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PARTONO I BANDI DELLO SVILUPPO RURALE DEL PIEMONTE
Circa 93 milioni di euro per interventi agroclimaticoambientali e produzione biologica
L’Assessorato all’Agricoltura della Regione ha aperto i primi bandi dello sviluppo rurale del Piemonte 2023-2027 per interventi agroclimaticoambientali e per la produzione agricola biologica.
L’assessore regionale all’Agricoltura e cibo precisa che mentre sono in corso gli incontri sui territori provinciali con gli agricoltori e gli enti locali per dare informazioni specifiche sulle singole misure, lo sviluppo rurale entra nel vivo dal mese di aprile con la pubblicazione dei primi bandi regionali a sostegno delle aziende agricole e degli allevatori per l’agricoltura biologica, le produzioni integrate e di precisione, le cover crops, per i sistemi di difesa del bestiame dai lupi, per la biodiversità nei pascoli, per l’allevamento delle razze autoctone a rischio estinzione.
Il bando unico agroclimaticoambientale da 82 milioni e 450 mila euro, prevede i seguenti interventi https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/csr-2023-2027-interventi-agro-climatico-ambientali-aca :
– Intervento SRA01 per pratiche di produzione integrata (rivolte a foraggere, fruttiferi, riso, vite, noce e castagno, ortive), con una dotazione finanziaria di 58,5 milioni di euro. Beneficiari: agricoltori singoli o associati, enti pubblici gestori di aziende agricole.
– Intervento SRA03.2 per l’adozione di tecniche di minima lavorazione dei suoli (finalizzate a favorire il miglioramento della fertilità del suolo e alla sua conservazione,) con una dotazione finanziaria di 4,9 milioni di euro. Beneficiari: agricoltori singoli o associati.
– Intervento SRA05 per inerbimento colture arboree, con una dotazione finanziaria di 3,2 milioni di euro. Beneficiari: agricoltori singoli o associati, enti pubblici gestori di aziende agricole.
– Intervento SRA06 per colture di copertura delle superfici a seminativo, con una dotazione finanziaria di 6 milioni di euro. Beneficiari: agricoltori singoli o associati, enti pubblici gestori di aziende agricole.
– Intervento SRA08.3 per la gestione sostenibile dei pascoli permanenti, con una dotazione finanziaria di 5 milioni di euro. Beneficiari: imprenditori agricoli singoli o associati, aziende agricole, altri gestori del territorio.
– Intervento SRA14 per allevamento di razze animali autoctone a rischio di estinzione, con una dotazione finanziaria di 1,5 milioni di euro. Beneficiari: agricoltori singoli o associati.
– Intervento SRA17 per la convivenza con i grandi carnivori, ovvero misure di prevenzione nelle zone di pascolo a difesa del bestiame per evitare gli attacchi da fauna selvatica (come i lupi), con una dotazione finanziaria di 1 milione e 350 mila euro. Beneficiari: allevatori singoli o associati di bovini, equini, ovini o caprini.
– Intervento SRA24 per pratiche di agricoltura di precisione (che consente di ridurre l’utilizzo di agenti chimici e della risorsa idrica), con una dotazione finanziaria di 2 milioni di euro. Beneficiari: agricoltori singoli o associati, enti pubblici gestori di aziende agricole.
Il bando a favore della produzione biologica (intervento SRA29, conversione e mantenimento) https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/csr-2023-2027-intervento-produzione-biologica-sra-29 ha una dotazione finanziaria complessiva di 10,5 milioni di euro: 4,5 mln a favore degli agricoltori che si impegnano per 5 anni a convertire in produzione biologica; 6 milioni di euro per il mantenimento al biologico se già adottato prima dell’apertura del bando. Beneficiari: agricoltori singoli o associati, enti pubblici gestori di aziende agricole.
La scadenza per tutti i bandi è il 15 maggio 2023 (come indicato dal Masaf, Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste)
N.B. Il presente comunicato è mancante di nomi e virgolettati degli esponenti politici secondo quanto disposto dall’art.9 c.1 della legge 22 febbraio 2000 n.28 in tema di par condicio nei periodi pre-elettorali.
Riprende il servizio intermodale per il monumento simbolo della Regione tutti i fine settimana e festivi fino al 29 ottobre
Ritorna anche quest’anno il collegamento treno + bus per raggiungere la Sacra di San Michele alle porte di Torino. Il servizio sarà attivo tutti i fine settimana e i giorni festivi fino al 29 ottobre.
Una soluzione integrata, che grazie alla collaborazione tra Trenitalia (Gruppo FS) e Cavourese, società del Gruppo Autoguidovie operante sul territorio piemontese, favorisce la mobilità integrata e la sostenibilità ambientale, supportando il turismo locale e di prossimità e consigliata anche dalla nuova guida di Giunti Editore, “Il Piemonte in treno”. La pubblicazione, di recente diffusione, offre diversi suggerimenti per scoprire in treno i luoghi più belli del territorio piemontese e i suoi capolavori artistici, storici e architettonici, le bellezze naturali, i luoghi dedicati allo shopping e all’enogastronomia locale.
Fino al 29 ottobre, il servizio combinato treno + bus di Trenitalia (Gruppo FS Italiane) e Cavourese consente di raggiungere in tutta comodità il monumento simbolo della regione Piemonte. Dalla stazione di Torino Porta Nuova è facile e veloce salire a bordo di uno dei treni della linea SFM 3 con direzione Avigliana dove dal piazzale della stazione partono fino a dieci autobus dedicati.
È possibile acquistare in un’unica soluzione, il viaggio treno+bus digitando come stazione di origine o destinazione “Sacra San Michele” sui sistemi di vendita Trenitalia di tutt’Italia. A chi presenta il biglietto combinato alla cassa, l’ingresso all’abbazia verrà scontato del 25%.
Qui il dettaglio dell’offerta degli autobus in funzione dell’apertura dell’Abbazia
Numero Bus | Partenza | Ora Partenza | Arrivo | Ora Arrivo |
CV002 | Avigliana | 09:00 | Sacra San Michele | 09:25 |
CV001 | Sacra San Michele | 09:30 | Avigliana | 10:00 |
CV004 | Avigliana | 10:00 | Sacra San Michele | 10:25 |
CV003 | Sacra San Michele | 10:30 | Avigliana | 11:00 |
CV006 | Avigliana | 14:00 | Sacra San Michele | 14:25 |
CV005 | Sacra San Michele | 14:30 | Avigliana | 15:00 |
CV008 | Avigliana | 16:00 | Sacra San Michele | 16:25 |
CV007 | Sacra San Michele | 16:30 | Avigliana | 17:00 |
CV0010 | Avigliana | 18:00 | Sacra San Michele | 18:25 |
CV009 | Sacra San Michele | 18:30 | Avigliana | 19:00 |
I LUOGHI PIÙ SUGGESTIVI DEL PIEMONTE
La nuova collana di Giunti Editore, in collaborazione con Trenitalia, dedica un volume ai luoghi più suggestivi e amati del Piemonte da raggiungere a bordo dei treni regionali e descritti da aneddoti, tradizioni e segreti locali per una vera esperienza immersiva. “Il Piemonte in treno” è acquistabile presso gli oltre 230 store Giunti Editore in Italia e sulle principali librerie online.
Tra gli incontri previsti, da segnalare quello con il professor Salvatore Baglio, dell’Università di Catania, Bio nano research and Innovation Tower, con visita ai laboratori di ricerca, nonché la visita alla ST Microelectronics, che ha sede appunto nel capoluogo etneo e che occupa 3.500 persone: è considerata una sorta di Silicon Valley italiana (nella foto).
I migliori produttori del territorio e un ricco calendario di attività didattiche.
Ritorna anche questo mese l’appuntamento con il Mercato della Terra di Slow Food: questa domenica, 16 aprile, dalle ore 9 e fino alle ore 19, sempre sul piazzale di fronte a Eataly Lingotto.
Torino, capoluogo del Piemonte, terra di grandi eccellenze enogastronomiche e patria di Slow Food e dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ha un patrimonio culturale immenso, che trova espressione in tante realtà agricole e artigiane che portano avanti il loro lavoro secondo i criteri del “buono, pulito e giusto“. Il Mercato della Terra di Torino è dunque un progetto che vuole dare massima espressione a questa ricchezza ed è stato fortemente voluto dalla Condotta Slow Food di Torino Città, con il sostegno di Eataly Torino Lingotto, da sempre partner e sostenitore di Slow Food. Coinvolge ogni volta produttori selezionati tra i migliori del territorio: produttori di Presìdi, Maestri del Gusto, aderenti al Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino e molto altro. Non è un mercato qualunque, ma uno spazio dove acquistare e vendere il meglio della produzione enogastronomica, creare uno scambio e fare educazione.
I produttori presenti questa domenica saranno:
- Anna Toja (Orbassano, TO)| Sedano Rosso di Orbassano, Presidio Slow Food, fresco ma anche trasformato;
- Azienda Agricola Kalipè (Costigliole d’Asti, AT)| miele di alta montagna alpina Presidio Slow Food e i prodotti dell’alveare;
- Azienda Agricola Rovere (Langosco, PV) | riso lavorato a pietra;
- Birrificio La Piazza (Torino) | birra artigianale, in bottiglia e alla spina;
- Cascina Bonasera (Cascinette d’Ivrea, TO) | farine di grani e mais antichi Presìdi Slow Food;
- Cascina Bonetto (Lusernetta, TO)| Antiche varietà di mele piemontesi, Presidio Slow Food, succo e pacioc;
- Cascina Losetta (Luserna San Giovanni, TO)| uova da galline free-range, specialità invasettate e zabaione;
- Cascina Rubina (Poirino, TO) | ortaggi e frutta del territorio, tra cui l’Asparago di Santena;
- Cucun (Castellar, Saluzzo, CN) | trasformati del Ramassin della Valle Bronda Presidio Slow Food, tra cui confetture, composte, succo, sciroppo e liquore;
- Delizie Andrè (Sciolze, TO)| specialità nel vasetto: antipasti, chutney, pesto, confetture;
- Green Italy (Borgomasino, TO) | prodotti a base di canapa coltivata localmente: farina, olio, biscotti, composte, cioccolato;
- Il Forno del Borgo (Avigliana, TO) | pane e prodotti da forno con farine macinate a pietra e lievito madre;
- La Bessa (Magnano, BI) | Nocciola Tonda Gentile Trilobata: in purezza, farina, granella, crema spalmabile e olio;
- Liriodendro (Borgaro Torinese, TO)| salumi senza glutine e derivati del latte, polifosfati e con basso tenore di sale.
Al Mercato della Terra di Torino naturalmente non si farà soltanto la spesa. Come accade in tutti gli altri mercati contadini di Slow Food, alla compravendita si affiancano attività di didattica organizzate assieme a Eataly Lingotto: occasioni perfette per approfondire e scoprire le eccellenze e le tradizioni del territorio e non solo. In particolare, domenica questo sarà il programma:
- Ore 11 “Manine in pasta: focaccine” | laboratorio pratico per imparare a fare le focaccine di mais, per i bambini dai 4 agli 11 anni. Insieme a Cascina Bonasera, i piccoli partecipanti scopriranno il processo di produzione della farina di mais, dalla pannocchia al sacchetto. E con quella farina, faranno insieme una golosa ricetta. Per prenotare: www.torino.eataly.it
- Ore 11 “ProdutTour” | Un vero e proprio tour tra i banchi dei produttori del Mercato della Terra, per conoscere i volti dietro i prodotti e la loro storia! A cura della Condotta di Slow Food Torino Città. Evento gratuito: per prenotare scrivere atorinomdt@gmail.com
- Tutto il giorno dimostrazione delle fasi di lavorazione del mais di Cascina Bonasera | Dalla pannocchia alla farina, Cascina Bonasera racconterà tutte le fasi e i procedimenti, facendo vedere e assaggiare mais antichi e cereali particolari.
- Tutto il giorno dimostrazione con gli strumenti dell’apicoltore di Azienda Agricola Kalipè | Michele di Kalipè racconterà le fasi della smielatura e il mondo delle api.
Ecco il calendario completo del Mercato della Terra di Torino:
– domenica 16 aprile
– domenica 28 maggio
– domenica 18 giugno
– domenica 24 settembre
– domenica 22 ottobre
– domenica 26 novembre
– domenica 17 dicembre
Vacanze, no stress
Si avvicina il periodo delle vacanze estive e, come ogni anno, si ripropone il problema di scegliere la località, ed entro certi limiti il periodo.
Qualche decennio fa dalle grandi città ci si spostava semplicemente in qualche località alpina o di mare, nel raggio di un centinaio di chilometri o meno, perché il fine unico della vacanza era, appunto, riposarsi, fuggire dall’afa cittadina, evitare i negozi chiusi per due-tre settimane e, magari, trovarsi con le persone che ogni anno affluivano nella stessa località.
Col passare del tempo, vacanza è diventato sinonimo di viaggio o di soggiorno organizzato e sono così cominciate le invasioni barbariche della Sardegna, delle Baleari, delle isole greche, della Croazia e di altri Paesi che si prestano, almeno sulla carta, a consentire il meritato riposo a quanti vi giungono sostituendo ettari di vegetazione con il cemento.
Non si capisce, tuttavia, per quale ragione una persona (nel caso di gruppi c’è sempre qualcuno che lancia l’idea) scelga la località più gettonata di quell’anno, che avrà di conseguenza un affollamento maggiore di quello che avresti in città in quel periodo, prezzi carissimi per la legge della domanda e dell’offerta, servizi che a quel punto diventano insufficienti o di qualità scadente e, dulcis in fundo, stress al posto del ventilato relax.
Se fate caso, ogni anno c’è almeno una località presa di mira dai vacanzieri da tastiera: Formentera piuttosto che Cap d’Adge, la Corsica piuttosto che la Sardegna, il Salento, la Grecia.
Ho cominciato a viaggiare per vacanza ormai quarant’anni fa ed ho sempre scelto località a me sconosciute che, a seconda dello stato d’animo di quell’anno, offrissero natura oppure cultura, relax o divertimento oppure la possibilità di migliorare un idioma.
Complice la chiusura estiva di alcune grandi aziende che obbligavano ad andare in ferie ad agosto, tradizione finalmente interrotta dal compianto Sergio Marchionne, si aveva l’abitudine di andare in ferie nel periodo più affollato, più caro e, spesso, non migliore come meteo.
Ora la concentrazione di vacanzieri si è dilatata su più periodi dell’anno ma l’abitudine di scegliere località alla moda non è venuta meno.
In particolare, non è chiaro il motivo per cui le ferie siano quasi un obbligo, al punto che molte famiglie chiedono un prestito per recarsi in vacanza: non puoi semplicemente fare gite in giornata, approfittando magari del tempo libero per visitare le valli vicino casa, oppure andare in località meno richieste o, semplicemente, restare nelle città spesso svuotate per visitare musei, mostre, arte e storia?
E’ una pratica che all’estero è piuttosto normale, almeno tra quanti conosco in Germania, Svizzera, Francia ed altri Paesi nei quali, guarda caso, i tour operator non hanno le dimensioni di quelli nostrani.
In un periodo di crisi, qual è quello attuale, chiedere un prestito per andare in vacanze stressandosi poi per poter pagare le rate è un controsenso, ma lo sarebbe anche in un periodo non critico. Il consumismo, il marketing esasperato che ci fa sentire inadeguati, inferiori agli amici, se non andiamo in vacanza in posti esotici o alla moda, l’idea che restare in città durante le due settimane di ferie sia da perdenti ci porta ad adottare comportamenti deleteri per la nostra autostima, per la nostra economia e, talvolta, per la nostra salute.
Volersi paragonare sempre agli altri, non capire che l’unicità di ognuno di noi è un valore e non un disvalore cui porre rimedio ci porta necessariamente a subire la vita che altri hanno deciso per noi, anziché vivere la nostra da protagonisti.
Se dedicassimo anche solo una sera a programmare serenamente il viaggio con largo anticipo, almeno per la località ed il periodo, scegliendo i dettagli anche in seguito, potremmo finalmente parlare di vacanza anziché inserire negli extra persino la tortura del controesodo.
Sergio Motta
Il pattinaggio di figura vivrà un altro intenso fine settimana di gare: al PalaVela è infatti in programma la finale della Coppa Italia. Sarà dunque ancora una volta l’impianto torinese ad accogliere i migliori atleti italiani della fascia Gold in un evento organizzato dal CUS Torino che durerà da venerdì 14 a domenica 16.
Programma molto fitto con apertura nel primo pomeriggio di venerdì (ore 14) in compagnia delle ragazze della categoria Intermediate Novice e chiusura alle ore 20. Sabato giornata lunga: si comincia alle 8.30 con la categoria Basic Novice Girls per poi completare la scaletta alle 19.30, mentre domenica toccherà alle Advanced Novice Girls inaugurare il terzo giorno, ancora alle 8.30, con chiusura definitiva dell’evento fissata per le 17.30. L’ingresso sarà gratuito per l’intera durata della manifestazione.
Sanità, Nursing Up De Palma: «Rapporto Agenas marzo 2023, siamo di fronte ad un pericoloso squilibrio assistenziale. Nettamente inferiore il numero degli Infermieri rispetto a quello dei medici: sono i primi, che continuano a mancare all’appello, in una desolante realtà caratterizzata da fughe all’estero, dimissioni volontarie e una valorizzazione a passo di gambero».
«Carenza di personale infermieristico giunta al massimo dell’emergenza, emorragia senza fine di giovani all’estero, un gap con l’Europa che continua a essere pesantissimo rispetto alla presenza di professionisti, ma soprattutto il quadro desolante di una realtà sanitaria che non presenta affatto attrattive e che non sembra destinata ad uscire dal tunnel.
Certo, in qualche Regione, come Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, gli infermieri sono timidamente aumentati di qualche migliaia di unità, ma sono solo piccoli sprazzi di luce, rispetto a una situazione complessiva davvero desolante.
E non inganni il fatto che la Corte dei Conti certifichi l’aumento dei costi del personale: siamo di fronte a quegli investimenti di emergenza che gioco forza sono stati necessari per sostenere il periodo pandemico, ma che certo non hanno fatto e non fanno il paio con gli investimenti continuativi che ci vorrebbero, e la cui mancanza ci vede profondamente indietro rispetto ad altre nazioni del Vecchio Continente.
Siamo reduci da anni e anni di austerità ed immobilismo, che i professionisti della sanità , quelli che decidono di restare pagano a caro prezzo, nel contesto di strutture vetuste, mancanza di organizzazione, buchi profondi legati a quella carenza di personale che rende, ad esempio, la maggior parte dei pronto soccorsi dei grandi ospedali inadeguati a reggere il bacino di utenze enormi. Si prenda Napoli, per esempio, una città dove si fa fatica a gestire il numero normale di pazienti legati al territorio, figuriamoci cosa accadrebbe di fronte a nuove emergenze e a un surplus di pazienti.
Ne derivano, nel caso dei pronto soccorsi, turni massacranti, fughe verso altri reparti, e lacune che alla fine travolgono come uno tsunami sia gli operatori sanitari che la collettività dei cittadini.
I dati Agenas aggiornati a marzo 2023 sono allarmanti, e non nascondono la più triste delle disamine: il quadro generale del nostro SSN, visto in particolare con gli occhi degli operatori sanitari, con una valorizzazione ancora lontana , sta gradualmente peggiorando.
E allora viene da riflettere sul fatto che i proclami della politica lasciano amaramente il tempo che trovano.
Cosa ne pensa il Ministro della Salute di questa amara realtà? Come intende intervenire su problematiche che non sono propriamente legate al mondo medico e che pesano profondamente sull’efficacia ed efficienza del nostro SSN?
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
Si attribuisce la causa della forte diminuzione del personale al blocco del turnover nelle Regioni in piano di rientro e alle misure di contenimento delle assunzioni adottate per rispettare il vincolo della spesa. Il successivo incremento che si è verificato negli ultimi anni – che ha portato i dati del 2021 sovrapponibili a quelli del 2012 – è avvenuto sostanzialmente per effetto dei decreti ministeriali emergenziali del 2020 per fronteggiare la pandemia. Tuttavia l’andamento generale registrato è del –0,4%.
A causa del blocco delle assunzioni e del turnover negativo si è assistito ad un innalzamento dell’età media dei professionisti che ha impattato pesantemente sulle quiescenze, ossia sul trattamento attribuito di diritto al dipendente di ruolo di essere collocato a riposo, comprendente la liquidazione e la pensione. Da un’elaborazione di Agenas con un parametro pensionistico a 65 anni, si stima che gli infermieri che andranno in pensione nel quinquennio 2022-2027 siano oltre 21.
Secondo il rapporto OCSE, gli infermieri continuano ad emigrare all’estero anche se i numeri si sono ridotti rispetto agli anni precedenti, probabilmente perché sono stati reclutati nelle varie regioni italiane per colmare le carenze evidenziate durante la pandemia. Dal 2000 al 2018 l’emigrazione all’estero è stata certamente favorita dal blocco dei contratti e del turnover. Nel 2021 la popolazione infermieristica italiana che lavorava all’estero 15.109 infermieri. Nel 2021 hanno lasciato l’Italia 3800 infermieri, rispetto mediamente ai 6000 degli anni precedenti, dei quali 2700 esercitano attualmente la professione in Germania.
Se in Italia il numero totale di medici per abitante è superiore rispetto alla media dei Paesi dell’Unione Europea, il numero degli infermieri è nettamente inferiore.
Ogni infermiere ha troppi pazienti da seguire rispetto ai colleghi europei. Rispetto alla media in quasi tutti i Paesi dell’Europa occidentale, gli infermieri italiani sono di meno, con un gap di – 2,6 infermieri ogni 1000 abitanti.
Sostanzialmente mancherebbero in Italia quasi 150 mila infermieri. Ed il rapporto infermieri/medici è di 1,6 rispetto al 3,4 della Francia. È inferiore all’Italia soltanto la Spagna (1,3).
«La fotografia del rapporto Agenas non lascia spazio a dubbi. La popolazione viaggia inesorabilmente verso l’invecchiamento e la sanità italiana presenta il paradosso di una realtà con molti più medici rispetto al numero di infermieri. Uno squilibrio assistenziale che non ci condurrà lontano»
Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up
Tra psicosi collettiva ed epigoni
CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60
Si fa presto a dire “British Invasion”… e a ricondurla a puro fenomeno musicale. “British Invasion” era anche (se non soprattutto) fenomeno sociale, furore collettivo, quasi “isteria organizzata”, una sorta di ondata travolgente che faceva perdere la testa a migliaia di teenagers americani che forse a malapena conoscevano un paio di brani di Beatles o di Rolling Stones. Eppure era sana psicosi. E non di rado per chi avesse voluto (con buona volontà) apprezzare il risultato musicale “live”… la vita era dura, per il semplice motivo che durante i concerti era sostanzialmente impossibile cogliere il “sound” o gli intrecci melodici, o le tessiture ritmiche. Dal momento dell’ingresso delle bands si alzava immediatamente un uragano di urla di migliaia di ragazze, che come dimostrano i video dell’epoca urlavano indifferentemente in un palazzetto enorme allo stesso modo in cui avrebbero urlato in uno studio televisivo da 50 posti (con buona pace di tecnici del suono, regia e conduttori…). Fatto sta che nei concerti “live” gli stessi musicisti suonavano senza quasi sentirsi reciprocamente, tanto erano circondati dal chiasso generale e dal furore incontrollato della gioventù in delirio. Un esempio su tutti potrebbe essere rilevato nel concerto che The Beatles tennero nell’agosto 1964 a San Francisco al Cow Palace; evento memorabile, specialmente per il fatto che quasi tutti i presenti sottolinearono l’impossibilità di sentire alcunché, indipendentemente dalla posizione assegnata dal biglietto acquistato, fosse esso caro in posto strategico o stracciato (da 4 dollari appena) in un punto disperso del palazzetto. Ma in buona sostanza probabilmente l’esito musicale era secondario, data la psicosi collettiva e il più ampio contesto generale di attesa spasmodica. Non a caso dopo quella data spuntarono come funghi innumerevoli bands a stelle e strisce di epigoni dei Beatles, con esiti davvero variabili ed altalenanti, in qualsiasi angolo degli States. Tra questi possiamo inserire la band “Try-Angle”, formatasi nel 1966 a Franklin (Indiana) e composta da Les Tabeling (V, chit), Bill McCarty (chit), Lyle Smith (b), Pete Molina (org), Mark Seitz (batt, tr). Orgogliosamente “British sounding”, si ispiravano ovviamente ai Beatles, tenendo da parte (credo volutamente) quella vena blues che invece li avrebbe spinti pericolosamente verso Rolling Stones ed Animals. Con “management” autogestito, prediligevano feste private, di liceo e i tanto amati “sock hops” tipici dei teenagers di allora. Naturalmente pure le “Battles of the Bands” tra Indiana ed Illinois facevano gola e i “Try-Angle” vi parteciparono, anche vittoriosi. Ne derivò il primo ed unico 45 giri: “Writing On The Wall” [L. Tabeling] (814O-2553; side B: “Com’ing Home”), con etichetta Orlyn, inciso nel novembre 1967 a Chicago presso gli studi di Oren Stembel. Nonostante il più che discreto livello del prodotto finale, il disco non sfondò e rimase un po’ troppo relegato nel solo Midwest nella programmazione delle radio di Chicago e Indianapolis. Un secondo tentativo di incisione all’Ohmit Recording Studio di Indianapolis non vide mai la luce su 45 giri ufficiale e il morale della compagine ne risentì inevitabilmente; nel corso del 1968 la chiamata in esercito simultanea di chitarrista e batterista sancì la fine della band, che si sciolse entro l’estate.
Gian Marchisio
Appuntamenti e iniziative a Nichelino
Festa del Libro e della Lettura e Festa della Liberazione
A partire dal 21 aprile e fino a fine maggio torna, per la 10° edizione, la Festa del Libro di Nichelino in concomitanza con il Salone Internazionale del Libro OFF.
Il programma completo è consultabile qui: https://lnx.bibliotecanichelino.it/bn/images/ImmaginixArticoli/2023/ProgrammaCompleto_FestaDelLibro_2023.pdf
A Nichelino due settimane di iniziative per celebrare la Festa della Liberazione
23 APRILE – A PAESANA IN RICORDO DEI PARTIGIANI NICHELINESI CADUTI
Viaggio commemorativo a cura dell’ANPI Sezione di Nichelino, con il patrocinio della Città di Nichelino (viaggio con mezzi propri).
8.15 RITROVO presso il Centro d’incontro “Nicola Grosa” Via Galimberti, 3
9.45 MOMENTO ISTITUZIONALE con deposizione della corona e corteo per le vie di Paesana
10.30 S. MESSA
12.00 PRANZO (libero)
15.00 VISITA all’Ecomuseo della Resistenza “Il Codirosso” a Rossana (CN)
Per informazioni rivolgersi all’ANPI sez. di Nichelino – mail: anpinichelino@libero.it
25 APRILE – FESTA DELLA LIBERAZIONE
10.00 RITROVO presso il Centro Sociale “N. Grosa” via Galimberti 3.
10.20 CORTEO via Galimberti – via Torino – via 1° Maggio (deposizione corona davanti alle lapidi presso sede Circolo ARCI “Primo Maggio”) – Via S. Francesco d’Assisi (deposizione corona presso il monumento agli Alpini in Piazza Martiri della Libertà).
11.00 S. MESSA nella Parrocchia SS. Trinità (Chiesa Antica)
11.45 CORTEO Piazza G. Di Vittorio – via Torino – via Vittorio Veneto – Giardino della Resistenza. Deposizione corone davanti alle lapidi in Piazza Barile e al “Monumento dei Partigiani Caduti per la Libertà” nel Giardino della Resistenza.
12.00 INTERVENTI istituzionali del Sindaco Giampietro Tolardo, dell’ANPI – Sezione di Nichelino e dei giovani che hanno partecipato al “Treno della Memoria” organizzato dalla Città di Nichelino.
Con la partecipazione della Banda musicale civica “Giacomo Puccini”.
La cittadinanza e le associazioni sono invitate a partecipare e ad esporre le bandiere tricolore in segno del riconoscimento del valore della Resistenza.
27 APRILE – LA RESISTENZA: TRA STORIA E RACCONTI
Alle 20.30 presso la Sala Mattei del Comune di Nichelino – Piazza Di Vittorio,1
INCONTRO CON L’AUTORE E PRESENTAZIONE DEL LIBRO “La liberazione di Torino. Aprile 1945: le sette giornate dell’insurrezione” di GIGI PADOVANI
A cura del Gruppo Officine della Memoria e dell’Associazione Amici del Cammello.
4 MAGGIO – “MEME IMMEMORE MEMORIA”
Dalle 18.00 alle 20.00 presso la Biblioteca civica G. Arpino – Via Turati 4/8, Nichelino
Un appuntamento di lettura condivisa legata agli eventi che culminarono con la liberazione d’Italia. Quale brano sceglierete? Poesia, fumetto, saggio, romanzo, racconto, canzone…
Partecipazione libera e gratuita, aperta a tutti i lettori e le lettrici dagli 0 ai 99 anni.
5 MAGGIO – GIORNATA DELLA MEMORIA DELLA DEPORTAZIONE NEI CAMPI NAZISTI
Anniversario della liberazione del campo di concentramento di Mauthausen
Alle 18.00 COMMEMORAZIONE in Piazza Martiri della Libertà
Interventi istituzionali e del Gruppo Officine della Memoria con deposizione della corona e lettura del Giuramento di Mauthausen.
Con la partecipazione della Banda musicale civica “Giacomo Puccini”.
6 MAGGIO – VISITA AL MUSEO DELLE CARCERI LE NUOVE DI TORINO
Alle 10.00 VISITA GUIDATA al Museo delle Carceri Le Nuove di Torino
A cura del Gruppo Officine della Memoria
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla Libreria Il Cammello – Via Stupinigi, 4 Nichelino – mail: ilcammellolibreria@gmail.com
Costo 5€ (gratuito per i possessori della Carta Abbonamento Musei)
Città di Nichelino online: