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“J’Accuse”: dalla Maison Zola l’urlo cosmico per la difesa della libertà e dei diritti dell’uomo

Nel 1878 Émile Zola scrive a Flaubert che, grazie ai proventi derivanti dal successo letterario dell’“Assommoir” “ho comprato una casa, una “cabane a lapins”, tra Poissy e Triel, in un luogo carino al bordo della Senna. 9000 franchi, vi dico il prezzo perché voi non ne abbiate troppo rispetto. La letteratura ha pagato questo modesto asilo campestre”. Lo scrittore era alla ricerca di un posto tranquillo nel quale rifugiarsi e proseguire il ciclo dei “Rougon – Maquart”.

Proprio a Medan vedono, infatti, la luce molti romanzi che rappresentano la massima espressione del naturalismo francese, e ciascuno di questi suoi figli cartacei contribuisce alla costruzione, all’ampliamento, alla ristrutturazione e all’abbellimento del rifugio dello scrittore. In questo “locus amoenus” Zola crea quei personaggi immortali che diventano la personificazione di vizi, difetti e tare che, attraverso l’ereditarietà, si trasmettono alle generazioni successive, influenzandone l’esistenza e condannandoli spesso alla rovina. “Voglio spiegare come una famiglia, un piccolo gruppo d’esseri, si comporti in una società, sviluppandosi, per dare vita a dieci, a venti individui, che appaiono, al primo colpo d’occhio, profondamente dissimili, ma che l’analisi dimostra profondamente legati gli uni agli altri. L’ereditarietà ha le sue leggi, come la gravità” scrive Zola nell’introduzione della “Fortuna dei Rougon”, dando il via a una ricerca e a un’analisi che regaleranno alla letteratura le figure immortali dei “vinti” Gervaise, Lantier e Coupeau, Etienne e Catherine, Nanà, ma anche a Denise, un luminoso esempio di forza, tenacia e riscatto nel “Paradiso delle Signore”.
Dopo la morte dello scrittore, avvenuta nel 1902, nel sonno, a causa delle esalazioni di un camino, la vedova Alexandrine vende, nel 1903, una parte dei mobili della casa di Medan e tre ettari di terreno e, successivamente, nel 1905, decide di donare la casa all’Assistenza Pubblica, esprimendo il desiderio che la dimora dello scrittore sia conservata, per quanto possibile, nel suo stato originario. Soltanto nel 1985, però, la Maison Zola, destinata prima a ospitare un asilo per bambini convalescenti e, successivamente, una scuola di formazione per infermieri, diventa finalmente un museo e viene aperta al pubblico per essere, tuttavia, poi richiusa nel 2011 e sottoposta a 10 anni di restauri e trasformazioni finalizzate a restituirle l’aspetto e il fascino dei tempi dello scrittore.
Una parte della proprietà ospita, oggi, l’esposizione permanente dedicata all’ “Affaire Dreyfus”, un percorso che, attraverso oggetti, testimonianze, documenti, narra quei fatti, ma soprattutto invita il visitatore a interrogarsi su temi che continuano ad essere di grande attualità perché le ingiustizie che colpirono il capitano Dreyfus si ripresentano anche nella nostra società attraverso l’intolleranza per lo straniero e il diverso, attraverso la chiusura di confini, attraverso la costruzione di muri, attraverso la presunzione di possedere una cultura, un credo superiori a quelli degli altri.
“Mon devoir est de parler, je ne veux pas être complice” scrive Émile Zola nella lettera aperta al Presidente della Repubblica francese François-Felix Faure, pubblicata il 13 gennaio 1898 sul giornale “L’Aurore” di Parigi, una delle denunce più forti e significative della storia del giornalismo, meglio conosciuta con il suo incipit “J’Accuse”, un grido di ribellione e di protesta contro il comportamento dell’esercito francese, reo di un complotto antisemita ai danni di Alfred Dreyfus, accusato di alto tradimento e spionaggio a favore della Germania e condannato ai lavori forzati nell’isola del Diavolo.
Il manifesto dello scrittore francese è l’incarnazione di una difesa chiara e netta di quei valori di cui la Rivoluzione francese si era fatta portatrice, violati dal complotto contro un innocente: la libertà, l’uguaglianza, la fraternità, parole coraggiose che Zola paga con una condanna giudiziaria che lo costringe, per evitare il carcere, a rifugiarsi in Inghilterra, dove, tuttavia, continua a battersi per provare l’innocenza del capitano ebreo e svelare il complotto fino a ottenere che Dreyfus sia scagionato.
Appare, quindi, densa di significati profondi la decisione che proprio una parte della Maison d’ Émile Zola ospiti la sede del Musée Dreyfus, rafforzando così un legame tra due figure i cui destini furono intrecciati dalla storia e dalla vita, ma che non si incontrarono mai.
Nel suo intervento all’inaugurazione dell’esposizione il Presidente Macron ha affermato “Consacrer un musée à la vie d’Alfred Dreyfus, c’est réparer une injustice. Le faire dans la maison de Zola, qui prit tous les risques pour l’innocenter, c’est dire que la République ne tient que par les combats de femmes et d’hommes. Jamais un acquis, toujours à reconquérir”.
E “J’Accuse” continua a essere il manifesto di tutti coloro che, nelle diverse parti del mondo, sono impegnati nella lotta per abbattere le barriere, per realizzare una nuova rivoluzione in difesa della libertà, dell’uguaglianza, della fraternità e della laicità.
“J’Accuse” continua a essere l’urlo che si leva dalla Francia contro le ingiustizie, la creazione di nuovi ghetti, il rifiuto della diversità, un grido che attraversa la storia, le generazioni e i confini, dando il via alla battaglia universale di chi non si arrende e non smette di credere nella possibilità del cambiamento.

Barbara Castellaro

Per visitare la Maison Zola – Musée Dreyfus:

I Testimoni di Geova riprendono anche a Torino il porta a porta

Riceviamo e pubblichiamo

A settembre un corso biblico interattivo a domicilio

Torino e Provincia Dopo una pausa di 30 mesi a motivo dellapandemia, dal settembre i Testimoni di Geova tornano in tutto il mondo a svolgere quello per cui sono soprattutto noti:l’evangelizzazione di porta in porta. Nell’occasione verrà offerto a tutti il primo corso interattivo per conoscere la Bibbia.

Daniele Clementi, portavoce locale per Piemonte, ha detto: “Pandemia, guerre, crisi economica, problemi sociali: questi due anni e mezzo ci hanno tolto molte delle certezze che avevamo. La Bibbia però può aiutarci a ricostruire delle certezze migliori, più solide. Il corso biblico interattivo combina testo scritto, immagini, video e audio, permettendo a persone di ogni età di comprendere in modo semplice il messaggio di speranza delle Sacre Scritture.

L’anno scorso i Testimoni hanno tenuto ogni mese in media cinque milioni di corsi biblici in tutto il mondo, di cui 100.000 solo in Italia. Il programma del corso permette di imparare ciò che la Bibbia insegna su vari argomenti, per esempio, come trovare la felicità, perché l’odio e la sofferenza non fanno che aumentare e quale futuro ci aspetta.

La partecipazione al corso biblico interattivo è gratuita e non comporta alcun obbligo. Il libro di testo principale utilizzato è la Bibbia stessa. Tramite questo corso, i Testimoni di Geova desiderano semplicemente far conoscere ciò che la Bibbia insegna, lasciando che ognuno decida personalmente in cosa credere e quali scelte fare nella vita.

Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito jw.org.

Scoppia una gomma, Tir finisce contro una villetta: tre feriti

Per lo scoppio di uno pneumatico un tir è finito contro il muro di un villetta di corso Torino, ad Avigliana. Il camion ha urtato anche un’auto. Sono intervenuti i vigili del fuoco per mettere in sicurezza l’area poiché l’urto ha causato danni strutturali alla casa. Sono in corso gli accertamenti della polizia locale e dei carabinieri. I tre feriti lievi, sono  in ospedale.

(foto archivio)

Investire in Est Europa

 

La tappa piemontese del road show “InvEst in East Europe” ha illustrato le possibilità per le imprese interessate a operare nell’area. Dopo un 2021 in crescita e un attivo commerciale le aziende piemontesi, nonostante la guerra in Ucraina, confermano la loro forte presenza

 

Ospitato da Confindustria Piemonte, ha fatto tappa a Torino il road show “InvEst in East Europe” che Confindustria Est Europa ha organizzato per presentare le opportunità di crescita nell’area dell’Europa centro-orientale che comprende undici Paesi. L’iniziativa vuol far conoscere l’attività delle Confindustrie estere al fianco delle imprese, per sviluppare un percorso di crescita, nonché le opportunità di business in Albania, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Macedonia del Nord, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Ucraina.

“L’Est Europa resta un’area di vicinato strategico verso cui le imprese italiane possono rivolgere lo sguardo per accrescere e rafforzare le proprie attività, anche grazie al supporto delle nostre rappresentanze. Nel difficile contesto internazionale, i Paesi rappresentati dalla nostra Federazione risultano strategici per accorciare la filiera produttiva, cogliendo le opportunità derivanti da caratteristiche fiscali, sociali e di crescita economica che agevolano i processi di internazionalizzazione d’impresa in questi mercati, nonché l’opportunità di recuperare le marginalità oggi difficili da ottenere in Italia” ha spiegato Maria Luisa Meroni, presidente di Confindustria Est Europa.

“Fare sistema è il modo migliore per far crescere le imprese. Le opportunità che offre l’Est Europa sono molto ben conosciute dalle imprese piemontesi, che hanno generato un export di 3,9 miliardi e un attivo della bilancia commerciale di circa 230 milioni di euro nel 2021. Quello attuale è un momento complicato per la guerra che sta impattando sull’Ucraina dopo l’invasione russa, quindi, si creano delle perplessità e delle difficoltà nel medio-lungo periodo. Ma questo non vuol dire che la nostra intensità nell’operare, nell’investire e nel generare crescita venga meno” ha spiegato introducendo i lavori Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte.

“Attraverso le divisioni Central Europe ed Eastern Europe, operiamo nell’Europa dell’Est verso oltre 4 milioni di clienti, siamo la banca leader con una quota di mercato che supera abbondantemente il 15% in molti paesi. In particolare, siamo i numeri uno in Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria e Croazia e tra i primi tre per le aziende in Serbia e Romania. Esiste un legame molto forte tra l’Europa centro orientale e l’Italia, sul quale continueremo a capitalizzare a favore dell’internazionalizzazione dei nostri clienti, anche alla luce delle opportunità che si presentano grazie al Fondo Next Generation EU” ha spiegato Paola Garibotti, Regional Manager Nord Ovest UniCredit, official partner dell’evento.

InvEst in East Europe ha inoltre la peculiarità di consentire a qualunque impresa partecipante di interloquire in sessioni one-to-one con i rappresentanti di Confindustria di sette Paesi dell’Est Europa: Giulio Bertola, presidente Confindustria Romania; Patrizio Dei Tois, presidente Confindustria Serbia; Alessandro Saglio, direttore generale Confindustria Polonia; Gerta Bilali, direttore generale Confindustria Albania; Marco Toson, presidente Confindustria Ucraina; Nunziante Coraggio, vicepresidente con delega all’internalizzazione Confindustria Bulgaria; Marco Marconi, presidente Confindustria Macedonia del Nord.

“Le nostre rappresentanze internazionali sono riconosciute e sono parte integrante del sistema Italia all’estero, una rete al fianco degli imprenditori che garantisce un accesso e un sostegno privilegiato ai singoli mercati inseriti in un’area integrata, interconnessa e sempre più vicina alla Unione Europea. Un’area in cui il nostro export ha registrato valori in crescita del 10% rispetto al 2019 con 38 miliardi di euro totali – ha spiegato in conclusione dei lavori la presidente Meroni -. Dall’agroindustria, all’energia, dalle infrastrutture al manifatturiero sono diversi i settori in cui si presentano opportunità di investimento, senza dimenticare il digitale e le rinnovabili attraverso programmi mirati dei Pnrr nazionali. All’interno di questa cornice oggi ci siamo presentati agli imprenditori piemontesi per accrescere la loro conoscenza di questi mercati, pronti ad offrire il nostro sostegno per accompagnare nuova crescita e prospettive di sviluppo strategico nell’Europa centro-orientale”.

Russia, esposto di Bonelli-Evi (Avs)

ATTENTATO INTERESSI NAZIONALI. IL PARLAMENTO SIA CONVOCATO IMMEDIATAMENTE

“Prima del 25 settembre gli italiani e le italiane devono sapere quali partiti e leader avrebbero preso soldi dalla Russia. I titoli dei giornali sono vere e proprie notizie di reato che potrebbe prefigurare non solo il finanziamento illecito dei partiti, ma principalmente un attentato agli interessi nazionali e a quanto previsto da art.246 c.p., per questo noi di Alleanza Verdi e Sinistra oggi invieremo alla Procura della Repubblica di Roma un esposto per chiedere un’inchiesta.”

 

Così in una nota Angelo Bonelli e Eleonora Evi, dell’Alleanza Verdi e Sinistra, che spiegano: “Ci troveremmo di fronte ad un vero è proprio tentativo di condizionamento della nostra democrazia, se si scoprisse che un paese come la Russia ha pagato partiti e candidati per difendere i suoi interessi.”

 

“Pertanto chiediamo anche che il Parlamento sia immediatamente convocato ed in quella sede siano resi pubblici i nomi.”

 

Torna a Torino Tennis & Friends – Salute e Sport

Torna a Torino Tennis & Friends – Salute e Sport, l’“Official Charity Event” delle Nitto ATP Finals di Torino 2022. Quest’anno al centro della manifestazione la salute e la prevenzione di giovani e donne. Dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno (che ha registrato, tra visite e check up mirati oltre 2000 prestazioni gratuite), Tennis & Friends, darà il via alla sua seconda edizione nel capoluogo piemontese, anticipando, come partner ufficiale della Commissione Europea, la Settimana Europea dello Sport.

Per tre giorni, il 16, 17 e 18 settembre dalle ore 10:00 alle ore 18:00, si terrà allo Stadio del Tennis, nella sede del “Circolo della Stampa Sporting”, in corso Agnelli, 45, il progetto sociale che da oltre dieci anni promuove e sostiene la diffusione della prevenzione gratuita e la prevenzione della salute, sarà patrocinato dal Comune di Torino, dalla Regione Piemonte e dalla ASL Città di Torino e con la preziosa collaborazione della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS. L’evento, che quest’anno avrà come tema “La prevenzione parte dai Giovani”, oltre a screening e visite mediche gratuite, dedicherà un’intera giornata, quella del 16 settembre, ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie che saranno coinvolti in intrattenimenti ludico creativi legati ai temi della salute, dello sport e delle tematiche sociali e offrirà anche a loro percorsi clinici gratuiti di prevenzione. La giornata aprirà ufficialmente la manifestazione e le attività del Villaggio della Sport in collaborazione con le maggiori Federazioni Sportive (Sport e Salute, Nitto Atp Finals e FIT – Federazione Italiana Tennis, CONI e Federvolley). Special guest: la show girl Edelfa Chiara Masciotta, il noto biker Vittorio Brumotti e l’ex calciatore italiano, Stefano Sorrentino.

CasArcobaleno riapre il 16 settembre con una festa animata dal Dj Set Luciano Morciano

Riapre  dopo la pausa estiva, alle 21.

La festa sarà animata dal DJ Set Luciano Morciano, molto noto nella scena torinese. Durante tutta la serata le persone potranno rispondere a quiz e tematiche lgbtqia e avranno come premi due capi di Barone Ostu che, oltre a fornire i premi per il quiz, sarà anche ospite della serata.

Barone Ostu, nome d’arte di Federico Ostuni, si considera il primo stilista vintage che ricicla vestiti per salvare l’ambiente. Possiede una bancarella di abiti riciclati, da lui modificati secondo i trend giovanili, al Ballon, e un secondo store all’interno di Green Pea a Torino. È  solito utilizzare i social quale strumento  per responsabilizzare gli utenti, spiegando e diffondendo dati sull’impatto ambientale, causato dalle grandi industrie che producono vestiti.

Lo stilista collabora anche con scuole e con il ministero della transizione ecologica.

Mara Martellotta

Piano vaccinale della Regione Piemonte per i malati fragili contro l’herpes zoster e il pneumococco

Il vaccino anti-Herpes Zoster e il vaccino anti-pneumococco sono offerti gratuitamente dai 65 anni in su, ma anche, indipendentemente dall’età, a chi è affetto da diabete mellito, patologia cardiovascolare, BPCO, asma e a quei soggetti destinati a terapia immunosoppressiva e con immunodepressione.

Sono queste le categorie dei gruppi di popolazione a rischio per patologia, secondo il Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV), maggiormente esposte al pericolo di contrarre malattie infettive, spesso foriere di complicanze gravi che pongono il paziente a rischio di vita. Nonostante queste indicazioni, e anche se queste vaccinazioni sono state introdotte nei LEA dal 2017 per chiamata attiva e gratuita, le attuali coperture vaccinali risultano ampiamente insoddisfacenti e richiedono una serie di interventi urgenti e ben strutturati.

In particolare si dovrebbe agire sul territorio, visto che molte di queste coorti sono strettamente seguite dai Medici di Medicina Generale. Lavorando in questa direzione, la Regione Piemonte ha messo a punto un protocollo vaccinale virtuoso valido sulla vaccinazione contro Herpes Zoster e Pneumococco, rendendole gratuite per pazienti fragili e anziani. E sempre attraverso questo protocollo si è trovato un accordo con la Società scientifica di diabetologia per fornire ai diabetici tutta una serie di vaccinazioni importanti e si sta lavorando in maniera simile per arrivare allo stesso obiettivo su altre cronicità. Si è parlato di tutto questo nel corso dell’evento “Percorso vaccinale per i malati cronici. Piano nazionale prevenzione vaccinale e sue applicazioni regionali nell’ambito della vaccinazione dell’adulto: Piemonte” promosso da Motore Sanità con il contributo incondizionato di GSK e PFIZER.

Per incrementare e migliorare l’offerta vaccinale, la Regione Piemonte ha aggiornato e/o prodotto protocolli dedicati a specifiche condizioni di rischio, patologie e fasce di popolazione come ad esempio l’adulto cronico e l’ospite in RSA”, ha esordito Lorenza Ferrara, Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (SEREMI), Regione Piemonte. “Ha inoltre coinvolto in una riunione dedicata tutte le figure delle Asl per definire le priorità, i recuperi vaccinali da mettere in atto e gli obiettivi di copertura vaccinale da raggiungere. Seguiranno confronti periodici per la valutazione dell’avanzamento delle attività vaccinali”.

Il tema delle vaccinazioni è oggi di grande importanza ed è destinato ad avere un impatto sempre maggiore nell’ambito della sanità pubblica”, ha spiegato Franco Ripa, Dirigente Responsabile Programmazione Sanitaria e Socio-sanitaria, Vicario Direzione Sanità e Welfare, Regione Piemonte. “Questo è confermato dalle evidenze scientifiche per quanto riguarda in particolare la prevenzione di molte malattie infettive. In tale contesto è comunque anche da rimarcare l’impatto positivo delle vaccinazioni sull’andamento delle situazioni di cronicità e di fragilità, che hanno attualmente un peso epidemiologico rilevante nella popolazione”.

In merito alle soluzioni da mettere in pratica per raggiungere gli obiettivi che i LEA suggeriscono, questa la proposta di Giovanni Boella, Componente del Consiglio Direttivo FIMMG Torino: “Informazione corretta e univoca a livello regionale sull’utilità della vaccinazione che viene fornita gratuitamente dal SSR; istituzione di centri hub di vaccinazione di supporto ai MMG che si trovino in situazioni logistico/ambientali di difficoltà per l’organizzazione dei vaccini; realizzazione di giornate dedicate alla vaccinazione con ampia eco su giornali e tv; incentivazione della medicina generale che, al momento, percepisce ancora compensi pensati all’epoca delle lire che non coprono le spese vive per la realizzazione del servizio. Potrebbero essere incentivi crescenti al raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi”.

La condivisione dei report sulle vaccinazioni non è solo importante, ma indispensabile per una corretta campagna di vaccinazioni: uno dei maggiori problemi del nostro sistema sanitario, infatti, è proprio la mancata condivisione dei dati e delle informazioni tra ospedale e territorio; tutto ciò rischia di generare inutili e costose ripetizioni di procedure, oltre ad impedire un corretto percorso diagnostico terapeutico”, ha messo in guardia Claudio Pietro Nuti, Presidente SIMG Piemonte.

Questa invece la ricetta di Ruggero Fassone, Referente Vaccinale FIMMG Piemonte: “La medicina generale e i centri vaccinali devono lavorare in sinergia per una formazione continua sulle vaccinazioni contro lo Pneumococco e l’Herpes Zoster. In Piemonte è necessario incrementare le coperture che sono circa il 20% per ogni coorte per l’anti Pneumococco e circa il 3% per ogni coorte per l’anti Zoster”.

La campagna vaccinale Anti-Sars Covid in Piemonte, coordinata dal DIRMEI ha dimostrato che quando si concentrano energia, risorse e capacità strategiche su una tematica si ottengono ottimi risultati”, ha concluso Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino. Commissario Azienda ZERO Piemonte. “Azienda Zero può essere l’opportunità per individuare nuove dinamiche, modalità operative anche nei confronti delle altre campagne vaccinali. Occorre che la Regione dia un mandato parte ad Azienda ZERO, non essendo le vaccinazioni tra i temi presenti della legge istitutiva”.

“Kairòs Open Air” Nasce a Torino un nuovo Festival teatrale

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Tutte le serate a ingresso gratuito

Dal 15 al 24 settembre

Benedetta “Onda Larsen”, compagnia teatrale professionale affiliata Arci e fondata a Torino nel 2008 dai tre “simpaticoni” (cosi si autodefiniscono) Riccardo De Leo, Gianluca Guastella e Lia Tomatis. A loro si deve l’apertura, l’anno scorso (in tempi non proprio facili!) fra Aurora e Barriera di Milano, di un nuovo teatro, lo “Spazio Kairòs”, in via Mottalciata, al civico 7. E quest’anno “Onda Larsen” lancia, proprio lì, il suo primo festival, che fa parte del progetto “Aion”, vincitore del bando “Periferie della Città di Torino”, e che anticiperà quella che sarà poi una fitta stagione teatrale per l’anno 2022– ’23. Da giovedì 15 a sabato 24 settembre, dunque, porte aperte già dalle 19 e chi vuole può aspettare, chiacchierare e bersi una birretta nel dehors. La gradita peculiarità? L’entrata gratuita. Ovviamente con tessera Arci. “‘Kairòs open air’ è una festa di chiusura dell’estate – spiega Lia Tomatis – e allo stesso tempo l’inaugurazione di un nuovo anno di spettacoli. Quelli che ci stiamo lasciando alle spalle sono anni duri e abbiamo scelto di chiudere e insieme ricominciare con un atteggiamento positivo e con la convinzione che sarà un anno pieno di bellezza”. E aggiunge: “Non siamo ingenui, le salite non diventano discese ma crediamo che il segreto sia affrontare il viaggio in buona compagnia. Per questo abbiamo scelto che questi primi spettacoli di settembre siano tutto gratuiti perché si ottenga il massimo dell’inclusione e del coinvolgimento, perché è una festa per tutti, uno svago, un regalo che, davvero, ci siamo meritati”. Un regalo che, nel cartellone proposto, si fa per davvero assai gradito. Cartellone vario ed eterogeneo: dalla prosa alla stand up al cabaret e alla musica. “Una festa di fin-inizio e proprio per questo – sottolineano ancora da “Onda Larsen” – abbiamo scelto tutti spettacoli che, quando anche trattano temi attuali e profondi, lo fanno con leggerezza e all’insegna delle risate e dell’allegria”.

Così giovedì 15 settembre (ore 21) sale sul palco il novarese Alessandro Barbaglia, poeta e libraio, “Premio Strega Ragazzi e Ragazze 2021”, con le sue pocket stories (“Storie  vere al 97%”), ma anche Dario Benedetto (venerdì 16 e sabato 17 settembre, ore 21) con le sue ironiche “Confessioni Psicolavabili” e “Open Mic”, serata di “Stand Up Comedy – Rock parlato”, seguite (domeniche 18 settembre, ore 21) da “Il sogno di Bottom”, uno spettacolo firmato da “Onda Larsen” che rilegge in maniera arguta e dissacrante Shakespeare e (venerdì 23 settembre, ore 21) da “Cabaresque Show” con Cherry & Carmilla in un varietà – omaggio ai  “Cafè Chantant”.

Si chiude sabato 24 settembre, con la presentazione (ore 19) della nuova stagione di attività di “Onda Larsen” e, alle 21, il concerto “Musiche da Oscar”, con Zoe Canestrelli (viola), Arianna Di Martino (violoncello), Irene Fiorito e Roberto Izzo (violino).

“Spazio Kairòs”, via Mottalciata 7, Torino; tel. 339/3881949 o www.ondalarsen.org

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti con tessera “Arci”. Posti limitati, gradita la prenotazione a: info@ondalarsen.org

g.m.