ilTorinese

Torino e i suoi musei. Palazzo Madama

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Con questa serie di articoli voglio prendere in esame alcuni musei torinesi, approfondirne le caratteristiche e “viverne” i contenuti attraverso le testimonianze culturali di cui essi stessi sono portatori. Quello che desidero proporre sono delle passeggiate museali attraverso le sale dei “luoghi delle Muse”, dove l’arte e la storia si raccontano al pubblico attraverso un rapporto diretto con il visitatore, il quale può a sua volta stare al gioco e perdersi in un’atmosfera di conoscenza e di piacere.

1 Museo Egizio
2 Palazzo Reale-Galleria Sabauda
3 Palazzo Madama
4 Storia di Torino-Museo Antichità
5 Museo del Cinema (Mole Antonelliana)
6 GAM (Galleria d’Arte Moderna)
7 Castello di Rivoli
8 MAO (Museo d’Arte Orientale)
9 Museo Lombroso- Antropologia Criminale
10 Museo della Juventus

 

3 Palazzo Madama

Ci si vede “al Cavallo”. Negli anni più alternativi della mia adolescenza, uno dei luoghi di ritrovo più gettonati per gente “strana” era proprio sotto il massiccio cavaliere a dorso del suo fiero destriero, parte del ben più ampio monumento memoriale, dedicato al Generale Emanuele Filiberto e ai caduti della prima guerra mondiale, che si innalza dietro Palazzo Madama.
Ecco, facciamo conto di esserci dati appuntamento lì, ora dirigiamoci verso la meta di oggi: una rilassante passeggiata all’interno e all’esterno del peculiare edificio di Palazzo Madama.
Siamo nel cuore pulsante di Torino e la regale costruzione è una perfetta sintesi architettonica di duemila anni di storia della città. Le origini dell’edificio risalgono all’età romana, nel I sec. d.C., la costruzione sorge infatti sulle fondamenta delle porte di accesso alla città , in corrispondenza del decumano maximo di Augusta Taurinorum. Due torri incorniciavano quattro grandi aperture ad arco, destinate all’entrata e all’uscita dall’urbe, verso est e verso Roma.  Nel corso del Medioevo la porta fu trasformata in fortilizio e adibita a funzioni difensive, fino alla ristrutturazione promossa da Filippo d’Acaia nei primi decenni del XIV sec., quando l’edificio prese le forme di un vero e proprio castello, con due nuove torri addossate a quelle romane e un cortile interno porticato.
Incorporata nella costruzione è la Porta Decumana, risalente al I sec. d.C. e inizialmente formata da due torri di sedici lati che delimitavano quattro ingressi ad arco: due centrali per i carri e due laterali per i pedoni.

All’inizio del XIII sec. la Porta Decumana fu inglobata in una struttura difensiva addossata esternamente al muro romano, chiudendo le arcate di attraversamento. La nuova porta per il passaggio pubblico, Porta Fibellona, è ancora oggi visibile lungo la scala che porta al piano fossato. È l’unica porta medievale di Torino sopravvissuta agli ampliamenti della città. È costituita da un arcone a doppia ghiera laterizia, impostato su sostegni in pietra di recupero. L’arco a tutto sesto imita il modello della vicina porta romana inserendosi in un contesto di rinascita e riutilizzo dell’antico.
Alla fine del XIII sec. il castello di Porta Fibellona passa al ramo dei Savoia d’Acaia. Nel 1317 Filippo I d’Acaja avvia un radicale intervento di ricostruzione del vecchio edificio ridimensionando la funzione militare a vantaggio di quella di rappresentanza. Fa innalzare due nuove torri di pianta quadrata accanto a quelle romane e realizza una struttura porticale intorno al cortile centrale. Giacomo d’Acaja fa abbattere le abitazioni di alcuni privati che confinavano con l’edificio verso la città, ampliando la piazza davanti al castello.
Tra il 1402 e il 1418 il principe Ludovico d’Acaja raddoppia i volumi del castello di porta Fibellona, e associando alle antiche funzioni di difesa quelle di residenza cortese. Si costruiscono nuove torri verso levante collegate al piano terra dall’ampia «sala magna bassa» (sala Acaia) ritmata da quattro pilastri centrali di sostegno. Nella corte trecentesca viene tamponato il porticato verso nord per ricavare una nuova sala ( sala Staffarda).Il capomastro piemontese Giacomo da Santhià realizza una torre ottagonale con scala a chiocciola elicoidale (viretum) che serviva per collegare i diversi piani del castello.

Nel 1638 Cristina di Francia, diviene reggente dello Stato a seguito della morte del marito Vittorio Amedeo I di Savoia ed elegge il vecchio castello Acaia a sua stabile residenza di rappresentanza. Elemento cardine della campagna di lavori da lei promossa fu la copertura dell’antica corte medievale a cielo aperto. Questo spazio viene trasformato in un salone voltato su pilastri di pietra di Chianocco, e viene ricavata una grande sala per le cerimonie al piano nobile. In seguito progetta il riallestimento e la decorazione delle stanze del suo appartamento con affaccio privilegiato verso piazza castello. La grande balconata diviene lo scenario per assistere alle feste e alle pubbliche cerimonie promosse dalla corte, tra cui l’Ostensione della Sindone.
Il castello divenuto palazzo fu l’oggetto di protagonismo della seconda Madama Reale: Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. Nel 1688 inizia il rinnovamento della decorazione degli interni e tra il 1718 e il 1721 l’architetto Filippo Juvarra porta a termine la nuova facciata e lo scalone. Si tratta di esigenze di nuove funzionalità cerimoniali: l’angusta scala a chiocciola situata nella torre sud dell’antico castello Acaia era inadeguata alle nuove necessità e non all’altezza di un apparato di accoglienza degno della duchessa. L’interno dello scalone viene ideato da Juvarra come una scenografia costruita in un unico grande spazio aperto e permeabile alla luce.

Dopo questa lunga spiegazione si è fatta l’ora di entrare. A questo punto ci si imbatte nel celebre e scenografico scalone, definito uno dei capolavori dell’architettura europea, realizzato tra il 1718 e il 1721 per volere di Maria Giovanna Batista di Savoia-Nemours da Filippo Juvarra, (Messina, 7 marzo 1678 – Madrid, 31 gennaio 1736), architetto e scenografo italiano, uno dei principali esponenti del Barocco, che operò per lunghi anni a Torino sotto le direttive di casa Savoia.
Impossibile non immaginarsi regali e sfarzose sfilate su e giù per quei gradini antichi ed eleganti, abiti ingombranti, guanti leggeri che si appoggiano al mancorrente marmoreo, un continuo cicaleggio che non si discosta poi molto dall’odierno brusio insistente di turisti e visitatori. Mentre sono così sognante, una maschera gentilmente mi ricorda le mie origini plebee, e mi indica la biglietteria sulla sinistra, lontana dallo storico ingresse regale, da sempre precluso alla gente comune.

All’interno, la collezione è divisa in Arti decorative, (sala delle maioliche e delle porcellane, la Sala Atelier, la Sala Vetri); Barocco, (percorso cronologico e stilistico delle collezioni tra Sei e Settecento presentato negli antichi appartamenti delle Madame Reali); Gotico e Rinascimento, (sculture, dipinti e oggetti preziosi realizzati tra XIII e XVI sec. Quattro secoli di cultura figurativa piemontese dall’arte gotica al Rinascimento); Medioevo, (percorso cronologico sullo sviluppo stilistico e iconografico della scultura piemontese in pietra dal dodicesimo al tredicesimo secolo).
Una volta entrata, mi rendo subito conto che la meraviglia va ricercata nei lussuosi ambienti, più che negli oggetti esposti, seppur preziosi e particolari.
Degni di nota sono gli stalli lignei del coro provenienti dall’Abbazia di Staffarda (Cuneo), mirabilmente intagliati ma maestri artigiani purtroppo ignoti. A colpirmi sono le bislacche creature che si sporgono dagli stipiti e si affacciano minacciosi verso i visitatori; si tratta di creature fuoriuscite dalle pagine dei “Bestiari”, testi particolarmente diffusi in epoca medievale, contenenti brevi descrizioni di animali (reali e immaginari), accompagnate da spiegazioni moralizzanti e riferimenti tratti dalla Bibbia. L’origine remota di questi libri, che oggi hanno importanza più che altro storica, è da ricercarsi, per il mondo occidentale, in antichi volumi, come l’opera greca “Il Fisiologo” (cioè “lo studioso della natura”) che offriva l’interpretazione degli animali e delle loro caratteristiche in chiave simbolica e religiosa (quindi, per esempio, il leone, re degli animali, è associato a Cristo).

Prima di perdermi tra le belle sale ai piani superiori mi imbatto in quella che forse è l’opera più nota contenuta all’interno del Palazzo: “Ritratto d’uomo” di Antonello da Messina, databile al 1476, opera di cui colpisce l’acutezza psicologica dello sguardo, l’ironica bocca sorridente e il realismo dei dettagli anatomici.
Proseguo per il mio percorso e decido di perdermi tra le sale riccamente adornate, come la Sala delle Feste o quella delle Quattro Stagioni e con grande forza d’animo mi costringo a non toccare i preziosi broccati che ricoprono le pareti. La residenza è senza dubbio un gioiello architettonico, prezioso e minuziosamente decorato, come dimostrano tutte le aree che lo costituiscono: la luminosa veranda e il Gabinetto Rotondo, chiamato anche “Stanza dei Fiori”, alle cui pareti sono appesi i ritratti della famiglia reale.
Numerose sono le mobilie che mi accompagnano nella passeggiata museale, firmate Piffetti, genio ebanista parigino, abilissimo nell’utilizzare materiali assai complessi da lavorare, come l’avorio. Eppure tra le molte realizzazioni del maestro artigiano, una mi colpisce profondamente, si tratta del modellino di un planetario, realizzato tra il 1740 e il 1750, detto anche “orrery”, dall’inglese Charles Boyle, che fece realizzare il primo strumento di questo genere nel 1704. Si tratta di un modello meccanico che riproduce la configurazione del sistema solare come era conosciuto all’epoca e i moti dei pianeti e dei loro satelliti intorno al Sole. Il cerchio esterno è articolato in tre registri, di cui due sono divisi in 360 parti con i dodici simboli dello zodiaco e uno centrale che scandisce i 365 giorni dell’anno.

Nel prezioso oggetto la scienza si mescola alla superstizione e alla magia, quasi una graziosa provocazione che invita i visitatori a riflettere sull’impossibilità di dividere nettamente realtà e misticismo.Ed è proprio con questo pensiero che mi avvio a concludere la visita, ma prima di uscire “a riveder le stelle” mi accingo a prendere l’ascensore panoramico, che porta fino ad una delle torri: da qui mi affaccio sulla bella Torino, vedo l’elegante collina e le montagne che si sfumano all’orizzonte, Palazzo Reale è illuminato dal sole che al tramonto si tinge di rosso, le persone passeggiano, corrono, si aggirano frettolose. Forse, come me, stanno per tornare a casa e, dopotutto, “la casa di ogni torinese è il suo castello.”

Alessia Cagnotto

Modifiche alla viabilità per il giuramento dei carabinieri

Sabato 23 luglio, in Piazza Castello, si terrà la Cerimonia di Giuramento degli allievi del 140° Corso della Scuola Allievi Carabinieri di Torino, mentre giovedì 21 luglio si terranno le prove generali dell’evento.

L’intera area  della manifestazione sarà interessata da alcune modifiche viabili e divieti di sosta.

Divieti di Sosta.

Nei giorni 21, 22 e 23 luglio, dalle ore 14.00 del 21/07/2022 alle ore 02.00 e comunque fino a cessate esigenze del 22/07/2022, nonché il giorno 23/07/2022 dalle ore 00.00 alle ore 14.00 e comunque fino a  cessate esigenze,  sarà istituito il divieto di sosta con rimozione forzata, in via Valfrè ambo i lati, tratto da via Avogadro a via Vittorio Amedeo II; Via Vittorio Amedeo II ambo i lati, tratto da via Valfrè a via Cernaia; Via Cernaia ambo i lati, tratto da corso Vinzaglio a piazza Solferino; Via Pietro Micca ambo i lati; Piazza Castello; Viale 1° Maggio, tratto da piazza Castello a viale Partigiani.

il giorno 23 luglio dalle ore 00.00 alle ore 14.00 del e comunque fino a cessate esigenze sarà istituito il  divieto di sosta con rimozione forzata su ambo i lati con riserva di posteggio alle autorità della cerimonia in Viale I° Maggio, tratto compreso tra il Monumento al Carabiniere e Rondo’ Rivella – intersezione con Corso Regina Margherita e in  Via Po, tratto compreso tra l’intersezione con via Bogino e Piazza Castello.

Divieti di transito e sosta

ll 21 luglio , dalle 22.00 alle 22.30, il 22 luglio dalle ore 1.30 alle ore 2.00, nonché il giorno 23 luglio, dalle ore 7.00 alle ore 14.00 e comunque fino a cessate esigenze, sarà istituito il divieto di transito, fatta eccezione per i veicoli di Soccorso e della Forza Pubblica, in via Valfrè ambo i lati, tratto da via Avogadro a via Vittorio Amedeo II; Via Vittorio Amedeo II ambo i lati, tratto da via Valfrè a via Cernaia; Via Cernaia ambo i lati, tratto da corso Vinzaglio a piazza Solferino; Via Pietro Micca ambo i lati; Piazza Castello; Viale 1° Maggio, tratto da piazza Castello a viale Partigiani; Piazza Castello.

Sempre il giorno 23 luglio, dalle ore 00.00 alle ore 14.00 e comunque fino a cessate esigenze, sarà istituito il divieto di transito e sosta con rimozione forzata , fatta eccezione per i veicoli di Soccorso e della Forza Pubblica in via Garibaldi ambo i lati , tratto da via XX Settembre a piazza Castello; Via Palazzo di Città ambo i lati, tratto da via XX Settembre a piazza Castello;  via Roma ambo i lati, tratto da via Cesare Battisti a piazza Castello.

L’Ordinanza completa è consultabile sul Sito Internet della Città di Torino.

Caldo da bollino rosso, l’allarme per la salute lanciato dalla società di medicina ambientale

Con temperature attuali seri rischi per salute dei residenti. Possibili danni ad organi vitali e cervello

 

Da colpi di calore a congestioni, ecco tutte le conseguenze del caldo eccessivo sul corpo umano. Società Italiana di Medicina Ambientale diffonde la guida per difendersi dal caldo record

  

Il caldo record che investirà Torino , città che da giovedì vedrà il livello massimo di allerta con il “bollino rosso”, rappresenta un serio pericolo per la salute umana, specie per soggetti più fragili come anziani, bambini e cittadini con patologie preesistenti.

Lo affermano i medici della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) che lanciano oggi l’allarme circa le ripercussioni delle temperature elevate sul corpo umano.

“Il caldo eccessivo determina problemi sanitari in quanto può alterare il sistema di regolazione della temperatura corporea – afferma il presidente Sima, Alessandro Miani – Il corpo umano si raffredda attraverso la sudorazione, ma in determinate condizioni ambientali questo non è sufficiente: una umidità eccessiva impedisce al sudore di evaporare, con il calore corporeo che aumenta rapidamente e può arrivare a danneggiare organi vitali e il cervello. Temperature eccessivamente elevate possono provocare disturbi lievi come crampi, svenimenti, edemi, ma anche problemi gravi, dalla congestione alla disidratazione, aggravando le condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti”.

Nello specifico, tra i disturbi legati al caldo, i più frequenti sono:

Insolazione: determina eritemi o ustioni anche accompagnate da una sintomatologia analoga al colpo di calore;

Crampi: dolori fisici causati da una perdita di sodio dovuto alla sudorazione e ad una conseguente modificazione dell’equilibrio idrico-salino;

Edema: causato da una ritenzione di liquidi negli arti inferiori come conseguenza di una vasodilatazione periferica prolungata;

Congestione: causata dall’assunzione di bevande ghiacciate in un organismo surriscaldato, i sintomi sono costituiti da sudorazione e dolore toracico;

Disidratazione: sintomi principali sono sete, debolezza, vertigini, palpitazioni, ansia, pelle e mucose asciutte, crampi muscolari, abbassamento della pressione arteriosa;

Colpo di calore: si verifica quando la fisiologica capacità di termoregolazione è compromessa e si manifesta con una ampia gradazione di segni e sintomi a seconda della gravità della condizione. Il primo sintomo è rappresentato da un improvviso malessere generale, cui seguono mal di testa, nausea, vomito e sensazione di vertigine, fino ad arrivare a stati d’ansia e stati confusionali.

La Società Italiana di Medicina Ambientale diffonde inoltre una guida per aiutare i cittadini di Torino a difendersi dal caldo:

– Evitare di esporsi al caldo e al sole diretto e uscire di casa solo nelle ore più fresche

– Assicurare un adeguato ricambio di aria in casa e agevolare la ventilazione naturale

– Mantenere le stanze fresche schermando le finestre esposte al sole (utilizzando tapparelle, persiane, tende, ecc.)

– Chiudere le finestre durante il giorno e aprirle durante le ore più fresche della giornata (la sera e la notte)

– Fare bagni e docce frequenti e con acqua tiepida

– Assumere almeno 3 litri di acqua durante la giornata, evitare alcolici e preferire cibi che contengono molta acqua, come frutta e verdura

– Quando si esce di casa, proteggere gli occhi con occhiali da sole e prevenire scottature con creme solari ad alto fattore protettivo

– Evitare l’attività sportiva all’aperto nelle ore più calde

Una ragazza di Bardonecchia alle finali di Miss Grand Prix

Yaremi Tournour il 6 agosto a Pescara tra le 24 pretendenti

C’è anche una ragazza di Bardonecchia (TO) tra le 24 aspiranti reginette che sabato 6 agosto a Pescara andranno a caccia della prestigiosa fascia di “Miss Grand Prix” nella finalissima nazionale presentata da Jo Squillo.
La studentessa 19enne Yaremi Tournour, 1,69 di altezza con l’ambizione di diventare una fotomodella, sarà in Abruzzo già la sera di giovedì 4 agosto per partecipare alla serata di presentazione delle 24 finaliste in piazza del mare a Giulianova (TE) condotta dall’attore e influencer Luca Onestini.
Sabato sera poi la finale per contendersi la corona posata lo scorso anno sulla testa della bresciana Gabriella Bonizzardi che, come da tradizione, incoronerà a Pescara la nuova reginetta.
Trampolino di lancio per numerose protagoniste nel mondo dello spettacolo, della televisione e del cinema (tra le altre Tessa Gelisio, Raffaella Fico, Carlotta Maggiorana), il concorso di bellezza organizzato da patron Claudio Marastoni è uno dei più conosciuti e consolidati in Italia, forte di una storia ormai più che trentennale e di una struttura organizzativa capace anche di battere il lockdown (Miss Grand Prix si è infatti regolarmente svolto anche nel 2020 e 2021).
Per seguire l’avventura in finale di Yaremi basta collegarsi ai canali social (Fb e IG) del concorso: Miss Grand Prix.

Nasce il centro nazionale di supercalcolo, c’è il Politecnico

Si è insediato  il Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing che, proposto dall’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, conta 51 membri fondatori distribuiti su tutto il territorio nazionale tra cui il Politecnico di Torino, il cui apporto si concentrerà su tre aree: la prima, fondamentale per lo sviluppo del futuro dell’High Performance Computing, riguarda lo studio di nuove tecnologie e sistemi hardware, ma anche tecnologie e strumenti software per i sistemi HPC. Il secondo ambito riguarda invece gli aspetti computazionali legati alla modellazione multiscala con l’utilizzo di strumenti HPC e Big Data per applicazioni nei vari campi dell’ingegneria, dalla meccanica all’aerodinamica, solo per citarne alcune; in questo ambito le soluzioni HPC consentono di risparmiare tempo e quindi di accorciare e rendere meno costosa la fase di modellazione e ottimizzazione dei prototipi.  Infine, il Politecnico seguirà le attività legate alla progettazione, realizzazione, manutenzione e diffusione di tecnologie abilitanti per la simulazione numerica ad alte prestazioni di nuovi materiali e sistemi molecolari: un’altra applicazione dell’HPC che permette di sviluppare “supermateriali” con caratteristiche testate, appunto, grazie agli strumenti di calcolo e che trova applicazioni, ad esempio, nei prodotti farmaceutici.

Il budget complessivo del Politecnico sul progetto è di 1,9 milioni di euro.

Il professor Matteo Sonza Reorda, vice rettore per la ricerca del Politecnico di Torino, ha dichiarato: “La partecipazione del Politecnico di Torino al CN HPC è la logica conseguenza della riconosciuta eccellenza espressa dall’ateneo nella ricerca e nel trasferimento tecnologico in questo settore. Le attività del Centro Nazionale ICSC permetteranno di dare ulteriore impulso alle nostre attività, sia con l’acquisizione di giovani ricercatori e dottorandi, sia con l’interazione con altri prestigiosi centri di ricerca operanti nel settore a livello nazionale e internazionale”.

Continua l’estate dei Musei Reali

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 Conferenze, laboratori, aperture speciali e concerti ai Musei Reali: tante occasioni per trascorrere momenti di approfondimento culturale e svago tra Giardini Reali e Teatro Romano.

 

Giovedì 21 luglio alle ore 17, nuovo appuntamento con il ciclo di conferenze “Chiamata alle ArtiVite parallele. Storie di uomini e animali”. Tema dell’incontro Esporre l’esotico. Dal serraglio dei Giardini Reali al Museo di Scienze Naturali, a cura di Luca Ghiraldi, referente delle collezioni ornitologiche del Museo Regionale di Scienze Naturali, in dialogo con Elisa Panero, curatrice archeologa dei Musei Reali.

Per informazioni: Chiamata alle Arti – Vite parallele. Storie di uomini e animali – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Venerdì 22 luglio, dalle 19.30 alle 23.30, apertura straordinaria del Museo di Antichità – Galleria Archeologica e Teatro Romano – e della Galleria Sabauda, Sezione Maestri del Rinascimento in Piemonte (ultimo ingresso ore 22.45). Tariffa di ingresso speciale a 5 Euro. Alle ore 19.30 visita tematica “Roma a Torino” curata da CoopCulture; ingresso+visita: 10 Euro. 

Per la rassegna Torino. Crocevia di sonorità, alle ore 21, nel Teatro Romano suoneranno i Reeds Sax Quartet del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Ingresso riservato ai visitatori dei Musei Reali, fino a esaurimento dei posti disponibili.

Per informazioni: Aperture serali e concerti estivi ai Musei Reali. Torino Crocevia di Sonorità – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Sabato 23 luglio, Palazzo Reale sarà la cornice della celebrazione dei 200 anni della Scuola Allievi Carabinieri di Torino della Caserma Cernaia a cui parteciperà anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dalle  8.30, da via Cernaia prenderà il via la parata degli Allievi Carabinieri che, dopo aver percorso via Pietro Micca, si raduneranno in piazza Castello. Nella piazza, dopo l’intrattenimento musicale della Banda dell’Arma, alle 11 avrà inizio la cerimonia di giuramento solenne degli Allievi del 140° corso formativo.

Per informazioni in merito agli accessi e alle modifiche della viabilità consultare il sito ORGANIZZA LA TUA VISITA – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

I Giardini della Cavallerizza Reale sono nuovamente aperti al pubblico. Il patrimonio verde del museo ritorna completamente accessibile grazie a iniziative e attività gratuite, rivolte a bambini e famiglie, realizzate in collaborazione con Xké? ZeroTredici, società consortile vincitrice della manifestazione d’interesse per l’assegnazione del servizio di valorizzazione dei Giardini della Cavallerizza. Le modalità di accesso e il programma degli appuntamenti sono pubblicati sul sito dei Musei Reali al link Racconti Reali. Un’estate per giocare con la cultura nei Giardini della Cavallerizza – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Le attività con CoopCulture

Sabato 23 e domenica 24 luglio alle ore 11 e alle 15.30, appuntamento con Benvenuto a Palazzo. Le guide e gli storici dell’arte CoopCulture vi aspettano per condurvi in una visita guidata alla scoperta delle sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, un itinerario per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia.

Costo dell’attività: 7 Euro oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (13 Euro ordinario, 2 Euro da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

È possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali:

– venerdì 22 e domenica 24 luglio alle ore 16, visita all’appartamento della regina Maria Teresa, al Gabinetto del Segreto Maneggio e alle Cucine Reali;

– sabato 23 luglio alle ore 16, visita al secondo piano di Palazzo Reale.

Costo delle visite speciali: 20 Euro ordinario (13 Euro per Abbonamento Musei).

Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Le mostre in corso ai Musei Reali

 

Fantasmi e altri misteri – Fumetti in mostra. Fino a domenica 11 settembre, nello Spazio Scoperte al secondo piano della Galleria Sabauda, è visitabile la mostra Fantasmi e altri misteri – Fumetti in mostra. L’iniziativa del Ministero della cultura Fumetti nei Musei, in collaborazione con Coconino Press-Fandango, è stata realizzata per avvicinare i ragazzi al patrimonio artistico italiano. Le tavole originali della graphic novel “Io più fanciullo non sono” della fumettista e vignettista Lorena Canottiere, ispirata alla figura del Principe Eugenio di Savoia-Soissons, sono presentate con alcune opere dei Musei Reali legate al condottiero collezionista, con una selezione di lavori dei fumettisti che hanno partecipato al progetto e si sono confrontati con il tema del mistero e dei fantasmi. L’ingresso alla mostra è compreso nel biglietto dei Musei Reali. 

Informazioni: Fantasmi e altri misteri. Fumetti in mostra – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Animali a Corte. Vite mai viste nei Giardini Reali, curata da Stefania Dassi e Carla Testore, è la proposta con cui fino al 16 ottobre i Musei Reali intendono creare un percorso di visita innovativo nel quale le tecniche e i linguaggi dell’arte contemporanea dialogano con la cornice dell’antica residenza. Il percorso si snoda in parte nei Giardini Reali, elemento fondante dell’identità del museo, nonché prezioso luogo d’incontro e di socialità per cittadini e turisti. Le opere popolano non solo l’esterno, ma anche alcune sale di Palazzo Reale, Armeria e Galleria Sabauda per stabilire rimandi e connessioni tra le sculture e gli animali raffigurati nelle opere che costituiscono il patrimonio dei musei. Gli artisti in mostra sono Paolo Albertelli e Mariagrazia Abbaldo, Maura Banfo, Nazareno Biondo, Nicola Bolla, Stefano Bombardieri. Jessica Carroll, Fabrizio Corneli, Cracking Art, Diego Dutto, Ezio Gribaudo, Michele Guaschino, Luigi Mainolfi, Gino Marotta, Mario Merz, Pino Pascali e Velasco Vitali.

L’ingresso alla sezione della mostra nelle sale dei Musei Reali è compreso nel biglietto ordinario. Accesso gratuito per la sezione ospitata nei Giardini Reali. Informazioni: Animali a Corte. Vite mai viste nei Giardini Reali – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Le novità digitali

Tra le novità che accompagnano la visita ai Musei Reali, l’inedita applicazione di gamification MRT Play è disponibile gratuitamente sui principali store. Ideata dai Musei Reali in collaborazione con Visivalab SL e il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, nell’ambito del bando SWITCH_Strategie e strumenti per la digital transformation nella cultura, l’applicazione di realtà aumentata offre una nuova esperienza di fruizione innovativa e accattivante, per approfondire la conoscenza delle opere della Galleria Sabauda attraverso giochi e indovinelli, in compagnia di personaggi storici e professionisti della cultura.

 

Per visitare Palazzo Reale, la Galleria Sabauda e il Museo di Antichità con curiosi personaggi pronti a raccontare le loro coinvolgenti storie è disponibile l’Audioguida Kidsrealizzata dai Servizi Educativi dei Musei Reali in collaborazione con CoopCulture. Lungo il percorso sono presenti dei QR-code da scansionare per ascoltare gratuitamente le tracce audio pensate per i giovanissimi visitatori, per un’esperienza di visita coinvolgente e divertente (età consigliata: 5/12 anni).

 

La Biblioteca Reale

La Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta il lunedì, dalle 8.30 alle 18.30, da martedì a venerdì dalle 8.30 alle 15.15 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30: le consultazioni devono essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it e indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta. Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina Orari e modalità di apertura della Biblioteca Reale – Musei Reali Torino (beniculturali.it).

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

Ogni venerdì di luglio, il Caffè Reale resterà aperto anche dalle 19.30 alle 23 in occasione della rassegna Torino. Crocevia di sonorità.

 

Museum Shop

Per rimanere sempre aggiornati sulle pubblicazioni dei Musei Reali e per dedicarvi un pensiero, il Museum Shop è aperto.

È disponibile anche online Musei Reali (shopculture.it).

 

Dal 1° aprile 2022 per l’accesso ai percorsi museali non è più richiesto il Green Pass (D.L. 24/03/2022 n. 24, art. 7).

La mascherina chirurgica è raccomandata lungo i percorsi di visita, mentre il dispositivo di protezione FFP2 resta obbligatorio per partecipare agli eventi in luoghi chiusi.

“Disturbi Alimentari, da oggi il Piemonte può contare sulla migliore Legge a livello nazionale”

Gioia e soddisfazione per l’approvazione, in Consiglio Regionale, del testo unificato della Legge sui Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, con il quale sarà possibile cambiare la vita delle ragazze e dei ragazzi colpiti da queste patologie e delle loro famiglie. Sostegno alle famiglie stesse, domiciliarità (con l’approvazione di un Ordine del Giorno specifico), prevenzione, uniformità della rete di servizi su tutto il territorio, formazione dei medici e presso le scuole sono alcuni degli elementi peculiari del testo: ci assicureremo che la Giunta e la Direzione Sanitaria mettano in campo tutte le misure, anche finanziarie, previste dalla Legge.

Passa in Consiglio Regionale quella che è, in questo momento, la Legge più avanzata a livello nazionale in tema dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione: la soddisfazione è grande, sia per la qualità del lavoro svolto in collaborazione con le altre forze politiche sia, soprattutto, per il risultato raggiunto. Siamo stati i primi, come Moderati, a presentare a giugno 2021 una Proposta di Legge sul tema della “Prevenzione, diagnosi e cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare e misure di sostegno per le famiglie coinvolte”, seguiti poi da tre altre forze politiche di Minoranza e di Maggioranza. Il risultato è un testo – quello unificato delle Proposte di Legge numero 148, 149, 162 e 167 sul tema delle “Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie”, votato e approvato – capace di rispecchiare le esigenze e le richieste delle Associazioni, con le quali la collaborazione è stata costante, e di rappresentare un sostegno reale non solo alle ragazze e ai ragazzi con disturbi dell’alimentazione, ma alle loro famiglie, che con i disturbi dell’alimentazione hanno quotidianamente e drammaticamente a che fare.

Questa Legge si concentra sull’urgenza di una diagnosi precoce, della prevenzione, della formazione del personale medico e infermieristico, di percorsi di informazione e sensibilizzazione nelle scuole, del sostegno alle ragazze, ai ragazzi e alle famiglie anche dopo la fase acuta. Abbiamo sottolineato con forza che, tra i luoghi di cura, va inserita a tutti gli effetti la fase della domiciliarità, nei casi in cui le condizioni materiali e ambientali lo consentano. Sappiamo quanto cruciale sia, da questo punto di vista, l’assistenza al pasto, momento delicato nel quale i ragazzi e le famiglie non devono essere lasciati soli. Proprio in tema di domiciliarità, con un Ordine del Giorno approvato all’unanimità abbiamo voluto sottolineare questo aspetto e quello, strettamente connesso, del sostegno alle famiglie: l’atto impegna la Giunta a inserire nel Piano di progetto biennale la domiciliarità delle cure per i soggetti con DNA come linea di azione principale del Piano, sostenendo tale intervento con le adeguate risorse finanziarie a valere sul Fondo DNA.

Decisiva la scelta, che rivendichiamo con forza e che abbiamo proposto dall’inizio, di prevedere risorse economiche consistenti e specifiche per questa Legge. Ci assicureremo che la Giunta e la Direzione Sanitaria impieghino tutte le misure della Legge e le risorse economiche nazionali in arrivo anche sul Piemonte. Abbiamo voluto prevedere una Rete di Servizi uniforme su tutto il territorio, dal momento che non è tollerabile che il reddito familiare e il luogo di residenza siano variabili dalle quali finisca per dipendere l’esito di un percorso di cura. Anche su questo dovremo aprire un ragionamento dialogando con il Privato Sociale.

Abbiamo a oggi flussi enormi di turismo sanitario su questi temi: i numeri sono drammatici e in ulteriore aumento dopo due anni di pandemia. Ogni anno sono diagnosticati in Piemonte 260 nuovi casi di anoressia e 450 di bulimia, dati nei quali non confluisce il cosiddetto “sommerso”. Secondo Eurispes, oltre 2 milioni di ragazzi tra i 12 e i 25 anni soffrono, a livello nazionale, di disturbi del comportamento alimentare. Al dato quantitativo, di per sé impressionante, si aggiunge il fatto che questo fenomeno, anche quando riconosciuto come tale, è spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dai familiari. I DNA non sono un fenomeno che scompare con la fine dell’adolescenza, ma possono cronicizzarsi e continuare anche in età adulta. Farsi carico delle ragazze e dei ragazzi con disturbi del comportamento alimentare è compito dell’intera comunità. Fondamentale è la collaborazione con il Terzo Settore e con le Associazioni, ambiti nei quali le famiglie possono trovare aiuto e darsi reciprocamente sostegno nell’ambito di un percorso comune. Siamo convinti che, anche in questo ambito, debba essere rispettato il principio del “Niente su di noi senza di noi”.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Legge disturbi alimentari: la soddisfazione di Marrone e Vercellotti

È stata approvata  dal Consiglio Regionale del Piemonte la Pdl sui “disturbi alimentari” promossa dal consigliere di Fratelli d’Italia Carlo Riva Vercellotti e sostenuta dall’assessore alle politiche sociali Maurizio Marrone.

“Grazie all’approvazione di questo testo – spiegano Marrone e Riva – in Piemonte verranno promossi interventi volti alla cura dei disturbi della nutrizione e potenziata l’offerta dei servizi e delle prestazioni. L’obiettivo è mettere in atto azioni per il riconoscimento, l’informazione, la sensibilizzazione e la formazione, riservando una particolare attenzione all’età evolutiva per una precoce presa in carico. La Regione Piemonte è al fianco delle nostre famiglie: nessun giovane adolescente o preadolescente, nessun malato, nessuna famiglia dovrà trovarsi sola e smarrita di fronte alla terribile esperienza dell’anoressia e della bulimia. Un impegno certamente difficile che con il voto odierno troverà finalmente una nuova cornice, nuovi strumenti  e dispositivi messi in campo dalle Istituzioni sanitarie regionali”.

“La crisi pandemica ha incrementato purtroppo il fenomeno dei disturbi alimentari – prosegue Carlo Riva Vercellotti, – . È per questo che un anno fa, insieme al gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, decisi di proporre un progetto di legge finalizzato ad individuare modalità innovative di intervento, viste anche le numerose sollecitazioni che ci pervenivano da comunità locali, istituzioni e famiglie. Da qui – spiega Riva Vercellotti- è iniziato un percorso virtuoso che ha consentito di ascoltare e recepire nel tavolo tecnico avviato e poi in sede di Commissione Sanità indicazioni e suggerimenti di colleghi, esperti, Sindaci, famiglie, associazioni, fino all’approvazione in Commissione lo scorso giugno di una proposta capace di scrivere un testo che raccogliesse le necessità della nostra regione”.

“Soffrire di un disturbo dell’alimentazione – conclude l’assessore Marrone – sconvolge la vita di una persona e ne limita le sue capacità relazionali, lavorative e sociali. Solo una piccola percentuale di persone che soffrono di un disturbo dell’alimentazione chiede aiuto. Si questo il ruolo del Terzo settore sarà determinante”.

Nuovo store Penny a palazzo Priotti

Il nuovo store PENNY aprirà giovedì 21 luglio a pochi passi dalla stazione di Torino Porta Nuova, nel quartiere centrale, proprio in Corso Vittorio Emanuele al 52 e farà angolo con via Rattazzi. Il punto vendita si colloca in un edificio storico di pregio, ovvero Palazzo Priotti, noto per essere una delle prime architetture Liberty della città.

Il nuovo spazio PENNY è stato creato secondo un format appositamente studiato per la città e a misura d’uomo, con un’offerta alimentare e di non-food in linea con la qualità e la convenienza del brand ma in uno spazio di 360 metri quadri più idoneo alle declinazioni metropolitane. Anche in questo punto vendita PENNY conferma un assortimento per il 75% di prodotti italiani, con una particolare attenzione ai regionalismi ed alle produzioni locali. Il negozio è dotato di una gastronomia servita con referenze territoriali di rinomati brand locali, inoltre oltre alle casse tradizionali possiede anche casse self (fai-da-te) che consentono una spesa più rapida, autonoma e semplice.

L’apertura del nuovo negozio PENNY ha permesso l’assunzione di 11 collaboratori, di cui ben 8 donne, in gran parte selezionati proprio nel capoluogo piemontese.

L’immobile è stato completamente ristrutturato – con estrema attenzione nel non contaminare la parte di valore storico-architettonico – e sono stati sostituiti tutti i serramenti per migliorare l’efficientamento energetico dell’involucro. L’approccio sostenibile è ben intuibile anche nella sala vendita dove sono state installate luci led e banchi frigo con porte coibentanti per una miglior esperienza d’acquisto e nell’ottica di un maggior contenimento energetico. All’interno del negozio è installato un eco-compattatore Coripet per l’innovativa raccolta selettiva delle bottiglie in PET ad uso alimentare; la partnership tra Coripet e PENNY per il riciclo della plastica è nata lo scorso anno e sta “abbracciando” oramai quasi tutti i negozi d’Italia con numeri a favore dell’ambiente davvero importanti.

 

Alpini protagonisti a Pragelato

“Alpini protagonisti in questi giorni a Pragelato. La 34°Compagnia Lupi di Oulx del Battaglione Alpini ‘Susa’ del 3° Reggimento Alpini, in questi giorni sta celebrando, nell’ambito dell’attività denominata 150 cime, i 150 anni della fondazione del Corpo degli Alpini. E la località scelta è stata proprio Pragelato, in Alta Val Chisone. Dal 18 e sino al 22 luglio si svolgono le ascensioni sulle più importanti e caratteristiche cime della valle, a cominciare dal Monte Albergian. Il tutto si inserisce nel contesto dell’addestramento estivo delle Truppe Alpine dell’Esercito, che continua ad avere un ruolo fondamentale nella formazione del soldato di montagna.

Infine, la 34° Compagnia ‘Lupi’ di Oulx fa parte delle prime 15 Compagnie create per la difesa delle frontiere. Nata il 15 ottobre 1872, la Compagnia rimane l’ultima Compagnia Operativa distaccata delle Truppe Alpine.

Giornate alpine, dunque, che fanno di Pragelato e dell’Alta Val Chisone la capitale in questi giorni della presenza alpina in montagna”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato.

Mauro Maurino, Vice Sindaco Pragelato.