ilTorinese

Canalis (Pd): “Il Centrodestra non approva l’affido culturale”

“UN ALTRO SEGNO DI ARRETRATEZZA E DISATTENZIONE”

28 giugno 2022 – In Consiglio Regionale le forze di maggioranza si sono astenute sulla mia proposta di promuovere in tutta la Regione l’affido culturale, una pratica partita a Napoli nel 2020, durante il lockdown, nell’ambito dei progetti selezionati dal Fondo nazionale per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile, e poi diffusasi a Bari, Roma e Modena.
Si tratta di un progetto molto semplice: un genitore che, abitualmente, porta i suoi figli al cinema, a teatro, al museo, in una sala concerti o in libreria, accompagna anche il bambino di un’altra famiglia – eventualmente con un membro di questa famiglia – che per varie ragioni non frequenta abitualmente questi luoghi.
Si realizza così un insieme di fruizioni culturali condivise, tramite le quali “famiglie-risorsa” e “famiglie-destinatarie” stringono un Patto Educativo: un sostegno complessivo multidimensionale promosso, garantito e monitorato dalla Scuola.
Il progetto Affido Culturale alimenta i Patti Educativi affidando alle famiglie-risorsa una dotazione di “e-ducati”, una moneta virtuale solidale, con cui pagare i biglietti di accesso a luoghi della cultura convenzionati ad hoc: cinema, teatri, musei etc., che così si aggiungono, fattivamente, alla comunità educante. Le transazioni in e-ducati viaggiano su una app, appositamente realizzata, che facilita il monitoraggio delle attività, oltre che il fundraising del progetto.
L’affido culturale è monitorato dalle scuole del territorio, dai Comuni e dai Consorzi socio assistenziali ed è praticato da famiglie che aiutano altre famiglie. L’affido culturale, come ogni altra forma di affido, esprime la partecipazione di tutta la comunità, e non solo dei genitori biologici, alla sfida educativa che coinvolge i bambini.
Uno splendido esempio di rafforzamento dei legami comunitari e di contrasto alla povertà educativa. Soprattutto nei territori più poveri o disagiati, anche in Piemonte, ci sono, infatti, bambini e ragazzi che per mancanza di opportunità educative nelle famiglie e di possibilità economiche non visitano mai né frequentano luoghi culturali come ad esempio i teatri, i cinema, le sale concerti, le librerie e i musei: occasioni culturali fondamentali per la crescita e l’apprendimento.
Ogni bambino ha diritto a ricevere strumenti educativi adeguati ed è per questo che avevo proposto, con uno specifico Ordine del Giorno, di inserire la Regione Piemonte nel circuito dell’affido culturale, accedendo al Fondo nazionale per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile; avevo anche proposto di predisporre una programmazione di proposte culturali dedicate alle famiglie, a cui “famiglie-risorsa” e “famiglie-destinatarie” dell’affido culturale potessero fare riferimento, valutando la possibilità di fornire gratuitamente o a prezzo calmierato l’abbonamento annuale dei musei del Piemonte ai minori di famiglie in difficoltà e agli adulti che si propongono di sostenere progetti di affido culturale e coinvolgendo nel progetto di affido culturale i comuni piemontesi, le scuole, le associazioni di famiglie affidatarie e i consorzi socio assistenziali.
L’affido culturale valorizza l’esperienza dell’affido familiare, ma declinandola sullo specifico della fruizione di prodotti e servizi culturali. Purtroppo la proposta non è passata.
Temo che la radicale diffidenza del centrodestra piemontese nei confronti dell’istituto dell’affido abbia pesato anche in questo caso, privando i minori piemontesi di un’interessante opportunità, già sperimentata con successo in altre parti d’Italia.
Per fortuna, nella seduta di ieri, il Consiglio Comunale di Torino ha invece colto l’opportunità e approvato questo progetto, avanzato dalla consigliera Amalia Santiangeli, gettando un po’ di luce su un quadro regionale segnato da pregiudizio e arretratezza culturale.
Bisognerebbe ricordare alla Giunta Cirio che la condizione di povertà educativa di un minore è multidimensionale, frutto del contesto economico, sanitario, familiare e abitativo, della disponibilità o meno di spazi accessibili, della cattiva alimentazione e scarsa cura della salute, dell’assenza di servizi di cura e tutela dell’infanzia, ma è anche povertà di relazioni, isolamento, carenza di servizi, di opportunità educative e di apprendimento non formale.
La povertà educativa è insidiosa quanto e più di quella economica, priva bambini e adolescenti della possibilità di apprendere e sperimentare, scoprendo le proprie capacità, sviluppando le proprie competenze, coltivando i propri talenti ed allargando le proprie aspirazioni.
Bene per Torino! Peccato per il resto del Piemonte!

Monica Canalis, vice Segretaria Pd Piemonte e Consigliera regionale

28 giugno 1958: il Brasile si laurea campione del Mondo per la prima volta!

Accadde oggi

Nella rubrica Amarcord la giornata odierna di 64 anni fa celebra la.prima affermazione mondiale della nazionale verdeoro che continua a far sognare a qualsiasi età e poi la nascita del mito calcistico Pelé.
Nella finale Brasile-Svezia 5-2 il giovane
18enne brasiliano mostra una qualità tecnica ed una tipologia di gioco rispetto agli altri 21 calciatori che lo mettono al di sopra di un piedistallo,sembra sceso da un pianeta alieno!Inizia ufficialmente l’era di O’Rey uno dei più grandi calciatori mai visti sulla faccia della terra, se non il migliore insieme a Diego Armando Maradona. In quella mitica  finale il “ragazzino” Pelé mette a segno una doppietta che incanta il mondo intero e fu così che ebbe inizio  una pagina indelebile nel grande libro della storia del calcio.

Enzo Grassano

Un’altra notte all’insegna del degrado sul Lungo Dora Napoli

Un’altra notte all’insegna del degrado sul Lungo Dora Napoli nei 30 metri che precedono Ponte Carpanini.

Nonostante gli sforzi dell’associazione Sponde Sicure, che ripulisce periodicamente gli argini, l’immondizia aumenta.

Quando la situazione non è più tollerabile, qualcuno scende in strada e cosparge di olio i muretti affinchè nessuno vi possa stazionare.

La soluzione talvolta diminuisce l’affluenza di spacciatori e microcriminali che per qualche giorno scelgono altri luoghi. Fanno però poi ritorno, mettendo cartoni o tappeti sui muretti.

Perchè questa zona, tradizionalmente sede di spaccio in pieno giorno, non viene risanata?

Cosa fanno le autorità?

 

Non si può mettere dei presidi delle forze dell’ordine, esattamente come succedeva ai Murazzi negli anni 2000?

Loredana Barozzino

Terra Incognita

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

La crisi del 2007-2008, la “Grande recessione” innescata dai mutui “sub-prime”, di bassa qualità, statunitensi, ha provocato negli anni successivi una ondata prima deflazionistica (con una forte discesa dei prezzi) e poi disinflazionistica (crescita economica priva di inflazione) senza precedenti.

La ferma volontà di arrestare la spirale alimentata dalla perdita di fiducia nel sistema bancario ha chiamato al capezzale tutte le principali banche centrali del mondo (la crisi nata negli Stati Uniti aveva infatti velocemente raggiunto una dimensione globale).

Il decennio successive sarebbe stato quello che verrà probabilmente ricordato nei libri di scuola dei nostri nipoti come l’”Era dei tassi di interesse negativi”: una autentica “Terra Incognita” per i signori della moneta.

Il fenomeno avrebbe segnato il culmine di un lunghissimo ciclo di discesa dei tassi di interesse che si accompagnava alla scomparsa di una delle più temibili fiere della giungla economica: l’inflazione.

Ma i tassi di interesse, oltre che proteggere il denaro dalla sua perdita di potere di acquisto dovuta all’inflazione (assente per buona parte dei passati quindici anni) devono anche remunerare il tempo e quando il suo valore finanziario si azzera (o diventa negativo) possono avvenire dei fenomeni poco spiegabili dalla razionalità.

Tra gli effetti collaterali di un mondo all’incontrario dove si veniva pagati per ricevere del denaro in prestito c’è stato il dilagare di società, in buona parte di nuova costituzione, che ha dedicato enormi risorse (proveniente da investitori a caccia di rendimenti positivi) per costruire un parco clienti più ampio possibile con la prospettiva di futuri (sempre più lontani) profitti.

Il fatto che si trattasse di aziende che operavano (e ancora lo fanno…) con enormi perdite non spaventava i loro finanziatori: in fondo se il valore del tempo è zero la pazienza diventa una virtù facile da esercitare.

Il segreto del successo era diventato quello di offrire servizi (perlopiù) o prodotti a prezzi stracciati, ben inferiore al loro costo, per attirare una schiera sempre più vasta di compratori che un giorno avrebbero generato, grazie alle economie di scala raggiunte nel tempo, succosi utili da distribuire agli azionisti.

Così, ad esempio, le corse in taxi sono state ridotte a favore del servizio molto più economico offerto da Uber o da Lyft, il cibo ed i prodotti, invece che nei supermercati, li si attendono comodamente seduti nel salotto della propria casa senza costi aggiuntivi e così via.

Il ritorno dell’inflazione ha rotto l’incantesimo…

L’amministratrice delegata di Uber, Dara Khosrowshahi, in una recente lettera ai propri dipendenti ha sottolineato che prima di crescere ulteriormente la società deve iniziare a produrre risultati positivi (e ridurre le offerte in perdita…).

A percorrere la stessa strada sono altri ben noti attori del settore tecnologico come Tesla, Netflix, Twitter, Paypal, Meta o aziende meno note ai più (ma molto amate, almeno fino a poco tempo fa, dagli investitori) come Carvana (auto usate, vendute online), Robinhood, Coinbase, Salesforce, Snap…

L’aumento dei tassi di interesse ha avuto l’effetto descritto argutamente dal celebre investitore statunitense Warren Buffet: “Solo quando la marea scende scopri chi stava nuotando nudo”!

Molte aziende si sono ritrovate a ridimensionare i piani futuri, congelando o riducendo il personale e aumentando i loro prezzi (soffiando così sul fuoco dell’inflazione).

Tutto ciò non facilita il rebus che le banche centrali stanno cercando di risolvere: come riportare il tasso di inflazione sotto controllo (intorno al 2%) senza provocare una grave recessione.

Qualcosa di simile era successo nella prima metà dello scorso decennio nel settore petrolifero: i tassi di interesse molto bassi avevano provocato il boom dei produttori di petrolio di scisto.

Il petrolio viaggiava sopra gli 80 dollari al barile e le nuove tecnologie consentivano di estrarre dalle Montagne Rocciose e da altre aree degli Stati Uniti e del Canada il prezioso idrocarburo. Il processo era costoso ma la possibilità di finanziarsi a costo zero era stato un potentissimo magnete per investitori e speculatori.

L’eccessiva abbondanza di oro nero che la nuova produzione aveva consentito aveva innescato successivamente, a partire dalla metà del 2014, un periodo di vacche magrissime portando il suo prezzo vicino ai 20 dollari e ad azzerarsi sul mercato dei futures (a un certo punto le consegne future hanno addirittura raggiunto valori ampiamente negativi).

Nel mercato delle materie prime si usa dire che i prezzi alti sono una soluzione ai prezzi alti, ovvero che quando il prezzo è troppo elevato prima o poi la domanda scende e i prezzi devono adeguarsi (scendendo a loro volta).

Esiste peraltro un corollario di questa legge: i prezzi bassi sono una soluzione dei prezzi bassi. E’ così successo che moltissime società, nate nell’abbondanza, con tassi di interesse bassissimi ed alti prezzi del petrolio, negli anni 2010-2014 sono fallite riducendo così la produzione di petrolio e riequilibrando il mercato.

A questo si è aggiunta poi la scarsa propensione a nuovi investimenti (per prospezioni e trivellazioni di nuovi pozzi) che in vista della transizione energetica, con minori utilizzi futuri di idrocarburi, li rende troppo rischiosi (potrebbero diventare obsoleti molto velocemente) e non convenienti.

Questo doppio cappio sta strangolando l’economia mondiale: i prezzi troppo bassi offerti per spingere sulla crescita della base clienti si stanno alzando, le materie prime, specie quelle energetiche, soffrono di un deficit produttivo frutto di sotto-investimenti e della crisi russo ucraina e con la loro salita gonfiano i prezzi al consumo e i costi di produzione delle aziende che le utilizzano che, a loro volta, li scaricano sui consumatori finali.

La normalizzazione richiederà del tempo e sta già producendo una “ripulitura” dei mercati finanziari dagli eccessi generati dal denaro facile ed a basso costo.

Non appena il nuovo equilibrio sarà stato raggiunto saremo pronti per una nuova fase di crescita: per ora si tratta, per le banche centrali, i governi e i risparmiatori, di limitare i danni senza avere l’illusione di uscirne completamente indenni.

Inevitabilmente assisteremo ad un forte rallentamento (e probabilmente ad una recessione) con una erosione del nostro potere di acquisto (dovuta all’inflazione) ed un aumento moderato (si spera…) della disoccupazione.

I mercati finanziari stanno da tempo iniziando ad incorporare queste aspettative e si preannuncia un’estate ancora molto calda.

Dobbiamo allora convenire come dopo una cena troppo pesante (molti anni di tassi di interesse a zero) possa essere di aiuto un piccolo digiuno, perfettamente adeguato anche ai mari mossi nei quali ci troviamo a navigare.

La Terra sta diventando un luogo sempre più pericoloso e dovremo essere noi a risolvere i tanti problemi che abbiamo aiutato a creare: dall’inflazione alla pandemia, dalle guerre fino al cambiamento climatico, che ci proiettano ancora una volta in territori sconosciuti.

D’altronde non possiamo certo aspettarci un aiuto dall’Universo che, sono sicuro, è pieno di vita intelligente; solo che, con tutta probabilità, è troppo intelligente per decidere di fare visita al nostro pianeta.

 

Negozi di artigiani artisti per rilanciare Barriera di Milano

Una mozione presentata da Antonio Ledda (PD), approvata  in Consiglio comunale, invita Il Sindaco e la Giunta ad avviare processi culturali e commerciali innovativi per creare nuove forme di presidio civico all’interno del quartiere Barriera di Milano.

Un progetto da realizzare con il coinvolgimento di tutte le associazioni di categoria, sfruttando nel migliore modo possibile unità commerciali non utilizzate e locali sfitti da riconvertire in spazi dove allestire modelli riconducibili alla casa-bottega.

La possibilità, infine, di promuovere la dimensione di presidio territoriale quale promozione e sviluppo di comunità, anche attraverso l’utilizzo di tutte le risorse economiche e finanziarie pubbliche, disponibili.

Il provvedimento trae spunto dalla considerazione che il declino progressivo del commercio di prossimità è andato di pari passo con l’insediamento di nuove attività legate al piccolo artigianato caratterizzato da forte espressività artistica, emerso grazie alla possibilità di sfruttare l’eredità delle vecchie botteghe ormai dismesse, patrimonio di quel territorio.

Un processo di micro rigenerazione urbana, da replicare, che ha favorito l’attivazione di presidi civici all’interno del quartiere, grazie alla realizzazione di nuove attività di rilevanza economica in ambito culturale, del turismo, dell’artigianato, della creatività, del design e dell’innovazione.

La mozione è stata approvata con 28 voti favorevoli e 1 astenuto.

Legge tatuatori, opinioni divergenti in audizione

Da un lato le Confederazioni artigiane che rappresentano i tatuatori hanno chiesto che “il Piemonte si faccia promotore nazionale di una legge quadro nazionale per evitare diseguaglianze e disparità tra i tatuatori artistici e concorrenza sleale”. Lo ha chiesto Antonella Gualchi del Coordinamento regionale.

Dall’altro lato Rosangela Scaccianoce di Confestetica ha sottolineato come “l’attività di estetista sia già regolamentata, a livello nazionale, dalla Legge 1/90, che ne disciplina l’attività e ne prevede la formazione. Per questo chiediamo che la dermopigmentazione, di competenza degli estetisti, venga affrontata in maniera separata rispetto al tatuaggio artistico”.

Invece per Eugenio Arneodo, dell’Associazione tatuatori artistici, “si tratta di una proposta di legge importante per formare professionisti seri e preparati ed evitare gli improvvisatori. Chiediamo che il Consiglio regionale del Piemonte adotti questa proposta e dia il via a un percorso specifico per tatuatori che sia in grado di contrastare l’abusivismo diffuso e di tutelare la salute pubblica”.

Il provvedimento oggetto di consultazioni intende garantire, soprattutto dal punto di vista sanitario, chi si sottopone a tatuaggio o depigmentazione prevedendo corsi formativi e di aggiornamento per gli operatori e normandone l’attività. Prevede, inoltre, che la Giunta regionale, acquisito il parere della Commissione, individui, tra l’altro, i requisiti e i criteri di priorità per l’accesso a contributi per la realizzazione di tatuaggi con finalità mediche per ridurre il disagio psicologico delle persone che si sono sottoposte a interventi di asportazione e ricostruzione dell’areola mammaria.

Negli altri interventi Marina Caldaro di Dragonette Torino Onlus, con Paola Zaccagni e Micaela Musso di Associazione Dragonesse di Avigliana (To) hanno evidenziato quanto “il tatuaggio dell’areola, per chi sia stato operato alla mammella, rappresenti una tappa importante nel percorso di recupero e valorizzazione di sé”.

Fiorella Savoca di Donna Tea, Fulvia Pedani di Andos, con il presidente e la socia di Casa Breast Riccardo Bussone Monica Schina hanno evidenziato la necessità che “la Regione e la Rete oncologica si facciano garanti della formazione degli operatori destinati a tatuare l’areola delle pazienti e che venga istituito un registro a tutela delle stesse”. Anche in questo, hanno aggiunto, il Piemonte potrebbe farsi promotore a livello nazionale.

Paola Angela Stringa dell’Associazione Luca Coscioni ha ricordato che, trattandosi di una prestazione garantita dai Livelli essenziali di assistenza, il tatuaggio per le persone operate alla mammella dovrebbe essere garantito ovunque sul territorio nazionale senza lasciare al paziente l’onere di informarsi su dove poter esigere la prestazione.

Relativamente al limite di età per sottoporsi a procedure di piercing e tatuaggi, la garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Ylenia Serra ha evidenziato che “i 16 anni sono un’età consona, anche se alcune regioni abbassano tale limite ai 14 anni”.

Sono intervenuti, per richieste di approfondimenti, i consiglieri Sara ZambaiaGianluca Gavazza (Lega), Disabato (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).

Trovatore in transito

IL VERONESE MATTEO ZENATTI ‘TROVATORE’ SULLE ORME DI RAMBAULT DE VAQUEIRAS IN VALCERRINA ED IN MONFERRATO

 

Rambault de Vaqueiras o, italianizzato, Rambaldo, fu uno dei trovatori provenzali più apprezzati nel periodo tra il Dodicesimo ed il Tredicesimo secolo. Dalla natia Provenza, dove divenne giovanissimo joglar, giunse nel Nord Italia e, in particolare alla corte di Bonifacio, marchese di Monferrato di cui seguì il destino, cantandone le gesta e l’amore per la di lui sorella, Beatrice, sposa di Enrico del Carretto. Fatto cavaliere, partecipò alla Quarta Crociata della quale Bonifacio era al comando, alla presa di Costantinopoli, alla nascita dell’Impero Latino d’Oriente e trovò la morte con il marchese nei pressi di Tessalonica per mano di ribelli ‘bulgari’.

Matteo Zenatti, veronese di Tregnago (paese vicino a Soave) ha dato vita ad un interessante percorso, tutto rigorosamente a piedi, sulle orme di Rambault, ‘Trovatore in transito’, partendo da Dronero, grazie alla collaborazione dell’associazione Espaci Occitan, e facendo poi tappa a Busca, Saluzzo, Savigliano, Montaldo Roero, Cisterna, Villafranca d’Asti, Capriglio, nella frazione Piancerreto di Cerrina, Mombello Monferrato per terminare a Pontestura che fu proprio una delle capitali itineranti dei marchesi aleramici. Ad ogni tappa ha tenuto, grazie all’ospitalità ed alla collaborazione di enti, istituzioni, associazioni, privati, un incontro nel quale ha eseguito i pezzi dei 7 brani che ci sono rimasti di Rambault nei quali si parla soprattutto di amore, di guerra, il menestrello si descrive o, naturalmente, tesse le lodi di Bonifacio. Ad accompagnarlo c’era un altro veronese, Simone Cunico che ha filmato le varie fasi del viaggio. L’obiettivo è quello di realizzare un docu-film, che si accompagnerà al disco che Zenatti intende incidere. Per tutta la durata del viaggio il ‘Trovatore in transito’ è partito dalle diverse località al  mattino prestissimo, intorno alle 5.30, viaggiando il più possibile su strade bianche, ‘armato’ di zaino ed arpa, strumento con il quale ha poi ravvivato i vari incontri. “Questo progetto è stata un’occasione importante per stabilire, sulla base di un precedente storico che risale al Medioevo, quando il Monferrato era davvero uno stato europeo, un collegamento tra  la nostra zona ed il mondo Occitano e la Provenza. Su questo obiettivo occorrerà lavorare nel prossimo futuro” dichiara Massimo Iaretti, consigliere delegato alla Cultura e Turismo dell’Unione dei Comuni della Valcerrina.

Massimo Iaretti

 

 

 

Marito e moglie muoiono a poche ore di distanza

Si può dire che siano rimasti insieme fino all’ultimo e insieme se ne sono andati. Adriana Lungo e Danilo Gaborin, moglie e marito di  75 e 78 anni, di Cuneo, sono deceduti a poche ore di distanza l’una dall’altro. Lui è morto nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale Carle, era malato da tempo. La moglie, ricoverata all’istituto  Climatico di Robilante è mancata ieri pomeriggio.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Gli animalisti: ma i botti non dovevano essere silenziosi?

Le associazioni animaliste protestano per lo scarso rispetto degli animali e delle persone fragili

 

Il “Tavolo Animali & Ambiente”, costituito dalle maggiori sigle animaliste ed ambientaliste, protesta per il mancato rispetto della promessa fatta dall’amministrazione comunale di Torino, di utilizzare fuochi dal limitato impatto acustico per la festa patronale di San Giovanni per il riguardo verso tutti gli animali.

In realtà il frastuono si è sentito a centinaia di metri da piazza Vittorio e addirittura è stato avvertito nelle periferie e anche fuori città, terrorizzando i tanti animali domestici.

I fuochi non sono stati assolutamente a basso impatto acustico, come promesso personalmente dal Sindaco Stefano Lo Russo, ma, come hanno affermato molti cittadini, “sembrava un bombardamento”.

Questa è stata una palese infrazione del regolamento che la stessa Città di Torino si è data per la tutela degli animali, dove al comma 23 dell’art. 9 si dispone: “È   vietato, su tutto il territorio del Comune di Torino, far esplodere petardi, botti, fuochi d’artificio e articoli pirotecnici in genere. L’attivazione di petardi, botti, fuochi d’artificio e simili può configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti degli animali, come previsto dallo stesso art. 9 comma 1, e comporta, quindi, responsabilità dei trasgressori. Eventuali autorizzazioni in deroga saranno valutate dalla Città.”

Quindi i “trasgressori” sono la Città di Torino ed il suo Sindaco?

Un documento firmato dal medico veterinario Dr. Enrico Moriconi, Garante per i diritti degli animali della Regione Piemonte, ricorda che “gli studi hanno rilevato come i rumori inattesi e anomali, in genere, influiscano sulle condizioni di benessere degli animali, generando stati di stress, in quanto creano un ambiente con negatività molto critiche e sovente insuperabili.”

Gli animali di famiglia possono scappare e non ritrovare più l’abitazione da cui sono fuggiti. Ma non sono solo i cani e i gatti a soffrire e a fuggire terrorizzati con il rischio di incidenti. La reazione dell’avifauna è la fuga incontrollata : gli uccelli abbandonano tutti insieme i siti dove sono appollaiati, aumentando a dismisura confusione e disorientamento, con la possibilità di urti contro ostacoli o fra loro stessi, che facilmente provocano ferite gravi e anche la morte.

I fuochi artificiali producono rumori molto forti ed esplosioni improvvise, con un effetto negativo anche sulle persone fragili, quali neonati, bambini, anziani e malati.

Pertanto il “Tavolo Animali & Ambiente” esprime la sua più ferma condanna per il dimostrato scarso rispetto per gli animali e per tutti coloro che protestano per questo ritorno all’inciviltà e si augura che il Comune non solo non organizzi analoghi fuochi per il prossimo Capodanno ma, anzi, estenda i controlli nei giorni precedenti per contrastare anche quelli esplosi da privati, facendo così rispettare quanto previsto in merito dai regolamenti comunali n. 320 e n. 211.

Per il Tavolo Animali & Ambiente:

Rosalba Nattero

Presidente SOS Gaia

Le installazioni realizzate dagli studenti del Passoni decoreranno l’Enoteca Rabezzana

Martedì 28 giugno, alle 18, l’Osteria Enoteca Rabezzana inaugurerà con un aperitivo musicale le installazioni artistiche che gli allievi dell’Istituto d’Arte Passoni hanno realizzato per i suoi locali.
Mercoledì 29 giugno, alle 21.30, avrà luogo la serata dedicata ai “Decades con Ottosottountetto”.
Gli Ottosottountetto costituiscono un gruppo vocale formatosi durante il lockdown, composto da amici che abitualmente facevano già parte di formazioni corali polifoniche.
Durante il lockdown hanno cantato ognuno sotto il proprio tetto un brano che hanno poi diffuso su piattaforme digitali.
Visto il consenso ottenuto, hanno poi deciso di riunirsi sotto lo stesso tetto per cantare un repertorio che, partendo dal pop italiano, sconfina nello spiritual e nei brani più classici del repertorio corale. Il gruppo ha, all’attivo, con le rispettive formazioni corali, un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero.

MARA MARTELLOTTA

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/C, Torino
Tel 011543070 info@osteriarabezzana.it