ilTorinese

Barbara, ti ricordi Venezia?

Ti ricordi quel freddo pomeriggio di fine inverno a Venezia? Ci eravamo persi tra le calli di Cannaregio, dove la città sfuma verso oriente nel silenzio ovattato da quella impalpabile nebbia.

 

Tu fotografavi e mi dicevi: “Adoro Venezia, perché ogni volta che ci torniamo è diversaogni volta che ci torniamo riusciamo a scorgere qualcosa di nuovo che la volta precedente ci era sfuggito”. E mentre parlavi ti stringevi a me. E io ti cingevo le spalle con un naturale gesto d’affetto e protezione. Camminavamo senza avvertire stanchezza, in cerca d’immagini ed emozioni. In fondo alle Fondamenta Nove, dove la laguna si fa larga e quasi mare, s’intravedeva la sagoma dell’isola di San Michele. Come un antico pesce galleggiava nella bruma, quasi sospesa tra l’acqua grigia e il cielo intonato al più brunito dei metalli. Oltre al cancello di ferro battuto, il silenzio del riposo dei morti: dei più umili e di quelli che, in vita, suscitarono passioni e invidie. E più giù, varcato il confine immaginario del sestiere del Castello, l’imponente edificio dell’Arsenale, per secoli il più grande del mondo, con i suoi leoni a far da immobili guardiani al cantiere e ai granai della Serenissima repubblica. Scattavi immagini e nelle pause, guardandomi negli occhi, mi sorridevi, felice. Felice di poter trattenere nella memoria della reflex i colori delle case e delle barche che si fondevano le une nelle altre, specchiandosi in quell’acqua che ha visto passare secoli di storie e di passioni. Di tanto in tanto s’intravvedeva qualche veneziano andare di fretta tra un ponte e l’altro, nei pressi delle chiese di San Zaccaria e San Giovanni in Bragora. Un brivido, un lungo brivido lo provammo quando, ormai persi senza meta, in prossimità del Ponte dei Conzafelzi incontrammo la Corta Botera dove un tempo c’erano i fabbricanti di botti. E più avanti la Corte Sconta detta Arcana di  Corto Maltese, marinaio mai sazio d’avventure. Seguendo la sua ombra e quella di chi gli diede la facoltà di vivere nel suo mondo di viaggi e d’amori di carta, scopriamo la “favola di Venezia”. Accompagnati dall’ombra di Hugo ci avviamo verso i tre luoghi magici e nascosti. Sembra d’udire la voce profonda, mediterranea, di Corto: “Uno in Calle dell’Amor degli Amici, un secondo vicino al Ponte delle Maravegie, il terzo in Calle dei Marrani, nei pressi di San Geremia in Ghetto Vecchio. Quando i Veneziani (qualche volta anche i Maltesi …) sono stanchi delle autorità costituite, vanno in questi tre luoghi segreti e, aprendo le Porte che stanno nel fondo di quelle Corti, se ne vanno per sempre in posti bellissimi e in altre storie”. E noi, tornando a Venezia una, due, cento volte faremo lo stesso, schiudendo cancelli e abbassando la testa nei sotopòrteghi. Incontreremo per la strada ogni cinquanta, cento metri un ponte, e poi un altro e un altro ancora.  Una ventina di gradini da salire e altrettanti da scendere. Così continueremo ad andare, a salire e scendere, tra calli e campielli, canali e rii terà, scoprendo che Venezia non è piatta; è un continuo dislivello, tutta groppe, dossi, gnocchi, schiene gibbose, avvallamenti, depressioni, displuvi; le fondamenta digradano verso i rii, i campi sono trapuntati dai tombini come bottoni affondati nei gonfiori di una vecchia poltrona. Perdersi in lei, in compagnia di noi stessi, non ha alcun prezzo. Cannaregio, Castello, Dorsoduro, San Polo, Santa Croce e poi San Marco. Dipinti di Canaletto, Tiziano e Tiepolo nelle chiese, tra candele accese e vecchi altari. Calli, ponti e selciati ci porteranno dal mercato del pesce di Rialto fino a Campo SS. Giovanni e Paolo, dalla Basilica di Santa Maria della Salute – l’ex voto dei veneziani graziati dalla peste – alla Madonna dell’Orto, dove una delle statue degli apostoli contiene all’interno una delle trenta monete d’oro che furono date a  Giuda per tradire Gesù. Da un campo all’altro ci si troverà come d’incanto sull’orlo della laguna, dove Venezia da ogni parte incontra l’acqua, riflettendovi la sua immagine. Così camminando fino a sfinirci ci troveremo al Campo del Ghetto Nuovo, tra sinagoghe e nebbie, profumi di spezie della cucina kosher e vecchi rabbini di nero vestiti. E lì, stringendoti forte e dopo averti baciata, ti offrirò in dono i versi di un poeta turco nato a Salonicco quand’era ancora una città dell’impero ottomano. Versi scritti a mano su carta leggermente crespa: “Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto”. E ci riposeremo, abbracciati, con i versi di Nâzım Hikmet sulla bocca e nel cuore.

Marco Travaglini

“Dance me to the end of love” è il titolo del cartellone 2023 di Torinodanza

In programma dal 14 settembre al 25 ottobre prossimi, vi si sposano perfettamente contemporaneo e classicità

 

Torinodanza 2023 sarà in programma dal 14 settembre al 25 ottobre prossimi e vuole fotografare le idee, i tumulti che caratterizzano questi tempi inquieti e i modi in cui si formano i nuovi immaginari culturali,  il bisogno di armonia e di condivisione, utilizzando il corpo come strumento per poter rispondere a nuovi interrogativi e opportunità che la società ci presenta quotidianamente.

Giusto alla sua 36esima edizione il programma di quest’anno  si intitola “Dance me to the end of love”. Un programma internazionale  che raccoglie 33 rappresentazioni, 3 luoghi teatrali, 4 prime nazionali, sette coproduzioni e 15 compagnie provenienti da otto diversi Paesi, tra cui Australia, Belgio, Germania, Israele, Italia,  Regno Unito, Spagna, Svizzera.

Il Festival   Torinodanza si conferma una vetrina molto importante realizzata dal Teatro Stabile di Torino e diretta da Anna Cremonini, che ha voluto sottolineare, fin dal manifesto, la relazione presente tra le produzioni più d’avanguardia e la tradizione classica.

“ La danza contemporanea  – ha sottolineato la direttrice Anna Cremonini – si avvale di danzatori che hanno una formazione tecnica classica molto accentuata,  che non impedisce di coniugarsi con un  linguaggio contemporaneo. Un problema abbastanza irrisolto riguarda il  concetto di classico, che è  patrimonio del repertorio lirico-sinfonico, mentre la danza contemporanea è  altrove, nei festival, nelle programmazioni dei teatri. In realtà  i due elementi sono strettamente legati, si guardano l’un l’altra

Infatti la coreografia contemporanea non si basa soltanto sui fondamenti della danza classica, ma spazia attraverso qualunque tipo di forma di ricerca e movimento.

Questo rapporto è  alla base di tutta la cultura contemporanea e verrà  esplorato attraverso il lavoro di artisti come Peeping Tom, Oona Doherty, la Sidney Dance Company o il Ballet du GrandThèatre di Ginevra, Akram Khan

Un’attenzione particolare è  rivolta alla scena italiana,  con una serie di spettacoli che intrecciano rapporti e esperienze, provando a superare barriere e distinzioni. Protagonisti italiani, ma di carattere internazionale della rassegna, saranno Silvia Gribaudi, Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi, Teodora Castellucci e Francesca Pennini.

A questi artisti si affiancheranno anche quelli selezionati nell’ambito del progetto  Art-Waves, con il sostegno  della Compagnia di San Paolo di Torino. Protagonisti, questa volta, saranno la Compagniia Egri Bianco Danza, il Balletto Teatro di Torino, la cordata For creata da Francesco Sgro’ e Album Arte con Daniele Ninnarello

Per questo motivo il titolo “Dance me to The end of Love” è  assolutamente emblematico.

MARA MARTELLOTTA

La cultura dietro l’angolo, da maggio a dicembre oltre 120 attività diffuse in città

‘La cultura dietro l’angolo’, da un’idea di Fondazione Compagnia di San Paolo in collaborazione con la Città di Torino, giunge alla sua seconda edizione con un programma di oltre 120 attività culturali diffuse nelle circoscrizioni della città che, da maggio a dicembre 2023, porterà la cultura a poca distanza da casa, ovunque si abiti, creando nuove occasioni di relazione, condivisione, aggregazione e partecipazione.

 

Il bilancio degli effetti della pandemia sulla partecipazione culturale è stato, come dimostrano i dati, molto pesante. Osservando i dati del Piemonte saltano agli occhi alcune evidenze: nel 2021 il 2% dei residenti ha assistito a concerti di musica classica e opera, il 3,1% ha fruito degli spettacoli teatrali e l’11% ha visitato musei e mostre[1]. Ma non solo: questi due anni hanno determinato anche un forte cambiamento nelle abitudini di vita quotidiane delle persone. Le disuguaglianze si sono aggravate, la frammentazione sociale si è ampliata e le relazioni umane si sono indebolite. Tra le strategie adottate dalla Fondazione Compagnia di San Paolo per mitigare il dilagare di questi processi vi sono, da un lato, la riscoperta degli spazi pubblici di aggregazione della nostra città e, dall’altro, la costruzione di un sistema di alleanze con alcuni dei più importanti attori culturali torinesi.

Il programma di attività La cultura dietro l’angolo nasce, quindi, proprio per rispondere a questa sfida: favorire e facilitare la costruzione di relazioni interpersonali (di vicinato, amicali, di mutuo aiuto…) attraverso buone pratiche di cultura di prossimità.

I risultati positivi della sperimentazione del 2022 – che ha registrato 2300 presenze in occasione delle 80 attività culturali – hanno confermato che la traiettoria individuata è quella giusta. Alla luce di tali risultati e al riscontro positivo da parte del pubblico, Fondazione Compagnia di San Paolo ha deciso non solo di reiterare l’esperienza, ma di lavorare con la speranza di allargare sempre di più il bacino dei partecipanti, ampliare la compagine dei partner e rafforzare la collaborazione con e tra le realtà culturali e sociali del territorio.

Nella sua seconda edizione, La cultura dietro l’angolo rafforza la sinergia e la collaborazione con le istituzioni pubbliche. Fondazione Compagnia di San Paolo e Città di Torino, con questo programma, guardano insieme nella stessa direzione: favorire la parità di accesso ai diritti culturali, moltiplicando le occasioni e rendendo sempre più capillare sul territorio un’offerta culturale di qualità.

Ed è proprio sulla base di questa visione comune, che il programma de La cultura dietro l’angolo si arricchirà in estate della collaborazione con alcune progettualità del “Programma culturale estate 2022-2023” e in autunno con le iniziative di “Circoscrizioni, che spettacolo… dal vivo!”. Altra importante novità della seconda edizione, sempre in ottica di valorizzazione degli spazi pubblici, è il coinvolgimento delle Biblioteche Civiche Torinesi e del Centro Interculturale della Città di Torino. Punti di riferimento sul territorio, la Biblioteca civica Italo Calvino, la Biblioteca civica Don Lorenzo Milani e il Centro Interculturale vanno ad ampliare la rete dei presidi civici territoriali che collaborano attivamente al progetto e che saranno sede delle attività. Tra i nuovi partner territoriali anche il community hub Beeozanam.

Non solo più attività in più luoghi, ma anche più linguaggi artistici ed espressivi, aprendosi anche alla fotografia e all’arte moderna e contemporanea. L’edizione 2023 si arricchisce, infatti, anche in termini di proposta grazie al coinvolgimento di importanti realtà del comparto museale e teatrale, come TPE – Teatro Piemonte Europa, Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo e GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

IL PROGRAMMA 2023

Le feste di inaugurazione: 11-12- 13 maggio 2023

Il primo appuntamento è quello delle Feste di inaugurazione, che si terranno da giovedì 11 a sabato 13 maggio, un’occasione per promuovere e far scoprire alla cittadinanza tutti gli eventi e le opportunità in programma. Le case del quartiere, le biblioteche civiche e i presidi del territorio si animeranno di concerti, spettacoli teatrali, performance artistiche, giochi, appuntamenti di divulgazione scientifica e molto altro ancora.

 

Da maggio 2023

La cultura dietro l’angolo riparte dalla partecipazione culturale come leva principale per favorire la costruzione di relazioni interpersonali. Grazie alla collaborazione inedita tra alcuni dei più importanti enti culturali della città e dieci presidi civici, La cultura dietro l’angolo propone un ricco calendario di appuntamenti gratuiti nelle circoscrizioni per ridurre le distanze attraverso arte, storia, musica, teatro, scienza e fotografia.

Si tratta di una proposta distribuita capillarmente su tutto il territorio cittadino per un tempo prolungato.

L’Unione Musicale propone attività laboratoriali coinvolgenti, in un clima informale e rilassato: Tutti in coro! offre la possibilità di provare l’esperienza del cantare insieme, mentre con Ascolta che musica si scopriranno segreti e curiosità della musica classica e degli strumenti musicali ascoltando dal vivo alcuni brani famosi.

Con il laboratorio di narrazione Racconti di quartiere del Teatro Stabile di Torino i cittadini potranno, invece, condividere memorie, personaggi e luoghi che hanno caratterizzato e che ancora oggi rappresentano un simbolo del loro territorio.

Grazie alla collaborazione tra la Fondazione TRG e l’Ospedale Koelliker si potrà scoprire cosa succede quando la comicità incontra la prevenzione: Bugiardini sarà un racconto comico per parlare di temi importanti, per sorridere alle abitudini sbagliate e cercare di capire quali sono quelle che possono aiutare a stare meglio, attraverso il linguaggio teatrale.

Quali emozioni possono trasmettere le fotografie? Come si realizza un ritratto? A queste domande cercheranno di rispondere i laboratori Incontri di emozioni e Ritrattiamoci, progettati da Gallerie d’Italia – Torino e realizzati da Civita Mostre e Musei. Tramite la tecnica del collage, immagini delle opere della collezione e scatti fotografici si potranno, infatti, realizzare opere personali cariche di emozioni e originali autoritratti.

La scoperta della molecola del DNA e del cuore saranno, invece, i temi delle attività dell’Associazione CentroScienza Onlus: con Innocente fino a test genetico contrario si imparerà a conoscere la struttura del DNA e il suo utilizzo anche nelle indagini della polizia scientifica; con Cuore, macchina fondamentale si andrà alla scoperta dell’anatomia di questo organo fondamentale e di tutto l’apparato circolatorio.

Le memorie individuali e collettive saranno al centro delle attività del Museo Egizio: Ricordati di te è un laboratorio pensato per avvicinare i partecipanti alle storie custodite dai musei, con uno sguardo personale ed emozionale. Sarà seguito da una visita guidata gratuita all’interno del Museo Egizio per i partecipanti.

TPE – Teatro Piemonte Europa propone Imparare a guardare senza occhi, un laboratorio teatrale aperto a tutti, finalizzato a scoprire e ad amplificare tutte quelle capacità di percezione sensoriale non legate direttamente all’organo della vista.

Infine, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino con Theatrum Sabaudiae propone Posa la tua ombra, un laboratorio che permetterà di sperimentare la forza della gestualità a partire dalle opere d’arte e dal dialogo con la creazione di sagome-ombra.

La card

Ad arricchire ulteriormente le opportunità per i cittadini vi è la tessera gratuita La cultura dietro l’angolo, che offre numerose proposte e occasioni culturali. La tessera consente di entrare gratuitamente al Museo Egizio, alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e alle Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo fino alla fine dell’anno e di poter assistere con riduzioni a concerti, spettacoli e incontri previsti dalle stagioni autunnali di Unione Musicale, TPE – Teatro Piemonte Europa, Fondazione TRG, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Associazione CentroScienza Onlus.

È possibile scoprire tutte le agevolazioni sul sito www.laculturadietrolangolo.it e richiederla presso i presidi territoriali che partecipano al programma.

 

I partner

L’impegno collettivo, le sinergie, l’ascolto reciproco e lo scambio di competenze tra tutti i partner coinvolti sono ciò che rendono possibile la realizzazione del programma.

La cultura dietro l’angolo è un progetto di Fondazione Compagnia di San Paolo, con la collaborazione della Città di Torino. L’iniziativa è sviluppata con la Fondazione Ufficio Pio, Arci Torino, la Rete Case del Quartiere, la Rete di Torino Solidale. È resa possibile grazie all’impegno di enti quali Associazione CentroScienza Onlus, Museo Egizio, Unione Musicale, Fondazione TRG, TPE – Teatro Piemonte Europa, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, coordinati dall’Associazione Abbonamento Musei.

Il programma è realizzato grazie all’importante collaborazione di dieci presidi civici territoriali: Casa nel Parco nella Circoscrizione 2; Fabbrica delle E/Binaria nella Circoscrizione 3; Più SpazioQuattro nella Circoscrizione 4; Casa Vallette e Beeozanam nella Circoscrizione 5; Bagni Pubblici di via Agliè, Biblioteca civica “Don Lorenzo Milani” e Centro Interculturale della Città di Torino nella Circoscrizione 6; Biblioteca civica “Italo Calvino” nella Circoscrizione 7; Casa del Quartiere di San Salvario nella Circoscrizione 8.

Il programma si avvale, inoltre, del prezioso contributo di altri presidi della Rete Torino Solidale, come Cascina Roccafranca, Gruppo Abele e della Consulta per le Persone in Difficoltà.

Info: www.laculturadietrolangolo.it

Sanità. Ruffino (Az-Iv): Schillaci scopre l’acqua calda, servono diagnosi e cure

“Il ministro Schillaci scopre l’acqua calda parlando del problema dei ricoveri inappropriati e della necessità di intervenire a favore del personale sanitario”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “Azione e Italia Viva chiedono da mesi un grande piano per la Sanità, che è al collasso e che costituisce la principale emergenza del Paese. Mancano medici e infermieri, le liste d’attesa sono lunghissime e sempre più italiani sono costretti a indebitarsi per potersi curare. Noi abbiamo presentato proposte concrete, con le relative coperture, anche per il rafforzamento dell’integrazione tra servizi ospedalieri, territoriali e sociali, ma il governo non è parso interessato. E allora basta parole, è ora di agire: servono diagnosi e cure, cioè risorse e impegni concreti. Perché ogni giorno che passa senza che si faccia niente – conclude Ruffino – è un giorno in più di lista d’attesa, di diagnosi non fatte, di persone che non si possono curare”

Continua la mostra al Palagiustizia di Torino su Rosario Livatino

Oggi  ricorre il secondo anniversario della beatificazione del magistrato Rosario Livatino, ucciso nel 1990 dalla stidda agrigentina. Sulla sua figura è stata allestita una mostra in corso al Palagiustizia di Torino su iniziativa della Libera associazione Forense col sostegno di Intesa Sanpaolo. Lun-ven 9-17 sab 9-13 , fino al 13 maggio. E’ stata inaugurata il 3 maggio scorso
La fama di santità e di martirio di Livatino inizia subito dopo la morte. Nel giorno del funerale molti accostarono la figura del giovane magistrato a quella di Cristo morto in croce.
All’ omelia della messa di beatificazione,  il card. Semeraro disse: “Livatino rivendicò l’unità fondamentale della persona; una unità che vale e si fa valere in ogni sfera della vita, personale e sociale. Questa unità Livatino la visse in quanto cristiano, al punto da convincere che l’unica possibilità che avevano per uccidere il giudice era quella di uccidere il cristiano. Per questo la Chiesa oggi lo onora come Martire.”  Nella foto Giovanni Paolo II che incontrò i genitori di Livatino prima di lanciare il suo anatema contro la mafia.

Alla scoperta di Tiziano Bruno, volto emergente della moda e non solo

Brillante, fantasioso, disinvolto ed ipercinetico. Si presenta così Tiziano Bruno, giovane e rampante content creator ed influencer torinese. Classe 1994, Tiziano sente, fin da piccolo, il richiamo della moda, dello stile e della pubblicità. Il suo percorso professionale inizia prestissimo, non ancora ventenne, in occasione di un periodo di studio in Gran Bretagna.

Al suo rientro in Italia, partecipa al prestigioso concorso dell’agenzia Elite Model Look, risultando tra i 10 finalisti. Si aprono, quindi, le porte della moda. La partecipazione a Pitti Uomo lo mette in contatto con quel mondo che ha sempre sognato. Inizia così a collaborare con prestigiosi brand del settore, ma non solo.

Nativo digitale, utilizza i social, Instagram in primis, con grande abilità. Non un semplice influencer, ma un vero e proprio creatore di contenuti, sviluppati ad hoc sulle caratteristiche dei clienti. In breve tempo i grandi eventi, le Fashion Week, ma anche i Festival del Cinema di Cannes e Venezia, diventano i set su cui ambienta i suoi reel con cui offre visibilità internazionale ai brand che lo scelgono.

Abbiamo cercato di conoscere meglio Tiziano, con una intervista nella quale si è raccontato come un libro aperto.

Tiziano, come nasce questa tua passione per la moda?

Fin da piccolo, influenzato dai miei, ho iniziato a seguire questo mondo. In età adolescenziale, grazie anche alle mie caratteristiche fisiche, ho partecipato a vari concorsi tra i quali, il prestigioso Elite. Ho poi fatto shooting e lavorato per agenzie del settore. L’arrivo dei social mi ha, infine, indirizzato a raccontare la moda con occhio clinico. Mi ispiro seguendo le tendenze, ma ho una mia precisa identità e linea: TB style, che è poi anche la sintesi di quello che penso debba guidarci nel vestire, cercare di essere sempre se stessi.

Quali sono i brand dell’alta moda per i quali ti piacerebbe lavorare?

A livello maschile, sicuramente su tutti, Giorgio Armani. Poi Balmain e Yves Saint Laurent. Ho avuto la fortuna di conoscere e sfilare per Carlo Pignatelli, stilista che sento molto vicino al mio gusto e rappresenta bene la mia parte elegante e raffinata. Mi piacerebbe collaborare con qualche prestigioso brand sportivo, come Adidas e Nike, dal momento che sono stato Ambasciatore degli Stati Generali del Benessere e dello Sport, oltre essere comunque un grande sportivo. Pure il golf è uno sport che mi affascina molto, quindi perché no, anche con un brand come Callaway.

Brand Ambassador, Testimonial e content creator, in cosa consiste il tuo lavoro?

In parole povere creo contenuti digitali ad hoc, cuciti su misura per il cliente e li veicolo sui vari social. Un lavoro sartoriale nel quale, con il mio team creativo, realizzo contenuti per diffondere i messaggi che il cliente vuol far passare attraverso i prodotti. Io recensisco, provo in prima persona i prodotti. I contenuti sono video, foto o scritti. L’obiettivo è raggiungere tanti utenti ed accrescere l’esposizione del brand. È un lavoro concettuale molto stimolante.

Oltre la moda, per quali altri settori lavori?

Il mio lavoro mi permette di spaziare in vari ambiti. Per la moda sono stato rappresentante per l’Italia ad una Fashion Week di Parigi. Però, come detto, non mi occupo solo di fashion. E questo è ciò che mi appassiona. Ho lavorato, ad esempio, per il Salone delle due ruote e nel settore automotive per varie case costruttrici. Ho collaborato, inoltre, per il settore tecnologico, sponsorizzando vari prodotti high tech. Mi capita di occuparmi di sport, cinema e life style in genere. Il cinema mi ha permesso di presenziare al prestigiosissimo Festival di Cannes e al nostro Festival di Venezia. Tra le tante kermesse che mi hanno visto protagonista segnalo, su tutte, il Festival di Sanremo. Infine, ho poi dato visibilità anche a strutture del settore turistico.

Cosa ti chiede un’azienda abitualmente?

La richiesta è di collaborazioni a volte brevi, a volte a medio-lungo termine. Ogni progetto deve avere degli obiettivi chiari, come detto, attraverso dei contenuti poi veicolati sui social, in questo modo aiuto le aziende ad accrescere le vendite e l’engagement nei confronti del brand.

Vieni da Torino, città dove nasce la moda, ma ti trovi a meraviglia anche a Milano, mi dici una qualità che apprezzi di ciascuna di queste città?

Da torinese non posso non apprezzare la concretezza della mia città natale, che amo tanto per la sua arte e per essere tranquilla e spensierata, a misura d’uomo. Inoltre, Torino ha giocato un ruolo fondamentale nella moda, prima ancora di Milano, New York, Londra e Parigi, che oggi ospitano le settimane della moda. Di Milano invece amo l’intensità, è un fiume in piena, città ricca di opportunità, la sua vitalità è fondamentale per il mio business. Diciamo che una compensa l’altra e, concludo, sono un connubio ottimo.

Parlaci di te, chi è Tiziano Bruno?

Sono un ragazzo attivo, con senso dell’umorismo. Penso che la risata e l’ironia possa rappresentare la soluzione per affrontare i vari momenti della vita. Volonteroso, sono realista ma rimango fortemente ottimista e dinamico. Mi piaccio, sono preciso, cocciuto e voglio arrivare a realizzare i miei sogni.

So che, in particolare, c’è un accessorio che per te è un must, ce ne vuoi parlare?

Gli occhiali, il mio accessorio preferito di cui non posso fare a meno. Ho la fortuna di essere testimonial di occhiali da diversi anni. Mi piace poter cambiare. Per ragioni di fotosensibilità li uso sin da piccolo, inizialmente per protezione, poi crescendo mi sono appassionato agli stili e alle tendenze. Reputo gli occhiali non solo un accessorio ma la continuazione di sé, da saper indossare perché non devono sostituire lo sguardo. Quindi da utilizzare al meglio.

Hai eletto a tuo buen ritiro una località di mare, in Liguria, particolarmente cara ai torinesi…

Sì, Alassio. Un luogo fatato, vicino alla Costa Azzurra e alla mia città natale, Torino. Inoltre non distante dalla città di lavoro, Milano. Per me è un porto sicuro tra un viaggio e l’altro, un posto che mi permette di rigenerarmi, riflettere, contemplare ed avere un approccio creativo lineare e sereno.

Oltre agli occhiali, quali sono i tuoi altri interessi?

I motori e le donne. Poi la passione per il calcio, da cittadino del mondo tifo Juventus. Mi sarebbe piaciuto essere sportivo professionista. Amo molto leggere ed informarmi. La musica ha poi un posto speciale nel mio cuore. Mio nonno è un imprenditore nel settore degli strumenti musicali. Inoltre, i viaggi. Il viaggio è esperienza. Infine, come detto il cinema.

Se non facessi questo mestiere, cosa ti piacerebbe fare? e perché?

Il mio spirito creativo mi avrebbe spinto verso la recitazione, avrei fatto l’attore. Oppure, siccome la musica è la mia passione principale, il cantante. Sicuramente un lavoro artistico. Non mi ci vedo a fare lavoro d’ufficio. Ho bisogno di esprimere la mia fantasia e l’inventiva.

Cosa ti dà più soddisfazione quando sigli una collaborazione?

Dal 2022 ho una collaborazione con il prestigioso e storico brand Borsalino, azienda piemontese che seguivo fin da piccolo. Questo mi inorgoglisce, come è stata una grande soddisfazione ricevere in omaggio un cappello Borsalino a mio nome, una attenzione che ho apprezzato e che trovo molto appagante. Qualcosa che va oltre il ritorno economico che il lavoro produce.

ALESSANDRO SARTORE

Marazzato, Porte aperte con Ape

Stroppiana (VC) – Dai camion ai furgoni ai veicoli commerciali davvero “leggeri”: il percorso ideale creato dalla Fondazione Marazzato tramite i “Porte aperte” affronta nella prossima tappa uno dei marchi più amati di quella che oggi chiameremmo micromobilità, la Piaggio di Pontedera, creatrice dello scooter Vespa e della sua derivata commerciale Ape.

Contrariamente a quanto visto finora, la giornata si svolgerà eccezionalmente di domenica, il 14 maggio, e con orario ampliato dalle 10:00 alle 19:00. Il complesso di Stroppiana accoglierà tutti i collezionisti e appassionati che vorranno partecipare portando ed esponendo nell’area esterna i loro veicoli.

Confermato come evento centrale della giornata l’ormai consueto incontro con esperti e conoscitori del marchio, che si terrà alle 11 e che propone già una scaletta molto articolata. Ancora una volta, tra gli eventi di contorno avremo visite libere o guidate agli oltre 200 mezzi della collezione e brevi giri su alcuni mezzi storici nell’area esterna del complesso, la postazione con visori VR per vivere virtualmente l’esperienza della guida di un mezzo d’epoca in un’ambientazione storica e la zona gioco dedicata ai più piccoli.

In più, oltre alla possibilità di pranzo in loco con specialità locali, sarà presente un’Ape speciale, che preparerà spritz e ape…ritivi!

Di seguito, la scaletta del convegno con tavola rotonda fissata per le 11:00 dal titolo “L’ape e tutti i suoi vespini”

Relatori e interventi

– Massimo Condolo, giornalista – Moderatore

– Roberto Donati, Responsabile Sviluppo Culturale e Storico Vespa Club d’Italia – Costume Vespa

– Pietro Catalogna, Vicepresidente Ape Club d’Italia – Costume Ape

– Jean Claude Aiazzi, Presidente Ape Club d’Italia – Storia dell’Ape

– Gianni Mellano, Responsabile Commerciale Gruppo Piaggio Professional – L’industria Piaggio

– Massimo Condolo, giornalista – L’Ape del futuro

Lo Showroom della Collezione Marazzato si trova a Stroppiana (VC), lungo la SP31.

Per info:

mezzistorici@gruppomarazzato.com

Chieri: L’attività fisica in caso di disabilità

PERSONE IN CAMMINO

MERCOLEDÌ 10 MAGGIO: TERZO MOMENTO DI FORMAZIONE

CON I GRUPPI DI CAMMINO DEL CHIERESE

 

Il Comune di Chieri, in collaborazione con l’AslTO5 e i “Gruppi di Cammino” di Chieri e del chierese, organizza mercoledì 10 maggio, dalle ore 17, presso la Sala Conceria di Chieri (via Conceria, 1), un momento informativo e formativo dal titolo «PERSONE IN CAMMINO. L’attività fisica in caso di disabilità».

 

«Questo è il terzo incontro organizzato con i Gruppi di Cammino, e, dopo quelli incentrati sul camminare in sicurezza e sugli aspetti dell’alimentazione e della prevenzione, questa volta tratteremo il tema dell’integrazione sociale e della disabilità, approfondendoli non solo per quanto riguarda i gruppi di cammino tradizionali ma anche per ciò che concerne i gruppi A.F.A., cioè di attività fisica adattata, che stanno per essere attivati sul nostro territorio-spiega Clara BRAMARDI, consigliera comunale con delega alla “Promozione del benessere e degli stili di vita salutari nella comunità”-Come amministrazione ci interessa molto questa tematica, perché ci siamo resi conto che l’esperienza dei Gruppi di Cammino – un’attività che permette di trascorrere del tempo all’aria aperta, non richiede particolari abilità tecniche o capacità sportive, ed è adatta a qualunque età-ha una importante valenza non solo dal punto di vista del benessere psico-fisico ma anche sotto il profilo sociale e relazionale, e può diventare un’occasione di incontro per tutti e di inclusione delle persone con disabilità, che questa sia di tipo fisico, motorio o intellettivo. Dopo questo incontro i capi camminata e i partecipanti ai Gruppi avranno nel loro ‘zaino formativo’ e nel loro bagaglio culturale qualche nozione in più rispetto all’accoglienza delle persone con disabilità, qualora si dovessero presentare queste situazioni. Il nostro auspicio è che possano anche nascere nuovi Gruppi che, grazie alla predisposizione dei percorsi e alle modalità di partecipazione, favoriscano la partecipazione anche delle persone con disabilità e diventino luoghi di accoglienza davvero per tutti.Desidero ringraziare per la collaborazione sia il Servizio di prevenzione dell’AslTO5 sia lo CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale) Piemonte ed il progetto nazionale MiGio Act – Mi muovo, gioco, sono attivo».

Il progetto del Comune di Chieri, che ha preso il via nel 2021 con una “mappatura” dei Gruppi di Cammino, mira a sostenere e promuovere queste esperienze, favorendone il coordinamento. Domenica 18 giugno si svolgerà la seconda edizione della Festa dei Camminatori.

Questo il programma dell’incontro del 10 maggio(ingresso libero): “I Gruppi di Cammino come risorsa per l’inclusione” (Dott.sa Daria Fera, Psicologa dello Sport e Disability Manager); “L’attività fisica adattata (Gruppi A.F.A.): opportunità e sperimentazione sul nostro territorio” (Dott.sa Maria Rita D’Anna, fisiatra e referente del Piano Locale prevenzione PP2-Comunità Attive e referente aziendale RAP-Rete Attività Fisica Piemonte con Gianpiero Arciprete, Associazione Sportiva ASSAM).

Al Mastio della Cittadella l’impressionismo pittorico si sposa con quello musicale

In tre concerti in programma venerdì 12 maggio, 19 maggio e 26 maggio.

 

La musica può diventare un binomio vincente se accompagnata dal sogno e dal colore, come nel caso di un ciclo di concerti dal titolo “Impressionisti tra Sogno e Colore”, una serie di incontri di musica classica all’interno dell’esposizione che Torino dedica all’Impressionismo.

L’arte incontra la musica e vi si fonde nella splendida cornice del Mastio della Cittadella, attraverso un ciclo di concerti di musica classica all’interno della vasta esposizione dedicata alla rivoluzione artistica ottocentesca.

L’evento nasce dalla sinergia tra AICS Torino APS, partner della mostra “Impressionisti e colore”, e Navigare srl, società di produzione della suddetta mostra.

L’Associazione ERREMUSICA APS promuoverà degli incontri e concerti nelle date del 12 e 26 maggio. Artemusica APS, altra associazione musicale di Torino, partner tecnico di PIatino, promuoverà il concerto del 19 maggio. L’organizzazione al Mastio della Cittadella è curata da Navigare srl.

L’arte incontra la musica e si fonde in un ciclo di eventi dedicato al movimento dell’Impressionismo. Si tratta di tre esibizioni all’interno dell’esposizione che raccoglie oltre trecento opere realizzate da oltre cento artisti.

Gli eventi che si terranno il 12, 19 e 26 maggio includono la visita guidata all’interno dello spazio espositivo e la partecipazione al concerto.

La rassegna è dedicata al movimento impressionista che ha coinvolto alcuni tra gli artisti più importanti del panorama internazionale. I maggiori compositori del panorama impressionista sono stati Claude Debussy e Maurice Ravel, due veri e propri mostri sacri, del movimento francese e tra i più importanti del panorama internazionale dell’Ottocento.

L’impressionismo è stato spesso avvicinato alla musica di Debussy, considerato come un movimento che si è sviluppato in Europa, in particolare in Francia, tra il 1870 e il 1920, anche se lo stesso Debussy non si riconosceva del tutto in questa definizione, che esprimeva un’analogia tra la sua arte e l’impressionismo pittorico.

L’impressionismo, nato in Francia, raggiunse il suo apice tra la fine dell’Ottocento e i primi due decenni del secolo successivo.

I principi creativi tipici di questa corrente pittorica si estesero alla musica e alle altre arti. I compositori impressionisti cercarono di esprimere con la propria musica i propri stati d’animo e le impressioni che la realtà suscitava loro.

L’armonia classica viene sconvolta dall’Impressionismo e accordi e dissonanze assumono un valore timbrico coloristica. Il loro accostamento viene scelto per creare particolari atmosfere sonore, spettacolari e affascinanti. I compositori vengono poi a contatto con scale orientali, conosciute anche grazie a viaggi all’estero e all’Esposizione universale di Parigi.

Claude Debussy, in particolare, è convinto sia necessario abolire i confini tra le arti e che la musica debba aprirsi alla pittura, alla scultura e alla poesia e per questo motivo la sua musica viene spesso avvicinata a quella dei pittori impressionisti, per i quali il dettaglio risulta irrilevante e i contorni vengono lasciati sfumati, imprecisi e indefiniti. Debussy usa forme libere, superando il concetto tradizionale di tonalità, con armonie che sembrano indeterminate e sospese, se non a volte dissonanti; nella scala che usa trasforma tutti gli intervalli di un semitono in intervalli di un tono.

Venerdì 12 maggio si esibirà al pianoforte Emanuele Sartoris, giovane e brillante artista provvisto di un’ottima preparazione classica e jazz. La sua attività lo vede impegnato con diverse formazioni nei club e nelle sale e ha trovato collocazione nel programma intitolato “Nessun dorma” con Massimo Bernardini.

Si è anche esibito in numerosi festival tra cui il Torino Jazz Festival, il Novara Jazz Festival, il Moncalieri Jazz Festival e il Joroinen Music Festival in Finlandia.

Eseguirà brani dal blues dell’Impressionismo francese di Gershwin, Ellington, Powell, Parker, North, Ravel, Satie, Chopin e Jobim.

Gli altri due appuntamenti saranno venerdì 19 maggio e venerdì 26 maggio. Il 19 maggio con Raffaele Tavano al pianoforte, fondatore dell’Associazione Musicale Artemusica nel 1997, di cui è consulente artistico e anche insegnante di pianoforte. Al contrabbasso si esibirà Andrea Garombo, docente di contrabbasso e basso elettrico presso vari istituti. Eseguiranno brani di Satie, “Je te veux” di Ravel, il vocalist en forme di Barbanera di Faurė, “Apres un reve” di Debussy, “La fille en cheveaux de LIn di Rabbath, “ La crisi di Venise” di Rabbath, L’incatantion pur Junon di Rabbath e “Siegel Im spiegel”

Il 26 maggio prossimo sarà la volta di una esecuzione al pianoforte di Francesco Bergamasco, docente di Pianoforte presso il Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi.

Verranno eseguite musiche di Debussy, la ‘Suite bergamasque’ di Ravel, le Valses noble s et sentimentale di Debussy e tre preludi De pas Sur la beige, “Ce qu’ a vu le venti de l’Ouest’, “La cathedrale engloutie” di Ravel.

Costo spettacolo ticket e mostra con visita guidata 15 euro.

Possessori Abbonamento Card Musei Piemonte 10 euro.

Tesserati AICS 10 euro.

L’evento è fruibile esclusivamente tramite prenotazione telefonando al 3518557794

Mara Martellotta

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