frequentati da milioni di “gamers” alla conquista dei quali si stanno lanciando i nuovi costruttori di universi.

Oggi i 350 milioni di giocatori iscritti al gioco Fortnite (la superpotenza dei videogames online) e quelli Roblox, 200 milioni, non sono in grado di comunicare tra loro né di svolgere attività diverse da quelle previste dalle rigide regole previste dai giochi stessi ma il futuro potrebbe essere diverso se verranno create delle piattaforme (dei “ponti”) che consentiranno a questi “universi” di interagire creando così nuove opportunità di sviluppo.

E’ facile comprendere come i grandi numeri di utenti/clienti rappresentino una potentissima calamita per i cacciatori di profitti e non sorprende che nel solo 2021 i “venture capitalists” (fondi che investono nelle start up innovative nella loro fase iniziale di sviluppo) abbiano già dedicato al nuovo universo più di 10 miliardi di dollari.

Le aziende destinate a beneficiare della crescente attenzione di investitori e grandissime imprese (sempre più potenti, proprio come vaticinato da Stephenson) saranno quelle impegnate a costruire le infrastrutture (fatte di computer ed accessori elettronici sempre più potenti e funzionali per consentire di vivere e godere appieno delle meraviglie della realtà virtuale) e a creare contenuti ed esperienze.

Già oggi aggirandoci tra le strade e le piazze di Decentraland possiamo trovare un’infinita varietà di “contenuti” da utilizzare con il proprio “avatar” (l’alter ego dei meta-cittadini): mostre d’arte ed “NFT” (Non-fungible tokens, la nuova frontiera del collezionismo), giochi, viaggi, negozi di abbigliamento e accessori dei principali marchi della moda, musica, concerti ed altri eventi dal vivo (si fa per dire…).

Comprendere quanto sta avvenendo non è certamente semplice e qualche volta ci si sente impotenti di fronte alle gigantesche ondate che le nuove tecnologie ci costringono ad affrontare.

Occorrerà affrontarle tenendo a mente il monito del grande storico inglese Edward Gibbon: Venti e onde sono sempre dalla parte dei navigatori più abili.

Con Ryanair nuovo volo Torino-Praga

36 ROTTE IN TOTALE PER L’ESTATE DA TORINO

Ryanair, la compagnia aerea numero 1 in Europa e in Italia, oggi (11 aprile) ha annunciato una nuova fantastica rotta verso Praga, Repubblica Ceca, a partire dal 5 giugno, come parte integrante dell’operativo per l’estate 2022 da Torino. L’avvio di questa nuova rotta, che opererà due volte alla settimana (martedì e domenica), porta a 36 il numero totale di rotte di Ryanair da/per Torino per l’estate 2022 e rafforza l’impegno della compagnia aerea verso Torino e il Piemonte, giocando un ruolo chiave nella ripresa dell’occupazione locale, dell’economia e dell’industria del turismo.

Per consentire ai viaggiatori da/per Torino di prenotare il loro volo alla migliore tariffa possibile, Ryanair ha lanciato una promozione con tariffe disponibili a partire da € 19,99 (a tratta) per voli fino ad ottobre, che devono essere prenotati entro mercoledì 13 aprile. Dal momento che queste incredibili tariffe vantaggiose si esauriranno rapidamente, i clienti devono accedere a www.ryanair.com per evitare di perderle.

Il Country Manager di Ryanair per l’Italia, Mauro Bolla, ha dichiarato:

“In qualità di compagnia aerea n.1 in Italia e in Europa, siamo lieti di annunciare una nuova fantastica rotta per Praga che opererà due volte alla settimana. Il nostro operativo estivo da Torino offre 300 voli settimanali su 36 rotte in totale (17 nuove, inclusa Praga), collegando 15 Paesi e offrendo un’ampia scelta verso le migliori destinazioni del nostro network, dando al turismo di Torino una spinta necessaria dopo due estati perse.

Con il ritorno della fiducia dei consumatori, chiediamo al governo italiano di eliminare la “tassa sul turismo” su tutti i viaggi aerei dal 2022 al 2025, che sta danneggiando la competitività degli aeroporti italiani rispetto a quelli europei. L’eliminazione di questa tassa faciliterebbe una rapida ripresa del traffico aereo italiano e dei posti di lavoro grazie alle tariffe basse e al piano di crescita a lungo termine di Ryanair.

Per consentire ai nostri clienti e visitatori da/per Torino di prenotare la loro vacanza estiva alla migliore tariffa possibile, abbiamo lanciato una promozione con tariffe disponibili a partire da € 19,99 per viaggi fino ottobre 2022, che devono essere prenotate entro mercoledì 13 aprile. Dal momento che queste incredibili tariffe basse andranno a ruba rapidamente, i clienti devono accedere a www.ryanair.com per evitare di perderle”.

L’Amministratore Delegato di Torino Airport, Andrea Andorno, ha commentato: “Siamo soddisfatti che Ryanair abbia deciso di avviare già da questo giugno il collegamento bisettimanale verso Praga arricchendo di una nuova capitale europea il network dell’aeroporto. Grazie a tariffe davvero convenienti ci sarà infatti la possibilità sia di avere nuovi visitatori per l’intero territorio piemontese da un paese che sino ad oggi non era collegato direttamente con Torino e il Piemonte, sia di aggiungere una nuova meta, peraltro fortemente richiesta, per le vacanze dei piemontesi”.

Rissa e violenza in borgo Aurora, discussione in Consiglio comunale

Confronto in aula sulla situazione dell’ordine pubblico in Borgata Aurora e in specifico nella zona del Ponte Mosca, teatro nella giornata di domenica di una violenta rissa.

 

Su richiesta dei consiglieri Giuseppe Iannò e Domenico Garcea, l’assessora Gianna Pentenero è intervenuta riferendo su quanto accaduto, specificando che all’arrivo delle forze dell’ordine i protagonisti della rissa si erano già eclissati e precisando che le indagini sono in corso, anche tramite le immagini riprese dalle telecamere situate in zona, e se ne attendono gli sviluppi. Le forze dell’ordine, ha aggiunto l’assessora, hanno intensificato i controlli sull’area: per quanto riguarda il ruolo del Comune, ha aggiunto, esso non  può svolgersi solo in chiave repressiva ma ad ampio spettro, tramite i progetti impostati su Aurora e Barriera di Milano, zone che vede una situazione complessa e tesa, con presenza di spaccio e gang.

Numerosi gli interventi seguiti alla relazione dell’assessora. Domenico Garcea ha dichiarato che Forza Italia manterrà alta l’attenzione su ogni episodio, punta dell’iceberg di una complessiva situazione vissuta dai residenti di Torino nord. L’esponente di FI ha poi ricordato come trovare soluzioni per migliorare la vita dei cittadini sia compito comune di tutta l’istituzione, a partire dal sindaco, sottolineando come anche la Circoscrizione a guida centrosinistra abbia chiesto maggior presenza delle forze dell’ordine.

Giuseppe Catizone (Lega) ha sostenuto la necessità di riportare la tranquillità in un territorio oggi fuori controllo, che deve avere pari dignità rispetto ad altre zone di Torino. Il sindaco, ha aggiunto il consigliere, è stato bravo a trovare risorse economiche, si impegni anche per ottenere dal governo un maggiore impegno per la sicurezza in città. L’intervento si è concluso con un appello a lavorare insieme per dare risposte concrete ai cittadini.

Antonio Ledda (PD). Ha affermato che a fronte di scene di guerriglia urbana occorre agire e che in questa fase l’amministrazione si attiverà per intervenire sui territori in difficoltà, esprimendo poi apprezzamento per gli intenti collaborativi manifestati dall’opposizione. A fronte di una situazione complessa la Città può mettere in atto azioni per progetti sociali, per dare risposte concrete, ha concluso Ledda, precisando che occorre evitare strumentalizzazioni poiché la delinquenza non ha colore né nazionalità.

La capogruppo PD, Nadia Conticelli, ha ricordato come la sicurezza sia un tema concreto, da affrontare non con dibattiti su singoli episodi: ci sono zone con problemi complessi che richiedono interventi di riqualificazione, inclusione sociale e anche di controllo del territorio, sui quali confrontarsi una volta per tutte. L’unica strada è quella di lavorare insieme, ha concluso la consigliera, invitando a non dividersi tra “Barrieranti” e “non Barrieranti”.

Per la Lista Civica per Torino, Silvio Viale ha invitato a uscire da una logica di campagna elettorale, segnalando come di risse ce ne siano sempre state e il termine “guerriglia” sia in questo caso esagerato, pur di fronte a un fatto grave. Torino è una città sempre più vivibile, con zone problematiche. Molti problemi, come in tutte le città, sono connessi allo spaccio di droga, legalizzarla renderebbe possibile agire sul problema, che non è certo una questione etnica o di minimarket.

Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) ha ribadito che di guerriglia si è trattato, ricordando come in Sicilia un’operazione di presidio del territorio come Vespri Siciliani avesse fatto sentire ai cittadini la presenza concreta dello Stato. Il consigliere ha invitato il sindaco ad accettare di collaborare, precisando che a suo avviso, come dimostrato dal progetto Urban, gli interventi a carattere sociale non possono condurre alla risoluzione del problema.

A chiudere il dibattito è intervenuto il sindaco Stefano Lo Russo, il quale dopo aver definito il fatto che ha dato origine al dibattito come grave e intollerabile – pur se in tutte le città si verificano questi fenomeni – ha affermato di essere presente sul territorio per conoscere le reali situazioni, con la dovuta discrezione e più di quanto si veda sui social media. Che ci siano episodi connessi a droga e gang è evidente, ha aggiunto il primo cittadino, e da parte del Comune vengono attivate politiche attive che in prospettiva limitano il disagio. Provvedimenti meno visibili delle pattuglie, ha proseguito Lo Russo, ma è questo che l’amministrazione comunale deve fare con le proprie risorse. A questo proposito, il sindaco si è detto lieto che ci sia stata quasi unanime soddisfazione sull’accordo raggiunto con il governo sui fondi per Torino. Inoltre, Lo Russo ha quindi rassicurato sull’impegno in tema di ordine pubblico, con la necessità di attivare e far funzionare meglio i tavoli per la sicurezza delle Circoscrizioni, confermando come la Città sia sempre presente al tavolo per la sicurezza presso la Prefettura e ricordando che le forze dell’ordine – con le quali il Comune collabora attivamente nell’ambito dei propri compiti –  hanno concreti difficoltà in fatto di uomini e mezzi.

70 anni di Brigata alpina “Taurinense”, conferenza storica

Amici Biblioteca Nazionale di Torino

Nel 150° anniversario degli Alpini e nel 70° di costituzione della Brigata alpina Taurinense, l’auditorium Vivaldi appuntamento con  una grande festa con la storia, i valori e le gesta degli Alpini più simbolici ed esemplari, protagonisti straordinari delle nostre montagne e dei più impegnativi eventi del nostro passato.

14 aprile alle ore 11.00

Green pass rafforzato e mascherina FFP2 richiesti.

Priorità alle prenotazioni a eventi@abnut.it

Tra dicembre e marzo uno dei periodi più secchi di sempre: solo 28,4 mm di pioggia

Pochissime gocce di pioggia nel quadrimestre dicembre-marzo, che a Torino è stato il secondo più povero di piogge addirittura dal 1802. Più secco fu solo lo stesso  periodo del 1989/90.

Il quadro è tracciato dalla Società Meteorologica Italiana in relazione al dato di 28.4 mm nei quattro mesi, registrato dalla stazione della Consolata di Arpa – Agenzia regionale di protezione ambientale.

Aprile, solitamente uno dei mesi più “bagnati” dell’anno, nella prima decade  a Torino ha registrato solo 2,8 mm di pioggia. Solo se ci sarà un maggio particolarmente piovoso si avranno risposte a una carenza idrica che produrrà gravi problemi in agricoltura, nella disponibilità di acqua potabile  e nella produzione idroelettrica in estate.

Una mostra per Dario Argento, la “sua” Torino tra i sogni e gli incubi

Alla Mole, fino al 16 gennaio

È nato il 7 settembre 1940, tra pochi mesi arriveranno gli ottantadue. “Mi chiamo
Dario Argento. Sono nato a Roma, in via del Tritone 197. A quell’indirizzo c’era lo
Studio Luxardo, un importante studio fotografico dove lavorava mia madre Elda. Sono
nato sotto i riflettori, dunque. Mio padre, Salvatore, era figlio di un ferroviere. Lavorava
all’Unitalia, un ente del Ministero dello Spettacolo che faceva propaganda per il
cinema italiano nel mondo. Dell’infanzia ho pochi e confusi lampi di memoria”. Tutto
questo è l’inizio, poi le prime curiosità in quello studio e l’abbandono del liceo classico
al secondo anno, quasi una fuga a Parigi e l’impiego in un quotidiano romano come
critico, alcune sceneggiature per alcuni film di genere; e trentenne una scommessa
che s’intitola “L’uccello dalle piume di cristallo” (immediati altri due successi, “Il gatto
a nove code” e “4 mosche di velluto grigio”, restando ben fermo in ambito animalier),
una digressione celentanesca a buttar l’occhio sulle “Cinque giornate” e il capolavoro
di “Profondo rosso” con David Hammings e Gabriele Lavia che di notte s’aggirano in
piazza Cln sotto lo sguardo illuminato di un ricostruito “Blue Bar” di hopperiano
sapore, mentre Macha Meril viene trucidata nel riquadro della finestra lassù in alto –
rivalutando il film a più di dodici anni dall’uscita, Giovanni Grazzini, critico del
“Corriere della Sera”, aveva scritto: “Se l’estrema ambizione di Dario Argento è di
restituire ai reduci dai suoi spettacoli il gaudio di sobbalzare ad ogni scricchiolio, di
guardare sotto il letto e raddoppiare la dose di tranquillante, il “terrorista” del cinema
italiano può dirsi contento. Era infatti da un bel po’ che un film non prendeva
altrettanto allo stomaco e popolava i nostri sonni di incubi così barbari”.
Poi giù giù lungo un percorso cinematografico – venti titoli, senza contare le incursioni
televisive – sino al recente “Occhiali neri”, girato dopo un silenzio di dieci anni. Oggi il
Museo Nazionale del Cinema di Torino – la sua “città feticcio”, se non sbagliamo i conti
sette film girati qui – gli dedica una mostra, “Dario Argento – The Exhibit”, a cura di
Marcello Garofalo e Domenico De Gaetano (sino al 16 gennaio), in collaborazione con
Solares-Fondazione delle Arti, la Regione Piemonte e la Città di Torino, la Fondazione
Compagnia San Paolo e la Fondazione CRT, una carrellata cronologica, un universo di
terrore che sale lungo la rampa elicoidale della Mole attraverso video, copioni, bozzetti
scenografici, costumi, oggetti più o meno raccapriccianti e mortiferi, locandine
originali, fotografie di scena, musiche (chi se li scorda i Goblin e gli apporti di Giorgio
Gaslini?) che riempiono il vasto ambiente.
Come re riconosciuto del giallo e dell’horror, caposcuola dei tanti epigoni che lo hanno
seguito, civetta anche un po’ all’inaugurazione della mostra. “Io non so esattamente
chi sia Dario Argento, non lo conosco tanto bene”, dice mentre arrivano gli applausi di
un pubblico foltissimo e i flash incombono e lui si perde con lo sguardo verso quei
pezzi di cinema che gli ricordano una vita intera. E forse, a pensarci bene, non ha tutti
i torti: sarà riuscito in tutti questi anni a decifrarsi o saranno stati in molti a decifrarlo,
a mettere completamente allo scoperto i sogni e gli incubi, le psicologie e anche quei
rimandi artistici che attraversano le sue opere? È anche emozionato, “forse non merito
tutto questo, non so come ringraziarvi, solo Torino, la mia città (!), poteva rendermi un
omaggio simile. Una città che davvero amo tanto, io ci verrei a vivere qui, tra questi
bei palazzi, i cinema e i teatri, tra queste piazze che mi hanno suggerito molto, tra le
architetture liberty e quelle fasciste, ma a Roma ho le figlie e i parenti e me ne
rimango là”. Mentre gli sta alle spalle l’immagine di Hitchcock in atto di stringere un
cappio, intona una brevissima lezione di cinema, un pensiero che estrae dai suoi titoli:
“Ho un grandissimo rispetto per “Psyco”, un film che amo molto, ma a dirla tutta con
una sceneggiatura anche un po’ banalotta per cui non sarebbe un granché: ma è
l’apporto di un maestro come Hitchcock che dà il successo al film, non è la storia ma
come si mette in scena la storia”.
Osservando anche noi quella rampa che sale titolo dopo titolo, confessiamo che tutti
siamo stati coinvolti, non solo dalle storie, dagli ambienti, dalle paure, dalle invenzioni
​assassine, ma ancora dai tanti particolari con cui il regista ha saputo intrappolarci, con
la scrittura, con gli sguardi, con le soggettive, con quei montaggi nervosi che sono
stati negli anni uno dei suoi più alti punti di forza. Sottolinea Marcello Garofalo: “Tutti i
protagonisti del cinema di Dario Argento hanno in comune il fatto di assomigliarci,
perché possiedono, prima ancora di una psicologia e di un comportamento, la
tendenza a vedere sempre troppo o troppo poco, a essere vittime di abbagli e di
visioni, fino a non distinguere più ciò che è vero da ciò che è falso. In tutta la sua
opera il sogno diventa spazio, quasi come una rete invisibile e l’onirico si insinua nella
realtà, non perché in contrapposizione, ma in quanto terribilmente somigliante a
essa”.
Guarda indietro il nostro Maestro del brivido ma anche ad un futuro non troppo
lontano che lo vede impegnato in Francia, con una nuova produzione. Guarda
emozionato al suo pubblico: “In un film che ho realizzato nel 1993, “Trauma”, mentre
scorrono i titoli di coda l’obiettivo si sposta, continuando a raccontare possibili inizi di
altre vicende. Questo perché mi piace credere che i miei film possano conquistare un
grande spazio nella memoria dei miei spettatori, diventando anche dopo la visione un
tutt’uno con la loro vita”. Ascolta la motivazione al conferimento della “Stella della
Mole” che Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema, gli consegna: “Un
regista ma anche un artista. Il suo cinema visionario dialoga costantemente con le
altre arti, creando universi visivi seducenti e messe in scena sontuose attraverso un
uso vitale e libero della macchina da presa”. Dario Argento ascolta, sorride e stringe
quel premio che gli è uno tra i più cari, dono di una città affascinante e misteriosa che
ha attraversato la sua vita.
Elio Rabbione
Nelle immagini, il presidente Enzo Ghigo consegna a Dario Argento la “Stella della
Mole”; un angolo della mostra riguardante “Profondo rosso”; infine la testa del
pupazzo meccanico inventata da Carlo Rambaldi e utilizzata in “Profondo rosso”