Risparmiometro: il fisco ci spia…

Nel celeberrimo romanzo 1984 George Orwell racconta di un mondo controllato da un governo fortemente totalitario: nel romanzo la società è dominata dal Grande Fratello, un misterioso personaggio che nessuno ha mai incontrato di persona e che tiene costantemente sotto controllo la vita dei cittadini, mediante l’uso di speciali teleschermi. 

Un romanzo di fantascienza distopica che a suo tempo fu considerato a dir poco una specie di favola impossibile da realizzare ma che oggi, dopo appena una sessantina d’anni dalla sua pubblicazione, è realtà concreta che viviamo quotidianamente (anche se non ce ne rendiamo totalmente conto).

Non c’è angolo di strada che non sia controllato da una telecamera; non c’è telefonata che non sia registrata; non c’è movimento che facciamo a piedi, in bici, in auto che non sia tracciato.

Ovviamente non c’è operazione bancaria che non sia registrata in qualche recondito archivio del moderno “Grande Fratello”, pronta ad essere utilizzata contro di noi appena sgarriamo.

Gli ultimi esempi in questo campo sono il “Redditometro” e, fresco arrivato nel mondo occhiuto dei controlli finanziari, il “Risparmiometro”.

Il primo è un software che registra gli acquisti fatti dai contribuenti nell’arco di un anno e li confronta con le entrate dello stesso periodo indicate nella dichiarazione dei redditi. Se il contribuente ha speso più di quanto ha incassato è possibile che abbia ricevuto somme “in nero”, salvo che dimostri di aver ricevuto donazioni, eredità, vincite al gioco o simili. Il redditometro non entra per fortuna in funzione in tutti i casi, ma solo quando tra le spese e le entrate c’è una differenza superiore al 20%. Chi è in regola può stare tranquillo.

I l Risparmiometro si basa su un meccanismo simile, ma inverso. Il punto di partenza è il ragionamento che i soldi guadagnati non possono essere tutti accumulati. Una percentuale deve per forza essere spesa in cibo, casa, telefono, riscaldamento, benzina, cinema, ecc.

Quindi, se alla fine dell’anno, sul conto corrente il saldo è pari a quello iniziale più le entrate mensili è probabile che il contribuente si sia mantenuto con altri soldi, ovviamente non dichiarati. Il risparmio da elemento finanziario virtuoso si trasforma in elemento negativo ed in indice di evasione fiscale.

Come funziona il Risparmiometro?

Il programma estrae dall’Anagrafe dei conti correnti il saldo del contribuente e lo confronta con il reddito dichiarato; se la differenza è elevata (poiché il deposito è cresciuto in maniera eccessiva) scatta l’accertamento fiscale.

Questo sistema è potentissimo, ed è in grado di esaminare tutti i rapporti finanziari, come conti correnti, libretti di risparmio, cassette di sicurezza, depositi titoli, ecc.

E la privacy?

Niente paura, il “Grande Fratello” è stato considerato lecito dal Garante della Privacy, che ha dato il via libera all’Agenzia delle Entrate per utilizzare i nuovi strumenti di controllo fiscale. Con l’ok dell’Authority, tanto l’Agenzia delle Entrate quanto la Guardia di Finanza, potranno sfruttare le informazioni sui risparmi degli italiani per cercare di stanare evasori piccoli e grandi alla ricerca di redditi nascosti.

Fine del sistema, semplice ma efficace fino a ieri, di versare sul conto in banca i redditi ufficiali ed usare il “nero” per le spese quotidiane utilizzando il contante, perché la lievitazione del saldo bancario attirerà l’accertamento.

Conclusioni

Funzionerà il “Grande Fratello” fiscale?

Probabilmente sì, ma solo in parte; e purtroppo sarà la parte meno consistente.

Piccoli commercianti, professionisti, artigiani avranno molte più difficoltà ad operare al di fuori delle regole sulla fatturazione obbligatoria; ma grandi aziende, gruppi internazionali, società multinazionali hanno ben altri strumenti per schivare controlli ed accertamenti. Società fiduciarie, rapporti infragruppo, spostamento di sede legale, utilizzo di “paradisi fiscali” consentono ancora ampi margini all’evasione ed all’elusione fiscale.

C’è da augurarsi che, una volta messi in regola i pesciolini, anche gli squali e le balene dell’economia siano sottoposti ad analisi ed accertamenti; il 1984 è passato da un pezzo, gli strumenti del “Grande Fratello” sono enormemente cresciuti di numero e di qualità, l’impresa di combattere ed eliminare l’evasione non è più (volendo…) un sogno irrealizzabile.

 

GIANLUIGI DE MARCHI

  • Giornalista e scrittore. Autore del libro FINANZA ED ETICA-Diavolo ed acqua santa?, acquistabile su Amazon libri o scrivendo a demarketing2008@libero.it
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