Sei attrici sul palco per “Fuga da Sarajevo”

Collettivamente, firmano anche la regia
Cinque realtà torinesi alla coproduzione. Due date allo Spazio Kairos

«FUGA DA SARAJEVO». A TRENT’ANNI DALL’ASSEDIO, IL RACCONTO IN TEATRO

Trent’anni fa, l’Europa e il mondo hanno assistito all’implosione di un territorio, la Jugoslavia, devastato da barbarie e distruzione sanguinaria, archiviata spesso come una serie di conflitti secessionisti di matrice etnico-religiosa. Dentro quei conflitti è stata condotta una massiva operazione di “pulizia etnica” che ha prodotto massacri, genocidi e la fuga dalle città assediate.

L’assedio di Sarajevo, aprile 1992-febbraio 1996, è stato il più lungo nella storia bellica del Ventesimo secolo. Il più lungo e doloroso: rivive in “Fuga da Sarajevo” della drammaturga Monica Luccisano, che prevede due date su Torino, allo Spazio Kairos di via Mottalciata 7: venerdì  17 febbraio alle 21 e domenica 19 febbraio alle 18,30.

Sul palco ci sono sei attrici – Camilla Bassetti, Serena Bavo, Chiara Bosco, Luana Doni, Silvia Mercuriati, Stefania Rosso e Lia Tomatis – che firmano anche, collettivamente, la regia, coordinate da Monica Luccisano.

Lo spettacolo fa parte della rassegna organizzata da Onda Larsen ed è inserito all’interno del progetto “Barriera corallina”, vincitore del bando REACT della città di Torino: i biglietti (intero 13 euro, ridotto 10) sono in vendita su www.ticket.it. Nasce con il sostegno del Consiglio Regionale Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, il contributo della Città di Torino TAP Torino Arti Performative, e il sostegno dei fondi 8×1000 della Chiesa Valdese.

Domenica 19 è anche previsto un momento di confronto e scambio con il cast e il pubblico, moderato dall’associazione Co.mu.net – Officine Corsare, nell’ambito del progetto “Barriera Corallina“.

Lo spettacolo

“Fuga da Sarajevo”, opera di Monica Luccisano, trae libera ispirazione dai racconti di Irina Dobnik all’autrice, dalle vicende del Kamerni Teatar ’55 e da altri fatti accaduti al tempo dell’assedio di Sarajevo. Lo spettacolo vede la collaborazione in coproduzione di cinque realtà culturali di Torino: Doppeltraum Teatro, Liberipensatori Paul Valéry, Onda Larsen, Progetto Zoran, Tékhné. Con in scena sette attrici, che ne hanno anche condiviso la regia, si presenta anche come una riflessione con una specifica prospettiva femminile sulla guerra.

Si torna all’assedio di Sarajevo, aprile 1992-febbraio 1996. Una città ridotta alla fame e al freddo, privata dei beni essenziali, con i suoi abitanti bersagli liberi in preda alle granate e al tiro dei cecchini.

Irina Dobnik era una giovane attrice, poco più che ventenne, del Kamerni Teatar ‘55. Quella esplosione di violenza entrava a gamba tesa nella sua vita. E in quell’angoscia crescente, il suo teatro intraprendeva una straordinaria “resistenza culturale”: spettacoli, concerti, prove aperte, oltre mille performance hanno continuato ad animare il Kamerni durante l’assedio, e non era solo per l’ostinata voglia di vita dei suoi attori e attrici, ma anche di quei cittadini che continuavano a frequentare quel luogo trovandovi un rifugio per corpo e mente, quando a Sarajevo dilagava l’inferno.

La compagnia di Irina stava allestendo “Aspettando Godot”. In una sorta di osmosi tra vita e teatro, il lavoro su quel testo andava intrecciando l’angoscia di quei giorni. La lavorazione dello spettacolo diventava sempre più intensa. E via via “Godot” diventava uno specchio in cui si andava a riflettere l’attesa infinita di una tregua, e di qualcuno che mettesse fine all’inferno.  Come moltissimi altri, Irina sarà costretta alla fuga.

FUGA DA SARAJEVO

di

Monica Luccisano

con

Camilla Bassetti, Serena Bavo, Chiara Bosco, Luana Doni, Silvia Mercuriati, Stefania Rosso, Lia Tomatis

regia

collettivo registico a cura di Camilla Bassetti, Serena Bavo, Chiara Bosco, Luana Doni, Silvia Mercuriati, Stefania Rosso, Lia Tomatis coordinate da Monica Luccisano

disegno luci

Cristiano Falcomer

editing sonoro

Matteo Castellan

artigiano di scena

Fabio Palazzolo

coproduzione

Doppeltraum Teatro, Liberipensatori Paul Valéry, Onda Larsen, Progetto Zoran, Tékhné

Consulenza storica di Diego Acampora – TOjeTO

con il sostegno del Consiglio Regionale Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, il contributo della Città di Torino TAP Torino Arti Performative, e il sostegno dei fondi 8×1000 della Chiesa Valdese

per STAGIONE “APPRODI” di SPAZIO KAIRÒS

all’interno del progetto “Barriera corallina”, vincitore del bando REACT della Città di Torino

Info: biglietteria@ondalarsen.org

Biglietti online su: www.ticket.it/festival/approdi.aspx

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