Lunedì 14 aprile, al teatro Vittoria, alle ore 20, giunge al traguardo per questa edizione la serie “L’altro suono” che l’Unione Musicale celebra con l’Ensemble Tamuz proponendo due magnifici quartetti d’archi di Boccherini e di Schubert.
L’Ensemble Tamuz, nato nel 2017 a Berlino, riunisce musicisti di diverse nazionalità, con la comune passione per il repertorio musicale meno esplorato dell’età classica e romantica, da riproporre in esecuzioni storicamente informate. Nell’intervista rilasciata in esclusiva per l’Unione Musicale, i musicisti raccontano: “Il fatto di prevenire da Paesi, tradizioni e culture diverse è un grande arricchimento umano, di conseguenza musicale. La nostra ricerca interpretativa, volta al lato comunicativo ed emozionale si riflette e trova corrispondenza nello scambio musicale e umano tra noi, cinque amici dai background così diversi”.
La loro ricerca storica e filologica, oltre agli aspetti interpretativi, include anche quelli relativi alla ricezione. Le musiche a cui gli artisti dell’Ensemble si dedicano erano originariamente destinate ai privati, dove erano suonate fra famigliari e amici: una situazione completamente diversa da quella molto formale dei concerti attuali. Per questo i musicisti hanno messo in campo una serie di strategie per riportare in vita quell’approccio conviviale in chiave moderna.
“Come musicisti freelance – spiegano i musicisti – ognuno di noi ha fatto esperienza della crisi che sta attraversando la musica classica nel rapporto con il pubblico. Mettere in discussione la struttura tradizionale del concerto è stato un punto di partenza per la nostra riflessione su questo tema. Pensiamo che la distanza con il pubblico vada ridotta tornando a una dimensione più umana nel fare musica, che si basi sulla comunicazione e l’interscambio, un maggiore focus sulla natura espressiva ed emozionale e, pertanto, più imperfetta nell’interpretazione, ponendo maggiore attenzione all’evento unico del concerto come evento aperto al dialogo e all’estemporaneità. Spesso suoniamo in cerchio con il pubblico intorno a noi, abbattendo la distanza tra palco e platea, luce e buio, entrata del pubblico e ingresso artisti. Con il nostro pubblico ci piace chiacchierare, intrattenerci, prendere un bicchiere di vino, scambiare commenti e critiche , e questo influisce sul nostro fare musica, perché stiamo raccontando una storia a qualcuno, comunicando con tanti individui e non con una massa indistinta e impersonale”.
I due Quintetti in programma a Torino presentano un’impronta intimista importante, che favorisce la complicità tra pubblico e artisti. Boccherini ha scritto i suoi quintetti quando risiedeva a Madrid presso la corte spagnola, dove impartita lezioni e faceva musica con il quartetto costituito dai membri della famiglia reale, aggiungendosi ai due violini, viola e violoncello. Il Quintetto di Schubert, per quanto sia musica di straordinaria profondità e dal colore quasi lunare, fu concepito in un ambiente cameristico, per un’esecuzione intima tra amici e dilettanti, ed è a questa dimensione che aspira l’Ensemble Tamuz con la sua lettura.
Biglietti: online sul sito www.unionemusicale.it oppure presso la biglietteria dell’Unione Musicale in piazza San Carlo 206
Orari: martedi-venerdi dalle 10.30 alle 14.30 – mercoledì dalle 13 alle 17. Il giorno del concerto dalle ore 19.30 presso il botteghino del teatro Vittoria, in via Gramsci 4.
Mara Martellotta