ilTorinese

Al Palio di Asti per riscoprire il Vermouth

IN SCENA IL 4 SETTEMBRE

Torino – Asti: distanti 56 km ma vicine per una tradizione storica e culturale rappresentate dal rito dell’aperitivo a base di vermouth ( o Wermut, nome tedesco dell’artemisia, l’erba principale dalla quale si realizza il liquore) .
Nel tempo, questo particolare rito, ricordato anche da molte stampe pubblicitarie famose, si è andato perso:  ma, attraverso eventi storici e importanti quali il Palio di Asti, ha ritrovato  la sua espressione storica grazie al lavoro costante e alla presa di coscienza dell’azienda vinicola PERLINO che ha scommesso su quanto fosse utile unire la conoscenza attinente ai vini del territorio ( l’astigiano) alla cultura storica e delle tradizioni, senza le quali sarebbe vana ogni tipo di narrazione.
Ed è così che lo stabilimento con sede ad Asti , che vanta la produzione di  oltre 100.000 bottiglie fra spumanti e vermouth, e che ha installato di recente un nuovo sito produttivo a Montiglio Monferrato per l’insediamento di una particolare bottaia per l’affinamento dei vini, ha incontrato e ospiterà ad assistere all’evento i vertici della multinazionale “ Le Martiniquaise Bardinet” ( secondo gruppo francese nella produzione di alcolici) .
Naturalmente, questo importante passaggio, favorirà l’arrivo di ospiti da tutta Europa che potranno conoscere il tradizionale corteo storico, ma non solo: avranno la possibilità di spostarsi nei locali tipici della città, degustando i vari cocktail preparati per l’occasione a base vermouth,  e assaggiando quello che Perlino ha messo a punto con la creazione di una “special edition”  denominato ” Corsieri del Palio” ,  che suona come un omaggio alla cittá di Asti e al suo passato medievale. La sua ricetta originaria prevede un’accurata selezione di erbe e spezie, lasciate in infusione singolarmente a caldo o estratte a freddo in base alle loro caratteristiche,  e solo successivamente miscelate, dopo che tutto il profumo e l’aroma sono stati naturalmente assorbiti dai singoli infusi.

Cosí come spiega l’azienda , ” la ricetta rispecchia le radici del Piemonte e, dando voce alle figure storiche che caratterizzano il palio, il corsiero è un cavallo da corsa nobile, forte e bello, orgoglioso e determinato alla sfida. Analogamente , il nostro vermouth, deciso ed equilibrato, con note dolci – amare e un finale agrumato ” .

 

Con il Vermouth di Torino ” Corsieri del Palio”, si arricchisce la gamma della storica azienda fondata nel 1905 da Giuseppe Perlino a Castello d’Annone, piccolo centro vicino Asti. Questa, dopo tanto impegno,  si è progressivamente affermata anche a livello internazionale allo scopo principale di sviluppare, mantenere e valorizzare il legame profondo con le tradizioni astigiane rappresentate,  oggi e principalmente,  dal rapporto vivo con il Palio e il suo vermouth.
Per informazioni sulla storia e sulle caratteristiche del Vermouth dei Corsieri del Palio, è possibile  visitare il sito corsieridelpalio.com
Chiara Vannini

Incidente mortale, vittima un motociclista di 18 anni

Nella notte è avvenuto un incidente mortale sulla strada provinciale che collega Novara a San Pietro Mosezzo. I soccorritori del 118 hanno visto a terra di fianco alla moto, un ragazzo di 18 anni che non hanno purtroppo  potuto salvare: è deceduto quando è arrivato in ospedale. Non sono coinvolti altri veicoli. Sono da accertare le cause dell’incidente.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Il presidente dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero incontra a Cherasco il ministro del Turismo

Occasioni di sviluppo turistico e nuove opportunità al centro del colloquio tra il presidente dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Mariano Rabino, e il ministro del Turismo.

L’incontro si è tenuto martedì 30 agosto, a Cherasco, dove il sindaco Carlo Davico ha ricevuto il ministro. «Ringrazio il primo cittadino e i rappresentanti parlamentari di riferimento delterritorio per aver organizzato questo proficuo incontro – dice Rabino –. Ho potuto così portare all’attenzione del ministro il problema dei Contratti di Sviluppo sul Turismo al Nord rimasti ad oggi senza risorse. Una situazione che ha lasciato privi di supporto i migliori progetti qualitativi del Paese, generando di conseguenza un forte nervosismo da parte delle imprese nei confronti del Governo. Eppure, come ho fatto presente al ministroche si è dimostrato molto attento e sensibile, basterebbero poche risorse per sbloccare le vere eccellenze del nostro sistema: con i tecnici ministeriali e Invitalia abbiamo infatti condiviso una serie di possibili soluzioni per individuare nuove risorse e rimettere in moto i Contratti fermi da oltre un anno alla fase istruttoria».

Durante l’incontro, il presidente Rabino ha invitato il ministro del Turismo a partecipare alla quinta edizione del Food&Wine Tourism Forum organizzato dall’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, che si terrà giovedì 8 settembre al castello di Grinzane Cavour. Tra i prossimi appuntamenti del ministro sul territorio, poi, c’è la 6th UNWTO Global Conference on Wine Tourism, la conferenza mondiale promossa dalla World Tourism Organisation, organizzata con il Ministero del Turismo, ENIT,Regione Piemonte, città di Alba ed Ente Turismo Langhe Monferrato Roero dal 19 al 21 settembre ad Alba.

Controlli straordinari del Commissariato Barriera Nizza

Notificata la chiusura di un locale per 30 giorni ed elevate sanzioni per più di 5000 euro

 

Sono 49 le persone identificate e più di 5000 euro le sanzioni elevate durante il controllo straordinario del territorio effettuato nella giornata di ieri da personale della Polizia di Stato del Commissariato Barriera Nizza, unitamente agli agenti del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte e ad una Squadra del Reparto Mobile, coadiuvati da personale dell’ASL e da personale della Polizia Municipale della Circoscrizione 8.

Il controllo straordinario, predisposto con ordinanza del Questore di Torino, è stato effettuato nelle ore mattutine ed ha riguardato l’area compresa nella zona di via Nizza, via Berthollet e corso Bramante.

All’inizio delle operazioni, in seguito ad una prima ispezione dei portici situati in via Nizza, è stato richiesto l’intervento degli operatori Amiat, al fine di provvedere ad un’accurata pulizia degli ambienti e sanare la presenza di scarse condizioni igieniche dovute prevalentemente a fenomeni di bivacco.

Nell’ambito dell’attività di controllo degli esercizi pubblici, presso un’attività di somministrazione di alimenti e bevande di Corso Bramante, gli ispettori dell’ASL hanno rilevato diverse irregolarità igienico sanitarie ed hanno elevato una sanzione amministrativa di 1000 euro.

Allo stesso esercizio, la Polizia Municipale ha elevato sanzioni per un totale di 3500 euro per esser stato trovato privo di congelatore munito di termometro esterno, per aver riscontrato la presenza di alimenti destinati ad un uso personale all’interno dello stesso e per occupazione abusiva di suolo pubblico.

Nei confronti di un locale in via Berthollet è stata notificata la misura, disposta dal Prefetto di Torino, di sospensione della licenza e la conseguente chiusura al pubblico dei locale per trenta giorni a partire dalla data odierna. La sospensione dell’attività, accompagnata da una sanzione amministrativa di euro duemila, è stata emessa perché in più occasioni veniva contestata la vendita di bevande alcoliche a minori.

Infine, il personale della Polizia Municipale ha controllato un’attività di acconciature in Corso Moncalieri dove venivano riscontrati diversi illeciti amministrativi. All’attività, priva di tariffario relativo alle prestazioni professionali, di idonei contenitori per la raccolta dei rifiuti urbani e   aperta pur non avendo ottenuto l’ammissibilità della Divisione Commercio, veniva elevata una sanzione per un importo di 720 euro.

I controlli nelle aree oggetto di segnalazione da parte della cittadinanza continueranno con cadenza regolare nelle prossime settimane.

Quarta giornata di campionato serie A Juventus-Spezia 2-0

Vlahovic
Milik

Molto positiva la gara disputata dalla  Juventus che non fallisce l’esame Spezia: 2 gol e 3 punti con Vlahovic ancora super su calcio di punizione, successivamente prima rete in bianconero per Milik nel recupero. Il tecnico bianconero Allegri può gioire per l’eccellente momento di forma del suo attaccante titolare, accompagnato anche da Miretti che si rivela una piacevole conferma. La nota stonata, in una serata tutto sommato tranquilla, è il nuovo infortunio occorso a Szczesny, caduto male sulla caviglia destra e costretto a lasciare il posto a Perin. Ricordiamo il rientro di Di Maria, accolto con gli applausi così come il nuovo acquisto Paredes, centrocampista di gran livello apparso sul terreno di gioco all’intervallo dopo il volo Parigi-Torino.
Un importantissimo rinforzo soprattutto in chiave Champions League,la coppa che tutta la Juve vuole ad ogni costo,27 anni dopo l’ultima vinta nel 1996.

Enzo Grassano

Alla scoperta della Pinerolo (Pignerol) francese

Settembrini tour guidati promossi dal “Consorzio Turistico Pinerolese e Valli”

A partire da sabato 3 settembre (ore 14,30)

Pinerolo (Torino)

In calendario, per ora, due tour gratuiti. Obiettivo: visitare Pinerolo, che  a lungo nel Seicento fu avamposto francese, in un’ottica un po’ diversa e non convenzionale. Alla ricerca, per l’appunto di quella “Pignerol” di cui ancora oggi restano tracce significative ed estremamente interessanti, sotto l’aspetto storico e culturale, fra strade, vicoli ed antichi documenti. Alle porte di Torino e punto di confluenza di diverse valli e valichi alpini, per secoli Pinerolo fu motivo di grande interesse da parte degli Stati confinanti che si contendevano un facile accesso alla pianura. Fra aspre lotte con Casa Savoia, guerre, alleanze di comodo e improvvisi voltafaccia, qui i Francesi ci sono stati a fasi alterni per più di un secolo (a partire dagli inizi del XVII), lasciando segni e legami che perdurano a tutt’oggi. Nel 1630, dopo la conquista del cardinale Richelieu, Pinerolo (“Pignerol”) fu trasformata in “piazzaforte” di Francia, con poderosi bastioni ed un formidabile sistema difensivo comprendente diverse guarnigioni. Interessante, dunque, il viaggio a ritroso di oltre quattro secoli, promosso dal “Consorzio Turistico Pinerolese e Valli”, incaricato dal Comune di Pinerolo, nel quadro del progetto “Paesaggio fortificato, nell’evoluzione del rapporto storico tra il Piemonte e la Francia”, realizzato con il sostegno della “Fondazione Compagnia di San Paolo” e che comprende, oltre al comune pinerolese, i Comuni di Fenestrelle, Usseaux, Prali, l’“Accademia di Musica” di Pinerolo e le Fondazioni “La Tuno” e “Centro Culturale Valdese”. L’iniziativa prende avvio sabato 3 settembre, alle 14,30, con il tour “Pinerolo francese e i Valdesi”, per scoprire come la presenza francese a Pinerolo abbia lasciato tracce visibili che affiorano camminando per le sue antiche strade e piazze. Altre sono custodite negli archivi.

La “Biblioteca Alliaudi” – in questa occasione – aprirà le sue porte e svelerà alcuni interessanti documenti, capaci di tramandare eventi e aneddoti della “Pignerol” dal XVII al XIX secolo. Seguendo un percorso che ripercorre quello degli scomparsi bastioni della città fortificata, si giungerà, poi, al “Tempio Valdese” per parlare della minoranza religiosa spesso perseguitata e talvolta favorita dalla presenza francese in città.

Seconda tappa: venerdì 9 settembre, alle 20,30, con il tour serale “Luoghi, personaggi e vicende”. L’itinerario avrà, come punto di partenza, la “Chiesa di Sant’Agostino” o “Santa Maria Liberatrice”, costruita all’inizio del lunghissimo periodo di dominazione francese nel XVII secolo. Il suo nuovo impiego, come sede di un allestimento legato alle vicende che ne fecero un agguerritissimo avamposto militare del Regno di Francia, permetterà di iniziare una camminata volta a scoprire storie anche attraverso suggestive letture a tema. La visita culminerà alla “Torre del Campanile di San Maurizio”.

Le visite sono gratuite. Ci si prenota inviando una mail a: info@turismopinerolese.it. Per info: tel. 331/3901745

g.m.

Nelle foto:

–       Basilica di San Maurizio e la sua Torre

–       “Pignerol”, stampa seicentesca

–       Chiesa di Sant’Agostino o Maria Liberatrice

Una passione tutta italiana per l’arte! Come essere e sentirsi a casa propria…

Chi ha la fortuna di nascere con la propensione per l’ironia e il gioco e ha il talento di conservarlo e farlo crescere per tutta la vita è proprio una persona fortunata. E nel campo artistico e artigianale spesso questi aspetti sono ingredienti che danno un sapore speciale alle creazioni “fatte a mano”.

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Il Vitello tonnato secondo Giuseppe Lo Presti

Chef di Osteria Arborina, all’interno dell’omonimo relais a La Morra

Si utilizza spesso, a volte in maniera impropria, l’espresssione ” fra tradizione e innovazione” , per spiegare un piatto di ispirazione tipica di quella regione e innovato (o rinnovato) nella sua composizione e realizzazione.
Nel caso del vitello tonnato ( o vitel tonnè) realizzato da chef Giuseppe Lo Presti dell’osteria Arborina a La Morra, si dovrebbe forse parlare di tradizione ispirata , adattata al territorio in cui la ricetta è naturalmente nata, mantenendo la sua legittima identità.
Il piatto del vitello tonnato ” alla maniera dello chef” , parla delle proprie esperienze professionali in Toscana, con particolare riferimento a una  storica ricetta rappresentata dal ” Tonno del Chianti” , sviluppata intorno al 1400: a dispetto del nome, però, l’ingrediente principale non era il tonno bensì la carne di maiale, di più facile reperimento e meno costosa. La preparazione era  semplice ma molto lunga: le fettine di lonza, infatti, riposavano  nel sale per tre giorni e cuocevano per circa cinque ore insieme a vino bianco, erbe e spezie. Questa ricetta é nata dalla necessità  dei contadini del Chianti di conservare la carne anche durante i mesi più caldi quando ancora i frigoriferi non esistevano. Inoltre, la lunga macerazione della carne di maiale all’interno dell’olio,  faceva sì che assumesse un sapore delicato e una consistenza tenera che ricordava, appunto, quella del tonno: da qui, il nome della ricetta.
Attualmente, il piatto viene presentato o sotto forma di filetti simili ai filetti di tonno, conservati con la modalità della vaso cottura, oppure a cubetti di uno spessore circa di 2 cm: proprio così viene proposto il vitello tonnato dello chef ed in questo consiste la particolarità del ” suo” piatto. Un cubotto che delinea perfettamente la ricetta originale ma pensato per soddisfare l’occhio moderno, curioso e col quale emozionarsi al gusto rimodellato ma conservato nella sua identità.
Ecco, quindi, gli ingredienti del ” Vitello tonnato a modo mio”,  realizzato nella maniera classica e che è possibile trovare attualmente in carta al ristorante:
Girello di Fassona
Aromi
Tonno al naturale
Acciughe
Capperi
Tuorlo d’uovo
Fondo di cottura del girello
Polvere di cappero
Frutto del cappero
Chiara Vannini
Osteria Arborina
Frazione Annunziata 27/b 
La Morra
Tel. 0173 500240

“Mozart e il gioco del comporre” Alla Reggia di Venaria, gioco-concerto di musica classica

Venerdì 2 settembre, ore 16

E’ un gioco antico quello proposto dalla Reggia di Venaria, venerdì prossimo 2 settembre (ore 16) nell’elegante contesto barocco della “Sala di Diana”, nell’ambito della rassegna “PLAY. Un anno tutto da giocare”. Titolo: “Mozart e il Gioco del Comporre”. Gioco-concerto di musica classica le cui origini, si diceva, si perdono nella notte dei tempi e che affonda le sue radici nel lontano Settecento. La cosa bella e curiosa è che a giocare e a “fare musica” non saranno solo Maestri d’alto blasone, ma gli stessi visitatori. Cioè noi – voi. Anche se completamente privi della benché minima nozione musicale.

Ideato ed eseguito dal torinese gruppo cameristico strumentale “L’Astrée” ( specializzato nel repertorio sei-settecentesco e formato da Giorgio Tabacco, clavicembalo e fortepiano nonché fondatore nel 1991 dell’ensemble, e da Francesco D’Orazio, violino), l’evento nasce dalla volontà di creare un collegamento fra “gioco” e “musica” rendendo, per l’appunto, il pubblico capace di farsi parte integrante di un processo musicale creativo. Idea non propriamente nuova ma intrigante. A cimentarsi, infatti, nell’ideazione di un gioco musicale furono già in Europa alcuni dei più celebri musicisti della seconda metà del Settecento (e fino all’inizio del secolo successivo), come Haydn, Bach, Stadler, Kirnberger o, per citare alcuni compositori italiani, Palmerini, Ricci, Calegari. Ampio successo ebbe quello che in tedesco veniva chiamato “Musikalisches Würfelspiel” (gioco di dadi musicale), costituito da due dadi da lanciare per ottenere una sequenza numerica casuale, cui far corrispondere delle battute musicali riportate secondo un numero d’ordine in apposite tabelle. Queste battute, per quanto venissero collocate dai singoli autori in ordine casuale, erano strutturate secondo uno schema armonico tale che, attraverso un qualsiasi lancio di dadi, erano in grado di produrre un brano musicale coerente, walzer, minuetto, marcia o contradanza. Il gioco musicale ideato con queste caratteristiche consentiva quindi a chiunque, anche se privo delle benché minime cognizioni nell’ambito delle sette note, di comporre -per così dire- dei brani originali e piacevoli. La disponibilità di un numero rilevante di battute utilizzabili, associata ai possibili risultati del lancio dei dadi, era in grado di garantire una serie di esiti sonori praticamente senza fine. Di “gioco” trattavasi. “Gioco di dadi musicale”, la cui prima pubblicazione avvenne contemporaneamente a Berlino e ad Amsterdam ad opera dall’editore J. J. Hummel nel 1793 e la sua invenzione è attribuita a Wolfgang Amadeus Mozart, che si ipotizza averlo scritto durante la sua infanzia per proprio divertimento, più o meno come fanno ancor oggi tanti bambini nel realizzare per sé dei giocattoli. Il “gioco musicale” dava la possibilità, attraverso il lancio di due dadi, di comporre in “maniera automatica” dei piacevolissimi minuetti, caratterizzati da una grande semplicità e regolarità nella struttura compositiva. Ebbene, alla “Venaria” si tornerà a cimentarsi in queste prove, ripercorrendo le tracce del genio salisburghese.

I musicisti de “L’Astrée” proporranno dunque un momento ludico a cui sarà invitato un certo numero di spettatori – estranei alla pratica compositiva musicale ed estratti a sorte – che, utilizzando i dadi, contribuiranno a creare un brano musicale eseguito seduta stante dai due musicisti. Al gioco farà seguito l’esecuzione di una sonata di Mozart (ideatore del gioco) e una di Haydn per violino e fortepiano; seguirà un secondo momento d’interazione tra pubblico e musicisti, con l’esecuzione dei brani che il pubblico avrà creato utilizzando i dadi. A chiudere l’evento, l’esecuzione della celebre “Sonata in do maggiore K296” di Mozart sempre per violino e fortepiano. Buon divertimento e buon ascolto!

L’evento è compreso nel biglietto d’ingresso alla Reggia. Per ulteriori info: www.lavenaria.it

g. m.

Nelle foto:

–       “L’Astrèe”

–       Francesco & Giorgio

–       Mozart “Musikalisches Wurfelspiel”

Gorbaciov, coraggioso uomo di pace

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Le polemiche volgari che si sono levate a Torino per la morte di Gorbaciov non meritano commenti perché esse rivelano la piccolezza di personaggini che confondono un personaggio storico con il bordello elettorale italiano di oggi.

Ho conosciuto Gorbaciov in due occasioni a Torino e a Roma e ne ho un ricordo indelebilmente positivo. Egli fu un coraggioso uomo di pace che seppe andare oltre le fatiscenti ideologie novecentesche. I giornali italiani non hanno certo brillato nei loro commenti sulla figura di Gorbaciov che meritava ben diversa attenzione. La sua morte ha consegnato alla storia uno dei più grandi personaggi del Novecento, un secolo tormentato da due guerre mondiali e dittature di diverso orientamento politico. Gorbaciov e’ tra le poche figure positive del secolo in cui le ideologie presuntuose e le dittature più sanguinarie hanno avuto un ruolo privilegiato. In un secolo che gronda sangue Gorbaciov si colloca come l’uomo che riesce a porre fine ad un regime oppressivo della libertà nato dalla Rivoluzione bolscevica del 1917. Per molti quel regime fu la patria della democrazia e della giustizia sociale, una idealizzazione assolutamente falsa e propagandistica di un mondo migliore, quello di un socialismo rivoluzionario che stava realizzando una società di liberi ed eguali. Abbiamo constatato che l’Unione Sovietica rappresentasse un mostro di violenza che non si limitò al regime staliniano, ma si rivelò congenita dell’URSS in tutto il periodo storico in cui essa visse. Il Gulag fu il simbolo di un’operazione politica che calpestava i valori umani più irrinunciabili, creando un egualitarismo  militaresco che finì per negare gli stessi ideali del socialismo.  Il comunismo sovietico ebbe anche un risvolto di  imperialismo che mise a nudo il suo vero volto. L’uomo che seppe vedere questa realtà drammatica che stava soggiogando il popolo russo, fu Gorbaciov che seppe vincere tutte le nomenclature inossidabili e privilegiate, imponendo un modo nuovo di intendere la politica e le relazioni internazionali. Nel giro di un anno tra l’89 e il 90 riuscì ad imporre le perestroika e la glasnost,  parole che divennero in ogni parte del mondo simbolo di una trasparenza politica finalmente liberata dal machiavellismo sovietico leninista.  Il comunista Gorbaciov fece cadere la cortina di ferro che imprigionava milioni di uomini dell’est europeo e fece cadere le speranze di un Eurocomunismo impossibile che solo storici come Massimo Salvatori videro come il futuro del socialismo. Centinaia di intellettuali che avevano osannato l’URSS, dovettero prendere atto che quel mito era improponibile.  Gorbaciov fu tra i pochi premi Nobel per la pace davvero meritati. Non riuscì a mantenere il potere e a guidare la nuova Russia ed oggi vediamo le conseguenze drammatiche nell’aver perso Gorbaciov che resta comunque l’uomo coraggioso che seppe determinare uno scossone storico impensabile. Il processo innescato non ebbe gli sviluppi desiderati e la stagione di Putin ha rivelato una drammatica regressione poliziesca e militarista nella storia russa. Ma sulla lunga distanza c’è da sperare che la linea impressa da Gorbaciov possa tornare ad essere quella della futura storia russa. Nessuno potrà dimenticare questo grande protagonista della storia mondiale.  Io faccio difficoltà a trovare altri protagonisti da abbinare al suo nome. Fu un comunista che seppe vedere la democrazia e la pace come valori irrinunciabili e seppe trarne le dovute conseguenze. Un comunista che pose la parola fine ad un regime che aveva portato la Russia non al progresso ma alla miseria e alla servitù. Gorbaciov ha frequentato Torino e il Piemonte anche per illuminata iniziativa di Rolando Picchioni.
Si farà qualcosa per ricordare Gorbaciov in una città in cui sopravvive uno dei più lunghi corsi dedicati all’ Unione Sovietica? Io non chiedo cancellazioni, ma chiedo che almeno venga anche ricordato chi riuscì ad abbattere il leviatano sovietico, innalzando le bandiere della libertà e della pace. Non voglio offendere la sua memoria, accostando il suo nome a quello di Putin, ma certo si potrebbe concludere che egli sia stato l’anti Stalin ed anche, in nuce, l’anti Putin che rappresenta un neo – zarismo imbevuto di KGB.