Specchio dei tempi, storica istituzione torinese del quotidiano “La Stampa”, può contare anche su aziende e imprenditori che offrono materiali o derrate alimentari per sostenere le attività sul territorio, come Forza Nonni, Forza Mamme o le Colazioni dei poveri. A questi sostenitori si aggiunge oggi anche Supermercati Borello, un’azienda fortemente radicata in Piemonte con ben 47 punti vendita nelle province di Torino ed Asti. Fiorenzo Borello (nella foto) e il figlio Gianluca hanno dimostrato la volontà di essere vicini ai più fragili. Infatti presso il nuovo supermercato di piazzale Aldo Moro a Torino diventa realtà una preziosa iniziativa: donare un carrello solidale con beni di prima necessità per coloro che sono in difficoltà in questi momenti così difficili. La collaborazione con Specchio dei tempi continuerà anche il prossimo anno per nuove iniziative a sostegno dei più bisognosi.
21 dicembre 2010 Muore Enzo Bearzot
Esattamente 12 anni fa morì a Milano, all’età di 83 anni, Enzo Bearzot, ex commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio, con cui vinse il mondiale di calcio nel 1982 in Spagna.
Soprannominato il “Vecio” (il “Vecchio”), Bearzot era originario di Aiello del Friuli, dov’era nato il 26 settembre 1927. Da calciatore giocò, tra l’altro, nel Catania, nel Torino,di cui fu anche caoitano e nell’Inter; da allenatore, condusse la Nazionale azzurra per 11 anni, dal 1975 al 1986, guidandola in tre diversi mondiali (in Argentina nel 1978, in Spagna nel 1982 e in Messico nel 1986). Sulla panchina azzurra collezionò in tutto 104 presenze,
Una curiosità:Bearzot morì lo stesso giorno,21 dicembre 1968, in cui venne a mancare,il mitico Vittorio Pozzo ct dell’Italia con cui vinse i mondiali del 1934 e 1938.
Enzo Grassano
Un ragazzo nordafricano armato di coltello, ha rapinato della borsetta puntando l’arma alla gola, un’anziana che ieri sera camminava in via Nizza di fronte alla chiesa del Sacro Cuore di Gesù. Successivamente ha ferito alle mani due passanti accorsi ad aiutare la donna: sono riusciti a fermarlo, prendendogli il coltello. Altre due persone hanno inseguito il malvivente fino in via Saluzzo e lo hanno fermato fino all’arrivo della polizia che lo ha arrestato.
“La Città di Torino aderisce alla proposta del Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, di un black-out mondiale “Un’ora di buio per Ucraina”. Spegneremo l’illuminazione della Mole Antonelliana e quella di Palazzo civico questa sera dalle 19 alle 20 – ha dichiarato il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo – in segno di solidarietà verso un popolo che continua a vivere la drammatica condizione di una guerra di invasione ingiusta e fonte di tanta sofferenza per i civili”.
Il Presidente Zelensky ha proposto un ‘black-out’ mondiale a sostegno dell’Ucraina (#LightUpUkraine) chiedendo alle Istituzioni e ai cittadini di tutto il mondo di spegnere contemporaneamente per un’ora le luci il 21 dicembre, dalle 20 alle 21 orario in Ucraina, per testimoniare la solidarietà con il Paese invaso dalla Russia che da settimane è sottoposto anche ad attacchi alle strutture energetiche.
Nelle scorse ore, personale della Polizia di Stato ha arrestato due cittadini italiani di 31 e 44 anni gravemente indiziati del reato di tentata rapina aggravata in concorso.
Durante il servizio di controllo del territorio una pattuglia dell’U.P.G.S.P., transitando in Corso Lombardia, ha notato per strada un uomo col volto sanguinante che chiedeva loro aiuto indicando, a una cinquantina di metri di distanza, il proprio taxi.
All’interno della vettura gli agenti individuavano due uomini, uno dei quali si era portato al posto di guida del taxi di proprietà del richiedente nel tentativo di farlo partire senza però riuscirci essendo il mezzo dotato di cambio automatico.
Immediatamente gli agenti raggiungevano il taxi, fermando l’uomo alla guida e il suo complice, seduto dietro.
Dalle informazioni assunte nell’immediatezza, i due uomini si sarebbero intrufolati all’interno del taxi in via Verolengo, subito dopo la discesa di una cliente, quando le portiere erano ancora aperte, ordinando al conducente di accompagnarli in via Refrancore e specificando che non avrebbero pagato la corsa.
Alla titubanza del tassista, uno dei due uomini, cittadino italiano di 31 anni, lo avrebbe colpito violentemente al capo con alcuni pugni, causandogli delle lesioni. La vittima era quindi scesa dal mezzo per chiedere aiuto e, in quel frangente, il suo aggressore aveva tentato di fuggire col taxi, venendo fermato subito dopo dai poliziotti intervenuti, nonostante la strenua resistenza opposta.
Alla luce dei fatti, gli agenti hanno proceduto all’arresto dei soggetti per tentata rapina aggravata, oltre al reato di resistenza a P.U. per il soggetto più giovane.
In duomo i funerali del cardinal Poletto
I funerali del card. Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino, si terranno giovedì 22 dicembre in Cattedrale. La salma verrà tumulata alla Consolata.
Gli assessori regionali Marnati e Protopapa: “Struttura fondamentale per stoccare l’acqua per irrigare le coltivazioni del territorio”.
Collaudate le nuove paratie della centrale di Mazzè Canavese, un impianto di proprietà della Regione la cui costruzione iniziò nel gennaio del 1921 e si concluse l’anno successivo. Quello di oggi è l’evento conclusivo di un’operazione che ha impegnato Regione Piemonte, Coutenza Canali Cavour, Associazione Irrigazione Est Sesia e Consorzio di miglioramento fondiario Angiono Foglietti per oltre 25 anni per la messa in sicurezza e l’efficienza di uno sbarramento sulla Dora Baltea che alimenta l’irrigazione di un comprensorio di sei comuni.
L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha investito 38 mln di euro per interventi di ammodernamento e messa in sicurezza degli impianti di Mazzè. In questi anni, inoltre, il Consorzio di miglioramento fondiario Angiono Foglietti ha investito per sviluppare i sistemi di irrigazione a goccia con la finalità di utilizzare al meglio la risorsa idrica proveniente dalla Dora Baltea.
La centrale di Mazzè nasce come sistema irriguo ingegnoso, basato sull’utilizzo delle acque della Dora Baltea con la realizzazione di uno sbarramento regolabile che avrebbe permesso di accumulare l’energia indispensabile a sollevare di 62 metri l’acqua necessaria per irrigare i territori lungo entrambe le sponde del fiume, su una superficie di circa 4mila ettari. Il servizio di sollevamento dell’acqua e della sua distribuzione nei comuni del comprensorio iniziò il 24 giugno del 1924.
Si tratta di un bacino da oltre 3 milioni di metri cubi di acqua che ha permesso sull’altipiano di Villareggia la diffusione della coltivazione di mais, prodotti orticoli e frutticoli che hanno soppiantato un’agricoltura sostanzialmente “povera” che era presente prima della realizzazione di questo importante e ingegnoso sistema irriguo. Per le caratteristiche, sia meccaniche che di costruzione, la centrale di Mazzè rappresentò una vera e propria conquista dell’ingegneria idraulica.
“Una struttura fondamentale – commentano gli assessori Matteo Marnati e Marco Protopapa – per stoccare l’acqua per irrigare le coltivazioni. In un periodo come quello attuale caratterizzato dai cambiamenti climatici, non solo è fondamentale poter garantire la presenza di acqua, ma anche investire, realizzare strutture o ammodernare quelle esistenti, per avere una produzione idroelettrica pulita e per avere effetti benefici non solo sull’ambiente ma anche per l’economia della nostra regione
Per accedere ai fondi del Pnrr e a quelli relativi alla programmazione Eu 21-27 la valutazione dell’impatto sociale è indispensabile.
Solo per il Terzo Settore non è obbligatorio. Invece imprese, pubblica amministrazione, professionisti devono definire le regole in fase progettuale.Il Dipartimento di Management dell’Università di Torino fin dal 2019 propone un corso per valutatori di impatto sociale e in tre edizioni ha formato 210 persone. Il 13 gennaio scadono le iscrizioni per la quarta edizione del corso. Misurare e valutare l’impatto sociale vuol dire “esaminare i cambiamenti sociali prodotti dalla propria azienda o progetto attraverso parametri misurabili, rilevanti e coerenti con gli obiettivi prefissati, secondo il principio di trasparenza” osserva il prof. Paolo Biancone, direttore del corso. “Oggi misurare le performance sociali non è più un’opzione, ma sta diventando indispensabile per gestire responsabilmente un’organizzazione sia essa privata o pubblica. La misurazione del cambiamento prodotto è la premessa per la corretta gestione e il miglioramento continuo”. La priorità è l’utilizzo dei fondi del Pnrr, che prevedono, per regolamento, già in fase progettuale, la definizione di obiettivi e modalità di misurazione dell’impatto sociale.
Uomo travolto e ucciso da una moto
Aveva 77 anni l’uomo che è morto dopo essere stato investito da una moto a Ponderano, nei pressi di Biella. E’ accaduto ieri sera. Arrivata sul posto l’ambulanza, per l’anziano non c’era purtroppo più nulla da fare. La polizia sta verificando la dinamica dell’incidente.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Piano regionale, il Nursing Up: “Gli incentivi sono solo una soluzione tampone, la via maestra sono le assunzioni”
Il Nursing Up, il sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, ha partecipato ieri alla presentazione del “piano della Regione” per “risolvere” le grandi difficoltà che si vivono da lungo tempo, ormai, nei Pronto Soccorso piemontesi, in grande affanno sia per il boarding sia per la sistemazione dei pazienti.
Il Nursing Up esprime grande preoccupazione per le strategie che sono state delineate, nelle quali se da un lato è vero che si parla di incentivi, anche per il personale del comparto, dall’altra non si fa cenno alle assunzioni. Assunzioni che, invece, sono necessarie e non rimandabili e rimangono l’unica e vera soluzione all’emergenza che stanno vivendo i Pronto Soccorso. Perché è solo partendo dalla grande professionalità di chi lavora in prima linea, con stipendi adeguati e organici coerenti con le necessità grazie all’introduzione di forze fresche, che si può pensare di trovare una soluzione ai problemi dei Porto Soccorso senza dimenticare tutti i servizi sanitari ad essi collegati. Gli anni terribili della pandemia ci dovrebbero aver insegnato quanto sia stata la grande preparazione di infermieri e professionisti della sanità a creare le condizioni per una maggiore efficienza dei reparti.
Il Segretario Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, sottolinea: “Abbiamo sentito il Presidente della Regione Alberto Cirio ribadire che verranno aumentati gli incentivi economici per i medici e anche per gli infermieri e il personale del comparto. In sostanza, si interverrà sulle prestazioni aggiuntive. Questa però, per noi, è solo una soluzione tampone che non risolve il problema alla radice. L’unica soluzione è quella di ricorrere alle assunzioni di infermieri, professionisti della sanità e operatori, immettendo nel sistema sanitario forze fresche che diano ossigeno agli organici, sempre più all’osso, e aumentino quell’apporto di professionalità e competenza utile a raggiungere una maggiore e adeguata efficienza.
Altro punto che ci lascia perplessi è la gestione dell’emergenza, del boarding, con la strategia di ricavare spazi nei reparti e in altri servizi per barelle o posti letto in più, che non possono evidentemente stare nei corridoi dei Pronto Soccorso. È necessario che ci sia una stretta vigilanza, azienda sanitaria per azienda sanitaria, su come verranno distribuiti e creati questi posti letto nei vari reparti o strutture. Il rischio, infatti, è di non risolvere il problema, nascondendo quella che invece è una vera emergenza che va affrontata, come ripetiamo, anzitutto creando organici di personale adeguato. Invitiamo dunque la Regione alla massima cautela”.
“Allo stesso tempo – prosegue Delli Carri – bisogna tenere alta la guardia vigilando sul fenomeno sempre più diffuso, soprattutto tra i medici, del ricorso alle cooperative che forniscono personale esterno a 120 euro l’ora. Un fenomeno che potrebbe estendersi anche all’area infermieristica. Si tratta di una prassi estremamente onerosa che lascia molto perplessi soprattutto per la qualità della continuità assistenziale verso i pazienti.
Oggi è davvero grande il pericolo che coloro che lavorano h24 nei Pronto Soccorso al fianco dei pazienti, professionisti estremamente preparati e che garantiscono alta qualità di prestazioni, in assenza di un’assunzione con stipendi adeguati e consoni, possano lasciare l’impiego pubblico andando a lavorare nelle cooperative esterne a 6mila euro al mese, come accade in Veneto. Sarebbe una vera catastrofe per la nostra sanità pubblica con dirette conseguenze sulla qualità dell’assistenza erogata. Per questo, chiediamo che vi sia un intervento immediato del Governo, da Roma, per risolvere la questione. Ricordiamo che per l’Oms il personale infermieristico italiano è tra i più preparati al mondo, e per questo le altre nazioni in modo ormai continuo vengono da noi a prelevare i nostri neolaureati con offerte economiche che nel nostro Paese non abbiamo. A livello europeo, infatti, siamo addirittura al terz’ultimo posto nella classifica delle retribuzioni per gli infermieri. Questo deve cambiare, perché i nostri infermieri devono poter scegliere il nostro servizio sanitario pubblico, ricevendo un adeguato stipendio, per permettere alla sanità di esprimere quella eccellenza che ci viene riconosciuta a livello globale.
Il tempo delle parole è terminato, bisogna agire”.