ilTorinese

La Tennis Foundation al servizio dei giovani atleti

Cinque settimane di formazione con alcuni dei migliori istruttori al mondo e otto di tornei in giro per l’Europa. Questo è il ricco menù che la torinese Tennis Foundation offre a 12 tra atleti di poter implementare il loro talento aiutati da personaggi che nella loro carriera hanno vinto delle gare del grande Slam come Francesca Schiavone, che da qualche anno ha intrapreso la carriera di allenatrice.

 

Quattro sessioni formative di tre giorni e sei di corsi di formazione si svolgeranno presso alcune delle migliori strutture tennistiche internazionali come il Forte Village Resort di Pula in Sardegna, la Emilio Sanchez Academy a Barcellona e quella di Ivan Ljiubicic in Croazia.

Dopo la selezione di maggio e giugno, il comitato tecnico di Tennis Foundation ha determinato 12 borse di studio che sono andate a 6 ragazze e altrettanti ragazzi. Sono tutti atleti nati tra il 2008 e il 2009 e domani partiranno per la Sardegna dove saranno seguiti da Emilio Sanchez, Gipo Arbino (coach di Lorenzo Sonego), Rocco Loccisano (ex allenatore di Pat Cash). Finita la settimana i giovani tennisti giocheranno i tornei di Podgorica, Barcellona Alicante e Zadar, con in mezzo i Campionati italiani di categoria.

“Innanzitutto vorrei fare le mie congratulazioni ai 12 ragazzi – ha sottolineato la vice sindaca Michela Favaro – per aver superato la dura selezione e essere qui quest’oggi. Grazie a queste iniziative e anche alle ATP Finals, Torino sta diventando sempre più la capitale del tennis italiano. Il progetto di Tennis Foundation ci riempie d’orgoglio perché, oltre a dare l’opportunità di crescere a dei giovani atleti, contribuirà alla loro formazione di cittadini e cittadine. Ringrazio tutti voi e vi faccio i migliori auguri per il vostro futuro”.

Marco Aceto

Motociclista cade e si ferisce gravemente. Auto contro il guardrail per non investirlo

Incidente stradale ieri sul raccordo della Torino-Pinerolo, all’altezza di Riva. Un motociclista  ha perso il controllo della moto cadendo  a terra ed è stato trasportato in codice rosso al Cto di Torino con  prognosi di 60 giorni. Un’ auto giunta sul luogo dell’incidente, per evitare di investire l’uomo ha sbandato contro il guardrail ma il conducente è illeso.

Mitoraj a Ivrea. Mito e letteratura

Collocate nella centrale piazza Ottinetti ad Ivrea, due monumentali sculture dell’artista franco-polacco, innamorato dell’Italia

Fino al 27 novembre

Due giganti. Due giganti di superba, straordinaria bellezza. Incute perfino una sorta di reverenziale rispetto la coppia di sculture in bronzo, di imponente monumentalità (in cui la suggestione del mito si intreccia a cifre narrative di marcata impronta letteraria), che da giovedì 21 luglio e fino a martedì 27 novembre stazionano – suggestivo il colpo d’occhio – in piazza Ottinetti ad Ivrea. A realizzarle (una nel 2001, l’altra nel 2010) il grande Igor Mitoraj, nato nel 1944 a Oederan (poco lontano da Dresda) e scomparso a Parigi nel 2014, ma sepolto, per suo espresso desiderio, a Pietrasanta, la sua “Piccola Atene”, dove Mitoraj arrivò (dopo un irrequieto girovagare fra Parigi, New York, Messico e Grecia) nel 1979, innamorandosene a tal punto da stabilirvisi nel 1983, scegliendo come abitazione e atelier un vecchio laboratorio di marmo in disuso, che ristrutturò e che oggi rappresenta la sede di riferimento per la gestione e conservazione del suo immenso patrimonio artistico: l’“Atelier Mitoraj”, cui appartengono le due opere esposte oggi ad Ivrea, in occasione delle celebrazioni di “Ivrea 2022. Capitale Italiana del Libro”. Curata da Costanza Casali (assessore eporediese alla Cultura) e da Luca Pizzi (componente dell’ “Atelier Mitoraj”), l’esposizione, dal titolo emblematico di “Mitoraj a Ivrea. Mito e letteratura” mette in luce, sottolineano i curatori,  “il mito, punto di incontro tra la letteratura e l’arte, campo privilegiato del lavoro di Mitoraj. Il suo lavoro infatti affonda le radici nella tradizione classica e nel mito greco: una forma di resistenza, di difesa, di attaccamento ‘al bello’ che oggi rappresenta più che mai un messaggio di speranza”. Senza tuttavia escludere le voci, a lui più consone e vicine, della contemporaneità, di quell’arte post-moderna che in Mitoraj si concretizza attraverso l’interruzione, brutale ma voluta e ben studiata, di un singolarissimo lavoro plastico (busti maschili, soprattutto) in cui la figura si appalesa con arti e teste troncate: fratture che per l’artista alludono al mistero dell’antico che arriva a noi per frammenti, allusioni ed evocazioni. D’altronde, raccontava lo stesso Mitoraj, “un’opera d’arte non è mai finita”“La creazione – aggiungeva – è come il viaggio di Ulisse verso Itaca. La cosa più importante è quello che succede durante. Perché Itaca da sola non può dare molto”. La meta da sola non può dare molto. In mezzo c’è la sofferenza, i mille dubbi, il lavoro incessante. Fare arte, per lui, era come “costruire una muraglia cinese: mattone dopo mattone”. E sentenziava deciso: “Se un artista può sopportare tre giorni senza creare, significa che non è la sua strada. Se qualcuno non è convinto del suo cammino non è felice”.

Parole che trovano giusto e pieno riscontro nelle due sculture ospitate ad Ivrea: “Ikaria grande” (2001) ed “Hermanos” (2010), entrambe in bronzo. La prima, opera imponente di oltre sei metri d’altezza, si riferisce a uno dei miti che più hanno appassionato l’artista, quello del volo, che Mitoraj ha esplorato lungo tutto il suo percorso di ricerca: il volo di Icaro che è il volo negato all’uomo, con la surrealtà di quella mano, sbucata non si sa da dove né appartenente a chi, stretta alla caviglia del figlio di Dedalo e Naucrate, per impedirgli inutilmente di compiere il “folle volo”. “Hermanos”, invece, affronta il tema dei gemelli, “diversi e uguali, desti e sognanti, separati ma comunque per sempre uniti”. Ad Ivrea, alla sera dell’inaugurazione, è stato anche ricordato, attraverso l’esecuzione di famose arie d’opera, da parte di un pianista e di un tenore, il grande lavoro compiuto in ambito teatrale da Igor Mitoraj che curò le scenografie e i costumi di varie opere liriche, dalla “Manon Lescaut” “Tosca” per i teatri della “Fondazione Puccini” all’“Aida” e alla “Messa da Requiem” di Verdi per i “Giardini di Boboli” a Firenze e, nel 2013, per il Centenario della “Fondazione dell’Arena di Verona”. La scelta di Ivrea per questa mostra e per un artista ospitato in spazi immensi come la “Valle dei Templi” ad Agrigento o la “Piazza dei Miracoli” a Pisa o ancora, nella retrospettiva del 2016, nel sito archeologico di Pompei,  “è motivata – sottolinea Luca Pizzi dell’‘Atelier Mitoraj’ – dal forte legame del Maestro con il mito e il mondo classico, che è alla base della letteratura. Riflettere su questo aspetto, in quest’anno in cui Ivrea è ‘Capitale Italiana del Libro’ è sicuramente importante, così come lo è porre in dialogo l’arte e la letteratura, due ‘mondi’ della cultura strettamente legati tra loro”.

Per ulteriori info: www.ivreacapitaledellibro.it

Gianni Milani

Nelle foto di Luisa Morussi:

–       “Ikaria grande” e “Hermanos” collocate in piazza Ottinetti

–       “Ikaria grande”, bronzo, 2001

–        “Hermanos”, bronzo, 2010

Violenza donne, Casolati (Lega): ennesimo episodio a Torino, politica accoglienza fallimentare

Pubblichiamo la nota della senatrice torinese della Lega Marzia Casolati, capogruppo in commissione Femminicidio a Palazzo Madama.

“L’ennesimo tentativo di stupro da parte di un immigrato irregolare nei confronti di una giovane donna, testimonia ancora una volta una gestione fallimentare dell’accoglienza. Stavolta, la vittima si trovava ad attendere l’autobus, non nel quartiere ‘Barriera di Milano’, ma Crocetta, in pieno centro a Torino. Si è evitato il peggio solo grazie al coraggio di un passante che fortunatamente transitava lì in quel momento. Un ringraziamento alle Forze dell’Ordine che, prontamente intervenute, hanno fermato subito il trentaduenne di Angola. Ma quanto accaduto merita una profonda riflessione. Nelle nostre coste, gli sbarchi proseguono senza sosta, con l’arrivo di migliaia di immigrati irregolari. Basta con la retorica buonista dell’accoglienza di certa sinistra. Auspico non accadano più episodi del genere. La Lega è e sarà sempre contro l’immigrazione irregolare e contro ogni forma di violenza”.

Uomini e aziende: Borello Supermercati rafforza la presenza

ECONOMIA E TERRITORIO

Dopo la caduta del Governo Draghi e con la perdurante guerra in Ucraina le preoccupazioni per l’economia crescono anche in Piemonte e nel Nord Italia. Ma ci sono imprese che si sviluppano e fanno ben sperare per il futuro. E’ il caso di Borello Supermercati, una tradizione imprenditoriale consolidata nel torinese. 

Ne avevamo già parlato in un precedente articolo: sono stati aperti di recente  due nuovi punti vendita in franchising ad insegna Pam local a Milano in via Festa del Perdono, 10 e ad insegna Borello a Torino in via Sant’Ottavio presso il Centro Aldo Moro  


 Pam Panorama continua lo sviluppo su tutto il territorio nazionale con l’apertura di due nuovi punti vendita in franchising nelle città di Milano e Torino. Una doppietta importante che conferma la fiducia dei partner nei confronti della storica insegna italiana della grande distribuzione.

Il punto vendita Pam local in franchising di Milano si trova in Via Festa del Perdono, 10 ed è realizzato in collaborazione con Gianluca Sansone e Ramona Marinello, due imprenditori che affidano la loro prima esperienza nel retail alimentare a Pam Panorama. Il nuovo punto vendita milanese è ubicato in uno dei quartieri storici della città, di fronte all’Università degli Studi di Milano. Il negozio, che si sviluppa su una superficie di vendita di circa 150mq. Ma puntiamo l’attenzione su Torino, dove l’imprenditore Fiorenzo Borello sta ampliando la propria rete di supermercati, uno storico punto di riferimento nella città della Mole e nei comuni circostanti. È proprio di queste smettila notizia di nuove aperture.

Fiorenzo Borello

Tornando alla partnership con Pam Panorama, il secondo nuovo punto vendita in franchising è appunto quello di Borello e si trova in via Sant’Ottavio, presso il Centro Aldo Moro, a Torino ed è realizzato con il partner torinese, una realtà di grande rilevanza nel settore del Retail in Piemonte che vanta oggi 45 supermercati. Ubicato nel cuore della città, il nuovo punto vendita è situato a pochi passi dalla Mole Antonelliana e all’interno del complesso Universitario di Torino e si sviluppa su di una superficie di vendita di circa 860 mq, vede impiegati 25 nuovi addetti e sarà aperto 7 giorni su 7 con orario continuato dal lunedì al sabatodalle 8.00 alle 20.30 e la domenica dalle 9.00 alle 19.30.

Sono a disposizione dei clienti il servizio di Macelleria, Pescheria, Gastronomia con Rosticceria, Ortofrutta e Panetteria. Presente anche un’ampia selezione di piatti pronti, sfiziosi e convenienti,per pasti veloci ma gustosi. Molteplici i benefici per il consumatore che potrà risparmiare tempo in cassa grazie a 4 casse tradizionali e 4 veloci con pagamento con carta di credito o bancomat. Sono attivi nel punto vendita ad insegna Borello di Torino, i servizi di Amazon Locher, oltre al moderno sistema di pagamento elettronico Satispay. All’interno del nuovo punto vendita sarà inoltre possibile utilizzare le principali tipologie di buoni pasto oltre alla Scolè Card con sconti riservati agli studenti universitari e uno Sconto Over 65 tutti i giorni. I clienti potrannoinoltre usufruire di un’ampia zona ristoro all’interno del punto vendita e di un parcheggio coperto gratuito dotato di circa 80 posti auto.

Mala tempora currunt

Stavolta ho toppato di brutto. Credevo che alla fine Mario Draghi l’avrebbe sfangata.

Ma lui è un uomo tutto di un pezzo e non si accontenta di sfangarla. Il mio errore è stato confondere ciò che è giusto con la realtà. Sono due cose decisamente diverse che molte volte non collimano. La ragazzona di Garbatella, Alias Meloni c’è riuscita. Si va a votare 6 mesi prima della scadenza naturale.  Siamo proprio dei geni. Magari non il 54 % degli Italiani che si è detto solidale e dalla parte di Mario Draghi ma tant’ è che la maggioranza del Parlamento ha di fatto sfiduciato questo governo . Sfiduciato all’ italiana, uscendo e non votando ma  anche il Parlamento è un pezzo di questo nostro Bel Paese.  Siamo fatti così, covid  che riprende, guerra in Ucraina, crisi economica, inflazione galoppante, i soldi del Mef che si allontanano, tutto il modo che si vuole sincerare delle nostre facoltà mentali e noi che facciamo?  Crisi di governo.  L’ appello dei sindaci, le suppliche di Confindustria e sindacati carta straccia.
Dimenticavo: crisi energetica, costi carburante alle stelle, 5 milioni di persone  che non riescono nel mettere pranzo con cena, e chi ne ha più ne metta. Insomma questa crisi proprio non ci voleva.
E a Torino e in Piemonte che si fa?  Si aspetta, non vedo ragionevoli  alternative.  Se poi è fondata la data del 23 settembre con un agosto di campagna elettorale la buffonata è garantita. E ne vedremo delle belle anche nel centro destra , dato per vincente.  Ha cominciato, ammettiamolo, stupendoci, proprio il Berlusca.  Smania per essere rieletto. Salvini vuole prendersi la rivincita e Meloni continua nel battere i piedi: ora tocca a me. Concretamente? Bisticciano furiosamente su chi candidare nei collegi.
Grillo fa già le scarpe a Conte puntando sulla Raggi ex sindaco di Roma. Al centro ci saranno più partiti che voti per accontentare più partiti.  Ed il Pd ha una sola carta per essere competitivo.  Chiedere a Mario Draghi di candidarsi.  La vedo dura, comunque, durissima. Non si mischia più con questa politica e con questi politici. Vero , alla Camera lo hanno fatto commuovere.  2 minuti di applausi dai banchi del PD.  Un Pd che almeno per una volta ha fatto l’unica cosa che si poteva fare. Conclusioni?  Brividi nella schiena.  Proprio cosi. Come dicevano i romani mala tempora currunt. Tanta confusione, tanto caos. Difficilissimo essere ottimisti. Anzi direi impossibile.
Patrizio Tosetto

Treno con 200 persone bloccato per ore sotto il sole

Un guasto alla linea elettrica ieri ha costretto i circa 200 passeggeri di un treno della linea Torino-Milano a restare fermi dalle 15 sotto il sole per ore, in aperta campagna, tra Santhià e Vercelli a un chilometro da San Germano. Nel tardo pomeriggio i passeggeri sono stati trasportati alla stazione di Vercelli. Sulla tratta si sono registrati  ritardi fino a 90 minuti.

Arrestato per spaccio: cerca di disfarsi di 400 grammi di hashish

Gli agenti del Commissariato Centro hanno arrestato un quarantaduenne cittadino marocchino gravemente indiziato della detenzione ai fini di spaccio di 400 grammi di stupefacente.

Intorno alle 21.30, i poliziotti sottopongono a controllo un gruppo di persone in Lungo Dora Savona, dal gruppo fuoriesce un uomo che si allontana a bordo di una bicicletta in direzione di via Cigna. Giunto all’incrocio tra Lungo Dora Napoli e via Mondovì, il soggetto abbandona la bicicletta e si dirige verso la riva del fiume. L’uomo, che viene seguito dai poliziotti, prima si sarebbe disfatto di 4 panetti e poi avrebbe tentato di nascondersi tra i cespugli presenti in riva al fiume. Raggiunto dagli agenti, l’uomo viene fermato; i poliziotti recuperano anche i 4 panetti risultati contenere hashish per un peso complessivo di 400 grammi. A carico della persona fermata vengono anche sequestrati 215 euro in denaro contante.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

Il Questore sospende la licenza di un minimarket per 10 giorni

Martedì 18 luglio,  il Questore di Torino ha sospeso, ai sensi dell’art. 100 TULPS, la licenza di un esercizio di vicinato sito in Via Berthollet, nel quartiere Barriera Nizza; il provvedimento è stato notificato nelle ore successive, l’esercizio rimarrà chiuso  per giorni 10 a decorrere dal  19 luglio 2022.

La chiusura è stata adottata successivamente ai controlli operati nelle scorse settimane dal personale del Commissariato “Barriera Nizza”, in collaborazione con gli Agenti del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte e del Nucleo Cinofili messi a disposizione della Questura per rinforzare il dispositivo di controllo del territorio.

L’attività aveva permesso di individuare all’interno del locale, occultato in prossimità di una delle postazioni di phone center, un ingente quantitativo di sostanza stupefacente.

Ritenuto che il locale costituisca fonte di concreto e attuale pericolo per la sicurezza dei cittadini, con indubbi riflessi negativi sull’ordine pubblico, contribuendo all’incremento dei fenomeni delinquenziali nella zona, e considerando la sensibilità del territorio verso fenomeni delittuosi, insieme alle circostanze oggettive emerse durante il controllo, è stata considerata necessaria la sospensione dell’attività di commercio al dettaglio di alimenti e bevande per dieci giorni.

L’artigianato piemontese alle prese con la crisi Ma non mancano indicatori positivi

Al 31 dicembre 2021 le imprese artigiane piemontesi ammontavano a 117.286; le proiezioni prevedono che nel secondo semestre 2022 vi sarà una leggera diminuzione nel numero di imprese pari a 63 unità produttive.

 

A luglio 2022 l’occupazione nel comparto artigiano piemontese si posiziona a 238.895 unità lavorative, di cui 128.977 autonomi e 109.918 dipendenti. Nel 2007 gli addetti, tra titolari e dipendenti, erano 313.533, con una perdita complessiva, in 15 anni, di 74.638 posti di lavoro

 

Giorgio Felici (Presidente Confartigianato Imprese Piemonte): “Il periodo di crisi va a sommarsi alle problematiche di lunga data che caratterizzano il mercato italiano: un cuneo fiscale insostenibile, burocrazia eccessiva, una mancanza di investimenti in formazione dei giovani che negli ultimi mesi ha portato ad un’enorme difficoltà nel reperire le risorse umane necessarie, nonché l’assenza di una politica industriale coerente e su misura per i territori”.

 

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha redatto il compendio dei dati statistici del primo semestre 2022 in relazione agli indicatori maggiormente significativi per l’andamento del comparto dell’artigianato piemontese.

Osservando quanto emerso nelle indagini congiunturali trimestrali realizzate da Confartigianato Imprese Piemonte, nell’ultimo trimestre 2021 e nel primo semestre del 2022 è possibile osservare il perdurare di un forte clima di pessimismo nonostante il leggero miglioramento di taluni indicatori, che rimangono pur sempre negativi. Tali percezioni delle imprese sono presumibilmente riconducibili al permanere dell’incertezza della situazione geopolitica, delle conseguenze della latente crisi pandemica e delle nuove ed altrettanto gravi problematiche emerse in questa prima parte dell’anno, sia per quanto riguarda la crisi energetica che l’aumento dei prezzi, oltre al più recente problema della siccità.

“Il comparto dell’artigianato piemontese – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – nonostante le importanti manifestazioni di forza e resistenza osservate nelle ultime analisi congiunturali, è sottoposto ad una fortissima pressione dettata dalle concause dell’enorme crisi che investe tutti i settori. Tale congiuntura va a sommarsi alle problematiche di lunga data che caratterizzano il mercato italiano: un cuneo fiscale insostenibile, burocrazia eccessiva, una mancanza di investimenti in formazione dei giovani che negli ultimi mesi ha portato ad un’enorme difficoltà nel reperire le risorse umane necessarie, nonché l’assenza di una politica industriale coerente e su misura per i territori”.

“Il credito – continua Felici – si conferma strategico per le micro e piccole imprese. A livello territoriale si registra un aumento dei prestiti alle piccole imprese in diciassette regioni, con una crescita tre volte la media per Campania (+4,5%) e Sardegna (+3,9%) seguite dal Lazio (+3,2%), mentre il Piemonte si colloca al sedicesimo posto con un +0,6%. All’opposto, si rilevano flessioni per Friuli-Venezia Giulia (-2,6%), Veneto (-1,5%), Provincia Autonoma di Trento (-1,1%) ed Emilia-Romagna (-0,4%)”.

Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio dell’Artigianato della Regione Piemonte, al 31 dicembre 2021 le imprese artigiane piemontesi ammontavano a 117.286; le proiezioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte prevedono che nel secondo semestre 2022 vi sarà una leggera diminuzione nel numero di imprese pari a 63 unità produttive.

 

Dalle indagini dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Piemonte, aggiornate a luglio 2022, emerge che gli apprendisti sono 17.482.

A luglio 2022 l’occupazione nel comparto artigiano piemontese si posiziona a 238.895 unità lavorative, di cui 128.977 autonomi e 109.918 dipendenti. Nel 2007 gli addetti, tra titolari e dipendenti, erano 313.533, con una perdita complessiva, nel periodo preso in esame, di 74.638 posti di lavoro.

 

Le previsioni di primavera della Commissione europea propongono una severa revisione della crescita dell’economia italiana, con un ribasso di 1,9 punti della crescita del PIL per quest’anno rispetto alle previsioni dello scorso novembre, mentre è ampia la revisione al rialzo dei prezzi delle commodities energetiche sottostanti alle previsioni di maggio dello Spring 2022 Economic Forecast. Queste oscillazioni evidenziano l’amplificazione, causata dalla guerra, degli effetti della crisi energetica scoppiata lo scorso anno.

“Tutto il tessuto produttivo, nazionale e locale, è frenato da inefficienze radicate e ritardi rimasti sopiti – continua Felici – ma che oggi devono essere tempestivamente affrontati per riuscire a raggiungere la tanto ricercata ripartenza economica. I nostri imprenditori sono in attesa di segnali concreti per riattivarsi, sia attraverso misure strutturali di riduzione del cuneo fiscale e di snellimento della burocrazia, sia tramite una facilitazione all’accesso di nuovi strumenti di finanza d’impresa, alla ricerca e ai progetti di innovazione digitale e tecnologica, di transizione ecologica e di internazionalizzazione”.

“Non possono più essere rinviate nuove politiche di rilancio per tutto il Paese e per i diversi territori che lo compongono” – conclude Felici. “È necessario prendere una precisa direzione con una visione chiara, impegni prestabiliti e coerenti. Senza dubbio non bisogna ricadere nell’errore di fare ‘passi indietro’, come per i bonus edilizi, che dopo mesi di titubanza da parte del Legislatore oggi hanno portato migliaia di imprenditori ad avere i crediti fiscali bloccati in balia dell’incertezza. Non saremmo imprenditori se non avessimo la forza di metterci alla prova ogni giorno, ma quello che vogliamo è costruire un Paese che sostenga convintamente quell’enorme numero di artigiani che contribuiscono a fare dell’Italia una delle più importanti manifatture europee”.