ilTorinese

In Regione i campioni del Toro di ieri presentano il Pallone Granata

Presentato un ricco programma di iniziative, tra cui il Pallone Granata

L’Associazione Ex Calciatori Granata giovedi 18 maggio, si è presentata con una delegazione del suo Direttivo, guidato dal Presidente Claudio Sala, negli uffici della Regione Piemonte per un incontro con il Presidente Alberto Cirio e con l’Assessore Andrea Tronzano.

L’incontro, che è stato molto cordiale, è servito per presentare il programma di iniziative che l’associazione intende realizzare nei prossimi mesi. Si tratta di azioni di carattere sportivo, didattico e sociale, esposte dal segretario dell’associazione avv. Pierluigi Marengo, che si rivolgono a diverse fasce della popolazione. In particolare sta nascendo una stretta collaborazione con altri enti di formazione sportiva per insegnare il calcio ai giovanissimi ospiti dell’istituto penale Ferrante Aporti di Torino; progetto che potrebbe estendersi a livello nazionale, in altre strutture di detenzione dei minori.

Un altro progetto riguarda una serie di incontri con gli studenti delle scuole di Torino e provincia, con i campioni del Torino del passato che raccontano le loro esperienze per creare una diversa cultura sportiva, non solo legata al raggiungimento del successo, ma che rilanci i valori della lealtà e del rispetto: questo sia sul campo da gioco che sugli spalti degli stadi.

Infine è stato presentato ai vertici della Regione Piemonte: il progetto che istituisce un originale e importante premio. Si tratta del “Pallone Granata”, riconoscimento che premia il calciatore del Torino che si è maggiormente distinto nel campionato 2022-2023, sia per l’impegno e per i risultati sportivi raggiunti, ma anche per lo spirito e i valori granata che ha saputo interpretare. L’obiettivo è assegnare l’Oscar al miglior calciatore del Torino per la stagione agonistica che si sta concludendo.

La particolarità è che a scegliere il giocatore del Torino da premiare è una giuria particolarmente qualificata, essendo costituita dai campioni che si sono affermati con i gloriosi colori granata, che continuano a portare nel cuore.

Il Premio, che debutta quest’anno, avrà cadenza annuale e punta a porsi come un preciso riferimento sia del Mondo Granata e che di tutto il calcio subalpino.

Parallelamente viene assegnato il Premio “Granata Giovane”, che andrà al giocatore emergente delle squadre giovanili del Torino, che più si è distinto.

Si evidenzia che l’Associazione Ex Calciatori Granata, la più antica associazione di ex-giocatori d’Italia essendo stata costituita nel 1959, è un Ente del Terzo Settore e quindi tutte le iniziative non hanno finalità commerciali e quindi eventuali ritorni economici, saranno destinati a sostenere i diversi progetti e le attività sociali associative in cui l’associazione è attivamente impegnata.

 

Il Presidente dell’Asd Ex Calciatori Granata ETS

Claudio Sala

SolidArte, 20 artisti per i progetti Sermig dedicati ai bambini

Mercoledì 24 maggio, ore 18.00

Mostra d’arte di beneficenza

 

Da mercoledì 24 maggio a venerdì 26 maggio: esposizione delle opere

 

OGR Torino – spazio Foyer 2

Corso Castelfidardo, 22

 

 

20 importanti artisti, tra i più rappresentativi del panorama artistico italiano ed internazionale saranno protagonisti, da mercoledì 24 maggio a venerdì 26 maggio, di SolidArte, evento di solidarietà organizzato da OAF-I Onlus e dal Sermig-Arsenale della Pace di Torino in collaborazione con la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e con OGR Torino e finalizzato a sostenere i progetti del Sermig rivolti ai bambini

. L’evento è curato da Michela Frittola.

La mostra d’arte di beneficenza SolidArte inaugureràmercoledì 24 maggio, alle ore 18.00 presso le OGR Torino (spazio Foyer2) in via Castelfidardo, 22.

Questi gli artisti che hanno aderito all’evento:

 

Mario Airò, Giorgio Andreotta Calò, Giovanni Anselmo,

Francesco Arena, Elisabetta Benassi, Gregorio Botta, Monica Carocci,

Manuele Cerutti, Roberto Cuoghi, Giorgio Griffa, Paolo Icaro, Mimmo Jodice, Ugo La Pietra, Luigi Mainolfi, Giuseppe Maraniello, Paolo Mussat Sartor, Nunzio, Giulio Paolini, Alfredo Pirri, Patrick Tuttofuoco.

 

Le opere dei 20 artisti saranno esposte presso OGR da mercoledì 24 maggio a venerdì 26 maggio. Sarà possibile formulare offerte per le opere esposte dalle ore 18.00 di mercoledì 24 maggio dopo la presentazione del critico d’arte Francesco Poli, e proseguirà nei due giorni successivi.

 

Gestione conto corrente, le cose da conoscere

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Quello dei costi inutili sul conto corrente è un problema che riguarda tanti italiani. Non ne sono immuni nemmeno coloro che hanno deciso di aprire un conto corrente cosiddetto a zero spese: queste soluzioni, infatti, spesso hanno costi azzerati solo per alcuni tipi di operazioni e prevedono il pagamento di commissioni per altri servizi.

Sapere in anticipo quali sono le operazioni che si fanno di solito e verificare quali sono i costi applicati dai diversi istituti bancari aiuta a eliminare gli sprechi e riduce le spese del conto corrente che si pagano per dei servizi che non si usano.

Capire quali sono i servizi gratuiti offerti dalla propria banca e confrontarli con quelli che si usano più spesso è il primo passo da fare per riuscire ad abbassare le spese del conto corrente. Considerare il proprio profilo di operatività è molto utile per capire se il conto corrente che è stato aperto in passato o quello che si ha intenzione di aprire corrisponde alle proprie esigenze.

Considerando che, in media, un conto corrente tradizionale costa circa 100 euro all’anno e uno online costa attorno ai 25 euro all’anno (dati della Banca d’Italia), verificare quali sono i costi del proprio conto è molto importante per capire se si sta spendendo troppo e se ci sono margini per abbassare i costi.

In generale, per spendere meno senza dover rinunciare ad avere un conto corrente in linea con i propri bisogni si può:mantenere la giacenza media al di sotto dei 5.000 euro.

In questo modo non solo si evita di pagare l’imposta di bollo, pari a 32,40 euro all’anno, ma si possono investire le somme eccedenti, rendendole profittevoli e proteggendole dagli effetti negativi dell’inflazione; evitare di andare in rosso.

Anche andare in negativo di pochi euro può costare molto, tra commissione di istruttoria veloce e interessi passivi; preferire le operazioni online rispetto a quelle allo sportello. Evitare di andare allo sportello per pagare le bollette o per fare un bonifico, ad esempio, è più economico e anche più veloce; verificare le commissioni applicate dalla banca sui prelievi di contanti.

Molte banche permettono di prelevare gratuitamente solo dagli ATM che appartengono al proprio circuito bancario e applicano una commissione ai prelievi di contanti fatti presso gli sportelli di altre banche.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Arrivano i fondi della Regione per i danni da maltempo

Finanziati 40 nuovi progetti in Piemonte che si aggiungono ai 145 interventi e ai 6 milioni e 700 mila euro del 2022

Consolidamento delle sponde dei torrenti, rifacimento di ponti, nuovi attraversamenti, messa in sicurezza di movimenti franosi e ripristino di danni al patrimonio comunale. La Regione Piemonte ha sbloccato per il primo semestre 2023 nuovi fondi per i Comuni della Provincia di Torino attraverso la legge 38/78 che prevede contributi a sostegno dei Comuni e delle Unioni di Comuni colpiti da calamità naturali.

Sono 40 i progetti per 36 Comuni in Piemonte che potranno usufruire della prima trance 2023 del contributo regionale per un totale di circa 2 milioni 796 mila euro. Lo stanziamento, approvato con la delibera di maggio, si aggiunge ai fondi già stanziati nel 2022 (circa 2,435 milioni e 61 interventi a dicembre, circa 2 milioni 190 mila euro a ottobre distribuiti su 64 interventi, 2 milioni 117 mila a maggio per 20 interventi) raggiungendo quasi 10 milioni di euro e 183 interventi.

La legge 38, spiegano il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio l’Assessore alle Infrastrutture, Trasporti, Opere Pubbliche e Difesa del Suolo, sono fondi totalmente della Regione che l’Amministrazione regionale è riuscita a sbloccare per riprendere le graduatorie di fine 2022. I danni da maltempo hanno messo a dura prova le finanze degli enti locali e una delle priorità è supportare i sindaci nella messa in sicurezza dei territori.

All’Alessandrino sono destinati circa 528 mila euro per 13 interventi in 9 comuni. Nell’Astigiano arriveranno 47 mila euro a supporto di 2 Comuni. A Biella saranno finanziati due progetti per un importo di 36 mila euro, il numero di interventi nella provincia di Cuneo, è di 6 per 465 mila euro, 2 nella provincia di Novara con un contributo di  430 mila euro, mentre nella Provincia di  Vercelli sono previsti 3 interventi e 458 mila euro e 4 nel Verbano Cusio Ossola per 406 mila euro, mentre nella provincia di Torino sono 8 con un finanziamento totale di 426 mila euro.

“Via di Portonaccio 104. Tutta la passione di cui sono capace”

Giovedi 25 maggio, alle 19:30, presso il Circolo Eridano in Corso Moncalieri 88, verrà presentato il libro di Maurizio Rufini

 

Maurizio Rufini, tipografo di professione, regala ai lettori un’autentica e coinvolgente autobiografia che ci consente di conoscere la sua storia personale e professionale. Il libro è ambientato nella Roma degli “anni di piombo”, un periodo storico molto complesso per la città e lo Stato italiano. Nel volume, colleghi e amici vengono presentati caratterizzati da soprannomi insoliti; il racconto si snoda tra il 1979 e il 1982, anno in cui Maurizio lavorava in una tipografia, subito dopo aver conseguito il diploma in una scuola tecnica e professionale. La sua scelta – non scelta – all’inizio non fu in linea con le sue reali attitudini e passioni. Maurizio, attraverso le pagine di “Via di Portonaccio 104”, fa partecipare il lettore alle avventure e agli aneddoti che lo hanno formato professionalmente, in una serie di vicende divertenti. Il volume rappresenta una lettura godibile per chi ama le autobiografie umoristiche e consente di far conoscere la Roma degli “anni di piombo” attraverso gli occhi di un protagonista.

“Iniziando a rievocare i ricordi del passato – afferma Rufini – mi sono reso conto che molte immagini, situazioni e aneddoti erano ormai sfuocati e confusi nella mia mente, così ho deciso di allenare la mia memoria in tutte le sue forme utilizzando tecniche di memorizzazione mentale, fotografica e visiva, consultando fonti orali, scritte e di stampa. Tra le tante riviste che ho acquistato in elevata quantità c’erano i numeri di RockStar, che avevo impaginato e prodotto insieme ai ragazzi di Via di Portonaccio 104. Man mano che procedevo nella scrittura mi sono reso conto che stavo creando qualcosa di più importante di un semplice esercizio di memoria. Volevo condividere le storie e le esperienze e le lezioni di vita ricevute, trasmettendo allo stesso tempo la passione che ho avuto per il mio lavoro e la vita in generale”.

“Via di Portonaccio 104” – aggiunge l’autore – si riferisce alla sede della Fotocomposer, azienda che mi ha formato e nella quale ho appreso la filosofia di vita che mi ha accompagnato nel corso degli anni. Pur essendo nato a Roma, città fondamentale nella mia vita e punto di riferimento costante per me, sono cresciuto prima a Cocciano, piccola frazione di Frascati e poi proprio nella medesima Frascati. La mia vita mi ha portato a vivere in diverse città e a incontrare persone importanti lungo il cammino. Torino è la città che mi ha adottato dal 2015, anche se le mie radici rimangono a Roma”.

Mara Martellotta

“Europa. L’illustrazione italiana racconta l’Europa dei popoli”

Partendo da Torino e da una recente mostra tenuta a Palazzo Madama, la rassegna toccherà in questo mese di maggio i cinque Continenti

Insieme, in occasione della “Giornata dell’Europa” (che si celebra ogni anno il 9 maggio) il “Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale” e la “Fondazione Torino Musei” hanno presentato la mostra “Europa. L’illustrazione italiana racconta l’Europa dei popoli” in 42 sedi della “Rete diplomatica-consolare” e degli “Istituti Italiani di Cultura nel mondo”, per illustrare attraverso il linguaggio universale delle immagini i valori fondanti dell’ “Unione Europea” e del “Consiglio d’Europa”.

Prendendo avvio dal progetto espositivo realizzato dalla “Fondazione Torino Musei” a “Palazzo Madama” in occasione della 132ma Sessione del “Comitato dei Ministri degli Esteri del Consiglio d’Europa”, svoltasi a Torino a maggio 2022, il “Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale” ha fatto propria questa iniziativa commissionando due nuove illustrazioni: la prima (realizzata dall’illustratrice romana, Rita Petruccioli) dedicata al “concetto di comunità”, ispirata ai “Trattati di Roma” del 1957, e la seconda (opera dell’illustratore e fumettista napoletano Gio Quasirosso, al secolo Giovanni Esposito) al “Manifesto di Ventotene”.

È nata così una mostra che rende omaggio all’Europa e ai suoi valori con esposizioni ed eventi, nel mese di maggio in corso, nei cinque continenti, dall’Arabia Saudita allo Zimbabwe. Per elenco sedi espositive: https://bit.Iy/GIORNATA_EUROPA

Gli illustratori coinvolti e i temi affrontati sono: Matteo Berton, “Palazzo Madama”Rita Petruccioli, “I Trattati di Roma”; Gio Quasirosso, “Ventotene”; Camilla Falsini, “Libertà”; Elisa Seitzinger, “Rispetto della dignità umana”; Andrea Serio, “Uguaglianza”;Anna Parini, “Democrazia”; Francesco Poroli, “Stato di diritto”; Irene Rinaldi, “Rispetto dei diritti umani”; Lucio Schiavon, “Fratellanza”;Ale Giorgini, “Lavoro”; Emiliano Ponzi, “Cultura”; Bianca Bagnarelli, “Pace”; Marina Marcolin, “Ambiente”; Gianluca Foli, “Scienza”; Giulia Conoscenti, “Inclusione”.

Obiettivo: fare luce, rischiarare, spiegare. Ripartendo proprio dal significato latino del verbo “illustrare”, ogni artista si è impegnato a raffigurare e a divulgare a qualsiasi pubblico (di ogni età e formazione), a modo suo ma in maniera sempre semplice e chiara, il concetto e il messaggio più vero e profondo dell’“essere Europa” e del “sentirsi Europei”. Con pochi segni e colori “si sono riassunti fiumi di parole o di azioni nella semplicità iconica di immagini che possano restare impresse nella memoria di ciascuno di noi”.

Una memoria che risale a quel lontano 9 maggio 1950, quando l’allora Ministro degli Esteri francese Robert Schuman proponeva la creazione di una “Comunità europea del carbone e dell’acciaio”, con quella sua storica dichiarazione considerata l’atto di nascita di quella che oggi è, per l’appunto, l’“Unione Europea”: “La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano”. E undici anni dopo, il 18 ottobre 1961, proprio in “Palazzo Madama” a Torino “viene firmata quella ‘Carta Sociale Europea’ che apre alla piena integrazione dei diritti nel continente. Diritti che con il linguaggio universale delle immagini – afferma Giovanni Carlo Federico Villa, curatore della mostra –  grandi illustratori italiani hanno saputo narrare in modo del tutto originale, dimostrandosi pieni eredi della tradizione dell’Umanesimo e veri interpreti di un nuovo Rinascimento visivo”.

g.m.

Nelle foto:

–       Rita Petruccioli: “I Trattati di Roma” (Proprietà “Fondazione Torino Musei”)

–       Gio Quasirosso: “Ventotene” (Proprietà “Fondazione Torino Musei”)

Estro made in Italy e nuovi americani

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

Già in precedenti articoli ho accennato al fatto che nel mondo del garage rock USA di metà anni Sessanta la bandiera a stelle e strisce non di rado si intrecciasse abbondantemente col tricolore italiano. Specialmente nelle grandi aree urbane della costa atlantica (New York, Boston, Philadelphia), erano innumerevoli i musicisti di origini o ascendenze italiane che si trovavano particolarmente a proprio agio nelle sezioni ritmiche delle bands (basso, batteria, più di rado all’organo). Ma cognomi italiani erano pure frequentissimi a livello di produzione musicale; e in questo caso la distribuzione geografica era più omogenea, anche nelle aree del Midwest, degli USA centrali o centro-occidentali e abbondantemente su tutta la costa pacifica, ma in primis nell’area attorno Los Angeles. Non è un mistero che il carattere aperto, socialmente attivo e coinvolgente degli italiani avesse buon gioco nello stringere relazioni e conoscenze, nel creare quella rete fondamentale per gestire il management musicale, le date dei concerti, gli eventi di opening da parte di bands di secondo piano. Tutto questo “sottobosco” intricato e di instancabile vivacità era proprio il terreno ideale per la duttilità e la scaltrezza tipica del “fare di italica maniera”, con una gestione basata su creatività, capacità di improvvisazione e ingegno nelle situazioni meno favorevoli (se non del tutto avverse) allorquando sagacia e perspicacia erano il sale del “saperci fare”; non di rado infatti gli americani (ancora fin troppo “inquadrati”, razionali e logicamente lineari) si sorprendevano della capacità dei “nuovi americani” italici (estrosi, dinamici, istintivi) di intravedere opportunità, genio e spirito creativo anche in controluce e “in filigrana”, laddove nessuno avrebbe scommesso mezzo dollaro sulla buona riuscita di un’impresa o di un progetto avviato. Tra le svariate case discografiche che coinvolsero anche cognomi italiani tra produttori e discografici, si segnala qui l’etichetta ”Rally Records” di Los Angeles, che a mio modesto parere tra i soli 6-7 numeri di catalogo prodotti seppe sfornare (dopo gli esordi jazz/funk) almeno un paio di 45 giri garage / psych garage di buon valore. In Rally Records agivano Bob Todd, Dan Gates, Dave Briggs ma anche la compagine “tricolore” con George Motola, Joe Saraceno e Tony Butala (quest’ultimo, in particolare, instancabile collettore di talenti e dall’innato “fiuto” per gruppi emergenti scovati quasi dal nulla).

Si riporta qui in chiusura il ridotto catalogo di Rally Records (1965-1967):

– Billy Quarles “Bringing Up What I’ve Done Wrong” / Billy & The Ar-Kets “Little Archie” (501) [1965];

– Beverly Noble “Better Off Without You / Love Of My Life” (502) [1965];

– Hillary Hokom [Suzi Jane Hokom] “Can’t Let You Go / Tears Of Joy” (503) [1965];

– The Agents “Gotta Help Me / Calling An Angel” (504) [1965];

– The Grodes “Love Is A Sad Song / I’ve Lost My Way” (505) [1966];

– Perpetual Motion Workshop “Infiltrate Your Mind / Won’t Come Down” (506/507) [1967].

Gian Marchisio

Al via «Benessere in dimora»: respirazione, meditazione, mindfulness

DA SABATO 20 MAGGIO CAMMINATE SLOW FOREST NEI GIARDINI DELLE DIMORE STORICHE DEL PINEROLESE

 

Si chiamano «camminate slow forest» ma, dietro al termine inglese che un po’ potrebbe intimorire, c’è un’esperienza semplice e speciale: stare in silenzio, ascoltando gli uccellini, all’ombra degli alberi monumentali di parchi e giardini di una dimora storica. In Giappone viene definito Shinrin-yoku, “trarre giovamento dell’atmosfera della foresta”. Tale pratica, iniziata negli anni ‘80, è ormai un ramo della scienza medica. Oggi in tutto il mondo sono comparsi studi che dimostrano come lo “stare in natura” aumenti le funzioni immunitarie.

Capita in tre contesti speciali, tre residenze del Pinerolese: Casa Lajolo, a Piossasco, il Castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo, e Palazzo Conti di Bricherasio. Qui il Consorzio Turistico Pinerolese e Valli dà vita, per la prima volta, a “Benessere in dimora. Camminate Slow forest nei parchi e giardini delle Dimore Storiche del pinerolese”. Le prime tre date sono quelle di sabato 20 maggio, sabato 17 giugno e sabato 15 luglio  «per imparare dagli alberi».

Se vi è già capitato di sedervi ai piedi di un albero sapete che sono anche capaci di rigenerare. Questo è uno dei loro grandi doni. L’ecosistema che si crea intorno a un albero, tra profumi e cinguettii, ha infatti la capacità di rilassare, di dare beneficio e, quindi, consente di staccare da quella che è la nostra routine quotidiana. Dal punto di vista molecolare, un albero emette le sue sostanze aromatiche (monoterpeni) dando benefici al sistema immunitario, così da caricare concretamente le energie del corpo.  Cosa si farà? Grandi alberi secolari fanno da teatro, fornendo protezione e rifugio, calma e forza, ad attività meditative e sensoriali, rese più speciali dal contesto storico e regale dei giardini delle dimore. Movimenti che favoriscono il relax. La condivisione di questa esperienza sarà in piccoli gruppi.

IL PROGRAMMA

Le esperienze immersive comprendono, nello specifico, attività meditative, sensoriali e consapevoli, in alcuni casi vengono proposte anche attività di barefooting: si cammina a piedi nudi per riconnettersi con la Terra.
Qualche altro esempio? Si sperimentano attività di radicamento per permettere di “staccare” dalla quotidianità e connettersi con la natura, attività sul “qui ed ora che hanno la stessa funzionalità. E, ancora, attività di respiro consapevoleesercizi sensoriali, meditazioni o attività di mindfulness. Il “cosa fare” dipende e varia dalla giornata, dal luogo e dal gruppo.

L’esperienza immersiva sarà guidata dalle guide escursionistiche specializzate dell’associazione Artena.

«Il Consorzio Turistico del Pinerolese mira a valorizzare e far conoscere anche i beni storico-culturali meno conosciuti del territorio. I protagonisti di questo itinerario sono i parchi e i giardini delle dimore storiche del Pinerolese, luoghi di grande bellezza, storica e naturale, dove la sensazione di pace e benessere si percepisce quasi a livello tattile, al varcare i loro cancelli di ingresso – spiega Elena Carnero a nome del Consorzio Turistico Pinerolese e Valli – Gli appuntamenti di “Benessere in dimora” desiderano proporre una modalità diversa di fruire questi spazi, solitamente meta di circuiti turistico-culturali; sarà un’esperienza più intima, più personale, nel silenzio degli angoli più suggestivi dei giardini, a contatto con alberi centenari e circondati dal profumo dei fiori, con il sottofondo di una colonna sonora fatta di cinguetti e ronzii».

Le giornate. Utilità

La prima giornata è in programma sabato 20 maggio nel giardino di Casa Lajolo, via San Vito 23 a Piossasco. La seconda sarà invece sabato 17 giugno al Castello di Miradolo, in via Cardonata 2 a San Secondo di Pinerolo, mentre il giardino del Palazzo Conti di Bricherasio (via Vittorio Emanuele II 11, Bricherasio) accoglie sabato 15 luglio.  Il ritrovo, in tutte le dimore, è alle 10.Cosa è previsto? Un’esperienza immersiva condotta da una guida escursionistica specializzata, l’ingresso alla dimora storica, il pic-nic e l’assicurazione sanitaria. Costo per singola giornata 60 euro. Costo pacchetto 3 giornate 160 euro. Informazioni e prenotazioni: www.turismopinerolese.it,  info@turismopinerolese.it, 331/ 390.17.45

“FOTOcamere”Libertà e identità sociale negli scatti esposti alla “metroquadro”

Fino al 23 giugno

Inaugurata il 5 maggio scorso, nella settimana tradizionalmente dedicata dalle Gallerie torinesi alla fotografia ( in bell’evidenza soprattutto la quarta edizione di “The Phair” a “Torino Esposizioni” e l’“Art Night”  di “TAG – Turin Art Galleries”), proseguirà fino a venerdì 23 giugno prossimo la “Collettiva a tre” ospitata da Marco Sassone nella Galleria “ metroquadro” di corso San Maurizio, a Torino. In parete gli scatti di tre artisti di caratura internazionale, per i quali la fotografia non è mai “racconto” di immediata e superficiale espressione visiva, ma continua sperimentazione e ricerca di tecniche e cifre stilistiche assolutamente personali, cui affidare “viaggi di anima e corpo” come pagine urlate e scavo profondo nell’intimità di pensieri e idee su cui dare forma al “castello” delle proprie vite. Steve Sabella, Erwin Olaf e Christophe Von Hohenberg, i “magnifici” tre in mostra.


Il primo, Steve Sabella (classe ’75, dal 2010 residente a Berlino) è un palestinese della Città Vecchia di Gerusalemme ed è stato (come inviato del “Programma di Sviluppo” delle Nazioni Unite) uno dei pochi fotografi  provvisti di libertà d’accesso completo alla Cisgiordania, alla Striscia di Gaza e a Gerusalemme, durante la “Seconda Intifada” (2000-2005), che aveva drasticamente limitato la mobilità dei Palestinesi. Oggi l’artista “sebbene abbia ancora il privilegio– è stato scritto – di poter tornare in Palestina, ha scelto l’esilio, che l’arte gli insegna a cogliere nelle sue conseguenze distruttive”, ma anche incitandolo a “mantenere il sentiero e a formare un ponte”. L’arte, la fotografia sono per lui il“ponte”. Su cui è pur lecito sperimentare e giocare, fino ad approdare all’installazione o ai collage, composti da sottili trame compositive meditate in camera oscura o attraverso l’avventura senza rete del mezzo digitale e, in parte, segnate dalla continua stratificazione di immagini fotografiche, come in “Metamorphosis” (2012) o in “On Earth”(2018), fortemente improntate al mezzo pittorico “usando la macchina come un pittore usa il suo pennello”.

Residente ad Amsterdam dagli inizi degli anni ’80, con studio fotografico ricavato all’interno di una vecchia chiesa sconsacrata, Erwin Olaf(classe ’59) è invece olandese di Hilversum. “Vero genio della moderna fotografia di ritratto”, i suoi scatti suscitano da sempre “grandi consensi o forti rifiuti”, in quanto scatti che raccontano, in piena e nitida libertà, la volontà di superare qualsivoglia disinibizione e di frantumare senza vincolo alcuno tutti i tabù e gli insopportabili schemi dettati dalla doppiezza morale. I lavori esposti in mostra – “Hope”, “Grief”, “Rain” e “Hotel” – affrontano direttamente ed esplicitamente questioni come il sesso, il desiderio, la bellezza, la libertà e la frivolezza del tempo. Olaf ama in modo particolare la dimensione privata, gli interni silenti in cui mettere in posa i protagonisti di creazioni sospese, attori d’anima e di forte tratto poetico. E ciò gli permette qualsiasi trasgressione. Anche perché, afferma lui stesso, “la trasgressione di un artista sta nel conoscere le regole del gioco e rifiutarle”.

Le fotografie dello statunitense Christophe Von Hohenberg (classe ’52, oggi residente fra New York e Caraibi) ci riportano invece al 1° aprile 1987, giorno della commemorazione funebre di Andy Warhol a New York e giorno in cui Christophe ricevette il suo primo incarico da “Vanity Fair” per fotografare “minigonne a lutto nella Cattedrale di St. Patrick”. Più di 200 furono le fotografie in bianco e nero da lui scattate quel pomeriggio alle più celebri personalità che avevano frequentato la “Factory” di Warhol e lo “Studio 54”, ma nessuna di loro aveva indossato minigonne e le foto vennero dimenticate. Fino al 2007, anno del ventesimo anniversario della scomparsa di Warhol, quando gli scatti furono ripescati e raccolti in una pubblicazione curata dallo scrittore Charlie Scheips, dal titolo “Andy Warhol: The Day the Factory Died”, attraverso la quale Von Hohenberg si aggiudicò diversi Premi, consolidando così la sua carriera e la sua celebrità.

E proprio una selezione di quelle fotografie troviamo oggi esposte alla “metroquadro”. Scatti che  “ci permettono di assistere all’estremo saluto a una star del mondo dell’arte e di riconoscere le più eccentriche personalità dell’underground newyorkese (Debbie Harry, Yoko Ono, Raquel Welch, Bianca Jagger e altre ancora) presenti per esprimere il loro cordoglio ma  inconsapevolmente anche al funerale di un’epoca, la loro”.

Gianni Milani

“FOTOcamere”

Galleria “metroquadro”, corso San Maurizio 73/F, Torino

Fino al 23 giugno

Orari: giov. sab. 16/19

Nelle foto:

–       Steve Sabella: “Metamorphosis”, 2012

–       Erwin Olaf: “Hotel –Feline Prtraits”

–       Christophe Von Hohenberg: “Andy Warhol: The Day the Factory Died – Bianca Jagger”, 2010

Le proposte della Regione al Salone del Libro

Le principali proposte di sabato 20 maggio curate dalla Regione Piemonte

Ore 10:30 – SALA ARGENTO

Proclamazione dei vincitori della XXII edizione del premioInediTO – Colline di Torino, punto di riferimento in Italia tra i concorsi letterari per opere inedite delle varie sezioni e dei premi speciali del 2023.

Ore 13:00 – ARENA PIEMONTE

Presentazione del libro del ministro per la Famiglia Eugenia Roccella Una famiglia radicale” (Rubbettino). L’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone dialogherà con il ministro.

ORE 13.00 – SALA LILLA

La spedizione Stella Polare. Presentazione dei dati scientifici raccolti sulla geologia della regione artica.

ORE 14:00 – SALA ARGENTO

Presentazione del progetto “Animae Loci: itinerario letterario e artistico alla ricerca dei luoghi dell’anima.

Ore 17:00 – ARENA PIEMONTE

Gesso sulle mani: 1871-1954 Edoardo Rubino, specchio di un’epoca. L’assessore alla CulturaVittoria Poggio partecipa alla presentazione della collezione Rubino a lungo conservata dalla Regione Piemonte, che ha lasciato Torino per trovare casa a Monastero Bormida.

Ore 17:00 – SALA ARANCIO

Presentazione del Premio Plus. Seconda edizionededicato ai giovani e rivolto alle opere che indagano in profondità il mondo dell’adolescenza attraverso gli occhi degli adulti e degli adolescenti stessi.

Ore 19:00ARENA PIEMONTE

Semifinale del campionato itinerante per scrittrici e scrittoriIncipit Offresi”, una vera e propria arena in cui combattere per poter convincere una giuria di esperti sulla bontà dell’opera inedita.

Il progetto è realizzato in collaborazione con Regione Piemonte e Fondazione ECM-Biblioteca Archimede con gli attori e le attrici di B-Teatro.