Tre arresti per usura ed estorsione
La Polizia di Stato di Torino, con la collaborazione delle Questure di Palermo, Catania e Vercelli, nelle prime ore della mattinata del 28.07.2022 ha proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale del capoluogo piemontese a carico di tre cittadini italiani, gravemente indiziati dei reati di usura ed estorsione aggravate dal vincolo della continuazione, commessi dal 2018 fino al mese di giugno di quest’anno.
L’articolata indagine, condotta dalla Squadra Mobile, prendeva avvio a seguito della raccolta delle dichiarazioni di un imprenditore, il quale denunciava di essere vittima dei predetti delitti da parte di due soggetti, entrambi gravati da plurime condanne per reati contro il patrimonio e in materia di armi.
Sollecitato dai propri familiari a sporgere denuncia, la vittima dichiarava di aver chiesto, nel maggio 2018, ingenti somme di denaro in prestito, a più riprese, ad entrambi gli usurai, per far fronte ai debiti insorti a seguito del fallimento di alcune sue società. Il capitale così ottenuto, ammontante complessivamente a circa 170.000 (centosettantamila) euro, dava luogo alla pretesa degli usurai di somme mensili pari al 10% del capitale prestato, a mero titolo di interessi. Il denunciante affermava di avere così corrisposto, nel tempo, sempre a mero titolo di interessi, una somma pari a circa 650.000 (seicentocinquantamila) euro.
La vittima, a decorrere dal mese di maggio 2022, non essendo più in grado di corrispondere le somme pretese dagli usurai, interrompeva i pagamenti e si determinava alla denuncia dei fatti.
L’attività investigativa, immediatamente avviata, poneva in evidenza, secondo l’ipotesi dell’accusa, che, a fronte della mutata situazione, uno dei due usurai, unitamente ad un terzo individuo, anch’egli destinatario dell’odierna misura cautelare e già condannato per reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti e per associazione a delinquere di stampo mafioso, esprimeva espresse minacce di azioni ritorsive nei confronti della parte lesa e dei componenti della sua famiglia, qualora egli non avesse ripreso a pagare regolarmente il dovuto.
All’atto dell’odierna esecuzione, i tre indagati venivano rintracciati rispettivamente a Torino, Palermo e Catania. Uno di essi veniva trovato in possesso di un’arma comune da sparo e relativo munizionamento, risultata provento di un furto in abitazione perpetrato nella provincia di Pavia nel 2012; per tale detenzione veniva tratto in arresto, in flagranza di reato, nonché indagato per la ricettazione dell’arma.
Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti restrittivi, venivano esperite perquisizioni delle abitazioni e dei luoghi nella disponibilità degli indagati, che conducevano al rinvenimento di materiale e di documentazione utile ai fini investigativi.
Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva.
Parte l’iter per l’ingresso nell’Accademia Piemonte 2022/23 di baseball, riservata agli atleti nati negli anni 2005, 2006, 2007, 2008 e 2009; il primo test selettivo è in programma il 21 settembre alle ore 17, nell’impianto del baseball di via Passo Buole a Torino. Saranno 15 i cadetti selezionati, i quali oltre alla frequenza tri-settimanale del corso che avrà inizio il 18 ottobre 2022 e terminerà il 16 marzo 2023(MARTEDI’ e GIOVEDI’ 16.45-19.15, SABATO 15-17.30), avranno l’opportunità di essere a disposizione di uno staff d’eccezione, dal quale poter apprendere e migliorare i fondamentali dello sport che per la maggior parte dei ragazzi è ragione di vita.
questo lo staff della stagione 2022/23
𝗥𝗘𝗦𝗣𝗢𝗡𝗦𝗔𝗕𝗜𝗟𝗘𝗔𝗖𝗖𝗔𝗗𝗘𝗠𝗜𝗔: Sabrina OLIVERO 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲𝗙𝗜𝗕𝗦
𝗖𝗢𝗢𝗥𝗗𝗜𝗡𝗔𝗧𝗢𝗥𝗘𝗜𝗡 𝗟𝗢𝗖𝗢: Michela PASSARELLA
𝗗𝗜𝗥𝗘𝗧𝗧𝗢𝗥𝗘𝗦𝗣𝗢𝗥𝗧𝗜𝗩𝗢: Giovanni Mario COSTA (𝗛𝗶𝘁𝘁𝗶𝗻𝗴𝗲 𝗕𝗮𝘀𝗲𝗿𝘂𝗻𝗻𝗶𝗻𝗴𝗖𝗼𝗮𝗰𝗵)
𝗖𝗢𝗔𝗖𝗛: Luca COSTA (𝗗𝗲𝗳𝗲𝗻𝘀𝗲𝗲 𝗖𝗮𝘁𝗰𝗵𝗶𝗻𝗴𝗖𝗼𝗮𝗰𝗵)
𝗣𝗜𝗧𝗖𝗛𝗜𝗡𝗚𝗖𝗢𝗔𝗖𝗛: Alessandro Rosa COLOMBO
𝗣𝗥𝗘𝗣𝗔𝗥𝗔𝗧𝗢𝗥𝗜𝗔𝗧𝗟𝗘𝗧𝗜𝗖𝗜: OPERATORI DELLO STUDIO S.U.R.F. SRLS
𝗠𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢𝗥𝗜𝗜𝗡𝗙𝗢:
📞 Michela Passarella 3487358127
📩 accademia.fibspiemonte@gmail.com | piemonte@fibs.it
AL TRY OUT di MERCOLEDI’ 21 SETTEMBRE DALLE 17, oltre lo Staff saranno presenti i coordinatori delle Nazionali Baseball Gianmarco FARAONE e Robert CRAMER. Anche i giocatori che fanno parte della Nazionale U15 o U18 dovranno sostenere la prova Tryout Process.
Il test di accesso, che avverrà alla presenza dello staff Elite e i responsabili dell’Instructional League avrà una durata totale di 2 ore che prevede:
- Bullpen a 15 lanci (comando fastball, velocità, meccanica)
- Batting practice a 2 giri
- Difesa nelle rispettive posizioni in campo con tiri alle basi
- Baserunning.
Report di scouting da condividere con allenatori e giocatori, seguendo il modello di scouting per i giocatori di posizione;
- Guanto
- Braccio
- Corsa di base
- Battere per il contatto
- Battere per la potenza
- Proiezione Seguendo il modello di scouting per i lanciatori;
- Fastball • Off-speed • Comando/controllo
- Meccanica
- Proiezione Inizio 18/10/2022 Termine 16/03/2022 Gli appuntamenti rispetteranno il calendario scolastico regionale
Monitoraggio “in season” 1 sessione aprile, 1 sessione maggio, 1 sessione giugno
Tre sedute di allenamento settimanali:
MARTEDI’ 16.45-19.15 GIOVEDI’ 16.45-19.15 SABATO 15-17.30
Fascia di età: 2005/2006/2007/2008/2009
Numero massimo di candidati ammessi: 15
𝗣𝗹𝗮𝘆𝗲𝗿 𝗗𝗲𝘃𝗲𝗹𝗼𝗽𝗺𝗲𝗻𝘁𝗣𝗹𝗮𝗻
I partecipanti potranno giocare partite contro altre accademie vicine e in tornei organizzati contro quelle di altre Federazioni.
La tecnologia Blast Motion sarà adottata per effettuare verifiche periodiche necessarie per valutare i progressi dei ragazzi e l’attuazione del programma.
Per ogni accademia sarà scelto un giocatore idoneo per il profilo del college Between The Lines (conoscenza della lingua inglese, voti scolastici, disciplina e carattere devono essere buon livello).
L’estate dei volontari Anpas al servizio della gente
Il volontariato delle Pubbliche Assistenze Anpas è sempre in attività per definizione, in quanto si occupa prevalentemente di soccorso di emergenza 118 in ambulanza, di protezione civile e di trasporti socio sanitari di tipo ordinario, come accompagnamenti a visite e terapie, dimissioni da ospedali e case di cura e trasferimenti interospedalieri.
La Sala Operativa di Protezione Civile Anpas attualmente è impegnata, in coordinamento con la Regione Piemonte, in attività di accoglienza e di trasferimento di famiglie, arrivate dall’Ucraina, presso le unità abitative sul territorio individuate dalla Regione. Prosegue anche l’assistenza sanitaria Anpas nei centri vaccinazione anti Covid-19.
Le volontarie e i volontari delle associazioni Anpas, oltre a garantire i consueti servizi sul territorio, svolgono soprattutto nei mesi estivi assistenza sanitaria a eventi e concerti. Si è iniziato a maggio con l’assistenza sanitaria a Eurovision Song Contest Torino 2022 con la turnazione di oltre 300 volontari soccorritori, per continuare a giugno, allo Stadio Olimpico, con l’assistenza sanitaria ai concerti di Cremonini, Ultimo, Vasco Rossi e i Rammstein. Tra giugno e luglio, il Pala Alpitour ha visto esibirsi Brunori, Gazzelle, i Pinguini Tattici Nucleari e Harry Styles, grandi eventi che hanno richiamato migliaia di spettatori.
A occuparsi di queste assistenze sono state Croce Verde Torino, in stretta collaborazione con le associazioni Croce Verde Rivoli, Croce Bianca Orbassano, Croce Verde None, Croce Bianca Rivalta, Croce Bianca Volpianese e Croce di Collegno, tutte aderenti Anpas.
L’impiego del personale è stato massiccio, con oltre 820 presenze di volontarie e volontari che hanno garantito, oltre all’assistenza sanitaria in occasione degli spettacoli, anche la loro presenza durante le operazioni di montaggio e smontaggio dei palchi sui quali si sono alternati gli artisti.
Considerevole anche la presenza del personale sanitario: oltre una quarantina tra medici e infermieri hanno assicurato un adeguato presidio durante gli eventi.
Sono stati allestiti tre posti medici avanzati; presso lo Stadio Olimpico erano presenti a ogni concerto otto ambulanze, delle quali quattro di soccorso avanzato e quattro mezzi di base; mentre al Pala Alpitour erano di norma presenti un’ambulanza avanzata e una di base.
L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 82 associazioni di volontariato con 10 sezioni distaccate, 10.425 volontari (di cui 4.062 donne), 5.753 soci, 640 dipendenti, di cui 71 amministrativi che, con 436 autoambulanze, 226 automezzi per il trasporto disabili, 261 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 2 imbarcazioni, svolgono annualmente 534.170 servizi con una percorrenza complessiva di 17.942.379 chilometri.
Positivo l’aggiornamento sullo stato dell’arte del nuovo Parco della Salute e della Scienza di Torino nella riunione della Cabina di monitoraggio di cui fanno parte la Regione Piemonte, il Comune di Torino e la Prefettura, insieme all’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute di Torino, l’Università degli studi di Torino e il Politecnico.
L’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi ha riferito del recente incontro con Sistemi Urbani Ferrovie nel quale sono state prospettate due nuove ipotesi risolutive riguardo ai nodi ancora aperti sulla viabilità d’ambito. Un problema che si sta avviando a soluzione, fermo restando che tutti gli interventi vanno conclusi entro il 2027.
Quanto all’evoluzione della gara d’appalto, le buone notizie sono che lo scioglimento delle Camere non ha compromesso le disposizioni del Decreto Aiuti, che ha comunque ottenuto la fiducia, e che la Regione Piemonte ha approvato il nuovo prezzario dell’edilizia. Due circostanze che agevolano il proseguimento delle procedure sulla strada indicata da Anac per completare l’iter garantendo la sostenibilità economica del progetto.
Panda 4 mission, giovani e solidarietà
Una vecchia Fiat Panda 4×4 restaurata per i collezionisti dagli allievi del Centro di formazione professionale Rebaudengo di Torino
All’Asta Bolaffi spunta una quotazione rilevante che va a beneficio di una analoga scuola salesiana della missione di Ivato in Madagascar.
Un esempio di coinvolgimento dei giovani nella solidarietà internazionale
Una vecchia Fiat Panda ha compiuto a giugno 2022 il suo viaggio (virtuale) più lungo, dalle campagne cuneesi fino a Ivato (Madagascar), per portare agli allievi della locale scuola professionale “Notre Dame de Clairvaux” un rifornimento di strumenti di lavoro insieme con il messaggio di amicizia dei loro coetanei del Centro di Formazione Professionale “Rebaudengo” di Torino. 6200 chilometri in linea d’aria, attraversando la nostra penisola e il Mediterraneo, scavalcando l’Africa orientale e il Canale del Mozambico, per dare esito all’operazione “Panda 4 mission”.
“È un esempio di economia circolare” commenta don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco di Torino, l’organismo che ha fatto da tramite fra l’Italia e don Erminio De Santis, salesiano di Borgo Velino in provincia di Rieti, da quarantadue anni missionario a Ivato nel circondario della capitale Antananarivo. L’operazione si è rivelata un prototipo di cooperazione internazionale che ha coinvolto entità molto diverse fra loro per natura e obiettivi, le quali sono riuscite a convergere su un obiettivo comune, certamente raggiunto.
A dare il “la” è stato Francesco Joly, imprenditore appassionato di automobili storiche, tesoriere dell’associazione “Torino Heritage” che ha per finalità la salvaguardia del bello e del buono della cultura automobilistica nella quale la Città della Mole si è distinta nella sua storia. Una “Fiat Panda 4×4”, negli Anni Ottanta icona di un fuoristrada a portata di tutti, giaceva in un cortile contadino dopo aver affrontato strade impervie, inverni gelidi ed estati torride. Joly l’ha prelevata e portata al CFP Rebaudengo proponendo una “sfida” per insegnanti e allievi: farla tornare nuova, operando su una carrozzeria mangiata dal sale sparso per sciogliere il ghiaccio e su un motore da rifare in molte parti per via dell’usura. Dopo si sarebbe potuto proporla ai collezionisti di auto storiche.
Il direttore del Centro di formazione salesiano, Fabrizio Berta, ha percepito le potenzialità di questa sfida: affrontare con i ragazzi un caso concreto di restauro sia nel reparto di carrozzeria sia in quello di meccanica. “Anziché montare e smontare un motore funzionante o le parti di un veicolo standard, affrontare la rimessa in funzione di un’auto abbandonata” ha spiegato Mauro Teruggi, il nuovo direttore al Rebaudengo subentrato in corso di restauro; e, da analista degli sbocchi occupazionali, ha aggiunto: “c’è un filone in fase di sviluppo nel settore automotive che è proprio quello della manutenzione di veicoli storici e da collezione”.
Fin qui un insolito ma ammissibile programma di formazione per una scuola professionale che ancor prima che finiscano i corsi riceve dall’industria e dagli artigiani richieste di segnalazioni di operatori specializzati. A far compiere un salto in avanti del progetto “Panda 4×4” l’interpretazione del numero “4” all’inglese: “per”. L’istituto Rebaudengo nacque nel 1930 con una esplicita finalità missionaria: preparare i salesiani che sarebbero andati nel mondo, a portare con sé una professione manuale da mettere in campo per autosostenersi e per generare capacità tecniche fra i ragazzi nei Paesi che chiedevano di svilupparsi nei settori dell’agricoltura e dell’artigianato. Il responsabile dell’Istituto, don Luca Barone, ha congiunto i fili e proposto che il restauro e la cessione dell’auto venissero finalizzati al sostegno di una analoga scuola professionale. È bastato scorrere i progetti che Missioni Don Bosco sostiene per individuare il partner giusto: il Centro Notre Dame di Clairvaux.
Con entusiasmo crescente, è stato coinvolto anche Giorgetto Giugiaro, il designer della Panda. A lui la scelta della selleria fra le proposte che hanno fatto gli allievi del Rebaudengo, con l’autorizzazione a usare la sua firma sul cruscotto: una preziosità in più per questo restauro “doc”, per il quale la Pirelli ha riesumato gli stampi e fornito gli pneumatici tassellati del modello originale. A mettere la ciliegina sulla torta una coincidenza: il veicolo fu immatricolato nel 1988, anno del centenario della morte di san Giovanni Bosco. Non c’era più motivo per non osare il salto successivo, quello di vendere la “Panda 4 mission” al miglior offerente fra i cultori di auto d’epoca.
A questo punto è entrata in campo la casa d’aste Bolaffi, una vera istituzione a Torino per la valorizzazione del collezionismo di alto livello, che ha accolto con curiosità – mantenendo lo sguardo professionale – l’intera operazione. Alla fine di un percorso di informazione reciproca sui diversi passaggi del progetto e delle regole da rispettare, il 10 giugno si è svolta l’asta che ha fatto staccare, a chi si è aggiudicato il lotto, un assegno da 13.250 euro già trasmessi alla missione.
Don Erminio può così acquistare oggi i macchinari aggiornati, le attrezzature mancanti e i materiali di consumo per l’officina dove si insegna meccanica. Al “Centre Notre Dame de Clairvaux” ci sono anche altre specializzazioni, come quella di muratore, che con sentono ai circa 200 giovani che escono dai percorsi formativi di trovare facilmente lavoro in un Paese che sta subendo il fuoco incrociato di un impoverimento generalizzato e di un avanzamento della desertificazione.
La tecnologia dell’automobile è andata molto avanti, “ma qui anche una Panda sarebbe per noi un mezzo attualissimo” ha commentato con un po’ di umorismo il missionario in un video-messaggio trasmesso al CFP di Torino il giorno in cui gli allievi hanno presentato il risultato del loro lavoro.
Il valore di questa operazione, che non è “aggiunto” ma ne è parte costituente, è stata la sensibilizzazione dei giovani allievi che hanno partecipato direttamente e indirettamente ad essa. Sono stati coinvolti passo passo non solo sul piano operativo ma anche su quello della comunicazione: hanno condiviso con gli insegnanti la programmazione e l’esecuzione degli interventi, ma hanno anche presentato in prima persona le fasi e il risultato del restauro, sempre considerandosi esponenti dell’intero corpo scolastico. Una decina di loro poi è stata presente all’anteprima dell’asta, godendo della presenza a sorpresa di Giugiaro dal quale hanno ascoltato alcuni aneddoti dell’origine della Panda e colto l’importanza delle capacità lavorative da essi acquisite al CFP. In più, come ha sottolineato don Antúnez, essi sono stati protagonisti di una apertura verso il mondo: “hanno trasceso la frontiera dei muri della loro scuola per essere attenti alla condizione dei loro coetanei, che hanno avuto in sorte di nascere in un Paese povero di mezzi materiali”. Di fatto è nato un gemellaggio fra i Centri di Torino e di Ivato che ha generato un primo appuntamento via Web a settembre, alla ripresa dei corsi di formazione.
Salsiccia e buon gusto a Bra
BRA’S, IL FESTIVAL DELLA SALSICCIA DI BRA E DEL BUON GUSTO:
dal 16 al 18 settembre 2022
Nel centro storico della città, Ala di corso Garibaldi, degustazioni d’autore, cooking show e mercato. Chef stellati e giovani talenti celebrano la salsiccia di Bra e i prodotti del territorio
Torna l’evento che celebra la Salsiccia di Bra e le eccellenze locali: dal 16 al 18 settembre 2022 torna “BRA’S – Il festival del Buon Gusto: la Salsiccia di Bra, formaggio, pane e riso”
Arriva nel cuore del centro della città, sotto i portici dell’ala storica di Corso Garibaldi e Corso Cottolengo, l’evento gastronomico che vede protagonisti importanti chef stellati del territorio, affiancati da giovani talenti emergenti, per celebrare e interpretare attraverso piatti esclusivamente studiati per l’occasione i prodotti d’eccellenza del territorio, a partire dalla celeberrima salsiccia di Bra, l’unica prodotta con salsiccia di vitello, oltre al formaggio, al pane e al riso “made in Bra”.
«BRA’S celebra le eccellenze gastronomiche della nostra città, a cominciare dalla celebre salsiccia di vitello che nel tempo ne è diventata un simbolo – commenta il sindaco di Bra Gianni Fogliato. Siamo molto soddisfatti del grande successo ottenuto dal Festival del buon gusto, che quest’anno, facendo tesoro delle esperienze maturate nelle due prime edizioni, ritorna con importanti novità relative alla location, alla data e al programma. Elementi che valorizzeranno ulteriormente le proposte offerte e consentiranno alle tante persone che verranno a degustare i nostri prodotti di godersi al meglio Bra e le sue bellezze».
Conclude Luigi Barbero, direttore Confcommercio Ascom Bra: «BRA’s è un evento che vuole consolidarsi e diventare punto di riferimento per il turismo enogastronomico del nostro territorio, attraverso l’esaltazione e la valorizzazione dei prodotti tipici della città di Bra, la salsiccia, il formaggio, il pane e il riso, con la partecipazione di chef stellati e giovani talenti emergenti. La proposta di questa edizione si presenta rinnovata nella location e nella data di svolgimento con l’obiettivo di maggiore attrattività turistica e di coinvolgimento delle attività commerciali della città».
L’Assessore regionale all’agricoltura e Cibo sottolinea che nel panorama degli eventi che contribuiscono a rendere attrattivo il territorio non può mancare il festival della salsiccia di Bra, dedicato ad un prodotto storico, che sarà valorizzato dagli chef stellati attraverso i piatti in abbinamento ad altri prodotti locali e vini piemontesi. La salsiccia di Bra è tra i 342 prodotti Pat, produzione agroalimentare tradizionale, che insieme agli 82 prodotti certificati Dop e Igp costituiscono la grande offerta agroalimentare di qualità del Piemonte.
Dopo Cheese e la Fiera del Tartufo il Festival della Salsiccia di Bra, ha sottolineato l’Assessore regionale alla Cultura Turismo e Commercio mette di nuovo il Piemonte al centro dello scenario nazionale e internazionale per gli eventi dedicati all’enogastronomia in un momento in cui serve rilanciare le nostre eccellenze come fattore di crescita economica per i produttori e di attrazione turistica per gli operatori dell’accoglienza.
Il format 2022 prevede un weekend aperto al pubblico, senza necessità di prenotazione (sabato 17 e domenica 18 settembre) per godere degli show cooking degli chef, assaggiare – a prezzi alla portata di tutti – piatti d’eccezione e scoprire l’eccellenza del territorio, enogastronomica e non solo. Anteprima il venerdì sera con un unico appuntamento su prenotazione: la cena stellata firmata da chef Gian Piero Vivalda, Antica Corona Reale di Cervere, due stelle Michelin per un affascinante percorso di sapori, sintesi della più alta ricerca della perfezione, in cui la materia prima assume il culmine della sua essenza e che rappresenta e valorizza i prodotti protagonisti dell’evento ai massimi livelli.
BRA’S entrerà poi nel vivo sabato 17 e domenica 18 settembre, con il Festival a ingresso libero: nella giornata di sabato il protagonista sarà chef Giovanni Grasso, La Credenza, stella Michelin di San Maurizio Canavese accompagnato dalla sua brigata, cucinerà dal vivo, nella gigante cucina a vista allestita sotto i portici dell’ala di corso Garibaldi, tre piatti ideati per l’evento. Grande protagonista sarà la Salsiccia di Bra, abbinata – con l’estro e la ricercatezza di uno storico chef stellato piemontese – alle tipicità locali: il riso, le verdure degli orti, il pane e il formaggio Bra Dop.
La giornata di domenica 18 settembre saliranno alla ribalta gusti e sapori nuovi, risultato recente di condivisione e contaminazione tra tradizione e innovazione: arriva a Bra Seul Kim Ki, chef di Uri Sapori Condivisi di Roddino. Affiancato dagli chef “resident” dei due ristoranti braidesi La Bula, Vincenzo La Corte e Davide Grimaldi di Tako.
L’ala storica di Corso Garibaldi si trasformerà in un grande ristorante, con gli chef che cucinano a vista, i piatti potranno essere gustati comodamente seduti al tavolo.Piatti d’autore alla portata di tutti al prezzo di 12 euro. Servizio pranzo dalle ore 11 alle 16 e cena dalle 18 alle 23.
Oltre ai piatti cucinati dagli chef, sarà possibile degustare anche il Tagliere Bra’s (salsiccia di Bra, formaggio Bra Dop e focaccia di Bra) e assaggiare la focaccia di Bra, il tutto in abbinamento con i vini della Banca del Vino di Pollenzo e alla birra artigianale braidese StaBrau.
Il weekend del Gusto sarà inoltre l’occasione per scoprire, degustare e acquistare i prodotti tipici di eccellenza del nuovo “Mercato di BRA’S”, spazio espositivo e di vendita a cura di Confartigianato, Coldiretti Campagna Amica e Il Mercato della Terra di Bra – Condotta Slow Food, allestito nello spazio di corso Cottolengo, sopra l’ala di corso Garibaldi, che diventerà una vera “Terrazza del Gusto”.
“BRA’S – Il festival del Buon Gusto: la Salsiccia di Bra, formaggio, pane e riso” è ad ingresso gratuito. Orari di apertura al pubblico Bra’s e Mercato: sabato 17 e domenica 18 dalle 11 alle 22.
SIDE EVENTS
Nei giorni dell’evento i visitatori avranno la possibilità di partecipare a incontri di approfondimento dedicati alle tematiche della corretta alimentazione, tenuti da esperti nutrizionisti che metteranno in evidenza le caratteristiche dei prodotti protagonisti dell’evento: la carne, il pane, il formaggio.Laboratori e conferenze aperte al pubblico, organizzate nei cortili dei palazzi storici nei pressi dell’area dell’evento (Palazzo Mathis, Palazzo Garrone, Palazzo Traversa)
Sarà inoltre possibile visitare il centro storico della città e i monumenti che la rendono la capitale del Barocco Piemontese con l’accompagnamento di una guida. Verrà inserito nel percorso di visita anche il borgo di Pollenzo e la Banca del Vino.Sono previste visite in cantina e nei musei civici, per l’occasione a ingresso gratuito.
L’evento è organizzato dal Comune di Bra e dall’Ascom di Bra, in collaborazione con i Consorzi Salsiccia di Bra, Bra DOP e Pane di Bra, Confartigianato Cuneo, Coldiretti Cuneo, Campagna Amica, con il sostegno di Regione Piemonte, Camera di Commercio di Cuneo, Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e Fondazione CRC.
Info su www.turismoinbra.it e su www.bracittaslow.it.
Sta per concludersi la settima edizione della Masterclass in Visual Storytelling, realizzata da CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia e da ICP – International Center of Photography di New York, grazie al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo.
Foto Andrew Lichtenstein
Ne è valsa la pena?
Faceva freddo in quella stalla abbandonata. Dai muri tirati su a secco entrava un’aria gelida, sibilata dal vento che quella notte di fine inverno del 1944 turbinava neve. Attorno a quel tavolo di fortuna, combinato da due vecchie assi poggiate su malfermi cavalletti di legno ci trovammo a parlare del futuro, di ciò che ci attendeva. Eravamo in tre: io, Giorgio e Renato.
La cera liquefatta della candela si era rappresa in pallide lacrime e le parole scorrevano veloci. Quando sarebbe finito l’incubo della guerra, dell’occupazione dei tedeschi, dell’arroganza dei fascisti della repubblica sociale con quei ghigni e i simboli delle teste da morto? L’Italia sarebbe tornata come prima del fascismo o sarebbe cambiata davvero? Certo, volevamo la libertà ma non si combatteva solo per questa ragione. “Il nostro obiettivo è tenere insieme, come una cosa sola, libertà e democrazia”, diceva Giorgio. “ Non è possibile che le cose rimangano come ai tempi dello Statuto Albertino. Non basta che ci sia un sovrano che conceda di sua iniziativa, che bontà, i diritti al popolo. Anzi. Non va nemmeno bene che ci sia un Re, la monarchia, i Savoia a decidere e comandare. Quelli sono scappati all’8 settembre lasciandosi alle spalle un paese dilaniato, distrutto, occupato. Prima hanno aperto le porte al Duce, poi all’avventura della guerra, lasciando l’esercito in rotta, e ora dovremmo accoglierli ancora, perdonando tutto? Nemmeno per idea!”. Picchiò un pugno sul tavolaccio, facendo tremare la candela che prontamente presi al volo. Su quel punto eravamo tutti d’accordo: non avevamo preso le armi per cacciare fascisti e tedeschi e poi tornare ad essere sudditi. C’erano giornate in quel duro inverno dove si aggiravano gli occupanti armati fino ai denti, e non era il caso di uscire allo scoperto; altri ancora dove si preparava o si effettuava un agguato o un’azione particolare.
Nei lunghi periodi di inattività eravamo impegnati anche in grandi discussioni dove si parlava del futuro, di come lo si immaginava. L’idea su cosa avrebbe dovuto essere il domani, anche per istinto, non era certo riflessa dalle immagini del passato, di prima del fascismo, ma autorizzava ad immaginare l’avvento di qualche cosa di completamente diverso che chiamavamo genericamente democrazia, cioè un Paese senza dittatura, senza imposizioni, senza violenza. A volte penso a quella sera e alle altre passate a discutere, quando l’inattività era obbligata dal bisogno di attendere o dalle pessime condizioni del tempo, e vedendo quest’Italia piatta, meschina, ignorante mi scopro a pensare chi ce l’avesse fatto fare. Poi, superato lo scoramento, mi vengono in mente le parole di Renato quando diceva che non bisognava illudersi, che le cose sarebbero sì cambiate ma che non c’era conquista che sarebbe stata ottenuta una volta per tutte, che per noi che volevamo cambiare la società, che aspiravamo a cambiare il mondo non ci sarebbe mai stato congedo. Quante volte ci siamo ritrovarti da anziani in tutti questi anni. Noi, i sopravvissuti, con i capelli bianchi e le ossa stanche. Noi che avevamo fatto saltare i ponti; con queste mani tremanti che un giorno avevano lanciato bombe a mano. Condividendo paure, ansie e speranze con quelle ragazze dallo sguardo deciso che da signore, madri, nonne e bisnonne è diventato più dolce e mite, capaci in quei tempi da lupi di nascondere pistole, portare messaggi, ospitare e nutrire partigiani, prendere parte ai combattimenti con coraggio. Oggi facciamo fatica a camminare, sorretti da un bastone o una stampella. Attraversiamo lentamente le vie che un tempo ci videro muoverci con rapidità, colpendo e fuggendo. Vecchi, un po’ malandati. Faremo anche tenerezza ma a quel tempo sbaragliammo interi battaglioni, rischiammo la vita, ci battemmo per garantire quella libertà della quale oggi tanti fanno cattivo uso, abusandone, senza immaginare quanto ci sia costata perché non ne sono mai stati privati e non hanno dovuto battersi per riconquistarla. Non c’è retorica in questi pensieri. Abbiamo imparato a nostre spese che non serve indulgere in nostalgie. C’è piuttosto la consapevolezza di aver fatto ciò che era giusto e che tutto quanto è accaduto non deve essere dimenticato perché quei semi di giustizia e libertà non inaridiscano mai. E a quella domanda c’è una sola risposta possibile: sì, ne è valsa la pena.
Marco Travaglini
“LA PRIVATIZZAZIONE DI PARTE DELL’OSPEDALE DI TORTONA E’ SOLO L’INIZIO DI UN PIANO STRATEGICO PER CEDERE LA NOSTRA SANITA’?
27 luglio 2022 – “Apprendiamo dagli organi di informazione che, dopo una lunga attesa e non pochi solleciti, l’Asl di Alessandria ha predisposto gli atti per bandire la gara per consentire che una parte dell’Ospedale di Tortona venga gestito dai privati, ammesso che il bando, come già accaduto ad altri, non vada deserto. Di fronte a questa notizia pensiamo che sia normale che vengano poste pubblicamente alcune domande: la privatizzazione di ambulatori e pronto soccorso è un indirizzo dell’Assessorato regionale alla sanità? E, nel caso in cui la risposta fosse affermativa, vorremmo sapere se il modello di sanità che ha in mente il centrodestra sia quello di mettere sul mercato tutto quello che non riesce più a gestire e cederlo al miglior offerente” dichiarano il Consigliere regionale Pd di Alessandria Domenico Ravetti e il Vicepresidente della Commissione Sanità.
“Per fare fronte alle difficoltà di Tortona si sta cercando l’aiuto della sanità privata con l’affidamento a un soggetto esterno del reparto di Recupero e Riabilitazione Funzionale e degli ambulatori di Cardiologia, Neurologia, Allergologia, Pneumologia, Dermatologia, Gastroenterologia e Reumatologia, ma anche del Pronto Soccorso. Questo disegno che, per ora riguarda Tortona, fa parte di una strategia del centrodestra che coinvolgerà tutto il Piemonte?” proseguono gli esponenti dem.
“Ribadiamo ancora una volta – concludono i Consiglieri regionali Pd – l’importanza di una sanità pubblica, forte e moderna, una sanità in grado di rispondere correttamente e tempestivamente alle necessità dei cittadini. Sarebbe importante impegnarsi per ridisegnare questa sanità, per potenziare i nostri presidi ospedalieri e non spezzettarli, cedendoli ai privati. Non occorrono miracoli per rilanciare il nostro sistema sanitario e adeguarlo ai nuovi tempi, alle nuove esigenze, alle nuove richieste, ma buon senso e volontà”.