ilTorinese

“Festa dell’Agricoltura” nelle Dimore storiche

Anga e ADSI insieme 

 

 

Al Castello di Alluvioni Piovera in provincia di Alessandria, si è svolta la prima “Festa dell’Agricoltura” organizzata dai Giovani di Confagricoltura – Anga e l’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI).

A tagliare il nastro dell’evento, oltre ai padroni di casa Alessandro Calvi di Bergolo consigliere di Anga nazionale (il castello è di proprietà della famiglia Calvi di Bergolo dal 1957) e rappresentante dell’ADSI della provincia di Alessandria, gli Assessori regionali  all’Agricoltura Marco Protopapa e al turismo Vittoria Poggio, la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Maria Sacco, il direttore Cristina Bagnasco, il presidente di Anga Piemonte Luigi Saviolo, il direttore di Confagricoltura Piemonte Lella Bassignana e le autorità del territorio.

 

Grande affluenza da parte del pubblico che ha visitato il castello, aperto per l’occasione, e ha potuto degustare i prodotti tipici del territorio offerti dalla Pro Loco.

Agricoltura e cultura si abbracciano indissolubilmente e da sempre contribuiscono al mantenimento del paesaggio rurale e all’ambiente in maniera sostenibile” ha affermato la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Maria Sacco – “con lungimiranza, per fare in modo che le generazioni future possano godere dei frutti della terra e consultare la memoria“.

Stiamo creando un gruppo di giovani imprenditori che, mossi dai valori della terra” ha concluso il direttore di Confagricoltura Piemonte Lella Bassignana “porteranno avanti con professionalità ed entusiasmo i valori per cui l’Italia non è solo un Paese di prodotti agroalimentari di qualità, ma anche di territori da valorizzare, da far conoscere alle future generazioni e ai cittadini attraverso il turismo enogastronomico”.

Auspichiamo che le autorità competenti tengano in considerazione quanto di buono stanno facendo gli under 40 della nostra Regione” e conclude Bassignana “che possano incentivare il ricambio generazionale in azienda con misure a loro riservate nel prossimo PSR, favorendone gli insediamenti”.

L’appuntamento con la Festa dell’agricoltura è per il 2023 ma gli eventi nelle dimore storiche proseguono per tutto l’anno.

“POP, la politica che serve”

L’Arcidiocesi di Torino, Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, promuove l’iniziativa 

 

L’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Torino ha istituito un calendario della Scuola di Politica.

Gli incontri prendono il titolo di “Scuola di Pop. La Politica che serve”.

La formazione risulta suddivisa in tre aree, la prima delle quali è incentrata sulla persona impegnata in politica e sul coltivare le interiorità.

Quali valori e quale spiritualità per chi si prende cura del bene comune?

Questa la sintesi di una serie di incontri, il primo dei quali è stato aperto a chiunque desiderasse partecipare, anche non iscritto alla Scuola di POP.

Il programma della scuola è stato presentato dal direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, Alessandro Svaluto Ferro.

Al primo incontro, avvenuto sabato 8 ottobre scorso, sono intervenuti il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, Giampiero Leo,coordinatore della Commissione “Attività istituzionale. Arte e cultura e Welfare” della Fondazione CRT, monsignor Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, e Marta Margotti, docente presso l’Università degli Studi di Torino. La riflessione biblica è stata condotta dalla teologa Laura Verrani.

Il secondo incontro è in programma sabato 29 ottobre, dalle 9 alle 12, sul tema della “Visione cristiana della persona e della società come riferimento e proposta per l’impegno politico”, un dialogo con il teologo Paolo Mirabella. Seguirà sabato 26 novembre il dialogo con Luciano Manicardi della Comunità di Bose, sul tema della passione per la politica, il senso, le motivazioni e la dimensione spirituale.

Sabato 17 dicembre prossimo l’appuntamento verterà sulla politica e il messaggio sociale della Chiesa, in dialogo con Eros Monti, docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. L’ultimo incontro  della prima area, previsto per sabato 14 gennaio prossimo, riguarderà una serie di testimonianze e il laboratorio a cura di POP, sul tema “Quali virtù coltivare per sostenere l’impegno politico”.

La seconda area riguarda la politica, il contesto dell’impegno e prenderà  avvio lunedì 7 novembre prossimo, dalle 20.45 alle 22.45, sul tema della democrazia come un bene da coltivare, un dialogo con il sociologo Roberto Santoro. Lunedì 14 novembre prossimo sarà la volta del tema su “Il costituzionalismo e la Costituzione Italiana”, in dialogo con Anna Maria Poggi, docente di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Torino.

Il 23 gennaio prossimo, gli incontri proseguiranno sul tema degli enti locali, normative, competenze e funzioni,  un dialogo con Marco Orlando, direttore ANCI Piemonte.

La terza area sarà riservata alla tematica delle “Politiche, programmi e interventi” e su come esercitare l’arte dell’amministrazione nelle vita quotidiana delle persone e della comunità.

Il primo di questi incontri sarà rappresentato da un dialogo con Marco D’Acri, dirigente del Comune di Beinasco, in programma lunedì 20 marzo prossimo, dalle 20.45 alle 22.45.

L’incontro conclusivo del percorso sarà in programma sabato 17 giugno 2023, dalle 9 alle 12, sul tema della “Teoria e prassi della giustizia”. Sarà un incontro che verterà su un dialogo con Valentina Pazè, docente all’Università di Torino, il teologo don Pier Davide Guenzi, e la vicesindaca di Torino Michela Favaro.

Le conclusioni saranno affidate a Alessandro Svaluto Ferro, direttore UPSL.

Sono possibili come iscrizione due differenti scelte e opzioni, o l’iscrizione all’intero percorso formativo o la partecipazione a due aree, di cui una obbligatoria e una a scelta.

Luoghi della formazione saranno la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, in via XX settembre 83, per l’area 1, per l’area 2 presso il Centro Pastorale Giovanile di Viale Thovez, e per l’area 3 la Sala Artigianelli in corso Palestro 14.

MARA MARTELLOTTA

Il maestro Fabio Luisi dirige l’Orchestra RAI nell’inaugurazione della stagione con la “Resurrezione” di Mahler

Più di 180 musicisti saranno coinvolti nel concerto inauguraledella stagione dell’Orchestra RAI mercoledì 19 ottobre prossimo.Verrà eseguita l’opera sinfonico-corale simbolo della spiritualità trionfatrice sulla morte, la Resurrezione di Gustav Mahler, che vede protagonista l’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino e il suo direttore emerito Fabio Luisi. Sul palco anche il Coro del Teatro Regio di Torino diretto da Andrea Secchi e le voci soliste delle soprano Valentina Farcas e del contralto Wiebke Lehmkuhl.

La pagina di Mahler è particolarmente significativa per la recente storia della RAI di Torino, essendo stata eseguita già nel gennaio 2006 sotto la bacchetta di Raphael Fruhbeck di Burgos, per la riapertura dell’Auditorium RAI dopo otto anni di restauri. Negli anni successivi fu riproposta nel marzo 2014 da Jurai Valcuha e nel gennaio del 2020 da James Conlon, entrambi direttori principali della compagine.

La sinfonia, che coinvolge più di 110 strumentisti sul palco, cui si aggiungono settanta voci e due cantanti soliste, rappresenta un ritorno alla normalità di una grande orchestra come quella della RAI, dopo la programmazione a ranghi ridotti resasi necessaria a causa della pandemia.

La Seconda sinfonia è stata composta tra il 1888 e il 1894 quando Mahler era direttore del Teatro dell’Opera di Budapest e Amburgo e costituisce il lavoro che ha richiesto al compositore il tempo di gestazione più lungo. L’opera risulta, infatti, un grandioso monumento corale, iniziato da un ragazzo di 28 anni e terminatosei anni dopo da un uomo di trentaquattro, già affermato.

Mahler aveva raggiunto la consapevolezza del suo crescente ruolo come direttore d’orchestra, ruolo capace di conferirgli una autorità decisamente nuova.

I primi tre movimenti furono diretti dallo stesso compositore il 4 marzo 1895 a Berlino, senza particolare successo. La prima esecuzione integrale, il 13 dicembre dello stesso anno, a Berlino decretò un immenso successo di pubblico, dovuto all’aggiunta del Lied per contralto.

La serata inaugurale in programma all’Auditorium  RAI ha fatto registrare il tutto esaurito e il concerto sarà poi  proposto anche al teatro Nuovo Giovanni da Udine, venerdì  21 ottobre prossimo, in occasione del 25esimo anniversario della costruzione del teatro principale del capoluogo friulano.

La Sinfonia n. 2 in do minore per soli Coro e Orchestra, nota con il titolo di “Resurrezione”, fu scritta nello stesso periodo della Prima Sinfonia, tra il 1888 e il 1894.

La risoluzione di Mahler di completare la Sinfonia testimonia una sensibilità non lontana dalla volontà di riaffermazione contenuta nell’eterno ritorno di Nietzsche. Raramente la musica ha tentato, con più pathos, di superare se stessa e Mahler, per la prima esecuzione berlinese del 1896, cedendo alle insistenze del giovane critico e compositore Max Maschalk, stese un programma propedeutico all’ascolto della Seconda Sinfonia. L’esordio dell’opera è dominato da scabri frammenti della scala in do minore, che paiono quasi “arrampicarsi” su qualcosa che li respinge. La vitalità cupa dei bassi non si interrompe nel momento in cui legni e ottoni espongono un loro movimento di marcia. L’atmosfera tragica è allontanata dalla cantabilità degli archi, che deriva da Lieder coevi.

In origine la seconda Sinfonia era stata pensata quale conclusione della Prima Sinfonia in Re maggiore, del marzo 1888. La pagina sarebbe stata completata provvisoriamente e dotata di un titolo a se stante, “Totenfeir”, ovvero rito funebre, modellato sull’esempio del poema sinfonico. Il Totenfeier avrebbe trovato un seguito soltanto nel 1893. Proprio nella metà  di quell’anno l’opera non riusciva a progredire, in attesa di essere conclusa. Lo stesso Mahler intuiva che, in una forma di grandi proporzioni, con l’impiego di un’orchestra colossale, spettasse alla parola redentriceil compito di completare l’idea musicale, che arrivò nel 1894, quando il compositore assistette, alla fine del marzo 1894, alla cerimonia funebre in onore di Hans con Bulow, direttore d’orchestra appena scomparso, che aiutò molto Mahler nel periodo di Amburgo.

Dopo la celebre cerimonia funebre del primo movimento, anche chiamato Totenfeir”, Mahler voleva uno stacco di alcuni minuti per segnare il polo negativo da cui risalire per approdare alla Resurrezione celebrata nel finale.

La prima tappa è rappresentata dal secondo movimento, la cui dolcezza fa pensare alla frase di Adorno, derivata dal DocktorFaustus di Mann, in cui si afferma che “la musica di Mahler accarezza esternamente i capelli a quanto si rivolge”. Il terzo movimento ha funzione di Scherzo e si fonda sulla melodia di un Lied composto in precedenza, “La predica di Sant’Antonio ai pesci”, ricavata da una celebre raccolta di canti popolari. In questo movimento, di grande impatto emotivo, l’affiorare e l’inabissarsi dei pesci dà origine a una ronda sinistra in seguito all’entrata in scena di oboe, clarinetto e timpani.

L’entrata del Coro è preparata da una calma piena di promesse. Ritornano i richiami, in lontananza, dei corni, prolungati dagli interventi dei flauti. Quando la voce della natura, simile a una voce di uccello, si è spenta, sorge la voce umana con le parole dell’idea di Klopstock.

Mahler ancora una volta in questa Sinfonia ha dato prova di essere un profondo innovatore della forma sinfonica, portando, con le sue opere, il sistema tonale a esprimere al massimo le proprie possibilità.

La stagione dell’Orchestra Sinfonica della RAI è in programmamercoledì 19 ottobre alle 20.

Replica giovedì 20 ottobre prossimo, sempre all’Auditorium RAI, alle 20.30

MARA MARTELLOTTA

 

Auditorium RAI Arturo Toscanini di Torino

Piazza Rossaro

Tel 011/ 8104653

biglietteria.osn@rai.it

Pestato a sangue muore dopo due giorni di agonia

Ieri avrebbe compiuto 35 anni un uomo che è morto dopo essere stato picchiato tre giorni fa vicino alla  stazione ferroviaria di Casale Monferrato. La vittima era di Trino, e aveva raccontato ai sanitari dell’ospedale di essere stato aggredito e picchiato violentemente. Aveva perso conoscenza e per due giorni è rimasto nel reparto di Rianimazione. Poi  le sue condizioni si sono aggravate, fino alla morte. I carabinieri stanno esaminando i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona per definire i contorni di una vicenda ancora poco chiara.
NOTIZIE DAL PIEMONTE (Foto di repertorio)

Intelligenza artificiale per prevedere chi avrà aritmie

Dopo un intervento di ablazione della fibrillazione atriale, presso l’ospedale Molinette di Torino

Grazie all’Intelligenza artificiale ora si potrà prevedere chi avrà ancora aritmie dopo un intervento di ablazione della fibrillazione atriale. Una applicazione innovativa dell’IA in campo medico da parte della Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Gaetano Maria De Ferrari).
E’ stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale di aritmologia, Europace, il primo studio al mondo che utilizza con successo l’intelligenza artificiale per prevedere chi avrà ancora aritmie dopo un intervento di ablazione della fibrillazione atriale e chi no.
La fibrillazione atriale è la più comune aritmia cardiaca, la cui frequenza continua ad aumentare; colpisce una persona ogni 20 a 60 anni ed una ogni 10 dopo i 70 anni. Oltre ai farmaci, sempre più spesso si propone oggi un intervento di ablazione per curare l’aritmia.
L’ablazione transcatetere è un intervento eseguito attraverso l’inguine del paziente (passando dalle vene femorali), che permette di applicare energia (radiofrequenza) per bruciare la porzione di cuore (atrio sinistro) dalla quale la aritmia si genera. Non sempre però l’ablazione abolisce efficacemente l’aritmia, in particolare in pazienti con cuore “affaticato” (dilatazione dell’atrio sinistro) o con aritmie di lunga data. Prevedere la probabilità di successo dell’intervento consentirebbe di eseguire la procedura nei candidati con ottima probabilità di successo ed evitare invece l’intervento in quelli in cui la previsione di successo sia bassa.
Purtroppo non esistono al momento metodi affidabili per prevedere il successo dell’ablazione. Per questo i cardiologi dell’ospedale Molinette hanno pensato di rivolgersi all’Intelligenza artificiale, uno strumento che in campo sanitario sta dimostrando di poter efficacemente aiutare il medico nella scelta della strategia migliore per il paziente.
E’ stato così sviluppato, grazie all’intelligenza artificiale, un sistema per predire le recidive di aritmia dopo un intervento di ablazione. Il sistema è stato creato utilizzando il più grosso registro multicentrico europeo di ablazioni della Società Europea di Cardiologia (ESC-EORP). Inserendo le caratteristiche specifiche del singolo paziente, il calcolatore (AFA-Recur), che, grazie al supporto del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino (professor Marco Beccuti e professor Marco Aldinucci), risulta liberamente accessibile online (http://afarec.hpc4ai.unito.it/), è in grado di prevedere la probabilità di avere ancora aritmie dopo la procedura.
“Siamo estremamente soddisfatti di questo importante risultato. Ringraziamo la Società Europea di Cardiologia e tutti i colleghi dei Centri aritmologici europei coinvolti, con i quali abbiamo collaborato in questi lunghi mesi di lavoro” dice Matteo Anselmino, aritmologo dell’ospedale Molinette e professore associato presso il Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino, nonché coordinatore dello studio.
“L’intelligenza artificiale ed il machine learning hanno il potenziale di rivoluzionare la normale pratica clinica, affiancando il medico a vari livelli dell’iter diagnostico – terapeutico. Ci auguriamo che questo strumento possa permettere ai cardiologi, che ogni giorno trattano numerosi pazienti affetti da fibrillazione atriale, di poter ulteriormente adattare le proprie strategie terapeutiche alle specifiche peculiarità di ogni singolo paziente” afferma il dottor Andrea Saglietto, progettista del sistema e studente del Dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale (Area Salute e Scienza della Vita).

Rischio alluvioni, nuovi fondi dalla Regione

Nuovi interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e per rendere funzionali le infrastrutture pubbliche danneggiate sono stati ottenuti, informa la Giunta regionale, grazie al  lavoro degli uffici regionali dell’Assessorato alle Opere Pubbliche con il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale.

Sono 605.000 euro per la provincia di Torino (Comuni e Città Metropolitana), su un totale di 6,5 milioni.

L’ordinanza è stata firmata dal Presidente della Regione Alberto Cirio come Commissario delegato per il superamento dell’emergenza.

“Sono passati molti mesi da quel disastroso ottobre, ma non abbiamo smesso di articolare le nostre richieste e oggi possiamo disporre di questi ulteriori stanziamenti che ci consentono di realizzare oltre 90 interventi in favore di comuni e consorzi di bonifica”- affermano il Presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla difesa del suolo Marco Gabusi. In complesso, con gli stanziamenti precedenti, arriviamo ad oltre 150 milioni di euro per i territori devastati dall’alluvione il 2 ed il 3 ottobre 2020”.

Dal palco alla strada. I buskers di Rai2 in piazza a Torino

Martedì 18 ottobre ore 18.00 Piazza Carignano

A tre mesi dal successo televisivo di Dalla strada al palco – il programma dedicato agli artisti di strada condotto da Nek, andato in onda a luglio in prima serata su Rai2 – i buskers torinesi si ritrovano per riportare la loro arte dov’è nata: in strada, nel cuore della loro città, dando vita a un’esibizione corale di performance, musica e canzoni.

Dopo i lunghi mesi di pandemia che li hanno tenuti separati dal loro pubblico e un’estate che li ha visti protagonisti in televisione e nei rispettivi tour in Italia e in Europa, gli artisti di strada torinesi riscalderanno l’atmosfera di quest’inizio autunno regalando alla loro città un’occasione unica per godere dal vivo delle loro performance.

Un modo per ricordare che l’arte di strada non è solo un trampolino per il successo, ma un punto d’arrivo (e ripartenza), un vero e proprio stile di vita, un modo per vivere in un tour permanente e creare nuove connessioni tra artisti e cittadini.

Per questa ragione, la loro reunion prende il nome Dal palco alla strada: una vera e propria festa estemporanea, un variopinto percorso di emozioni e messa in comune di talenti e repertori da condividere con i passanti.

Gli artisti di strada, spesso poco considerati per la loro vocazione nomade e marginale rispetto al clamore dei talent, ci ricordano a ogni angolo di strada e nelle piazze che l’ecosistema di una città non è fatto solo di arredi urbani, ma è soprattutto un’architettura emotiva, fatta di atmosfere, voci, immagini e incontri.

Si esibiranno in Piazza Carignano martedì 18 ottobre alle 18.00 sotto la direzione artistica di Un Tortellino (membro del coordinamento artisti di strada di Torino):

Emmanuel Victor (il virtuoso chitarrista vincitore di Dalla strada al palco), Arianna Campagna (danzatrice aerea), Carolina Cardini (cantante lirica), Luca D’Amato (pianista), Alessia Fabiano (cantante), Jonnie (cantautrice), Lukelly (ballerino di tip tap), Mattia Maio (disegnatore performativo), Davide Meli (chitarrista, in streaming da Saragozza) Alina Mertic (marionettista), Pietro Poggio in arte Okiso (manipolatore di sfere), Marco Zollo (cantante e chitarrista).

Sala Rossa: sostegno alle donne e al popolo iraniano

PER LE LIBERTA’ DEMOCRATICHE E LA PARI DIGNITA’ IN IRAN

Il Consiglio comunale prende posizione sulla drammatica situazione in Iran. E’ stato approvato  un ordine del giorno (prima firmataria, Alice Ravinale) che esprime il sostegno e la massima solidarietà alle donne, alle studentesse, agli studenti e al popolo iraniano. Il documento condanna la sanguinosa repressione attuata dalle autorità di quel Paese contro le manifestazioni delle donne e di tutte le persone in lotta per la libertà e la pari dignità.

Inoltre, il testo votato ricorda come il principio di non discriminazione tra generi sia sancito nella Dichiarazione universale dei diritti umani, e previsto in diversi trattati che l’Iran stesso ha ratificato, in particolare la Carta delle Nazioni Unite e il Patto internazionale sui diritti civili e politici.

L’assemblea elettiva di Palazzo Civico chiede pertanto al Governo italiano di fare pressione con urgenza sul Governo di Teheran affinché cessi immediatamente la repressione sanguinosa delle mobilitazioni, vengano liberate le persone detenute in seguito alle proteste (tra le quali la cittadina italiana Alessia Piperno) e sia infine garantita la libertà alle donne iraniane, oltre al pieno rispetto dei diritti umani. Il documento è stato oggetto di un emendamento presentato dal consigliere Silvio Viale, a sua volta approvato, che si pronuncia a favore di un inasprimento delle sanzioni contro Teheran da parte dell’Unione Europea.

La votazione ha visto una massiccia convergenza sull’atto, con 37 voti a favore. Il voto è stato preceduto da un dibattito nel quale, oltre alla consigliera Ravinale che ha illustrato la proposta diii   ordine del giorno. I consiglieri e consigliere Ivana Garione (“E’ una lotta di donne e uomini contro l’oppressione del dogmatismo religioso e politico”), Viale (“L’Unione Europea deve incrementare le sanzioni, l’Iran arma la Russia”, Nadia Conticelli (“in Iran le libertà individuali sono limitate dal mescolarsi di precetti religiosi e legislazione, le donne sono le più oppresse”), Valentina Sganga (“ il coraggio delle donne iraniane contro un regime totalitario mostra come l’Islam politico sia al capolinea), Lorenza Patriarca (”Impressionanti i dati sulle vittime, donne protagoniste della protesta ma fortunatamente non da sole”), Giovani Crosetto (“Servono nuove sanzioni, è da condannare la stessa forma di governo dell’Iran”), Elena Apollonio (“Positiva l’unità intorno ai diritti umani, il diritto di manifestare va difeso”, Giuseppe Catizone (“occorre dire che in Iran vige una feroce teocrazia, la comunità internazionale deve reagire”) e Sara Diena (“Sosteniamo le sorelle iraniane, c’è un femminismo islamico che lotta non contro il velo ma contro la sua imposizione, l’islamofobia va respinta”.

Canto le armi e l’uomo. 100 anni con Beppe Fenoglio

Alla “Fondazione Ferrero” di Alba, singolare rassegna espositiva nell’ambito delle manifestazioni per il centenario della nascita dello scrittore-partigiano

Fino all’8 gennaio 2023

Alba (Cuneo)

Inaugurata il 15 ottobre scorso, proseguirà fino a domenica 8 gennaio del prossimo anno il nuovo progetto espositivo dedicato – nell’ambito delle iniziative messe in pista dal programma “Beppe Fenoglio 22” in occasione del centenario della nascita – all’esperienza letteraria e umana dello scrittore e partigiano albese Beppe Fenoglio (Alba, 1922 – Torino, 1963). Dietro c’è sempre la mano organizzativa del “Centro Studi Beppe Fenoglio” di piazza Pietro Rossetti ad Alba e la fattiva collaborazione dell’albese “Fondazione Ferrero” (Strada di mezzo, 44) che ospita la rassegna con la curatela di Luca Bufano, fra i principali studiosi dell’opera fenogliana (con lui la “Fondazione Ferrero” ha ormai da anni una preziosa collaborazione sfociata nel 2002 nella pubblicazione dell’epistolario di Fenoglio, pubblicato in coedizione da “Einaudi”) e l’allestimento di Danilo Manassero. Titolo: “Canto le armi e l’uomo” dal virgiliano “arma virumque cano” proemio dell’“Eneide”. Spiega Bufano: “Il titolo riflette e riassume i molteplici aspetti dell’opera e della vita di Fenoglio, così come della stessa mostra: l’influenza dell’epica classica nella sua formazione e nel suo stile; il periodo bellico che lo rivelò a se stesso determinando il suo destino di scrittore; la celebre nota del Diario fenogliano: ‘Sempre sulle lapidi, a me basterà il mio nome, le due date che sole contano, e la qualifica di scrittore e partigiano”. Il percorso espositivo – particolarmente ricco e ben studiato per raccontare nella sua completezza chi fu, e cosa rappresentò per la cultura del Novecento e la storia della Resistenza, quel padre del “partigiano Johnny” che nei suoi romanzi riuscì egregiamente a far convivere la “cronaca” e l’“epos” – si articola in otto sezioni, ognuna contraddistinta da un nome, reale o letterario, legato al mondo fenogliano e utile ad indicare le tematiche trattate. Otto sezioni (Alba/ Beppe; L’esordio/ Ettore; Il paese/ Agostino; Valdivilla/ Jerry; Epos/ Johnny; Romance/ Milton; Anglofilia/ Heathcliff; La fine e l’inizio/ Charlie) in cui il racconto si struttura attraverso documenti autografi, immagini fotografiche e audiovisive, opere d’arte, manifesti e altri oggetti, tra cui libri e cimeli. L’esposizione ha, inoltre, un carattere multimediale che rende l’opera e la figura di Beppe Fenoglio accessibile a tutti, dallo studioso più attento, al lettore appassionato, fino al neofita dell’opera fenogliana. All’ingresso della mostra, il visitatore viene accolto da un’area che precede le sezioni e “costituisce una sorta di preludio”, introducendo lo spirito più ampio dell’esposizione: qui, sono infatti presentate le armi di Fenoglio partigiano, in particolare una “carabina M1-30” di fabbricazione americana, e la sua ultima macchina da scrivere, un’ “Olivetti Studio 44”.

I materiali della mostra provengono per gentile concessione dal “Fondo Fenoglio di Alba” (curato dalla figlia dello scrittore, Margherita), dalla collezione del “Centro di documentazione Beppe Fenoglio” della stessa “Fondazione Ferrero”, dal “Centro Studi Beppe Fenoglio, dall’archivio storico della “Casa Editrice Einaudi” presso l’Archivio di Stato di Torino, dall’Archivio Gina Lagorio presso il “Centro Apice – Università degli Studi di Milano”, dall’ “Archivio e Centro studi Il Caffè” di Montecalvo in Foglia, dalla Biblioteca Labronica “F. d. Guerrazzi” di Livorno, dall’Archivio “Gallizio” di Torino, dall’Archivio “Gabriele Basilico” di Milano, dall’Archivio comunale di Alba, dall’Archivio storico del “Liceo Govone” di Alba, dall’Associazione Culturale “ALEC – Gianfranco Alessandria” di Alba e da prestatori privati.

g.m.

“Canto le armi e l’uomo. 100 anni con Beppe Fenoglio”

Fondazione Ferrero, Strada di mezzo 44, Alba (Cuneo);tel. 0173/295259 o www.fondazioneferrero.it

Fino all’8 gennaio 2023

Orari: giov. e ven. 15/19; sab. dom. e festivi10/19

 

Nelle foto:

–       Immagine guida mostra

–       “Centro Studi Beppe Fenoglio”

Iannò (Libero Pensiero): solidarietà a donne iraniane non sia di facciata

DA PALAZZO CIVICO – “E’ superfluo ed inutile commentare la drammatica situazione di oppressione delle donne iraniane – evidenzia il consigliere Pino Iannò di Torino Libero Pensiero – che vivono in un contesto di discriminazione etnica e fondamentalismo religioso e dell’intera società civile costretta a sottostare ad una teocrazia oscurantista. La proposta di Ordine del giorno “Donna, vita, libertà – solidarietà alle donne iraniane” appare scontata e la sua approvazione una presa di posizione standardizzata e di fatto poco efficace.”

“L’ambito d’azione che compete a questo Consiglio – prosegue Iannò –  dovrebbe essere più concreto, ad esempio creando relazioni con la comunità iraniana torinese, per difendere concretamente i diritti umani  e soddisfare i loro bisogni, tramite l’intervento dell’Amministrazione comunale. Un atto che potrebbe rendere tangibile l’opposizione al regime iraniano, non affidando questo dramma umanitario ad una sterile retorica di facciata.”