ilTorinese

Cartello per pedoni in via XX Settembre verso il Duomo

In tema di sicurezza stradale il Consiglio comunale ha approvato la Mozione del consigliere Enzo Liardo (FdI) per l’installazione di un cartello in via XX Settembre, all’angolo con corso Regina Margherita, con l’indicazione ai pedoni di percorrere il lato della strada non adiacente ai giardini in direzione di piazza san Giovanni.

Subito dopo il Duomo c’è la fermata dei bus, ha spiegato il proponente, e spesso motociclette e bici superano i mezzi pubblici mettendo in pericolo chi sta risalendo a piedi verso il centro nel piccolo marciapiede a ridosso dei giardini.

L’indicazione andrebbe a fare il paio con il cartello già esistente nel tratto di via XX Settembre da piazza San Giovanni verso corso Regina Margherita.

Addio allo storico pasticcere impegnato nel mondo dello sport

È morto a 79 anni a Olcenengo, nel Vercellese Vittorio Ferraresi, uno dei “padri” dell’hockey vercellese e noto pasticcere. Vice presidente di Giuseppe Domenicale, il re degli scudetti e dei record e  poi di Tommaso Diglio e di Lorenzo Piccioni, è stato un simbolo dell’Hockey Amatori Vercelli. Lascia la moglie Luisa, le figlie Stefania, con Riccardo, Sara e i nipoti Aurora, Taher e Mattia.I  funerali venerdì, alle 11,30.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Festival del gol! Atalanta-Torino 4-4

Recupero  20esima giornata di campionato serie A

Partita incredibile d’altri tempi tra Atalanta e Torino, nel recupero della 20° giornata.I granata,come sempre in questo campionato,giocano bene,passano per ben 2 volte in vantaggio ma non riescono ad approfittare del parziale 2-4  e si fanno raggiungere dai bergamaschi che capitalizzano al meglio le occasioni create.I granata di Juric peccano ancora di concentrazione non riuscendo a gestire il vantaggio meritato al termine di una gara che il Toro ha dominato per lunghi tratti.Passa subito in vantaggio la squadra di Juric con
Praet che vola in fascia e crossa una palla tesa invitante per Sanabria che anticipa Scalvini e fa 1-0. L’Atalanta risponde al 16′ con una bella azione  di Zappacosta che ottiene un rigore su intervento di Rodriguez: dal dischetto Muriel fa 1-1. Passano 5′ e l’Atalanta ribalta il risultato con De Roon, gran botta su servizio di Muriel dalla bandierina. Al 36′ rigore anche per il Toro, dopo un contatto tra Freuler e Sanabria: Lukic non sbaglia e fa 2-2.
Nel secondo tempo la gara rimane spettacolare:il Toro si porta sul doppio vantaggio. Prima il rigore, segnato ancora da Lukic, dopo il netto fallo di Toloi su Pobega. Poi l’autogol sfortunato di Freuler che devia nella propria porta con un tiro imparabile  un cross di Sanabria. L’Atalanta sembra demoralizzarsi e Gasperini con i 5 cambi riesce a smuovere qualcosa.Ancora una grande invenzione  di Muriel al 78′ manda letteralmente in porta Pasalic che fa 3-4 e riapre il match. Poi rigore per fallo di mano di Zima e Muriel completa la sua splendida gara con una doppietta. Finisce in pareggio con ancora un grande Lukic nei granata: è diventato un leader tuttocampista coi fiocchi e grande merito va ascritto a Juric che lo ha letteralmente trasformato.

Enzo Grassano

Muore ciclista investito da un’auto

A Verolengo è morto un ciclista di 65 anni. E’ caduto nell’urto con un’auto questa mattina verso le 9. Stava pedalando sulla provinciale 31 quando una Mercedes lo avrebbe urtato nella parte posteriore, facendolo cadere. I soccorsi non lo hanno potuto salvare.

Bruno Molinaro, o l’antico innamoramento per la natura

“Maestri Reali”, alla Biblioteca Nazionale, sino al 6 maggio

“Beh, a me Molinaro piace. Mi piace la sua capacità di concentrarsi sulla “cattura” dei colori nella loro intensità. Mi piace perché sa alterare i colori smaglianti in forte contrasto fra loro, ai bianchi che dominano soffici, pressoché incontrastati, su tutta l’estensione del quadro. Mi piace per la sua tecnica sempre sofisticata, anche quando sembra voler dipingere schizzi approssimativi. Mi piace per le sue pennellate che condensano – nella forma visiva più semplice e per ciò stesso fortemente comunicativa – immagini, sensazioni e sentimenti sempre suggestivi.” Così scriveva Gian Carlo Caselli nel catalogo che accompagnava la grande personale, a palazzo Barolo, nel settembre del 2015, per i cinquant’anni artistici del pittore, sull’onda non critica ma dettata dalla forte amicizia che da anni lega due esseri umani. Da domani Bruno Molinaro (classe 1935, origini friulane prepotentemente affermate) è presente, con sedici opere, negli spazi della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino di piazza Carlo Alberto, in occasione del 300mo anno di fondazione, all’interno di “Maestri Reali”, una mostra organizzata da Guido Folco, presidente del Museo Miit di corso Cairoli 4. Una piccola personale, come lui sei altri artisti, a corona tutt’intorno una trentina di pittori.

 

Sì, Molinaro piace anche a me. Da anni, da quando l’ho conosciuto ad una mostra, per passare poi in quel suo studio in Crocetta, con una certa timidezza e con grande curiosità, dove tutto può apparire caos ma inquadrato nelle vecchie come nelle nuove tele, nei soggetti, nei colori, nelle catalogazioni, nei numeri che segnalano e ordinano. Una bicicletta e una valigia come primo benvenuto, un lato occupato dal cavalletto e da una tela bianca in attesa o già avviata, i pennelli e i tubetti di colore, poi le riviste, le locandine di tante occasioni – ha esposto in gallerie e palazzi torinesi, alla Promotrice e al Piemonte Artistico, in giro per l’Europa con Parigi e Atene, Lisbona e Bonn e Stoccolma, e per il mondo con Los Angeles e Istanbul, con Rio de Janeiro e Tokio e il Messico – e i riconoscimenti, tanti, tantissimi, un po’ più in là un tavolo e qualche sedia e un divano da occupare con gli amici. Alle pareti una cascata di colori, i suoi colori, soltanto una parte, piccola, oggi alla Biblioteca. Ed è con quei colori che Molinaro cattura, un bagaglio di impressioni visive e di ricordi, di angoli visti e immediatamente fatti propri: perché Molinaro è innamorato della natura (i ricami della “Galaverna”, gli autunni dorati, gli inverni di cui avverti il freddo o le “Prime nevi” che li annunciano, le nuvole bianche e soffici, grumi di cotone), con verità esprime quel legame che lo lega a lei, e quelle impressioni, al primo incontro, vengono a far parte della persona, della mente, degli occhi. Delle emozioni, afferrate e rese a chi guarda, le emozioni dell’angolo di un litorale o di un campo di lavanda, narrato e innervosito di pennellate violacee, della distesa giallastra della colza screziata dal verde che s’imbatte sul fondo nell’azzurro di un cielo sereno, di un panorama invernale attraversato dai corsi d’acqua ancora liberi o già ghiacciati, dove forse l’artista, nelle varie coniugazioni, raggiunge i maggiori momenti di poesia, della nebbia che sale e viene ad occupare con ordine questa o quella parte del terreno. Ci sono i suoi fiori, le sinfonie di rossi gialli azzurri intensi e verdi nelle differenti tonalità, espressioni della natura che sono lo specchio reale di quanto ci circonda ma altresì la vitalità e la soffusa sensualità della natura stessa. Si mescolano luci e colori e la tela si fa energia.

Sono quei tratti e quelle spatolate, principalmente gialle e aranciate, che si ritrovano in “Passione”, fitte, compatte, serrate in un unicum che pare dimenticare qualsiasi altro angolo ci possa essere all’intorno; è quella sospesa presenza del glicine nello specchio d’acqua che tra sottili arbusti e ninfee s’allunga “nel giardino di Monet” di Giverny, sono gli “Iris” – la copertina della mostra di Molinaro – in un carosello di bianchi e violacei più o meno profondi, dalle pennellate che pretendono spazio sulla tela, è l’azzurro di quel vasto mare immerso sotto il chiarore del cielo mediterraneo, su cui incombono la roccia bianca e un albero, disordinato dal vento e da quella sua solitudine, ogni cosa chiamata a ricreare “Il mio posto sul mare”. Non c’è soltanto la maestria di un artista, c’è a sovrintendere su ogni occasione, su ogni colore, su ogni composizione la sensibilità dell’uomo, l’intensità dello sguardo, quella magia che non lo ha mai abbandonato.

C’è la voglia ancora di sperimentare, ancora con i suoi colori. Appaiono ora (meglio, da qualche anno) come colori prosciugati, impregnati di una raggiunta essenzialità, quasi increspature che movimentano il dipinto, nervosamente schizzati, di grande dinamismo e giovinezza, vitali, distesi su cartoncini o su carta bagnata e poi raggrinzita, colori forse più tenui e aggressivi allo stesso tempo, messi a confronto con l’intelligenza di sempre, macchie, rivoli sanguigni, filamenti che cercano spazio e direzione sulla tela, tracce, una tecnica nuova, tempere che vogliono ricordarci uno spirito libero.

Elio Rabbione

Sede Espositiva: Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, piazza Carlo Alberto 3

dal 28 aprile (inaugurazione dalla 15 alle 16) al 6 maggio (ingresso libero, in ottemperanza alle direttive anti-Covid, green pass e mascherina, dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 16)

Nelle immagini: “Papaveri e girasoli”, olio a spatola, 2000; “Lavanda”, olio a spatola, 2011; “Glicine nel giardino di Monet”, olio su tela, 2013; “Verde”, tempera su cartoncino, 2015

Trasforma la bici in scooter: seimila euro di multa

Ieri mattina, i motociclisti del Reparto Radiomobile della Polizia Locale, durante il turno di pattuglia su corso Rosselli, hanno notato una bicicletta con pedalata assistita che percorreva la carreggiata in direzione Corso Mediterraneo a una velocità molto elevata e senza che il ciclista pedalasse mai.

Gli agenti hanno fermato il veicolo e hanno rilevato che la bicicletta elettrica era dotata di un acceleratore autonomo a manopola e che il motore elettrico non era di ausilio e vincolato alla pedalata, ma forniva potenza con la rotazione del polso.

Pertanto, essendo di fatto il veicolo trasformato in ciclomotore, al conducente sono state contestate una serie di sanzioni e il veicolo sottoposto a due sequestri e due fermi amministrativi. Per non aver immatricolato il ciclomotore, il veicolo è stato posto sotto sequestro e il conducente sanzionato da 158 a 635 euro. Un altro sequestro e una sanzione di 866 euro sono invece scattati per non aver assicurato il mezzo.

Inoltre, il giovane ventunenne guidava il ciclomotore senza casco, pertanto gli agenti gli hanno contestato una sanzione di 83 euro e il fermo del veicolo per 60 giorni, ma la cosa più grave è stata la constatazione di guida del ciclomotore senza patente che al trasgressore è costata una multa 5.100 euro e un altro fermo amministrativo di 3 mesi.

Un ulteriore sanzione di 42 euro gli è stata contestata per aver percorso un tratto di strada sul marciapiede.

Il Vice Comandante Vicario, Alessandro Parigini, ha espresso la sua preoccupazione nei confronti di questa frequente tendenza a trasformare le biciclette in ciclomotori: “Spesso chi acquista questi mezzi a pedalata assistita non è consapevole delle differenze che esistono tra bicicletta e ciclomotore o a volte ignora il fatto che apportando modifiche tecniche che alterano lo stato originale del veicolo potrebbe andare incontro a pesanti sanzioni. Proprio come è accaduto in questo caso. Probabilmente il conducente non ha pensato che l’inserimento di un acceleratore indipendente avrebbe comportato la trasformazione da bicicletta a ciclomotore. L’aspetto che più mi preoccupa di questa nuova tendenza a trasformare i veicoli è che in questo modo si mette a serio rischio la sicurezza e l’incolumità di tutti gli utenti delle strade. Una bicicletta non può e non deve diventare un ciclomotore”.

Lo storico Caffè San Carlo verso la riapertura

Intesa Sanpaolo ha assegnato la gestione degli spazi di ristorazione delle Gallerie d’Italia a Torino e Napoli. Nel nuovo museo di Torino, in piazza San Carlo, saranno i Fratelli Costardi; nella nuova sede di Napoli in via Toledo sarà Giuseppe Iannotti. L’apertura della parte di ristorazione, a completamento dell’offerta culturale, è prevista per l’autunno 2022, mentre i due musei apriranno al pubblico come annunciato il 17 maggio a Torino e il 21 maggio a Napoli.

Foto www.albertoblasetti.com

A Torino saranno protagonisti gli chef Costardi Bros, i fratelli piemontesi maestri del risotto, già proprietari del ristorante Christian & Manuel a Vercelli, mentre a Napoli condurrà lo chef Giuseppe Iannotti, campano classe 1982, già proprietario del ristorante 2 stelle Michelin Krèsios a Telese Terme (BN). Chef giovani e in grande ascesa attenti alle eccellenze dei rispettivi territori e alla cura del servizio.

In linea con lo spirito del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo e con l’identità dei nuovi musei, l’offerta ristorativa avrà forti radici territoriali ma con una costante ricerca di originalità, di sperimentazione, di esplorazione di nuovi linguaggi. Le proposte gastronomiche saranno adatte a un pubblico eterogeneo e pensate per accompagnare il visitatore dei musei durante tutto l’arco della giornata, con un forte rimando alla tradizione locale reinterpretata dagli chef appositamente per le Gallerie d’Italia.

A Torino, lo spazio ristorativo delle nuove Gallerie d’Italia si svilupperà nell’area dello storico Caffè San Carlo, punto di riferimento cittadino, con 120 coperti tra interno ed esterno e sarà guidato dall’estro creativo dei due fratelli che daranno alla tradizione piemontese un twist contemporaneo.

La caffetteria e bistrot ‘Caffè San Carlo’ ha l’obiettivo di diventare un punto di riferimento del salotto di Torino rispettando la storia della città e del luogo con un tocco di modernità. Sviluppandosi con dehors interni ed esterni, con affaccio diretto in Piazza San Carlo e nel chiostro interno del museo all’aperto, il Caffè San Carlo sarà lo spazio ideale per vivere il cuore della città in tutti i momenti della giornata così come il ristorante fine dining che sarà aperto anch’esso sette giorni su sette.

A Napoli, sarà la proposta gastronomica guidata dallo stellato Giuseppe Iannotti, che si distingue per i suoi piatti innovativi che raccontano il mondo e l’eccellenza campana anche in una sola portata.

Al piano terra, con ingresso da via Toledo, la caffetteria e il bistrot ‘Luminist’ con 50 coperti, saranno aperti da fine luglio, sette giorni su sette, con un format di ristorazione che prevede il pesce declinato in tutte le sue molteplici forme, oltre a ricette classiche della tradizione napoletana.

All’ultimo piano, nella meravigliosa terrazza panoramica con vista sul Golfo di Napoli e sulla Certosa di San Martino, ci saranno il lounge bar e il ristorante fine dining con due percorsi degustazione con i piatti da poter scegliere a la carte.

Entrambi i ristoranti, parte integrante dell’offerta delle Gallerie d’Italia, sono pensati per accogliere sia i visitatori dei musei sia i cittadini e turisti delle città.

Fa il pieno, mette in moto e scappa senza pagare

Subito dopo avere fatto il pieno di carburante al distributore ha messo in moto ed è fuggito.

E’ accaduto da un benzinaio in via Torino a Nichelino. Il gestore ha presentato  denuncia ai carabinieri, ai quali ha segnalato la  marca e il colore del veicolo e una parte dei numeri di targa. Si confida nelle  telecamere di video-sorveglianza per individuare il colpevole.