Mercoledì 28 settembre alle ore 18 in via Maria vittoria 35 h Luciano Boccalatte, Nino Boeti e Pier Franco Quaglieni parleranno di Gorbaciov. Una riflessione storica.
Questi i nomi dei 15 eletti nei collegi uninominali del Piemonte, 10 alla Camera, 5 al Senato, pubblicati dal portale del Ministero dell’Interno. In tutto i parlamentari eletti in regione saranno 43: 29 alla Camera e 14 al Senato.
CAMERA Piemonte 1- Torino 01: Riccardo Magi (+Europa, centrosinistra), Torino 02: Augusta Montaruli (FdI), Collegno: Elena Maccanti (Lega), Moncalieri: Roberto Pella (Forza Italia), Chieri: Alessandro Giglio Vigna (Lega).
CAMERA PIEMONTE 2 – Cuneo: Monica Ciaburro (FdI), Asti: Marcello Coppo (Fdi); Vercelli: Andrea Delmastro Delle Vedove (FdI); Novara: Alberto Gusmeroli (Lega); Alessandria: Riccardo Molinari (Lega).
SENATO – Torino: Andrea Giorgis (Pd); Moncalieri: Paola Ambrogio (FdI), Cuneo: Giorgio Maria Bergesio (Lega); Novara Gaetano Nastri (FdI), Alessandria: Paolo Zangrillo (Forza Italia).
La sede dell’Assemblea legislativa piemontese tornerà ad alluminarsi, questa volta di rosa, l’1 e il 2 ottobre, a sostegno di LILT for Women 2022, la campagna Nastro Rosa per la prevenzione del carcinoma al seno promossa dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori. L’obiettivo, anche in questo caso, è sensibilizzare la popolazione sul valore della prevenzione.
“In vista dei lavori di ristrutturazione – precisa il presidente Allasia – i ponteggi non consentiranno nel prossimo futuro l’illuminazione della facciata di Palazzo in occasione di queste ricorrenze, ma il Consiglio regionale continuerà con nuove iniziative a testimoniare la propria adesione alle campagne di prevenzione sulla salute”.
“Desidero esprimere tutta la mia soddisfazione per una vittoria del Canavese in generale, che dalla pianura passando dalle colline fino ai più piccoli Comuni delle nostre vallate ha portato alla rielezione nella Camera dei Deputati l’amico Alessandro Giglio Vigna – ha commentato il Consigliere regionale della Lega Andrea Cane -una vittoria di tutto il territorio, che ha rischiato per la prima volta di non avere nemmeno un rappresentante canavesano in Parlamento. Invece grazie all’impegno e alla passione dell riconfermato onorevole Giglio Vigna e alla lungimiranza del partito che rappresentiamo, il Canavese potrà contare su un riferimento costante al parlamento romano anche nei prossimi anni. Non sarà facile, considerata la vastità del territorio rappresentata e la gran quantità di Comuni, ma come responsabile regionale degli enti locali ribadisco fin da subito che, con Alessandro, faremo di tutto per creare quella ‘Squadra Canavese’ che è stata anche il motto della nostra campagna elettorale, ovvero coinvolgere più sindaci, amministratori e cittadini in generale per far sì che le nostre zone, possano avere un punto di riferimento costante tra Parlamento e Regione, veloce e proattivo nelle risposte da dare alla gente”.
“La scorsa notte, proprio durante la conferenza stampa del post voto in sede a Ivrea – ha proseguito Andrea Cane, che è anche Consigliere comunale di Ingria – mi si chiedeva come fosse andata a Ingria, ebbene anche questa volta i dati statistici curiosi non sono mancati: se da una parte siamo stati il Comune canavesano con la più alta affluenza alle urne, dall’altra penso che dovremmo sempre risultare come accaduto nel 2018 il ‘Comune più leghista d’Italia’ dato che la percentuale di votanti Lega si è assestata a quasi il 45% delle preferenze. Ultimo aspetto particolare, penso unico a livello nazionale, che da noi la coalizione di centro sinistra non abbia preso nemmeno un voto! Dati curiosi a parte penso che l’importante da oggi sia ripartire a tutta velocità con una nuova maggioranza, per recuperare gli anni di tempo perduti con Governi che non erano stati scelti dal popolo. Per quanto riguarda la Lega sono sicuro che saprà dimostrare, coi suoi prossimi ministri, il valore delle proprie idee e recuperare il terreno perso in queste elezioni politiche: un buon governo degli eletti Lega sarà sicuramente un traino importante per tutto il centro-destra anche in vista delle elezioni comunali e regionali che si terranno in Piemonte nei prossimi due anni”.
Ungheria-Italia 0-2
Nations League
Sesta ed ultima giornata
UNGHERIA-ITALIA 0-2
MARCATORI
pt 27′ Raspadori; st 7′ Dimarco.
Una grande Italia,che sa soffrire ed un grandissimo Donnarumma tra i pali, espugna il campo dell’Ungheria e all’ultima giornata la scavalca in classifica centrando così la qualificazione alle semifinali di Nations League del prossimo giugno, raggiungendo le già qualificate Croazia ed Olanda.Passano in vantaggio gli azzurri con gol di Raspadori, che approfitta di un’incredibile ingenuità difensiva avversaria, poi nella ripresa raddoppia Dimarco, al suo primo gol in nazionale che certifica anche il 1500esimo dell’Italia in gare ufficiali. Proteste magiare per un rigore incredibile negato, poi alla fine arrivano tanti applausi, strameritati, da parte del pubblico presente.
Tabellino
UNGHERIA (3-4-2-1)
Gulacsi; Lang, Orban, Szalai At; Fiola, Nagy (1′ st Styles), Schäfer, Kerkez (12′ st Gazdag); Nego (30′ st Bolla), Szoboszlai (40′ st Kleinheisler); Szalai Ad. (30′ st Adam). A disposizione: Dibusz, Zappanos, Mocsi, Botka, Varga, Barath, Vecsei. Allenatore: Rossi.
ITALIA (3-5-2)
Donnarumma; Toloi, Bonucci, Acerbi (1′ st Bastoni); Di Lorenzo (45′ st Mazzocchi), Barella, Jorginho (27′ st Pobega), Cristante, Dimarco; Gnonto (20′ st Gabbiadini), Raspadori (27′ st Scamacca). A disposizione: Meret, Provedel, Luiz Felipe, Frattesi, Esposito, Grifo, Zerbin. Allenatore: Mancini
Enzo Grassano
La sconfitta non è un destino
Il paese del giorno dopo le elezioni è riconoscibile dal colore blu scuro delle mappe che disegnano il responso delle urne.
Una tonalità che racconta, ancor più dei numeri e delle percentuali, la vittoria larga e netta della destra. Una vittoria politica sugli avversari di centrosinistra, sinistra, centro e penta stellati che – sommati gli uni agli altri, anche se l’esercizio algebrico è un poco azzardato – avrebbero reso non solo contendibile la sfida ma persino possibile la vittoria. Ma, com’è noto, le alleanze sono state realizzate solo nel campo della destra a tradizione meloniana mentre nel mai decollato campo largo progressista ci si è, chi più e chi meno, impegnati per l’ennesima volta nella diaspora. E poi ci si lamenta che i voti mancano e che un terzo abbondante di elettori preferisce disertare le urne. Il campo largo progressista è rimasto un’illusione, dimostrando da parte di tutti come i rancori e le antipatie, le divisioni e le autoreferenzialità hanno prevalso una volta di più su una possibile alleanza costruita su pochi punti chiari e comprensibili, capaci di trovare spazio e riscontro come presenza popolare, con una connotazione culturale e sociale leggibile, un modo di sentire in qualche misura comune. L’aveva già scritto, riferendosi ai già pessimi risultati per la sinistra nel 2018, un sociologo intelligente come Marco Revelli: non si tratta di una “sconfitta storica” che quella del 18 aprile del 1948. Allora la sinistra del Fronte popolare, in un mondo diviso in due, venne sconfitta dalla Dc atlantista e degasperiana “ma non uscì di scena”. Luciana Castellina scrisse che allora si “ritornò al lavoro e alla lotta, perché quell’esercito era stato battuto in battaglia ma c’era, aveva un corpo, messo in minoranza ma consistente, e ritornò a tessere la propria tela”. Oggi pare come quattro anni fa, in un quadro politico tutto virato a destra, che la sinistra e i progressisti si sono fatti da parte e che gli elettori si sono limitati a sfilare accanto per andare altrove, astenendosi o dividendosi. Altro che argine democratico! Prendiamo ad esempio il Pd. Il compito più arduo che il maggior partito d’opposizione ha di fronte è la ricostruzione di se stesso e di un campo politico sotto tutti gli aspetti: organizzazione, programma e valori, alleanze. Dopo le sconfitte occorre impegnarsi a rovesciare la piramide, modellando un partito più inclusivo, meno verticale, dove le diverse parzialità non gareggiano ma si confrontano, ridando a iscritti ed elettori non soltanto la parola ma la capacità di incidere sulle scelte e di decidere. Con un ricambio forte delle classe dirigente che è rimasta sostanzialmente la stessa da prima di Renzi a dopo Renzi, Zingaretti e Letta. Molti dirigenti di lungo corso vanno ringraziati per ciò che hanno fatto,invitandoli a farsi da parte se non ci arrivano da soli. E a fare come Bersani che, con generosità, si è impegnato nella campagna elettorale ( e prima..) spiegando che non è necessario avere uno scranno dove sedersi nelle istituzioni per fare politica. Se si vuole rifondare la politica, la cultura e il progetto di una sinistra moderna e fare del Pd un partito saldo nei principi, robusto nell’impianto programmatico, autenticamente federalista, capace di sintesi sulle questioni più delicate e controverse ma soprattutto un partito di popolo, veramente democratico e a larga adesione, occorrono scelte nette. In caso contrario difficilmente ci si potrà sottrarre da una più o meno lenta e irreversibile agonia che condurrà ai margini della vita politica. E’ indispensabile raccogliere tutte le opposizioni attorno a un tavolo e ragionare seriamente sul futuro, ascoltandosi, cercando i punti in comune, le cose che uniscono con umiltà, decisioni e responsabilità collettiva. E’ un dovere di tutti costruire le premesse di un confronto e di un clima positivo. Ricordiamo cosa scrisse Italo Calvino: “D’ogni intesa politica, temporanea o duratura che sia, quello che conta è il clima, cioè le energie morali che mette in moto”. Ricordiamoci che la modernità è conflitto, oltre che dialogo. E in un conflitto è necessario schierarsi. Sempre e non solo a parole nel tempo delle elezioni, magari andando ai cancelli delle fabbriche tre giorni prima del voto per farsi un selfie e far imbufalire quei lavoratori che non si sentono più rappresentati. Andare nelle periferie, nei quartieri, ascoltare e confrontarsi con la gente anche se questo può esporre a critiche, contestazioni. Parlare e incontrare i cittadini non può ridursi solo alle campagne elettorali, e nemmeno ci si può rifugiare in riunioni tra pochi al chiuso per raccontarsela tra se stessi o badare solo ai propri interessi di bottega, alle dinamiche personali di questo o quella per poi finire come è accaduto oggi con un pugno di mosche in mano. La sinistra deve dare voce agli ultimi, a chi ha meno possibilità e più problemi di fronte alle difficoltà di ogni giorno. E’ un modo di essere utili e necessari che è del tutto moderno e attuale. La sinistra deve sapersi innovare e stare nella modernità sempre, con un suo punto di vista, facendosi parte nel conflitto che la attraversa, pena lo smarrirsi, il trasformarsi in un puro contenitore senz’anima. La sinistra è radicamento nella modernità ma è anche,per usare un’espressione cara a Norberto Bobbio, lotta per l’uguaglianza. Questo dovrebbe essere il punto di vista della sinistra. Un punto di vista insopprimibile visto che la sinistra esiste in natura e ci sarà, qualunque nome l’accompagni, finché sarà necessario battersi per diritti, uguaglianza, giustizia e libertà.
Marco Travaglini
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RBE TV, da guardare e da ascoltare
La storica emittente comunitaria affianca alla programmazione radio un palinsesto originale e autonomo visibile sul canale 87 del digitale terrestre in Piemonte nelle province di Torino, Cuneo e Asti.
Nata nel novembre del 1984, Radio Beckwith Evangelica – RBE è una delle poche realtà comunitarie del panorama radiofonico piemontese nata sull’onda lunga delle radio libere ancora presenti nell’etere. La sua è un’avventura lunga 38 anni, che oggi aggiunge un nuovo importante pezzo alla propria storia: dal 19 settembre è partita la programmazione di RBE TV, un progetto che conferma ancora una volta come la sua sia una realtà in continua crescita, capace di rispondere alle sfide del presente e cogliere le occasioni offerte dalla tecnologia senza snaturare il proprio carattere comunitario.
RBE TV intende oltrepassare alcuni schemi propri della televisione, coniugando alle possibilità offerte dall’immagine l’informalità e il ritmo tipici del mezzo radiofonico.
Sul canale 87 del digitale terrestre RBE TV è in onda 24 ore su 24 in Piemonte nelle province di Torino, Cuneo e Asti con una programmazione in parte condivisa con il palinsesto radiofonico e in parte originale e autonoma, con format culturali e informativi specifici concentrati principalmente nella fascia serale alle 21.00: show serali, film, documentari, cortometraggi, cabaret, teatro, concerti, programmi di informazione, rubriche su libri, musica, sport e dirette live da eventi e festival.
Lunedì appuntamento con il Monday Night sportivo ‘Dentro i secondi’, spazio dedicato agli sport definiti “minori” condotto da Nicola Giordano, Matteo Giai e Valerio Suppa; martedì si celebra il ritmo in tutte le sue forme con Luciano Morciano e il suo ‘RBGroove’; Mercoledì spazio a documentari, film e corti selezionati in collaborazione con enti del territorio per una ‘Seratina film’; il giovedì è dedicato al teatro, dal palco del Teatro Il Moscerino di Pinerolo Marta De Lorenzis e Samuel Dossi presentano ‘Mi ritorni in mente show’; il fine settimana si apre venerdì con ‘Date Night Radio Show’, uno spazio dedicato alla musica, nel quale ospiti dal mondo della cultura e dello spettacolo si raccontano guidati in studio da Andrea Bracco, Marco Gastini, Michele Gastini, Silvio Dealessandri e Occhiopesto; sabato è tempo di musica live con ‘Weekend a concerto’ per vedere e ascoltare speciali esibizioni provenienti da festival ed eventi che hanno animato le recenti serate piemontesi; domenica la settimana si chiude all’insegna del divertimento grazie agli spettacoli di stand-up comedy con ‘TAC – Tutta un’Altra Comicità’, associazione e scuola di stand-up torinese fondata, tra gli altri, da Stefano Gorno e Franco Bocchio (duo Gnomiz) e Andrea Pisani (PanPers).
Tra i nuovi programmi nati in occasione dell’avvento di RBE TV da citare anche ‘Almeno due pagine al giorno’ dove ogni sabato alle 17.00 saranno ospiti di Francesco Piperis autori e autrici di libri.
«L’intenzione è di portare in tv lo stile comunicativo che ha caratterizzato nel tempo RBE, in modo che i due media si integrino, arricchiscano e completino – racconta Matteo Scali, Coordinatore di Redazione –. Abbiamo in mente una televisione locale che si occupi di cultura, informazione e del racconto del mondo protestante; che sappia intrattenere in modo leggero accompagnando le persone con una proposta contenutistica che susciti interesse e curiosità. Un tassello che crediamo possa contribuire ad arricchire il dialogo in una società plurale».
Dalle rudimentali antenne degli anni 80 al digitale terrestre, passando per lo streaming, i podcast, i social e il DAB; RBE ha sempre saputo superare le prove di rinnovamento imposte dalle nuove tecnologie e la TV di oggi può dirsi figlia di un percorso iniziato lontano nel tempo che al rinnovamento tecnico ha sempre legato il profondo desiderio di un rinnovamento culturale. Si tratta di un passo ulteriore nella ricerca di linguaggi che uniscano radio, televisione e web, con lo scopo di raccontare il territorio piemontese e le sue interconnessioni con il mondo, attraverso le parole e le immagini. Per la redazione e lo staff di RBE la tv rappresenta un punto di arrivo del lavoro fatto negli scorsi anni in ambito video con la nascita nel 2018 del progetto Vibes (Video Beckwith Studio), ma anche una nuova sfida per continuare a costruire una prospettiva nel panorama dei media che includa il racconto consapevole del mondo delle chiese protestanti in Italia e in particolar modo della realtà ed identità della Chiesa Valdese.
Raffaele Gonnet, neopresidente dell’Associazione culturale Francesco Lo Bue – proprietaria della radio – dichiara: «Essere presidente da così poco tempo e avere l’onore di partecipare ad un evento epocale per l’Associazione e per RBE come è il lancio del canale televisivo, è davvero emozionante. Fondamentale è stato l’appoggio della Tavola Valdese e grazie all’impegno e al lavoro della redazione e del direttivo dell’associazione si è potuto raggiungere questo traguardo. Ora si tratta di proseguire il percorso e fare in modo che questo passaggio diventi un punto di partenza per dare continuità al progetto che vede impegnata RBE sui fronti dell’informazione, del racconto del territorio regionale e della Chiesa Valdese e più in generale del mondo protestante».
A partire da lunedì 3 ottobre il palinsesto sarà completo, con una programmazione ad hoc in onda dalla sede di Luserna San Giovanni (TO), ma non solo; RBE TV sarà presente in fiere, festival, eventi, con uno studio itinerante dal quale trasmetterà in diretta con talk e ospiti. Dopo il weekend passato a Terra Madre – Salone del Gusto 2022 di Torino e all’Alzheimer Fest Off di Luserna Alta (TO), RBE TV sarà presente al Festival delle Migrazioni (Torino) e dal Campionato Mondiale di Plogging (Villar Perosa, TO).
PROSSIMAMENTE IN ONDA
Mercoledì 5 ottobre alle 21.00 per ‘Seratina film’, RBE TV trasmetterà in collaborazione con il Ccv – Centro Culturale Valdese di Torre Pellice “Faithful for centuries (Fedeli nei secoli)” di Nino Martinengo. Il film, realizzato nel 1924 su iniziativa del pastore Paolo Bosio, è dedicato alla Chiesa valdese e alla sua storia. La pellicola racconta le vicende dei valdesi, dalle origini con la conversione di Valdo, alle persecuzioni del 1500-1600 giungendo fino agli anni 20 del Novecento con una carrellata su diverse comunità valdesi presenti in Italia dal nord al sud del paese. Il film ebbe una vita difficile, infatti dopo la prima proiezione in un cinema romano, l’opera venne bloccata dalla censura fascista, che riteneva che potesse essere offensiva verso la religione cattolica e ne fu impedita la visione. Fu a quel punto distribuito in maniera clandestina all’estero, ma non ebbe successo e se ne persero le tracce. All’inizio degli anni 80 una copia della pellicola fu ritrovata nella sede dell’American Waldensian Society a New York. Nel 2015 la Fondazione Ccv, a cui appartiene oggi il film, ha deciso di farlo restaurare nei laboratori dell’Immagine ritrovata di Bologna. Faithful for century ha quindi cominciato a circolare nelle sale e arriva ora in versione completa anche alla Tv.
I film successivi saranno “Willy Jervis – Protestanti e Libertà” realizzato dal gruppo teatro del liceo valdese di Torre Pellice con la regia di Anna Giampiccoli e trasmesso in collaborazione con il Liceo Valdese il 12 ottobre e “Bartolomeo Peyrot, primo italiano sul Monviso” di Emanuele Pasquet e Leopoldo Medugno, in collaborazione con il CAI UGET Val Pellice il 19 ottobre.
Venerdì 7 ottobre alle 21.00 primo appuntamento con ‘Weekend a concerto’. In collaborazione con Jazz Visions, verrà trasmesso il concerto “Secret Places”, registrato a giugno a Revello (CN). Sul palco la presenza scenica e la voce di Cèlia Kameni accompagnata da Alfio Origlio al pianoforte e arrangiamenti, Brice Berrerd al contrabbasso e Zaza Desiderio alla batteria. Il 21 ottobre, in collaborazione con Occit’Amo/Suoni dal Monviso verrà trasmesso il concerto “Omaggio a Lucio Dalla” registrato il 21 luglio scorso al Castello Tapparelli d’Azeglio di Lagnasco (CN). Sul palco un’orchestra sinfonica di 50 elementi per rendere omaggio al cantautore bolognese a 10 anni dalla sua scomparsa.
Sabato 8 ottobre alle 17.00 – ‘Almeno due pagine al giorno’ ospita lo scrittore Andrea Pomella, che ha da poco pubblicato per Einaudi il suo nuovo libro, Il Dio disarmato, un romanzo che interseca fatti pubblici e racconto privato delle ultime otto ore di vita di Aldo Moro prima del sequestro.
RBE TV
Canale 87 del digitale terrestre
In onda 24 ore su 24 in Piemonte nelle province di Torino, Cuneo e Asti
Video di lancio https://bit.ly/RBE_TV_spot
“Allevamenti razza Piemontese a rischio”
“In 10 anni ha chiuso un allevamento da carne su cinque, oggi si lavora in perdita”
“L’emergenza determinata dalla siccità ha aggravato significativamente la situazione di difficoltà economica degli allevamenti a causa della scarsa disponibilità di foraggi. Il problema è ancora più sentito per noi allevatori di razza Piemontese, il cui prezzo è rimasto invariato negli ultimi anni, a fronte di un aumento di costi che rischia di diventare insostenibile”. Daniele Malfettani, produttore associato a Confagricoltura Alessandria e vice presidente della sezione di prodotto allevamenti bovini, esprime preoccupazione per lo stato di salute del comparto degli allevamenti bovini anche in provincia di Alessandria.
La questione è stata affrontata il 7 settembre al tavolo di filiera che si è riunito all’assessorato regionale all’Agricoltura guidato da Marco Protopapa.
Dall’incontro è emerso che, in base ad uno studio condotto su un campione rappresentativo di aziende, aggiornato alla luce dei recenti forti rincari delle materie prime e dell’energia, gli allevamenti di bovini registrano attualmente una perdita di 41 centesimi al chilogrammo (peso vivo, riferito a capi maschi) rispetto al prezzo massimo rilevato dai mercuriali della Camera di commercio di Cuneo.
La scarsa redditività degli allevamenti spinge gli allevatori all’abbandono delle stalle; nel 2010 in Piemonte c’erano 3.625 allevamenti di bovini da carne con 264.488 capi; attualmente il numero delle stalle è sceso a 2.828, con 239.821 capi bovini allevati. In un decennio praticamente una stalla su cinque ha chiuso i battenti.
“La situazione della nostra provincia riflette quella regionale – dichiara la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Sacco – perché in assenza di misure adeguate, si rischia di andare incontro a una forte contrazione degli allevamenti, anche a causa dei probabili aumenti delle materie prime che si profilano nei prossimi mesi a seguito del peggiorare della crisi dovuta al conflitto russo-ucraino. Per questi motivi – aggiunge Sacco – oltre ai sostegni diretti agli allevatori già previsti a livello comunitario e nazionale e a quelli indispensabili e urgenti finalizzati a contenere il costo dell’energia, sarebbe importante che nelle sedi istituzionali competenti si promuovessero azioni, anche strutturali, idonee a riposizionare sul mercato, in un ambito economicamente sostenibile, la carne di bovino e in particolare quella della razza Piemontese certificata”.
“Nonostante la Fassona sia considerata un fiore all’occhiello della produzione Piemontese, il consumo si è fortemente ridotto. Da tempo riteniamo sia necessaria una campagna di marketing incisiva a livello regionale e nazionale per riconquistare quote di mercato perdute anche a causa della chiusura, in aree rurali e non solo, di punti vendita specializzati nella vendita di carni di pregio, ossia le ‘vecchie’ macellerie. Incentivare in questo senso accordi di filiera sarebbe determinante”, aggiunge Malfettani.
IL 29 E 30 SETTEMBRE
Il 29 e 30 settembre negli spazi dell’Environment Park di Torino (via Costaguta 21/via Livorno 60) sarà allestito un vero e proprio villaggio informativo dedicato alle opportunità offerte dal Sistema regionale di Alta formazione ITS. Una realtà leader a livello nazionale, che rappresenta il segmento di formazione non universitaria con maggiore capacità di assorbimento da parte del mercato del lavoro.
Le Fondazioni ITS sono scuole biennali ad alta specializzazione tecnologica che rilasciano un diploma superiore riconosciuto a livello nazionale ed europeo. Operative in Italia da circa un decennio, sono cresciute negli anni per numero di allievi e per qualità dei percorsi formativi. Più dell’80% dei giovani che hanno conseguito il diploma ITS entro un anno è impiegato in un settore coerente ai propri studi.
In Piemonte tutti i percorsi sono completamente gratuiti, in quanto finanziati dal Fondo sociale europeo e dal Ministero dell’Istruzione. I percorsi ITS garantiscono una formazione teorico-pratica di altissimo livello, che risponde alle esigenze e ai fabbisogni dell’industria nei settori più avanzati dello sviluppo e dell’economia: ICT, biotecnologie, mobilità sostenibile, meccatronica e aerospazio, turismo e beni culturali, agroalimentare, tessile-abbigliamento-moda.
Un sistema che per l’assessore regionale alla Formazione professionale rappresenta un binomio vincente che unisce la necessità dell’impresa con la formazione dei ragazzi favorendo l’occupazione.
Negli spazi dell’Environment Park saranno allestiti alcuni stand dove dalle ore 14 alle ore 20 le ragazze, i ragazzi e le loro famiglie potranno trovare informazioni sull’attività delle sette Fondazioni ITS del Piemonte e dell’Environment Park e su servizi regionali come Obiettivo Orientamento Piemonte, IVG certificazione delle competenze, creazione d’impresa e molto altro.
All’interno delle strutture al coperto sarà possibile incontrare gli orientatori e i testimonial delle Fondazioni ITS, per un maggiore approfondimento sull’offerta di alta formazione.
In entrambi i giorni, dalle 18 alle 20 dj set e aperitivo per tutti.
Il programma è arricchito da due importanti seminari:
– giovedì 29 dalle 14,30 “L’orizzonte transfrontaliero dell’alta formazione specialistica. L’esperienza del progetto Alcotra INTERBITS”, un progetto di scambio transfrontaliero sul tema dello sviluppo economico sostenibile ed inclusivo, attento alle tematiche ambientali;
– venerdì 30 dalle 14.30 “Trasformazione digitale attraverso le progettualità 4.0” avvierà una riflessione sulla sinergia possibile tra il sistema produttivo piemontese e il sistema ITS, seguita dalla presentazione di progetti innovativi 4.0 promossi dalle Fondazioni.
Per maggiori informazioni www.its-piemonte.it