ilTorinese

Presepi in Val di Susa per riscoprire la magia delle tradizioni

Manca poco meno di un mese al Natale, e nei borghi e nelle cittadine della Valle di Susa inizia a diffondersi una magica atmosfera fatta di piccoli rituali, tradizioni e senso di comunità. I presepi, in Valle di Susa, si presentano come un percorso diffuso, un invito a scoprire come ognuno dei nostri paesi racconti la Natività con il proprio carattere. Tra cappelle antiche, case private, castelli e strade, la Valle di Susa accoglie il periodo delle Feste con una costellazione di appuntamenti che permetteranno di riscoprire le tradizioni più semplici.

“L’idea di un circuito di presepi nella valle era nell’aria da tempo – ha dichiarato l’assessore con delega alla Comunicazione, all’Agricoltura e al Cibo, Luca Giai – quest’anno, anche su sollecitazione di alcuni appassionati presepisti, abbiamo deciso di costruire insieme ai Comuni un percorso di visita ai presepi, lungo tutta la valle, partendo da Avigliana per approdare alla Val Cenischia. Un percorso con localizzazioni e date di apertura dei presepi per permettere a tutte le persone di organizzare una o più giornate di visita sul nostro territorio. Un calendario in divenire che verrà aggiornato strada facendo, e che offre un importante ventaglio di proposte. Ci auguriamo che l’iniziativa possa trovare gradimento e permettere una piena visibilità di questi gioiellini, magari incastonati in qualche borgata fuori dai circuiti del grande turismo”.

wwwwvaldisusaturismo.it

Mara Martellotta

L’abbazia di Santa Fede

A cura di Piemonteitalia.eu

 

Posta nel cuore del Monferrato, a poco più di un chilometro dall’abitato di Cavagnolo, in un luogo che invita al raccoglimento e alla spiritualità, l’abbazia di Santa Fede un tempo faceva parte di un vasto sistema di accoglienza ai pellegrini e ai viandanti, tra cui molti provenienti dalle Alpi Occidentali…

Leggi l’articolo:

https://www.piemonteitalia.eu/it/cultura/abbazie-e-chiese/abbazia-di-santa-fede

Nuovo pet store a La loggia

Inaugurato al Centro Commerciale ‘Il Gigante’ di La Loggia, in provincia di Torino, il nono Pet store ‘Animali che passione’. Il nuovo spazio, che occupa una superficie di 300 metri quadri, è interamente dedicato a prodotti e servizi per animali domestici con una proposta di oltre 6.000 articoli dedicati al ‘food’ e al ‘non food’, partendo dalle cucce, per arrivare ai tiragraffi e agli acquari. Una scelta dettata anche dai dati riguardante il sempre più ampio interesse dei consumatori verso questo settore: un italiano su tre possiede almeno un animale domestico, con una preferenza particolare per cani (42%) e gatti (34%) e – secondo gli ultimi dati diffusi dal Consiglio regionale del Piemonte – sul territorio regionale risultano censiti oltre 1.150.00 cani e circa 1.200.000 gatti.  “Da ormai diversi anni – spiega il responsabile del progetto Stefano Cammaroto – il gruppo ‘Gigante’ è impegnato a 360 gradi nella cura degli animali d’affezione. Oltre a proporre realtà come quella aperta a La Loggia, ci dedichiamo ad azioni sociali quali la promozione di raccolte alimentari organizzate con l’associazione Balzoo per sostenere le famiglie proprietarie di cani o gatti in difficoltà economica e tutte quelle strutture che si dedicano a questa causa. Un progetto che lo scorso anno ha consentito di garantire donazioni per oltre 70 tonnellate di cibo e prodotti”.

Il ritorno dei Babbi Natale per i bimbi del Regina Margherita

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Cade oggi Domenica 7 dicembre 2025 il tradizionale raduno benefico delle migliaia di Babbo Natale a Torino. Si tratta della quindicesima edizione dell’evento in  Piazza Polonia, davanti all’Ospedale Infantile Regina Margherita. I fondi raccolti quest’anno serviranno alla realizzazione della nuova emodinamica per i piccoli pazienti.

(Foto archivio)

Le ragazze del team AT Verona riconquistano lo scudetto

Anche quest’anno la squadra femminile dell’AT Verona Falconeri si riconferma campione d’Italia della Serie A1 battendo di nuovo in finale il CT Palermo al Training Center del Circolo della Stampa Sporting di Torino.

Vincere non è mai facile e riconfermarsi è ancora più difficile, ma non per le tenniste scaligere che, in circa cinque ore (l’anno scorso ci furono oltre nove ore di battaglia e finì 3-1), hanno sconfitto per 3-0 l’agguerrita squadra palermitana.

Tuttavia, in questa edizione, il severo punteggio è stato netto e mai in discussione, grazie a una supremazia totale del team veronese, che non ha praticamente concesso nulla alla formazione della Trinacria.

Ad aprire le danze, dopo la presentazione ufficiale delle squadre, lo scontro tra Angelica Raggi (AT Verona) e la mancina Federica Bilardo (CT Palermo). Un match senza storia che ha visto la scaligera trionfare nettamente sulla palermitana con un doppio 6-2, seguito dalla partita più combattuta della giornata tra la greca Valentini Grammatikoupoulou e Anastasia Abbagnato del CT Palermo. Se il primo set è stato appannaggio della squadra veronese (ancora 6-2), il secondo, grazie a una maggiore costanza e pesantezza dei colpi della palermitana, veniva conquistato di misura dalla giocatrice del CT Palermo con lo score di 4-6, ma nel terzo l’ellenica, più in controllo e meno fallosa della rivale, riusciva comunque a spuntarla sul finale con il classico 6-4.

Sul due a zero per la squadra della città dell’Arena, le speranze e le certezze palermitane sembravano scemare, sgretolarsi, spianando così la strada al trionfo e al bis del team scaligero che, grazie a un’ispirata e quanto mai solida Aurora Zantedeschi contro  un’impotente e ormai demoralizzata Giorgia Pedone (6-4, 6-1 lo score finale), che ha peraltro fallito alcune palle break, arrivava ai tre punti necessari per conquistare lo scudetto e il titolo di Campione d’Italia 2025.

Oltre ai doverosi e rumorosi festeggiamenti da parte dei supporters del team scaligero, giunti in massa a Torino (presenti anche numerosi tifosi siciliani), non si può non segnalare la forte delusione del CT Palermo per aver perso la terza finale consecutiva e non essere ancora riuscito ad agguantare uno scudetto tricolore.

Domani vanno infine in scena gli uomini, dalle ore 10, con i numerosi singolari ed eventualmente i doppi (vince chi arriva per primo a 4 vittorie). A contendersi l’ambito titolo e trofeo il Match Ball Firenze e il Circolo Tennis Massa Lombarda.
Anche per la finale maschile, l’ingresso per il pubblico sarà gratuito fino a esaurimento posti e la copertura mediatica totale dell’evento sarà garantita dalla FITP e da SuperTennis (Canale digitale n.64).

Patrizio Brusasco

Sandokan, mi hai deluso!

 

La prima puntata di Sandokan mi ha profondamente deluso. Quello che ho visto sullo schermo sembra aver completamente disintegrato lo spirito del romanzo di Salgari: l’atmosfera epica, il fascino dell’esotico, la tensione avventurosa… tutto sembra svanito, come se l’opera originale fosse stata solo un pretesto lontano.
Sandokan stesso appare più come un cosplayer ben truccato che come la Tigre della Malesia. Manca della sua aura minacciosa, del suo carisma selvaggio, della presenza scenica che dovrebbe dominare ogni scena. Non trasmette né il tormento né la forza che rendono il personaggio così iconico nei libri.
Yanez, invece, è ridotto a una macchietta ironica. La sua eleganza cinica, la sua astuzia sottile e la sua saggezza da vecchio lupo di mare cedono il posto a un personaggio caricaturale, che sembra inserito solo per strappare qualche sorriso facile.
Se questo era l’intento di rinnovare la storia, il risultato è un prodotto che si allontana troppo dall’anima salgariana, perdendo per strada proprio ciò che rendeva Sandokan e i suoi compagni immortali. Una delusione, almeno per ora.

Enzo Grassano

Rapporto 2025: chi lavora di più, chi resta indietro. La mappa del lavoro a Torino

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Il mercato del lavoro torinese mostra segnali di ripresa, con livelli occupazionali tornati ai valori precedenti alla pandemia e una riduzione del ricorso ai contratti atipici rispetto a quelli a tempo indeterminato. A fronte di questi dati positivi, però, si registra anche una crescita dei posti di lavoro in settori a medio-bassa produttività, che richiedono minori qualifiche professionali.

Questo è il quadro che emerge dal report “I numeri del lavoro a Torino. Rapporto annuale 2025”, presentato a Palazzo Civico nel corso di una tavola rotonda alla quale hanno partecipato la vicesindaca di Torino Michela Favaro, la direttrice delle Direzioni Territoriali INAIL Torino Centro e Torino Sud Cristina Romagnolli, il presidente della Camera di Commercio Massimiliano Cipolletta, il presidente di Ires Piemonte Alessandro Ciro Sciretti, la segretaria CGIL Torino Elena Palumbo, il segretario CISL Torino-Canavese Davide Provenzano e la segretaria UIL Torino e Piemonte Maria Teresa Cianciotta.

Lo studio, curato da Giorgio Vernoni (IRES Piemonte) con il contributo di Città di Torino, Agenzia Piemonte Lavoro, Camera di Commercio di Torino e INAIL, evidenzia come i dati ISTAT sull’offerta di lavoro mostrino per Torino una netta ripresa: nel 2024 l’occupazione è cresciuta del 4%, pari a circa 15.000 occupati in più. Si tratta di valori che riportano la città ai livelli precedenti al Covid e che, tra le principali città del Nord Italia, trovano un confronto positivo solo con Milano. Migliora anche la qualità dei contratti, con la quota di lavoro atipico scesa di tre punti percentuali rispetto al 2019, fino a rappresentare il 24% del totale.

Accanto a questi segnali incoraggianti, il rapporto segnala però una riduzione della quota di lavoratori ad alta qualificazione (dal 49% al 44%), a vantaggio delle figure intermedie (dal 29% al 33%) e a bassa qualificazione (dal 21% al 23%). Nonostante questo, circa tre quarti degli occupati torinesi continuano a svolgere mansioni a media o alta qualificazione.

Cambia anche la distribuzione settoriale: crescono i servizi alle imprese, con un aumento di quasi cinque punti percentuali, mentre calano i servizi alle persone e quelli di interesse pubblico (dal 30% al 28%). Stabile, invece, il comparto di alloggio e ristorazione. Il commercio perde peso (dal 15% al 13%), così come l’industria (dal 20% al 19%).

Parallelamente, torna a crescere la popolazione residente (+0,7%, circa 6.000 persone in più). L’incremento è dovuto esclusivamente ai saldi migratori positivi, sia interni sia con l’estero, mentre il saldo naturale resta negativo. I flussi migratori contribuiscono in modo decisivo all’equilibrio socioeconomico della città e compensano il calo della popolazione in età lavorativa. Con 137.000 residenti stranieri, Torino assume sempre di più i tratti di una realtà multiculturale tipica delle città europee di medie e grandi dimensioni.

Sul fronte dell’istruzione, i dati 2024 confermano la tendenza di lungo periodo: aumentano i laureati e diminuisce la quota di persone con basso livello di istruzione. Il 33% dei residenti tra 25 e 64 anni possiede un titolo terziario, il 41% un diploma di scuola secondaria e il 26% ha conseguito solo il titolo dell’obbligo. Tra gli occupati della stessa fascia d’età, la quota di laureati sale al 38%.

Rispetto a città come Milano e Bologna, Torino mostra però un ritardo: nelle altre grandi città del Nord Italia circa la metà della popolazione in età lavorativa è laureata, mentre a Torino la quota si ferma a un terzo. Il divario è ancora più evidente tra i 25 e i 44 anni: 44% a Torino contro il 60% di Milano e Bologna. Anche il peso dei giovani adulti sulla popolazione attiva risulta inferiore.

Le donne, in media, presentano livelli di istruzione più elevati degli uomini: il 32% è laureato, contro il 24% degli uomini, e tra gli occupati la percentuale sale al 44% per le donne e al 30% per gli uomini.

Torino si conferma una città universitaria capace di attrarre circa 36.000 studenti fuori regione, ma fatica a trattenerli dopo la laurea. La ridotta capacità di retention è legata soprattutto alle opportunità occupazionali e ai livelli retributivi offerti dal mercato del lavoro locale, meno competitivi rispetto ad altre realtà e all’estero.

Per quanto riguarda il sistema imprenditoriale, nel 2024 si registra un lieve calo delle imprese rispetto all’anno precedente, ma nel medio-lungo periodo il quadro resta positivo: si è passati da 107.815 imprese nel 2015 a 108.862 nel 2024. Si consolida inoltre il trend di crescita dimensionale delle aziende e il passaggio verso forme giuridiche più strutturate.

Non si osservano grandi variazioni nella composizione delle imprese per quanto riguarda la presenza femminile, giovanile e straniera, ad eccezione dell’ulteriore crescita delle imprese a titolarità straniera, che nel 2024 rappresentano il 21% del totale, una quota doppia rispetto alla media piemontese.

Aumentano anche le persone in “disoccupazione amministrativa”: nel 2024 i soggetti che hanno presentato la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro presso i Centri per l’impiego di Torino sono stati 45.981 (+2%). Il dato è legato soprattutto al rafforzamento delle politiche attive del lavoro e a una maggiore propensione delle persone a rivolgersi ai servizi, favorita dal miglioramento generale del mercato occupazionale.

In particolare, cresce la partecipazione dei giovani sotto i 29 anni (+8%) e delle persone straniere (+5%), soprattutto extracomunitari (+9%), mentre cala quella dei cittadini comunitari (-6%). Aumentano anche i disponibili al lavoro con titolo universitario (+2%), che rappresentano ormai circa il 18% del totale, pur restando prevalente la quota di persone con la sola scuola dell’obbligo (45%). Nel complesso, il livello di istruzione degli utenti dei Centri per l’impiego risulta in progressivo innalzamento.

Le analisi a livello sub-comunale forniscono indicazioni utili per la programmazione territoriale: le circoscrizioni con la maggiore concentrazione di persone disponibili al lavoro sono la 5 (Borgo Vittoria, Madonna di Campagna, Vallette), con il 15%, e la 6 (Barriera di Milano, Regio Parco, Falchera), con il 17%.

In tema di sicurezza, i dati INAIL 2023-2024 mostrano un graduale ritorno ai livelli di infortuni pre-pandemia. Nel 2024 le denunce di infortunio sono state 9.779, in lieve calo (-1%), e i casi mortali si attestano sui minimi storici (1,1 ogni 1.000 denunce). Le dinamiche degli infortuni riflettono la specializzazione economica del territorio, con una maggiore incidenza nel settore dei servizi, pur mantenendo un peso rilevante i comparti a rischio più elevato, come trasporti, edilizia e manifattura.

Un ulteriore elemento di attenzione emerge dall’età degli infortunati: nel 2024 circa il 20% delle denunce ha riguardato lavoratori con più di 55 anni, un dato in crescita anche per effetto dell’invecchiamento della forza lavoro.

“L’analisi di questo rapporto mostra luci e ombre di un mercato del lavoro in evoluzione costante ma getta anche dei semi di speranza per il futuro – afferma la vicesindaca della Città di Torino Michela Favaro -. La crescita dell’occupazione stabile, unita a una capacità di attrarre sul nostro territorio lavoratrici e lavoratori provenienti da altre regioni, dimostrano una vivacità economica che deve diventare punto di partenza per affrontare le sfide che in breve tempo ci verranno poste dal cambiamento tecnologico. Le istituzioni, anche grazie a lavori di ricerca come questo, fondamentali per monitorare l’andamento dei fenomeni e per indirizzare scelte informate e responsabili, hanno il delicato compito di porsi a metà strada tra imprese e cittadini, per fare in modo che le esigenze delle prime riescano a incontrare le aspirazioni, i diritti e le competenze dei secondi. Ad esempio colmando il mismatch per sovraistruzione che, specialmente per le donne, si traduce nel sottoutilizzo del grande capitale umano presente sul territorio grazie alla qualità e alla capacità attrattiva dei nostri atenei. Con la Piattaforma per il Lavoro presentata lo scorso luglio, puntiamo a costruire un modello di governance collaborativa e innovativa, capace di connettere strategie pubbliche, iniziativa privata e competenze diffuse per generare valore condiviso e sviluppo inclusivo. A partire da gennaio convocheremo dei Tavoli tematici permanenti con il compito di tradurre gli indirizzi strategici della Piattaforma in un Piano di Azione operativo. Non è una missione semplice, richiede un impegno congiunto di atenei, parti sociali e politica, ma è essenziale per vincere le sfide che ci attendono”.

Le lumache felici

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PENSIERI SPARSI di Didia Bargnani

Le lumache felici esistono e vivono in un allevamento in Toscana, a Montemerano in provincia di Grosseto, dove vengono coccolate dal loro ‘custode’ che le nutre esclusivamente con prodotti del proprio orto: carote, carciofi, cardo mariano, finocchietto, affinché la qualità della loro bava sia eccellente perché è proprio di questa bava che voglio raccontarvi.
Michela Bertaia, chimica torinese, grossista di materiale medico con azienda a Grugliasco, sente parlare di questo impianto di elicicoltura e incuriosita decide di andare a visitarlo. Qui scopre che la bava di queste lumache, selezionate una ad una, e’ di una qualità ineguagliabile, da qui l’idea di farne dei prodotti di skin care si concretizza velocemente e con il suo socio, Mauro Felice Vecco, danno vita ad una nuova società, Kaliste’.
La bava delle lumache, se allevate con tutta una serie di accorgimenti particolari, rappresenta il cosmetico naturale per eccellenza, e’ infatti ricca di principi attivi come l’acido glicolico, il collagene, l’allantoina, l’elastina, l’acido ialuronico e molti altri.
“ Si potrebbe produrre anche chimicamente – mi spiega Michela- ma non sarebbe la stessa cosa, sarebbe una bava “morta”, priva di tutti quegli enzimi di cui è ricchissima quella delle nostre lumache. Kylinf, lo spray viso-corpo-capelli che rappresenta il prodotto top della gamma, contiene bava al 90% oltre ad un umettante ed un conservante, si tratta di un vero e proprio elisir per la nostra pelle: stimola la rigenerazione cellulare, velocizza la cicatrizzazione in caso di lesioni, lenitivo per scottature, uniforma l’incarnato e anche i vantaggi per i capelli sono numerosi “.
Come si preleva la bava?
“ Da noi tutto è ovviamente cruelty free, le nostre lumache vengono scelte con cura e solo quelle più adatte a fornire bava saranno impiegate per questo scopo, le altre diventeranno fattrici. Dobbiamo spiegare perché le lumache sbavano, lo fanno per tre motivi: strisciando, provando dolore o quando sono felici. Quando escono dal letargo, due volte all’anno, con il freddo e con il caldo, vengono messe in una macchina, brevettata da un allevatore di Cherasco, dove vengono bagnate da una leggera pioggerellina di acqua, questo le rende felici e così sbavano. A questo punto la bava viene analizzata e inviata in laboratorio per il confezionamento dei vari prodotti”.
“La bava messa sul viso produce quello che viene definito “benefico rossore”, gli enzimi presenti nella bava richiamano il sangue dai tessuti sottostanti, che sparisce dopo pochi minuti dall’applicazione – rassicura Michela – oltre a Kylinf abbiamo altri prodotti eccezionali come la crema LaLiz, 50% pura bava, con effetto energizzante per la pelle, la crema Luce, 65% pura bava, multi vitaminica e antiage e per i più giovani K-young, 90% bava pura e propoli. Tutte le creme e i sieri sono disponibili sul nostro sito, www.kylinf.it e dall’8 dicembre al 6 gennaio saremo presenti in un temporary shop in via Carlo Alberto 32 a Torino dove mi troverete, felice di raccontarvi il percorso della bava dalle lumache felici alle creme “.

La polizia arresta 5 spacciatori

Due persone sono state arrestate dalla Polizia di Stato, a Torino, nei pressi del Ponte Carpanini, in zona Borgo Dora. La prima è stata vista dagli agenti della Squadra Mobile torinese maneggiare un oggetto voluminoso di colore scuro. Una volta che i poliziotti si sono avvicinati, l’uomo, un quarantasettenne marocchino, ha lasciato cadere il pacchetto che si è fermato ai margini del letto del fiume. Gli agenti lo hanno recuperato, appurando che si trattava di hashish per un peso di circa 100 grammi.

Nella stessa zona è stato arrestato un altro cittadino marocchino, di 28 anni. I poliziotti hanno accertato le cessioni di sostanza stupefacente, occultata in tre diversi posti: nei pressi di un palo della cartellonistica stradale, sotto le foglie di un albero e dietro la ruota posteriore di un’auto parcheggiata. Complessivamente i poliziotti hanno sequestrato oltre 40 grammi di hashish.

Un terzo cittadino marocchino è stato arrestato in via Livorno. Prima di procedere ad un controllo di avventori di un locale, gli operatori della Squadra Mobile hanno visto un trentaquattrenne allontanarsi a bordo di un monopattino. Il cittadino straniero è stato fermato e trovato in possesso di cocaina e 350 euro in contanti.

Un italiano di 25 anni è stato arrestato a Beinasco (TO) dopo una segnalazione, tramite l’App YouPol: nel corso della perquisizione, a casa del venticinquenne sono stati sequestrati una cinquantina di grammi di marijuana, una pianta dello stesso tipo di stupefacente e il materiale necessario per il confezionamento delle dosi. Il ragazzo è stato anche denunciato, in stato di libertà, per resistenza a P.U. per aver aggredito uno degli operatori.

Infine, un cittadino libico di 19 anni è stato arrestato a Torino in via Foligno. A casa del giovane gli agenti hanno trovato anche una quindicina di grammi di cocaina, un bilancino di precisione e il materiale per il confezionamento delle dosi.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida degli arresti.

Giovani surfisti italiani in Perù

A Punta Rocas, in Perù, prende il via l’edizione 2025 dell’ISA World Junior Surfing Championship, la manifestazione che riunisce i migliori talenti mondiali del surf giovanile, chiamati a confrontarsi su una delle onde più iconiche dell’emisfero sud.

La cerimonia di apertura, svoltasi nella giornata di ieri presso il Punta Rocas High Performance Center, ha segnato l’inizio di un appuntamento atteso da atleti, tecnici e nazioni di tutto il mondo, mentre oggi, partiranno le prime heat ufficiali.

Punta Rocas, con la sua lunga tradizione nel surf professionistico e le condizioni naturali potenti e costanti che la caratterizzano, rappresenta uno scenario ideale per valorizzare tecnica, maturità e capacità di lettura dell’oceano dei giovani surfisti. Proprio qui, dove si sono scritte alcune delle pagine più importanti della storia del surf peruviano e internazionale, prenderà forma un’edizione che si annuncia tra le più partecipate degli ultimi anni, con ben 57 nazioni iscritte e circa 400 surfisti, confermando la crescita globale della disciplina e il ruolo sempre più centrale delle categorie junior.

L’Italia sarà rappresentata da un gruppo compatto e determinato di giovani atleti: Samuele Agliani, Anglani Cornielle Francisco Eduardo, Alberto Aimon Barzan, Chiara Cuppone, Costanza De Lisi, Diana Giorgi, Michael Jorge Monteiro, Magnolia Rossi e Michele Scoppa. Un team giovane, ma ambizioso, che arriva in Perù con la volontà di misurarsi con i migliori coetanei provenienti da ogni continente. Purtroppo Leonardo Apreda non potrà prendere parte alla competizione a causa di un infortunio subito durante gli ultimi allenamenti in Perù.

A supportare la squadra ci sarà lo staff tecnico federale, composto da: Margo Gregori (Direttore tecnico), Jesús Guerra Naveran (Tecnico), Philippe Malvaux Penissard (Tecnico) e Francesco Starita (Fisioterapista), figure fondamentali per la preparazione e il coordinamento dell’intero team.

Le gare si svolgeranno durante tutta la settimana, tra maree variabili, cambi di direzione del vento e condizioni che richiederanno ai ragazzi lucidità, adattamento e una profonda connessione con l’onda. Il formato della competizione, noto per la sua intensità e per il sistema double-elimination, metterà alla prova costanza, gestione emotiva e capacità di sfruttare ogni set disponibile, in un contesto dove anche pochi decimi possono fare la differenza.

Alla manifestazione partecipano squadre provenienti da decine di nazioni di ogni area geografica, a dimostrazione di quanto il surf giovanile stia vivendo una stagione di crescita senza precedenti. Per il Perù, che torna a ospitare un Mondiale Junior ISA dopo quattordici anni, si tratta di una conferma del proprio ruolo di polo internazionale del surf; per l’Italia, un’opportunità per consolidare il proprio percorso di sviluppo e presenza nelle competizioni globali più prestigiose.

Con l’avvio delle prime heat di oggi, l’edizione 2025 dei Mondiali Junior si apre all’insegna di entusiasmo, energia e grandi aspettative. La squadra italiana è pronta a entrare in acqua con determinazione e spirito competitivo, portando i colori azzurri su uno dei palcoscenici più affascinanti e impegnativi del circuito internazionale. Per tutti gli atleti, il Mondiale ISA non rappresenta soltanto un confronto sportivo di altissimo livello, ma anche una tappa decisiva nel percorso verso il surf professionistico.