ilTorinese

Obiezione di coscienza, Grimaldi (LUV): In Piemonte numeri da brivido

L’obiezione non è più una tutela, ma una scorciatoia lesiva di un diritto fondamentale.

“Oggi all’Ospedale di Ciriè è possibile effettuare un’interruzione di gravidanza. Icardi lo assicura tramite una nota di risposta a una nostra vecchia interrogazione, ma noi non riusciamo a gioire. Qualche mese fa su 9 ginecologici operanti nella struttura 9 erano obiettori. Fino alla denuncia nostra, dell’associazione Luca Coscioni, delle amministratrici e delle donne di quel territorio, a quanto pare, nessuno aveva considerato il problema. Intanto altri dati sconcertanti sul Piemonte sono emersi proprio ieri: 10 obiettori su 11 all’ASL di Novara, a Rivoli e Susa 12 su 16, a Novi e Tortona 7 su 9. Sono tutti membri di una ramificata comunità teocon, o forse semplicemente è più facile e gratificante non praticare le igv?” – domanda il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, a seguito della risposta dell’Assessore Icardi alla sua interrogazione “Obiezione di coscienza all’Ospedale di Ciriè”.

“Adesso basta: i Direttori delle ASL convochino gli obiettori per un confronto sul punto. Lo sono da sempre? Sapevano o non sapevano quali interventi avrebbero svolto quando hanno scelto la specializzazione? Dubito che siano nati prima dei referendum su aborto e divorzio” – prosegue Grimaldi. – “La Regione di fronte a questo stillicidio come si comporta? Lo sappiamo bene: regalando 400.000 euro ad associazioni pro vita impegnate nel brain washing di donne che hanno liberamente scelto di interrompere una gravidanza. La verità è che l’obiezione non ha più senso di essere garantita per legge, mentre ciò che va garantito e viene negato e offeso quotidianamente è il diritto alla libera scelta delle donne”.

Hervé Barmasse in dialogo con Mario Calabresi

Mercoledì 29 giugno alle ore 18.30 è in programma un nuovo appuntamento del ciclo di incontri #INSIDE alle Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo che avrà come protagonisti l’alpinista Hervé Barmasse in dialogo con Mario Calabresi.

Hervé Barmasse vive fin da bambino in armonia, quasi in simbiosi, con la natura e la montagna. È una guida alpina del Cervino, come tradizione della sua famiglia da quattro generazioni. Le sue ascensioni dalle Alpi all’Himalaya fino alla Patagonia, gli hanno permesso di maturare una forte consapevolezza del cambiamento climatico, dallo scioglimento dei ghiacciai, alla scarsità della neve, alle carenze d’acqua, tematiche di stretta attualità.

Attraverso filmati e immagini spettacolari che s’intrecciano con i suoi racconti Hervé Barmasse parlerà delle sue esperienze di vita, delle sue avventure tra le montagne del mondo, della sfida all’impossibile e di ciò che si nasconde dietro l’avventura dell’alpinismo, dove il coraggio delle decisioni è sempre intrecciato alla fragilità e alla paura dell’uomo. In parete come nella vita.

L’incontro è a ingresso libero su prenotazione all’indirizzotorino@gallerieditalia.com e intende affrontare un tema particolarmente sensibile specie in questo periodo. #INSIDE è un invito a entrare nelle Gallerie d’Italia per scoprire quanto di nuovo c’è in città e un modello di public program fisico e digitale dedicato alla scoperta di un luogo e di un concetto: l’immagine e la sostenibilità ambientale e sociale.

Hervé Barmasse

Alpinista, atleta del Global Team The North Face®, scrittore, regista di film di montagna. Hervé nasce ad Aosta il 21 dicembre del 1977 in una famiglia segnata da una lunga tradizione e passione per la montagna. Guida alpina del Cervino da quattro generazioni, il suo nome è legato a importanti ascensioni. Itinerari di grande difficoltà ed esposizione realizzati in tutto il mondo, come la via nuova aperta in solitaria sul Cervino, la prima ascensione della liscia lavagna granitica del Cerro Piergiorgio e la nuova via sul Cerro San Lorenzo in Patagonia, la prima salita del Beka Brakay Chhok in Pakistan e altre ancora. Sulla sua montagna di casa, la Gran Becca, Hervé ha lasciato in modo incisivo la sua traccia fino a diventare l’alpinista che, tra vie nuove, prime invernali e prime solitarie, ha compiuto più exploit. Recentemente si è reso protagonista di un’ascensione esemplare in Himalaya salendo in stile alpino la Parete Sud dello Shisha Pangma 8027m in appena 13 ore.

Accademia Liuteria Piemontese San Filippo: una sfida eccellente come la tradizione del passato

E’ stata quindi una sorpresa davvero piacevole scoprire che tra le innumerevoli eccellenze della nostra città sin dal ‘700 c’è quella della liuteria. Lo scopriamo andando a visitare l’Accademia Liuteria Piemontese San Filippo, scuola privata (unica in Piemonte) che si occupa di insegnare l’arte della costruzione artigianale degli strumenti musicali ad arco e pizzico…

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https://www.fatto-a-mano.it/accademia/

Esistenze resistenti. In memoria di Franco Sbragia e Giovanni Battisti

Giovedì 30 giugno – venerdì 1 luglio

EvergreenFest – Parco della Tesoriera – Corso Francia, 186/192 – Torino

Giovedì 30 giugno e venerdì 1 luglio il Parco della Tesoriera di Torino (Corso Francia, 186/192), nell’ambito dell’EvergreenFest, ospita «ESISTENZE RESISTENTI», evento organizzato dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, in collaborazione con Arci Valle Susa Pinerolo, e dedicato a Franco Sbragia e Giovanni Battisti, poligrafici de «La Stampa» e vittime della lotta al regime fascista.

Giovedì 30 giugno, alle ore 20, lo storico Giovanni De Luna (docente di Storia contemporanea all’Università di Torino, autore di numerosi saggi tra i quali La Resistenza perfetta, La Repubblica inquieta e Il Partito della Resistenza. Storia del Partito d’Azione) e il direttore del quotidiano «La Stampa» Massimo Giannini, moderati da Emiliano Paoletti, direttore del Polo del ‘900, animeranno il dibattito intitolato «1922-2022: Esistenze Resistenti»ricordando le figure diS bragia e Battisti e approfondendo i temi della marcia su Roma, del fascismo, della Resistenza e della Memoria.
Introducono l’incontro i saluti istituzionali e gli interventi dei rappresentanti di Aned Torino, Anpi Comitato Provinciale di Torino ed Istoreto.

Venerdì 1 luglio, alle 21, sul palco dell’EvergreenFest saliranno Bandabardò e Cisco: una delle band più longeve del panorama musicale italiano, con oltre 1500 concerti e più di 25 anni di attività, e la storica voce dei Modena City Ramblers, renderanno omaggio a Franco Sbragia e Giovanni Battisti con un concerto che è anche la tappa torinese del tour “Non fa paura”.

Attivisti ambientalisti si incollano con il super attack alle porte della Regione

Oggi un gruppo di attivisti di Extinction  Rebellion si è  incollato con super attack alle porte d’ingresso della Regione Piemonte, in Piazza Castello a Torino, bloccandone gli accessi. “Extinction Rebellion torna in azione per denunciare l’inadeguatezza della giunta regionale nella gestione dello stato di emergenza idrica, sintomo del collasso climatico che è qui e ora nella nostra quotidianità, e sta colpendo le nostre terre”.

MercaToro

Il Torino ha ufficialmente acquistato, definitivamente, Pietro Pellegri dal Monaco
Dopo i riscatti di Berisha e Ricci ecco il terzo dei 10 acquisti richiesti dal tecnico granata Juric:
Pietro Pellegri è diventato un giocatore del Torino. L’attaccante classe 2001 farà parte della rosa granata e si alternerà,al centro dell’attacco, all’altro centravanti del Toro Sanabria.Il giovane attaccante neo torinista  è arrivato al Torino a gennaio scorso, dopo una breve parentesi in prestito al Milan. Sotto la guida di Ivan Juric, lo stesso tecnico che lo ha fatto esordire in serie,nel Genoa,a  soli 15 anni ha avuto spazio soprattutto nelle ultime gare stagionali. Un solo gol, nella sfida esterna con la Lazio ma tante buone prove nelle altre gare in cui è sceso in campo.Al Monaco vanno 5 milioni di euro,al giovane centravanti un contratto triennale con opzione per un quarto anno.

Enzo Grassano

Motociclista muore nello scontro con un’ambulanza

In corso Galileo Ferraris angolo corso Montelungo, per cause ancora da accertare,  si è verificato un grave sinistro stradale. Un uomo a bordo di un motociclo è entrato in collisione con un’autoambulanza e nella caduta ha riportato lesioni gravissime.

 Nonostante  tentativi di rianimazione, il motociclista di 64 anni non ce l’ha fatta ed è deceduto.

Sul posto è intervenuta la squadra Infortunistica del Reparto Radiomobile della Polizia Locale.

A Silvia Pozzi, il podio più alto del “Premio Biennale Mario Lattes per la Traduzione”

La seconda edizione dedicata alla Narrativa in Lingua Cinese si è tenuta al medievale Castello di Perno, nel cuore delle Langhe

Monforte d’Alba (Cuneo)

Docente di “Lingua Cinese e Traduzione” presso l’Università degli Studi di Milano – Bicocca (nonché condirettore editoriale di “Caratteri”, prima rivista in italiano di Letteratura Cinese Contemporanea), è Silvia Pozzi, per la traduzione di “Pechino pieghevole” di Hao Jingfang (add editore), la vincitrice della seconda edizione del “Premio Biennale Mario Lattes per la Traduzione” , promosso dalla “Fondazione Bottari Lattes”, in collaborazione con l’“Associazione Culturale Castello di Perno” ed il Comune di Monforte d’Alba. La Pozzi è riuscita ad emergere in una rosa di cinque finaliste e finalisti composta da: Marco Botosso e Maria Teresa Trucillo traduttori di “Colora il mondo” di Mu Ming (Future Fiction), Maria Gottardo e Monica Morzenti traduttrici di “I due Ma, padre e figlio” di Lao She (Mondadori), Patrizia Liberati Maria Rita Masci traduttrici di “Il dizionario di Maqiao” di Han Shaogong (Einaudi) e Nicoletta Pesaro traduttrice di “Grida” di Lu Xun (Sellerio). “Con la traduzione di Pechino pieghevole’ – spiega la Giuria specialistica – Silvia Pozzi porta al lettore italiano una voce originale e convincente della scena letteraria cinese contemporanea. Come non pochi scrittori della sua generazione, Hao Jingfang, l’autrice di questa raccolta di racconti, adotta il genere della narrativa fantascientifica, che declina in varie forme per ottenere diversi effetti e dimensioni. Ma per quanto frutto di una distorsione fantastica della realtà come la conosciamo, i mondi di questi racconti inevitabilmente ci rimandano al nostro e i personaggi che li abitano hanno in fondo le nostre stesse emozioni e ambizioni, ed è certo per questo che le loro vicende risultano avvincenti e sono capaci di parlare al lettore. Ma non solo: quella misteriosa comunicazione avviene anche grazie alla maestria della traduzione, alla duttilità (o alla “pieghevolezza”, verrebbe da dire) del suo stile, a quell’abilità alchemica di ricalcare e adattare il testo dell’originale e restituircelo fresco e inaspettatamente vicino in una nuova lingua: fluida, sfumata, elegante”. La cerimonia di premiazione, condotta da Stefania Soma (in arte, Petunia Ollister), si è svolta nei giorni scorsi al Castello di Perno, nel cuore delle Langhe, “Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco”. Nell’occasione, queste le parole di Caterina Bottari Lattes, presidente della “Fondazione” di Monforte d’Alba: “Con il ‘Premio Mario Lattes per la Traduzione’ la ‘Fondazione Bottari Lattes” pone l’attenzione sul fondamentale ruolo dei traduttori nella diffusione della letteratura e sull’impareggiabile contributo della traduzione nell’avvicinare popoli e culture differenti, abbattendo muri ideologici, creando ponti culturali e favorendo il dialogo. Con questa iniziativa la Fondazione intende promuovere la conoscenza di culture e autori meno noti al pubblico italiano e incoraggiare la traduzione in italiano delle loro opere letterarie più significative per qualità letteraria e profondità di contenuti, riflessioni, testimonianza. Il tutto nella piena consapevolezza che la traduzione non si risolve in una semplice trasposizione di parole da una lingua all’altra e nello spostamento di un segno linguistico da un codice all’altro, ma è una disciplina che sa trasferire pensieri e concezioni tra culture diverse, con le quali il traduttore instaura un profondo legame”.

Per info: “Fondazione Bottari Lattes”, via G. Marconi 16, Monforte d’Alba (Cuneo);  tel. 0173/789282 o www.fondazionebottarilattes.it

 

g.m.

Nella foto:

–       Silvia Pozzi

La Val Susa si riscopre terra di vini storici

Nel Seicento a Giaglione – piccolo comune posto sopra Susa, lungo la strada che conduce al Moncenisio e in Francia – i vigneti occupavano più di 100 ettari. Ma dopo la seconda guerra mondiale erano praticamente scomparsi. Le fabbriche del fondovalle, la ferrovia, l’emigrazione verso Torino avevano ridotto drasticamente il numero degli abitanti e, con loro, la superficie coltivata, non solo a vigne. Il bosco si era ripreso uno spazio che l’uomo aveva conquistato da più di 2mila anni.

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La Val Susa si riscopre terra di vini storici con la Cantina Martina e l’Agriturismo Cré Seren

Canalis (Pd): “Il Centrodestra non approva l’affido culturale”

“UN ALTRO SEGNO DI ARRETRATEZZA E DISATTENZIONE”

28 giugno 2022 – In Consiglio Regionale le forze di maggioranza si sono astenute sulla mia proposta di promuovere in tutta la Regione l’affido culturale, una pratica partita a Napoli nel 2020, durante il lockdown, nell’ambito dei progetti selezionati dal Fondo nazionale per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile, e poi diffusasi a Bari, Roma e Modena.
Si tratta di un progetto molto semplice: un genitore che, abitualmente, porta i suoi figli al cinema, a teatro, al museo, in una sala concerti o in libreria, accompagna anche il bambino di un’altra famiglia – eventualmente con un membro di questa famiglia – che per varie ragioni non frequenta abitualmente questi luoghi.
Si realizza così un insieme di fruizioni culturali condivise, tramite le quali “famiglie-risorsa” e “famiglie-destinatarie” stringono un Patto Educativo: un sostegno complessivo multidimensionale promosso, garantito e monitorato dalla Scuola.
Il progetto Affido Culturale alimenta i Patti Educativi affidando alle famiglie-risorsa una dotazione di “e-ducati”, una moneta virtuale solidale, con cui pagare i biglietti di accesso a luoghi della cultura convenzionati ad hoc: cinema, teatri, musei etc., che così si aggiungono, fattivamente, alla comunità educante. Le transazioni in e-ducati viaggiano su una app, appositamente realizzata, che facilita il monitoraggio delle attività, oltre che il fundraising del progetto.
L’affido culturale è monitorato dalle scuole del territorio, dai Comuni e dai Consorzi socio assistenziali ed è praticato da famiglie che aiutano altre famiglie. L’affido culturale, come ogni altra forma di affido, esprime la partecipazione di tutta la comunità, e non solo dei genitori biologici, alla sfida educativa che coinvolge i bambini.
Uno splendido esempio di rafforzamento dei legami comunitari e di contrasto alla povertà educativa. Soprattutto nei territori più poveri o disagiati, anche in Piemonte, ci sono, infatti, bambini e ragazzi che per mancanza di opportunità educative nelle famiglie e di possibilità economiche non visitano mai né frequentano luoghi culturali come ad esempio i teatri, i cinema, le sale concerti, le librerie e i musei: occasioni culturali fondamentali per la crescita e l’apprendimento.
Ogni bambino ha diritto a ricevere strumenti educativi adeguati ed è per questo che avevo proposto, con uno specifico Ordine del Giorno, di inserire la Regione Piemonte nel circuito dell’affido culturale, accedendo al Fondo nazionale per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile; avevo anche proposto di predisporre una programmazione di proposte culturali dedicate alle famiglie, a cui “famiglie-risorsa” e “famiglie-destinatarie” dell’affido culturale potessero fare riferimento, valutando la possibilità di fornire gratuitamente o a prezzo calmierato l’abbonamento annuale dei musei del Piemonte ai minori di famiglie in difficoltà e agli adulti che si propongono di sostenere progetti di affido culturale e coinvolgendo nel progetto di affido culturale i comuni piemontesi, le scuole, le associazioni di famiglie affidatarie e i consorzi socio assistenziali.
L’affido culturale valorizza l’esperienza dell’affido familiare, ma declinandola sullo specifico della fruizione di prodotti e servizi culturali. Purtroppo la proposta non è passata.
Temo che la radicale diffidenza del centrodestra piemontese nei confronti dell’istituto dell’affido abbia pesato anche in questo caso, privando i minori piemontesi di un’interessante opportunità, già sperimentata con successo in altre parti d’Italia.
Per fortuna, nella seduta di ieri, il Consiglio Comunale di Torino ha invece colto l’opportunità e approvato questo progetto, avanzato dalla consigliera Amalia Santiangeli, gettando un po’ di luce su un quadro regionale segnato da pregiudizio e arretratezza culturale.
Bisognerebbe ricordare alla Giunta Cirio che la condizione di povertà educativa di un minore è multidimensionale, frutto del contesto economico, sanitario, familiare e abitativo, della disponibilità o meno di spazi accessibili, della cattiva alimentazione e scarsa cura della salute, dell’assenza di servizi di cura e tutela dell’infanzia, ma è anche povertà di relazioni, isolamento, carenza di servizi, di opportunità educative e di apprendimento non formale.
La povertà educativa è insidiosa quanto e più di quella economica, priva bambini e adolescenti della possibilità di apprendere e sperimentare, scoprendo le proprie capacità, sviluppando le proprie competenze, coltivando i propri talenti ed allargando le proprie aspirazioni.
Bene per Torino! Peccato per il resto del Piemonte!

Monica Canalis, vice Segretaria Pd Piemonte e Consigliera regionale